25.3.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 76/83


Giovedì 19 febbraio 2009
Revisione dello strumento della politica europea di vicinato e partenariato

P6_TA(2009)0078

Risoluzione del Parlamento europeo del 19 febbraio 2009 sulla revisione dello «strumento della politica europea di vicinato e partenariato» (2008/2236(INI))

2010/C 76 E/16

Il Parlamento europeo,

visto il regolamento (CE) n. 1638/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, recante disposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato (1) (ENPI),

visto lo sviluppo della politica europea di vicinato (PEV) dal 2004 e, in particolare, le relazioni intermedie della Commissione sulla sua attuazione,

visti i piani d’azione adottati congiuntamente con Armenia, Azerbaigian, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Moldavia, Marocco, Autorità palestinese, Tunisia e Ucraina,

visto l’accordo di partenariato e di cooperazione che stabilisce un partenariato tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Federazione russa, dall’altra, entrato in vigore il 1o dicembre 1997 e vista la ripresa dei negoziati nel dicembre 2008 in prospettiva della conclusione i un rinnovato accordo di partenariato e di cooperazione,

vista la decisione, adottata dai Consigli Affari generali e Relazioni esterne nel settembre e ottobre 2008, di riprendere il dialogo con le autorità bielorusse e di sospendere per un periodo di sei mesi i divieti di spostamento nei confronti di alcuni responsabili, a seguito del rilascio di prigionieri politici e di taluni miglioramenti nello svolgimento delle elezioni legislative,

vista la dichiarazione di Barcellona adottata in occasione della conferenza euromediterranea dei ministri degli Affari esteri tenutasi a Barcellona il 27 e il 28 novembre 1995, che istituisce un partenariato euro-mediterraneo,

vista la comunicazione della Commissione del 20 maggio 2008 intitolata «Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo» (COM(2008)0319),

vista l’approvazione del Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo da parte del Consiglio europeo del 13 e 14 marzo 2008,

vista la dichiarazione comune del vertice di Parigi per il Mediterraneo, tenutosi a Parigi il 13 luglio 2008,

vista la dichiarazione sulla governance, sui progetti e sul dialogo politico regionale adottata in occasione della conferenza ministeriale del «Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo», tenutasi a Marsiglia il 3 e il 4 novembre 2008,

viste le comunicazioni della Commissione del 4 dicembre 2006, sullo sviluppo della politica europea di vicinato (COM(2006)0726) e del 5 dicembre 2007 su una forte politica europea di vicinato (COM(2007)0774),

viste le comunicazioni della Commissione dell’11 aprile 2007, dal titolo «Sinergia del mar nero – Una nuova iniziativa di cooperazione regionale» (COM(2007)0160) e del 19 giugno 2008 dal titolo «Relazione sul primo anno di attuazione della sinergia del mar Nero» (COM(2008)0391),

vista la comunicazione della Commissione del 3 dicembre 2008 intitolata «Partenariato orientale» (COM(2008)0823),

vista la lettera del 26 aprile 2006 del Commissario Benita Ferrero-Waldner alla commissione per gli affari esteri del Parlamento,

viste le sue risoluzioni sulla PEV e la strategia di allargamento dell’Unione europea,

viste le sue precedenti risoluzioni sui paesi e le regioni vicini dell’Unione europea,

visto l’articolo 45 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per gli affari esteri e i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per i bilanci e della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0037/2009),

A.

considerando che la riforma degli strumenti finanziari del 2006 e l’accordo sul nuovo quadro per l’assistenza esterna contenevano l’impegno da parte della Commissione di effettuare una revisione intermedia dell’attuazione del regolamento ENPI entro le elezioni europee del 2009 e che tale accordo ha attribuito al Parlamento maggiori poteri di controllo in materia di aiuti comunitari,

B.

considerando che nel 2006 la commissione per gli affari esteri ha istituito dei gruppi di lavoro sugli strumenti ENPI Sud e ENPI Est, al fine di avviare un dialogo strutturato con la Commissione sui documenti di attuazione che definiscono il quadro della politica per la concessione di aiuti nell’ambito dell’ENPI,

