29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 141/45


Parere d'iniziativa del Comitato delle regioni su «La politica forestale dell'UE: gli obiettivi 20/20/20»

2010/C 141/09

IL COMITATO DELLE REGIONI

accoglie con favore una serie di azioni e iniziative politiche comunitarie che hanno l'effetto di obbligare gli Stati membri ad allineare le rispettive politiche forestali nazionali agli obiettivi dell'Unione europea,

mette in rilievo il notevole potenziale del settore forestale e silvicolo ai fini della realizzazione degli obiettivi che l'UE si propone di conseguire entro il 2020, ed è convinto che occorra esplorare ulteriormente la possibilità di utilizzare gli introiti derivanti dal sistema comunitario di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra per sostenere iniziative in questo campo,

sottolinea l'importanza di promuovere un'economia forestale multifunzionale,

accoglie con favore le iniziative lanciate dall'UE per limitare la deforestazione e il degrado delle foreste; richiama l'attenzione sul fatto che la biomassa prodotta nell'UE contiene una quota troppo elevata di residui forestali e legno verde, contenenti circa il 90 % della riserva di microelementi assorbiti dai vegetali nel corso dell'assimilazione e della formazione di massa arborea, e che una quota troppo elevata di tali residui può provocare l'isterilimento degli habitat,

approva senza riserve tutti gli incentivi a sfruttare il legno e le altre risorse provenienti dalle foreste gestite in conformità al principio dello sviluppo sostenibile, precisando che si tratta in special modo di energia e di materie prime; raccomanda di sostenere ampiamente la certificazione volontaria con altri strumenti, anche finanziari, ed è convinto che in una fase successiva la certificazione debba diventare obbligatoria; esorta a esaminare, ai diversi livelli decisionali, la possibilità di fissare una data per l'introduzione della certificazione obbligatoria sul territorio dell'Unione europea,

raccomanda di sostenere le regioni che introducono politiche forestali sostenibili per mitigare i cambiamenti climatici, precisando che occorre privilegiare gli incentivi per gli operatori economici sotto forma di agevolazioni fiscali, contributi alla copertura dei costi dell'innovazione, accordi preferenziali per l'acquisto di prodotti forestali, assistenza tecnica e tecnologica e partecipazione alle spese sostenute per la protezione dell'ambiente.

Relatore

:

Adam BANASZAK (PL/UEN-AE), consigliere regionale della Cuiavia-Pomerania

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

Raccomandazioni di base

1.

ritiene che le foreste, immagazzinando nella loro biomassa oltre la metà delle riserve mondiali di biossido di carbonio, contribuiscano a contrastare i cambiamenti climatici, il che significa che il degrado delle foreste e la deforestazione del territorio rappresentano una minaccia per l'ambiente e per il clima. È pertanto assolutamente indispensabile condurre una politica forestale sostenibile;

2.

è convinto che gli ecosistemi naturali si trovino in un delicato equilibrio e che la diversità della vita animale e vegetale sia di cruciale importanza per la nostra salute e il nostro benessere. Le aree forestali originarie o naturali sono habitat importanti gestite nel rispetto delle leggi forestali e regionali. Gli Stati membri e le regioni dovrebbero quindi avere la possibilità di vietare l'impianto di specie arboree e di altri vegetali geneticamente modificate;

3.

si compiace per la promozione, da parte della Commissione europea, dell'uso della biomassa forestale per produrre energia, nonché per il sostegno di tale attività da parte del comitato forestale permanente: ciò, infatti, contribuisce ad accrescere, sia pure in misura ancora insufficiente, la quota di tale combustibile nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel contempo, richiama l'attenzione sul fatto che la biomassa prodotta nell'UE contiene una quota troppo elevata di residui forestali (ramaglia e cimali) e di legno verde, che costituiscono circa il 90 % della riserva di microelementi assorbiti dai vegetali nel corso dell'assimilazione e della formazione di massa arborea. Una quota troppo elevata di tali residui può provocare l'isterilimento degli habitat. Occorre tener conto di questo anche nello scegliere il metodo di raccolta del legname. Nei siti forestali in condizioni critiche, già poveri di elementi nutritivi, i rami e le cime dovrebbero rimanere nel luogo di abbattimento o comunque sul suolo forestale;

