19.8.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 224/1


Mercoledì 16 settembre 2009
Incendi boschivi nell'estate 2009

P7_TA(2009)0013

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 settembre 2009 sugli incendi boschivi dell'estate 2009

2010/C 224 E/01

Il Parlamento europeo,

visti gli articoli 2, 6 e 174 del trattato CE,

viste le sue risoluzioni del 19 giugno 2008 sul potenziamento delle capacità di reazione dell'Unione europea alle catastrofi (1), del 4 settembre 2007 sulle catastrofi naturali (2), del 7 settembre 2006 sugli incendi boschivi e le inondazioni in Europa (3), del 5 settembre 2002 sulle inondazioni (4), del 14 aprile 2005 sulla siccità in Portogallo (5), del 12 maggio 2005 sulla siccità in Spagna (6), dell'8 settembre 2005 sulle calamità naturali (incendi e inondazioni) in Europa (7) e le sue risoluzioni del 18 maggio 2006 sulle calamità naturali (incendi boschivi, siccità e inondazioni) – aspetti attinenti all'agricoltura (8), allo sviluppo regionale (9) e all'ambiente (10),

vista la decisione 2007/779/CE, Euratom del Consiglio dell'8 novembre 2007 che istituisce un Meccanismo comunitario di protezione civile (11),

viste la proposta della Commissione concernente un regolamento che istituisce un Fondo di solidarietà dell'Unione europea (COM(2005)0108) e la posizione del Parlamento del 18 maggio 2006 (12),

vista la relazione speciale n. 3/2008 della Corte dei conti europea intitolata «Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea: in che misura il suo intervento è rapido, efficiente e flessibile?»,

viste la relazione annuale della Commissione sul Fondo di solidarietà dell'Unione europea e la relazione sull'esperienza maturata a sei anni dall'applicazione del nuovo strumento,

vista la direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2007 relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni (13),

vista la decisione 2007/162/CE, Euratom del Consiglio, del 5 marzo 2007, che istituisce uno strumento finanziario per la protezione civile (14),

viste le conclusioni della riunione del Consiglio «Giustizia e affari interni» del 12 e 13 giugno 2007 sul rafforzamento della capacità di coordinamento del Centro di informazione e di monitoraggio (MIC) nell'ambito del meccanismo comunitario di protezione civile,

vista la relazione di Michel Barnier del 9 maggio 2006 dal titolo «Per una forza di protezione civile europea: Europe Aid»,

visto il punto 12 delle conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 giugno 2006 in merito alla reazione dell'Unione alle emergenze, alle crisi e ai disastri,

vista la comunicazione della Commissione del 23 febbraio 2009 dal titolo «Un approccio comunitario alla prevenzione delle catastrofi naturali e di origine umana» (COM(2009)0082),

vista la risoluzione dell'Assemblea parlamentare euromediterranea sulla «Protezione civile e la prevenzione dei disastri naturali ed ecologici nella regione euromediterranea»,

visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.

considerando che, ancora una volta, l'estate del 2009 è stata caratterizzata da devastanti incendi boschivi e da inondazioni in tutta l'Europa meridionale che hanno colpito Stati membri dell'Unione europea, regioni periferiche, paesi candidati e paesi immediatamente confinanti con l'Unione europea, e che hanno causato sofferenze tra la popolazione, con un tragico bilancio di almeno undici vittime e immensi danni materiali e ambientali,

B.

considerando che, secondo il Sistema europeo di informazione sugli incendi forestali, la superficie totale di vegetazione e boschiva colpita dagli incendi in Europa nell'estate 2009 è stata di oltre 315 000 ettari, donde la necessità di sollecitare la Commissione ad agire rapidamente per mobilitare risorse dell'Unione europea a favore delle zone colpite,

C.

considerando che la siccità e gli incendi ricorrenti stanno accelerando il processo di desertificazione di vaste aree dell'Europa meridionale, visto che nell'ultimo decennio sono scomparsi 400 000 ettari all'anno di foreste europee con conseguente grave deterioramento della qualità della vita delle popolazioni interessate e danni all'agricoltura, all'allevamento e al patrimonio forestale,

D.

