52009PC0199(02)




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 21.4.2009

COM(2009) 199 definitivo

Raccomandazione di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

relativa alla concessione del concorso reciproco alla Romania

Proposta di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

relativa alla concessione di un sostegno finanziario comunitario a medio termine alla Romania

Raccomandazione di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

relativa alla concessione del concorso reciproco alla Romania

e

Proposta di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

relativa alla concessione di un sostegno finanziario comunitario a medio termine alla Romania

RELAZIONE

INTRODUZIONE

Negli ultimi anni la Romania ha registrato una fortissima crescita economica, mantenendo una media del 6,5% sin dal 2002 e raggiungendo addirittura punte del 7,1% nel 2008. La crescita è stata trainata principalmente dalla domanda interna per consumi e investimenti, alimentata dall’espansione, sostenuta da capitale estero, dell’intermediazione finanziaria e da un forte aumento dei salari. L’elevato ricorso a finanziamenti esterni ha generato un rapido accumulo del debito estero che ha raggiunto, alla fine del 2008, il 53% del PIL, mentre l’alto numero di prestiti in valuta estera ha indebolito i bilanci delle famiglie e delle imprese esponendoli alle brusche variazioni dei tassi di cambio. A contribuire ulteriormente all’aumento delle pressioni sulla domanda interna ci ha pensato una politica di bilancio prociclica, con un indebitamento pubblico netto in forte aumento dall’1,2% del PIL nel 2005 al 5,4% del PIL nel 2008, e ciò nonostante i ripetuti pareri del Consiglio e l’indicazione di natura politica della Commissione del giugno 2008 che invitavano ad un risanamento del bilancio e ad una migliore gestione delle finanze pubbliche.

La recessione economica mondiale e un’accresciuta avversione al rischio nei confronti delle vulnerabilità locali si sono tradotte in una significativa riduzione del flusso di capitali verso la Romania. L’aumento delle pressioni sul tasso di cambio hanno portato a un deprezzamento cumulato di oltre il 30% sin dall’agosto 2007. Principalmente sotto la spinta del calo dei consumi privati, nel quarto trimestre del 2008 la domanda interna, da tassi di crescita a due cifre nel primo trimestre del 2008, si è contratta di oltre il 4% su base annua. A ciò vanno aggiunti sviluppi in termini di competitività esterna e di produttività che hanno risentito della lentezza con la quale le riforme strutturali sono state introdotte sin dall’adesione all’UE. Il governo si trova inoltre ad affrontare crescenti difficoltà sul mercato obbligazionario, composto quasi interamente da scadenze a breve termine e con rendimenti medi in aumento, dall’anno scorso, di circa 300 punti base.

È in questo contesto che il 6 marzo 2009 le autorità rumene[1] si sono rivolte alla CE, all’FMI e alla Banca mondiale per ottenere un aiuto finanziario a sostegno della bilancia dei pagamenti. Sebbene al momento la Romania non stia attraversando una crisi grave, esse ritengono che un sostegno finanziario esterno volto ad aumentare le riserve in valuta estera del paese sia giustificato allo stato attuale da previsioni di forti pressioni sul finanziamento estero nei prossimi due anni, sia per il settore pubblico che per quello privato. L’attuazione di un programma contribuirebbe inoltre a rafforzare la fiducia nella capacità della Romania di onorare le obbligazioni esterne.

Il 9 marzo la Commissione e la presidenza del Consiglio hanno annunciato che l’UE era disposta a partecipare con l’FMI ad un pacchetto di misure coordinate di finanziamento volto a sostenere la bilancia dei pagamenti della Romania. Esse hanno tuttavia sottolineato che tali misure sarebbero state condizionate all’assunzione di un fermo impegno da parte delle autorità rumene ad attuare un programma politico di sostegno.

Di concerto con la Commissione e l’FMI, le autorità rumene indirizzeranno a questi ultimi una lettera di intenti nella quale saranno messi in luce i punti essenziali del loro programma di risanamento economico. Il sostegno finanziario del Consiglio alla Romania è subordinato alla ricezione di suddetta lettera. Scopo principale del programma di risanamento economico è attenuare gli effetti del brusco calo nell’afflusso di capitali privati, attuando al contempo un programma di misure politiche per far fronte agli squilibri esterni e di bilancio e rafforzare il settore finanziario. Fa da sfondo al programma l’impegno congiunto delle società madri delle nove più grandi banche di proprietà estera impiantate in Romania a mantenere la loro esposizione globale ai rischi rumeni e, se necessario, a mettere a disposizione ulteriori capitali.

SVILUPPI E PROSPETTIVE MACROECONOMICHE

Dopo diversi anni in cui, dal 2002, il PIL è cresciuto in misura sostenuta ad una media del 6,5% su base annua, nel quarto trimestre del 2008 la crescita ha subito un netto calo al 2,9% su base annua. La causa principale va ricercata nel consumo privato, che ha subito una contrazione di quasi il 4% su base annua, a cui si è aggiunto lo stop quasi totale dei prestiti bancari. La formazione lorda di capitale fisso è passata bruscamente da oltre il 30% su base annua nel primo trimestre a poco sotto il 3% nel quarto trimestre. Il rallentamento dell’offerta è da imputarsi ad un calo della produzione industriale di circa l’8%, dopo un’espansione del 5,5% nel primo trimestre del 2008. I settori dei servizi e della costruzione hanno registrato a loro volta un netto rallentamento.

Il forte calo della domanda interna registrato nel quarto trimestre ha anche agito da freno alle importazioni, i cui tassi di crescita su base annua sono diventati negativi (-18%) verso fine anno, subendo un’ulteriore diminuzione nel gennaio 2009 (-28% su base annua in leu rumeni). Anche le esportazioni hanno subito una netta flessione (-8% su base annua nel dicembre 2008 a -13% nel gennaio 2009). Nel 2008 il disavanzo delle partite correnti è stato nel complesso più ridotto, pur mantenendosi a un livello elevato (12,3% del PIL, a fronte del 13,5% del PIL nel 2007). Sul piano dei finanziamenti, nel 2008 circa il 54% del disavanzo delle partite correnti è stato coperto da investimenti esteri diretti (IDE). La rimanenza è stata prevalentemente finanziata col debito estero, in gran parte privato, che a fine 2008 ha quasi raggiunto il 53% del PIL.

