Documento di lavoro della Commissione - Relazione sull'attuazione dello Small Business Act /* COM/2009/0680 def. */
[pic] | COMMISSIONE EUROPEA | Bruxelles, 15.12.2009 COM(2009)680 definitivo DOCUMENTO DI LAVORO DELLA COMMISSIONE Relazione sull'attuazione dello Small Business Act INTRODUZIONE La prosperità delle PMI è essenziale per il futuro dell'UE in termini di occupazione e ricchezza. È per questo motivo che nel giugno del 2008 la Commissione ha varato una nuova e ambiziosa iniziativa politica, lo Small Business Act per l'Europa (SBA) , nell'intento di porre le PMI al centro dei processi decisionali, rafforzare le loro potenzialità di creazione di posti di lavoro nell'UE e promuoverne la competitività nel mercato unico e sui mercati mondiali. Lo SBA mira essenzialmente a far sì che nell'UE il principio "Pensare anzitutto in piccolo" ( Think small first ) si concretizzi nelle politiche e nei processi decisionali a ogni livello. La crisi economica e finanziaria ha ulteriormente accentuato la necessità di interventi politici globali e di vasta portata a favore delle PMI. Nel dicembre 2008, all'atto dell'adozione dello SBA, il Consiglio "Competitività" ha espresso il suo accordo anche su un piano d'azione relativo a misure da attuare in via prioritaria per rispondere meglio alle esigenze delle PMI di fronte alla crisi mondiale. Il piano, che intende in particolare migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti e ai mercati e semplificarne il contesto normativo, è stato poi approvato dal Consiglio europeo del dicembre 2008. Il Parlamento europeo ha espresso il proprio sostegno per lo SBA e ha invitato gli Stati membri ad attuarlo pienamente. Infine anche il Comitato delle regioni ha sostenuto con vigore la necessità di realizzare appieno le potenzialità delle PMI attraverso lo SBA. La presente relazione, che sintetizza i passi avanti compiuti nel corso del 2009, primo anno completo di attuazione dello SBA, si sofferma in particolare sulle misure contenute nel piano d'azione SBA e nel piano europeo di ripresa economica . Sia la Commissione sia gli Stati membri sono intervenuti con decisione per migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti e ai mercati dell'UE e dei paesi terzi e migliorare il contesto in cui queste imprese operano, soprattutto mediante l'eliminazione degli oneri amministrativi inutili. ATTUAZIONE DELLO SBA NEL 2009 La Commissione ha realizzato importanti azioni annunciate nello SBA. Ha adottato tutte e cinque le proposte legislative ad esso correlate. Il regolamento generale di esenzione per categoria adottato nel luglio del 2008 ha dato ai governi la possibilità di sostenere più facilmente le PMI attraverso misure di aiuto esentate dall'obbligo di notifica. La proposta sulle aliquote ridotte dell'IVA , entrata in vigore il 1º giugno 2009, offre agli Stati membri notevoli possibilità di dare impulso all'attività economica, in particolare nei servizi ad alta intensità di lavoro. Le altre tre proposte legislative sono ancora pendenti: il Consiglio e il Parlamento europeo hanno un ruolo essenziale per garantire una loro rapida adozione così da offrire ulteriore sostegno e supporto alle PMI. Sia la proposta di rifusione della direttiva sui ritardi di pagamento sia la proposta relativa allo statuto della Società privata europea sono estremamente importanti per la competitività delle PMI. La proposta in materia di fatturazione dell'IVA , adottata dalla Commissione nel gennaio del 2009, mira a garantire lo stesso trattamento per le fatture elettroniche e quelle cartacee e, secondo le stime, se tutte le aziende inviassero elettronicamente le loro fatture la riduzione dei costi nel medio periodo potrebbe toccare i 18,4 miliardi di euro. Anche gli Stati membri hanno dimostrato un forte impegno politico nell'attuazione dello SBA, benché l'impostazione adottata e i risultati conseguiti non siano omogenei. Vari Stati membri hanno "recepito" in toto lo SBA nei rispettivi programmi politici nazionali. Nell'ottobre del 2008 il Belgio ha varato il " piano PMI " che comprende 40 misure corrispondenti ai principali obiettivi dello SBA. In Italia il governo ha istituito un gruppo di lavoro per monitorare l'attuazione dello SBA e sono stati proposti interventi in dieci ambiti. Il governo irlandese ha adottato un'impostazione analoga. Nelle relazioni nazionali 2009 sui progressi compiuti nel quadro del