15.2.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 48/155


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito al «Libro verde — La protezione e l'informazione sulle foreste nell'UE: preparare le foreste ai cambiamenti climatici»

COM(2010) 66 definitivo

2011/C 48/27

Relatore: KALLIO

Correlatore: BURNS

La Commissione, in data 17 maggio 2010, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito al:

Libro verde - La protezione e l'informazione sulle foreste nell'UE: preparare le foreste ai cambiamenti climatici

COM(2010) 66 definitivo.

La sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 31 agosto 2010.

Alla sua 465a sessione plenaria, dei giorni 15 e 16 settembre 2010 (seduta del 15 settembre), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 121 voti favorevoli, 2 voti contrari e 4 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) osserva che:

si prevede che nei prossimi decenni aumenterà l'importanza delle foreste in quanto risorsa naturale rinnovabile, fonte di differenti servizi ecosistemici e fattore di benessere umano,

si ritiene inoltre che i cambiamenti climatici avranno ripercussioni sulle funzioni di base dell'ecosistema e, di conseguenza, sui servizi ecologici resi dalle foreste,

si prevede che i cambiamenti climatici accresceranno sia l'incertezza che una serie di fenomeni e di rischi transfrontalieri con varie ripercussioni sull'ambiente, come insetti nocivi, malattie, siccità, inondazioni, tempeste e incendi forestali,

in un contesto in cui la gestione forestale procede a degli adeguamenti diventa sempre più importante disporre di informazioni aggiornate sulle foreste, e la ricerca acquisisce un ruolo crescente nel processo decisionale riguardante le foreste.

1.2

Il CESE sottolinea che:

occorre occuparsi in maniera equilibrata delle differenti funzioni delle foreste, e non solo della loro protezione,

per preservare l'ecosistema, i servizi ecologici basati su di esso e altri beni pubblici occorre fornire incentivi economici e informazioni ai proprietari di foreste e ad altri soggetti, ad esempio coloro che eseguono in appalto lavori forestali o gli utilizzatori del legno, che nella pratica sono responsabili delle decisioni riguardanti le foreste,

è possibile attenuare le conseguenze a catena e l'effetto moltiplicatore dei mutamenti climatici prevenendo i rischi e preparandosi alle situazioni di crisi,

la cooperazione tra gli Stati e gli operatori costituisce uno strumento importante per controllare i fenomeni transfrontalieri e rafforzare la produzione di informazioni sulle foreste.

1.3

Il CESE auspica che il ruolo delle foreste e del settore forestale in un'economia verde coerente con la strategia Europa 2020 venga tenuto presente nelle varie politiche dell'UE nei seguenti modi:

facendo sì che le politiche dell'UE concernenti le foreste, tra cui la strategia e il piano d'azione per le foreste, promuovano la tutela e l'utilizzazione attive delle foreste e la concorrenzialità dell'utilizzo sostenibile ed ecocompatibile del legno e dei prodotti a base di legno,

provvedendo al coordinamento delle questioni forestali con altri settori e con le relative politiche, grazie al rafforzamento del ruolo del comitato forestale permanente e di altri organi e comitati consultivi competenti in materia forestale (1) nel processo decisionale dell'UE nelle questioni relative alle foreste,

tenendo conto, nel quadro della politica dell'UE per le aree rurali, della determinazione del prezzo dei vari servizi ecosistemici e dei beni pubblici.

1.4

Il CESE raccomanda che la Commissione:

offra un esempio agli Stati membri per quanto concerne il coordinamento delle questioni forestali con altri settori, politiche, paesi limitrofi e operatori nella prevenzione e nella gestione dei rischi e delle crisi,

promuova la produzione di dati obiettivi riguardanti il settore forestale, per esempio al fine di migliorare, nel quadro dell'Anno internazionale delle foreste 2011, il grado di accettazione del settore forestale presso i proprietari di foreste, i consumatori e i cittadini,

promuova la produzione di informazioni concernenti le caratteristiche del legno e dei prodotti a base di legno, ad esempio i vantaggi che ne derivano per il clima, al fine di incentivare il consumo e la produzione sostenibili,

faccia eseguire uno studio in merito ai soggetti che partecipano alla raccolta di informazioni sulle foreste dell'UE e alle informazioni da essi raccolte,

