2.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 351/1


Martedì 6 luglio 2010
La strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico e il ruolo delle macroregioni nella futura politica di coesione

P7_TA(2010)0254

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2010 sulla strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico e il ruolo delle macroregioni nella futura politica di coesione (2009/2230(INI))

2011/C 351 E/01

Il Parlamento europeo,

visti la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa alla strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico (COM(2009)0248) e il piano d'azione indicativo ad essa allegato,

viste le conclusioni del Consiglio sulla strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico adottate il 26 ottobre 2009,

vista la sua risoluzione dell'8 luglio 2008 sull'impatto ambientale del gasdotto di cui è prevista la realizzazione nel Mar Baltico per collegare Russia e Germania (1),

vista la sua risoluzione del 16 novembre 2006 su una strategia per la Dimensione settentrionale incentrata sull'area del Baltico (2),

visti i pareri del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione relativa alla strategia dell'UE per la regione del Mar Baltico (ECO/261) e sul tema «Cooperazione macroregionale – Estendere la strategia per il Mar Baltico ad altre macroregioni» (ECO/251),

visto il parere del Comitato delle regioni sul tema «Il ruolo degli enti regionali e locali nella nuova strategia del Mar Baltico» del 21-22 aprile 2009,

visto il parere d'iniziativa del Comitato delle regioni intitolato «Libro bianco del Comitato delle regioni sulla governance multilivello» (CdR 89/2009 def.),

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e i pareri della commissione per gli affari esteri e della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare nonché della commissione per i trasporti e il turismo (A7–0202/2010),

A.

considerando che con l'allargamento dell'UE nel 2004 il Mar Baltico è diventato di fatto un mare interno dell'Unione, che unisce, ma che rappresenta anche una specifica sfida, e che i paesi della regione del Mar Baltico mostrano una notevole interdipendenza e devono misurarsi con gli stessi problemi,

B.

considerando che la strategia per la regione del Mar Baltico funge da pilota per le future strategie macroregionali e che il successo nella realizzazione della strategia potrà servire da modello per le possibili modalità di realizzazione delle strategie future,

C.

considerando che l'idea di creare delle regioni funzionali, articolate intorno a obiettivi e problemi di sviluppo condivisi, può contribuire a migliorare l'efficacia della politica regionale dell'Unione europea,

D.

considerando che, per migliorare l'efficacia della politica regionale, in particolare in vista della sua riforma dopo il 2013, occorre sostenere e sviluppare l'idea di un approccio integrato e la creazione di strategie per le macroregioni che siano strategie di tutta l'Unione europea, ma che la loro attuazione non deve condurre a una rinazionalizzazione della politica di coesione,

E.

considerando che il Mar Baltico resta uno dei mari più inquinati dell'Unione europea e che la sua situazione ambientale non dovrebbe peggiorare a causa dei progetti di infrastrutture su vasta scala attuati nello stesso Mar Baltico e nei territori circostanti (compresi paesi non membri dell'UE),

1.

si compiace dell'approvazione della Commissione europea e del sostegno del Consiglio a favore della Strategia per la regione del Mar Baltico, sollecitata dal Parlamento sin dal 2006;

2.

accoglie con particolare favore il fatto che la strategia sia il frutto di una consultazione di ampio respiro con i soggetti interessati negli Stati membri, tra cui non solo le autorità nazionali, regionali e locali, ma anche gli ambienti accademici, imprenditoriali e le organizzazioni non governative; è convinto che il processo di consultazione e coinvolgimento delle parti fin dal principio dei lavori sulla strategia sia un fattore importante del suo successo; accoglie pertanto con favore l'istituzione nella regione di un forum della società civile come il Vertice del Gruppo d'azione per il Mar Baltico e invita a intraprendere iniziative analoghe per le future macroregioni che raggruppino gli attori del settore pubblico e privato consentendo ai medesimi di partecipare allo sviluppo delle strategie macroregionali;

3.

raccomanda pertanto di intensificare la partecipazione delle comunità locali istituendo strumenti per una comunicazione e una consultazione più vaste e mirate, anche tramite i media locali (televisione e radio locali nonché giornali locali, sia in versione cartacea sia online); invita la Commissione a creare un apposito portale Internet dedicato alla Strategia del Mar Baltico, che fungerebbe quale forum per lo scambio di esperienze relative ai progetti attuali e futuri intrapresi da amministrazioni centrali e locali, da organizzazioni non governative e da altri soggetti attivi nella regione del Mar Baltico;