partenariato di Lisbona per la crescita e l'occupazione, la Finlandia, la Francia , i Paesi Bassi , il Regno Unito e la Romania hanno esplicitamente precisato come stanno attuando lo SBA. La Francia ha assunto iniziative riguardanti le tre priorità enunciate nel piano d'azione SBA, mentre il Regno Unito ha illustrato in un allegato estremamente particolareggiato le misure adottate in relazione a ciascuno dei dieci principi dello SBA. Anche alcune regioni, come la Catalogna (Spagna) o la Renania settentrionale-Vestfalia (Germania), hanno adottato lo SBA. Nella maggior parte dei casi gli Stati membri hanno comunque adottato misure concrete individuate come prioritarie nel piano d'azione SBA. Attuazione del principio "Pensare anzitutto in piccolo" Da gennaio del 2009 la Commissione applica sistematicamente il " test PMI " per valutare l'impatto di tutte le sue principali proposte legislative e strategiche sulle PMI. Questo test è stato incluso nei nuovi orientamenti della Commissione per la valutazione d'impatto e la sua applicazione è oggetto di un attento monitoraggio. In base al test PMI, la Commissione ha proposto nel febbraio del 2009 di dare agli Stati membri la possibilità di esentare le microimprese dall'ambito di applicazione delle norme contabili. Gli Stati membri sarebbero liberi di introdurre i regimi contabili più adatti alle loro microimprese. Di conseguenza fino a 5,4 milioni di microimprese potrebbero usufruire di regimi contabili più confacenti alle loro esigenze e ciò si tradurrebbe, per l'economia dell'UE, in potenziali risparmi per 6,3 miliardi di euro. Vari Stati membri, come il Belgio , la Danimarca , la Finlandia e la Germania , hanno inserito un "test PMI" anche nei processi decisionali nazionali. La Commissione ha intrapreso importanti iniziative per conseguire l'obiettivo, stabilito nel marzo del 2007 dall'UE, di una riduzione del 25% degli oneri amministrativi , particolarmente vantaggiosa per le PMI. Le misure già adottate dal legislatore in questo ambito dovrebbero portare a una riduzione dei costi per 7,6 miliardi di euro e le misure che attendono di essere adottate dal Consiglio e dal Parlamento potrebbero determinare risparmi aggiuntivi per 30,7 miliardi di euro. Nel complesso le riduzioni degli oneri amministrativi, già proposte o che la Commissione sta attualmente elaborando, potrebbero andare oltre l'obiettivo iniziale e risultare pari al 33% del totale degli oneri riconducibili all'UE, il cui valore è stimato in 123,8 miliardi di euro. La Commissione è anche impegnata a proseguire lungo la strada della riduzione degli oneri amministrativi inutili, come illustrato nella comunicazione: "Programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell'UE – Piani settoriali di riduzione e azioni 2009" [COM(2009) 544]. Come esempi di possibili ulteriori interventi utili alle PMI si possono citare l'annunciata deroga alla norma sui periodi di lavoro e di riposo da applicare ai conducenti non professionisti, con conseguente esonero dall'obbligo di utilizzare il tachigrafo per i viaggi inferiori a 100 chilometri, e i migliori orientamenti per la valutazione del rischio nel settore della salute e della sicurezza di cui beneficeranno in particolare le piccole imprese. La Commissione plaude al fatto che tutti gli Stati membri abbiano ormai adottato obiettivi nazionali di riduzione degli oneri amministrativi e che stiano proseguendo nella semplificazione del contesto amministrativo in cui operano le PMI. Ad esempio, i tempi e i costi medi di costituzione di una società a responsabilità limitata sono oggi rispettivamente otto giorni (rispetto a nove giorni nel 2009) e 417 EUR (rispetto ai 463 EUR nel 2008). Diciotto paesi hanno predisposto uno sportello operativo unico che è in grado di gestire la creazione delle società a responsabilità limitata e hanno messo a punto almeno alcune procedure predefinite (registrazione delle imprese e delle società, attribuzione di un codice fiscale, ecc.). La Bulgaria ha rafforzato la semplificazione delle procedure di costituzione delle imprese, avviata nel 2008, quando le nove procedure esistenti sono state semplificate e unificate in un'unica procedura. La Germania ha modificato brillantemente la legislazione applicabile alle società a responsabilità limitata: non si tratta di una mera semplificazione delle procedure ma anche di uno strumento che può servire a promuovere