C.

considerando che l’obiettivo dell’ENPI è stato, fin dal principio delle attuali Prospettive finanziarie varate nel 2007, quello di sostenere l’attuazione della PEV e, in particolare, dei suoi piani d’azione, nonché del partenariato strategico con la Federazione russa mediante il sostegno alla realizzazione delle tabelle di marcia per i quattro «spazi comuni»,

D.

considerando che l’obiettivo principale della PEV è la creazione di un ambiente favorevole nelle immediate vicinanze dell’Unione europea; considerando che i paesi vicini sono naturalmente divisi in due categorie, meridionali e orientali, con obiettivi e approcci diversi verso l’Unione europea; considerando che questa divisione è evidenziata dalle due iniziative recentemente proposte, ossia l’Unione per il Mediterraneo e il Partenariato orientale,

E.

considerando che l’ENPI è stato concepito anche per finanziare i programmi transfrontalieri e multinazionali nel territorio coperto da tale strumento, al fine di supportare, tra l’altro, iniziative come la Sinergia del Mar Nero, l’Unione per il Mediterraneo e il Partenariato orientale,

F.

considerando che la PEV rimane una delle maggiori priorità della politica estera dell’Unione europea e che essa offre a tutti gli Stati interessati la possibilità di una maggiore integrazione con l’Unione europea,

G.

considerando che la PEV è indipendente dal processo di adesione, senza tuttavia escluderlo, e costituisce un passo in avanti verso il ravvicinamento economico e politico tra l’Unione europea e i paesi vicini,

H.

considerando che la rapida crescita demografica nei paesi vicini all’Unione europea, con il conseguente aumento dell’urbanizzazione delle rispettive popolazioni, rappresenta una nuova sfida per l’ENPI,

Osservazioni generali

1.

ritiene che, nel complesso, le disposizioni del regolamento ENPI sono adeguate e valide ai fini della cooperazione con i paesi vicini e con altre organizzazioni multilaterali;

2.

invita la Commissione, in collaborazione con i governi partner, a sviluppare ulteriormente i meccanismi di consultazione della società civile e delle autorità locali, per coinvolgerle maggiormente nella progettazione e nel monitoraggio dell’attuazione dell’ENPI e dei programmi nazionali di riforma; chiede alla Commissione di accelerare la pubblicazione dei programmi d’azione annuali sul suo sito web e di persuadere i governi partner a mettere i loro documenti di programmazione nazionali regolarmente a disposizione del pubblico;

3.

invita il Consiglio a sviluppare insieme al Parlamento uno strumento flessibile e trasparente per l’informazione in questo ambito e a inviare prontamente al Parlamento i verbali delle decisioni adottate;

4.

esorta la Commissione e le autorità nazionali, regionali e locali a promuovere i programmi di gemellaggio fra città e regioni e a fornire a tal fine adeguata assistenza, allo scopo di sviluppare la capacità amministrativa locale e regionale nei paesi limitrofi e promuovere sia i programmi di scambio destinati alla società civile che i microprogetti;

5.

accoglie con favore l’avvio da parte della Commissione, nel quadro dell’ENPI, del nuovo programma di Cooperazione per lo sviluppo urbano e il dialogo (CIUDAD) per consentire il sostegno di progetti di cooperazione specifici tra le città europee e le città dei paesi coperti dall’ENPI; evidenzia che questo tipo di iniziativa è uno strumento quanto mai idoneo per la promozione del dialogo e del processo di democratizzazione; chiede pertanto la concessione di maggiori importi per il rafforzamento di queste iniziative in occasione della la revisione intermedia del quadro finanziario nel 2008-2009;

6.