considerando che nei prossimi decenni, indipendentemente dai nostri sforzi globali di mitigazione, assisteremo a un inevitabile aumento della temperatura globale che avrà effetti particolarmente negativi per l'Europa meridionale, la quale è destinata a diventare, secondo le previsioni, un'area vulnerabile sotto il profilo del cambiamento climatico e già teatro nel 2007 di incendi boschivi di proporzioni senza precedenti, che sono stati la diretta conseguenza delle ondate di caldo estreme registrate in tale anno,

E.

considerando che in tutta Europa la frequenza, la gravità, la complessità e l'impatto delle catastrofi naturali e di origine antropica sono rapidamente aumentati negli ultimi anni, con conseguenti perdite di vite umane e danni materiali e un impatto catastrofico nel breve e lungo termine sull'economia delle regioni colpite, tra cui l'impoverimento del patrimonio naturale e culturale, la distruzione di infrastrutture economiche e sociali e danni all'ambiente (nel caso degli incendi boschivi, perdita di habitat naturali e biodiversità, deterioramento del microclima e aumento delle emissioni di gas a effetto serra),

F.

considerando le negative conseguenze economiche e sociali delle catastrofi naturali per le economie locali e regionali, sia nei settori del turismo che delle attività produttive in genere,

G.

considerando che la prevenzione riveste un'importanza particolare ai fini della protezione contro le catastrofi naturali, tecnologiche e ambientali,

H.

considerando che il fenomeno degli incendi boschivi è altresì aggravato dal progressivo abbandono delle campagne e delle loro tradizionali attività, dall'insufficiente manutenzione delle foreste, dall'esistenza di ampie estensioni boschive in cui prevale un'unica specie arborea, la coltivazione di varietà arboree inadeguate, dall'assenza di una vera politica di prevenzione e dall'insufficiente severità delle pene irrogate ai responsabili di incendi dolosi, oltre che dalla carente applicazione delle norme legislative che vietano l'abusivismo edilizio e garantiscono il rimboschimento,

I.

considerando che alcuni Stati membri non dispongono ancora di un catasto fondiario completo né di adeguati registri e mappe forestali, il che, unitamente all'applicazione carente delle leggi che vietano l'abusivismo edilizio in terreni colpiti da incendi, crea un vuoto che conduce a modifiche dell'uso dei terreni e alla riclassificazione dei terreni boschivi a fini edilizi e di speculazione finanziaria,

J.

considerando che il Meccanismo comunitario di protezione civile è stato ripetutamente attivato negli ultimi anni,

K.

considerando che le catastrofi naturali, come i sempre più frequenti incendi boschivi nell'Europa meridionale, potrebbero avere anche una dimensione transfrontaliera vista la loro rapidità di diffusione dal punto di insorgenza e la loro capacità di cambiare direzione in modo imprevedibile, il che rende necessari sforzi e interventi coordinati e multilaterali caratterizzati da rapidità e flessibilità; considerando nel contempo gli enormi costi che gli incendi possono provocare in termini di proprietà, vite umane, attività economiche e ambiente regionale,

L.

considerando che il Parlamento ha più volte chiesto con insistenza alle Presidenze del Consiglio di giungere a una decisione su un nuovo regolamento sul Fondo di solidarietà, dall'adozione della sua posizione nel lontano maggio 2006,

M.

considerando che dalla sua creazione nel 2002, il Fondo di solidarietà ha erogato un sostegno finanziario per un totale di 1,5 miliardi EUR,

N.

considerando che la Corte dei conti ha affermato che il Fondo di solidarietà «ha raggiunto il suo obiettivo essenziale, che è quello di dimostrare solidarietà con gli Stati membri colpiti da catastrofi», sebbene il principale problema sul tappeto sia l'insufficiente rapidità di attivazione del Fondo come strumento per la gestione delle crisi,

O.

considerando che la Commissione riconosce la necessità di migliorare la trasparenza e la semplicità dei criteri che disciplinano la mobilitazione del Fondo di solidarietà,

P.

considerando che dal 1995 il Parlamento europeo ha presentato successive risoluzioni che sollecitano diverse iniziative dell'Unione europea atte a combattere gli incendi boschivi nell'Europa meridionale, le quali non sono state attuate o sono state lasciate a metà e prive di efficacia,

1.