la creazione di più imprese. Anche a Malta , in Slovacchia e in Ungheria la semplificazione delle procedure ha contribuito a ridurre i tempi. In Slovenia il sistema basato su uno sportello elettronico unico consente la registrazione delle società di qualsiasi forma in tre giorni o meno e per le PMI slovene ciò ha significato risparmi per 10,2 milioni di euro l'anno. Lo SBA invitava anche gli Stati membri a fare in modo che l'espletamento delle procedure legali di scioglimento di un'impresa, in caso di bancarotta non fraudolenta , potesse concludersi entro un anno (o meno). Finora cinque paesi, Belgio, Finlandia , Irlanda, Regno Unito e Spagna hanno aderito a questa sollecitazione. Infine, per quanto concerne l'azione pilota sulle date comuni di entrata in vigore , la Commissione ha deciso che la durata, inizialmente fissata in un anno, sia prolungata a due (2010-2011). Il primo prospetto annuale dei futuri atti da adottare in date prefissate dovrebbe essere pubblicato nel 2010 insieme all'esame strategico del programma per legiferare meglio. I comparti interessati da questa iniziativa comprendono i settori automobilistico, degli esplosivi, dei detergenti e dei precursori di droghe. Accesso ai finanziamenti La Commissione ha semplificato le norme in materia di aiuti di Stato e ha indicato chiaramente che occorre tener maggiormente conto dei bisogni delle PMI a livello degli Stati membri. Il nuovo regolamento generale di esenzione per categoria , adottato nel quadro dello SBA, armonizza e consolida in un unico testo le norme precedentemente contenute in cinque distinti regolamenti e amplia le categorie di aiuti di Stato che beneficiano dell'esenzione. Esso prevede nuove disposizioni per quanto concerne l'intensità di aiuto per le PMI (20% dei costi ammissibili nel caso delle piccole imprese e 10% dei costi ammissibili nel caso delle medie imprese) nonché incentivi per la creazione di nuove imprese e sostegno alle donne imprenditrici. Nel 2008 gli aiuti che hanno formato oggetto di esenzione, in quanto destinati alle PMI, sono stati pari a 2,8 miliardi di euro, con un aumento di 0,3 miliardi di euro rispetto al 2007. La Commissione ha adottato anche un Manuale sulla disciplina degli aiuti di Stato , che presenta in sintesi una panoramica delle forme di aiuti di Stato ammesse per le PMI dalla disciplina comunitaria in materia. Va aggiunto che la Commissione ha approvato un quadro di riferimento temporaneo per le misure di aiuto di Stato per il 2009-2010 che offre agli Stati membri strumenti supplementari per fronteggiare gli effetti della stretta creditizia sull'economia reale. Gli Stati membri possono, in particolare, concedere prestiti agevolati, garanzie statali per prestiti a premio ridotto, aiuti a favore del capitale di rischio delle PMI e aiuti di Stato diretti fino a 500 000 EUR senza alcuna notifica individuale. Nel 2009 il gruppo BEI (Banca europea degli investimenti ) ha svolto un ruolo essenziale nel facilitare l'accesso delle PMI ai finanziamenti; le sue attività di credito destinate alle PMI sono cresciute in misura sostanziale , passando da 8,1 miliardi di euro nel 2008 a circa 11,5 miliardi di euro nel 2009. Inoltre la Commissione ha operato in stretto concerto con il FEI. È proseguita l'attuazione degli strumenti finanziari per le PMI previsti dal Programma quadro per la competitività e l ' innovazione (cui sono destinati 1,13 miliardi di euro per il periodo 2007-2013) e a ciò si è affiancato lo stanziamento da parte del FEI di 200 milioni di euro sotto forma di strumenti di finanziamento mezzanino per il 2009. Nel settembre del 2009 è stato realizzato il primo investimento (per 1,85 milioni di euro) nel quadro dell'iniziativa JASMINE , varata dalla Commissione nel 2008 per promuovere lo sviluppo degli istituti di microfinanza in Europa. Il FEI preannuncia che verranno effettuati altri due investimenti nel 2009, ciascuno per un valore di altri 2-3 milioni di euro, mentre dal canto suo la Commissione ha intensificato gli sforzi per fornire agli Stati membri e ad altri soggetti interessati – mediante indagini periodiche – informazioni sull'accesso delle PMI ai finanziamenti. Anche per l'iniziativa JEREMIE si registrano ottimi progressi. Con il periodo di programmazione 2007-2013 della politica di coesione si sono concretizzati 85 programmi operativi, nazionali o regionali, che prevedono la possibilità di un