8.5.2013 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
CE 131/142 |
Mercoledì 26 ottobre 2011
Posizione del Parlamento sul progetto di bilancio 2012 quale modificato dal Consiglio - tutte le sezioni
P7_TA(2011)0461
Risoluzione del Parlamento europeo del 26 ottobre 2011 sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012 quale modificato dal Consiglio, tutte le sezioni (13110/2011 – C7-0247/2011 – 2011/2020(BUD)) e le lettere rettificative nn. 1/2012 (COM(2011)0372) e 2/2012 (COM(2011)0576) al progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012
2013/C 131 E/22
Il Parlamento europeo,
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visti l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, |
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vista la decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee (1), |
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visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (2), |
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visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (3), |
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vista la sua risoluzione del 24 marzo 2011 sugli orientamenti generali per la preparazione del bilancio 2012 (4), |
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vista la sua risoluzione del 6 aprile 2011 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2012 – Sezione I – Parlamento (5), |
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visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012 presentato dalla Commissione il 26 maggio 2011 (COM(2011)0300), |
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vista la sua risoluzione del 23 giugno 2011 sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2012 (6), |
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vista la posizione sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea adottata dal Consiglio il 25 luglio 2011 (13110/2011 – C7-0247/2011), |
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viste le lettere rettificative nn. 1/2012 e 2/2012 al progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012 presentate dalla Commissione rispettivamente il 17 giugno 2011 e il 16 settembre 2011, |
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visto l'articolo 75 ter del suo regolamento, |
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visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0354/2011), |
SEZIONE III
Considerazioni generali
1. |
rammenta che la promozione di un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva, che crei occupazione e posti di lavoro di qualità attraverso la realizzazione delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, costituisce un obiettivo adottato di comune accordo dai 27 Stati membri e dalle istituzioni dell'Unione europea; ricorda che l'attuazione della citata strategia presupporrà ingenti investimenti orientati al futuro fino al 2020, che la Commissione, nella sua comunicazione del 19 ottobre 2010, intitolata "Revisione del bilancio dell'Unione europea" (COM(2010)0700), stima ad almeno 1,8 miliardi di EUR; sottolinea pertanto che occorre effettuare fin d'ora, senza ulteriori indugi, i necessari investimenti a livello di Unione europea e di Stati membri; |
2. |
ricorda che, per aiutare l'Europa a riprendersi dalla crisi economica e sociale e a uscirne rafforzata, la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva deve essere al centro della strategia di bilancio dell'Unione per il 2012; |
3. |
esprime profonda apprensione, in tale contesto, per il fatto che l'attuale crisi ha causato un calo degli investimenti pubblici in alcuni di questi settori a seguito degli adeguamenti dei bilanci nazionali attuati dagli Stati membri; chiede un'inversione di tendenza ed è fermamente convinto che sia necessario garantire investimenti a livello sia nazionale che europeo affinché l'Unione nel suo insieme possa realizzare progressi nel quadro della strategia Europa 2020; è del parere che il bilancio dell'Unione europea debba svolgere un ruolo significativo in quanto elemento propulsore per le politiche di rilancio degli Stati membri, grazie all'incentivazione e al sostegno degli investimenti nazionali volti a rafforzare la crescita e l'occupazione e che debba essere utilizzato a tal fine; sottolinea che si tratta di un approccio totalmente in linea con le dinamiche del semestre europeo che, in quanto nuovo meccanismo per una migliore governance economica europea, punta a incrementare la coerenza, le sinergie e la complementarità tra il bilancio dell'Unione europea e i bilanci nazionali in termini di realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020 stabiliti di comune accordo; |
4. |
ricorda nuovamente che il bilancio dell'Unione europea non dovrebbe in alcun caso essere percepito e valutato semplicemente come una componente finanziaria che costituisce un onere supplementare per i bilanci nazionali, ma dovrebbe invece essere visto come un'opportunità per potenziare le iniziative e gli investimenti che presentano un interesse e un valore aggiunto per l'Unione nel suo insieme, gran parte dei quali sono adottati in codecisione dal Parlamento europeo e dal Consiglio e sono pertanto legittimati anche a livello nazionale; |
5. |
ribadisce la natura complementare del bilancio dell'Unione europea rispetto ai bilanci nazionali e l'impulso che esso crea ai fini della promozione della crescita e della creazione di posti di lavoro e sottolinea che, viste la sua natura ed entità limitata, non dovrebbe essere messo in discussione e limitato da riduzioni arbitrarie ma che occorre bensì rafforzarne alcuni ambiti mirati; |
6. |
riconosce che vi è una forte carenza di fondi nell'Unione, a livello sia degli Stati membri sia dell'Unione; sottolinea che tutti i programmi e tutte le spese dovrebbero essere attentamente analizzati sotto il profilo della sostenibilità, dell'efficienza e dell'efficacia, attribuendo così un'importanza reale al concetto di rapporto costi/benefici; |
7. |
sottolinea che i margini previsti dal quadro finanziario pluriennale (QFP) non consentono un reale spazio di manovra, in particolare all'interno della sottorubrica 1a e della rubrica 4, e riducono la capacità dell'Unione di far fronte ai cambiamenti politici e ai fabbisogni imprevisti pur mantenendo le sue priorità; sottolinea che, vista la portata delle sfide che l'Unione europea è chiamata ad affrontare, sarebbero necessarie risorse ben superiori rispetto a massimali fissati dall'attuale QFP; ricorda, a tale riguardo, che le varie sfide e le nuove priorità che sono emerse, come la primavera araba quest'anno e la necessità di imprimere un notevole slancio all'attuazione della strategia Europa 2020, quale soluzione coordinata per contrastare l'attuale crisi economica e sociale, hanno reso inevitabile la mobilitazione degli strumenti previsti dall'AII del 17 maggio 2006 sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria; |