4.

richiama l'attenzione sul notevole potenziale, tuttora non pienamente sfruttato, del settore forestale e silvicolo ai fini della realizzazione degli obiettivi che l'UE si propone di conseguire entro il 2020, e in special modo sulla possibilità di accrescere sensibilmente la quota di biomassa forestale utilizzata come materia prima e nella produzione di energia, anche attraverso l'impianto di alberi a crescita rapida; osserva che l'utilizzo del legno come materia prima e come fonte di energia contribuisce a lottare contro i cambiamenti climatici, dato che esso fissa l'anidride carbonica (il legno come pozzo di carbonio), fa risparmiare l'energia consumata per produrre altri materiali da costruzione e quella utilizzata per il riscaldamento in inverno e per la climatizzazione in estate (termoisolanti in legno) e sostituisce i combustibili fossili per la produzione di calore e di elettricità (combustibili a base di legno, riciclaggio termico del legno vecchio). Occorre esplorare ulteriormente la possibilità di utilizzare gli introiti derivanti dal sistema comunitario di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra (EU ETS) per sostenere questa ed altre iniziative;

5.

reputa necessario rivitalizzare in modo ponderato la silvicoltura per intensificare la produzione di legname da opera, il che dovrebbe determinare al tempo stesso un aumento del legno per energia;

6.

considerata l'assenza di una politica forestale comune, ritiene che l'adozione del piano d'azione 2007-2011 per le foreste nell'UE assicuri il giusto indirizzo ai lavori della Commissione. Allo stesso tempo, raccomanda di avviare senza indugio i lavori necessari a instaurare un quadro giuridico e strutturale per le azioni intersettoriali della Commissione in materia di foreste, che consenta di assicurare il coordinamento delle azioni in questo campo dopo il 2011: oltre a definire un piano d'azione per gli anni a venire, si potrebbe istituire a livello di Unione europea un organismo di coordinamento nel campo della politica forestale;

7.

appoggia le attività di informazione e formazione dei proprietari di foreste circa le possibilità di realizzare una silvicoltura che sia gestita conformemente ai principi dello sviluppo sostenibile e quindi tenga conto sia dell'esigenza di tutelare la biodiversità che di quella di coltivare alberi di qualità e impiantare essenze arboree a crescita rapida, da utilizzare a scopi energetici; raccomanda inoltre che, per realizzare tali obiettivi, i proprietari di foreste ricevano un sostegno completo, che includa consulenze e aiuti finanziari;

8.

appoggia gli studi e le iniziative di ricerca scientifica volti a individuare tecnologie moderne per la raccolta e la produzione di legname che, se comparate ai metodi tradizionali, consentano di ridurre l'impatto sull'ambiente (anche grazie a impianti forestali destinati alla produzione di legname a fini energetici), nonché tecnologie che facciano diminuire i costi di gestione e nel contempo permettano uno sviluppo sostenibile;

9.

si compiace e si congratula per i risultati dei sistemi di certificazione volontaria esistenti, è favorevole al mantenimento di sistemi siffatti e raccomanda di sostenerli ampiamente con altri strumenti, anche finanziari, contribuendo così, in una fase successiva, anche a contenere ulteriormente l'afflusso di legname e altri prodotti di origine illegale. Suggerisce di inserire tutto ciò nel contesto di una spinta più ampia per diffondere la certificazione su scala globale. Raccomanda che - in linea con iniziative come il piano d'azione dell'UE per l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (Forest Law Enforcement Governance and Trade - FLEGT) - si vietino l'importazione e il possesso di legname prodotto illegalmente in paesi terzi. Nel contempo, richiama l'attenzione sul fatto che le condizioni giuridiche ed economiche per la certificazione e l'adesione alla rete Natura 2000 differiscono notevolmente tra i vari paesi e le varie regioni. Fa inoltre notare che la certificazione dei prodotti del legno non sostiene sempre in maniera ottimale gli obiettivi prioritari di gestione delle zone protette. Raccomanda quindi di tenere conto di tali differenze e dei requisiti di sussidiarietà e proporzionalità;