esprime il proprio cordoglio e la propria profonda solidarietà ai parenti delle persone scomparse e ai residenti delle zone colpite e rende omaggio ai vigili del fuoco e ai militari, sia professionisti che volontari, che hanno lavorato incessantemente e coraggiosamente per spegnere gli incendi, salvare le persone e limitare i danni provocati dalle catastrofi naturali di quest'estate;

2.

si rammarica per la mancata attuazione delle raccomandazioni contenute nelle precedenti risoluzioni concernenti le catastrofi naturali;

3.

rileva che i danni causati dagli incendi boschivi avrebbero potuto essere evitati se alcuni Stati membri avessero sviluppato e applicato politiche di prevenzione più efficaci nonché una legislazione adeguata sulla conservazione e l'uso appropriato del territorio;

4.

ritiene che la Commissione debba presentare una proposta relativa alla stesura di una strategia europea di lotta alle catastrofi naturali, che comprenda un approccio obbligatorio alla prevenzione dei rischi, e metta a punto un protocollo relativo ad interventi uniformi per ciascun tipo di catastrofe in tutta l'Unione europea; ritiene altresì che tale strategia debba prestare particolare attenzione alle regioni insulari e ultraperiferiche aventi una bassa densità geografica;

5.

invita la Commissione e gli Stati membri a far sì che le misure di gestione dei rischi di alluvione si concentrino sulla prevenzione; ritiene che misure di questo tipo, operanti in armonia con la natura e non in opposizione ad essa, assicurerebbero la protezione delle persone, della proprietà e dell'ambiente e contribuirebbero a realizzare una gestione delle acque ecologicamente sostenibile, a conseguire le finalità dell'Unione europea in materia di biodiversità e a realizzare la sua strategia di adattamento ai mutamenti climatici;

6.

sollecita la Commissione europea a mobilitare l'attuale Fondo di solidarietà dell'Unione europea con la massima flessibilità possibile e senza ulteriori indugi per assistere le vittime delle catastrofi naturali di quest'estate;

7.

esorta vivamente la Commissione a sostenere il recupero delle regioni che hanno subito gravi danni a ripristinare gli habitat naturali delle zone colpite, a tentare di rilanciare la creazione di posti di lavoro e ad adottare le misure del caso per compensare i costi sociali inerenti alla perdita di posti di lavoro e altre fonti di reddito;

8.

si compiace della cooperazione e dell'assistenza fornite dagli altri Stati membri alle zone colpite nel quadro del meccanismo comunitario di protezione civile; sostiene il proseguimento del progetto pilota per la lotta agli incendi boschivi ed invita la Commissione a riferire urgentemente sul progetto pilota finalizzato ad intensificare la cooperazione fra Stati membri e sull'azione preparatoria concernente la capacità di intervento rapido dell'Unione europea; chiede inoltre che vengano presentate proposte legislative per la creazione di un'autentica capacità comunitaria di risposta alle catastrofi, fra cui gli incendi boschivi;

9.

ribadisce l'estrema l'urgenza della questione e chiede pertanto la creazione di una forza europea efficace in grado di intervenire immediatamente in caso di emergenza, come proposto nella suddetta relazione Barnier; sollecita pertanto la Commissione a presentare proposte concrete ai fini di una capacità di cooperazione europea che possa far fronte alle catastrofi naturali con maggiore rapidità;

10.

ritiene che l'esperienza maturata in tempi recenti e negli ultimi anni dimostri la necessità di rafforzare ulteriormente lo stato di preparazione preventiva e la capacità di intervento della Protezione civile comunitaria in materia di incendi forestali e di altro tipo ed esorta fermamente la Commissione ad attivarsi in tal senso, allo scopo di dare visibilità alla solidarietà europea nei confronti dei paesi colpiti da gravi emergenze; sostiene le attività volte a migliorare la preparazione della protezione civile degli Stati membri, in particolare attraverso lo scambio di esperti e di migliori pratiche, esercitazioni e progetti di preparazione alle calamità;

11.

riconosce il contributo del Centro di informazione e di monitoraggio nel sostenere e agevolare la mobilitazione e il coordinamento dell'assistenza della protezione civile durante le emergenze;

12.