La posizione del Consiglio
8. |
si rammarica che il Consiglio abbia ridotto il progetto di bilancio (PB) della Commissione di 1,59 miliardi di EUR per quanto riguarda gli impegni (– 1,08 %) e di 3,65 miliardi di EUR per quanto riguarda i pagamenti (– 2,75 %), portando gli importi complessivi a 146,25 miliardi di EUR in impegni (+ 2,91 % rispetto al bilancio 2011 (7)) e a 129,09 miliardi di EUR in pagamenti (+ 2,02 %) rispetto agli aumenti rispettivamente di + 4,03 % e + 4,91 % previsti dal PB della Commissione (inclusa la lettera rettificativa n. 1/2012); |
9. |
constata che il Consiglio ha proposto di ridurre la dotazione di centinaia di linee di bilancio senza proporre alcun aumento; sottolinea che questi tagli lineari riguardano tutte le rubriche del QFP, seppure non nella stessa misura; |
10. |
rileva alcune incongruenze dei tagli in questione rispetto alle posizioni adottate di recente dal Consiglio, come ad esempio i tagli che ha apportato, nel PB 2012, alle linee riguardanti le neo-istituite autorità di vigilanza finanziaria, la cui creazione è stata fortemente auspicata dal Consiglio, che però non sembra disposto a dotarle delle risorse finanziarie necessarie al loro corretto funzionamento; |
11. |
prende atto dei timori manifestati dal Consiglio circa i vincoli economici e di bilancio a livello nazionale; ritiene che l'Unione dovrebbe dar prova di responsabilità; ricorda tuttavia che, ai sensi delle disposizioni del trattato, il bilancio dell'Unione non può essere in disavanzo e che il bilancio dell'Unione rappresenta il 2 % della spesa pubblica complessiva dell'Unione; |
12. |
deplora, a tale riguardo e nonostante le reiterate richieste del Parlamento, che il Consiglio abbia apportato tagli orizzontali al bilancio, decidendo a priori sul livello generale degli stanziamenti, senza tenere in debito conto una valutazione accurata delle reali esigenze ai fini del conseguimento degli obiettivi concordati e degli impegni assunti a livello politico dall'Unione, né le priorità del Parlamento illustrate nella summenzionata risoluzione del 23 giugno 2011 sul mandato per il trilogo; |
13. |
sottolinea che la sola considerazione dei tassi di esecuzione del passato e dei tassi di aumento rispetto al bilancio dell'esercizio precedente quale criterio per la scelta delle linee e degli importi da ridurre rappresenta un approccio retrospettivo che non consente, nel contesto della programmazione pluriennale, di rispecchiare adeguatamente l'accelerazione dell'esecuzione nel corso degli anni; |
14. |
osserva che il basso livello dei pagamenti proposto dal Consiglio causerebbe una maggiore discrepanza tra gli stanziamenti di pagamento e gli stanziamenti d'impegno, che comporterebbe automaticamente un aumento degli importi da liquidare (RAL) a fine esercizio, in particolare per le sottorubriche 1a e 1b; ammonisce in tale contesto riguardo all'importo già estremamente elevato del RAL accumulato in una fase così prossima al termine del QFP; |
Proposta di bilancio del Parlamento
15. |
fissa il livello complessivo degli stanziamenti a 147 763,82 milioni di EUR e a 133 143,18 milioni di EUR rispettivamente per gli impegni e per i pagamenti; |
16. |
ricorda che il Parlamento ha incluso le politiche della strategia Europa 2020 tra le principali priorità (8) del bilancio 2012, in quanto esse costituiscono elementi essenziali e necessari della strategia dell'Unione europea per la ripresa economica; sottolinea che l'aumento degli stanziamenti proposto per una serie di voci di bilancio riguarda strategie a breve e a lungo termine per il futuro dell'Unione europea; |
17. |
è del parere che il livello dei pagamenti proposti dalla Commissione corrisponda allo stretto necessario, come indicato in numerose dichiarazioni del Presidente Barroso e del Commissario Lewandowski; dubita che il progetto di dichiarazione n. 1 del Consiglio sugli stanziamenti di pagamento, intesa a risolvere il problema di eventuali fabbisogni di pagamenti aggiuntivi, sia di qualche utilità a tale riguardo, in particolare alla luce di quanto avvenuto all'inizio del 2011, quando il Consiglio si è dimostrato riluttante a onorare una dichiarazione analoga concernente il bilancio 2011; decide pertanto di ripristinare la maggior parte degli stanziamenti di pagamento ai livelli del PB, in particolare in considerazione del fatto che i tagli dei pagamenti apportati dal Consiglio riguardano anche settori e linee di bilancio che rientrano tra gli obiettivi della strategia Europa 2020, soprattutto nelle sottorubriche 1a e 1b; |
Sottorubrica 1a
18. |
ricorda che la sottorubrica 1a è la rubrica più importante del QFP 2007-2013 in termini di conseguimento delle finalità della strategia Europa 2020, grazie al suo contributo diretto o indiretto al finanziamento dei cinque obiettivi primari e delle sette iniziative faro; |
19. |
si rammarica che la Commissione e il Consiglio non propongano, in linea di massima, un incremento del sostegno agli investimenti urgenti necessari per la realizzazione delle sette iniziative faro superiore alle previsioni iniziali, e che essi evidenzino una preoccupante tendenza a posticipare al QFP relativo al periodo successivo al 2013 il notevole incremento dello sforzo finanziario comune; è convinto che tale atteggiamento metterà seriamente a rischio il conseguimento degli obiettivi primari entro il 2020; propone pertanto incrementi mirati rispetto al PB della Commissione in alcuni ambiti chiave, quali la competitività e l'imprenditorialità, la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e l'apprendimento permanente; |
20. |
ricorda che per finanziare il progetto ITER l'autorità di bilancio dovrà approvare una revisione del QFP 2007-2013; prende atto della proposta della Commissione del 20 aprile 2011 relativa al finanziamento dell'importo mancante di 1,3 miliardi di EUR per il progetto ITER nel 2012 e 2013, ma insiste, in linea con l'esclusione di un finanziamento aggiuntivo di ITER da parte del Consiglio in sede di lettura del bilancio, affinché i negoziati sul fabbisogno aggiuntivo di ITER non siano condotti nel quadro della procedura di bilancio 2012; esprime tuttavia la volontà di risolvere la questione del finanziamento aggiuntivo di ITER entro il 2011, al fine di garantire che le esistenti strutture dell'Unione per la fusione nucleare non siano pregiudicate dall'assenza di decisioni; |
21. |