4.

accoglie con favore la strategia UE 2020, che è coerente con gli obiettivi stabiliti nella strategia per il Mar Baltico, e nota che essa può fungere da quadro efficiente per l'attuazione e il consolidamento della strategia per il Mar Baltico;

5.

ritiene che il nuovo quadro di cooperazione definito dalla strategia e basato sui principi di un approccio integrato apra opportunità in termini di un utilizzo più razionale ed efficiente delle risorse finanziarie assegnate alla tutela ambientale e allo sviluppo della regione del Mar Baltico, a carico tanto dei fondi dell'Unione e delle risorse nazionali quanto dei vari istituti finanziari;

6.

richiama l’attenzione sul divario in termini di sviluppo economico e d'innovazione che caratterizza la regione del Mar Baltico nonché sull’esigenza di ampliare le potenzialità di tutte le zone, comprese quelle altamente sviluppate, poiché esse possono contribuire a trainare le regioni più svantaggiate; rileva la necessità di promuovere nuove zone dotate di potenzialità in termini di sviluppo economico e d'innovazione e di cogliere l'opportunità di sfruttare il valore aggiunto offerto dalla strategia per il Mar Baltico e da altre future strategie macroregionali per ottenere un nuovo livello di sinergia capace di ridurre le attuali disparità, al fine di creare uno spazio permanente di prosperità comune con un elevato livello di competitività – essenziale per affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione e i nuovi modelli di globalizzazione;

7.

sottolinea la necessità di un'applicazione tempestiva e coerente dei vigenti atti legislativi dell'Unione europea per rafforzare il mercato interno, come ad esempio della direttiva sui servizi, al fine di aumentare l'attrattiva della regione del Mar Baltico come spazio economico;

8.

invita gli Stati membri e le regioni a utilizzare i Fondi strutturali disponibili per il 2007-2013 al fine di sostenere la strategia nella misura più ampia, in particolare per promuovere la creazione di posti di lavoro e la crescita economica nei territori maggiormente colpiti dalla crisi economica e al contempo raccomanda, se del caso, di provvedere a modificare i programmi operativi nel corso dell'attuale fase di programmazione; rileva che la valorizzazione delle caratteristiche specifiche delle regioni potrebbe tradursi in un impiego molto più efficace dei Fondi strutturali e nella creazione di valore aggiunto a livello regionale;

9.

rileva il profondo impatto che la crisi economica e finanziaria mondiale ha prodotto su tutti i paesi della regione, in particolare sugli Stati baltici; invita tutte le parti interessate a non affievolire il proprio impegno nei confronti della strategia dell'Unione europea per il Mar Baltico a causa della crisi;

10.

è convinto che una condizione per il successo della Strategia e per la realizzazione degli ambiziosi obiettivi delle future strategie macroregionali sia costituita da tutte le iniziative intraprese nel quadro delle politiche settoriali aventi una dimensione territoriale, tra cui la politica agricola comune, la politica della pesca, la politica dei trasporti, la politica industriale, la politica in materia di ricerca nonché una politica infrastrutturale coerente, come anche dall'integrazione delle risorse disponibili per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti di concerto in un determinato settore; insiste a tale proposito su una revisione delle politiche alla luce delle nuove sfide nonché sulla creazione di un quadro adeguato a livello dell'Unione europea e sul tipo di relazioni che tale quadro dovrebbe intrattenere con le strutture esistenti a livello nazionale e locale;

11.

ritiene che la dimensione territoriale della strategia contribuirà allo sviluppo concreto dell'idea di coesione territoriale, equiparata nel trattato di Lisbona alla coesione economica e sociale, e alla luce di tale considerazione invita la Commissione ad avviare un dialogo attivo sul ruolo e sull'impatto delle politiche macroregionali dell'Unione europea dopo il 2013;

12.