sottolinea la responsabilità individuale degli Stati membri in materia di protezione civile e misure di controllo delle catastrofi nonché la loro responsabilità primaria in fatto di prevenzione e spegnimento degli incendi; invita la Commissione a prendere le misure necessarie per la creazione di una forza d'intervento europea indipendente e permanente finalizzata ad assistere i suoi Stati membri e le regioni colpite in caso di incendi boschivi di estrema gravità e altre calamità, fornendo le migliori attrezzature e competenze specialistiche; rileva in proposito che la Commissione dovrebbe esaminare la possibilità di accedere a capacità supplementari che possano essere disponibili da altre fonti, comprese le risorse private, per garantire una risposta rapida alle emergenze gravi;

13.

si rammarica profondamente per il fatto che così numerose e pesanti perdite si siano verificate durante gli incendi in alcuni Stati membri recentemente colpiti da incendi di analoga entità; ritiene, in conseguenza, necessario esaminare immediatamente l'adeguatezza delle misure di prevenzione e di preparazione, onde garantire che si traggano i debiti insegnamenti per prevenire e limitare gli effetti devastanti di simili calamità negli Stati membri in futuro; a questo proposito, sollecita la Commissione europea a chiedere agli Stati membri di fornire dettagli sui programmi operativi posti in atto per far fronte alle calamità naturali, al fine di scambiare esperienze e trarre conclusioni sulle misure immediate, sul coordinamento degli organi amministrativi e operativi e sulla disponibilità delle necessarie risorse umane e materiali;

14.

deplora l'apparente origine dolosa di un gran numero di questi incendi boschivi ed è particolarmente preoccupato per il fatto che sempre più spesso in Europa gli incendi boschivi in Europa sono imputabili ad atti dolosi di questo tipo; invita pertanto gli Stati membri ad inasprire e utilizzare le sanzioni penali per gli atti dolosi che danneggiano l'ambiente, in particolare per quelli che provocano incendi boschivi e ritiene che lo svolgimento tempestivo di indagini efficaci per la determinazione delle responsabilità, cui facciano seguito sanzioni proporzionate, possa scoraggiare comportamenti negligenti e dolosi;

15.

sollecita l'imposizione di una sanzione che preveda il rimborso degli aiuti comunitari da parte degli Stati membri che non provvedono al rimboscamento completo dell'aerea colpita o che consentono una modifica dell'utilizzo del territorio per progetti speculativi o turistici;

16.

condanna la prassi di condonare le costruzioni edificate abusivamente nelle zone protette e non autorizzate;

17.

sottolinea che i piromani, in particolare coloro i quali traggono vantaggio dalla ricostruzione o dai terreni boschivi, possono essere incoraggiati da leggi che non definiscono strettamente o proteggono tali terreni e/o dall'inadeguata applicazione delle normative che vietano l'abusivismo edilizio; invita di conseguenza tutti gli Stati membri a garantire che tutte le zone boschive incendiate continuino ad essere zone forestali e siano oggetto di programmi di rimboschimento;

18.

chiede metodi più efficaci di rilevamento tempestivo degli incendi boschivi, nonché il miglioramento degli scambi di competenze specializzate nel campo dello spegnimento degli incendi tra gli Stati membri ed esorta vivamente la Commissione a migliorare lo scambio di esperienze tra le regioni e gli Stati membri;

19.

riconosce la solidarietà dimostrata dall'Unione europea, dai suoi Stati membri e dagli altri paesi che hanno aiutato le regioni colpite durante gli incendi forestali, nel fornire velivoli, attrezzature antincendio e competenze, come pure l'encomiabile assistenza prestata alle autorità competenti e alla squadre di soccorso; ritiene che le dimensioni di questo fenomeno e le sue conseguenze superino spesso il livello e le capacità regionali e nazionali ed esigano con urgenza un efficace impegno europeo;

20.

plaude al contributo della Riserva tattica europea di velivoli antincendio (EUFFTR) che è stata istituita nell'estate del 2009 per aiutare gli Stati membri alle prese con incendi di vaste proporzioni; ricorda che questo progetto pilota è stato creato con il sostegno del Parlamento al fine di intensificare la cooperazione tra gli Stati membri nella lotta agli incendi boschivi e si è dimostrato un ottimo esempio di come una capacità europea rafforzata possa garantire un aiuto immediato in situazioni di emergenza; sottolinea, a tale proposito, la necessità di portare avanti lo sviluppo e il potenziamento di tale progetto pilota, visto il continuo verificarsi di grandi devastazioni e dato che le capacità degli Stati membri assieme a quelle dell'EUFFTR si dimostrano inadeguate;