è del parere che la visibilità degli aiuti comunitari debba essere rafforzata mediante una comunicazione mirata ai soggetti interessati e all’opinione pubblica e raccomanda a questo scopo lo sviluppo di contatti con la società civile e con le autorità locali, che rappresentano un livello di intervento competente ed efficace in virtù della loro vicinanza ai cittadini;

7.

esorta a perseguire più ambiziosamente i programmi d’azione annuali in materia di democrazia, stato di diritto e diritti dell’uomo in conformità agli obiettivi stabiliti nei piani d’azione della PEV; crede che sia necessario compiere maggiori sforzi per ottenere l’impegno dei governi partner ad agire in tali ambiti;

8.

sottolinea la necessità di definire obiettivi chiari, concreti e quantificabili in tutti i nuovi piani d’azione della PEV in corso di negoziazione; pone l’accento sulla necessità di interdipendenza tra tutti i capitoli di questi piani d’azione, al fine di ottenere un progresso in tutti i capitoli senza discriminazioni; rinnova a questo proposito il suo appello per una politica globale di promozione dei diritti dell’uomo e della democrazia che raccolga tutti gli strumenti esistenti in questo settore;

9.

osserva che, malgrado l’accresciuta flessibilità e semplicità degli strumenti comunitari di assistenza, come dimostrato in particolare dallo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (2), le procedure e gli scadenzari stabiliti nel quadro dell’ENPI permangono onerosi per le organizzazioni della società civile e per le autorità locali; esorta la Commissione a condurre un’analisi comparativa delle procedure applicate dagli altri principali donatori e a presentare i risultati di tale analisi al Parlamento;

10.

ritiene che il sostegno di bilancio settoriale e generale previsto nel quadro dell’ENPI debba essere concesso soltanto ai governi che sono in grado di impiegarlo in modo trasparente, efficace e responsabile e dove costituisce un reale incentivo; esorta la Commissione a riesaminare l’opportunità di concedere un sostegno di bilancio a paesi che hanno problemi in termini di gestione finanziaria e di procedure di controllo, nonché alti livelli di corruzione; chiede alla Commissione di trovare il giusto equilibrio tra flessibilità e trasparenza nella selezione, nell’attuazione e nel monitoraggio dei programmi ENPI;

11.

sottolinea la necessità di adottare un approccio specifico per ciascun paese in fatto di condizionalità politica, finalizzato, tra l’altro, alla promozione della democrazia, dello stato di diritto e del buongoverno, del rispetto dei diritti dell’uomo e delle minoranze e dell’indipendenza della magistratura; ritiene pertanto che una valutazione approfondita e globale di tutti i progetti «Giustizia» finanziati nel quadro di questo strumento debba essere resa pubblica e trasmessa al Parlamento europeo;

12.

accoglie con favore l’inserimento della cooperazione transfrontaliera nell’ambito di applicazione del regolamento relativo all’ENPI quale strumento strategico per lo sviluppo di progetti comuni e il rafforzamento delle relazioni tra i paesi interessati dalla PEV e gli Stati membri; insiste, tuttavia, sulla necessità di creare strumenti specifici al fine di garantire un controllo regolare della gestione e del metodo di attuazione dei programmi operativi congiunti su entrambi i lati delle frontiere dell’Unione europea;

13.

invita la Commissione a predisporre un riepilogo dettagliato di tutti i programmi operativi congiunti approvati per il periodo 2007-2013, unitamente a una valutazione che evidenzi in quale misura siano stati rispettati i principi di trasparenza, efficienza e partenariato nell’attuazione dei progetti; incoraggia la Commissione a redigere un inventario dei problemi più frequentemente riscontrati dalle autorità di gestione sia nelle regioni di confine dell’Unione europea sia nei paesi PEV, con l’obiettivo di individuare soluzioni più adeguate per il prossimo periodo di programmazione;

14.

