52008DC0127




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 5.3.2008

COM(2008) 127 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Rafforzare la prospettiva europea dei Balcani occidentali

{SEC(2008) 288}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Rafforzare la prospettiva europea dei Balcani occidentali

I. INTRODUZIONE

Negli ultimi due anni, i paesi dei Balcani occidentali[1] si sono avvicinati ulteriormente all’UE grazie ai progressi registrati, seppure in modo non uniforme, a livello di riforme e di conformità con i criteri e i requisiti fissati[2]. Vanno segnalate le iniziative importanti attuate in materia di cooperazione regionale. Nel 2008, tuttavia, i paesi dei Balcani occidentali dovranno ancora far fronte a diverse sfide con notevoli implicazioni per la loro sicurezza, la loro stabilità e il loro benessere.

La necessità di definire lo status del Kosovo ha focalizzato l'attenzione sulla regione e sui suoi legami con l'Unione europea. Nel contesto attuale, è importante mantenere la pace e la stabilità nella regione e il modo migliore di farlo è accentuare ulteriormente la prospettiva di adesione all'UE e renderla per quanto possibile visibile e concreta per tutti i popoli della regione. Al tempo stesso, i leader politici della regione devono impegnarsi in modo costruttivo.

Sebbene nei Balcani occidentali la pubblica opinione sia largamente favorevole all'integrazione nell'UE e tutti i governi si siano impegnati a raggiungere questo obiettivo, avviando le opportune riforme, le società sono tuttora divise su un certo numero di questioni fondamentali connesse alla convivenza e all'integrazione delle diverse comunità a cui si aggiunge, in certi casi, il problema della riforma costituzionale. Occorre quindi moltiplicare gli sforzi per raggiungere un consenso su tali aspetti, scongiurare le conseguenze disastrose di un nazionalismo spinto all'eccesso e accelerare le riforme politiche ed economiche necessarie.

Nell'interesse dell'Unione europea e dell'intero continente europeo, è auspicabile che le riforme politiche ed economiche, la riconciliazione fra i popoli e l'avvicinamento all'UE progrediscano con la massima rapidità possibile. L'UE sta quindi mobilitando tutti gli strumenti politici di cui dispone per favorire il conseguimento di questi obiettivi. La Commissione intende sostenere in via prioritaria il consolidamento dello Stato di diritto, il buon governo, la riforma giudiziaria e amministrativa e lo sviluppo della società civile.

Il Consiglio europeo di dicembre 2007 ha ribadito che "il futuro dei Balcani occidentali è nell'Unione europea", dichiarandosi disposto a portare avanti il processo di preadesione e, addirittura, ad accelerarlo quando ciò sia giustificato dagli sforzi di un determinato paese partner. A febbraio 2008, il Consiglio si è nuovamente impegnato ad appoggiare appieno ed efficacemente la prospettiva europea dei Balcani occidentali e ha chiesto alla Commissione di utilizzare gli strumenti comunitari per promuovere lo sviluppo economico e politico e di proporre alla regione, intesa in senso lato, misure concrete per progredire in questa direzione.

L'UE continuerà ad adoperarsi affinché la prospettiva dell'adesione sia visibile e concreta per i cittadini dei Balcani occidentali. A tal fine, l'UE deve essere pronta ad accelerare i preparativi di preadesione con tutti i paesi della regione, purché soddisfino le condizioni necessarie. I progressi di ciascun paese in direzione dell'UE dipendono dai suoi meriti individuali e dai risultati ottenuti nell'attuazione delle riforme prioritarie.

Il 2008 vedrà i partner dei Balcani occidentali assumere un ruolo guida nella promozione della cooperazione regionale, segnatamente attraverso il nuovo Consiglio di cooperazione regionale. È importante che i cittadini traggano vantaggio dalla cooperazione regionale.

Sussistono questioni bilaterali pendenti tra diversi partner regionali e i loro vicini. La Commissione invita tutte le parti interessate a rinnovare gli sforzi per trovare soluzioni reciprocamente accettabili. Il mantenimento di relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale sono tuttora indispensabili per progredire verso l'adesione all'UE.

La Commissione sostiene il processo di riforma nei paesi dei Balcani occidentali e la cooperazione regionale fra di essi attraverso il suo strumento di assistenza preadesione. La sua recente iniziativa in materia di coordinamento dei donatori, a cui partecipano le istituzioni finanziarie internazionali e i donatori bilaterali, intende mobilitare il massimo sostegno possibile, combinando sovvenzioni e prestiti, per soddisfare le esigenze della regione in termini di modernizzazione e di sviluppo.

La presente comunicazione ribadisce l'impegno dell'UE nei confronti della prospettiva europea dei Balcani occidentali e indica la via da seguire per consentire alla regione di progredire più rapidamente verso l'UE. Fa seguito all'agenda di Salonicco e alla comunicazione di Salisburgo, in linea con il documento sulla strategia di allargamento presentato dalla Commissione a novembre 2007. Definisce nuove iniziative per promuovere i contatti interpersonali, che spaziano dalla liberalizzazione dei visti alle borse di studio, per rafforzare la società civile e per incentivare lo sviluppo economico e sociale della regione. La comunicazione descrive inoltre in maniera succinta la situazione di ciascun partner in funzione degli sviluppi verificatisi dopo le relazioni di novembre 2007[3].

La decisione dell'attuale presidenza del Consiglio di indire una riunione ministeriale con i paesi dei Balcani occidentali il 28 marzo a Brdo (Slovenia) è particolarmente tempestiva. La presente comunicazione costituirà una base di discussione in tale occasione.

Si invita il Consiglio ad approvare le misure esposte nel presente documento e ad appoggiarne l'attuazione.

II. I RISULTATI OTTENUTI E LA VIA DA PERCORRERE

1. Avvicinarsi all'UE e intensificare la cooperazione regionale

Un ulteriore avvicinamento all'UE presuppone il rispetto dei criteri e delle condizioni stabiliti per ciascuna fase, cioè i criteri di adesione di Copenaghen e quelli connessi al processo di stabilizzazione e di associazione, che riguardano fra l'altro la cooperazione regionale, le relazioni di buon vicinato e la piena cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY). I paesi dei Balcani occidentali devono prendere provvedimenti efficaci per realizzare le priorità definite nei rispettivi partenariati di adesione o europei, poiché il ritmo dei progressi di ciascun paese dipende dai risultati raggiunti al riguardo.

Ulteriori progressi verso l'adesione all'UE

Procedono i negoziati di adesione con la Croazia : il processo di screening è terminato a ottobre 2006; a febbraio 2008 erano stati aperti sedici capitoli negoziali e due erano stati chiusi provvisoriamente. I progressi della Croazia trasmettono un messaggio positivo agli altri paesi dei Balcani occidentali per quanto riguarda la loro possibilità di aderire una volta soddisfatte le condizioni necessarie.

Se il governo si impegnerà con la debita determinazione per rispettare i parametri e gli altri requisiti, nei prossimi dodici mesi i negoziati di adesione con la Croazia potrebbero registrare progressi considerevoli. Se vuole che il 2008 sia un anno decisivo per il suo processo di adesione, la Croazia deve compiere ulteriori progressi in termini di riforma giudiziaria e amministrativa, lotta alla corruzione, diritti delle minoranze, ritorno dei profughi e ristrutturazione del settore delle costruzioni navali. La Croazia deve inoltre dar prova di maggiore impegno per risolvere le vertenze pendenti con i suoi vicini, in particolare affrontando senza indugio, in linea con le conclusioni del Consiglio di febbraio 2008, il problema della zona ecologica e di pesca protetta.

Lo status di paese candidato è stato conferito all’ ex Repubblica jugoslava di Macedonia a dicembre 2005. Il ritmo delle riforme, che negli ultimi due anni era rimasto globalmente lento, sta dando qualche segno di accelerazione.

Aumenta il consenso sulle riforme connesse all'UE grazie a una migliore cooperazione fra i partiti politici e fra il primo ministro e il presidente. Tali riforme comprendono, tra l'altro, le nomine al Consiglio della magistratura ad opera del Parlamento e l'adozione di leggi riguardanti l'Ufficio del procuratore generale, il Consiglio dei pubblici ministeri e la composizione della commissione per le relazioni interetniche. Si segnalano progressi anche per quanto riguarda la riforma della polizia e il decentramento.

Rimane di fondamentale importanza mantenere relazioni di buon vicinato e trovare soluzioni negoziate e reciprocamente accettabili alle questioni pendenti con i paesi vicini, in linea con le conclusioni del Consiglio di dicembre 2007.

Il partenariato di adesione adottato dal Consiglio il 18 febbraio 2008[4] individua otto priorità fondamentali per il processo di adesione dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, che riguardano il corretto adempimento di tutti gli impegni assunti in sede di ASA, il dialogo tra i partiti politici, l'attuazione della legge sulla polizia e della legislazione anticorruzione, la riforma della magistratura e della pubblica amministrazione, nonché misure volte a favorire l'occupazione e a migliorare il contesto in cui operano le imprese.