- Durante la fase di espansione economica la carenza di mano d’opera, dovuta a importanti flussi migratori in uscita e a una percentuale relativamente elevata di forza lavoro non qualificata, ha contribuito al formarsi di una spirale salari-prezzi, in cui gli scarsi rendimenti in termini di produttività non hanno tenuto testa alla crescita dei salari, che nei primi due trimestri del 2008 si è mantenuta a livelli assai elevati, con retribuzioni nominali in crescita di circa il 25% su base annua. Da allora, tuttavia, la crescita si è contratta, regredendo, nel gennaio 2009, al 13% su base annua. Nonostante il ribasso dei prezzi degli alimentari e delle materie prime, l’inflazione misurata in termini di indice dei prezzi al consumo ha ripreso ad aumentare, passando dal 6,3% nel dicembre 2008 al 6,9% nel febbraio 2009, in aggiunta a un deprezzamento nominale effettivo dell’8% durante il periodo di riferimento.

In considerazione del netto rallentamento dell’attività economica nel quarto trimestre del 2008 e del probabile ulteriore deterioramento delle prospettive economiche mondiali, si prevede che, sotto l’effetto della diminuzione dei consumi e degli investimenti, nel 2009 la crescita del PIL diventerà negativa passando a -4% circa, situazione in parte compensata da una correzione del disavanzo esterno.

FINANZE PUBBLICHE

Malgrado le ripetute indicazioni contenute nel parere del Consiglio del febbraio 2008 sul programma di convergenza della Romania e nonostante le indicazioni di natura politica formulate dalla Commissione nel giugno 2008, durante il periodo di espansione economica negli anni che vanno dal 2005 al 2008 la Romania ha portato avanti una politica di bilancio prociclica, con un disavanzo nominale cresciuto dall’1,2% del PIL nel 2005 al 5,4% del PIL nel 2008, a fronte di una crescita media del PIL reale del 6,5%. Tale evoluzione è in larga misura da imputarsi ad una programmazione ed un’esecuzione di bilancio nel complesso deboli. Le entrate impreviste sono state spese generalmente tramite bilanci rettificativi in corso di esercizio, mentre non si è pensato ad aumentare le riserve in previsione di periodi più difficili. Talune deficienze da parte dell’amministrazione pubblica hanno altresì contribuito a una ripetuta sottoesecuzione dei piani di spesa in conto capitale, mentre parte delle risorse destinante agli investimenti è poi stata utilizzata per finanziare la spesa corrente per salari pubblici e trasferimenti alle famiglie. La crescita delle retribuzioni nel settore pubblico ha comportato aumenti anche nel settore privato, con livelli retributivi più elevati nel settore pubblico. Durante il periodo 2005-2008 la spesa per retribuzioni nel settore pubblico è raddoppiata in termini nominali. Infine, una grossa concentrazione di spesa nelle ultime settimane dell’anno intacca seriamente la credibilità e la prevedibilità di bilancio. Nonostante le raccomandazioni formulate dalla Commissione nel giugno 2008, non si sono registrati progressi nell’attuazione di un quadro di bilancio vincolante a medio termine.

Il bilancio per il 2009 presentato dal nuovo governo e adottato dal Parlamento a fine febbraio prevede varie misure tese a ridurre il disavanzo dal 5,4% del PIL nel 2008 al 2% del PIL nel 2009, a fronte di una previsione di crescita del PIL reale del 2,5%. Tra le suddette misure rientrano il blocco delle assunzioni e il taglio di diversi bonus nel settore pubblico, una riduzione della spesa per merci e servizi, la fissazione di massimali per gli aumenti retributivi nel settore pubblico e l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione piuttosto che alle variazioni retributive. D’altro canto, il governo prevede un incremento sostanziale degli investimenti pubblici. Tuttavia, era già chiaro al tempo dell’adozione del bilancio che l’obiettivo del disavanzo non era realistico, principalmente perché basato su uno scenario macroeconomico e su previsioni di entrate troppo ottimistici. Inoltre, in assenza di una riforma complessiva della politica di spesa, rischi potenziali gravavano sulla messa in atto delle misure.

MERCATI FINANZIARI

Il sistema finanziario rumeno è dominato dal settore bancario, che nel corso degli ultimi anni ha registrato una crescita molto rapida. Alla fine del 2008 il totale delle attività nette del settore bancario rumeno ammontava a un totale di circa 315 miliardi di leu, ossia il 62% del PIL. Le banche sono in gran parte in mano estera e nel dicembre 2008 gli enti creditizi a capitale prevalentemente estero (comprese le filiali di banche estere) controllavano circa l’88% del totale delle attività di tutti gli enti di credito operanti in Romania. Le banche più esposte nel paese sono austriache, greche, francesi e italiane.

Negli ultimi anni il settore bancario rumeno ha favorito una rapida espansione del credito, con un rapporto prestiti/deposito che nel 2008 ha raggiunto il 122%. Sebbene la base di partenza di tale espansione non fosse elevata, l’aumento dei prestiti denominati prevalentemente in valuta estera (circa il 59% del credito interno accordato al settore privato nel gennaio 2009) ha reso il settore bancario rumeno estremamente dipendente dai finanziamenti esteri. Nel secondo semestre del 2008 l'attività di prestito ha subito una netta battuta d’arresto, e la crescita annuale del credito è scesa dal 60% del giugno 2008 al 36,5% del dicembre 2008.

Per quanto apparentemente il settore bancario continui a godere di buona salute e sia ben capitalizzato, con un coefficiente di adeguatezza patrimoniale del 12,3% alla fine del 2008, la stabilità finanziaria della Romania potrebbe essere sottoposta a tensioni. L’aggravarsi delle prospettive macroeconomiche implica che la quota dei prestiti in sofferenza potrebbe aumentare rapidamente nei mesi a venire. Per di più, dal momento che il settore privato rumeno fa un gran ricorso al credito denominato in valuta estera, qualsiasi ulteriore deprezzamento del leu peserebbe gravemente sui bilanci delle famiglie e delle imprese.

REQUISITI IN MATERIA DI BILANCIA DEI PAGAMENTI E FINANZIAMENTI ESTERI

La fase di espansione economica che la Romania ha conosciuto negli ultimi anni è stata caratterizzata da squilibri esterni rilevanti e da un accumulo non sostenibile di passività esterne. L’attuale disavanzo delle partite correnti è aumentato dal 5,8% del PIL nel 2004 al 13,5% del PIL nel 2007, rimanendo al disopra del 12% del PIL nel 2008. Di conseguenza, alla fine del 2008 il debito estero lordo ha raggiunto il 55% del PIL.