ribadisce la propria ferma opposizione a qualsiasi riassegnazione di fondi dal Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo (7°PQ), come proposto dalla Commissione nell'ambito del pacchetto finanziario di ITER, in quanto ciò pregiudicherebbe la buona attuazione del programma e ridurrebbe in misura significativa il suo contributo al conseguimento degli obiettivi primari e alla realizzazione delle iniziative faro della strategia Europa 2020; ripristina pertanto gli importi della programmazione finanziaria per il 7°PQ, aggiungendo 100 milioni di EUR alle linee di bilancio decurtate dalla Commissione; ripristina altresì la maggior parte dei tagli dei pagamenti apportati dal Consiglio alle linee afferenti al 7°PQ (492 milioni di EUR), onde evitare il rischio di mancato rispetto degli obblighi giuridici esistenti, che potrebbe comportare costi aggiuntivi dovuti al pagamento degli interessi di mora; |
22. |
decide di incrementare ulteriormente il livello degli stanziamenti d'impegno per determinate linee del 7°PQ (Capacità – Ricerca a favore delle piccole e medie imprese, Cooperazione – Energia, Idee, Persone, Ricerca nel settore dell'energia); considera tali linee indispensabili per garantire la crescita e gli investimenti in settori chiave che sono al centro della strategia Europa 2020; ritiene che l'attuale tasso di attuazione del 7°PQ sia in grado di garantire che gli importi aggiuntivi in questione possano essere efficacemente integrati nella programmazione finanziaria di tali programmi; |
23. |
aumenta ulteriormente il livello complessivo degli stanziamenti d'impegno destinati al Programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP – Energia intelligente e CIP – Imprenditorialità e innovazione), rispetto a quanto previsto inizialmente, al fine di realizzare le iniziative faro della strategia Europa 2020; si augura che tale incremento possa contribuire a migliorare l'accesso delle PMI a tale programma e a sviluppare programmi specifici nonché meccanismi finanziari innovativi; ricorda, a tale proposito, il ruolo cruciale svolto dalle PMI nel rilanciare l'economia dell'Unione europea e appoggia in particolare il programma CIP-EIP quale strumento indispensabile per uscire dalla crisi; |
24. |
decide di incrementare in maniera sostanziale gli stanziamenti d'impegno a favore del programma per l'apprendimento permanente, visti il suo elevato valore aggiunto europeo e il suo consistente contributo alle iniziative faro "Youth on the Move" e "Unione dell'innovazione"; è convinto dell'assoluta fattibilità dei suddetti incrementi, in quanto l'esecuzione degli stanziamenti supplementari destinati al programma in questione, proposti dal Parlamento europeo e adottati dall'autorità di bilancio nell'ambito del bilancio 2011, non ha finora incontrato alcun problema, il che ha comportato una crescita sostanziale del numero dei partecipanti; ribadisce la ferma volontà di sostenere i programmi dell'Unione nei settori della gioventù e dell'istruzione, in quanto essi possono contribuire alla riduzione del tasso di disoccupazione giovanile; propone altresì un incremento supplementare degli stanziamenti d'impegno a favore del programma Erasmus Mundus; |
25. |
decide di ripristinare i pagamenti iscritti nel PB alla linea relativa al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) e rinnova l'invito ad apportare ulteriori miglioramenti alla procedura per la mobilitazione del FEG, onde velocizzare l'assistenza sul terreno; |
26. |
propone a tale riguardo all'altro ramo dell'autorità di bilancio la mobilitazione dello strumento di flessibilità per un importo pari a 30,75 milioni di EUR nell'ambito della sottorubrica 1a; |
Sottorubrica 1b
27. |
osserva che la posizione del Consiglio non modifica la proposta della Commissione per quanto riguarda gli stanziamenti d'impegno e sottolinea che tale posizione è pienamente in linea con le dotazioni fissate nel QFP, tenendo conto dell'adeguamento tecnico rispetto al quadro finanziario per il 2012, secondo quanto previsto dal punto 17 dell'AII del 17 maggio 2006; |
28. |
ricorda l'importante ruolo svolto dalla politica regionale e di coesione per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e la ripresa economica delle regioni europee; deplora l'approccio restrittivo adottato dal Consiglio per quanto riguarda i pagamenti, che sono stati ridotti di circa 1,3 miliardi di EUR rispetto alle previsioni della Commissione relative al fabbisogno di pagamenti per il 2012; constata che solo le linee relative all'obiettivo di convergenza e all'assistenza tecnica non sono state interessate dai tagli del Consiglio; ricorda che questi tagli si applicano a dotazioni finanziarie che erano già nettamente inferiori rispetto alle stime degli Stati membri (61 miliardi di EUR per il 2012, che corrispondono a un aumento di circa il 50 % rispetto al PB) e che sono generalmente considerate come lo stretto necessario per soddisfare le prossime richieste di pagamento ed essere compatibili con l'accelerazione dell'esecuzione alla fine del periodo di programmazione; è convinto che un siffatto atteggiamento del Consiglio sia tanto più inaccettabile dal momento che la Commissione ha formulato di recente alcune proposte concrete volte ad accrescere i pagamenti a titolo dei Fondi strutturali e di coesione nei paesi più colpiti dall'attuale crisi finanziaria ed economica; richiede una valutazione dell'attuazione della politica regionale e della politica di coesione, corredata di proposte concrete sulle modalità di riduzione dei RAL; |
29. |
invita la Commissione a riconoscere il ruolo fondamentale svolto dai livelli locale e regionale nella lotta ai cambiamenti climatici; |
30. |
ripristina pertanto gli stanziamenti di pagamento ridotti dal Consiglio al livello del PB; |
Rubrica 2
31. |
ripristina in generale i tagli apportati dal Consiglio all'interno della rubrica 2 al livello di 60 457,76 milioni di EUR, che corrisponde a un aumento del 3,07 % rispetto al bilancio 2011; ritiene che la stima dei fabbisogni finanziari effettuata dalla Commissione sia più realistica delle proposte del Consiglio, specialmente nell'attuale clima di grande incertezza economica e d'instabilità del mercato; |
32. |
sottolinea che la tradizionale "lettera rettificativa agricola" che sarà presentata nell'autunno 2011 correggerà le attuali stime trasformandole in una valutazione più precisa delle reali esigenze; richiama l'attenzione, in tale contesto, sul livello finale delle entrate con destinazione specifica previsto per il 2012 (correzioni per verifiche di conformità, irregolarità e prelievo supplementare per il latte), in quanto è da quest'ultimo che dipenderà, alla fine il livello dei nuovi stanziamenti da iscrivere nel bilancio 2012; ritiene che, salvo imprevisti, il margine attualmente reso disponibile (352,24 milioni di EUR) dovrebbe essere sufficiente per far fronte ai fabbisogni nell'ambito della rubrica; |
33. |
invita la Commissione a intensificare gli sforzi per definire chiare priorità a titolo di tale rubrica a favore di agrosistemi sostenibili, che preservino la biodiversità, proteggano le risorse idriche e la fertilità del suolo e rispettino il benessere degli animali e l'occupazione; ritiene che una tale politica potrebbe ripercuotersi positivamente sulla prevenzione di crisi come quella della diffusione dell'E. coli; |