incoraggia l'elaborazione di disposizioni specifiche nel quadro del prossimo regolamento generale sui Fondi strutturali sulla base delle disposizioni relative alla cooperazione territoriale, che sono chiare e tengono presenti le diverse culture amministrative senza imporre oneri amministrativi supplementari ai beneficiari, al fine di consolidare la cooperazione tra gli Stati e le regioni nonché l'elaborazione di future strategie d'azione comuni, che potrebbero migliorare l'attrattiva della regione a livello europeo e internazionale e successivamente costituire un modello di cooperazione transfrontaliera;

13.

attira l'attenzione sul fatto che la strategia per la regione del Mar Baltico andrebbe considerata come un processo nel quale i principi di azione e cooperazione sono in costante evoluzione, il che necessita l'aggiornamento della strategia, e che il suo fine ultimo è di trovare meccanismi ottimali da trasporre nelle future strategie macroregionali; sottolinea a tale proposito l'importanza di raccogliere, sintetizzare e promuovere le iniziative di successo e i loro risultati; appoggia il piano della Commissione di creare una base di dati relativi alle migliori prassi al fine di utilizzare tali prassi per elaborare le future strategie macroregionali;

14.

è convinto che la collaborazione territoriale sviluppata nel quadro della strategia per le macroregioni possa contribuire in modo significativo al consolidamento del processo di integrazione mediante un maggiore coinvolgimento della società civile nel processo decisionale e nell'attuazione di misure concrete; raccomanda a tale proposito di introdurre, in particolare, una dimensione sociale, economica, culturale, educativa e turistica nelle strategie macroregionali e inoltre, allo scopo di favorire una più intensa partecipazione della società civile locale e all'insegna della sussidiarietà, ritiene importante che le strategie macroregionali siano realizzate tramite l'istituzione di GECT (Gruppi europei di cooperazione territoriale);

15.

sottolinea l'importanza di promuovere lo sviluppo della cultura, dell'istruzione, nonché della ricerca e dell'innovazione, e di incoraggiare gli Stati membri a collaborare più strettamente, soprattutto in quest'ultimo settore; riconosce che nel settore dell'istruzione la cooperazione può certamente essere di grande utilità, ma che la competenza in materia dovrebbe rimanere agli Stati membri; raccomanda il rafforzamento dell'approccio strategico e della progettazione a lungo termine in relazione alle macroregioni;

16.

sottolinea che è particolarmente importante – nel rispetto del principio di sussidiarietà e constatando l'enorme potenziale di cooperazione esistente a livello locale e regionale – creare un'efficiente struttura di cooperazione multilivello attraverso la promozione di partenariati settoriali, prevedendo incontri periodici dei responsabili politici competenti, il che rafforzerà la responsabilità condivisa tra i vari soggetti partner, pur sempre salvaguardando la sovranità organizzativa degli Stati membri e delle regioni; invita in tale ottica a migliorare, sviluppare e potenziare i meccanismi di cooperazione transfrontaliera esistenti a livello locale e regionale;

17.

sottolinea il fatto che il nuovo quadro di cooperazione «macroregionale» è caratterizzato da un forte approccio «dall'alto verso il basso», il quale conferisce agli Stati membri un ruolo decisivo nello sviluppo di tale cooperazione, e inoltre crea un nuovo livello di governance; afferma che nel quadro di questo nuovo modello di cooperazione occorre garantire che gli svantaggi naturali delle regioni periferiche vengano trasformati in vantaggi e opportunità e che sia stimolato lo sviluppo di tali regioni;

18.

è convinto che le macroregioni combinino il potenziale per ottimizzare le risposte alle sfide emergenti in una determinata regione con la capacità di sfruttare le opportunità e le risorse specifiche di ciascuna regione in modo efficiente ed efficace;

19.

invita la Commissione ad analizzare i primi risultati e le prime esperienze emersi in relazione all'attuazione della strategia per il Mar Baltico, che contribuiranno a individuare possibili fonti e metodologie di finanziamento delle strategie macroregionali e ispireranno a utilizzare l'esempio della strategia come progetto pilota per altre strategie macroregionali al fine di dimostrarne la funzionalità; sottolinea, tuttavia, che lo sviluppo delle macroregioni è fondamentalmente una misura complementare, che non dovrebbe mirare a sostituire il finanziamento dell'Unione europea a favore di singoli programmi locali e regionali quale priorità d'intervento;

20.