I mercati finanziari rumeni sono sottoposti ad una continua pressione sin dall’inizio dell’ottobre 2008. La riduzione della leva finanziaria, la debolezza dei fondamentali dell’economia rumena e un merito di credito inferiore a “ investment grade ” gravano pesantemente sui mercati monetario e interbancario, ma anche su quelli azionari e obbligazionari. Il finanziamento estero dovrebbe essere oggetto di pressioni significative ancora per qualche tempo, dal momento che per il periodo 2009-2011 i flussi in entrata di IDE e gli altri flussi in entrata del conto capitale e del conto finanziario rischiano di non essere sufficienti a coprire il costante disavanzo – seppur in diminuzione – delle partite correnti, a cui va aggiunta la necessità di rinnovare una grossa fetta del debito in valuta estera a medio e lungo termine.

Alla luce di quanto precede, la Commissione ritiene che esista una grave minaccia per la bilancia dei pagamenti rumena. La Commissione raccomanda pertanto al Consiglio di adottare una decisione di concessione del concorso reciproco alla Romania. Il fabbisogno complessivo di finanziamento per il periodo fino al primo trimestre del 2011 è stimato a 20 miliardi di euro. Tale somma dovrà consentire di far fronte al previsto continuo disavanzo delle partite correnti, al rinnovo solo parziale dei prestiti in scadenza, ad alcuni flussi in uscita di capitali e dovrà altresì favorire l’accumulo ufficiale di valuta estera di riserva ad un livello prudente. Si suppone che, una volta concesso il concorso reciproco, le banche straniere rinnoveranno il 100% delle loro operazioni creditizie in Romania, in linea con l’impegno loro richiesto di mantenere la propria esposizione nei confronti del paese (impegno confermato nel loro comunicato congiunto del 26 marzo 2009), mentre nel 2009 il tasso di rinnovo del debito delle imprese nei confronti delle imprese madri e del debito estero delle banche rumene dovrebbe essere del 50%. Tenuto conto della prevista stabilizzazione del mercato finanziario e di un inizio di ripresa dei principali mercati di esportazione rumeni, si presume che per il 2010 e il 2011 tutte le passività estere in scadenza saranno rinnovate al 100%. Oltre all’obiettivo di disporre di una quantità sufficientemente elevata di riserva di valuta estera (ossia superiore al 100% del debito estero a breve termine residuo) le ipotesi relative agli altri flussi in uscita di capitali – quali i flussi in uscita dai depositi dei non residenti, la diminuzione dei crediti commerciali e i flussi in uscita degli investimenti di portafoglio – sono tutte improntate alla prudenza, al fine di poter usufruire di ulteriori margini nei calcoli. L’ipotesi soggiacente è che la crescita del PIL sarà di -4% nel 2009 e di circa lo 0% nel 2010, mentre l’attuale disavanzo delle partite correnti è stimato al 7½% del PIL nel 2009 e al 6½% del PIL nel 2010.

SOSTEGNO DELL’UE A TITOLO DEL MECCANISMO DI SOSTEGNO DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI NELL’AMBITO DELL’ASSISTENZA INTERNAZIONALE

Tenuto conto delle gravi difficoltà registrate dalla Romania nella bilancia dei pagamenti e a condizione che venga rispettato il fermo impegno assunto dalle autorità rumene ad attuare un ampio programma di risanamento finanziario, strutturale e di bilancio, la Commissione, sentito il comitato economico e finanziario il 17 marzo 2009, raccomanda al Consiglio di concedere il concorso reciproco previsto dall’articolo 119 del trattato.

La Commissione, sentito il comitato economico e finanziario, propone inoltre che, successivamente all’adozione della suddetta decisione del Consiglio di fornire il concorso reciproco alla Romania su raccomandazione della Commissione, il Consiglio adotti una decisione relativa alla concessione di un sostegno finanziario a medio termine alla Romania, nel quadro del meccanismo dell’UE per gli Stati membri (di cui al regolamento (CE) n. 332/2002 del Consiglio, del 18 febbraio 2002), di un importo massimo di 5 miliardi di euro, per favorire la sostenibilità della sua bilancia dei pagamenti.

Nelle circostanze attuali, caratterizzate da una riduzione dei flussi in entrata di capitali e da forti squilibri esterni e di bilancio, appare opportuno concedere un sostegno finanziario a medio termine alla Romania a titolo del meccanismo di sostegno della bilancia dei pagamenti per gli Stati membri di cui al regolamento n. 332/2002. L’obiettivo immediato consiste nel favorire un aggiustamento ordinato del disavanzo estero, alleggerendo in tal modo le eccessive pressioni esercitate sul tasso di cambio, che rischiano altrimenti di avere gravi ripercussioni sul bilancio delle famiglie e delle imprese, aggravando la recessione e provocando tensioni nel settore bancario.

Il fabbisogno di finanziamento complessivo fino al primo trimestre del 2011 è stimato a 20 miliardi di euro. A complemento del sostegno comunitario alla Romania, l’FMI apporterà un contributo di 11,40 miliardi di DSP (circa 12,95 miliardi di euro, ossia il 1085% della quota della Romania nell’FMI) a titolo di un accordo stand-by. Un ulteriore aiuto multilaterale di 2 miliardi di euro sarà fornito nel modo seguente: un miliardo di euro sarà erogato dalla Banca mondiale e un ulteriore miliardo di euro giungerà dalla BEI e dalla BERD in aggiunta alla loro normale attività di prestito.

Il 26 marzo 2009 le imprese madri delle nove più grandi banche di proprietà estera impiantate in Romania si sono concordemente impegnate a mantenere la loro esposizione complessiva nel paese e hanno deciso di sostenere le loro controllate rumene in modo da consentire loro di continuare a godere di una buona salute finanziaria durante tutto il periodo di rallentamento economico e di turbolenza dei mercati. Tale impegno sarà confermato nelle lettere che le suddette banche invieranno singolarmente alla Banca nazionale rumena, la quale sorveglierà attentamente tale impegno assieme alle autorità nazionali di vigilanza. L’assistenza finanziaria dell’UE è fornita a sostegno del forte impegno delle autorità rumene, con le quali il presente programma è stato concordato, ad attuare un ampio programma di politica economica.