34. |
respinge l'aumento della cosiddetta linea per le spese negative (liquidazione dei conti) che appare come una riduzione artificiale del livello complessivo degli stanziamenti della rubrica 2; ritiene tuttavia che gli Stati membri si trovino probabilmente in una migliore posizione per valutare l'efficacia e l'affidabilità dei rispettivi sistemi nazionali di supervisione e controllo nel settore della politica agricola comune (PAC), che sembra essere sovrastimato; |
35. |
sottolinea la palese inadeguatezza dei meccanismi di prevenzione e di reazione alle crisi nel settore ortofrutticolo e, quindi, la necessità di individuare una soluzione immediata in attesa che entri in vigore la nuova PAC; esorta la Commissione a presentare una proposta concreta al Parlamento e al Consiglio volta a garantire un adeguato incremento del contributo dell'Unione al fondo anticrisi creato nel quadro del Fondo operativo delle organizzazioni dei produttori; chiede che tale incremento sia destinato a finanziare misure specifiche a favore dei produttori vittime della crisi dell'E. coli e a prevenire il verificarsi di future crisi; |
36. |
prevede un maggiore sostegno a favore del programma "Latte nelle scuole" e il mantenimento del sostegno al programma "Frutta nelle scuole"; |
37. |
mantiene la dotazione finanziaria destinata al Programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti nell'Unione europea, che dà sostegno a 18 milioni di persone con problemi di malnutrizione nell'Unione; si compiace del recente sforzo della Commissione (si veda la proposta modificata della Commissione del 3 ottobre 2011 a tale proposito COM(2011)0634)) volto a individuare una soluzione politica e giuridica per evitare tagli drastici all'attuazione del programma nel 2012 e nel 2013; invita vivamente il Consiglio ad approvare senza indugio tale proposta, in particolare in considerazione della difficile situazione sociale in molti Stati membri a seguito della crisi finanziaria ed economica; |
38. |
continua a sostenere un livello commisurato a favore del programma LIFE+ che accorda priorità unicamente ai progetti relativi all'ambiente e all'azione per il clima; ricorda che i problemi ambientali e la loro soluzione non tengono conto dei confini nazionali, per cui è ovvio che essi devono essere trattati a livello di Unione europea; invita a tale riguardo gli Stati membri a migliorare sostanzialmente l'attuazione della legislazione dell'Unione in materia ambientale; |
39. |
sottolinea che la politica comune della pesca rimane un'importante priorità politica e mantiene il suo finanziamento ai livelli proposti nel PB in vista della sua imminente riforma; è del parere che il finanziamento della politica marittima integrata non debba andare a scapito di quello di altre iniziative e programmi nel settore della pesca a titolo della rubrica 2; ritiene che un'efficace gestione della pesca sia di cruciale importanza per preservare gli stock ittici e prevenire lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche; accoglie con favore un sostegno supplementare alle nuove organizzazioni internazionali di pesca; |
Sottorubrica 3a
40. |
ribadisce la propria pressante richiesta di una risposta adeguata ed equilibrata alle attuali sfide nei settori della migrazione e della solidarietà, al fine di migliorare la gestione dell'immigrazione regolare e di prevenire e contrastare quella clandestina; riconoscendo l'obbligo degli Stati membri di conformarsi alla normativa dell'Unione in vigore, sottolinea la necessità di finanziamenti sufficienti e di strumenti di supporto per gestire le situazioni di emergenza nel pieno rispetto delle norme sulla protezione interna, dei diritti umani e della solidarietà tra tutti gli Stati membri; chiede pertanto un aumento equilibrato, rispetto al PB, degli stanziamenti destinati, da un lato, a Frontex e all'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, tenuto conto delle loro accresciute competenze e, dall'altro, al Fondo europeo per i rifugiati; ripristina inoltre al livello del PB gli stanziamenti d'impegno destinati sia al Fondo europeo per i rimpatri che al Fondo europeo per le frontiere esterne; è fermamente convinto dell'assoluta necessità di una sufficiente dotazione di tali fondi, tenuto conto degli attuali sviluppi, soprattutto nella regione mediterranea, e delle sfide che si presentano per la sicurezza delle frontiere esterne dell'Unione e la gestione dei flussi migratori; |
41. |
deplora gli ingenti tagli proposti dal Consiglio per Frontex, per il Fondo europeo per le frontiere esterne e per il Fondo europeo per i rimpatri, è fermamente convinto dell'assoluta necessità di aumentare la dotazione di tali fondi, tenuto conto degli attuali sviluppi, soprattutto nella regione mediterranea, e delle sfide che si presentano per la sicurezza delle frontiere esterne dell'Unione e la gestione dei flussi migratori; |
42. |
intende, mediante il ripristino degli stanziamenti iscritti nel PB per la prevenzione della criminalità e del terrorismo conformemente alla programmazione finanziaria, contribuire all'avanzamento della sempre più necessaria cooperazione in settori quali la strategia europea in materia di sicurezza informatica o la confisca dei beni delle organizzazioni criminali; |
43. |
ritiene che la dotazione del programma Daphne sia stata finora insufficiente e intende assicurarne un adeguato finanziamento al fine di soddisfare il fabbisogno constatato nell'ambito della lotta alla violenza nei confronti delle donne; |
Sottorubrica 3b
44. |
ribadisce la necessità di rafforzare i finanziamenti a favore di programmi, iniziative e organismi orientati all'istruzione tenuto conto del contributo che apportano al completamento delle iniziative faro nell'ambito della strategia Europa 2020 "Youth on the Move" e "Unione dell'innovazione"; intende in particolare aumentare ulteriormente i finanziamenti a favore del programma "Gioventù in azione"; |
45. |
è consapevole dell'importanza di coinvolgere i cittadini nello sviluppo della società civile e della vita politica in una prospettiva europea e ritiene inopportuno che il Consiglio abbia ridotto le spese relative alla cittadinanza; |
46. |
respinge qualsiasi ulteriore diminuzione dei finanziamenti a favore dello strumento finanziario per la protezione civile, in quanto il PB è già al di sotto della programmazione finanziaria e la protezione civile è una nuova competenza dell'Unione; ripristina pertanto gli importi del PB; |
47. |
ritiene che, per quanto riguarda gli Spazi pubblici europei, debbano essere presentati all'autorità di bilancio una relazione di valutazione e un programma di lavoro in tempo utile per poter essere presi in considerazione nella procedura di bilancio; decide di mantenere in riserva una parte degli stanziamenti per la comunicazione, in attesa che la Commissione dimostri la sua volontà di migliorare la collaborazione interistituzionale in tale settore; |