L’ex Repubblica jugoslava di Macedonia deve realizzare queste priorità fondamentali per dimostrare la sua disponibilità a intavolare i negoziati di adesione. La Commissione ritiene che nel 2008 il paese possa compiere i progressi necessari, ferme restando una decisa volontà politica e una cooperazione sufficiente fra le parti. La Commissione valuterà queste priorità fondamentali inserendole come parametri di riferimento nella relazione periodica di autunno. Dai risultati ottenuti dipenderà la raccomandazione relativa all'avvio dei negoziati di adesione.

Il completamento degli accordi di stabilizzazione e di associazione (ASA) con gli altri paesi della regione ha segnato una svolta fondamentale. Gli accordi con l'Albania e il Montenegro sono stati firmati rispettivamente a giugno 2006 e ottobre 2007[5]. Le relative disposizioni commerciali sono già entrate in vigore in virtù degli accordi interinali corrispondenti. La Commissione incoraggia gli Stati membri a ratificare rapidamente gli ASA affinché entrino in vigore prima possibile. Gli ASA con la Serbia e la Bosnia-Erzegovina sono stati siglati dalla Commissione, rispettivamente, a novembre e a dicembre 2007. Questi accordi saranno firmati non appena la Serbia e la Bosnia-Erzegovina avranno soddisfatto le necessarie condizioni. Un bilancio soddisfacente, specie per quanto riguarda l'adempimento degli obblighi previsti dagli ASA, comprese le disposizioni commerciali, è un fattore essenziale per i progressi di ciascun paese verso l'adesione.

L' Albania ha portato avanti il processo di riforma e di avvicinamento agli standard dell'UE e sta ottenendo risultati soddisfacenti nell'attuazione dell'accordo interinale connesso all'ASA. Il paese ha adottato una posizione equilibrata sulla questione del Kosovo, contribuendo quindi alla stabilità regionale.

I leader politici albanesi si sono impegnati ad allacciare rapporti costruttivi in merito alle riforme fondamentali: riforma elettorale, specialmente in previsione delle elezioni politiche del 2009, consolidamento dello Stato di diritto, riforma della magistratura, lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Se migliorerà il clima in parlamento, sarà più agevole per il paese affrontare efficacemente questi problemi.

L'Albania potrà intensificare le sue relazioni con l'UE purché continui ad applicare correttamente l'ASA, garantisca elezioni conformi agli standard internazionali e rafforzi ulteriormente lo Stato di diritto. È importante inoltre che il paese migliori il contesto in cui operano le imprese e la competitività della sua economia.

Da quando è diventato indipendente, a giugno 2006, il Montenegro ha compiuto notevoli progressi, adoperandosi attivamente per rafforzare le proprie capacità istituzionali e giuridiche. L'adozione della costituzione e la firma dell'ASA hanno segnato una svolta fondamentale nell'evoluzione del paese e delle sue relazioni con l'UE.

La costituzione del Montenegro è globalmente conforme agli standard europei e costituisce un quadro generale adeguato per la magistratura, i diritti umani e i diritti delle minoranze. Il Montenegro deve però intensificare i preparativi per l'attuazione di questo quadro. I principi dell'indipendenza e della responsabilità della magistratura devono essere integralmente rispettati. Occorre inoltre intensificare la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Il Montenegro dovrà dar prova del massimo impegno per portare avanti la riforma amministrativa e rafforzare la capacità amministrativa.

Nel prossimo futuro, il Montenegro dovrà inoltre ampliare il consenso sulle questioni connesse alla costruzione dello Stato e portare avanti l'attuazione dell'agenda per l'integrazione europea. L'elezione del presidente ad aprile 2008 dovrebbe dare un contributo in tal senso.

La ratifica unanime dell'ASA ha evidenziato l'ampio consenso dei cittadini riguardo a un futuro europeo. L'applicazione dell'accordo interinale e l'accelerazione dei preparativi per applicare l'ASA, una volta ratificato, sono di fondamentale importanza per l'ulteriore sviluppo delle relazioni tra il Montenegro e l'UE. Il paese deve inoltre migliorare la stabilità macroeconomica e il contesto in cui operano le imprese.

La Bosnia-Erzegovina ha preso ulteriori provvedimenti onde attuare l'agenda per l'integrazione europea. A ottobre 2007, i leader politici si sono impegnati ad attuare la riforma della polizia e a portare avanti il programma di riforma globale onde creare le condizioni per la firma dell'ASA ("dichiarazione di Mostar").

La cooperazione con l'ICTY è migliorata e ha raggiunto un livello globalmente soddisfacente. L'adozione di nuove procedure operative ha migliorato in una certa misura il funzionamento delle istituzioni statali. Questi sviluppi hanno permesso di siglare l'ASA il 4 dicembre 2007. Occorre però un ulteriore, notevole impegno da parte dei leader politici del paese per consentire alla Bosnia-Erzegovina di assumersi l'intera responsabilità della sua governance e di proseguire sulla via delle riforme. A febbraio 2008, il Consiglio per l'attuazione della pace ha deciso di rinviare la chiusura dell'Ufficio dell'Alto rappresentante.

Ora le autorità della Bosnia-Erzegovina devono adottare una legislazione a livello statale sulle forze di polizia e concentrarsi sulle altre priorità fondamentali. La Commissione ritiene che, se dimostrerà una volontà politica adeguata, la Bosnia-Erzegovina dovrebbe poter soddisfare entro tempi brevi i requisiti per la firma dell'ASA. La Bosnia-Erzegovina ha bisogno di istituzioni funzionali ed efficienti, in grado di affrontare le sfide dell'integrazione europea.

La Serbia è chiamata a svolgere un ruolo determinante nella regione a livello economico e politico ed è altrettanto importante per la stabilità della regione, a cui gioverebbe un paese stabile e prospero, pienamente integrato nella famiglia delle nazioni europee. La Serbia deve operare scelte strategiche per il suo futuro. L'elezione presidenziale di febbraio 2008 ha confermato le aspirazioni europee del paese.

L'UE ha deciso di costituire una task force per studiare il modo di progredire rapidamente e si è impegnata a firmare l'ASA con la Serbia non appena saranno state completate le tappe necessarie. La Commissione rimane del parere che l'ASA comporterà vantaggi sia per la Serbia che per l'UE e che avrà effetti positivi per l'intera regione.

Va sottolineata più che mai l'importanza della cooperazione regionale e delle relazioni di buon vicinato per consentire alla Serbia e all'intera regione di continuare a progredire verso l'UE.

Come ha dichiarato il Consiglio europeo del 14 dicembre 2007, la progressione della Serbia verso l'UE, inclusa la concessione dello status di paese candidato, può essere accelerata. La Commissione invita la Serbia a ribadire l'impegno a rinsaldare i legami con l'Unione europea.

Il Kosovo dopo gli sviluppi relativi al suo status

Il 17 febbraio, l'assemblea del Kosovo ha adottato una risoluzione in cui dichiarava l'indipendenza. Nella riunione del 18 febbraio, il Consiglio ha constatato che la risoluzione impegnava il Kosovo a rispettare i principi della democrazia e dell'uguaglianza di tutti i suoi cittadini, a tutelare la minoranza serba, le altre minoranze e il patrimonio culturale e religioso e ad accettare il monitoraggio internazionale.

Il Consiglio ha preso atto che gli Stati membri decideranno in merito alle loro relazioni con il Kosovo in conformità della prassi nazionale e del diritto internazionale; ha sottolineato che il Kosovo è un caso sui generis, che non rimette in discussione i principi della sovranità e dell'integrità territoriale, la Carta delle Nazioni Unite, le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e l'atto finale di Helsinki; si è inoltre espresso positivamente sulla presenza ininterrotta della comunità internazionale sulla base della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Il Consiglio ha ribadito che l'UE è disposta a svolgere un ruolo guida per rafforzare la stabilità nella regione.

In linea con le conclusioni del Consiglio, la Commissione ritiene fondamentale che Belgrado e Pristina rispettino l'impegno, assunto in precedenza, di astenersi da qualsiasi attività o dichiarazione tale da compromettere la sicurezza.

La Commissione si compiace che il Consiglio si sia nuovamente impegnato ad appoggiare appieno ed efficacemente la prospettiva europea dei Balcani occidentali e che l'abbia invitata a utilizzare gli strumenti comunitari per promuovere lo sviluppo economico e politico e a proporre alla regione, intesa in senso lato, misure concrete per progredire in questa direzione.

L'UE sosterrà il futuro sviluppo del Kosovo tramite una missione civile internazionale guidata da un suo rappresentante speciale, una missione PESD sullo Stato di diritto e un notevole contributo allo sviluppo economico e politico.