10.

sottolinea l'importanza di promuovere un'economia forestale multifunzionale, in cui, accanto alle attività fondamentali relative alla produzione di legname, vi sia spazio anche per altre funzioni extraproduttive, che rivestono un notevole interesse sul piano silvicolo ed economico, quali il turismo, la funzione sociale, di tutela e ricreativa, la caccia, lo sfruttamento in senso ampio del sottobosco e l'estrazione di specifici materiali (resine, scorze tanniche per l'industria conciaria, sughero, ecc.). L'incremento del peso economico di queste attività complementari alla produzione di legname può essere conseguito aumentando nel contempo la biodiversità degli habitat e avrà un impatto positivo sullo sviluppo delle zone rurali;

11.

richiama l'attenzione sul fatto che è indispensabile associare gli enti regionali e locali all'adozione delle decisioni in materia di politica forestale dell'UE.

I modi più efficaci per produrre biomassa a fini energetici

12.

raccomanda di rafforzare in maniera significativa il sostegno offerto a livello europeo all'impianto di alberi a crescita rapida coltivati con metodi ecocompatibili e destinati alla produzione di energia: ciò, infatti, contribuisce a rivitalizzare le zone rurali grazie alla creazione di un nuovo mercato del lavoro e costituisce un fattore di sviluppo economico per le microregioni;

13.

alla luce degli obiettivi 20/20/20, occorre insistere affinché tutti gli Stati membri partecipino ampiamente all'utilizzo della biomassa a fini energetici, in modo da raggiungere la quota prefissata di energia rinnovabile nell'ambito della produzione energetica complessiva; sottolinea, tuttavia, che lo sviluppo del legno da utilizzare a fini energetici dovrebbe essere anche una preoccupazione degli enti regionali e locali, e ciò per quanto attiene sia all'offerta di combustibile (gestione mirata delle foreste in funzione delle caratteristiche specifiche del territorio) che alla relativa domanda (incoraggiamento di un mercato locale del legno per energia da parte degli operatori pubblici e privati di una determinata zona);

14.

raccomanda di promuovere ulteriormente l'utilizzo della biomassa forestale per la produzione di energia e invita il comitato forestale permanente a sostenere tale attività di promozione, ma propone altresì che si adottino misure volte a limitare la quota di residui forestali e di legno verde nella biomassa prodotta;

15.

fa notare che l'interesse per la produzione e l'utilizzo di bioenergia di origine forestale dipenderà dalle condizioni economiche negli Stati membri, come ad esempio l'imposizione fiscale, ma anche dal livello delle sovvenzioni concesse per promuovere l'utilizzo di combustibile di legno e dall'orientamento di tale aiuto. Detto aiuto contribuirà ad accelerare lo sviluppo futuro delle zone rurali e condurrà allo sviluppo sostenibile dell'ambiente naturale nei territori interessati. Il Comitato delle regioni invita gli Stati membri a non penalizzare con la loro politica fiscale i biocarburanti rispetto ai combustibili fossili.