48. |
iscrive in riserva alcune dotazioni nell'attesa di ricevere relazioni di valutazione specifiche e un impegno formale a favore del rafforzamento della cooperazione interistituzionale; |
49. |
si compiace degli stanziamenti destinati al Programma di sanità pubblica, che integra, apportandovi un valore aggiunto, gli interventi degli Stati membri nei settori della promozione della salute e della prevenzione delle malattie; sostiene gli sforzi della Commissione volti a proseguire la campagna HELP per una vita senza tabacco, nell'ambito del Programma di sanità pubblica; |
Rubrica 4
50. |
ribadisce che, quest'anno più che in passato, la dotazione della rubrica 4 del bilancio 2012 è insufficiente e che il margine all'interno di tale rubrica è troppo esiguo per poter far fronte alle crescenti sfide politiche nei paesi limitrofi e a livello mondiale; |
51. |
plaude all'incremento degli stanziamenti per lo strumento di vicinato quale proposto nella lettera rettificativa n. 1/2012, in quanto conforme al sostegno espresso dal Parlamento a favore di una risposta chiara e coerente dell'Unione europea ai recenti sviluppi politici e sociali sulla sponda meridionale del Mediterraneo, e al valore aggiunto che ciò apporta alla dimensione esterna delle politiche dell'Unione in materia di affari interni e delle strategie macroregionali; ribadisce, tuttavia, con estrema chiarezza che una tale assistenza finanziaria non deve in alcun modo ripercuotersi negativamente sulle priorità esistenti; |
52. |
ritiene che, onde favorire il conseguimento di un accordo nell'ambito della conciliazione con l'altro ramo dell'autorità di bilancio, sia possibile convenire su eventuali tagli agli stanziamenti d'impegno di diverse linee di bilancio, in particolare relative alla politica estera e di sicurezza comune; considera adeguata, riguardo a quest'ultima, l'entità degli stanziamenti approvati per il bilancio 2011 e decide di modificare di conseguenza la posizione del Consiglio; |
53. |
ritiene che i finanziamenti supplementari che propone a favore della Palestina e dell'UNRWA siano indispensabili per garantire la sicurezza e il sostentamento dei profughi e gli sforzi in atto per garantire uno Stato palestinese capace di esistere autonomamente; chiede nuovamente una strategia chiara per la Palestina, che colleghi l'assistenza finanziaria dell'Unione a un accresciuto ruolo politico di quest'ultima nel processo di pace rispetto a entrambe le parti in conflitto; |
54. |
ricorda che il bilancio 2012 dovrebbe tener conto delle accresciute esigenze in relazione alla cooperazione con l'Asia e l'America latina; |
55. |
deplora che non sia stato possibile finanziare, nell'ambito del massimale del QFP per la rubrica 4, tutte le necessità e le limitate priorità individuate con cura dalle proprie commissioni specializzate e considera gli importi fissati nella sua lettura il minimo necessario per una posizione credibile dell'Unione europea quale attore globale; |
56. |
propone, a tale proposito, all'altro ramo dell'autorità di bilancio la mobilitazione dello strumento di flessibilità per un importo pari a 208,67 milioni di EUR alla rubrica 4; |
Rubrica 5
57. |
respinge la posizione generale del Consiglio in merito alle spese della rubrica 5, che comporta un taglio complessivo di circa 74 milioni di EUR, tra cui 33 milioni di EUR per la Commissione, mediante tagli lineari ai bilanci di ciascuna istituzione; |
58. |
sottolinea che un approccio così restrittivo, pur permettendo di realizzare risparmi a breve termine nel bilancio dell'Unione europea e nei bilanci degli Stati membri, pregiudica l'attuazione delle politiche e dei programmi dell'Unione europea e, in ultima analisi, torna a danno dei cittadini e, in un secondo momento, incide negativamente sui bilanci nazionali; sottolinea inoltre che la Commissione e le altre istituzioni dovrebbero disporre di risorse sufficienti per svolgere le loro funzioni, in particolare a seguito dell'entrata in vigore del TFUE; |
59. |
rileva che tale diminuzione è stata ottenuta tramite un incremento del cosiddetto tasso di riduzione forfettaria per il personale (posti non finanziati), che impedisce di migliorare i tassi di copertura degli organigrammi approvati dall'autorità di bilancio (in ragione del suo impatto diretto sulle assunzioni); si chiede a tale proposito come il Consiglio possa valutare l'eventuale fabbisogno di personale dei servizi della Commissione con maggiore precisione della Commissione stessa; respinge altresì i tagli previsti alle voci di spesa per le quali la Commissione ha già proposto risparmi netti nel progetto di bilancio (ad esempio, Ufficio delle pubblicazioni, studi e consultazioni, attrezzature e mobilio); |
60. |
riconosce il notevole impegno già profuso dalla Commissione nel suo PB al fine di congelare, in termini nominali, le sue spese amministrative e decide di ripristinare a tale livello tutte le voci di spesa della rubrica 5 nell'ambito della sezione III; |
61. |
decide, tuttavia, di creare delle riserve per determinate linee amministrative, in attesa di iniziative specifiche, follow-up o proposte della Commissione o allo scopo di ottenere informazioni supplementari; |
Agenzie
62. |
approva, in generale, il fabbisogno finanziario preventivato dalla Commissione per le agenzie e respinge i principi alla base dei tagli arbitrari e lineari apportati dal Consiglio rispetto al 2011; |
63. |
ritiene infatti che gli eventuali tagli apportati al bilancio delle agenzie nel corso della procedura di bilancio dovrebbero essere più strettamente legati alla programmazione delle attività e ai compiti delle agenzie stesse, a meno che non possano essere individuati ambiti specifici su cui intervenire per migliorare l'efficienza; considera al riguardo i tagli alla dotazione di Frontex, il cui mandato è appena stato rivisto, un classico esempio della totale incoerenza da parte del Consiglio per quanto riguarda, da un lato, i compiti e le attività delle agenzie – quali sanciti da testi e requisiti di legge – e, dall'altro, le risorse di bilancio a loro destinate; |
64. |
concorda in linea generale sul fatto che le eccedenze delle agenzie dovrebbero essere prese in considerazione in sede di elaborazione del PB e dovrebbero essere presentate in modo chiaro e trasparente; ribadisce tuttavia che le eccedenze delle agenzie che in parte si autofinanziano non dovrebbero sottostare a questa regola generale, al fine di tener conto delle fluttuazioni delle loro entrate; |
65. |
decide inoltre di incrementare, nel bilancio 2012, la dotazione delle tre nuove autorità di vigilanza finanziaria, vista l'estrema importanza che rivestono nell'attuale congiuntura economica e finanziaria e per agevolarne il processo costitutivo; |
Progetti pilota e azioni preparatorie
66. |