Il 4 febbraio, l'UE ha adottato un'azione comune per l'invio di una missione PESD (EULEX Kosovo) e ha nominato un rappresentante speciale dell'UE. Parteciperanno alla missione funzionari di polizia, giudici, pubblici ministeri e funzionari doganali, che aiuteranno le autorità del Kosovo a mantenere lo Stato di diritto.

Il Kosovo dovrà dar prova di particolare impegno per rafforzare lo Stato di diritto, potenziando in particolare la magistratura, per lottare contro la criminalità organizzata e la corruzione, incentivare lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro, agevolare il ritorno dei profughi e delle comunità minoritarie, intensificare il dialogo e promuovere la riconciliazione fra le diverse comunità. L'assistenza UE a favore del Kosovo, stimata complessivamente a oltre 1 miliardo di euro per il periodo 2007-2010, coprirà il sostegno allo sviluppo politico ed economico del Kosovo e il contributo dell'UE alla presenza internazionale in Kosovo.

Il Kosovo è ulteriormente progredito verso una società democratica e multietnica. Le elezioni politiche di novembre 2007 si sono svolte in modo libero, equo e globalmente conforme agli standard internazionali. Il nuovo governo di coalizione, di cui fanno parte anche ministri delle comunità serba e turca, ha assunto determinati impegni per quanto riguarda il benessere delle minoranze, in particolare i serbi del Kosovo, e ha sottolineato l'importanza che attribuisce alle riforme, in linea con l'agenda europea.

Come gli altri paesi dei Balcani occidentali, anche il Kosovo ha una prospettiva europea chiara e tangibile. È in corso un dialogo regolare tra la Commissione e il Kosovo, i cui progressi vengono periodicamente monitorati. La Commissione aumenterà il suo sostegno allo sviluppo istituzionale e organizzerà una conferenza dei donatori per raccogliere fondi onde soddisfare le necessità più impellenti del Kosovo. Cercherà inoltre di promuovere i contatti interpersonali e la partecipazione del Kosovo alla cooperazione regionale.

I progressi della cooperazione regionale – il nuovo Consiglio di cooperazione regionale[6]

La cooperazione regionale è notevolmente progredita e ha visto aumentare il coinvolgimento dei paesi dell'Europa sudorientale. A febbraio 2008 era ormai terminata la transizione dal patto di stabilità a un quadro di cooperazione regionalizzato, iniziata al vertice del Processo di cooperazione per l’Europa sudorientale (SEECP) tenutosi a Zagabria a maggio 2007. Il nuovo quadro opera sotto la guida politica del SEEPC e comprende il Consiglio di cooperazione regionale (CCR) appena istituito. Il segretario generale è stato nominato e il segretariato, con sede a Sarajevo, è diventato operativo a gennaio 2008. Sarà aperto prossimamente un ufficio di collegamento a Bruxelles. Il segretariato è cofinanziato dai paesi della regione, dalla Commissione e da altri donatori internazionali. L'UE è rappresentata nel comitato (board) del CCR.

Il CCR si avvarrà di quanto realizzato dal patto di stabilità, che fra il 1999 e il 2007 ha impresso un impulso considerevole alle attività regionali e al coordinamento dei donatori nell'Europa sudorientale, e ne proseguirà l'operato attuando iniziative e progetti scelti in modo più razionale. La Commissione intende fornire sostegno al CCR e sollecita il contributo dei paesi della regione, degli Stati membri e degli altri donatori.

2. Contatti interpersonali; far conoscere l'UE ai cittadini

È di fondamentale importanza promuovere i contatti interpersonali fra i Balcani occidentali e l'UE affinché i cittadini della regione conoscano meglio l'Unione europea, i suoi valori, le sue norme e il suo stile di vita. I contatti fra i cittadini dei Balcani occidentali favoriscono la riconciliazione. Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza dei contatti interpersonali e ha invitato la Commissione a prendere iniziative per favorirli, segnatamente in materia di visti e borse di studio[7].

Esenzione dal visto

L'esenzione dal visto per i viaggi nell'UE riveste notevole importanza per la popolazione dei Balcani occidentali. Se si eccettua la Croazia, ai cittadini di questi paesi occorre tuttora un visto per entrare nell'Unione. La transizione verso l'esenzione dal visto rientra nei preparativi per l'adesione all'UE, che comporta, a termine, l'adesione allo spazio Schengen. Al tempo stesso, il processo di liberalizzazione dei viaggi deve tener conto degli interessi dell'UE in materia di sicurezza interna e di immigrazione. I paesi dei Balcani occidentali, quindi, devono prima adottare le riforme necessarie.

Come primo passo verso la liberalizzazione dei visti, la Commissione ha negoziato con i paesi dei Balcani occidentali degli accordi di facilitazione del visto firmati a settembre 2007 ed entrati in vigore il 1° gennaio 2008. Questi accordi rendono nettamente più agevole ottenere il visto per recarsi nell'UE, riducono le spese di visto (35 euro anziché 60) e esonerano da queste spese categorie di persone molto ampie. Fissano i termini di rilascio del visto (di norma, 10 giorni) e semplificano/chiariscono le procedure di rilascio per determinate categorie di persone. Gli accordi di facilitazione del visto sono legati agli accordi di riammissione negoziati e conclusi parallelamente[8] e all'introduzione della biometria.

I paesi dei Balcani occidentali e gli Stati membri devono garantire la corretta applicazione degli accordi di facilitazione del visto e di riammissione. Il monitoraggio sarà affidato a comitati misti che si riuniranno a primavera del 2008 e adotteranno orientamenti destinati ai consolati degli Stati membri per garantire un'applicazione uniforme degli accordi.

In linea con l'Agenda di Salonicco e con le conclusioni del Consiglio (GAERC) di giugno 2007, la Commissione sta preparando la liberalizzazione dei visti con i Balcani occidentali. Nel documento sulla strategia di allargamento di novembre 2007, la Commissione annunciava l'avvio di un dialogo con ciascun paese onde definire roadmap riguardanti le condizioni cui è subordinata l'esenzione dal visto.

Nelle sue conclusioni del 28 gennaio 2008, il Consiglio si è compiaciuto dell'intenzione della Commissione europea di avviare quanto prima con tutti i paesi della regione un dialogo sui visti ed ha manifestato la sua disponibilità a discutere ulteriormente della questione, sulla base dell'attuale comunicazione, al fine di definire tabelle di marcia dettagliate indicanti chiari parametri di riferimento che tutti i paesi della regione devono soddisfare per avanzare gradualmente verso la liberalizzazione dei visti.

La Commissione ha avviato un dialogo sulla liberalizzazione dei visti con la Serbia, a gennaio, e con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e il Montenegro a febbraio. Il dialogo con l'Albania sarà avviato agli inizi di marzo. Poi sarà il turno della Bosnia-Erzegovina.

La Commissione definirà delle roadmap in consultazione con il Consiglio, avvalendosi dei contributi dei paesi dei Balcani occidentali. Le roadmap riguarderanno quattro gruppi di questioni: sicurezza dei documenti, immigrazione clandestina, ordine pubblico e pubblica sicurezza, relazioni esterne. Le roadmap saranno definite in modo tale da consentire a ciascun paese di attuare riforme mirate per soddisfare i requisiti dell'UE. Una volta avviato il dialogo, la Commissione intende ultimare appena possibile le roadmap per consentire l'attuazione tempestiva delle riforme necessarie.

Il ritmo dei preparativi finalizzati alla liberalizzazione dei visti dipenderà dai progressi di ciascun paese verso la conformità con i parametri di riferimento. Per tutta la durata del processo, si terrà conto anche della capacità dei paesi di applicare in modo corretto ed efficace gli accordi di facilitazione del visto e di riammissione. La Commissione fornirà assistenza finanziaria e tecnica per agevolare l'attuazione delle roadmap.

La Commissione e il Consiglio sorveglieranno con attenzione l'andamento delle riforme. Non appena un paese avrà soddisfatto le condizioni stabilite, la Commissione proporrà al Consiglio di sopprimere l'obbligo del visto modificando il regolamento 539/2001 del Consiglio[9].

Più borse per gli studenti dei Balcani occidentali

Sono in aumento le borse di studio offerte dalla Commissione a studenti dei Balcani occidentali nell'ambito del programma Erasmus Mundus : nell'anno accademico 2007/2008 sono state concesse borse a 100 laureati per frequentare un master ("finestra per i Balcani occidentali") e nell'anno accademico 2008/2009 sono state concesse fino a 500 borse per gli studenti di qualsiasi livello e per il personale accademico (nell'ambito della "finestra per la cooperazione esterna"). A queste attività è stato destinato annualmente un contributo comunitario che va fino a 10 milioni di euro.

A seguito della riunione del Consiglio del 28.1.2008, la Commissione intende raddoppiare questo stanziamento annuale, il che consentirebbe a centinaia di altri studenti di ricevere una borsa già nell'anno accademico 2009/2010.