sviluppi, in collaborazione con la piattaforma tecnologica del settore forestale e con istituti di ricerca, organizzazioni nazionali e operatori del settore silvicolo, dei sistemi di raccolta di informazioni e di pianificazione, come pure delle buone prassi basate su tali sistemi, che aiutino ad individuare mutamenti improvvisi, come per esempio disastri, e a reagirvi,

rafforzi il sostegno fornito agli Stati membri e ad altri soggetti per l'attuazione e il monitoraggio della silvicoltura sostenibile, per la raccolta delle informazioni richieste a tal fine e per l'armonizzazione della raccolta di informazioni.

2.   Contesto e obiettivo

2.1

Il Libro verde in esame ha l’obiettivo di promuovere un dibattito pubblico in tutta l’UE, di sollecitare pareri sul futuro della politica di protezione e informazione sulle foreste e di fornire elementi per un eventuale aggiornamento della strategia forestale dell’UE, in particolare per quanto riguarda gli aspetti legati al clima. Le questioni presentate nel Libro verde si basano sul precedente Libro bianco della Commissione L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeo  (2).

2.2

Il Libro verde espone la situazione generale e illustra l'importanza delle foreste, presenta le specificità e le funzioni delle foreste europee, individua le principali sfide per le foreste e i rischi per la loro funzionalità derivanti dai cambiamenti climatici, e descrive gli strumenti a disposizione per la loro protezione e i sistemi di informazione sulle foreste.

2.3

In base al principio di sussidiarietà la competenza per le questioni riguardanti le foreste spetta principalmente agli Stati membri. Il compito dell'UE consiste essenzialmente nel creare un valore aggiunto per le politiche e i programmi forestali nazionali, tra l'altro richiamando l'attenzione degli Stati membri sulle sfide future e proponendo opzioni di intervento tempestivo a livello dell'UE.

2.4

Le riflessioni contenute nel presente parere vertono sulle modifiche che i cambiamenti climatici imporranno alle condizioni di gestione e protezione delle foreste in Europa, su come bisognerebbe che si evolvessero le politiche dell'UE per poter sostenere meglio che in passato le iniziative adottate in questo campo dagli Stati membri, su come l'UE possa contribuire a risolvere le sfide del futuro e su quali ulteriori informazioni siano necessarie. L'intervento di protezione delle foreste nell'UE dovrebbe puntare a garantire che esse, in futuro, continuino a svolgere tutte le loro funzioni produttive, socioeconomiche ed ambientali.

3.   Mantenimento, bilanciamento e potenziamento delle funzioni svolte dalle foreste (domanda 1)

3.1

Nelle convenzioni delle Nazioni Unite viene tra l'altro sottolineata l'importanza delle foreste nella prevenzione dei cambiamenti climatici (3) e nella protezione della biodiversità (4). A livello paneuropeo, e conformemente alla strategia forestale dell'UE, gli Stati membri si sono impegnati a bilanciare le varie funzioni delle foreste mediante un approccio basato sulla gestione sostenibile e sulla multifunzionalità di tali risorse naturali (5). A livello dell'UE le varie funzioni delle foreste sono considerate nella strategia forestale dell'UE, nel piano d'azione dell'UE per le foreste e nella comunicazione sulle industrie forestali (6). A livello nazionale e regionale le varie funzioni delle foreste sono prese in considerazione tra l'altro nei programmi forestali. Pertanto il quadro politico proprio del settore forestale contribuisce adeguatamente a mantenere, bilanciare e rafforzare le varie funzioni svolte dalle foreste, mentre il coordinamento delle questioni forestali con altri settori e con le relative politiche richiede sforzi ulteriori. Tale coordinamento può aver luogo ad esempio nel comitato forestale permanente, in altri organi e comitati consultivi competenti nelle questioni relative alle foreste (7) e nel gruppo interservizi sulla silvicoltura della Commissione europea. Occorrerebbe rafforzare il ruolo del comitato forestale permanente nel processo decisionale dell'UE in questo campo. Anche a livello nazionale si dovrebbe rendere più efficiente il coordinamento delle questioni relative alle foreste tra i differenti settori. Per i soggetti nazionali è importante l'esempio fornito dalla Commissione attraverso il suo approccio intersettoriale e orientato al futuro.