cofinanziamento di strumenti come JEREMIE da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per sostenere le PMI e le nuove imprese. Ad ottobre del 2009 l'iniziativa JEREMIE risultava attuata in 13 Stati membri, a livello nazionale o regionale. Attraverso i programmi operativi del FESR sono stati impegnati in totale 3,069 miliardi di euro a favore dei fondi di partecipazione JEREMIE. Per rispondere alla crisi economica e finanziaria, la maggior parte degli Stati membri – avvalendosi spesso del quadro di riferimento temporaneo per le misure di aiuto di Stato – ha adottato anche misure strategiche volte a migliorare l'accesso delle PMI alla liquidità, in particolare al credito bancario, mediante la creazione e l'estensione di strumenti di credito e garanzia ( Austria , Belgio , Danimarca , Estonia , Finlandia , Francia , Germania , Grecia , Italia , Lituania , Lussemburgo , Paesi Bassi , Regno Unito, Repubblica ceca , Spagna e Ungheria ). Anche il pacchetto BEI di 30 miliardi di euro per i prestiti alle PMI consente ad alcuni Stati membri di utilizzare uno strumento di garanzia di secondo livello. Il Belgio e la Francia hanno istituito il "mediatore del credito", un referente per le PMI e gli imprenditori che hanno problemi con il loro istituto bancario. Vari Stati membri sono intervenuti per ridurre i ritardi di pagamento , anticipando la rifusione della direttiva in materia e in alcuni casi andando al di là del campo di applicazione della direttiva medesima. In Bulgaria il ministro delle Finanze ha annunciato un incremento di 10-20 punti dell'interesse legale sui pagamenti tardivi come misura preventiva. In Francia , la legge di modernizzazione dell'economia adottata nell'agosto del 2008 impone che i termini di pagamento delle pubbliche amministrazioni siano ridotti a 30 giorni entro il 1º luglio 2010. In Germania una nuova legge in vigore dal 1º gennaio 2009 migliora la posizione del creditore nei contratti tra "imprese e consumatori" (ad esempio per quanto concerne il rifiuto di assistenza in assenza di garanzia, gli anticipi e la garanzia da fornire). In Portogallo per ridurre i ritardi di pagamento il governo ha approvato il programma "Pagar a Tempo e Horas", che stabilisce come obiettivo di lungo periodo il termine di 30-40 giorni. Nel Regno Unito il governo centrale si è impegnato a effettuare tutti i suoi pagamenti entro 10 giorni . L'accorciamento dei termini di pagamento e la riduzione dei ritardi di pagamento restano un tema particolarmente importante per le PMI operanti in Grecia, Italia, Portogallo e Spagna , Stati membri dove più resta da fare per ridurre i termini di pagamento delle pubbliche amministrazioni (in media 150 giorni). La Commissione ha anche semplificato le regole di gestione della politica di coesione per facilitare l'attuazione dei 455 programmi previsti per il periodo 2007-2013 nell'ambito di tale politica e che comportano un investimento totale pari a 347 miliardi di euro. In tal modo si accelera il flusso degli investimenti, in particolare verso i soggetti promotori dei progetti, quali le PMI. La promozione riguarda anche gli investimenti nei settori collegati all'efficienza energetica e all'utilizzo delle energie rinnovabili nell'edilizia, viste le loro notevoli potenzialità in termini di occupazione e di crescita. È in corso anche la semplificazione del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (7PQ) ed entro la fine del 2009 la Commissione adotterà una proposta in base alla quale una PMI in crescita che partecipa a un progetto del 7PQ potrà beneficiare del trattamento di PMI per l'intera durata del progetto, anche se nel corso di quel periodo supererà i massimali previsti per le PMI. La Commissione ha infine deciso alcune misure interne per una migliore esecuzione del bilancio che potrebbero contribuire alla ripresa economica. In particolare sono stati fissati termini orientativi più brevi per l'approvazione delle relazioni e l'effettuazione dei pagamenti, per cui di norma i pagamenti dovrebbero avvenire entro 30 giorni (20 giorni nel caso dei prefinanziamenti). Accesso ai mercati Per stimolare le attività transfrontaliere all'interno del mercato unico, la Commissione e gli Stati membri hanno insieme deciso di ridurre di un ulteriore 40% le tasse sui marchi UE e di semplificare la procedura di registrazione dal 1º maggio 2009. Nel sottolineare l'importanza di garantire condizioni