La Commissione invita gli Stati membri ad aumentare il numero delle borse di studio destinate agli studenti dei Balcani occidentali nell'ambito dei loro programmi bilaterali pertinenti.

Partecipazione ai programmi e alle agenzie della Comunità

I paesi candidati effettivi e potenziali possono partecipare ai programmi comunitari sulla base di accordi quadro. La partecipazione a questi programmi è un utile strumento per agevolare l'integrazione, la cooperazione e la definizione delle politiche. La Comunità fornisce sostegno e, in alcuni casi, applica condizioni di favore per tale partecipazione.

La Commissione collabora strettamente con i paesi della regione per individuare i programmi comunitari idonei sotto il profilo dell'interesse e della capacità e per preparare, all'occorrenza, la partecipazione degli interessati. La maggior parte dei paesi dei Balcani occidentali è associata dal 2007 al Settimo programma quadro di ricerca e alcuni di essi partecipano anche ai programmi “Cultura”, “Progresso”, "Competitività e innovazione", "Dogane" e "Fiscalis". Altri programmi saranno aperti a più paesi dei Balcani occidentali nel 2008-2009.

I paesi dei Balcani occidentali possono partecipare anche, caso per caso, alle agenzie comunitarie . Procedono i preparativi per la partecipazione a determinate agenzie, specie per quanto riguarda la Croazia e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia. IPA fornirà finanziamenti a un certo numero di agenzie comunitarie per aiutarle a preparare la partecipazione dei paesi dei Balcani occidentali.

Nel 2008, la Commissione adotterà una comunicazione in virtù della quale i paesi candidati potenziali parteciperanno ai programmi comunitari alle stesse condizioni dei paesi candidati, anche per quanto riguarda il tasso di cofinanziamento della loro partecipazione da parte della Comunità, che sarà maggiorato (dal 75 al 90%).

Altre attività riguardanti la scienza e la ricerca, l'istruzione, la cultura, i giovani e i media

La cooperazione con l'UE e nella regione dei Balcani occidentali in materia di scienza e ricerca si sta intensificando, con un crescente coinvolgimento dei paesi dei Balcani occidentali nelle attività contemplate dal Settimo programma quadro di ricerca: il numero delle proposte di progetti provenienti dalla regione è notevolmente aumentato ed è stato istituito un nuovo strumento di cooperazione per i Balcani occidentali (Inco.net).

I paesi dei Balcani occidentali stanno definendo, con l'aiuto della Commissione, una strategia di ricerca integrata, in linea con lo Spazio europeo della ricerca. Le attività del Centro comune di ricerca sono state aperte agli scienziati dei Balcani occidentali. A giugno 2006 è stata lanciata una "piattaforma orientativa sulla ricerca per i Balcani occidentali", a cui partecipano tutti gli interessati, onde rafforzare la capacità di ricerca nella regione. Finora la piattaforma si è riunita con frequenza semestrale.

Le attività intraprese nei Balcani occidentali in materia di istruzione e cultura contribuiscono allo sviluppo delle risorse umane e al processo di riconciliazione. Fra di esse vanno segnalati l'avvio nel 2007 di un'iniziativa per la riforma didattica nell'Europa sudorientale e il lavoro della Fondazione europea per la formazione nella regione. È in atto, nell'ambito del programma Tempus , una vasta cooperazione tra istituzioni accademiche dei Balcani e degli Stati membri dell'UE nel settore dell'istruzione superiore. Il sostegno comunitario fornito ai Balcani occidentali nell'ambito di questo programma ammonta a 20 milioni di euro all'anno.

A maggio 2008 si terrà a Lubiana, nell'ambito dell'anno europeo del dialogo interculturale, una conferenza sul tema "Politiche e prassi culturali nelle relazioni esterne dell'UE", che sarà incentrata in particolare sui Balcani occidentali. La Commissione sta attuando insieme al Consiglio d'Europa un programma regionale a difesa del patrimonio culturale nell'Europa sudorientale, di cui finora hanno usufruito 177 edifici e siti.

La partecipazione e il sostegno della Commissione si estendono anche a iniziative di riforma dei media . A giugno 2008 si terrà a Istanbul una conferenza sull'emittenza radiotelevisiva.

Una "finestra" speciale del programma "Gioventù in azione" sostiene le attività per i giovani nei Balcani occidentali (scambi di giovani, progetti del Servizio volontario europeo per i giovani, formazione e creazione di reti). Queste attività, lanciate nel 2007, saranno ulteriormente sviluppate nel 2008.

Cooperazione transfrontaliera

Oltre a favorire la riconciliazione e i rapporti di buon vicinato, la cooperazione transfrontaliera agevola l'integrazione dei paesi beneficiari nell'UE, a maggior ragione in una regione dove i conflitti imperversavano fino a poco tempo fa. I programmi di cooperazione transfrontaliera promuovono i contatti interpersonali coinvolgendo gli interessati in attività comuni e incentivando lo sviluppo degli investimenti transfrontalieri.

Il contributo dello strumento comunitario alla cooperazione transfrontaliera è stato esteso per coprire anche le frontiere fra i paesi dei Balcani occidentali, oltre a quelle tra questi paesi e gli Stati membri dell'UE. L'assistenza è stata considerevolmente maggiorata e nel periodo 2007-2011 ammonterà complessivamente a circa 50 milioni di euro all'anno, contro una media annuale di 20 milioni di euro nel periodo 2004-2006.

3. Sviluppo e dialogo della società civile – Un nuovo strumento per la società civile

La società civile è un elemento essenziale della vita pubblica democratica. La sua attiva partecipazione al processo di riforma politica, sociale ed economica nei Balcani occidentali promuove la democrazia e la riconciliazione. Nonostante alcune azioni positive, le organizzazioni della società civile sono tuttora deboli e devono essere formate per potersi adeguare alle circostanze attuali. È pertanto fondamentale creare condizioni che favoriscano l'ulteriore espansione delle loro attività.

L'assistenza dell'UE per lo sviluppo e il dialogo della società civile nei Balcani occidentali, fornita anche in passato tramite vari strumenti, assumerà particolare rilievo nell'ambito dell'IPA. Hanno beneficiato di sostegno numerose organizzazioni, attive in particolare in settori come le relazioni interetniche, la tutela dei diritti delle minoranze, compresi i Rom, la riduzione della povertà, la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sociale.

Il sostegno globale fornito alla società civile dei Balcani occidentali nell'ambito dei programmi nazionali e regionali è ammontato complessivamente a 27 milioni di euro nel periodo 2005-2007. Viene fornita ulteriore assistenza tramite i programmi di cooperazione transfrontaliera e lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)[10].

Nel documento di strategia di novembre 2007, la Commissione annunciava la creazione di un nuovo strumento per promuovere il dialogo e lo sviluppo della società civile . La cooperazione ingloberà settori come i diritti umani, la parità fra i sessi, l'inclusione sociale, la sanità, l'ambiente, la promozione e la rappresentanza delle imprese, i media, la cultura e la politica dei consumatori. Lo strumento comprenderà tre tipi di attività:

- sostegno per sviluppare le iniziative e le capacità della società civile locale, in modo da rafforzarne il ruolo;

- programmi volti a favorire i contatti di giornalisti, giovani esponenti politici, leader sindacali, insegnanti ecc. con le istituzioni dell'UE;

- sostegno per la costituzione di partenariati e lo sviluppo di reti fra organizzazioni della società civile, imprese, sindacati e altre parti sociali e organizzazioni professionali dei paesi beneficiari e le rispettive controparti nell'UE onde promuovere il trasferimento delle conoscenze e delle esperienze.

I progetti saranno attuati attraverso i programmi nazionali e multibeneficiari nell'ambito dell'IPA. Un programma IPA multibeneficiari fornirà assistenza tecnica a tutte le componenti dello strumento. Sarà fornita ulteriore assistenza tecnica per la formazione, il rafforzamento delle capacità, la creazione di reti e la diffusione dei risultati. I finanziamenti per le attività della società civile nei Balcani occidentali nel periodo 2008-2010 saranno circa il triplo di quelli del periodo 2005-2007. Ad aprile 2008 si terrà a Bruxelles una conferenza a livello della società civile per lanciare il nuovo strumento.

Considerato il loro potenziale contributo alla riconciliazione, la Commissione avvierà un dialogo con le chiese e i gruppi religiosi, che potranno così scambiare opinioni e familiarizzarsi con le strutture e le procedure dell'UE.

4. Buon governo

Nel documento sulla strategia di allargamento del 2007, la Commissione dava assoluta priorità alle questioni di base inerenti alla governance, tra cui lo sviluppo istituzionale, la riforma giudiziaria e amministrativa, la prevenzione della criminalità organizzata e la lotta alla corruzione. La cooperazione totale con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY) rimane indispensabile perché i paesi interessati continuino a progredire verso l'UE.