3.2

Si prevede che nei prossimi decenni aumenterà l'importanza delle foreste in quanto risorsa naturale rinnovabile, fonte di servizi ecosistemici e fattore di benessere umano. Ad esempio la quota dei mercati al consumo che corrisponde ai cosiddetti consumatori responsabili (8) è già considerevole in numerosi paesi europei. Lo sfruttamento diversificato e sostenibile delle foreste e dei prodotti e servizi che ne derivano, e gli interventi che contribuiscono a tale sfruttamento sono fonte di occupazione, di reddito e di prosperità in vari settori e a vari livelli. Per le comunità locali è molto importante il ruolo delle foreste e delle attività economiche basate sulle foreste, come la produzione di legno, i prodotti diversi dal legno e il turismo forestale. Conformemente alla strategia Europa 2020 è importante salvaguardare le condizioni di attività dei proprietari di foreste, di coloro che eseguono in appalto lavori forestali e dell'industria che utilizza il legno, perché si sta intensificando la concorrenza sia per le aree disponibili per la produzione di legno che per il legno disponibile per le varie lavorazioni e per la produzione di energia. Acquista importanza anche il ruolo della competenza in materia di informazione. L'Anno internazionale delle foreste 2011 offre un'opportunità di migliorare l'accettazione del settore forestale da parte dei consumatori e dei cittadini e di incentivare il consumo e la produzione sostenibili mettendo in risalto i vantaggi che il legno e i prodotti da esso derivati presentano rispetto ad altri materiali nella prevenzione dei cambiamenti climatici, ad esempio grazie alla loro capacità di immagazzinare carbonio, al fatto che richiedono poca energia per essere realizzati e alla loro prestazione termica.

3.3

Gli interventi relativi alla tutela e alla protezione dell'ambiente forestale sono stati tradizionalmente garantiti mediante obiettivi strategici e norme, orientamenti e raccomandazioni miranti alla loro realizzazione. Negli ultimi anni la responsabilità relativa ai servizi ecosistemici e agli altri beni pubblici è stata trasferita in misura maggiore ai proprietari di foreste e a coloro che eseguono lavori in appalto. Per la gestione degli aspetti ambientali tali soggetti necessitano di nuove conoscenze e informazioni in merito ai possibili interventi, ad esempio azioni congiunte rivolte ad accrescere l'efficacia rispetto ai costi o incentivi economici. Tra le sfide figura la determinazione del valore economico della tutela della biodiversità e dei bacini idrografici, dell'utilizzazione ricreativa dell'ambiente e del sequestro del carbonio.

3.4

Il ruolo delle foreste, del legno e dei prodotti in legno nella regolazione del clima è rilevante. Si considera particolarmente importante la capacità delle foreste e dei prodotti in legno di sequestrare carbonio. I prodotti in legno possono sostituire prodotti realizzati con altri materiali, meno efficaci ai fini della prevenzione dei mutamenti climatici. Per esempio il legno impiegato nell'edilizia, nel rivestimento di interni e nella produzione di mobili costituisce un serbatoio di carbonio a lungo termine. Inoltre utilizzando il legno per produrre bioenergia si può sostituire in una certa misura l'energia di fonte fossile. Si può incoraggiare con obiettivi e strumenti politici l'utilizzazione di materiali utili a contrastare i cambiamenti climatici, come legno e i prodotti lignei, nella prevenzione dei cambiamenti climatici.

3.5

I vasti danni provocati negli ultimi anni dalle tempeste e dagli incendi hanno comportato un'intensificazione del dibattito sulle conseguenze dei cambiamenti climatici per gli ecosistemi forestali e quindi per le funzioni svolte dalle foreste. L'incidenza delle foreste sulla regolazione del clima e nella protezione del suolo a livello locale e regionale varia da una zona all'altra. La loro importanza è stata maggiormente riconosciuta negli ultimi anni, man mano che è migliorata la conoscenza del ciclo idrico e si sono accresciute le esperienze relative ai problemi delle zone secche.