di parità per tutti gli operatori economici che desiderino partecipare a gare per gli appalti pubblici, la Commissione ha invitato gli Stati membri a sfruttare al meglio il "Codice europeo di buone pratiche per facilitare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici" (" codice PMI ") adottato nel giugno del 2008 nel quadro dello SBA. Successivamente alla pubblicazione del codice vari Stati membri hanno adottato una serie di misure. In Francia il legislatore ha chiarito nella legge sugli appalti pubblici ("Code des Marchés Publics") il carattere facoltativo della fissazione di livelli minimi di capacità nelle gare di appalto. In Ungheria la legge sugli appalti pubblici, modificata nell'aprile del 2009, contiene alcune novità quali la divisione degli appalti in lotti, ove opportuno. In Irlanda le autorità nazionali stanno elaborando orientamenti generali che aiutino le amministrazioni pubbliche nella fissazione di livelli di capacità finanziaria adeguata degli offerenti in base a condizioni specifiche. In Polonia le autorità hanno promosso il codice PMI attraverso un sito web e distribuendone copie ai rappresentanti delle amministrazioni aggiudicatrici che partecipano a iniziative di formazione. In Svezia l'Agenzia di servizi legali, finanziari e amministrativi è chiamata da gennaio del 2009 a fornire su scala nazionale assistenza concreta e orientamenti sia ai soggetti appaltatori sia ai soggetti offerenti. Infine nel 2010 la Commissione avvierà una campagna per promuovere l'uso del codice PMI e uno studio per aggiornare i dati sull'accesso delle PMI agli appalti pubblici. Per promuovere l'uso delle norme da parte delle PMI e in esito a una richiesta della Commissione, il CENELEC pubblica gratuitamente sul suo sito web il campo di applicazione delle norme europee in modo da aiutare le PMI a individuare le norme che incidono sulla loro attività. Un numero crescente di membri del CEN sta provvedendo alla pubblicazione del campo di applicazione delle norme nei rispettivi cataloghi nazionali conformemente alla strategia CEN per il 2010. La Commissione, dal canto suo, ha incrementato il sostegno finanziario dell'UE portandolo a 2,1 milioni di euro nel 2009, con l'obiettivo di promuovere la partecipazione e la difesa degli interessi delle PMI in rapporto alle attività di normalizzazione e migliorare tra le PMI l'informazione sulle norme europee e il loro uso. La Commissione ha inoltre messo in evidenza l'importanza di dare piena e tempestiva attuazione alla direttiva sui servizi , che agevolerà considerevolmente lo stabilimento delle imprese e la prestazione transfrontaliera dei servizi. La direttiva comporta uno snellimento delle procedure amministrative negli Stati membri e consente alle società e alle persone fisiche di espletare tutte le formalità necessarie (autorizzazioni, notifiche, permessi ambientali) per via telematica attraverso sportelli unici. La Commissione ha destinato importanti risorse al monitoraggio e al coordinamento, insieme agli Stati membri, dell'attuazione della direttiva, che terminerà il 28 dicembre 2009. L'attività è consistita principalmente nell'istituzione di sportelli unici e nella ricerca di soluzioni pratiche che facilitassero l'uso transfrontaliero della firma elettronica. Il lavoro proseguirà in futuro, in particolare attraverso un progetto pilota su larga scala (SPOCS) destinato a un ulteriore rafforzamento degli sportelli unici al di là del 2010. Quanto alla dimensione esterna, in 30 mercati di esportazione chiave sono stati istituiti gruppi specializzati nell'accesso al mercato . Ne consegue che le delegazioni dell'UE, gli Stati membri e le organizzazioni imprenditoriali dell'UE coordinano strettamente i loro sforzi per informarsi reciprocamente in merito agli ostacoli agli scambi e contrastarli. Per favorire l'accesso delle PMI ai mercati in rapida crescita al di fuori dell'UE, la Commissione sta altresì istituendo centri di impresa in un numero limitato di questi mercati. Questi centri assisteranno le PMI che intendono avviare l'attività e operare in questi paesi; forniranno per questo servizi di sostegno, quali l'assistenza nell'accesso al mercato, la ricerca di partner commerciali, il supporto logistico e la consulenza su temi quali la protezione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) e la normalizzazione. Il Centro europeo d'impresa è attivo in India dal