8.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 70/56


Giovedì 21 ottobre 2010
Futuro della normazione europea

P7_TA(2010)0384

Risoluzione del Parlamento europeo del 21 ottobre 2010 sul futuro della normazione europea (2010/2051(INI))

2012/C 70 E/05

Il Parlamento europeo,

vista l'audizione pubblica sul futuro della normazione europea organizzata dalla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori il 23 giugno 2010,

viste le risposte alla consultazione pubblica della Commissione sulla revisione del sistema europeo di normalizzazione (svoltasi dal 23 marzo al 21 maggio 2010),

visto lo studio di valutazione d'impatto sul «pacchetto normazione» svolto per conto della Direzione generale Imprese e industria della Commissione (9 marzo 2010),

vista la relazione del Gruppo di esperti per la revisione del sistema europeo di normazione (EXPRESS) dal titolo «Standardisation for a competitive and innovative Europe: a vision for 2020» («Normazione per un'Europa competitiva e innovativa: una visione per il 2020») (febbraio 2010),

vista la relazione del 9 maggio 2010 del Prof. Mario Monti al Presidente della Commissione dal titolo «Una nuova strategia per il mercato unico»,

vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 dal titolo «Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020),

visto lo studio in materia di accesso delle PMI alla normazione europea, dal titolo «Enabling small and medium-sized enterprises to achieve greater benefit from standards and from involvement in standardisation» («Consentire alle piccole e medie imprese di trarre maggior beneficio dalle norme e dalla partecipazione alla normazione»), commissionato dal Comitato europeo di normazione (CEN) e dal Comitato europeo di normazione elettrotecnica (CENELEC) (agosto 2009),

visto lo studio sull'accesso alla normazione effettuato per conto della Direzione generale Imprese e industria della Commissione (10 marzo 2009),

visti la relazione della Commissione del 21 dicembre 2009 sul funzionamento della direttiva 98/34/CE negli anni 2006-2008 (COM (2009)0690) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che l'accompagna (SEC(2009)1704),

visto il Libro bianco del 3 luglio 2009 dal titolo «Ammodernamento della normalizzazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'UE - Prospettive» (COM(2009)0324),

viste le conclusioni del Consiglio del 25 settembre 2008 in materia di normalizzazione e innovazione,

vista la comunicazione della Commissione del 25 giugno 2008 dal titolo «Una corsia preferenziale per la piccola impresa – Alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per la piccola impresa (uno «Small Business Act» per l'Europa)» (COM(2008)0394),

vista la comunicazione della Commissione dell'11 marzo 2008 dal titolo «Verso un maggior contributo della normalizzazione all'innovazione in Europa» (COM(2008)0133),

visti la comunicazione della Commissione del 18 ottobre 2004 sul ruolo della normazione europea nel quadro della legislazione e delle politiche europee (COM(2004)0674) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che l'accompagna intitolato «The challenges for European standardisation» («Le sfide per la normazione europea»),

vista la comunicazione della Commissione del 25 febbraio 2004 dal titolo 'Integrazione degli aspetti ambientali nella normazione europea' (COM(2004)0130),

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 26 luglio 2001 dal titolo «European Policy Principles on International Standardisation» («Principi di politica europea in materia di normazione internazionale») (SEC(2001)1296),

vista la propria risoluzione del 12 febbraio 1999 sulla relazione della Commissione in materia di efficacia e legittimità della normalizzazione europea nell'ambito del nuovo approccio (1),

vista la relazione della Commissione del 13 maggio 1998 in materia di «Efficacia e legittimità della normalizzazione europea nell'ambito del nuovo approccio» (COM(1998)0291),

vista la decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, relativa al finanziamento della normalizzazione europea (2),

vista la direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche (3),

vista la decisione 87/95/CEE del Consiglio, del 22 dicembre 1986, relativa alla normalizzazione nel settore delle tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni (4),

visto l'accordo di Vienna del giugno 1991 sulla cooperazione tecnica tra ISO e CEN e l'accordo di Dresda del settembre 1996 sullo scambio di dati tecnici tra CENELEC e IEC,

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A7-0276/2010),

A.

considerando che il sistema europeo di normazione ha rivestito un ruolo essenziale nella creazione del mercato unico, grazie specialmente all'uso di norme in settori fondamentali della legislazione di «nuovo approccio», integrate nel nuovo quadro legislativo,

B.

considerando che l'attuale quadro giuridico ha contribuito al successo della normazione europea, consentendo lo sviluppo di norme europee che sono necessarie a tutti gli attori economici al fine di garantire il regolare funzionamento del mercato interno, facilitare il commercio mondiale e l'accesso ai mercati e dare impulso alla crescita sostenibile e alla competitività,

C.

considerando che il sistema europeo di normazione svolge un ruolo essenziale nel rispondere alla crescente necessità, nella politica e nella legislazione europea, di norme capaci di garantire la sicurezza dei prodotti, l'accessibilità, l'innovazione, l'interoperabilità e la protezione ambientale,

D.

considerando che il principio VII del «quadro fondamentale per la piccola impresa» sottolinea l'importanza di promuovere la partecipazione delle PMI e difendere gli interessi delle PMI nella normazione,

E.

considerando che lo sviluppo di norme europee contribuisce allo sviluppo di norme globali,

F.

considerando che un sistema moderno e flessibile di normazione europea rappresenta una componente fondamentale per una ambiziosa e rinnovata politica industriale dell'Europa,

G.

considerando che la normazione europea opera all'interno e, per vari aspetti, verso l'ecosistema globale e si fonda su strutture specifiche e una serie dedicata di processi per lo sviluppo di norme quali attuate dal CEN e dal CENELEC, in base al principio della delegazione nazionale, e dall'Istituto europeo per gli standard nelle telecomunicazioni (ETSI) sulla base dell'appartenenza diretta,

H.

considerando che la relazione Monti su una nuova strategia per il mercato unico afferma che la normazione è fondamentale per la governance del mercato unico e sottolinea che occorre riesaminare il processo di normazione a livello europeo, conservando i vantaggi del sistema attuale e trovando al tempo stesso il giusto equilibrio tra dimensione europea e dimensione nazionale,

I.

considerando che la normazione europea - per affrontare le future esigenze di imprese e consumatori e produrre tutti i suoi potenziali benefici a sostegno di obiettivi pubblici e societali - deve adeguarsi alle sfide lanciate dalla globalizzazione, dai cambiamenti climatici, dall'emergere di nuove potenze economiche e dall'evoluzione tecnologica,