Cooperazione in materia di giustizia, libertà e sicurezza[11]

La cooperazione e le riforme in materia di giustizia, libertà e sicurezza, specie per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, la riforma della magistratura e della polizia e il rafforzamento della gestione delle frontiere, rivestono particolare importanza per i Balcani occidentali e figurano fra le priorità principali della loro agenda europea. A questo settore continuerà a essere destinata una quota rilevante dell'assistenza comunitaria per la regione.

A fine 2007 si è felicemente concluso il processo di Ohrid per la gestione e la sicurezza delle frontiere (cofinanziato dalla Commissione). La cooperazione in questo settore proseguirà nell'ambito del CCR.

I Balcani occidentali sono un'area prioritaria per Europol . Nel 2007, l'Albania, la Bosnia-Erzegovina e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia hanno firmato accordi strategici con Europol e si stanno negoziando accordi analoghi con il Montenegro e la Serbia. Dal 2006 è in vigore un accordo operativo di maggiore portata tra Europol e la Croazia, che ha inoltre concluso un accordo di cooperazione con Eurojust[12] a novembre 2007.

L'UE sostiene una stretta cooperazione tra Europol e il Centro regionale per la lotta alla criminalità transfrontaliera della SECI[13] , con sede a Bucarest. Sarebbe opportuno concludere un accordo di cooperazione fra le due organizzazioni una volta che sarà stata adottata la nuova convenzione SECI (SELEC – Centro per l'applicazione della legge nell'Europa sudorientale), che contiene norme sulla protezione dei dati personali, in linea con le conclusioni sull'ulteriore sviluppo del centro SECI adottate dal Consiglio Giustizia e affari interni (GAI) a dicembre 2006.

La Commissione appoggia l'iniziativa della presidenza slovena riguardante valutazioni della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata nell'Europa sudorientale (SEE-OCTA), elaborate dai paesi dei Balcani occidentali con l'aiuto del centro SECI e di Europol. A marzo 2008 si terrà a Vienna una conferenza sul tema SEE-OCTA. I primi risultati di queste valutazioni saranno esposti al Consiglio GAI a giugno 2008.

Si intensificherà la cooperazione fra l'UE e i paesi dei Balcani occidentali per contrastare il terrorismo e i traffici . L'agenzia dell'UE che coordina le azioni relative alla sicurezza delle frontiere (FRONTEX) sta intensificando la cooperazione con numerosi paesi dei Balcani occidentali sulla base di intese operative.

La Commissione continuerà a fornire assistenza ai progetti regionali in ambito GLS, fra cui la cooperazione regionale fra pubblici ministeri, la cooperazione transfrontaliera fra polizia e servizi doganali e le azioni riguardanti le politiche di asilo, immigrazione e visti.

Istituto regionale di pubblica amministrazione (ReSPA)

L' Istituto regionale di pubblica amministrazione (ReSPA) , creato a maggio 2006 su iniziativa della Commissione, opera da novembre 2006 come rete volta a incentivare la cooperazione regionale a livello della pubblica amministrazione, a rafforzare la capacità amministrativa e a sviluppare le risorse umane nel settore.

Dalla fine del 2006 è stato organizzato un certo numero di attività di formazione con l'obiettivo di aprire un istituto regionale di pubblica amministrazione perfettamente funzionante agli inizi del 2009. Sono in corso i preparativi e a gennaio 2008 il comitato direttivo del ReSPA ha scelto Danilovgrad (Montenegro) come futura sede dell'istituto. Sono iniziati i preparativi per la firma dell'accordo di sede, che conferisce al ReSPA la personalità giuridica, e nel corso del 2008 saranno avviate le procedure di nomina del direttore e di assunzione del personale. A maggio 2008 sarà firmato un memorandum d'intesa tra i beneficiari.

L'Istituto regionale di pubblica amministrazione sarà strettamente associato alla nuova fase del progetto ReSPA. Si sta inoltre promuovendo una collaborazione attiva con gli istituti nazionali di pubblica amministrazione degli Stati membri.

La Commissione appoggia l'apertura del ReSPA e fornisce finanziamenti per le fasi preparatorie del progetto. Le spese operative dell'istituto saranno a carico degli Stati partecipanti.

Gemellaggi, TAIEX e SIGMA – Sessioni informative sull'UE per le parti interessate dei paesi dei Balcani occidentali

I gemellaggi[14] e le attività di TAIEX[15], volti a familiarizzare le amministrazioni dei paesi candidati effettivi e potenziali con l'acquis dell'UE e con gli standard europei, rappresentano una parte considerevole dell'assistenza comunitaria alla regione.

Nei Balcani occidentali il gemellaggio è disponibile per tutti i settori dell'acquis. Da marzo 2006 sono stati avviati nella regione quindici nuovi progetti di gemellaggio, con una dotazione complessiva di 16,5 milioni di euro, nei settori seguenti: giustizia e affari interni, finanze pubbliche e mercato interno (comprese le dogane e la fiscalità), affari sociali e agricoltura. Queste attività proseguiranno.

Le attività TAIEX della Commissione nei Balcani occidentali riguardano tutti i settori contemplati dalla legislazione dell'UE, con particolare attenzione a mercato interno, agricoltura e giustizia e affari interni. Rientrano in queste attività anche la traduzione dell'acquis e le questioni terminologiche. Da marzo 2006 hanno usufruito direttamente dell'assistenza TAIEX circa 14 000 funzionari della regione e sono stati organizzati oltre 530 eventi a scopo di formazione e informazione. Le attività TAIEX saranno ulteriormente ampliate per quanto riguarda la legislazione dell'UE, la costruzione dello Stato, il buon governo e la riforma socioeconomica. Saranno istituiti, con l'aiuto di TAIEX, una linea di credito speciale per lo sviluppo istituzionale in Kosovo e un programma che riunirà gli esponenti della società civile dei Balcani occidentali con le loro controparti dell'UE (vedi sopra).

TAIEX organizzerà in ciascuno dei paesi candidati potenziali una serie di seminari ad hoc su questioni generali riguardanti le politiche, le strutture e i processi preadesione dell'Unione europea, nonché i settori principali della legislazione dell'UE.

La Commissione continuerà a fornire assistenza a titolo dello strumento SIGMA[16] per lo sviluppo istituzionale nei settori orizzontali della gestione pubblica (riforma della pubblica amministrazione, appalti pubblici, etica del settore pubblico, controllo finanziario esterno e interno).

5. Cooperazione parlamentare

Una partecipazione attiva dei parlamenti ai preparativi nazionali è fondamentale per far progredire i paesi verso l'UE.

La collaborazione tra il Parlamento europeo e i parlamenti dei paesi dei Balcani occidentali è proseguita attraverso i comitati parlamentari misti con la Croazia e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e le riunioni interparlamentari con Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia. Si sono tenute riunioni informali di questo tipo anche con il Kosovo. La cooperazione proseguirà sotto forma di seminari e congressi interparlamentari. Il Parlamento europeo (commissione per gli affari esteri - AFET) sta valutando la possibilità di sostenere le attività del CCR a livello di cooperazione parlamentare.

Nel 2007 è stato creato presso il parlamento bulgaro un segretariato regionale per la cooperazione parlamentare nell'Europa sudorientale. A primavera 2008 sarà quindi firmato un memorandum d'intesa sulla cooperazione interparlamentare nell'Europa sudorientale, siglato a dicembre 2007. La cooperazione parlamentare a livello regionale è proseguita anche attraverso le riunioni annuali della conferenza dei comitati per l'integrazione europea degli Stati che partecipano al processo di stabilizzazione e di associazione (COSAP Balcani occidentali) e nel forum parlamentare di Cetinje.

6. Integrazione commerciale – Accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA)

La versione ampliata e modificata dell' Accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA) , firmata a dicembre 2006, è entrata in vigore per tutte le parti a novembre 2007. L'accordo contribuirà ad attrarre gli investimenti esteri diretti, a stimolare il commercio intraregionale e a integrare la regione nel contesto commerciale internazionale. L'integrazione commerciale regionale tramite il CEFTA completa l'integrazione commerciale tra i paesi della regione e l'UE favorita dagli accordi di stabilizzazione e di associazione (ASA) e dalle misure commerciali autonome. Ad aprile 2008 sarà operativo a Bruxelles un nuovo segretariato incaricato di coadiuvare la presidenza rotante del CEFTA.

La Commissione continuerà a fornire un'assistenza tecnica e finanziaria alle parti e per i primi tre anni sosterrà finanziariamente il nuovo segretariato.