Attraverso missioni e relazioni periodiche delle autorità, la Commissione verificherà periodicamente, in collaborazione con il CEF, che siano soddisfatte le condizioni di politica economica cui è subordinata l’assistenza. Durante l’intero periodo di attuazione del programma, la Commissione fornirà anche consulenza politica e assistenza tecnica in settori specifici. I principali elementi del programma sono:

a) Risanamento del bilancio

Oltre alle misure incluse nel bilancio 2009 adottato nel febbraio dello stesso anno e che rappresentano il 3% del PIL, il governo si è impegnato a realizzare uno sforzo aggiuntivo pari all’1,1% del PIL in vista del risanamento del bilancio. L’obiettivo delle autorità di un disavanzo pubblico del 5,1% del PIL, basato sulle misure di bilancio aggiuntive e su una previsione rivista di una contrazione del PIL del 4% nel 2009, implica un sostanziale aggiustamento strutturale rispetto ai risultati del 2008. Un bilancio modificato per il 2009, basato su ulteriori misure e su previsioni economiche aggiornate, sarà approvato dal Parlamento nel secondo trimestre del 2009.

Il risanamento del bilancio si concentrerà sul lato della spesa. La spesa pubblica primaria sarà ridotta di ulteriori 0,85 punti percentuali del PIL rispetto a quanto previsto dal bilancio 2009. Ciò avverrà tramite: i) un taglio (di circa 4-4½% rispetto al livello del 2008) della spesa per le retribuzioni nel settore pubblico rinunciando agli aumenti retributivi, (per un totale del 5%) previsti per il 2009 (o attraverso ulteriori tagli equivalenti dell'occupazione), e riducendo i posti nel pubblico impiego, compreso il fatto di bandire un solo posto vacante su 7; ii) ulteriori riduzioni della spesa per beni e servizi e delle sovvenzioni alle imprese pubbliche; iii) tagli alla spesa in conto capitale per voci quali veicoli e attrezzature d’ufficio e attraverso un calendario più realistico per i progetti di investimento sostenuti dall’UE. Rispetto all’anno precedente, nel 2009 gli investimenti pubblici dovrebbero tuttavia aumentare considerevolmente (circa 6½% del PIL rispetto al 5¾% del PIL nel 2008). Sul lato delle entrate, si prevede che talune misure rivolte all’eliminazione di certi sgravi e agevolazioni fiscali (in particolare sulle auto aziendali e l'ammortamento delle attività rivalutate) saranno all’origine di un ulteriore aumento del PIL pari allo 0,25%. Il governo intende continuare sulla via di un risanamento di bilancio basato principalmente sulla spesa fino a riportare il disavanzo al 4,1% del PIL nel 2010 e al disotto del 3% del PIL nel 2011.

Durante tutto il periodo di esecuzione del programma, la Commissione fornirà guida e assistenza continue alle autorità rumene al fine di assicurare che la correzione del disavanzo avvenga in maniera sostenibile.

b) Riforma della governance di bilancio

Saranno adottate misure a miglioramento della strategia e delle procedure di bilancio per aiutare a ridurre stabilmente il disavanzo di bilancio. Uno degli elementi chiave sarà una legge sula responsabilità di bilancio che obbligherà, fra l’altro, a mettere in atto procedure volte a migliorare la programmazione pluriennale di bilancio, fisserà limiti alle revisioni di bilancio possibili durante l’esercizio in corso e definirà regole per rafforzare l’esecuzione del bilancio e assicurare il pieno rispetto dei requisiti fissati dal PSC. Attraverso la suddetta legge verrà altresì istituito un consiglio sul bilancio incaricato di effettuare un controllo qualificato e indipendente.

Allo scopo di migliorare la prevedibilità e la trasparenza del bilancio, si procederà ad una ristrutturazione del sistema retributivo del settore pubblico che includerà una parificazione e semplificazione delle tabelle salariali e una riforma del sistema dei bonus. Tale misura è volta ad affrontare i principali problemi che caratterizzano il sistema retributivo del settore pubblico, ovvero: i bonus costituiscono una parte troppo cospicua della retribuzione totale, non esiste una scala salariale unificata e il numero di leggi che regolamentano le retribuzioni nei differenti comparti del sistema è troppo elevato.

I parametri fondamentali del sistema pensionistico saranno modificati al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. I cambiamenti includeranno il passaggio a un’indicizzazione delle pensioni del settore pubblico ai prezzi al consumo e una limitazione della possibilità di aumentare discrezionalmente l’importo delle pensioni, così come, tenuto conto dell’evoluzione della speranza di vita, un ulteriore graduale aumento dell’età pensionabile oltre quanto attualmente previsto, in particolare per le donne. Inoltre, le categorie di impiegati pubblici che ancora non partecipano a un regime pensionistico contributivo cominceranno gradualmente a farlo. Il programma prevede la continuazione della realizzazione del secondo pilastro del sistema pensionistico con aumenti regolari delle quote secondo quanto inizialmente previsto.

c) Politica nel settore monetario e finanziario

La politica monetaria resterà focalizzata sulla stabilità dei prezzi e sulla realizzazione dell’obiettivo di inflazione da parte della Banca nazionale rumena (attualmente il 3,5% ±1% alla fine del 2009). Riguardo al settore finanziario e seguendo gli orientamenti comunitari in materia di valutazione, la Banca nazionale rumena sottoporrà i bilanci e i portafogli di prestiti delle diverse banche a prove di stress secondo vari scenari. Ciò servirà a valutare la crescita potenziale dei fondi propri necessaria a mantenere i coefficienti di solvibilità al disopra del 10% per l’intero periodo di riferimento. Una volta concluse le prove e in conformità al loro impegno di sostenere in maniera adeguata le loro controllate (impegno confermato nel comunicato congiunto del 26 marzo 2009), le imprese madri saranno chiamate a fornire, entro settembre 2009, risorse sufficienti a coprire qualsiasi possibile carenza messa in evidenza dalle prove di stress.