J.

considerando che è necessario sviluppare un approccio strategico alla normazione europea e rivedere l'attuale sistema affinché continui a dare risultati e a rispondere alle esigenze del prossimo decennio, consentendo quindi all'Europa di mantenere un ruolo guida nel sistema globale di normazione,

Introduzione

1.

plaude all'intenzione della Commissione di rivedere il sistema europeo di normazione per preservarne i numerosi elementi positivi correggendone i difetti e per puntare al giusto equilibrio tra la dimensione europea, nazionale e internazionale; sottolinea che la revisione proposta dovrebbe poggiare sui punti di forza del sistema esistente, che costituiscono una solida base per un miglioramento, senza intraprendere cambiamenti radicali che minerebbero i valori essenziali del sistema;

2.

esorta la Commissione ad adottare e presentare senza indugio una proposta per una politica moderna e integrata in materia di normazione, che comprenda una revisione della direttiva 98/34/CE che prevede una procedura di informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche, della decisione 87/95/CEE relativa alla normalizzazione nel settore delle tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni e della decisione 1673/2006/CE relativa al finanziamento della normalizzazione europea, come enunciato nel programma di lavoro della Commissione per il 2010;

3.

sottolinea che la revisione del sistema europeo di normazione deve contribuire all'innovazione e allo sviluppo sostenibile dell'Europa, rafforzare la competitività dell'Unione, consolidare il suo ruolo nel commercio internazionale e concorrere al benessere dei cittadini;

4.

plaude alla relazione del Gruppo di esperti per la revisione del sistema europeo di normazione (EXPRESS); invita le organizzazioni di normazione europee e nazionali, gli Stati membri e la Commissione ad attuare le raccomandazioni strategiche del Gruppo onde dar vita a un sistema europeo di normazione capace di rispondere alle esigenze societali ed economiche e di mantenere il suo ruolo guida nel sistema di normazione mondiale;

5.

invita la Commissione a corredare la proposta di revisione dell'attuale quadro giuridico della normazione europea di un documento di strategia che definisca un quadro globale d'azione a livello europeo e nazionale, e rechi anche proposte concrete per i miglioramenti che non possono essere realizzati attraverso la revisione della legislazione; sottolinea che il documento di strategia non dovrebbe limitarsi alle raccomandazioni contenute nella relazione EXPRESS;

6.

si compiace del Libro bianco della Commissione dal titolo «Ammodernamento della normalizzazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'UE - Prospettive»; invita gli Stati membri e la Commissione ad attuare le raccomandazioni chiave delineate nel Libro bianco, al fine di garantire la messa a punto, nell'ambito dei sistemi di normazione europei e internazionali, delle pertinenti norme globali in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) al fine di attuarle e utilizzarle nelle politiche e negli appalti pubblici dell'UE;

7.

approva l'intenzione della Commissione di integrare nel quadro giuridico della normazione europea i principi dell'Accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi dell'Organizzazione mondiale del commercio (trasparenza, apertura, imparzialità, consenso, efficacia, pertinenza e coerenza), così da rafforzarne l'applicazione nell'ambito del sistema europeo di normazione; ritiene che l'integrazione di tali principi non dovrebbe aumentare il numero delle organizzazioni europee di normazione (OEN) riconosciute oltre alle tre già esistenti, vale a dire il CEN, il CENELEC, e l'ETSI;

8.

ritiene che tali principi potrebbero essere affiancati da altri attributi come la manutenzione, la disponibilità, la qualità, la neutralità e la responsabilità; ritiene che tutti questi principi debbano essere ulteriormente dettagliati e definiti, e che occorra introdurre un sistema di monitoraggio specifico per assicurarne l'attuazione a livello nazionale ed europeo nello sviluppo di norme a sostegno delle politiche e della legislazione UE;

9.

sottolinea tuttavia che tali principi non sono di per sé sufficienti a garantire che tutti i soggetti interessati - in particolare quelli che rappresentano gli interessi della salute e della sicurezza, dei consumatori e dell'ambiente - siano adeguatamente rappresentati nel processo europeo di normazione; ritiene pertanto che un elemento essenziale sia costituito dall'introduzione del principio aggiuntivo della «rappresentanza adeguata», poiché riveste la massima importanza, ogni volta che sia in gioco l'interesse pubblico, includere le posizioni di tutti i soggetti interessati in maniera adeguata, soprattutto nello sviluppo di norme destinate a sostenere la legislazione e le politiche dell'UE, pur riconoscendo l'esigenza di coinvolgere gli esperti tecnici più preparati per un determinato progetto di normazione;

10.

sottolinea che le PMI, pur rappresentando una parte essenziale del mercato europeo, non sono adeguatamente coinvolte nel sistema di normazione e non possono quindi sfruttare interamente i vantaggi derivanti dalla normazione; ritiene che sia essenziale migliorarne la rappresentanza e partecipazione al sistema, soprattutto in seno ai comitati tecnici a livello nazionale; chiede alla Commissione di individuare, attraverso la sua valutazione d'impatto nel quadro della revisione del sistema europeo di normazione, il modo migliore per raggiungere questo obiettivo, valutando il finanziamento necessario per aiutare le PMI;

11.

fa osservare che, sebbene le norme abbiano contribuito a un notevole miglioramento della qualità e della sicurezza dei beni, la loro disponibilità nel settore dei servizi è lungi dall'essere commisurata all'importanza e potenzialità economica del settore; rileva in particolare che il numero di norme nazionali per i servizi sviluppate in Europa negli ultimi anni supera di gran lunga il corrispondente numero di norme europee elaborate nello stesso settore;

12.

riconosce che le norme sui servizi rispondono spesso a specificità nazionali e che il loro sviluppo è legato alle esigenze del mercato, all'interesse dei consumatori e a quello pubblico; sottolinea che lo sviluppo di norme europee sui servizi e l'elaborazione a livello di Unione di carte o marchi di qualità da parte degli organismi professionali, come prevede la direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, potrebbe andare a beneficio di un'ulteriore armonizzazione nel settore dei servizi, accrescere la trasparenza, la qualità e la competitività dei servizi europei e promuovere la concorrenza, l'innovazione, la riduzione delle barriere commerciali e la protezione dei consumatori;

13.