4.   Le ripercussioni dei cambiamenti climatici sulle foreste e sulla silvicoltura (domanda 2)

4.1

Si prevede che i cambiamenti climatici accresceranno sia l'incertezza che i rischi di impatti ambientali come insetti nocivi, malattie, siccità, inondazioni, tempeste e incendi forestali. Un'ulteriore sfida è costituita dalla globalizzazione e dal conseguente trasporto di legno e di materiale forestale da riproduzione, che accelera tra l'altro la diffusione degli insetti nocivi al di fuori della loro area naturale di distribuzione. Se i rischi ambientali per le foreste e il settore forestale si tradurranno in realtà ne deriveranno numerose conseguenze sociali ed economiche. Le conseguenze economiche possono essere dovute a modifiche del valore delle proprietà o del contesto operativo delle imprese. Le ripercussioni sociali possono essere dirette, ad esempio il mutamento dell'ambiente di vita in seguito alla distruzione di foreste, o indirette, come le conseguenze sociali a catena dei cambiamenti intervenuti nella situazione economica dei soggetti operanti nella regione interessata. La rapidità con cui i rischi ambientali si traducono in realtà comporta sfide specifiche, tra l'altro per il mercato e la logistica. Occorre approfondire le conoscenze relative alle possibili cause e conseguenze, al fine di limitare l'incertezza e di gestire i rischi nel contesto del cambiamento climatico.

4.2

Grazie all'abbondanza di risorse e alla buona gestione, le foreste europee sono in grado di adeguarsi a vari tipi di cambiamento. Tuttavia vi sono in Europa considerevoli differenze regionali, dovute alla diversità delle condizioni naturali e sociali. Ad esempio si prevede che nelle regioni secche dell'area mediterranea il rischio di incendi forestali crescerà sensibilmente a causa dell'effetto congiunto dei mutamenti climatici e delle attività umane. Se la siccità si dovesse diffondere altrove in Europa talune regioni, ad esempio quelle caratterizzate da una prevalenza di conifere, potrebbero soffrirne. In caso di inverni più miti e di assenza di gelo, la logistica relativa alle attività di taglio e raccolta del legname diverrà in alcuni casi più complessa. Anche il rischio di danni dovuti a funghi o a insetti è in aumento. Nelle zone dove le possibilità di prelievo di legname non sono state sfruttate pienamente si possono verificare distruzioni dovute alle tempeste e, come conseguenza, danni provocati da insetti nocivi. Le conseguenze economiche per i proprietari di foreste e per le economie locali possono essere considerevoli e la diversità forestale ne può risentire; i cambiamenti intervenuti nel quadro economico generale possono ripercuotersi anche sui vantaggi relativi delle varie zone e, di conseguenza, sulla distribuzione del lavoro tra le differenti regioni e sulle condizioni sociali.

4.3

Le conseguenze a catena negative dei cambiamenti climatici possono essere scongiurate adottando opportune misure precauzionali. Una sistematica attività di prevenzione è utile sia per scongiurare conseguenze indesiderate che ai fini della preparazione ai mutamenti improvvisi e alle catastrofi naturali. Acquista importanza il ruolo della pianificazione di azioni di adeguamento e di prevenzione a differenti livelli basate sul principio di precauzione. È inoltre importante che le politiche dell'UE relative al settore forestale e organi come la piattaforma tecnologica del settore forestale sostengano una gestione e un'utilizzazione attive delle foreste e promuovano la competitività dell'impiego sostenibile di materiali che hanno un impatto favorevole sul clima, come il legno.

4.4

È possibile attenuare le conseguenze a catena e ridurre l'effetto moltiplicatore preparandosi in anticipo alle situazioni di crisi, ad esempio predisponendo strumenti di reazione rapida, come piani di emergenza per le crisi, attrezzature e buone pratiche. Nelle fasi di transizione e di crisi è particolarmente importante avere cura degli aspetti relativi alla sicurezza, compresa la sicurezza sul lavoro.

5.   Strumenti disponibili per la tutela delle foreste (domanda 3)

5.1

La base giuridica e gli strumenti disponibili per la protezione delle foreste sono adeguati sia a livello nazionale che a livello dell'UE. Oltre alla tradizionale tutela dei siti sono in vigore limitazioni della gestione e requisiti in materia di autorizzazioni. Un problema del settore silvicolo è costituito dall'attuale frammentazione della regolamentazione e degli strumenti, e dalle duplicazioni e dalle possibili incongruenze che ne derivano.