novembre del 2008, aprirà in Cina nel 2010 e si sta esaminando anche l'ipotesi di istituire centri in altri paesi. Numerosi paesi ( Austria , Danimarca , Germania , Italia , Lussemburgo , Paesi Bassi , Repubblica ceca , Slovenia e Spagna ) hanno rafforzato il sostegno pubblico a favore della promozione e del finanziamento delle esportazioni. Infine è operativa la Enterprise Europe Network , una rete di supporto alle imprese cui aderiscono 567 organizzazioni operanti in 44 paesi. I servizi vengono offerti da circa 3 000 operatori qualificati al servizio di circa 3 milioni di PMI. Nei primi 18 mesi di attività la rete ha organizzato oltre 10 000 manifestazioni cui hanno partecipato circa 400 000 PMI concludendo oltre 1 400 accordi di partenariato commerciale e tecnologico. Promozione dell'imprenditorialità Due importanti manifestazioni svoltesi nel 2009, la prima settimana europea delle PMI organizzata in 36 paesi europei e la Conferenza sullo SBA e sulla Carta europea per le piccole imprese , hanno contribuito a promuovere l'imprenditorialità tra il grande pubblico, dando agli imprenditori l'occasione di presentare i loro percorsi professionali e offrendo opportunità per la costituzione di reti. È opportuno rilevare che sia i paesi candidati sia i paesi interessati dalla politica di vicinato sono sempre più interessati ad elaborare politiche favorevoli alle PMI e a partecipare al processo di apprendimento reciproco. Lo scambio di buone pratiche, accompagnato dal processo di apprendimento reciproco, avviene ben al di là dei confini dell'UE. La Norvegia , ad esempio, ha introdotto un piano d'azione per la promozione dell'imprenditorialità femminile, il cui obiettivo è far sì che entro il 2013 il 40% degli imprenditori siano donne. Nel corso degli ultimi dieci anni i paesi partecipanti hanno in totale proposto oltre 600 buone pratiche . I Premi impresa europea hanno promosso l'impegno delle autorità pubbliche degli Stati membri volto all'elaborazione di politiche favorevoli alle PMI. Nell'autunno del 2009 il Comitato delle regioni ha varato l'iniziativa "Regione imprenditoriale europea". In collaborazione con la presidenza svedese, nell'ottobre del 2009 è stata inaugurata a Stoccolma la Rete europea di ambasciatori dell'imprenditoria femminile ( European Network of Female Entrepreneurship Ambassadors ) che mira a "colmare il divario di genere" e a far aumentare il numero di donne creatrici di imprese in Europa. Della rete fanno parte 100 ambasciatori, per ora di dieci paesi. L'iniziativa della Commissione ERASMUS per giovani imprenditori , che si inserisce nel quadro degli sforzi volti a promuovere la partecipazione delle piccole imprese al mercato interno, incoraggia i giovani imprenditori a trascorrere un periodo di tempo in un altro Stato membro dell'UE a fianco di un imprenditore affermato. Sono stati approvati i primi 100 abbinamenti tra nuovi imprenditori e imprenditori ospitanti e 1 200 nuovi imprenditori e imprenditori ospitanti si sono iscritti per partecipare al programma. Infine vari paesi hanno inserito l'educazione all'imprenditorialità nei programmi scolastici (Cipro, Finlandia, Irlanda, Polonia, Regno Unito e Spagna) o hanno deciso di farlo . Attualmente l' educazione all'imprenditorialità rientra in nuove strategie o piani d'azione nazionali in Austria , Danimarca e Svezia o si inserisce nelle riforme in corso o previste dei programmi di studio in Estonia , in Germania , a Malta e nella Repubblica ceca . È importante sottolineare una tendenza generale che interessa i programmi di studio nazionali, ovvero il passaggio dai contenuti alle competenze, e questo rafforza il ruolo dell'imprenditorialità come competenza chiave. La sfida consiste nell'andare oltre l'acquisizione di conoscenze e nell'associare metodi di apprendimento innovativi ai cambiamenti dei programmi di studio. Infine, nella maggior parte degli Stati membri va ancora migliorata la collaborazione tra i diversi uffici e con i soggetti interessati, quali il mondo delle PMI. PROSSIME FASI Nel 2009 sono stati compiuti notevoli progressi. Tuttavia è fondamentale che l'attuazione del piano SBA continui con determinazione a ogni livello, senza che si perda di vista la prospettiva più a lungo termine , che consiste nella creazione di un ambiente di eccellenza a livello mondiale per le PMI, elemento importante ai fini della realizzazione della strategia UE 2020.