appoggia quindi l'intenzione della Commissione di includere norme sui servizi nel quadro giuridico della normazione europea, in quanto ciò non solo garantirà la notifica di tutte le norme nazionali sui servizi che potrebbero eventualmente costituire ostacoli tecnici agli scambi nel mercato interno, ma fornirà anche una base giuridica appropriata grazie alla quale la Commissione potrà chiedere alle OEN di sviluppare norme in aree ben definite e attentamente valutate nel settore dei servizi; propone quindi alla Commissione di incoraggiare i fornitori di servizi a sviluppare norme in seno alle OEN per evitare, nella misura del possibile, la frammentazione tra le varie norme nazionali, garantendo comunque che le norme sui servizi siano connesse alle esigenze del mercato nonché agli interessi pubblici e dei consumatori; appoggia quindi gli interventi compiuti per garantire la qualità della prestazione di servizi come le carte o i marchi di qualità, elaborati dagli organismi professionali, e incoraggia tutti gli attori interessati a partecipare al processo europeo di normazione;

Rafforzare il sistema europeo di normazione

a)   Aspetti generali

14.

ribadisce che la normazione europea a sostegno della legislazione di «nuovo approccio» ha dimostrato di essere uno strumento valido ed essenziale per il completamento del mercato unico; rileva che il numero dei mandati di normazione a sostegno della legislazione in settori che non rientrano nel «nuovo approccio» è aumentato negli ultimi anni, il che indica che questo modello è stato adottato in un ampio ventaglio di politiche UE; ritiene auspicabile estendere l'uso delle norme in altri ambiti della legislazione e delle politiche dell'Unione al di là del mercato unico, tenendo conto delle specificità dei settori interessati, in conformità con i principi di una migliore regolamentazione;

15.

sostiene che riveste la massima importanza tracciare una netta demarcazione tra legislazione e normazione, al fine di evitare ogni falsa interpretazione per quanto riguarda gli obiettivi delle disposizioni legislative e il livello di protezione desiderato; sottolinea che il legislatore europeo deve essere estremamente vigile e preciso nel definire i requisiti essenziali della regolamentazione, mentre la Commissione deve definire chiaramente e con esattezza nei mandati gli obiettivi del lavoro di normazione; sottolinea che il ruolo degli autori delle norme dovrebbe limitarsi a definire i mezzi tecnici per raggiungere gli obiettivi fissati dal legislatore nonché garantire un elevato livello di protezione;

16.

ribadisce che è essenziale sviluppare norme europee entro un periodo ragionevole di tempo, soprattutto nei settori in cui esse si rivelino urgenti per far fronte alle esigenze delle politiche pubbliche e a condizioni di mercato in rapido mutamento; invita, pertanto, gli organismi di normazione europei e nazionali a continuare a migliorarne l'efficienza ed efficacia, tenendo presente che l'accelerazione del processo di normazione non deve avvenire a scapito dei principi di apertura, qualità, trasparenza e consenso fra tutte le parti interessate;

17.

riconosce l'importanza di semplificare la procedura per la definizione delle norme; invita la Commissione, in collaborazione con i soggetti interessati, a trovare nuovi modi per ottimizzare l'adozione effettiva delle norme europee;

18.

ritiene che il processo di normazione sarà parzialmente accelerato attraverso una migliore consultazione fra la Commissione e le OEN prima di conferire un mandato, il che permetterà loro di rispondere più rapidamente, possibilmente entro un periodo di due mesi, in merito alla propria possibilità di intraprendere un progetto di normazione;

19.

rileva l'importanza del comitato previsto dalla direttiva 98/34/CE quale forum tra la Commissione e gli Stati membri per la discussione di questioni correlate alle regolamentazioni tecniche e alla normazione; ritiene che rappresentanti del Parlamento europeo dovrebbero essere invitati a partecipare alle riunioni del comitato (o dell'organo che gli succederà) che, pur mantenendo lo status di osservatore degli organismi di normazione europei e nazionali, dovrebbe essere altresì aperto, se del caso, a osservatori delle organizzazioni di settore a livello europeo, specie durante la discussione dei mandati di normazione;

20.

sollecita la Commissione a sviluppare e applicare, in cooperazione con le OEN, un sistema migliore e coerente per il coordinamento della politica e delle attività di normazione, che dovrebbe coprire tutti gli aspetti del processo di normazione, dalla preparazione e dal conferimento dei mandati, passando per il monitoraggio del lavoro del comitato tecnico, garantendo che le norme prodotte siano compatibili con le politiche UE e soddisfino i requisiti essenziali della rispettiva legislazione, fino all'adozione ufficiale, alla pubblicazione e all'utilizzazione delle norme; sottolinea il ruolo che le rispettive categorie di soggetti interessati potrebbero svolgere in qualità di gruppo consultivo preposto ad assistere la Commissione nella creazione di una piattaforma europea armonizzata sulla politica di normazione;

21.

invita gli Stati membri ad attuare una politica coordinata in materia di normazione e ad adottare un approccio coerente per quanto riguarda l'uso delle norme a sostegno della legislazione; chiede alla Commissione di verificare che il raggiungimento degli obiettivi delle politiche UE non sia pregiudicato da sforzi di normazione non coordinati, da norme discordanti o superflue o dall'inutilità dei sistemi di certificazione;

22.

invita la Commissione a rivedere e razionalizzare la procedura di trasmissione dei mandati di normazione alle OEN, al fine di includere una fase di consultazione con i soggetti interessati e un'analisi approfondita che giustifichi la necessità di una nuova attività di definizione delle norme, che ne garantisca la pertinenza ed eviti la duplicazione e il moltiplicarsi di norme e specifiche divergenti;

23.

invita la Commissione a presentare un piano d'azione mirante a un sistema di normazione UE più integrato, a una definizione di norme più efficiente ed efficace, a un migliore accesso alla normazione, soprattutto per le PMI, a un ruolo più energico dell'UE nella definizione di norme a livello internazionale e a un sistema di finanziamento più sostenibile per la definizione delle norme;

24.