incoraggia la Commissione ad agevolare lo scambio di esperienze e di buone prassi nella cooperazione transfrontaliera tra i programmi e i progetti PEV e le azioni intraprese nell’ambito dell’obiettivo relativo alla “cooperazione territoriale europea” e nel contesto dell’iniziativa comunitaria Interreg III A, già conclusa; ritiene necessario, in particolare, promuovere iniziative di formazione (fra cui programmi per apprendere le lingue dei paesi limitrofi) e gemellaggio rivolte ai dipendenti del pubblico impiego; suggerisce, a tale riguardo, la realizzazione di analisi periodiche sui miglioramenti attuati in termini di capacità e di consolidamento istituzionale su entrambi i lati delle frontiere comunitarie;

15.

evidenzia l’importanza di chiarire i rapporti fra la PEV in quanto politica quadro e le iniziative regionali PEV, quali la Sinergia del Mar Nero, l’Unione per il Mediterraneo e il futuro Partenariato orientale, e di migliorare il coordinamento e la complementarietà di queste iniziative e dei diversi strumenti comunitari di assistenza; invita a migliorare la sincronizzazione tra i programmi ENPI e la cooperazione finanziaria fornita dagli Stati membri e dalle organizzazioni internazionali;

16.

sottolinea la necessità di migliorare la cooperazione da parte dei paesi dell’ENPI con le agenzie dell’Unione europea e di accrescere le opportunità per tali paesi di partecipare ai programmi comunitari, sempre che gli obiettivi dei piani d’azione della PEV siano stati raggiunti; invita la Commissione ad adottare misure efficaci per ridurre al minimo l’onere finanziario cui sono soggetti i paesi terzi che desiderano partecipare a questi programmi comunitari;

17.

sottolinea la necessità che i pagamenti erogati nel quadro dell’ENPI siano resi trasparenti per quanto riguarda paesi e regioni destinatarie e aree prioritarie di intervento;

18.

invita a dedicare maggiore attenzione al rafforzamento della mobilità - in particolare mediante la creazione di partenariati per la mobilità con i paesi ENPI - e ai contatti interpersonali, soprattutto nel settore dell’istruzione, della ricerca e sviluppo, del commercio e del dialogo politico; sostiene la necessità di un’azione urgente per ridurre i costi di ottenimento dei visti per i cittadini e i residenti di tutti i paesi ENPI, con l’obiettivo finale della liberalizzazione dei visti;

19.

approva l’approccio della Commissione all’integrazione economica, che include l’obiettivo di creare un’area di libero scambio globale e approfondita;

20.

rileva che, malgrado gli sforzi compiuti da parte di alcuni paesi ENPI al fine di promuovere la parità tra i sessi e accrescere la partecipazione delle donne alla vita politica e socio-economica, tali misure non hanno ancora portato a miglioramenti significativi nel vicinato del Mediterraneo e in alcuni paesi del vicinato orientale; chiede alla Commissione di affrontare più sistematicamente la questione delle disparità tra i sessi nell’ambito della programmazione e dell’attuazione dell’ENPI;

21.

sostiene l’approccio della Commissione alla questione della sicurezza energetica, finalizzato alla creazione nel medio termine di un mercato dell’energia reciprocamente vantaggioso, interconnesso e diversificato, tra l’Unione europea e i paesi vicini; sottolinea tuttavia che, oltre all’ulteriore sviluppo dell’armonizzazione delle politiche e della legislazione dei paesi partner in materia di energia con la prassi e l’acquis comunitario, occorre prestare particolare attenzione alla modernizzazione delle infrastrutture energetiche nei paesi partner;

22.

plaude al fatto che la proposta della Commissione per il Partenariato orientale includa la creazione di piattaforme tematiche (democrazia, buongoverno e stabilità, integrazione economica e convergenza con le politiche dell’Unione europea, sicurezza energetica, contatti tra le persone), che coincidono con le principali aree di cooperazione;

23.

sottolinea l’esigenza di aumentare la dotazione finanziaria dell’ENPI al fine di consentire alla PEV di raggiungere i suoi obiettivi sempre più ambiziosi e di sostenere le sue nuove iniziative regionali; chiede che, quando ciò verrà attuato, possano beneficiarne sia i paesi del Mediterraneo che i paesi dell’Europa orientale;