osserva che l'attuazione della strategia per la regione del Mar Baltico finora è stata molto lenta; ritiene che gli stanziamenti assegnati a titolo del bilancio UE 2010 possano essere utilizzati per migliorare tale attuazione; deplora pertanto il fatto che gli stanziamenti non siano ancora stati erogati e rammenta alla Commissione l'importanza di erogare tali fondi il più presto possibile per fini conformi agli obiettivi della strategia per la regione del Mar Baltico;

21.

richiama l'attenzione, a vantaggio di eventuali future strategie macroregionali, sulla necessità che la Commissione risolva la questione delle sue risorse proprie per poter anticipare tali strategie in funzione delle specificità territoriali delle regioni interessate, fornendo agli Stati membri partecipanti nuove idee concernenti argomenti di interesse europeo e aiutandoli a elaborare una strategia; invita la Commissione a monitorare l'attuazione di dette strategie agendo in qualità di coordinatore, rivedendo le nuove priorità e assegnando le risorse in funzione delle necessità specifiche e delle esigenze di know-how, evitando al contempo di duplicare il lavoro;

22.

invita la Commissione a predisporre – nell'ambito della necessità di effettuare un'analisi intermedia dell'attuazione della strategia per la regione del Mar Baltico – strumenti concreti e criteri di valutazione dei progetti che siano basati su indicatori comparabili;

23.

invita la Commissione, gli Stati membri e i deputati al Parlamento europeo a trovare risposte ai quesiti sulla natura delle politiche macroregionali e sul modo in cui le si potrebbe trattare paritariamente (separatamente oppure nell'ambito della politica di coesione), su quali dovrebbero essere i responsabili della loro attuazione e quali le modalità di esecuzione, nonché sulla provenienza delle risorse per il loro finanziamento, per non creare un'inutile duplicazione e frammentazione dei finanziamenti dell'UE, in particolare nel contesto della strategia UE 2020, della revisione del bilancio dell'Unione europea e del dibattito sulla futura politica di coesione;

24.

sottolinea che il valore aggiunto europeo delle macroregioni risiede nel rafforzamento della cooperazione tra Stati e regioni, ragion per cui i programmi di cooperazione territoriale europea per la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale rappresentano un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi delle macroregioni; propone inoltre di considerare la Strategia per la regione del Mar Baltico come una strategia dell'Unione europea, elaborata sulla base di diverse politiche dell'UE e corredata di un calendario preciso e di obiettivi ben definiti; ritiene che, dato il suo carattere orizzontale, la strategia potrebbe essere considerata come macroregionale e il suo coordinamento potrebbe essere integrato nella politica regionale;

25.

è convinto che lo sviluppo di strategie su vasta scala, quali le strategie macroregionali, debba contribuire a promuovere il ruolo del livello locale e regionale nell'attuazione delle politiche dell'UE in senso più generale;

Dimensione esterna

26.

sollecita un miglioramento, nel contesto della strategia per la regione del Mar Baltico nonché delle future strategie macroregionali, delle relazioni tra l'Unione europea e gli Stati non membri dell'UE, in particolare in ordine alla realizzazione di progetti su vasta scala aventi un significativo impatto ambientale; sollecita inoltre la cooperazione tra l'Unione europea e gli Stati non membri dell'UE al fine di rafforzare la sicurezza nella regione e sostenere la lotta contro la criminalità transfrontaliera;

27.

richiama l'attenzione sulla necessità di puntare a una maggiore cooperazione, soprattutto tra la Russia, la Bielorussia e gli Stati baltici, nel potenziamento della rete energetica e di sfruttare più intensamente a tale scopo il dialogo energetico UE-Russia, che offrirebbe al contempo opportunità per integrare la Russia nella strategia per il Mar Baltico; si attende che tutti gli attori della regione del Mar Baltico aderiscano agli accordi internazionali come la Convenzione di Espoo e la Convenzione di Helsinki, si conformino alle linee guida della Commissione di Helsinki (HELCOM) e cooperino all'interno di tale quadro;

28.

esorta la Commissione a garantire una cooperazione e un coordinamento efficaci con la HELCOM e gli Stati membri della regione del Mar Baltico, al fine di assicurare una delimitazione chiara dei compiti e delle responsabilità relative all'attuazione del piano d'azione della HELCOM per il Mar Baltico, adottato nel 2007, nonché della strategia dell'UE e del piano d'azione sopra menzionati, garantendo quindi un'efficace strategia globale per la regione;