Campi di intervento raccomandati nel contesto del «Piano d'azione per il periodo 2007-2011»

16.

accoglie con favore le iniziative lanciate dall'UE per limitare la deforestazione e il degrado delle foreste, contrastando così i cambiamenti climatici e la riduzione dei terreni che contribuiscono alla fissazione del biossido di carbonio;

17.

constata con soddisfazione i buoni risultati del monitoraggio effettuato sulle foreste ai fini della loro conservazione, dato che lo stato e la vitalità delle foreste garantiscono un elevato tasso di assorbimento dei gas a effetto serra e contribuiscono quindi a stabilizzare il clima;

18.

osserva che la gestione delle foreste fa registrare costanti progressi in una parte degli Stati membri, nei quali la materia organica morta viene estratta in modo ponderato a fini bioenergetici, conformemente ai principi stabiliti nel quadro della certificazione e della rete Natura 2000, il che contribuisce in particolare a prevenire gli incendi. Una gestione siffatta va nella direzione di un'economia sostenibile, rispettando nel contempo il carattere multifunzionale delle zone forestali;

19.

accoglie con favore una serie di azioni e iniziative politiche comunitarie che hanno l'effetto di obbligare gli Stati membri ad armonizzare elementi delle rispettive politiche forestali nazionali con gli obiettivi dell'Unione europea;

20.

tenuto conto che l'incremento della copertura forestale migliora la cattura del biossido di carbonio e dunque incide positivamente sulla stabilizzazione del clima, il Comitato delle regioni raccomanda inoltre che, nel quadro della politica di sviluppo rurale, si aumentino i fondi destinati al mantenimento e al miglioramento delle zone forestali esistenti, nonché al rimboschimento dei terreni e alla cura delle relative colture; in relazione a ciò, insiste sulla necessità di subordinare questi aiuti alla condizione che non vi sia alcun deterioramento della biodiversità;

21.

si deve tener conto del fatto che in determinati paesi o in certe regioni dell'UE gli incendi forestali rappresentano la principale minaccia per la conservazione degli ecosistemi forestali, costituiti da formazioni arboree e boscaglia, e che tali incendi sono dovuti, oltre che alle condizioni meteorologiche sfavorevoli, all'eccessivo accumulo di combustibili derivante dal mancato sfruttamento o dall'abbandono dei terreni forestali a causa della loro scarsa redditività. Ciò fa sì che gli incendi divampino con maggiore intensità e violenza, rendendo molto difficili le operazioni di spegnimento. Si deve incentivare e sostenere l'esercizio di una silvicoltura preventiva che renda le masse forestali più resistenti alla propagazione del fuoco, grazie a operazioni di silvicoltura che riducano e modifichino il combustibile vegetale e alla creazione e manutenzione di cesse parafuoco. La biomassa residua derivante da tali lavori deve essere destinata alla produzione di energia rinnovabile, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO2;

22.

ritiene che si debbano incitare gli Stati membri a sviluppare ulteriormente la rete di monitoraggio, sulla base dell'esperienza acquisita in materia di osservazione dei danni causati alle foreste dagli incendi, dagli insetti nocivi, dai funghi patogeni o dagli effetti nefasti delle inondazioni, che deteriorano la salute e la vitalità delle foreste;

23.

raccomanda di appoggiare gli Stati membri e le regioni che attuano una politica forestale sostenibile che contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici. Occorre privilegiare le iniziative nazionali, regionali e locali dirette a introdurre incentivi per gli operatori economici sotto forma di agevolazioni fiscali, di contributi alla copertura dei costi dell'innovazione, di accordi preferenziali per l'acquisto di prodotti derivanti dalla produzione forestale, di assistenza tecnica e tecnologica, nonché di partecipazione alle spese sostenute per la protezione dell'ambiente;

24.

raccomanda di promuovere ampiamente i prodotti ricavati da materie prime legnose, che sono garanzia di uno stoccaggio durevole del carbonio assorbito nel corso dell'assimilazione dell'anidride carbonica da parte dei popolamenti forestali, in particolare nella costruzione;

25.