24.

invita a valutare l’efficienza e l’impatto della spesa attuale in un contesto più ampio, quale ad esempio l’opera di assistenza ai paesi terzi;

25.

chiede alla Commissione di preparare una valutazione dell’impatto delle politiche di aiuti esteri dei paesi terzi negli Stati ENP, soprattutto quelle di Cina e Russia, e dell’impatto della crisi finanziaria su tutti i paesi ENPI;

26.

invita la Commissione a valutare con rigore le esigenze reali dei paesi cui attualmente fornisce aiuti ufficiali allo sviluppo e forme analoghe di assistenza, con particolare riferimento ai livelli di PIL e ai tassi di crescita economica nei paesi beneficiari;

27.

invita gli Stati membri a fornire un sostegno finanziario per l’agenda di riforma definita nei piani d’azione della PEV mediante ulteriori contributi al Fondo investimenti per la politica di vicinato e ad analoghe iniziative dell’ENPI, nonché mediante un rafforzamento dell’assistenza bilaterale;

28.

rammenta che, durante i negoziati relativi alla base giuridica dell’ENPI, il Parlamento aveva manifestato preoccupazioni legittime circa il modo in cui i documenti nazionali e i documenti strategici a breve e medio termine, che contengono spesso importi finanziari indicativi, sarebbero stati sottoposti al sindacato parlamentare; chiede di procedere a una valutazione delle modalità di esecuzione di tali impegni finanziari indicativi negli ultimi due anni;

29.

esprime, in tale contesto, le sue preoccupazioni circa il livello elevato di trasferimenti di bilancio richiesti per il capitolo 1908 del bilancio, già cumulativamente pari a un incremento 410 milioni di euro in stanziamenti di impegno e 635 milioni di euro in pagamenti per gli anni 2007 e 2008;

30.

rileva con soddisfazione che i paesi che rientrano nell’ambito di intervento dell’ENPI hanno diritto di beneficiare dei prestiti erogati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) (3) e ritiene che le operazioni di finanziamento debbano essere coerenti con le politiche esterne dell’Unione europea, inclusi gli obiettivi regionali specifici, e sostenerle; rammenta che l’attuale limite massimo per le operazioni di finanziamento della BEI a favore dei paesi ENPI nel periodo 2007-2013, è di 12,4 miliardi di euro, ripartito in due sottomassimali di 8,7 miliardi di euro per i paesi del Mediterraneo e di 3,7 miliardi di euro per i paesi orientali e la Russia; chiede una valutazione congiunta insieme alla BEI per verificare le modalità di attuazione di tali prestiti;

31.

rileva con soddisfazione che la Corte di giustizia ha recentemente annullato la base giuridica originaria di tali prestiti in seguito al ricorso del Parlamento (4), stabilendo che in questi casi si applica la procedura di codecisione, ai sensi degli articoli 179 e 181 del trattato CE; sottolinea che la revisione dell’ENPI e l’adozione di un regolamento in sostituzione della decisione del Consiglio (annullata) su una garanzia comunitaria per i prestiti della BEI, devono procedere di pari passo, dato che si tratta di strumenti complementari della politica dell’Unione europea nei confronti dei paesi vicini, e che occorre evitare disposizioni contraddittorie o controproducenti;

32.

ribadisce le sue preoccupazioni circa le possibili carenze in materia di responsabilità e il rischio di appropriazione indebita di fondi comunitari, quando l’assistenza dell’Unione europea viene erogata attraverso i Multi-donors’ Trust Funds; sottolinea l’importanza di un sistema finanziario pubblico solido, basato sulla trasparenza, sulla rendicontabilità e sulla responsabilità democratica; invita pertanto la Commissione a evitare di erogare fondi attraverso tali intermediari, ove ciò sia possibile e qualora esistano mezzi più trasparenti a disposizione;

Osservazioni specifiche per paese e regione

33.