29.

rileva in modo specifico la situazione dell'enclave di Kaliningrad, che è circondata da Stati membri dell'UE; sottolinea la necessità di incentivare lo sviluppo sociale ed economico della regione di Kaliningrad in quanto «via d'accesso» o regione «pilota» per intensificare le relazioni UE-Russia coinvolgendo organizzazioni non governative, istituzioni educative e culturali e autorità locali e regionali;

30.

ritiene che il nuovo accordo di partenariato e di cooperazione con la Russia debba tenere conto della cooperazione nella regione del Mar Baltico; si compiace degli sforzi compiuti dalla Commissione e dagli Stati membri della regione in questione per cooperare con la Russia su una vasta gamma di tematiche, quali i collegamenti nell'ambito dei trasporti, il turismo, le minacce sanitarie transfrontaliere, la protezione dell'ambiente e l'adattamento al cambiamento climatico, l'ambiente, i controlli doganali e frontalieri e, in particolare, le questioni energetiche; ritiene che gli spazi comuni UE-Russia forniranno a tale riguardo un prezioso quadro di riferimento e invita la Russia a fare la sua parte nell'ambito di detta cooperazione;

31.

sottolinea la necessità di ridurre la dipendenza della regione dall'energia russa; si compiace della dichiarazione della Commissione europea sulla necessità di maggiori interconnessioni fra gli Stati membri della regione e di una più ampia diversificazione degli approvvigionamenti energetici; chiede al riguardo un maggiore sostegno per la creazione di porti per GNL;

32.

è convinto che, per conseguire un'efficace protezione dell'ambiente e della biodiversità, dovrebbero essere stipulati degli accordi con i paesi non appartenenti all'Unione europea che rientrano nelle aree funzionali interessate dalle strategie, cosicché essi possano condividere gli stessi valori, diritti e doveri previsti dalla pertinente legislazione dell'Unione europea;

33.

reputa opportuno attribuire priorità alla cooperazione nella regione del Mar Baltico, la quale dovrebbe svolgersi al più alto livello politico di Capi di Stato e di governo, dal momento che essa costituisce uno strumento fondamentale ai fini della propulsione della cooperazione fra i paesi del Mar Baltico e della garanzia di realizzare le ambizioni politiche; auspica che si svolgano riunioni periodiche fra i Capi di Stato e di governo dei paesi della regione del Mar Baltico per raggiungere tale obiettivo;

Aspetti relativi all'ambiente e all'energia

34.

sottolinea la necessità di effettuare una valutazione dell’impatto ambientale dei progetti di infrastrutture energetiche (attualmente in costruzione e futuri), tenendo presenti in particolare le convenzioni internazionali; invita la Commissione a ideare un adeguato piano di reazione in caso di incidenti tecnici e di ogni altra possibile catastrofe, e inoltre a prevedere gli strumenti per affrontare tali eventi dal punto di vista economico; rileva che lo stesso approccio dovrà essere adottato per qualunque progetto futuro, in modo da non pregiudicare la sicurezza dei paesi del bacino del Mar Baltico partecipanti ad altre future strategie macroregionali, l’ambiente e le condizioni per il trasporto marittimo; ritiene che sia nell'interesse dello sviluppo sostenibile e della crescita verde ottenere una rigorosa protezione dell'ambiente in tutte le macroregioni nonché una pari attenzione per gli aspetti relativi alla protezione ambientale, ai trasporti e così via;

35.

sottolinea la necessità di creare un Osservatorio ambientale del Mar Baltico, un sistema d'allarme rapido in caso di incidenti e gravi casi di inquinamento transfrontaliero, nonché una forza d'azione comune incaricata di far fronte a tali situazioni;

36.

richiama l’attenzione sull’importanza strategica della regione del Mar Baltico per lo sviluppo di progetti comuni di infrastrutture energetiche che migliorino la diversificazione della produzione e dell’approvvigionamento di energia, con particolare attenzione per i progetti concernenti le energie rinnovabili come gli impianti eolici (onshore o offshore), l'energia geotermica oppure gli impianti di biogas che utilizzano biocombustibili disponibili nella regione;

37.