Il programma prevede inoltre una modifica del diritto bancario e in materia di liquidazione affinché sia in grado di rispondere in maniera efficace e tempestiva in caso di difficoltà delle banche. Uno degli obiettivi cardine delle modifiche consisterà nel rafforzare i poteri degli amministratori delle banche sottoposte a procedura di amministrazione straordinaria. Oltre all'impegno delle banche, altre misure sono volte a rafforzare i poteri della Banca nazionale rumena con disposizioni che le concedono la facoltà di richiedere ai grandi azionisti delle banche di aumentare la loro quota di capitale sociale e il sostegno finanziario alla banca, o ancora di proibire o limitare la distribuzione degli utili. In conformità con la legislazione comunitaria in materia, la vigilanza finanziaria sarà aumentata. Inoltre, gli obblighi di informazione sulla liquidità saranno resi più precisi e, a tempo debito, il livello minimo regolamentare del coefficiente di adeguatezza patrimoniale dovrebbe passare dall’8% al 10%. In più, le procedure per l'attivazione delle garanzie sui depositi saranno cambiate al fine di semplificare e accelerare i pagamenti. In virtù della nuova normativa, le suddette garanzie saranno attivate entro 21 giorni dalla decisione della Banca nazionale rumena. Infine, per assicurare un approvvigionamento adeguato di liquidità, la Banca nazionale rumena si è impegnata ad allargare la gamma di attività che possono essere accettate in garanzia.

d) Riforme strutturali

Il programma economico comprenderà anche misure di riforma strutturale nei settori strategici evocati nelle raccomandazioni per ciascun paese formulate dal Consiglio nel contesto della strategia di Lisbona. Tra le riforme figureranno anche politiche indirizzate a rafforzare l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione, ad aumentare la qualità della spesa pubblica, di un uso sano e di un accresciuto assorbimento dei fondi UE, nonché a migliorare il contesto in cui operano le imprese e ad affrontare il problema del lavoro sommerso. La Commissione contribuisce altresì al rafforzamento delle capacità locali attraverso i fondi strutturali, una parte dei quali è stata destinata all’assistenza tecnica.

Il programma è ripreso nelle condizioni di politica economica contenute nella raccomandazione della Commissione di decisione del Consiglio. Tali condizioni, alle quali sono subordinati i versamenti dei prestiti dell’UE, saranno fissate in dettaglio in un protocollo d’intesa che verrà concluso con le autorità rumene. Il suddetto programma sarà altresì pienamente ripreso in uno degli aggiornamenti del programma di convergenza della Romania.

La decisione proposta scadrebbe tre anni dopo la sua entrata in vigore. Per garantire la flessibilità necessaria nel contesto attuale del mercato, si propone di consentire di utilizzare gli swap sui tassi di interesse per l’operazione di assunzione di prestiti volti al finanziamento del prestito concesso. Per salvaguardare il bilancio dell’UE, le controparti di un potenziale swap dovrebbero appartenere alla classe di merito di credito più elevata .

Conformemente a quanto disposto nella proposta della Commissione dell’8 aprile 2009 di regolamento del Consiglio, recante modifica del regolamento (CE) n. 332/2002 che istituisce un meccanismo di sostegno finanziario a medio termine delle bilance dei pagamenti degli Stati membri, la Commissione – compreso l’Ufficio europeo per la lotta antifrode – e la Corte dei conti europea possono inviare i propri agenti o rappresentanti debitamente autorizzati perché effettuino tutti i controlli di natura tecnica o finanziaria che esse ritengano necessari nel quadro della gestione di detto sostegno. Esse assicurano l’istruzione e il trattamento adeguato di casi di frode sospetta o accertata, di casi di corruzione o di qualsiasi altra attività illegale in relazione con la gestione del sostegno UE alla bilancia dei pagamenti lesivi degli interessi finanziari della CE. Ogni singolo caso e le relative misure prese dalle autorità nazionali competenti saranno comunicati alla Commissione senza indugio. Anche il protocollo d’intesa e l’accordo sul prestito saranno già integrati nelle nuove disposizioni tecniche della proposta della Commissione di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 332/2002.

Oltre alle condizioni di politica economica a cui è subordinato il programma, la Commissione continuerà anche a monitorare i progressi realizzati nel campo della riforma giudiziaria e della lotta alla corruzione attraverso il meccanismo di cooperazione e verifica. La durata di detto meccanismo è indipendente dalla durata del programma di sostegno. Secondo le conclusioni della relazione intermedia di febbraio 2009, è necessario che le autorità rumene acquistino nuovo slancio nel campo della riforma giudiziaria e della lotta alla corruzione, in modo da invertire la rotta rispetto a taluni passi indietro osservati negli ultimi mesi. Ciò significa, in particolare, provvedere all’adozione dei codici necessari a modernizzare l’ordinamento giuridico dimostrando, attraverso il trattamento in tempi rapidi dei procedimenti per corruzione ad alto livello, che esso è in grado di dare attuazione alle leggi in modo efficiente e in piena indipendenza.

In aggiunta alle condizioni di politica economica a cui è subordinato il programma, la Commissione continuerà a monitorare l’uso appropriato dei trasferimenti UE pre- e postadesione anche attraverso valutazioni di conformità ed esami periodici.

Raccomandazione di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

relativa alla concessione del concorso reciproco alla Romania

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 119,

vista la raccomandazione della Commissione presentata previa consultazione del Comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

1. I mercati finanziari e dei capitali rumeni sono stati di recente oggetto di crescenti pressioni, che riflettono la recessione economica mondiale e che, a motivo dell’ampio disavanzo esterno e della rapida crescita del disavanzo pubblico, sollevano preoccupazioni in merito alla salute dell’economia rumena. Sono aumentate anche le pressioni sul tasso di cambio, le quali implicano un notevole rischio per la stabilità del settore bancario in generale.

2. In risposta, il governo e la Banca nazionale rumena hanno messo a punto una strategia globale, delineata nella lettera di intenti ricevuta dalla Commissione il […], per ancorare saldamente le politiche macroeconomiche e ridurre le pressioni sul mercato finanziario. Una delle pietre angolari del programma economico consiste nel ridurre il disavanzo di bilancio dal 5,4% del PIL nel 2008 al 5,1% del PIL nel 2009, per ricondurlo al disotto del 3% entro il 2011. Saranno adottate misure a miglioramento della strategia e delle procedure di bilancio per aiutare a ridurre stabilmente il disavanzo di bilancio. Il programma economico e in particolare gli obiettivi di bilancio saranno integrati nel bilancio governativo e nel programma di convergenza.

3. Il Consiglio rivede periodicamente le politiche economiche attuate dalla Romania, in particolare nel contesto dell’esame annuale dell’aggiornamento del programma di convergenza e dell’attuazione del programma nazionale di riforme da parte della Romania, dell’esame periodico dei progressi compiuti dalla Romania nel contesto della relazione sulla convergenza e della relazione annuale d’esecuzione.