sottolinea che i progetti pilota e le azioni preparatorie, approvati in numero limitato, sono stati attentamente esaminati e valutati, anche sulla base della prima analisi effettuata dalla Commissione nel luglio 2011, al fine di evitare la duplicazione di azioni che già rientrano in programmi esistenti dell'Unione; ricorda che i progetti pilota e la azioni preparatorie sono intesi a formulare priorità politiche e ad avviare nuove iniziative, che potrebbero tradursi in futuro in attività e programmi dell'Unione europea; |
SEZIONI I, II, IV, V, VI, VII, VIII, IX
Quadro generale
67. |
rammenta la propria posizione adottata nella suddetta risoluzione del 6 aprile 2011, in cui invitava tutte le istituzioni a redigere il rispettivo bilancio sulla base di una gestione sana ed efficiente, sforzandosi di conseguire risparmi nella misura del possibile, conformemente alla lettera del Commissario Lewandowski del 3 febbraio 2011, in cui si esortava ciascuna istituzione a impegnarsi al massimo per contenere l'incremento della spesa al di sotto dell'1 % rispetto al 2011; |
68. |
riconosce gli sforzi profusi da tutte le istituzioni, che si sono tradotti in tagli effettivi ai loro bilanci; rileva che, in termini reali, la crescita dei bilanci di tutte le istituzioni è negativa, nonostante le nuove competenze, mansioni, azioni e attività risultanti dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona; |
69. |
constata che le spese amministrative e operative di tutte le istituzioni rappresentano il 5,59 % del bilancio totale dell'Unione europea, nell'ambito del quale la rubrica 5 dispone di un margine di 497,9 milioni di EUR; |
70. |
ribadisce che le misure di risparmio non possono compromettere il pagamento delle retribuzioni e delle pensioni, la manutenzione degli edifici e la sicurezza, dal momento che le istituzioni devono disporre del minimo necessario al loro funzionamento, e che i tagli debbono avvenire in modo tale da non penalizzare le istituzioni che hanno esaurito ogni margine di risparmio possibile, oltre al fatto che tali risparmi debbono essere legittimi e conservare la propria efficacia nel 2012; |
Sezione I – Parlamento europeo
Quadro generale
71. |
sottolinea che l'attualizzazione del bilancio 2012 appena votata è pari all'1,44 % rispetto al 2011 (esclusa la lettera rettificativa sulla Croazia), in quanto la lettera rettificativa sulla Croazia sarà esaminata in seno al comitato di conciliazione con il Consiglio; si attende che vi verranno aggiunte le spese necessarie per l'adesione della Croazia e che, dopo il comitato di conciliazione, l'attualizzazione definitiva del bilancio 2012 risulterà dunque pari all'1,9 % (inclusa la Croazia); osserva che l'1,9 % è il tasso di attualizzazione più basso degli ultimi 12 anni; che, una volta detratte le spese legate all'adesione della Croazia e ai 18 nuovi deputati previsti dal trattato di Lisbona, tale percentuale si attesta solo allo 0,8 %; che lo 0,8 % rappresenta l'aumento più basso da almeno 15 anni; che negli ultimi 15 anni l'aumento medio è stato del 4,5 %; che, tenuto conto dell'attuale tasso di inflazione del 2,9 %, ciò corrisponde a una diminuzione reale del bilancio 2012; che, nonostante le nuove competenze, i nuovi posti, le azioni e le attività che discendono dal trattato di Lisbona, il Parlamento ha apportato tagli reali al bilancio; |
72. |
osserva che il livello complessivo del proprio bilancio per il 2012 è di 1 710,1 milioni di EUR (inclusi i 18 nuovi deputati in conseguenza del trattato di Lisbona); evidenzia che tale importo rappresenta una riduzione netta di 14,5 milioni di EUR rispetto allo stato di previsione e di 74,085 milioni di EUR rispetto alle proposte di bilancio iniziali prima della concertazione con l'Ufficio di presidenza; |
73. |
sottolinea che il bilancio 2012 è un bilancio di consolidamento, in cui il Parlamento ha compiuto il massimo sforzo per realizzare risparmi senza pregiudicare la qualità della sua attività e l'eccellenza legislativa; ritiene pertanto che il bilancio 2012 e il bilancio successivo per l'esercizio 2013 serviranno da riferimento per il prossimo quadro finanziario pluriennale; |
74. |
ribadisce che i risparmi previsti sulle linee di bilancio relative alla traduzione e all'interpretazione non devono pregiudicare il principio del multilinguismo in seno al Parlamento e nel quadro del dialogo tra le altre istituzioni; ribadisce che i risparmi saranno realizzati senza compromettere il diritto dei deputati di esprimersi nella loro lingua in seduta plenaria, nelle riunioni di commissione, nelle riunioni dei coordinatori e nelle procedure di consultazione a tre; ritiene che i deputati dovrebbero altresì mantenere il diritto di scrivere e leggere nella loro lingua; |
75. |
ritiene che, in un periodo di crescenti difficoltà finanziarie per molti cittadini europei e di costanti politiche di austerità, il Parlamento dovrebbe dare un esempio di rigore riducendo le spese di viaggio; chiede all'Ufficio di presidenza di creare le condizioni per realizzare risparmi del 5 % su tutte le spese di viaggio, incluse quelle per le delegazioni delle commissioni e le delegazioni interparlamentari, nel pieno rispetto dello statuto dei deputati e delle sue misure di attuazione; ritiene che una riduzione degli spostamenti dei deputati con voli in classe business contribuirebbe a realizzare tali risparmi; chiede che il 15 % degli stanziamenti per i viaggi sia iscritto in riserva in attesa della relazione che il Segretario generale del Parlamento dovrà presentare all'Ufficio di presidenza e alla commissione per i bilanci entro il 31 marzo 2012; chiede che tale relazione esamini la fattibilità di misure volte a garantire la massima efficienza possibile in materia di viaggi dei deputati, al fine di formulare raccomandazioni per eventuali economie di bilancio tenendo conto di tutte le proposte e le risoluzioni che il Parlamento ha già approvato al riguardo e presentando proposte volte a ridurre il numero dei voli in classe business, a incentivare l'acquisto di biglietti aerei in classe economica e a tariffe flessibili e a rivedere la regolamentazione relativa all'orario di apertura del registro dei deputati, in particolare il venerdì; si attende una riduzione degli stanziamenti per i viaggi nel 2012 sino al termine della legislatura; propone che, per quanto riguarda i risparmi sulle visite istituzionali, si tenga conto della preminenza del pluralismo sulla proporzionalità in sede di definizione della composizione delle delegazioni; |
76. |
rileva che nel bilancio 2012 rientrano anche le spese derivanti dall'arrivo di altri 18 deputati in ragione dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona (10 600 000 EUR); |
77. |