Si sta instaurando per i paesi interessati della regione il cumulo diagonale delle norme di origine [17] tra l'UE e i Balcani occidentali. Le disposizioni pertinenti, compreso il cumulo con la Turchia per i prodotti che rientrano nell'unione doganale, sono state inserite negli ASA o nei protocolli aggiuntivi negoziati nel 2007 e si applicheranno all'entrata in vigore degli accordi interinali e dei protocolli aggiuntivi corrispondenti. A ottobre 2007, i ministri del commercio euromediterranei hanno approvato l'estensione del sistema di cumulo diagonale paneuromediterraneo ai paesi dei Balcani occidentali. Procedono i necessari preparativi tecnici e le decisioni formali dovrebbero essere adottate nel corso del 2008. La Commissione sta studiando come arrivare a un'applicazione più rapida del cumulo diagonale tra i Balcani occidentali, la Turchia, l'EFTA e l'UE. La Commissione continuerà a fornire un'assistenza tecnica e finanziaria alle amministrazioni doganali e fiscali, specialmente in previsione dell'entrata in vigore della zona del cumulo diagonale.

L' adesione all'OMC è di fondamentale importanza per incentivare le riforme economiche e commerciali. La Commissione continua a fornire assistenza tecnica a Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia per i loro negoziati di adesione con l'OMC. Fra le altre misure a sostegno dell'integrazione commerciale figurano la partecipazione alle gare d'appalto nell'ambito dei nuovi strumenti preadesione e di vicinato (IPA e ENPI) e un sostegno finanziario ingente e ininterrotto per l'allineamento dei paesi dei Balcani occidentali con le parti della legislazione UE che riguardano il commercio.

7. Sviluppo economico e sociale

Tutti i paesi dei Balcani occidentali devono prefiggersi in via prioritaria di aumentare la competitività, ridurre gli alti tassi di disoccupazione, promuovere lo sviluppo umano e la partecipazione al mercato del lavoro, potenziare le infrastrutture e garantire la coesione sociale. La Commissione appoggia le misure adottate per promuovere lo sviluppo sostenibile e acquisire dimestichezza con gli obiettivi della strategia di Lisbona, volta a incentivare la crescita e la creazione di posti di lavoro nonché a preparare l'UE ad affrontare le sfide della globalizzazione, dell'invecchiamento e del cambiamento climatico. Si deve inoltre rivolgere la debita attenzione al ruolo fondamentale dell'agricoltura e dello sviluppo rurale nello sviluppo economico e sociale della regione. La Commissione collabora strettamente con le IFI e con gli altri donatori per soddisfare il fabbisogno di base della regione in termini di sviluppo economico e sociale.

Sostegno alla stabilizzazione e alle riforme economiche nella regione

I paesi dei Balcani occidentali continuano ad impegnarsi per soddisfare i criteri economici di Copenaghen, che richiedono un'economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato dell'UE. Al tempo stesso, questi paesi devono prepararsi a partecipare alle procedure di sorveglianza multilaterale e di coordinamento delle politiche economiche nell'ambito dell'unione economica e monetaria. La Commissione appoggia questi sforzi. I paesi candidati hanno elaborato programmi economici preadesione che contengono le loro proposte di riforma. Da dicembre 2006, inoltre, i paesi candidati potenziali preparano programmi economici e finanziari annuali che vengono valutati dalla Commissione. La Commissione intrattiene un dialogo economico bilaterale regolare con i paesi in questione. I paesi dei Balcani occidentali possono usufruire anche dell'assistenza macrofinanziaria della CE.

Cooperazione con le IFI per lo sviluppo economico e sociale

La Commissione si è impegnata a migliorare il coordinamento con la BEI, la BERS e le altre IFI che sostengono la modernizzazione e lo sviluppo nei Balcani occidentali. La Commissione e le IFI si concentrano su tre settori prioritari: microimprese e piccole e medie imprese (PMI), efficienza energetica e infrastrutture.

A marzo 2007 è stato istituito un gruppo consultivo IFI che si occupa di progetti regionali in materia di trasporti, energia e ambiente, comuni, partenariati pubblico-privato e questioni sociali tra cui la sanità, l'istruzione, l'occupazione e il mercato del lavoro.

A novembre 2007, la Commissione ha deciso, di concerto con la BEI, la BERS e la Banca per lo sviluppo del Consiglio d'Europa, di creare una linea di credito per i progetti infrastrutturali nei Balcani occidentali. La linea di credito partirà con una dotazione di 16 milioni di euro e contribuirà alla preparazione di progetti d'investimento per i trasporti, l'energia, l'ambiente e le infrastrutture sociali, da finanziare mediante sovvenzioni e prestiti. Prossimamente, la linea di credito sarà estesa ad altri donatori interessati e ad altre forme di cooperazione. La Commissione, la BEI, la BERS e la Banca per lo sviluppo del Consiglio d'Europa si sono impegnate a creare entro il 2010, insieme alle altre IFI e agli altri donatori, un quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali onde rafforzare l'armonizzazione e la cooperazione per gli investimenti a favore dello sviluppo socioeconomico della regione.

Piccole e medie imprese (PMI)

Il Fondo europeo per l ’ Europa sudorientale (EFSE) fornisce strumenti di credito alle banche commerciali e alle istituzioni finanziarie non bancarie per sostenere lo sviluppo delle microimprese e venire in aiuto alle famiglie. Negli ultimi due anni, l'EFSE ha erogato microcrediti a più di 65 000 piccole imprese della regione. Il Fondo è riuscito inoltre ad attrarre capitale privato per i microcrediti. La Commissione partecipa all'EFSE dal 2006 e sta valutando la fattibilità di iniziative future a sostegno delle piccole imprese nella regione.

Sono state organizzate diverse attività, tra cui valutazioni strategiche e riunioni regionali, nell'ambito della Carta europea delle piccole imprese , che è stata prorogata fino al 2009 per i Balcani occidentali. Si stanno integrando i paesi della regione nella Enterprise Europe Network , la nuova rete dell'UE che fornisce servizi di supporto alle PMI.

Politica dell'occupazione e questioni sociali

Negli ultimi due anni sono state attuate, con l'aiuto della Commissione, diverse iniziative regionali in materia di politica dell'occupazione, questioni sociali e dialogo sociale. Nell'ambito del "processo di Bucarest" sono proseguiti i riesami delle politiche occupazionali di ciascun paese e si è iniziato a occuparsi della salute e della sicurezza sul lavoro nonché della creazione di reti fra i servizi di collocamento pubblici. Sono state organizzate diverse riunioni e conferenze regionali in materia di occupazione, dialogo sociale e protezione sociale. A ottobre 2007, i ministri dei Balcani occidentali competenti in materia di occupazione, lavoro e affari sociali hanno concordato priorità strategiche comuni ("conclusioni di Budva"). I ministri degli affari sociali hanno inoltre firmato una dichiarazione sul coordinamento dei regimi previdenziali ("dichiarazione di Tirana"). La Comunità fornisce assistenza a un programma sul coordinamento dei regimi previdenziali. Queste attività proseguiranno. A giugno 2008 si terrà una riunione informale sull'occupazione giovanile tra i ministri del lavoro e degli affari sociali.

Energia

L'approvvigionamento energetico è di fondamentale importanza per lo sviluppo economico dell'Europa sudorientale.

Lo scopo del trattato sulla Comunità dell ’ energia , entrato in vigore a luglio 2006, è creare un quadro normativo e di mercato stabile, in grado di attrarre gli investimenti destinati alla generazione di elettricità e alle reti di trasmissione e di distribuzione. Uno spazio normativo unico nella regione, allineato con la legislazione dell'UE, contribuirà a ovviare alla frammentazione del mercato, a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e a migliorare la situazione ambientale. Ciò significa che le parti fondamentali dell'acquis sull'energia sono ormai pienamente applicabili nei Balcani occidentali.

Tutte le istituzioni contemplate dal trattato sono esistenti e operative. I principali interlocutori dei settori dell'elettricità e del gas si riuniscono regolarmente. Nel 2007, si è svolta una conferenza sugli investimenti nelle infrastrutture energetiche ed è stato adottato un elenco dei progetti prioritari in questo campo. È stato inoltre sottoscritto un memorandum d'intesa che dà maggiore spazio alla dimensione sociale della Comunità dell'energia.

Nel 2007 è stata istituita, in collaborazione con le IFI, una nuova linea di credito IPA per l'efficienza energetica , che la Commissione intende potenziare.

Trasporti

Lo sviluppo di una rete di trasporto affidabile è una conditio sine qua non per il progresso economico e l'integrazione sociale nella regione, nonché per un più agevole accesso alla rete di trasporto e al mercato interno dell'UE.

La Commissione ha presentato una proposta di direttive per il negoziato di un trattato sulla Comunità dei trasporti con i Balcani occidentali onde creare progressivamente un mercato integrato per il trasporto stradale, ferroviario, fluviale e marittimo nella regione dei Balcani occidentali. La proposta scaturisce dai colloqui esplorativi sulla cooperazione nel settore dei trasporti avviati agli inizi del 2007 con tutti i paesi limitrofi dell'UE e conclusi con successo con i Balcani occidentali[18].