prende atto dei progressi compiuti nell’ambito dell’iniziativa Unione per il Mediterraneo; sottolinea, tuttavia, che:

il finanziamento ENPI all’iniziativa PEV per il Sud non deve essere utilizzato a scapito dell’iniziativa PEV per l’Est e viceversa;

il Parlamento deve essere opportunamente informato in merito ai progetti Unione per il Mediterraneo finanziati nel quadro dell’ENPI;

quando si utilizzano fondi ENPI, la trasparenza di altre fonti di finanziamento, incluse quelle private, assume una particolare importanza;

34.

ribadisce che la componente mediterranea della PEV dovrebbe completare il processo di Barcellona e che gli obiettivi PEV devono essere più chiaramente definiti per rafforzare il processo di Barcellona privilegiando un approccio regionale multilaterale;

35.

ritiene che, per rafforzare l’efficacia dei progetti regionali, multilaterali e transfrontalieri nel quadro dell’ENPI, occorra estenderne la partecipazione e tutti i nuovi partner Unione per il Mediterraneo;

36.

è del parere che i recenti sviluppi geopolitici verificatisi nel vicinato orientale dell’Unione europea evidenzino l’importanza di sviluppare ulteriormente la PEV adattandola meglio alle esigenze dei partner, anche mediante una maggiore partecipazione dell’Unione europea nella regione del Mar Nero e un Partenariato orientale ambizioso; sottolinea la necessità di accelerare la creazione di un’area di libero scambio, soprattutto per quanto concerne l’Armenia, l’Azerbaigian, la Georgia, la Moldavia e l’Ucraina, non appena i paesi partner saranno pronti, nonché la necessità di compiere gli ultimi passi verso l’eliminazione dell’obbligo del visto per l’ingresso nell’Unione europea e di rafforzare la cooperazione regionale per promuovere la stabilità e la prosperità nel vicinato dell’Unione europea;

37.

propone di istituire, con la partecipazione del Parlamento europeo e seguendo la stessa linea delle assemblee «Euromed» e «Eurolat», un’assemblea di vicinato orientale («Euroest») intesa a dare attuazione all’ENPI nei paesi dell’Europa Orientale, segnatamente l’Armenia, l’Azerbagian, la Georgia, la Moldavia, l’Ucraina e la Bielorussia;

38.

sottolinea che i conflitti «congelati» rappresentano un ostacolo al pieno sviluppo della PEV in relazione al Caucaso meridionale e chiede al Consiglio un maggiore impegno nella risoluzione dei conflitti;

39.

sottolinea che un maggiore impegno nella regione del Mar Nero è necessario affinché l’Unione europea possa aiutare a risolvere alcuni dei conflitti in sospeso e a rafforzare la cooperazione tra i paesi della regione; ritiene che una maggior cooperazione regionale nella regione del Mar Nero dovrebbe essere una delle priorità fondamentali della PEV nonché di varie iniziative regionali lanciate dall’Unione europea; resta in viva attesa di un’ulteriore attuazione della Sinergia del Mar Nero; invita a rafforzare la cooperazione con la Turchia nel Mar Nero, data la sua importanza strategica e il ruolo che potrebbe svolgere in futuro nella politica estera e di sicurezza comune, ed anche quella con la Russia, ponendo l’accento sulla necessità del pieno coinvolgimento di tali paesi nella risoluzione dei conflitti regionali e nella promozione della pace e della stabilità nel vicinato dell’Europa; ritiene che in questo quadro potrebbero essere attuati vari progetti di interesse comune;

40.

accoglie con favore il fatto che il Partenariato orientale offre maggiori incentivi a paesi partner ambiziosi quali l’Ucraina; plaude in particolare al nuovo programma globale di sostegno allo sviluppo istituzionale per il miglioramento delle capacità amministrative nei settori oggetto di cooperazione;

41.

ritiene che il Partenariato orientale non debba ostacolare l’adesione all’Unione europea di quei paesi vicini che intendono fare richiesta sulla base dell’articolo 49 del trattato sull’Unione europea;