ribadisce la propria posizione secondo cui, in ogni caso, la realizzazione di economie laddove possibile e il proseguimento della riorganizzazione e della riassegnazione delle risorse esistenti sono elementi cruciali della propria politica di bilancio, in particolare nell'attuale periodo di crisi economica; ritiene pertanto che tali risparmi nell'ambito del bilancio 2012 debbano essere conseguiti nel più ampio contesto di cambiamenti strutturali con effetti di più lungo periodo; ritiene che i tagli accettatati dal Parlamento imporranno cambiamenti strutturali che non dovranno pregiudicare l'eccellenza legislativa del Parlamento; osserva che l'obiettivo è quello di concentrarsi sulle attività essenziali del Parlamento; sottolinea che i risparmi realizzati nel settore dell'interpretazione e della traduzione non pregiudicheranno il principio del multilinguismo, ma sono resi possibili grazie all'innovazione, alla riorganizzazione delle strutture e ai nuovi metodi di lavoro; |
78. |
plaude al buon livello di cooperazione tra la commissione per i bilanci e l'Ufficio di presidenza, che si basa sulla fiducia e sul rispetto reciproci; ritiene che l'accordo raggiunto in sede di concertazione il 22 settembre 2011 e nel contesto dello stato di previsione (risoluzione del 6 aprile 2011, approvata in Aula con 479 voti favorevoli) non vada messo in discussione e che non si debba rinegoziare alcun elemento di tale accordo in assenza di eventuali cambiamenti verificatisi da allora; |
79. |
constata che l'indennità per spese generali è rimasta ai livelli del 2011; invita l'Ufficio di presidenza a non indicizzare nessuna indennità dei deputati (inclusa l'indennità "giornaliera"); |
80. |
ribadisce che durante i negoziati di bilancio del Parlamento è stata proposta l'iscrizione in riserva di alcune dotazioni; chiede, nonostante il compromesso raggiunto in sede di concertazione tra la commissione per i bilanci e l'Ufficio di presidenza, che le questioni soggiacenti a queste riserve per quanto riguarda il bilancio del Parlamento siano sviscerate e presentate in modo trasparente, fornendo informazioni chiare sui fabbisogni relativi alla traduzione e all'interpretazione, sulla ristorazione, sulla pulizia e la manutenzione, come pure sui servizi e le prestazioni di trasporto, su altri servizi esterni e sulla struttura dei prezzi o altre sovvenzioni applicabili relative a tali servizi; |
Risorse umane
81. |
approva le seguenti modifiche alla tabella dell'organico:
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82. |
decide di approvare l'internalizzazione del servizio di sicurezza, come proposto nella lettera rettificativa e, di conseguenza, di creare 29 nuovi posti (26 AST1 e 3 AD5) nell'organigramma; |
83. |
approva le seguenti misure previste dalla lettera rettificativa, che sono state compensate da altri risparmi:
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Politica immobiliare e politica di comunicazione e d'informazione
84. |
ritiene che la politica immobiliare del Parlamento debba essere oggetto di un'attenta analisi e che l'amministrazione dovrebbe continuare a elaborare tale politica in collaborazione con la commissione per i bilanci; chiede pertanto di essere regolarmente informato sull'andamento dei progetti immobiliari aventi implicazioni finanziarie significative per il bilancio, quali per esempio l'edificio Konrad Adenauer, la Casa della storia europea e i progetti di costruzione/acquisto presso i luoghi di lavoro del Parlamento; chiede di essere informato sulla creazione di nuovi posti nel quadro del piano triennale della DG INLO prima che essi siano approvati dall'amministrazione; invita l'amministrazione a concludere un accordo di servizio con la Commissione per la perequazione dei costi di esercizio della Casa della storia europea, così come con qualsiasi altra istituzione che intenda utilizzarne le strutture; invita le istituzioni europee a coordinare maggiormente i rispettivi programmi per i visitatori al fine di sfruttare le sinergie, accrescere il livello di soddisfazione dei visitatori e ripartire i costi; invita l'amministrazione a migliorare la governance dei progetti interistituzionali; |
85. |
sottolinea che il finanziamento del nuovo personale contrattuale per supportare l'attuazione della politica immobiliare del Parlamento deve essere garantito in modo trasparente nei prossimi esercizi finanziari; chiede inoltre di essere informato sull'eventuale intenzione di creare nuovi posti e su qualsiasi aumento degli stanziamenti relativi alla politica della DG INLO prima che essi siano approvati dall'amministrazione; |
86. |
ritiene che il progetto della Casa della storia europea richieda una cooperazione attiva e il contributo finanziario delle altre istituzioni; accoglie con favore l'impegno assunto dal Presidente della Commissione nella sua lettera del 28 settembre 2011 di contribuire in misura sostanziale al progetto e di garantire un sostegno al funzionamento della Casa della storia europea; ricorda la sua risoluzione del 6 aprile 2011 in cui ha chiesto che fosse presentato un piano di attività che definisca la strategia a lungo termine della Casa della storia europea e rileva che l'amministrazione ha fornito le informazioni richieste; ribadisce che tutte le decisioni relative al progetto dovrebbero essere oggetto di un dibattito aperto e proficuo garantendo un processo decisionale trasparente; chiede di essere informato quanto prima sul progetto immobiliare a norma dell'articolo 179, paragrafo 3, del regolamento finanziario; invita l'Ufficio di presidenza a garantire che il piano dei costi contenuto nel piano di attività sia rigorosamente rispettato; |
87. |
ritiene che, in un'ottica di risparmio a lungo termine, al fine di rendere l'organizzazione più moderna ed efficiente, il bilancio del Parlamento dovrebbe essere oggetto di uno studio comparativo che lo raffronti al bilancio del Congresso degli Stati Uniti e ai bilanci di un campione rappresentativo di Stati membri; |
Aspetti ambientali
88. |
plaude alla creazione di incentivi tangibili, con l'introduzione del sistema Jobcard al 50 % a Bruxelles, per un maggiore ricorso a mezzi di trasporto meno inquinanti; rileva che la riserva prevista su diverse linee di bilancio per le spese di viaggio dipende anche da quanto emergerà dalla relazione richiesta dall'Ufficio di presidenza che dovrebbe analizzare la fattibilità di interventi volti a garantire la massima efficacia delle spese di viaggio e formulare raccomandazioni per eventuali economie di bilancio; |
89. |
chiede che siano adottate ulteriori misure per ridurre il consumo di energia, acqua e carta, al fine di realizzare risparmi nel bilancio del Parlamento; |
Sezione IV – Corte di giustizia
90. |
sottolinea che, con i tagli apportati dal Consiglio, la Corte non sarebbe in grado di svolgere correttamente i suoi compiti fondamentali nel contesto di un crescente carico di lavoro giudiziario; ha pertanto deciso di ripristinare in parte il PB, segnatamente per quanto concerne gli stanziamenti per i membri, il personale e l'informatica; |