sottolinea l'importanza del ruolo dei «consulenti di nuovo approccio» nel verificare che le norme armonizzate siano conformi alla corrispondente legislazione UE; richiama l'attenzione sul fatto che tali consulenti sono attualmente selezionati dalle OEN e operano al loro interno, il che impone un notevole onere amministrativo a queste organizzazioni e, a volte, suscita preoccupazione tra i soggetti interessati circa l'imparzialità e l'indipendenza del processo; invita pertanto la Commissione a valutare la necessità di rivedere le procedure esistenti; ritiene inoltre che la Commissione dovrebbe individuare una procedura per garantire che le norme oggetto di mandato siano conformi alle altre politiche e normative UE al di là del campo d'applicazione del «nuovo approccio»; ritiene che ciò dovrebbe avvenire durante l'elaborazione delle norme al fine di evitare ritardi e inefficienze dovuti a un rifiuto ex-post;

25.

invita la Commissione e gli Stati membri a verificare le norme sulla base del conferimento in modo più approfondito al fine di garantire che esse rispettino i requisiti del mandato, in particolare quando le norme sono utilizzate ai fini della legislazione di «nuovo approccio», garantendo nel contempo che la procedura per l'approvazione delle norme non comporti ulteriori ritardi; intende esaminare – nel contesto della prossima revisione del sistema di normazione europeo – la possibilità di estendere al Parlamento il diritto, di cui attualmente beneficiano la Commissione e gli Stati membri, di contestare una norma armonizzata che non sembri soddisfare interamente i requisiti essenziali della legislazione corrispondente;

26.

invita la Commissione, a fini di trasparenza, a rendere pubbliche le decisioni sulle obiezioni formali alle norme in forma consolidata e a mettere a disposizione una tabella aggiornata delle azioni connesse alle obiezioni formali; invita altresì la Commissione a presentare una relazione annuale sui mandati di normazione e sull'avanzamento della loro attuazione;

27.

invita le OEN a rafforzare i loro attuali meccanismi di ricorso che vanno utilizzati qualora sorgessero disaccordi in merito a una norma; rileva che gli attuali meccanismi potrebbero non essere sempre efficaci poiché la loro composizione riflette in pratica la posizione di coloro che hanno approvato una norma; propone pertanto di ampliarne la composizione per consentire la partecipazione di esperti indipendenti esterni e/o soggetti interessati della società europea che sono attualmente membri associati o soci collaboratori delle OEN;

28.

esprime il suo sostegno a Keymark, un marchio volontario europeo di certificazione, di proprietà del CEN/CENELEC, che indica la conformità con gli standard europei; sottolinea che il marchio Keymark rappresenta una valida alternativa ai diversi sistemi di certificazione nazionali che comportano numerosi test e certificazioni di prodotti in diversi Stati membri e possono pertanto diventare un ostacolo al commercio nell'ambito del mercato interno e generare costi significativi per le piccole imprese che possono riflettersi in un aumento dei prezzi per i consumatori; incoraggia quindi gli organismi di normazione nazionali e altri organismi nazionali di certificazione a promuovere Keymark quale alternativa ai programmi di certificazione nazionali; chiede altresì l'organizzazione di una campagna d'informazione paneuropea al fine di sensibilizzare le imprese e i consumatori in merito ai benefici di Keymark;

29.

è consapevole del fatto che l'attuale sistema di finanziamento UE a sostegno della normazione europea spesso comporta frustrazioni in termini di modifiche delle norme, costi elevati dei controlli e ritardi nell'autorizzazione dei pagamenti; sottolinea l'urgente necessità di ridurre tali costi e l'elevato onere amministrativo che a volte prevalgono sui vantaggi del sostegno finanziario fornito, nel rispetto delle regole finanziarie dell'UE; invita la Commissione e tutti i soggetti interessati ad assicurare la sostenibilità finanziaria del sistema, anche attraverso partenariati pubblico-privato e una programmazione finanziaria pluriennale, essenziale per garantire l'efficacia e l'efficienza del sistema nella concorrenza globale; ritiene che la Commissione e le OEN potrebbero migliorare la propria cooperazione al fine di garantire un quadro stabile e di facile impiego per il contributo finanziario dell'UE alla normazione europea, in modo da accrescere notevolmente l'efficacia del sistema;

b)   Migliorare l'accesso al processo di normazione

30.

riconosce il principio delle delegazioni nazionali come pietra miliare del sistema europeo di normazione, soprattutto nel processo di sviluppo delle norme del CEN e del CENELEC; osserva tuttavia che nella grande maggioranza dei paesi europei - come confermato dallo studio sull'accesso alla normazione - la partecipazione dei soggetti societali interessati al processo di definizione delle norme è inesistente o assai scarsa;

31.

incoraggia perciò gli organismi di normazione europei e nazionali a promuovere e agevolare l'effettiva partecipazione al processo di normazione di tutte le parti interessate, in particolare i rappresentanti delle PMI e tutti i soggetti interessati che rappresentano il pubblico interesse tra cui i consumatori (compresi i disabili e i consumatori vulnerabili), gli ambientalisti, i lavoratori e gli organismi che esprimono altri interessi societali;

32.

invita inoltre la Commissione ad analizzare le ragioni dello scarso livello di partecipazione dei soggetti societali interessati e delle PMI a livello nazionale e, ove opportuno, a promuovere misure per gli Stati membri intese a dare ai soggetti societali interessati e alle PMI un migliore accesso al processo di normazione nazionale; plaude agli sforzi del CEN/CENELEC e degli organismi nazionali di normazione (ONN) nell'attuare il «dispositivo di 58 raccomandazioni» dello studio sull'accesso delle PMI alla normazione e le raccomandazioni della relazione EXPRESS per quanto riguarda il miglioramento dell'accesso per tutti i soggetti interessati;

33.

sottolinea la necessità, che è stata riconosciuta fin dagli anni '90, di garantire a livello europeo la partecipazione diretta delle parti interessate della società, affinché le loro opinioni siano rispecchiate in modo più efficace, dato che la loro rappresentanza nei comitati tecnici nazionali resta scarsa nella maggior parte degli Stati membri; afferma che, essendo molto limitati i successi ottenuti per aumentare la partecipazione a livello nazionale dei soggetti societali interessati, il sostegno finanziario e politico alle organizzazioni europee istituite per rappresentare tali soggetti deve essere mantenuto e rafforzato almeno nel periodo da qui fino al 2020; invita tali organizzazioni a svolgere un ruolo di rilievo nel fornire consulenza agli Stati membri e alle associazioni nazionali dei soggetti interessati, al fine di incrementare la partecipazione delle parti interessate a livello nazionale;

34.