sottolinea la necessità, già rilevata in precedenza, di adottare un approccio politico intersettoriale ben coordinato a livello internazionale, comunitario, nazionale, regionale e locale, che tenga debito conto dell'evoluzione della situazione mondiale e miri a garantire una gestione davvero sostenibile delle risorse forestali, combinando le strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici con le misure volte ad adattarsi a tali cambiamenti. Invita quindi l'Unione europea ad assumere un ruolo maggiormente di punta nella comunità internazionale, e incoraggia i suoi Stati membri nei loro sforzi per rispettare gli impegni in materia di attenuazione dei cambiamenti climatici assunti nell'ambito della convenzione quadro dell'ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e del protocollo di Kyoto, nonché il sostegno offerto nel campo dell'adattamento agli effetti di detti cambiamenti (azione chiave n. 6 del Piano d'azione per il periodo 2007-2011); si compiace che la Commissione europea proponga di creare, nel quadro della suddetta convenzione UNFCCC, un meccanismo mondiale del carbonio forestale (Global Forest Carbon Mechanism - GFCM) basato su un sistema di finanziamento permanente, e propone che una parte significativa dei proventi della vendita all'asta delle quote di emissioni prevista dal sistema UE ETS sia assegnata alla lotta contro la deforestazione e il degrado delle foreste nei paesi in via di sviluppo;

26.

fa notare che è necessario continuare a promuovere la politica forestale, dato che essa è strettamente legata all'obiettivo di accrescere del 20 % l'efficacia energetica entro il 2020, nonché alla riduzione delle emissioni di biossido di carbonio, considerata l'ampia superficie coperta dalle foreste (pari al 35 % circa del territorio europeo); con l'obiettivo di raggiungere tale efficienza energetica, occorre sostenere l'impiego termico della biomassa, dandole priorità rispetto alla produzione di elettricità. A tal fine si dovrà fare uno sforzo in materia di contabilizzazione di tale impiego, inserendolo nei bilanci energetici globali, dato che si tratta dell'uso più efficiente della biomassa;

27.

richiama l'attenzione sulla necessità di adottare misure supplementari per limitare la propagazione dei danni causati alle foreste dagli agenti biotici e abiotici, e in particolare da quelli di origine antropica, come previsto dal piano d'azione per il periodo 2007-2011;

28.

fa notare il buon funzionamento di una serie di soluzioni introdotte dall'UE, che occorre sviluppare ulteriormente associando al dibattito e alla ricerca di nuove idee esperti provenienti da diversi paesi, e in particolare da quelli in cui la gestione forestale è più efficace, nonché rappresentanti degli enti regionali e locali dei territori in cui questo settore economico riveste un notevole rilievo;

29.

riconosce l'importanza del ruolo svolto dalla Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (Ministerial Conference on the Protection of Forests in Europe - MCPFE) nell'evidenziare e segnalare i problemi forestali dell'intero continente europeo, e in particolare dell'UE, e raccomanda una collaborazione più stretta con tale organismo;

30.

raccomanda di iniziare a lavorare alla creazione di un quadro giuridico e strutturale per le azioni intersettoriali della Commissione europea che consenta di assicurare il coordinamento delle azioni nel campo della politica forestale europea: ciò infatti avrà un'importanza decisiva dopo la scadenza del «Piano d'azione per il periodo 2007-2011»;

31.

considerato il carattere intersettoriale delle questioni di politica forestale, raccomanda di avviare i lavori necessari per istituire un organo responsabile della politica forestale comunitaria e dotarlo dei mezzi finanziari necessari.

Realizzare gli obiettivi voluti attraverso l'istruzione

32.

raccomanda di sostenere le azioni di educazione e informazione nel campo della tutela dell'ambiente, ma constata altresì che gli effetti della sensibilizzazione dei cittadini riguardo ai benefici di una gestione forestale sostenibile sono ancora insufficienti, per cui le società europee non comprendono appieno i vantaggi che ne derivano per lo sviluppo delle zone rurali;

33.

raccomanda di rafforzare il sostegno offerto alle azioni di educazione e informazione, specie se rivolte sia ai piccoli proprietari di foreste che ai gestori di foreste, nel campo della gestione forestale sostenibile e del contributo della biomassa forestale ai fini della realizzazione degli obiettivi 20/20/20.