Sezione V – Corte dei conti
91. |
constata che la Corte sta compiendo importanti sforzi per riassegnare il personale dai servizi di supporto alle attività di audit, al fine di soddisfare le crescenti richieste rivolte all'istituzione, e per realizzare sostanziali economie nelle sue spese amministrative; constata che il Consiglio ha ridotto gli stanziamenti per le retribuzioni in ragione della scarsa esecuzione nel 2010; si attende una migliore esecuzione nel 2011, ragion per cui ha deciso di ripristinare il PB; |
Sezione VI – Comitato economico e sociale europeo
92. |
sottolinea che alcuni tagli apportati dal Consiglio pregiudicherebbero le funzioni essenziali del CESE e metterebbero in discussione la sua capacità di ottemperare ai propri obblighi giuridici nei confronti del personale; decide pertanto di ripristinare il PB per quanto attiene agli stanziamenti a disposizione dei membri del CESE per l'espletamento delle attività di base dell'istituzione, vale a dire permettere alle organizzazioni della società civile degli Stati membri di esprimere il loro parere a livello dell'Unione, il che, in considerazione delle stime prudenti per quanto riguarda l'inflazione, implica effettivamente un blocco in termini reali; decide altresì di ripristinare in parte il PB per le retribuzioni e le indennità del personale, in modo tale da consentire al CESE di ottemperare ai suoi obblighi giuridici nei confronti del personale, e di ripristinare in parte il PB per l'interpretazione riportando il livello degli stanziamenti all'esecuzione del 2009, il che, visto l'aumento delle tariffe per l'interpretazione, equivarrebbe comunque a una diminuzione in termini reali; |
Sezione VII – Comitato delle regioni
93. |
respinge in parte i tagli apportati dal Consiglio; intende rafforzare la dotazione della maggior parte delle voci interessate in quanto il Consiglio ha ridotto gli stanziamenti portandoli sensibilmente al di sotto dei livelli di esecuzione relativi al 2010 e al 2011; decide pertanto di ripristinare il PB per consentire all'istituzione di mantenere il livello delle attività politiche del 2011; |
Sezione VIII – Mediatore europeo
94. |
è del parere che gli stanziamenti destinati al Mediatore europeo abbiano già subito riduzioni significative nel corso gli ultimi due anni, ragion per cui decide di ripristinare la dotazione del PB per la maggior parte delle linee; |
Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati
95. |
non condivide il parere del Consiglio e approva la creazione di due posti permanenti supplementari (1 AD9 e 1 AD6) nell'organigramma del Garante europeo della protezione dei dati in ragione delle nuove funzioni affidategli dall'articolo 16 TFUE, dal momento che spetta al Garante verificare e garantire che i diritti fondamentali alla vita privata e alla protezione dei dati personali siano rispettati da tutte le istituzioni e gli organismi dell'Unione; approva, per ottemperare agli obblighi giuridici, la rivalutazione del suo direttore da AD14 ad AD15, sebbene l'organico complessivo dell'istituzione ammonti a 43 posti; |
96. |
decide, per la stessa ragione, di riportare le altre linee ai livelli del PB; |
Sezione X – Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE)
97. |
prende atto che il SEAE, essendo una struttura nuova che rappresenta un'importante ambizione europea, deve essere dotato di risorse sufficienti; osserva, a tale riguardo, che gli stanziamenti per le retribuzioni del personale nel 2012 devono tener conto delle percentuali effettive di posti vacanti nell'autunno 2011; invita il SEAE a dar prova di moderazione al momento della creazione di posti di alto livello; ritiene che a tal fine si potrebbero sostituire gradualmente i posti per gli esperti nazionali distaccati (END) con posti permanenti per i funzionari degli Stati membri; prende atto che gli END non sono contabilizzati nella quota di un terzo del personale del SEAE di livello AD; ricorda tuttavia la decisione del Consiglio che fissa l'organizzazione e il funzionamento del SEAE, in cui si afferma che "alla data di scadenza del contratto di un END trasferito al SEAE ai sensi dell'articolo 7, la pertinente funzione sarà convertita in un posto di agente temporaneo qualora la funzione esercitata dall'END corrisponda ad una funzione abitualmente svolta da personale di livello AD, a condizione che il posto necessario sia disponibile nella tabella dell'organico"; sottolinea inoltre che è necessario finanziare le esigenze operative legate all'insediamento del SEAE in un nuovo edificio e alla predisposizione di sistemi informatici propri al servizio; |
98. |
tiene conto dei chiarimenti forniti dal SEAE nella lettera inviata al presidente della commissione per i bilanci il 30 settembre 2011 per quanto concerne la quota di funzionari dell'Unione europea nell'organigramma del servizio, in conformità con l'impegno assunto dall'alto rappresentante/vicepresidente; decide pertanto di ripristinare l'organigramma del SEAE proposto nel progetto di bilancio della Commissione e ritiene che dovrebbero essere sciolte tutte le riserve riguardanti le assunzioni e la creazione di una delegazione dell'Unione europea negli Emirati Arabi Uniti; |
99. |
è preoccupato per la posizione del Consiglio che riduce il PB del SEAE per il 2012 prevedendo un incremento pari solo al 2,25 %; ha esso stesso adottato un approccio prudente in relazione a eventuali incrementi, stante il contesto finanziario globale, e accoglie solo in parte le richieste del SEAE; |
100. |
accoglie le richieste di modifica dell'organigramma del SEAE, in particolare al fine di potenziare le delegazioni; intende tuttavia vigilare costantemente sulla composizione del personale del SEAE e sul rispetto dell'obbligo statutario secondo cui i funzionari dell'Unione europea devono rappresentare almeno il 60 % del personale della categoria AD del SEAE; chiede che il SEAE riferisca regolarmente su tale questione; osserva che l'aumento del fabbisogno finanziario del SEAE è dovuto alla riassegnazione di competenze precedentemente attribuite al Consiglio e alla Commissione e all'evoluzione di fabbisogni sottostimati quali i costi di avviamento, nonché a nuovi obblighi e nuove funzioni attualmente svolti dal Consiglio e dalla Commissione; |
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101. |
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché alle altre istituzioni e agli altri organi interessati. |
(1) GU L 163 del 23.6.2007, pag. 17.
(2) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(3) GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
(4) Testi approvati, P7_TA(2011)0114.
(5) Testi approvati, P7_TA(2011)0140.
(6) Testi approvati, P7_TA(2011)0296.
(7) Inclusi i bilanci rettificativi nn. 1/2011,2/2011 e 3/2011.
(8) Cfr. ad esempio la risoluzione del Parlamento sul mandato per il trilogo approvata il 23 giugno 2011.