ritiene che tali organizzazioni europee che rappresentano gli interessi societali debbano ottenere un ruolo più significativo in seno alle OEN; chiede quindi alla Commissione e alle OEN di promuovere varie misure per conseguire tale obiettivo anche assicurando a tali organizzazioni, nel rispetto del principio della delegazione nazionale, un'effettiva appartenenza, ma senza diritti di voto, all'interno delle OEN, purché siano membri associati o soci collaboratori; ritiene inoltre che gli ONN debbano svolgere un ruolo chiave nel promuovere e rafforzare la partecipazione dei soggetti societali interessati al processo di normazione, considerato il primato del principio delle delegazioni nazionali,

35.

prende atto dei recenti sviluppi in seno all'Organizzazione internazionale per la normazione (ISO), in particolare il modello utilizzato per sviluppare la norma ISO 26000 sulla responsabilità sociale, in cui gli ONN avevano diritto di designare per il rispettivo gruppo di lavoro un solo rappresentante per ciascuna delle sei categorie di parti interessate identificate (industria, consumatori, governo, lavoratori, ONG, SSRO (servizi, supporto, ricerca e altri)); sostiene che è opportuno che le OEN e la Commissione, in cooperazione con tutte le parti interessate, valutino attentamente la possibilità di ricorrere a un analogo modello in alternativa all'elaborazione di norme in settori di interesse pubblico eccezionale e che le risultanze di tale valutazione siano comunicate al Parlamento; invita la Commissione a proporre mezzi finanziari a sostegno di questo modello alternativo;

c)   Rafforzare il principio delle delegazioni nazionali

36.

osserva che, benché costituiscano un elemento centrale del sistema di normazione europeo, gli ONN sono caratterizzati da grandi differenze in termini di risorse, competenze tecniche e partecipazione delle parti interessate al processo di normazione; sottolinea che, a causa delle disuguaglianze esistenti, la partecipazione effettiva degli ONN al sistema europeo di normazione risulta notevolmente squilibrata, mentre le risorse limitate in alcuni ONN possono ostacolarne il coinvolgimento effettivo nel processo di definizione delle norme;

37.

invita la Commissione e le OEN a promuovere programmi di formazione e ad adottare tutte le misure necessarie per consentire agli ONN più deboli, che attualmente non gestiscono segretariati di comitati tecnici o non partecipano all'attività di normazione europea ad un livello commisurato alla loro struttura economica, di assumere un ruolo più attivo nel processo di normazione, al fine di rafforzare la fiducia nel mercato interno e garantire parità di condizioni; ritiene che siano altresì necessari per le PMI programmi di formazione per rafforzarne la partecipazione al processo di definizione delle norme e accrescere l'importanza della normazione in quanto strumento strategico di attività;

38.

plaude all'iniziativa del CEN e del CENELEC di introdurre un processo di valutazione tra pari al fine di valutare la corretta applicazione, da parte degli ONN, dei principi OMC (e degli attributi aggiuntivi) e di incoraggiare il miglioramento costante e lo scambio di buone pratiche; sottolinea che questo progetto dovrebbe fungere da efficace strumento per il rafforzamento degli ONN e per una maggiore partecipazione di tutte le parti interessate a livello nazionale; ritiene che tale progetto dovrebbe coinvolgere tutti gli ONN ed essere avvalorato da verifiche indipendenti; invita il CEN e il CENELEC a predisporre e rendere disponibile al pubblico una relazione sui risultati del processo di valutazione tra pari;

39.

sollecita gli Stati membri ad assicurare una rappresentanza effettiva di tutti i soggetti interessati nei comitati tecnici nazionali, istituendo meccanismi di monitoraggio e notifica e fornendo sostegno formativo e finanziario ai più deboli fra i soggetti societali interessati e, se necessario, alle federazioni delle PMI nonché alle imprese artigiane, al fine di garantirne un'efficace partecipazione; sottolinea l'importanza di fornire l'accesso digitale agli utenti in merito alle informazioni sulle norme;

40.

invita le OEN e gli Stati membri a fornire periodicamente alla Commissione una relazione sullo stato delle loro iniziative per assicurare un'idonea rappresentanza di tutti i soggetti interessati in seno agli organismi tecnici incaricati dello sviluppo di norme vincolanti, che dovrebbe essere basata su requisiti specifici di informazione; sottolinea che tali relazioni dovrebbero successivamente essere inserite in una relazione della Commissione sugli sforzi intrapresi dalle organizzazioni di normazione europee e nazionali e sui risultati ottenuti;

41.

invita gli ONN a fornire alle parti interessate più deboli l'accesso gratuito ai comitati di normazione e a sviluppare strumenti volti a migliorare la partecipazione delle parti interessate, tra cui un meccanismo di consultazione on-line gratuito e di facile utilizzo per tutte le nuove proposte normative; invita tali organizzazioni a sfruttare appieno le tecnologie dell'informazione e della comunicazione al fine di consolidare la partecipazione delle parti interessate mediante riunioni via web e il dialogo online; incoraggia inoltre gli ONN a garantire la comunicazione oltre i confini del sistema, in particolare per le domande del pubblico in merito alle nuove norme, dal momento che le domande del pubblico sono solitamente rivolte a coloro che partecipano attualmente al sistema;

42.

deplora che nella maggior parte degli Stati membri le autorità pubbliche mostrino un interesse limitato a partecipare al processo di sviluppo delle norme, nonostante l'importanza della normazione quale strumento a sostegno della legislazione e delle politiche pubbliche; sollecita gli Stati membri - in qualità di rappresentanti degli interessi dei cittadini - e in particolare le autorità di vigilanza del mercato, a partecipare tramite loro rappresentanti a tutti i comitati tecnici nazionali, rispecchiando lo sviluppo di norme a sostegno delle politiche e della legislazione dell'Unione europea; sottolinea che la presenza delle autorità nazionali nel dibattito sullo sviluppo delle norme è fondamentale per il regolare funzionamento della legislazione nei settori che rientrano nel «nuovo approccio» e per evitare obiezioni formali ex-post a norme armonizzate;

43.

invita gli ONN, a fini di equa concorrenza nel mercato interno, a rispettare il codice etico ISO al fine di garantire che l'imparzialità delle norme non sia messa a repentaglio da altre attività quali la certificazione o l'accreditamento; sottolinea inoltre l'importanza di sviluppare norme e guide per la valutazione di conformità e di promuoverne l'adozione e l'utilizzo leale, in particolare per quanto riguarda i requisiti di integrità, obiettività e imparzialità;

d)   Facilitare l'accesso alle norme

44.