Il sostegno scientifico come condizione fondamentale per la realizzazione degli obiettivi perseguiti

34.

la scienza e la gestione forestale svolgono un ruolo essenziale nell'adattamento ai cambiamenti climatici, che passa attraverso la modifica delle pratiche direttamente legate alla silvicoltura, la selezione delle specie adatte per un determinato luogo e il rimboschimento di foreste che offrono una maggiore flessibilità di fronte ai cambiamenti climatici; in particolare, tutto ciò può incidere in maniera significativa sull'efficacia protettiva delle foreste di montagna nei confronti dei rischi naturali;

35.

appoggia le iniziative di ricerca scientifica volte a studiare il potenziale energetico, la adattabilità ai diversi contesti climatici e geografici e il miglioramento genetico delle diverse specie arboree - e dei metodi per impiantarle - la cui introduzione può comportare un aumento considerevole della biomassa forestale utilizzata per la produzione sia di legname da opera che di legno per energia, il che consente di aumentare la massa arborea per entrambi questi scopi; nel contempo, tuttavia, occorre studiare e valutare sistematicamente anche le conseguenze sul piano ecologico.

La certificazione come elemento di gestione sostenibile delle foreste

36.

approva senza riserve gli incentivi a sfruttare il legno e le altre risorse provenienti dalle foreste gestite in conformità al principio dello sviluppo sostenibile. Si tratta in special modo di energia e di materie prime. È inoltre favorevole alla certificazione, che garantisce la buona gestione delle zone forestali e consente di evitare l'immissione sul mercato di legname di origine sconosciuta, ma sottolinea anche il ruolo che in tale gestione può essere svolto dagli enti regionali e locali;

37.

appoggia le iniziative come FLEGT (piano d'azione dell'UE per l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale), che mirano a diffondere su scala globale la certificazione del legname e dei prodotti del legno per lottare contro il disboscamento illegale, purché esse poggino sui sistemi di certificazione attualmente in uso (PEFC o FSC), nonché le altre iniziative volte a raggiungere un accordo in materia di lotta contro i fenomeni di questo tipo; anche in considerazione della preferenza accordata ai prodotti commercializzati dalle imprese certificate, tali iniziative contribuiscono efficacemente a contenere l'afflusso di legname e altri prodotti di origine illegale;

38.

esorta a esaminare, ai diversi livelli decisionali, la possibilità di fissare una data per l'introduzione della certificazione obbligatoria sul territorio dell'Unione europea.

Le attività economiche legate alla biodiversità e alla natura multifunzionale delle foreste

39.

tenuto conto che l'aumento della biodiversità migliora la resistenza delle foreste, il che a sua volta consente di sfruttare in misura ben maggiore il potenziale degli habitat, richiama l'attenzione sull'importanza di privilegiare le azioni in tal senso (ossia nel senso dell'aumento della biodiversità), senza perdere mai di vista la natura multifunzionale delle foreste e il loro sviluppo sostenibile; a tal fine raccomanda che i nuovi impianti forestali siano gestiti in conformità a principi di sostenibilità ambientale che garantiscano la protezione del suolo, della flora e della fauna;

40.

sottolinea che le foreste contribuiscono a contrastare i cambiamenti climatici, fra l'altro grazie a una gestione multifunzionale, dato che esse immagazzinano nella biomassa il 77 % delle riserve mondiali di biossido di carbonio e svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo globale del carbonio, intervenendo nei cicli biologici nonché nella protezione idrogeologica. Se non si presta un'attenzione particolare alle foreste, nessun obiettivo ecologico potrà essere raggiunto;

41.

chiede agli Stati membri e all'Unione europea nel suo insieme di cogliere l'occasione dell'Anno internazionale delle foreste 2011 per realizzare un «salto quantico» nel settore forestale e silvicolo.

Bruxelles, 4 dicembre 2009.

Il Presidente del Comitato delle regioni

Luc VAN DEN BRANDE