4. Il finanziamento estero dovrebbe continuare ad essere oggetto di pressioni significative, dal momento che per il periodo 2009-2011 flussi in entrata di IDE e gli altri afflussi del conto capitale e del conto finanziario rischiano di non essere sufficienti a coprire il costante disavanzo - seppur in diminuzione - delle partite correnti, a cui va aggiunta la necessità di rinnovare una grossa fetta del debito in valuta estera a medio e lungo termine. Il fabbisogno di finanziamenti esteri per il periodo fino al primo trimestre del 2011 è stimato a 20 miliardi di euro. Si suppone che, una volta concesso il concorso reciproco, le banche straniere rinnoveranno il 100% delle loro esposizioni in Romania, in linea con l’impegno richiesto alle principali banche estere di mantenere la propria esposizione nel paese (impegno confermato nel loro comunicato congiunto del 26 marzo 2009), mentre nel 2009 il tasso di rinnovo del debito estero delle banche rumene e quello delle imprese nei confronti dell'impresa madre dovrebbe ammontare al 50%. Tenuto conto della prevista stabilizzazione del mercato finanziario e di un inizio di ripresa dei principali mercati di esportazione rumeni, si presume che per il 2010 e il 2011 tutte le passività estere in scadenza saranno rinnovate al 100%. Oltre all’obiettivo di disporre di una quantità sufficientemente elevata di riserva di valuta estera (ossia superiore al 100% del debito estero a breve termine residuo) le ipotesi relative ad altri flussi in uscita di capitali -quali i flussi in uscita dai depositi dei non residenti, le diminuzioni dei crediti commerciali o i flussi in uscita degli investimenti di portafoglio- sono tutte improntate alla prudenza, al fine di poter usufruire di ulteriori margini nei calcoli.

5. Le autorità rumene hanno richiesto un’assistenza finanziaria considerevole all’UE e ad altre istituzioni finanziarie internazionali per favorire la sostenibilità della bilancia dei pagamenti e portare le riserve di valuta internazionale ad un livello prudente.

6. La bilancia dei pagamenti rumena è soggetta ad una seria minaccia che giustifica la concessione urgente del concorso reciproco da parte della Comunità,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La Comunità concede il concorso reciproco alla Romania.

Articolo 2

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles,

Per il Consiglio

Il Presidente

Proposta di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

relativa ad un sostegno finanziario comunitario a medio termine alla Romania

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 332/2002 del Consiglio[2], del 18 febbraio 2002, che istituisce un meccanismo di sostegno finanziario a medio termine delle bilance dei pagamenti degli Stati membri, in particolare l’articolo 3, paragrafo 2,

vista la proposta della Commissione presentata previa consultazione del comitato economico e finanziario (CEF),

considerando quanto segue:

7. Con decisione […] il Consiglio ha deciso di concedere il concorso reciproco alla Romania.

8. Nonostante il previsto miglioramento delle partite correnti, per il periodo fino al primo trimestre del 2011 la Romania dovrà far fronte ad un fabbisogno di finanziamento estero importante (stimato dalla Commissione, l’FMI e le autorità rumene a circa 20 miliardi di EUR nel marzo 2009), dato che a causa dei recenti sviluppi dei mercati finanziari il conto capitale e il conto finanziario potrebbero registrare un notevole deterioramento.

9. È opportuno fornire alla Romania un sostegno comunitario per un importo massimo di 5 miliardi di euro nel quadro del meccanismo di sostegno finanziario a medio termine delle bilance dei pagamenti degli Stati membri istituito con il regolamento (CE) n. 332/2002. Tale sostegno sarà fornito in combinazione con un prestito del Fondo monetario internazionale di 11,40 miliardi di DSP (circa 12,95 miliardi di euro) nel quadro di un accordo stand-by che dovrebbe essere approvato il 6 maggio 2009. La Banca mondiale ha consentito, da parte sua, a fornire alla Romania un prestito di 1 miliardo di euro e la BEI e la BERS contribuiranno con un ulteriore supporto per un ammontare totale di 1 miliardo di euro.

10. L’aiuto comunitario sarà gestito dalla Commissione. Le condizioni specifiche di politica economica convenute con le autorità rumene in seguito alla consultazione del comitato economico e finanziario saranno specificate in un protocollo d’intesa. Le modalità finanziarie dettagliate saranno fissate dalla Commissione nell’accordo sul prestito.

11. Attraverso missioni e relazioni periodiche delle autorità rumene, la Commissione verificherà periodicamente che siano soddisfatte le condizioni di politica economica cui è subordinato il sostegno.

12. Durante l’intero periodo di attuazione del programma, la Commissione fornirà anche consulenza politica e assistenza tecnica in settori specifici.

13. La Corte dei conti europea avrà facoltà di effettuare tutti i controlli di natura tecnica o finanziaria che essa ritenga necessari nel quadro della gestione di detto sostegno. La Commissione e l’Ufficio europeo per la lotta antifrode potranno inviare i propri agenti o rappresentanti debitamente autorizzati perché effettuino tutti controlli di natura tecnica o finanziaria che essi ritengano necessari nel quadro della gestione del sostegno finanziario comunitario a medio termine.

14. Oltre alle condizioni di politica economica a cui è subordinato il programma, la Commissione continuerà anche a monitorare i progressi realizzati nel campo della riforma giudiziaria e della lotta alla corruzione attraverso il meccanismo di cooperazione e verifica. La durata di detto meccanismo è indipendente dalla durata del programma di sostegno. In aggiunta alle condizioni di politica economica a cui è subordinato il programma, la Commissione continuerà a monitorare l’uso appropriato dei trasferimenti UE pre- e postadesione anche attraverso valutazioni di conformità ed esami periodici.

15. Occorre fornire l’assistenza per favorire la sostenibilità della bilancia dei pagamenti in Romania ed in questo modo contribuire all’efficace attuazione del programma di politica economica del governo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

16. La Comunità mette a disposizione della Romania un prestito a medio termine per un importo massimo di 5 miliardi di euro, con una scadenza media massima di sette anni.

17. Il sostegno finanziario della Comunità verrà messo a disposizione per un periodo di tre anni a decorrere dal primo giorno successivo all’entrata in vigore della presente decisione.

Articolo 2

18. Il sostegno è gestito dalla Commissione in modo coerente con gli impegni assunti dalla Romania e le raccomandazioni del Consiglio, in particolare le raccomandazioni per ciascun paese, nel contesto dell’attuazione del programma nazionale di riforme e del programma di convergenza.