21.

deplora che la Commissione e il Consiglio non abbiano previsto impegni finanziari per il 2010 per portare avanti l'azione preparatoria relativa a una capacità di risposta rapida dell'Unione europea già istituita nel 2008 e 2009;

22.

ritiene che sia imperativo mettere a punto un nuovo regolamento sul Fondo di solidarietà dell'Unione europea al fine di affrontare in modo più flessibile ed efficace i problemi causati dalle catastrofi naturali; esprime critiche al blocco del fascicolo da parte del Consiglio che ne ritarda illecitamente la revisione sebbene il Parlamento abbia approvato la sua posizione in prima lettura a schiacciante maggioranza nel maggio 2006;

23.

sottolinea che il rilancio di tale dossier potrebbe apportare enormi benefici al concreto funzionamento del Fondo, ampliandone il campo di applicazione, abolendone l'attivazione in via eccezionale per catastrofi regionali, autorizzando più regioni a ricevere assistenza grazie all'introduzione di una soglia di danni inferiore per la sua mobilitazione e, punto questo di grande importanza, consentendo interventi più rapidi in caso di catastrofe mediante l'accelerazione dei pagamenti;

24.

chiede con insistenza alla Commissione e al Consiglio di dar prova della massima responsabilità e celerità nella ricerca di un compromesso volto a riattivare il processo di revisione del regolamento sul Fondo di solidarietà, al fine di creare uno strumento più forte e più agile, in grado di rispondere alle nuove sfide della globalizzazione e del cambiamento climatico; invita la Presidenza svedese in carica e i ministri dell'Unione europea delle Finanze, dell'Ambiente, dell'Agricoltura e dello Sviluppo regionale a intraprendere quanto prima un'azione rapida e decisa;

25.

esprime la propria preoccupazione dinanzi al crescente numero di catastrofi naturali che, secondo gli esperti, può essere attribuito in gran parte ai cambiamenti climatici e invita la Commissione e il Consiglio ad adoperarsi al massimo per raggiungere un ambizioso accordo internazionale alla prossima Quinta Conferenza delle Parti che fungerà da riunione delle Parti del Protocollo di Kyoto e che si terrà a Copenhagen, Danimarca, dal 7 al 18 dicembre 2009;

26.

sottolinea la necessità di migliorare le misure di prevenzione finalizzate ad affrontare tutti i tipi di catastrofi naturali mediante l'elaborazione di orientamenti strategici comuni volti a garantire un migliore coordinamento tra gli Stati membri e una maggiore operatività e coordinamento tra i vari strumenti comunitari (Fondi strutturali, Fondo di solidarietà, FEASR e LIFE+ nonché lo strumento di risposta rapida e di preparazione alle emergenze gravi), senza dimenticare la necessità di ricorrere agli altri strumenti esistenti, quali gli aiuti di Stato a finalità regionale e i prestiti della Banca europea degli investimenti (BEI), allo scopo di rimediare ai danni provocati dalle catastrofi naturali; invita la Commissione a riferire in merito ai fondi comunitari assegnati alla protezione antincendio e a comunicare se siano stati utilizzati in modo adeguato;

27.

chiede l'introduzione di meccanismi regionali di coordinamento nei programmi di sviluppo rurale al fine di migliorare l'efficienza delle misure di prevenzione;

28.

sottolinea la necessità di accelerare le procedure di accesso ai fondi dell'Unione europea per il recupero dei terreni agricoli in seguito a inondazioni e incendi e di mettere a disposizione maggiori finanziamenti per la costruzione di vie tagliafuoco e di difese contro le inondazioni; sottolinea gli effetti nefasti degli incendi boschivi e delle inondazioni sugli animali e sul bestiame;

29.

reputa essenziale tener conto dei problemi strutturali dell'ambiente rurale (declino demografico, esodo dalle campagne, deforestazione ed eccessiva frammentazione della proprietà forestale);

30.