5.2

Le misure di protezione su base volontaria si sono dimostrate efficaci rispetto ai costi, specie per le piccole proprietà silvicole. Tuttavia l'applicazione di tali misure presuppone la diffusione di competenze e di informazioni presso i proprietari di foreste, e la compensazione integrale dei costi e delle perdite di reddito derivanti dagli interventi facoltativi di tutela.

5.3

In questo momento le incertezze maggiori sono causate dalla diversità delle foreste che si trovano al di fuori delle aree protette, in merito alle quali non sono disponibili informazioni sufficienti. Inoltre gli obiettivi di aumento del ricorso alla biomassa come fonte energetica rinnovabile possono avere delle conseguenze sulle pratiche di gestione e di taglio, e di conseguenza sullo stato della diversità.

6.   Gestione e uso delle foreste (domanda 4)

6.1

La silvicoltura europea è caratterizzata da lunghi cicli di rotazione delle colture, tanto che, ad esempio, i risultati delle nuove procedure di gestione forestale possono essere conosciuti solo dopo alcuni decenni. Le condizioni socioeconomiche aumentano la richiesta di nuove tecniche di coltivazione e di cura delle foreste sfruttate a fini economici, come la produzione di alberi a rotazione rapida per uso energetico o il taglio di diradamento nelle foreste mature. Dal canto suo il contesto ecologico, ad esempio il mutamento climatico, può accrescere le ricadute ambientali dei nuovi metodi di gestione delle foreste. Nel quadro dell'adeguamento della gestione forestale, la situazione delle foreste e le relative variazioni vengono sorvegliate in modo continuo, e quindi la gestione può essere modificata all'occorrenza per realizzare meglio gli obiettivi perseguiti. Le misure di gestione e di utilizzazione delle foreste vengono decise dai proprietari, i quali, ai fini delle loro decisioni, hanno bisogno di informazioni sulle alternative disponibili in materia di gestione e sui relativi possibili impatti. Un possibile miglioramento consiste in una pianificazione forestale eseguita dai proprietari delle foreste.

6.2

Per garantire la conservazione del pool di geni del materiale forestale di moltiplicazione in tutta la sua diversità e il suo adattamento ai cambiamenti climatici si può per esempio adeguare di conseguenza il sistema di criteri e di indicatori della silvicoltura sostenibile.

7.   Adeguatezza e livello delle informazioni sulle foreste (domanda 5)

7.1

La produzione di informazioni sulle foreste in Europa è assicurata da tre soggetti principali:

la Commissione e gli istituti e i progetti da essa finanziati,

gli enti statistici e di ricerca nazionali,

gli operatori commerciali e gli operatori del settore forestale.

7.2

In base al principio di sussidiarietà gli Stati membri sono i principali responsabili dei settori di loro competenza e il compito dell'UE è quello di creare, attraverso l'azione comune, un valore aggiunto. Gli enti statistici e di ricerca nazionali, come l'inventario forestale nazionale o gli istituti di statistica, forniscono le informazioni sulle foreste necessarie per la concezione e l'attuazione della politica forestale nazionale. Attualmente le informazioni dell'UE in materia di foreste coprono tra l'altro la situazione delle foreste, compresi gli incendi, e altre statistiche riguardanti le foreste nonché, in parte, la produzione di legno e la sua utilizzazione finale, ad esempio i prodotti in legno. Inoltre gli istituti statistici nazionali hanno degli obblighi connessi alle statistiche internazionali. Eurostat è responsabile delle statistiche europee in materia di risorse forestali e di produzione di legno e del contributo dell'UE alle statistiche mondiali (9), nonché dell'integrazione e della normalizzazione dei dati nazionali. Nel quadro degli obblighi internazionali, la Commissione ha anche sostenuto gli enti nazionali nella normalizzazione dei loro dati (10). Nella normalizzazione occorre tenere conto sia dell'esigenza di statistiche uniformi che delle differenze nazionali e regionali nel contenuto dei dati (ad esempio gli indicatori della diversità). La Commissione ha tra l'altro realizzato sistemi di monitoraggio dei fenomeni caratterizzati da una dimensione transfrontaliera, come la salute delle foreste (11), gli incendi forestali (12) e i sistemi paneuropei di informazione e comunicazione (13).