riconosce che la normazione europea contribuisce a creare parità di condizioni per tutti gli operatori del mercato, soprattutto per le PMI che formano l'ossatura dell'economia europea e che forniscono un contributo essenziale al sistema; riconosce, tuttavia, che la loro partecipazione alla normazione non è sempre commisurata alla loro importanza economica mentre la complessità e il costo delle norme possono rappresentare un ostacolo per le PMI;

45.

sottolinea che le norme devono essere concepite e adattate in modo da tener conto della caratteristiche e del contesto delle PMI, in particolare delle piccole imprese, delle microimprese e delle imprese artigiane; plaude alle recenti iniziative adottate dagli organismi di normazione europei e nazionali per attuare le raccomandazioni dello studio sull'accesso delle PMI alla normazione europea, e ritiene che esse vadano considerate come migliori pratiche; apprezza e incoraggia inoltre le misure previste nel programma per le PMI del CEN/CENELEC, volte a facilitare l'utilizzo delle norme da parte delle PMI; sottolinea che sarebbe opportuno adottare nuove misure per garantire che le PMI possano partecipare pienamente allo sviluppo delle norme e possano accedervi in modo più agevole e meno costoso;

46.

sottolinea in particolare che l'Unione europea e gli Stati membri dovrebbero consentire di tenere maggiormente conto degli interessi delle PMI e delle imprese artigiane nell'elaborazione delle norme nell'attuazione delle misure strategiche contenute nello «Small Business Act», conformemente al suo settimo principio: sostegno finanziario dell'UE, riduzione dei costi di accesso alle norme, pubblicazione sistematica dei sommari delle norme europee ed equa composizione dei comitati di normazione;

47.

invita la Commissione a semplificare, ove possibile, le procedure e a prendere in considerazione nelle future modifiche il principio «Pensare innanzitutto in piccolo»; raccomanda alla Commissione di includere la questione della normazione nella prossima edizione della settimana europea delle PMI;

48.

afferma che l'accesso degli utilizzatori alle norme europee elaborate a sostegno delle politiche e della legislazione UE costituisce una questione importante che richiede ulteriore esame; ritiene che si dovrebbero prendere in considerazione sistemi diversi di fissazione dei prezzi per le norme private/industriali e per le norme armonizzate/vincolanti; chiede in particolare agli ONN di ridurre i costi, attraverso tariffe speciali e offrendo pacchetti di norme a prezzo ridotto, e di studiare altri modi di migliorare l'accesso, specialmente per le PMI;

49.

ricorda, tuttavia, che il prezzo di acquisto di una norma corrisponde soltanto a una piccola percentuale dei costi complessivi sostenuti dagli utenti delle norme che solitamente debbono destinare risorse ben più congrue al recepimento della norma richiesta nelle loro pratiche aziendali;

50.

sottolinea che le norme devono essere comprensibili, semplici e di facile utilizzo in modo da poter essere meglio applicate dagli utenti; ritiene essenziale ridurre, ove opportuno, l'eccessivo numero di riferimenti incrociati tra norme e cercare di eliminare le difficoltà che attualmente s'incontrano nell'individuare il gruppo di norme pertinenti per un determinato prodotto o processo; invita gli organismi di normazione nazionali ed europei e le associazioni di categoria a fornire linee guida di facile impiego per l'utilizzo delle norme, estratti on-line gratuiti e un migliore accesso on-line alle bozze di consultazione e funzioni semplici di ricerca elettronica;

51.

accoglie con favore l'attuale iniziativa delle OEN di elaborare e pubblicare on-line, senza alcuna restrizione di accesso, un compendio di tutte le loro norme, e chiede una tempestiva realizzazione di questo progetto; sottolinea, tuttavia, che questo progetto dovrebbe essere implementato anche a livello nazionale, al fine di consentire agli utenti delle norme di ottenere informazioni sulle voci contemplate da ciascuna norma nella propria lingua, attraverso il sito web degli ONN;

52.

sottolinea l'importanza di fornire norme in tutte le lingue ufficiali dell'UE al fine di garantire la corretta comprensione da parte degli utenti; invita la Commissione a sostenere ulteriormente e semplificare le disposizioni finanziarie relative alla traduzione di norme armonizzate;

La normazione a sostegno dell'innovazione e della competitività sostenibile in un contesto globalizzato

53.

riconosce che la normazione europea è uno strumento importante per promuovere l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo (R&S) e contribuire alla competitività dell'Unione e al completamento del mercato interno; sottolinea i suoi importanti vantaggi economici grazie ai quali le imprese sono in grado di trasferire più rapidamente le conoscenze, ridurre i costi e i rischi, accelerare i tempi di commercializzazione e ottenere un ritorno più elevato per l'innovazione;

54.

riconosce che, sebbene la normazione possa agevolare considerevolmente l'impiego delle nuove tecnologie, si riscontra una considerevole mancanza di raccordo nel trasferimento dei risultati della R&S allo sviluppo delle norme; sottolinea la necessità di migliorare la reciproca conoscenza e la cooperazione tra autori delle norme, innovatori, comunità accademica e comunità di ricerca; mette in risalto che, includendo nelle norme il nuovo sapere, frutto in particolare dei programmi di ricerca e innovazione finanziati dal settore pubblico, si promuoveranno l'innovazione e la competitività;

55.

invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere, in cooperazione con gli ONN, l'inclusione della normazione nei curriculum accademici, nei programmi scolastici (ad esempio negli istituti economici e tecnici), nei programmi di apprendimento permanente e nelle campagne di informazione, al fine di sensibilizzare gli operatori economici attuali e futuri e i responsabili politici circa l'importanza e i vantaggi delle norme; invita gli ONN a rafforzare la loro cooperazione con le associazioni di categoria e a fornire alle PMI informazioni plausibili sui benefici economici apportati dall'utilizzo delle norme; invita altresì la Commissione a garantire che la questione della normazione sia sollevata nell'ambito del programma Erasmus per giovani imprenditori; incoraggia le iniziative volte a valutare, quantificare e comunicare i benefici economici e sociali della normazione;

56.