19. La Commissione concorda con le autorità rumene, previa consultazione del CEF, le condizioni specifiche di politica economica cui subordinare il sostegno finanziario come previsto all’articolo 3, paragrafo 5. Tali condizioni sono fissate in un protocollo d’intesa coerente con gli impegni e le raccomandazioni di cui al paragrafo 1. Le condizioni finanziarie sono stabilite nel dettaglio dalla Commissione nell’accordo sul prestito.

20. La Commissione verifica periodicamente, in collaborazione con il CEF, che siano soddisfatte le condizioni di politica economica cui è subordinato il sostegno. A tal scopo, le autorità rumene mettono tutte le informazioni necessarie a disposizione della Commissione e collaborano pienamente con essa. La Commissione tiene informato il CEF in merito al possibile rifinanziamento dei prestiti o alla ristrutturazione delle condizioni finanziarie.

4. La Romania è disposta ad adottare e ad applicare misure di risanamento supplementari al fine di garantire la stabilità macrofinanziaria, qualora esse risultassero necessarie durante l’applicazione del programma di sostegno. Prima di adottare tali misure le autorità rumene consultano la Commissione.

Articolo 3

21. La Commissione mette a disposizione della Romania il sostegno finanziario comunitario in un massimo di cinque rate, la cui entità sarà fissata nel protocollo d’intesa.

22. La prima rata è erogata con riserva dell’entrata in vigore dell’accordo sul prestito e del protocollo d’intesa.

23. Se necessario per finanziare il prestito, è consentito l’uso prudente di swap sui tassi di interesse con controparti appartenenti alla classe di merito di credito più elevata.

24. La Commissione decide in merito allo svincolo delle rate successive dopo aver ricevuto il parere del CEF.

25. Il pagamento di ciascuna rata successiva avviene sulla base di un’attuazione efficace del nuovo programma economico del governo rumeno da integrare nel programma di convergenza della Romania, nel programma nazionale di riforme e, in particolare, nelle condizioni economiche specifiche stabilite nel protocollo d’intesa. Esse comprendono, fra l’altro:

26. l’adozione di un programma di bilancio a medio termine chiaramente definito per riportare il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al disotto del valore di riferimento del 3% del PIL previsto dal trattato entro il 2011;

27. l’adozione e l’esecuzione di un bilancio modificato per il 2009, entro il secondo trimestre 2009, che abbia come obiettivo il contenimento del disavanzo pubblico entro il 5,1% del PIL in termini SEC 95;

28. la riduzione in termini nominali, rispetto ai risultati del 2008, della spesa retributiva nel settore pubblico rinunciando agli aumenti retributivi (per un totale del 5% in termini nominali) previsti per il 2009 (o ulteriori tagli equivalenti nell'occupazione) o riducendo i posti nel pubblico impiego (compreso il fatto di bandire un solo posto vacante su 7);

29. ulteriori riduzioni della spesa per beni e servizi e per sovvenzioni alle imprese pubbliche;

30. il miglioramento della gestione delle finanze pubbliche attraverso l’adozione e l’applicazione di un quadro di bilancio vincolante a medio termine, la fissazione di limiti alle revisioni di bilancio possibili durante l’esercizio in corso, ivi compreso tramite regole di bilancio e l’istituzione di un consiglio sul bilancio incaricato di effettuare un controllo qualificato e indipendente;

31. una riforma del sistema retributivo del settore pubblico che includerà una parificazione e semplificazione delle tabelle salariali e una riforma del sistema dei bonus;

32. la riforma dei parametri fondamentali del sistema pensionistico tramite il passaggio a un’indicizzazione delle pensioni ai prezzi al consumo piuttosto che alle retribuzioni, un graduale aumento dell’età pensionabile oltre quanto attualmente previsto, in particolare per le donne, e la graduale affiliazione a un regime pensionistico contributivo per le categorie di dipendenti pubblici che ancora non vi partecipano;

33. una modifica del diritto bancario e in materia di liquidazione affinché sia in grado di rispondere in maniera efficace e tempestiva in caso di difficoltà per le banche. Uno degli obiettivi cardine delle modifiche consisterà nel rafforzare i poteri degli amministratori delle banche sottoposte a procedura di amministrazione straordinaria. Oltre agli impegni delle banche, altre disposizioni saranno volte a rafforzare i poteri della Banca nazionale rumena concedendole la facoltà di richiedere ai grandi azionisti delle banche di aumentare la loro quota di capitale sociale e di sostenere finanziariamente la banca, o ancora di proibire o limitare la distribuzione degli utili. In conformità con la legislazione comunitaria in materia, la vigilanza finanziaria sarà aumentata. Inoltre, gli obblighi in materia di informazione sulla liquidità saranno resi più precisi e, a tempo debito, il livello minimo regolamentare del coefficiente di adeguatezza patrimoniale passerà dall’8% al 10%. In più, le procedure che reggono l'attivazione delle garanzie sui deposito saranno modificate al fine di semplificare e accelerare i pagamenti. In virtù della nuova normativa, le suddette garanzie saranno attivate entro 21 giorni dalla decisione della Banca nazionale rumena. Infine, per assicurare un adeguato di liquidità, la Banca nazionale rumena si è impegnata ad allargare la gamma di attività che possono essere accettate in garanzia;

34. misure di riforma strutturale nei settori strategici evocati nelle raccomandazioni per ciascun paese formulate dal Consiglio nel contesto della strategia di Lisbona. Tra le riforme figureranno anche politiche indirizzate a rafforzare l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione, ad accrescere la qualità della spesa pubblica e un uso sano e un accresciuto assorbimento dei fondi UE; esse sono volte altresì a ridurre gli oneri amministrativi e fiscali e i vincoli giuridici a carico delle imprese e ad affrontare il problema del lavoro sommerso, allargando in tal modo la base imponibile.

35. Perché sia assicurata un’agevole attuazione delle condizioni a cui è subordinato il programma, la Commissione fornirà orientamento e assistenza continui sulla riforma fiscale, strutturale e dei mercati finanziari.

36. Ai fini della gestione del sostegno finanziario comunitario a medio termine, la Romania aprirà un conto speciale presso la Banca nazionale rumena.

Articolo 4

La Romania è destinataria della presente decisione.

Articolo 5

Essa è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea .

Fatto a Bruxelles,

Per il Consiglio

Il Presidente

SCHEDA DI INCIDENZA SUL BILANCIO

cfr. (articolo 16 del regolamento interno)

SETTORE: TITOLO 01 – AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI

ATTIVITÀ: OPERAZIONI E STRUMENTI FINANZIARI

DENOMINAZIONE DELL’AZIONE: SOSTEGNO FINANZIARIO COMUNITARIO A MEDIO TERMINE ALLA ROMANIA

1. DENOMINAZIONE DELLA PROPOSTA: LINEA DI BILANCIO E DENOMINAZIONE

01 04 01 01 Garanzia della Comunità europea sui prestiti comunitari destinati a sostenere le bilance dei pagamenti

2. BASE GIURIDICA:

Articoli 119 e 308 del trattato CE; regolamento n. 332/2002 del Consiglio, del 18 febbraio 2002.

3. DATI GLOBALI IN CIFRE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO (IN EURO)

Questa voce costituisce la struttura della garanzia fornita dall’Unione europea. Consentirà alla Commissione il servizio del debito (capitale, interessi e altri costi) in caso di inadempimento del debitore (Romania).

La linea di bilancio (“p.m.”) che riflette la garanzia di bilancio sarà attivata solo in caso di effettivo ricorso alla garanzia. Di norma non si prevede un ricorso alla garanzia di bilancio.

3a- Anno in corso

Non applicabile

SI |

Stanziamento iniziale per l’esercizio finanziario (bilancio) |

Trasferimenti |

Stanziamenti supplementari |

Stanziamento totale |

Stanziamenti già riservati da un altro programma di lavoro |

Saldo disponibile |

Importo per l'azione proposta |

3b- Riporti

Non applicabile

SI |

Riporti |

Stanziamenti già riservati da un altro programma di lavoro |

Saldo disponibile |

Importo per l'azione proposta |

3c - Prossimo esercizio:

Non pertinente

SI |

Stanziamento iniziale per l’esercizio finanziario (bilancio) | p.m. |

Trasferimenti |

Stanziamenti supplementari |

Stanziamento totale |

Stanziamenti già riservati da un altro programma di lavoro |

Saldo disponibile |

Importo per l’azione proposta | p.m. |

4. DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA

La proposta di sostegno finanziario a medio termine alla Romania consiste nella concessione di un prestito comunitario (da finanziarsi mediante l’assunzione di prestiti da parte della Comunità sui mercati internazionali dei capitali) per un importo pari a 5 miliardi di euro. Tale sostegno sarà fornito nel contesto di un pacchetto di finanziamenti internazionali, composto in particolare da un prestito stand-by dell’FMI pari a 11,40 miliardi di DSP (circa 12,95 miliardi di euro). La Banca mondiale ha impegnato un importo totale di 1 miliardo di euro e la BEI e la BERS contribuiranno con un ulteriore miliardo di euro. Il sostegno finanziario a medio termine della Comunità alla Romania è inteso a favorire la sostenibilità della bilancia dei pagamenti della Romania che è seriamente minacciata e a sostenere in tal modo anche il nuovo programma economico del governo inteso, tra l’altro, a ripristinare la fiducia degli investitori e ad alleviare le tensioni verificatesi di recente sui mercati finanziari. Nel contempo, il sostegno dà un contributo alla stabilità finanziaria che va oltre il paese beneficiario, considerati gli importanti collegamenti internazionali (anche interbancari). Il nuovo pacchetto di misure economiche sostenuto attraverso l’aiuto comunitario prevede un’accelerazione nella riduzione del disavanzo durante il periodo 2009-2011, che ridurrà il fabbisogno di finanziamento del governo. Infine, l’assistenza gestita dalla Commissione in consultazione con il comitato economico e finanziario è un modo per garantire che l’UE continui a partecipare all’elaborazione delle politiche economiche in Romania e che tali politiche siano coerenti con gli impegni della Romania nel contesto dell’UE e con le raccomandazioni del Consiglio, in particolare per quanto concerne l’attuazione del programma nazionale di riforme e del programma di convergenza.

Il 26 marzo 2009 le imprese madri delle nove più grandi banche di proprietà estera impiantate in Romania si sono concordemente impegnate a mantenere la loro esposizione complessiva nei confronti della Romania e hanno deciso di comune accordo di sostenere le loro controllate rumene in modo da consentire loro di continuare a godere di una buona salute finanziaria durante tutto il periodo di rallentamento economico e di turbolenza dei mercati. Congiuntamente all’assistenza fornita dalla Comunità, dall’FMI, dalla Banca mondiale, dalla BEI e dalla BERS, la presente dichiarazione sottolinea l’ampia portata del sostegno concesso alla autorità rumene.

I prestiti assunti dalla Comunità sui mercati dei capitali o presso istituti finanziari ai fini dell’estensione del prestito alla Romania sono coperti dalla garanzia comunitaria. I fondi per il prestito sono raccolti sui mercati dei capitali o presso istituti finanziari. L’importo in capitale dei prestiti che saranno concessi alla Romania ammonta a 5 miliardi di EUR.

La struttura della garanzia fornita dall’Unione europea consentirà alla Commissione di assicurare il servizio del debito in caso di inadempimento della Romania.

Per onorare le proprie obbligazioni, la Commissione può attingere alle proprie risorse di tesoreria per assicurare temporaneamente il servizio del debito. In questo caso si applicherà l’articolo 12 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000, del 22 maggio 2000, recante applicazione della decisione 2000/597/CE, Euratom, relativa al sistema delle risorse proprie della Comunità (GU L 130 del 31.5.2000, pag. 1).

5. METODO DI CALCOLO ADOTTATO

Non applicabile.

6. SCADENZARIO DEI PAGAMENTI (IN EURO)

Non applicabile.

Denominazione | Stanziamenti | Pagamenti |

Anno n | Anno n + 1 | Anno n + 2 | Anno n + 3 | Esercizi finanziari successivi |

Anno n |

Anno n + 1 |

Anno n |

Anno n + 1 |

Totale |

[1] Conformemente alle modalità dei prestiti non-comunitari agli Stati membri adottate dal CEF il 29 settembre 2008, ciò è avvenuto tramite lettera indirizzata dal ministro delle finanze, Gheorghe Pogea, al commissario Joaquin Almunia. Una lettera analoga è stata indirizzata da Stefan Nanu, membro del CEF, ad Odile Renaud Basso e a Marco Buti, rispettivamente segretario e membro della Commissione al CEF.

[2] GU L 53 del 23.2.2002, pag. 1.