7.3

In genere i proprietari di foreste e gli altri soggetti del settore silvicolo ricevono i dati riferiti alla propria attività o utili per essa da enti nazionali statistici e di ricerca o da operatori commerciali. I proprietari di foreste e gli altri soggetti del settore forestale producono e raccolgono inoltre informazioni nei propri sistemi di gestione dei dati in tempo reale. In un contesto in evoluzione, e in cui la gestione forestale procede a degli adeguamenti, diventa sempre più importante poter disporre di dati aggiornati sulle foreste.

7.4

La completezza, la precisione e il grado di aggiornamento dei dati sulle foreste varia da un paese all'altro. La maggior parte dei paesi riesce a riferire a livello nazionale con cadenza quasi annua in merito all'ammontare delle proprie risorse di alberi da legname. Una parte degli enti nazionali competenti è in grado di riportare annualmente in maniera particolareggiata e fedele anche i dati concernenti lo stato di salute, la situazione, la capacità di produzione, il bilancio del carbonio, le funzioni protettive, i servizi e la capacità di sopravvivenza delle foreste del rispettivo paese (14). In una parte degli Stati membri si riscontrano tuttora lacune per quanto riguarda il contenuto informativo, l'esattezza e il grado di aggiornamento. Al fine di normalizzare le statistiche a livello internazionale, la Commissione finanzia progetti di ricerca e sviluppo e reti di cooperazione (15). Le principali lacune nelle informazioni relative alle foreste, sotto il profilo della tutela delle foreste e dei cambiamenti climatici, sono la diversità delle foreste site al di fuori delle aree protette, l'utilizzazione sostenibile delle risorse di bioenergie, i depositi e i serbatoi di assorbimento del carbonio, compresi i prodotti ricavati dal legno, e la rapida localizzazione delle aree interessate da danni. Occorre accrescere il sostegno destinato alla raccolta e all'armonizzazione dei dati relativi alle foreste da parte dei soggetti nazionali.

7.5

La normalizzazione dei dati sulle foreste nell'UE è resa più difficile dal gran numero di soggetti che prendono parte alla raccolta di tali dati. È quindi importante realizzare uno studio esaustivo in cui vengano individuati i vari soggetti competenti e i dati che essi devono raccogliere.

Bruxelles, 15 settembre 2010

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Mario SEPI


(1)  Gruppo consultivo Foreste e sughero, comitato consultivo della politica comunitaria nel sistema legno; decisione 97/837/CE della Commissione, del 9 dicembre 1997, recante modificazione della decisione 83/247/CEE, GU L 346 del 17.12.1997, pag. 95.

(2)  COM(2009) 147 definitivo.

(3)  Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

(4)  Convenzione sulla biodiversità (CBD).

(5)  Forest Europe, precedentemente Conferenza ministeriale per la protezione delle foreste in Europa (MCPFE).

(6)  COM(2008) 113 definitivo.

(7)  Cfr. la nota 1.

(8)  Lifestyles of Health and Sustainability (LOHAS).

(9)  Ad esempio Joint Forest Sector Questionnaire (JFSQ), nel quadro di una cooperazione informale con FAO, ITTO e UNECE.

(10)  Cfr. tra l'altro COST E43 Harmonisation of National Forest Inventories in Europe: Techniques for Common Reporting.

(11)  Forest Focus Community Scheme 2003-2006/7.

(12)  European Forest Fire Information System (EFFIS).

(13)  European Forest Data Center (EFDAC) e European Forest Information and Communication Platform (EFICP).

(14)  Forest Europe o contributi regionali alla valutazione delle risorse forestali mondiali (Global Forest Resource Assessment, GFRA).

(15)  Futmon, progetto cofinanziato LIFE+ per lo sviluppo e l'attuazione di un sistema di monitoraggio delle foreste a livello dell'UE; contratto quadro del Centro comune di ricerca per le e-foreste; rete COST: migliorare i dati e le informazioni sull'approvvigionamento potenziale di legno: A European Approach from Multisource National Forest Inventories Usewood.