è dell'avviso che i programmi quadro europei di ricerca, competitività e innovazione possano fornire un importante contributo al processo di definizione delle norme, dedicando un capitolo alla normazione; ritiene che tale misura rafforzerebbe la comprensione dei vantaggi delle norme e contribuirebbe a promuovere un approccio sistematico più a monte tra ricerca, innovazione e normazione; invita la Commissione a introdurre la «pertinenza con la normazione» fra i criteri di valutazione dei progetti di R&S finanziati dall'UE, a promuovere progetti connessi alla normazione e ad incrementare la sensibilizzazione in merito a tali progetti attraverso strumenti innovativi;

57.

invita inoltre la Commissione a sviluppare attività di controllo tecnologico, in modo da individuare i futuri risultati delle attività di ricerca e sviluppo che potrebbero trarre beneficio dalla normazione e ad agevolare il flusso e la trasparenza delle informazioni necessarie per la penetrazione nel mercato e l'attività di R&S e, al riguardo, a sviluppare meccanismi di valutazione online accessibili e di facile utilizzo;

58.

invita gli Stati membri a utilizzare le norme europee negli appalti pubblici al fine di migliorare la qualità dei servizi pubblici e favorire le tecnologie innovative; sottolinea tuttavia che l'impiego di norme non dovrebbe tradursi in ulteriori ostacoli, in particolare per le piccole imprese che cercano di partecipare alle procedure degli appalti pubblici;

59.

ribadisce che la lotta al cambiamento climatico e le altre future sfide globali nel settore ambientale ed energetico richiedono lo sviluppo e la promozione di tecnologie pulite e di prodotti verdi; ritiene pertanto che vi sia l'urgente necessità di integrare gli aspetti ambientali in tutti i prodotti e servizi interessati, e che il sistema europeo di normazione debba sviluppare un sistema migliore per garantire che tali aspetti siano affrontati correttamente in sede di definizione delle norme; sottolinea la necessità di promuovere la partecipazione attiva nei comitati di normazione - a livello nazionale ed europeo - delle organizzazioni ambientaliste e delle autorità pubbliche responsabili della protezione dell'ambiente; sottolinea che la necessità di orientare gli sforzi d'innovazione europei verso strategie globali di lotta contro il cambiamento climatico e di risposta alle sfide energetiche, sociali e ambientali deve altresì riflettersi nell'elaborazione di nuovi orientamenti per i modelli di normazione;

60.

sottolinea che il miglioramento delle condizioni di salute e di vita dell'uomo comporta lo sviluppo di prodotti che possano contribuire al sano sviluppo della popolazione e migliorare l'accessibilità, in particolare per i bambini e le persone vulnerabili; ritiene pertanto che vi sia l'urgente necessità di integrare gli aspetti sanitari in tutti i prodotti e servizi interessati, e che il sistema europeo di normazione debba sviluppare un sistema migliore per garantire che tali aspetti siano affrontati correttamente in sede di definizione delle norme; chiede al riguardo, ad esempio, la definizione di norme europee in materia di calzature ortopedicamente corrette per i bambini; sottolinea la necessità di promuovere la partecipazione attiva nei comitati di normazione di esperti sanitari e delle autorità pubbliche responsabili per le questioni sanitarie;

61.

sottolinea che la normazione ha un grande potenziale per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle persone disabili e alle persone anziane di esercitare le loro capacità e partecipare su un piede di parità in tutti gli ambiti della vita; invita, pertanto, a elaborare norme che tengano conto delle diverse necessità della popolazione e creino nuove opportunità che permettano alle imprese di fornire soluzioni innovative, al fine di promuovere lo sviluppo di prodotti, servizi e infrastrutture che siano accessibili a tutti; sottolinea l’importanza del concetto «Design for All», il che costituisce una sfida creativa ed etica per gli autori delle norme, i disegnatori, gli imprenditori, le autorità pubbliche e i decisori politici, dal momento che il suo obiettivo è quello di consentire a tutte le persone pari accesso, tra l’altro, all’ambiente edificato, ai trasporti, all’istruzione, all’occupazione, all’alloggio, alle strutture mediche, all’informazione e alla comunicazione, alla cultura, alle attività ricreative e ai prodotti e servizi di consumo;

62.

invita, pertanto, la Commissione e le OEN a sviluppare e a sostenere un approccio sistematico alle loro attività di normazione in modo da garantire che le norme integrino requisiti adeguati di accessibilità, rispettando i principi del «Design for All», compreso un meccanismo adeguato di verifica per assicurare che le norme in questione rispecchino correttamente le esigenze delle persone disabili e delle persone anziane; invita inoltre la Commissione, gli Stati membri e le organizzazioni di normazione europee e nazionali a sviluppare e sostenere corsi formativi per le persone disabili, volti ad aumentare la loro effettiva partecipazione al processo di definizione delle norme, e per gli autori delle norme per familiarizzarli con le questioni relative alla disabilità e all’accessibilità;

63.

esorta tutti gli Stati membri a ratificare senza indugio la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e ad attuare efficacemente le sue disposizioni per quanto riguarda la promozione dei principi di design universale nel processo di definizione delle norme; esorta inoltre la Commissione e gli Stati membri a rafforzare l’attuale normativa sugli appalti pubblici in modo da promuovere l’inclusione di clausole di accessibilità nelle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici, al fine di promuovere l’accessibilità e offrire incentivi ai fabbricanti affinché elaborino e offrano prodotti e servizi accessibili; chiede la promozione di progetti di R&S finanziati dall'UE per sviluppare prodotti della tecnologia di assistenza innovativi e che le disposizioni in materia di accessibilità costituiscano un criterio nell’assegnazione di fondi strutturali a livello nazionale e regionale;

64.

sottolinea che, al fine di rafforzare ulteriormente la tutela dei consumatori, dovrebbe essere privilegiata la procedura di definizione delle norme relative alla direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti;

65.

richiama l'attenzione sulla risoluzione del Parlamento europeo del 6 maggio 2010 sui veicoli elettrici, in cui si sottolinea la necessità di una maggior efficacia dei processi normativi in diversi settori per accelerare l’introduzione sul mercato dei veicoli elettrici, a fini di competitività e miglioramento delle condizioni ambientali;

66.