L'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale (SEETO) e il segretariato per il memorandum d'intesa (del 2004) sullo sviluppo della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale hanno elaborato piani pluriennali in cui sono indicate le priorità per la regione. La Commissione continuerà a fornire alla regione un’assistenza finanziaria e tecnica per proseguire i lavori in questo campo.

L'accordo sullo Spazio aereo comune europeo (ECAA) , firmato a giugno 2006, mira a integrare i paesi dei Balcani occidentali nel mercato interno dell'UE per l'aviazione. A norma dell'ECAA, i paesi dei Balcani occidentali daranno piena attuazione alla normativa comunitaria in materia di aviazione, compresi gli elevati standard di sicurezza, e le loro compagnie aeree potranno accedere liberamente al mercato unico europeo ampliato per l'aviazione. La Commissione invita le parti contraenti a ratificare rapidamente l'accordo perché entri in vigore prima possibile. La Commissione fornirà assistenza tecnica per l'applicazione dell'accordo.

Prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi

I vasti incendi forestali dell'estate 2007 e le frequenti inondazioni cui è soggetta la regione dimostrano che i paesi dell'Europa sudorientale devono rafforzare le rispettive capacità e intensificare la cooperazione regionale in materia di protezione civile e di prevenzione delle catastrofi. In tale contesto, occorre sviluppare i sistemi d'informazione sulla gestione delle catastrofi, acquistare attrezzature e strumenti per le comunicazioni di emergenza, aumentare la capacità e migliorare l'interoperabilità dei servizi di protezione civile, dei vigili del fuoco, dei servizi idrologici e meteorologici e del settore sanitario. La Commissione cercherà di coinvolgere strettamente i paesi candidati e di associare pienamente i paesi candidati potenziali alle attività comunitarie in materia di protezione civile.

Nel 2008, la Commissione varerà un' iniziativa per la riduzione dei rischi di catastrofi onde preparare una strategia regionale e aumentare la capacità di raccolta, elaborazione e condivisione dei dati nei paesi dei Balcani occidentali e in Turchia. Il programma sarà attuato in stretta collaborazione con le parti interessate (Banca mondiale, ONU, CCR e iniziativa di prevenzione e preparazione alle catastrofi per l'Europa sudorientale (DPPI SEE)) e completerà queste attività, concentrandosi in particolare sulle sinergie con l'iniziativa della Banca mondiale e dell'ONU per l'attenuazione dei rischi e le misure di adattamento.

Il meccanismo comunitario di protezione civile permette di essere più preparati e di reagire in modo più efficace alle emergenze più gravi, mentre lo strumento finanziario per la protezione civile della Comunità fornisce la base giuridica per finanziare tutte le attività dell'UE in materia di protezione civile. Questi due strumenti sono aperti dal 2007 alla partecipazione dei paesi candidati e consentono di collaborare con altri paesi terzi, compresi i paesi candidati potenziali.

La Commissione caldeggia una partecipazione totale e tempestiva dei paesi candidati agli strumenti di protezione civile. I paesi partecipanti saranno associati a tutte le attività comunitarie in materia di protezione civile, come gli inviti a presentare proposte, i programmi di formazione, le simulazioni e la risposta in tempo reale alle richieste di assistenza attraverso il meccanismo di protezione civile.

La Commissione invita inoltre i paesi candidati potenziali a sfruttare appieno la possibilità di collaborare nell'ambito del meccanismo e dello strumento finanziario comunitari per la protezione civile. Tale cooperazione deve esplicarsi nei settori coperti da entrambi gli strumenti, tra cui: riduzione del rischio di catastrofi, sistemi di monitoraggio, di informazione e di allarme preventivo, strumenti per le comunicazioni di emergenza, aumento della capacità operativa e miglioramento dell'interoperabilità dei servizi di protezione civile. I paesi candidati potenziali devono essere progressivamente integrati nello sviluppo della capacità di reazione rapida dell'UE in base a moduli di protezione civile. In caso di catastrofi, questi paesi possono usufruire anche dell'assistenza fornita dagli Stati membri dell'UE attraverso il meccanismo di protezione civile.

I paesi candidati con cui sono in corso negoziati di adesione possono beneficiare dell'assistenza del Fondo di solidarietà dell'UE. In caso di catastrofi, tutti i paesi dei Balcani occidentali possono ricevere anche aiuti umanitari.

L' iniziativa di prevenzione e preparazione alle catastrofi per l'Europa sudorientale (DPPI SEE) , varata nell'ambito del patto di stabilità, ha creato un quadro istituzionale e intensificato le attività in settori come la risposta alle inondazioni, i rischi sismici e la valutazione della possibilità di creare un'unità comune di risposta alle emergenze e un programma di formazione per la gestione delle catastrofi. Ad aprile 2008 si terrà a Sofia una conferenza ad alto livello sul tema "Preparazione e prevenzione delle catastrofi", organizzata dalla Bulgaria in quanto presidente del SEECP. La Commissione continuerà a collaborare con il DPPI SEE e con il Consiglio di cooperazione regionale e cercherà di fare in modo che le iniziative regionali siano totalmente coerenti con l'azione comunitaria in materia di protezione civile.

Danubio: tutela dell'ambiente e navigazione

La Commissione appoggia una serie di iniziative e di organizzazioni in favore della tutela dell'ambiente, di un uso migliore della capacità di trasporto fluviale e di un alto livello di prevenzione delle catastrofi nella zona del Danubio. Fra le azioni in corso sotto l'egida della Commissione internazionale per la protezione del Danubio (ICPDR) va citata la recente dichiarazione comune sulla navigazione e sulla sostenibilità ambientale lungo il Danubio, che contribuirà utilmente alla definizione di un'impostazione integrata per ciascun progetto specifico. La Commissione ha condotto i negoziati per l'adesione della Comunità alla Commissione del Danubio, che regolamenta la navigazione su questo fiume.

8. Sostegno finanziario della Comunità e coordinamento dei donatori

Dal 2007, l'UE fornisce un sostegno finanziario ai Balcani occidentali attraverso il nuovo strumento di assistenza preadesione (IPA)[19].

L'IPA razionalizza l'assistenza preadesione inglobandola in un quadro unico. Lo strumento attribuisce maggiore importanza al coinvolgimento dei paesi beneficiari nell'attuazione, al sostegno per la cooperazione transfrontaliera e all'apprendimento attraverso la pratica ("learning by doing"). IPA prepara i paesi candidati a utilizzare fin dall'adesione i fondi regionali, sociali, di sviluppo rurale e di coesione.

Nel periodo 2007-2011, i Balcani occidentali riceveranno a titolo dell'IPA circa 4 miliardi di euro, pari a 30 euro pro capite all'anno. Questo importo è di gran lunga il più elevato mai erogato dalla CE a qualsiasi regione del mondo.

Saranno considerati particolarmente prioritari la costruzione dello Stato, lo Stato di diritto, la riconciliazione, la riforma amministrativa e giudiziaria, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata e le riforme economiche, cioè i settori dei quali, come ha sottolineato il Consiglio, ci si deve occupare fin dalle prime fasi del processo di adesione.

La Banca europea per gli investimenti aumenterà i prestiti concessi alla regione (da un totale di 1,9 miliardi di euro per il periodo 2005-2007 a circa 2,8 miliardi di euro per il periodo 2008-2010). Questo importo comprende i prestiti coperti dalla garanzia del bilancio comunitario e i prestiti concessi dalla BEI a proprio rischio. Le attività di credito della BEI nei Balcani occidentali riguardano prevalentemente progetti in materia di trasporti, energia, piccole e medie imprese, ambiente, infrastrutture comunali, istruzione e sanità.

Si dà prova di particolare impegno per sostenere il Kosovo: sarà erogato più di 1 miliardo di euro attraverso i vari strumenti finanziari dell'UE per sostenere lo sviluppo del Kosovo e finanziare la presenza internazionale sul suo territorio nel periodo 2007-2010.

Il coordinamento fra la Commissione e gli altri donatori è fondamentale per garantire complementarità, coerenza, efficacia ed efficienza dell'assistenza. La Commissione sta raddoppiando gli sforzi in questo campo, con la partecipazione della BEI, della BERS, delle altre istituzioni finanziarie internazionali e dei donatori bilaterali, onde mobilitare il massimo sostegno possibile, combinando sovvenzioni e prestiti, per soddisfare le esigenze prioritarie della regione in termini di modernizzazione e di sviluppo.

Nel 2006, la Commissione ha firmato un memorandum d'intesa con diverse IFI[20] sul coordinamento e sulla cooperazione a sostegno dei paesi candidati effettivi e potenziali. A livello locale, nel 2007 è stato predisposto un meccanismo di consultazione sulla programmazione IPA con le ambasciate degli Stati membri, gli uffici locali delle IFI e i donatori non UE nei paesi beneficiari. Questo coordinamento sarà mantenuto e intensificato.