richiama l'attenzione sull'efficace cooperazione già raggiunta nel settore dell'energia e del clima fra il Consiglio degli Stati del Mar Baltico e il Consiglio nordico nel quadro della dimensione nordica;

38.

sottolinea che, in considerazione della prevista espansione dell'energia nucleare nella regione del Mar Baltico, gli Stati membri dell'Unione europea devono attenersi ai più rigorosi standard ambientali e di sicurezza, e la Commissione europea deve vigilare e controllare che lo stesso approccio e le stesse convenzioni internazionali siano rispettate nei paesi limitrofi, soprattutto in quelli in cui è prevista la costruzione di centrali nucleari in prossimità delle frontiere esterne dell'Unione europea;

39.

sottolinea la necessità per l'UE, e per gli Stati membri della regione del Mar Baltico, di affrontare con urgenza i seri problemi ambientali che colpiscono la regione, in particolare l'eutrofizzazione, l'impatto delle sostanze pericolose depositate sul fondale marino e le minacce alla biodiversità acquatica, soprattutto per quanto riguarda gli stock ittici in pericolo di estinzione; rammenta che il Mar Baltico è uno dei mari più inquinati del mondo;

40.

sottolinea la necessità di introdurre un metodo comune a tutti gli Stati membri per inventariare le fonti inquinanti e definire un piano per la loro graduale eliminazione;

41.

accoglie con favore l'inserimento della sostenibilità ambientale tra i pilastri centrali della strategia dell'UE per la regione del Mar Baltico e del piano d'azione che la accompagna;

42.

reputa che uno dei principali ostacoli al conseguimento degli obiettivi della strategia per il Mar Baltico sia la mancanza di coerenza con le altre politiche dell'UE, come la politica agricola comune (PAC), che favorisce l'eutrofizzazione, e la politica comune per la pesca (PCP), che non è sostenibile dal punto di vista ambientale; ritiene che le riforme della PAC e della PCP debbano essere realizzate in modo da contribuire al raggiungimento dell'obiettivo volto a fare del Mar Baltico un'area ecologicamente sostenibile;

Aspetti relativi ai trasporti e al turismo

43.

rileva il carattere prioritario della creazione di una rete di comunicazioni e trasporti (marittima, terrestre e di navigazione interna) efficiente ed ecologica (dove la rete marittima conferisca un ruolo preponderante al trasporto di merci), che sia in grado di anticipare e rispondere tempestivamente alle sfide attuali e future, tenendo conto delle disposizioni previste dalla versione aggiornata del documento Natura 2000 e prestando particolare attenzione ai collegamenti tra la regione del Mar Baltico e altre regioni europee tramite il corridoio Baltico-Adriatico e il corridoio di trasporto dell'Europa centrale;

44.

ritiene che potenziare i collegamenti, interessando tutte le modalità di trasporto, rappresenti un contributo essenziale allo sviluppo di un'economia più forte e più coesa nella regione del Mar Baltico;

45.

pone l'accento sulla situazione specifica degli Stati baltici, che attualmente sono in larga misura isolati dalla rete di trasporti europea, e sposa l'opinione secondo cui questa strategia dovrebbe, fra l'altro, contribuire ad affrontare il problema della mancanza di infrastrutture e di accessi adeguati nonché quello della bassa interoperabilità fra le diverse reti di trasporti nazionali, dovuta a sistemi tecnici differenti e a barriere amministrative, al fine di sviluppare un sistema di trasporti capillare e multimodale nella regione del Mar Baltico;

46.

sottolinea l'importanza di integrare più strettamente la regione del Mar Baltico negli assi prioritari TEN-T, in particolare in relazione alle autostrade del mare (TEN-T 21), al prolungamento dell'asse ferroviario da Berlino alla costa del Mar Baltico (TEN-T 1) congiuntamente al raccordo via mare Rostock-Danimarca, e alla realizzazione di progressi più rapidi nel miglioramento e nell'utilizzo dell'asse «Rail Baltica» (TEN-T 27); sottolinea altresì la necessità di completare le interconnessioni tra la regione del Mar Baltico e altre regioni europee attraverso il corridoio Baltico-Adriatico;

47.