ritiene che i legami esistenti tra le politiche di protezione civile e quelle in materia di ambiente debbano essere consolidati al fine di trarre il massimo vantaggio dalle misure preventive previste dalla legislazione in materia di ambiente e di garantire un approccio coordinato a livello dell'Unione europea alla prevenzione delle catastrofi e alla limitazione dei loro danni; sottolinea, tuttavia, che non vi è alcuna intenzione di sostituire o indebolire le competenze nazionali esistenti in materia di protezione civile e prevenzione delle catastrofi mediante orientamenti dell'Unione europea;

31.

ritiene che le procedure di mobilitazione del Fondo di solidarietà debbano essere riesaminate al fine di accelerare l'erogazione degli aiuti; considera, in particolare, che potrebbe essere sviluppato a tal fine un sistema di pagamenti anticipati basato sulle prime stime dei danni diretti, facendo dipendere gli ulteriori pagamenti dal calcolo esatto dei danni diretti totali e dalle prove delle misure di prevenzione adottate a seguito della catastrofe;

32.

invita la Commissione a compiere progressi nella concezione di campagne di informazione ed educazione sugli interventi di prevenzione concordati con gli Stati membri per ridurre le conseguenze e i rischi delle catastrofi naturali, specie nelle aree a maggior rischio, sensibilizzando il pubblico alla necessità di curare l'ambiente e preservare le risorse naturali; esorta vivamente la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure, comprese misure di sensibilizzazione del pubblico a sostegno di un uso più sostenibile dell'acqua, del suolo e delle risorse biologiche nonché di una migliore gestione dei rifiuti, ritenendo che la loro assenza sia spesso la causa degli incendi;

33.

sottolinea che, a prescindere dalle loro gravi conseguenze ambientali ed economiche, l'attuale frequenza degli incendi nell'Europa meridionale (quasi il 95 % della superficie totale arsa nell'Unione europea è situata nella regione del Mediterraneo) è direttamente correlata all'aggravarsi degli effetti del cambiamento climatico in tali zone (erosione e degrado dei suoli, desertificazione, aumento delle emissioni di gas a effetto serra, CO2 compresa);

34.

chiede pertanto una strategia integrata dell'Unione europea per la conservazione degli ecosistemi forestali dell'Europa meridionale, che assicuri un adeguato finanziamento per le misure di prevenzione, per le misure volte a invertire gli estesi danni economici e ambientali e per il pieno ripristino degli ecosistemi, nonché stanziamenti per l'adattamento degli ecosistemi forestali dell'Europa meridionale ai cambiamenti climatici e per la mitigazione del loro impatto;

35.

sottolinea che si dovrebbe tener pienamente conto della severa esposizione degli ecosistemi forestali delle regioni del Mediterraneo al cambiamento climatico; invita la Commissione a prevedere, fra le misure agro-ambientali previste dalla Politica agricola comune (PAC), interventi specifici volti a prevenire ed evitare l'estendersi degli incendi boschivi e a procedere a una riflessione approfondita sull'introduzione di una politica forestale comune per affrontare con maggiore efficacia il cambiamento climatico e le catastrofi naturali; sollecita la Commissione a dare priorità, nella sua proposta di piano d'azione dell'Unione europea per l'adattamento ai mutamenti climatici, alla prevenzione e alla lotta contro la siccità e gli incendi boschivi nell'Europa meridionale;

36.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri e alle amministrazioni regionali delle zone interessate dagli incendi e dalle inondazioni.


(1)  Testi approvati, P6_TA(2008)0304.

(2)  GU C 187 E del 24.7.2008, pag. 55.

(3)  GU C 305 E del 14.12.2006, pag. 240.

(4)  GU C 272 E del 13.11.2003, pag. 471.

(5)  GU C 33 E del 9.2.2006, pag. 599.

(6)  GU C 92 E del 20.4.2006, pag. 414.

(7)  GU C 193 E del 17.8.2006, pag. 322.

(8)  GU C 297 E del 7.12.2006, pag. 363.

(9)  GU C 297 E del 7.12.2006, pag. 369.

(10)  GU C 297 E del 7.12.2006, pag. 375.

(11)  GU L 314 dell'1.12.2007, pag. 9.

(12)  GU C 297 E del 7.12.2006, pag. 331.

(13)  GU L 288 del 6.11.2007, pag. 27.

(14)  GU L 71 del 10.3.2007, pag. 9.