evidenzia che tanto i diritti di proprietà intellettuale (DPI) quanto l'esercizio di normazione incoraggiano l'innovazione e favoriscono la diffusione delle tecnologie; sottolinea che occorrerebbe stabilire un giusto equilibrio tra gli interessi degli utenti delle norme e i diritti dei detentori di proprietà intellettuale; invita gli organismi di normazione europei e nazionali a prestare particolare attenzione in sede di elaborazione di norme basate su tecnologie proprietarie, in modo da consentire un ampio accesso a tutti gli utenti; sottolinea la necessità di garantire che le licenze per eventuali DPI fondamentali contenuti nelle norme siano fornite a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie;

67.

riconosce che i forum e i consorzi contribuiscono notevolmente al sistema di normazione, fornendo specifiche aventi pertinenza globale, che sono spesso più aperte alle tecnologie innovative; rileva che, soprattutto nel settore delle TIC, diversi forum e consorzi si sono trasformati in organizzazioni mondiali che producono, mediante processi di sviluppo aperti, trasparenti e basati sul consenso, specifiche di larga applicazione; è convinto che le OEN e i forum/consorzi debbano trovare i modi per cooperare nella pianificazione delle loro attività trasferendo le norme al livello più appropriato, internazionale o europeo, al fine di garantire coerenza ed evitare frammentazioni o duplicazioni;

68.

invita altresì le OEN a sviluppare e attuare un meccanismo migliore per l'adozione di specifiche di forum e consorzi quali norme europee, attraverso cui garantire il consenso da parte di tutti i soggetti interessati, grazie alle procedure stabilite per la consultazione di tutti le parti in causa, conformemente al principio delle delegazioni nazionali; sottolinea che ciò non dovrebbe limitare la possibilità di presentare specifiche di forum e consorzi direttamente a organizzazioni di normazione internazionali, per cercare di ottenere uno status più ampiamente riconosciuto a livello mondiale, sempreché siano rispettati i principi stabiliti dall'accordo dell'Organizzazione mondiale del commercio sugli ostacoli tecnici al commercio (trasparenza, apertura, imparzialità, consenso, efficacia, pertinenza e coerenza);

69.

riconosce che l'interoperabilità è fondamentale per l'innovazione e la competitività, soprattutto nel settore delle TIC, in cui forum e consorzi svolgono un ruolo fondamentale; evidenzia che l'interoperabilità dipende non solo dalla definizione di norme e/o specifiche, ma anche dalla loro attuazione da parte degli utenti; riconosce il ruolo importante svolto dai forum e dai consorzi di utenti ai fini della realizzazione dell'interoperabilità; invita la Commissione a rafforzare il coordinamento tra i forum e consorzi nel settore delle TIC e gli organismi ufficiali di normazione, al fine di aumentare l'interoperabilità e ridurre al minimo il rischio di duplicazione e conflitto tra le norme nel settore delle TIC;

70.

sottolinea la necessità imperativa di adattare la politica di normazione in materia di TIC agli sviluppi del mercato e delle politiche, per consentire in futuro di raggiungere gli importanti obiettivi delle politiche europee che necessitano di interoperabilità, quali la sanità elettronica, l'accessibilità, la sicurezza, il commercio elettronico, l'e-government, i trasporti ecc., e di contribuire alla definizione di norme per la protezione dei dati personali;

71.

chiede alla Commissione, al fine di sostenere altre politiche dell'UE, di attuare una politica di normazione UE ammodernata e ampia nel settore delle tecnologie dell'informazione che assicuri, fra l'altro, l'interoperabilità, la certezza del diritto e l'applicazione di opportune garanzie riducendo nel contempo gli oneri aggiuntivi per le imprese, i rischi per gli utenti e gli ostacoli alla libera circolazione delle tecnologie dell'informazione;

72.

chiede alla Commissione di fare un uso efficace delle basi giuridiche esistenti per consentire la normazione della tecnologia dell'informazione e di individuare altri settori, ambiti o applicazioni delle tecnologie dell'informazione nei quali la normazione UE potrebbe essere utilizzata in modo efficace a sostegno delle politiche dell'UE e di presentare opportune proposte al riguardo; chiede inoltre alla Commissione di esaminare la possibilità di utilizzare eventualmente il «nuovo approccio» e il «nuovo quadro legislativo» come modello per una moderna politica di normazione nel settore delle TIC a sostegno delle politiche UE;

73.

sottolinea che le norme internazionali sono fattori chiave di un mercato globale, grazie all'utilizzo di una stessa norma in molti paesi, che si fondano su un approccio «basato sui risultati» e promuovono la chiarezza per i consumatori e la fiducia nel mercato;

74.

sottolinea che il dialogo normativo costituisce un aspetto importante della dimensione esterna del mercato interno e che vi è quindi l'esigenza di salvaguardare e rafforzare la posizione del sistema europeo di normazione nella normazione internazionale, onde promuovere lo sviluppo di norme internazionali dotate di reale pertinenza globale, agevolare gli scambi e accrescere la competitività europea, tenendo al contempo in considerazione gli interessi legittimi dei paesi in via di sviluppo e facendo attenzione a non duplicare inutilmente il lavoro già svolto a livello internazionale;

75.

è favorevole all'invio di due esperti europei di normazione in Cina e India, con l'obiettivo di sostenere le OEN, promuovere le norme europee e fornire un riscontro sui sistemi di normazione di tali paesi; invita la Commissione ad esplorare la necessità di distaccare esperti di normazione in altre regioni del mondo al fine di promuovere ulteriormente il sistema europeo di normazione;

76.

invita la Commissione a coordinare le sue attività di normazione con i partner internazionali dell'UE, ad esempio nel quadro del dialogo transatlantico; invita inoltre la Commissione, in quest'ottica, a valutare l'influenza della normazione europea e ad adottare le misure necessarie per consolidarla a livello mondiale, al fine di rafforzare la competitività dei prodotti e servizi europei nell'ambito del commercio internazionale;

77.

chiede un impegno rinnovato in materia di normazione internazionale da parte dei soggetti europei interessati e degli ONN europei, al fine di trarre profitto dalla leadership europea e di ottenere i vantaggi «del primo arrivato» sui mercati mondiali; sottolinea la necessità di un migliore coordinamento tra soggetti europei interessati e ONN europei, a livello tecnico e politico, nella normazione internazionale;

*

* *

78.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  GU C 150 del 28.5.1999, pag. 624.

(2)  GU L 315 del 15.11.2006, pag. 9.

(3)  GU L 204 del 21.7.1998, pag. 37.

(4)  GU L 36 del 7.2.1987, pag. 31.