42.

approva la proposta avanzata dalla Commissione, e cioè che le nuove relazioni con i Paesi del Partenariato orientale siano costruite sulla base di nuovi accordi di associazione specifici per ogni paese, che fornirebbero una risposta migliore alle aspirazioni dei partner a intrattenere relazioni più strette;

43.

plaude al fatto che la sicurezza energetica sia parte integrante della proposta di Partenariato orientale nelle relazioni con i partner orientali; approva gli obiettivi principali della succitata comunicazione della Commissione del 3 dicembre 2008, come la rapida conclusione dei negoziati sull’adesione dell’Ucraina e della Moldavia alla Comunità dell’energia e il rafforzamento dell’impegno politico con l’Azerbaigian, finalizzato alla sua convergenza con il mercato dell’Unione europea dell’energia e all’integrazione delle infrastrutture; sottolinea l’opportunità che tutti i paesi PEV siano inclusi nelle misure di cooperazione energetica;

44.

approva il pacchetto per la ripresa economica e la stabilità previsto nel bilancio comunitario, che metterà a disposizione fino a 500 milioni di EUR nel periodo 2008-2010 per la ricostruzione post-bellica della Georgia e per garantire la riabilitazione economica degli sfollati interni in attesa del loro ritorno alle proprie abitazioni e proprietà; sottolinea la necessità, affinché gli aiuti siano assegnati alle esigenze più impellenti della Georgia, di subordinare i finanziamenti comunitari a condizioni e meccanismi di monitoraggio adeguati; fa notare che gli aiuti dovrebbero essere volti a sostenere l’agenda di riforma definita nel piano d’azione della PEV e nei documenti di programmazione ENPI, che conserva tutta la sua rilevanza;

45.

sottolinea che occorre rivedere la dotazione finanziaria per la Bielorussia per stabilire se è possibile estendere la cooperazione al di là dei settori dell’energia, dell’ambiente e della migrazione, al fine di proseguire la politica di rinnovato impegno varata dal Consiglio nel settembre 2008; ricorda che le relazioni UE-Bielorussia dipenderanno ampiamente dall’impegno del governo della Bielorussia nei confronti dei valori democratici; evidenzia la necessità di un’efficace condizionalità politica e di fornire garanzie del fatto che l’assistenza avrà un impatto positivo immediato sui cittadini e che non sarà utilizzata abusivamente dalle autorità contro gli avversari politici; sottolinea che l’Unione europea dovrebbe offrire un sostegno più efficace alla società civile e ai partiti politici che difendono la democrazia;

46.

ritiene che l’Unione europea dovrebbe concentrarsi sulle questioni seguenti nel corso dei negoziati su un nuovo accordo di partenariato e cooperazione UE-Russia:

maggiore cooperazione russa nell’individuazione di chiare priorità di cooperazione finanziaria, con conseguente miglioramento della pianificazione e della programmazione pluriennale degli aiuti;

garanzia che tutti gli aiuti finanziari concessi alle autorità russe contribuiscano al rafforzamento delle norme democratiche nella Federazione russa;

rafforzamento dell’appartenenza comune dei progetti selezionati per il finanziamento;

*

* *

47.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi ENPI, al Consiglio d’Europa, all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e l’Assemblea parlamentare euromediterranea.


(1)  GU L 310 del 9.11.2006, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1889/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce uno strumento finanziario per la promozione della democrazia e dei diritti umani nel mondo (GU L 386 del 29.12.2006, p. 1).

(3)  Decisione 2006/1016/CE del Consiglio, del 19 dicembre 2006, che accorda alla Banca europea per gli investimenti una garanzia della Comunità in caso di perdite dovute a prestiti e garanzie sui prestiti a favore di progetti realizzati al di fuori della Comunità (GU L 414 del 30.12.2006, pag. 95).

(4)  Sentenza del 6 novembre 2008, Causa C-155/07, Parlamento/Consiglio (GU C 327 del 20.12.2008, pag. 2).