evidenzia l'importanza di sviluppare le potenzialità della regione del Mar Baltico nell'ambito dei trasporti verso Est, soprattutto al fine di promuovere l'interoperabilità nel settore dei trasporti, con particolare riferimento alle ferrovie, e di rendere più rapido il transito di merci alle frontiere dell'Unione europea;

48.

ritiene che si debbano privilegiare particolarmente i collegamenti tra i porti e l'entroterra, anche attraverso vie navigabili interne, in modo da assicurare che l'intera regione possa beneficiare della crescita del trasporto marittimo di merci;

49.

sottolinea a tale proposito la necessità di un coordinamento e di una cooperazione transfrontalieri efficaci fra ferrovie, porti marittimi, porti di navigazione interna, terminali nell'hinterland e servizi logistici, al fine di sviluppare un sistema di trasporti intermodale più sostenibile;

50.

rileva l'importanza del trasporto marittimo a corto raggio nel Mar Baltico e il suo contributo alla realizzazione di una rete dei trasporti efficiente e rispettosa dell'ambiente; evidenzia la necessità di promuovere la competitività dei collegamenti marittimi a corto raggio per garantire un uso efficiente del mare; stima pertanto necessario che la Commissione presenti al Parlamento europeo, quanto prima e comunque entro la fine del 2010, una valutazione d'impatto degli effetti dell'allegato VI riveduto della Convenzione MARPOL, che limita allo 0,1 % il tenore di zolfo nei combustibili navali a partire dal 2015, nelle zone di controllo delle emissioni di zolfo nel Mare del Nord e nel Mar Baltico;

51.

plaude all'inserimento, nel piano d'azione della Commissione, dell'obiettivo di rendere il Mar Baltico non solo una regione modello per la navigazione pulita ma anche un leader mondiale nel campo della sicurezza marittima; ritiene che tali obiettivi siano cruciali per il mantenimento e il miglioramento del potenziale turistico della regione;

52.

riconosce l'esigenza di adottare misure specifiche a sostegno di tale obiettivo, che includano l'uso appropriato dei servizi di pilotaggio marittimo o di marittimi di provata esperienza nei porti e negli stretti più difficilmente accessibili e lo sviluppo di modelli di finanziamento affidabili per la ricerca e lo sviluppo in materia di sfruttamento sostenibile delle navi;

53.

riconosce la posizione geografica molto particolare della regione del Mar Baltico, che le conferisce la possibilità di sviluppare più attivamente i contatti con l'UE e i paesi limitrofi extra UE, e sottolinea inoltre l'importanza del turismo per l'economia regionale e per le possibilità di espansione; accoglie con favore la dichiarazione approvata in occasione del secondo Forum sul turismo nel Mar Baltico, riguardante azioni promozionali comuni, sforzi per individuare nuovi mercati internazionali e lo sviluppo delle infrastrutture;

54.

rileva l'opportunità unica per il turismo sostenibile offerta dall'attrattiva delle città anseatiche nella regione baltica; appoggia inoltre la promozione del turismo ciclistico transfrontaliero, che genera in tal modo effetti doppiamente benefici, sia per l'ambiente sia per le piccole e medie imprese;

55.

ritiene che elementi quali gli sport acquatici, il turismo del benessere e il termalismo, il patrimonio culturale e il paesaggio offrano un potenziale considerevole per sviluppare l'immagine della regione come meta turistica; rimarca, pertanto, la necessità di tutelare le aree naturali costiere, il patrimonio culturale e quello paesaggistico quali risorse per assicurare l'esistenza di un'economia sostenibile nella regione del Mar Baltico in futuro;

56.

ritiene che i miglioramenti nei collegamenti e l'eliminazione delle strozzature nel campo dei trasporti siano altrettanto importanti, e osserva che le difficoltà di passaggio della frontiera ai valichi sul confine orientale dell'UE con la Federazione russa, che provocano lunghe code di mezzi pesanti e presentano rischi per l'ambiente, l'armonia sociale nonché la sicurezza del traffico e quella dei conducenti, potrebbero essere risolte grazie a questa strategia al fine di garantire un flusso scorrevole di merci attraverso la regione del Mar Baltico;

*

* *

57.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti nazionali nonché ai governi della Federazione russa, della Bielorussia e della Norvegia.


(1)  GU C 294 E del 3.12.2009, pag. 3.

(2)  GU C 314 E del 21.12.2006, pag. 330.