Si continueranno a coinvolgere e consultare tempestivamente i beneficiari per tutto il ciclo di programmazione, sia a livello locale che organizzando regolarmente riunioni regionali.

A dicembre 2007, la Commissione ha incontrato tutti i donatori bilaterali che gestiscono programmi di rilievo nei Balcani occidentali e i rappresentanti delle IFI. Si è creato in tal modo un contesto in cui intensificare la cooperazione per l'assistenza fornita alla regione. A giugno 2008, la Commissione organizzerà una riunione ad alto livello onde coordinare, per paese e per settore, l'assistenza fornita da tutti i principali organismi attivi nella regione.

La Commissione sta preparando una conferenza dei donatori per il Kosovo onde garantire l'assistenza finanziaria necessaria per aiutare il Kosovo ad applicare il suo status e promuovere lo sviluppo socioeconomico a favore di tutte le comunità. Si chiederà il contributo degli Stati membri dell'UE e degli altri donatori internazionali.

III. CONCLUSIONI

Si invitano il Consiglio e il Parlamento a prendere atto delle seguenti conclusioni.

- Il futuro dei Balcani occidentali è nell'Unione europea. L'UE sottolinea l'importanza della pace, della stabilità e della sicurezza in questa parte dell'Europa e accoglie con favore tutti gli sforzi prodigati dai Balcani occidentali per avvicinarsi all'UE, fermo restando il rispetto dei necessari requisiti. I Balcani occidentali sono potenzialmente in grado di accelerare i loro progressi verso l'adesione all'UE, purché proseguano sulla via delle riforme e della riconciliazione e soddisfino le necessarie condizioni. L'UE sosterrà i loro sforzi.

- Questo è un anno fondamentale per i Balcani occidentali. In definitiva, saranno i leader democraticamente eletti della regione a decidere se i loro paesi procederanno risolutamente verso la stabilità e verso un futuro europeo.

- La Croazia può compiere notevoli progressi nel corso di quest'anno, che può essere decisivo per i negoziati di adesione purché il paese porti avanti con determinazione le riforme prioritarie e rispetti i parametri di riferimento. La Croazia deve affrontare senza indugio il problema della zona ecologica e di pesca protetta, in linea con le conclusioni del Consiglio.

- L’ex Repubblica jugoslava di Macedonia deve realizzare le priorità principali, che sono state stabilite come parametri di riferimento, per dimostrare la sua disponibilità a intavolare i negoziati di adesione. La Commissione ritiene che nel 2008 il paese possa compiere i progressi necessari, ferme restando una decisa volontà politica e un impegno costante. Le eventuali raccomandazioni della Commissione si baseranno sulla relazione che presenterà in autunno.

- Per progredire ulteriormente in direzione dell'UE, l'Albania deve applicare correttamente l'accordo di stabilizzazione e di associazione, garantire la conformità delle future elezioni con gli standard internazionali e rafforzare lo Stato di diritto, in particolare la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata.

- Per progredire ulteriormente in direzione dell'UE, il Montenegro deve rafforzare lo Stato di diritto, in particolare la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, migliorare la capacità amministrativa e ampliare il consenso sulla costruzione dello Stato. È di fondamentale importanza che l'accordo di stabilizzazione e di associazione sia applicato in modo soddisfacente.

- L'accordo di stabilizzazione e di associazione con la Bosnia-Erzegovina potrà essere firmato non appena il paese soddisferà le necessarie condizioni. Secondo la Commissione, questo potrebbe avvenire entro tempi brevi, a condizione che vi siano la volontà politica e il consenso necessari.

- La Serbia è chiamata a svolgere un ruolo determinante per garantire stabilità, relazioni di buon vicinato e cooperazione regionale nei Balcani occidentali. La Commissione ricorda le conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2007, da cui risultava che la progressione del paese verso l'UE, inclusa la concessione dello status di paese candidato, poteva essere accelerata, e invita la Serbia a ribadire il suo impegno nei confronti di un futuro all'interno dell'Unione europea.

- L'UE mantiene l'impegno a sostenere lo sviluppo politico ed economico del Kosovo. Come gli altri paesi dei Balcani occidentali, anche il Kosovo ha una prospettiva europea chiara e concreta. La Commissione si servirà a tal fine degli strumenti di cui dispone, specialmente per promuovere le riforme democratiche, le relazioni di buon vicinato e il progresso economico.

- Le priorità dei Balcani occidentali in materia di riforma riguardano questioni fondamentali come la costruzione dello Stato, il buon governo, la riforma amministrativa e giudiziaria, lo Stato di diritto, compresa la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, la riconciliazione, lo sviluppo socioeconomico e lo sviluppo della società civile. La cooperazione totale con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY) rimane indispensabile perché i paesi interessati continuino a progredire verso l'UE.

- La Commissione sta avviando un dialogo con tutti i paesi interessati della regione per definire prima possibile roadmap riguardanti le condizioni cui è subordinata l'esenzione dal visto. Il Consiglio e la Commissione sorveglieranno l'andamento di questo processo.

- La Commissione aumenterà ulteriormente il numero delle borse di studio concesse agli studenti dei Balcani occidentali per frequentare corsi nell'UE.

- Si moltiplicheranno gli sforzi per garantire la piena partecipazione dei paesi dei Balcani occidentali ai programmi e alle agenzie comunitari.

- La Commissione incrementerà considerevolmente il sostegno allo sviluppo e al dialogo della società civile. Si sta creando a tal fine un nuovo strumento finanziario.

- La Commissione sostiene l'Istituto regionale di pubblica amministrazione (ReSPA) e la sua progressiva trasformazione in una scuola vera e propria, che sarà aperta a Danilovgrad, Montenegro, agli inizi del 2009.

- Si intensificherà il coordinamento con le istituzioni finanziarie internazionali, segnatamente la BEI e la BERS, e con i donatori bilaterali onde mobilitare sovvenzioni e prestiti per la modernizzazione e lo sviluppo. La Commissione, la BEI, la BERS e la Banca per lo sviluppo del Consiglio d'Europa si sono impegnate a creare entro il 2010, insieme alle altre IFI e agli altri donatori, un quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali. La Commissione sta varando, insieme a un certo numero di IFI e di donatori bilaterali, un'iniziativa per le infrastrutture nei Balcani occidentali. La Commissione sta inoltre valutando la fattibilità di altre iniziative che aumentino l'effetto leva delle azioni a favore degli obiettivi strategici dell'UE nella regione.

- La Commissione propone una nuova iniziativa per la riduzione del rischio di catastrofi, che aiuterà i paesi della regione a sviluppare le loro capacità nel settore. La Commissione cercherà inoltre di associare i paesi dei Balcani occidentali al meccanismo e allo strumento comunitari per la protezione civile.

- Si intensificheranno la cooperazione parlamentare fra i paesi dei Balcani occidentali e la cooperazione tra il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali onde trasferire le pratiche migliori e promuovere la riconciliazione.

- L'ulteriore sviluppo della cooperazione regionale è parte integrante dell'agenda europea per i Balcani occidentali. La recente transizione dal patto di stabilità al Consiglio di cooperazione regionale (CCR) segna una svolta estremamente positiva. La Commissione sostiene il CCR e gli altri quadri di cooperazione, tra cui il CEFTA, il trattato che istituisce la Comunità dell’energia e l'accordo sullo Spazio aereo comune europeo. Propone inoltre di negoziare un trattato sulla Comunità dei trasporti nei Balcani occidentali.

- La cooperazione regionale comporta vantaggi concreti per i popoli dei Balcani occidentali e ne agevola l'avvicinamento all'UE. Deve ricevere un sostegno costante da parte dell'UE e sarà monitorata attentamente dalla Commissione.

[1] Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia, nonché il Kosovo ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

[2] La Commissione ha riferito in merito ai progressi dei paesi candidati effettivi e potenziali nei suoi documenti sulla strategia di allargamento del 2006 e del 2007 – COM(2006) 649, dell'8.11.2006 e COM(2007) 663, del 6.11.2007.

[3] La comunicazione esamina i principali sviluppi dell'agenda europea e regionale per i Balcani occidentali, con particolare attenzione alle nuove iniziative. Nel documento di accompagnamento SEC(2008) 288 figura un elenco più completo delle attività. Il periodo coperto è di due anni dalla riunione di Salisburgo di marzo 2006.

[4] In attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

[5] Gli ASA con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e con la Croazia sono in vigore, rispettivamente, dal 2004 e dal 2005.

[6] Le attività regionali specifiche, comprese quelle relative al commercio, all'energia e ai trasporti, sono citate nelle sezioni successive.

[7] Cfr. l'agenda di Salonicco di giugno 2003 e, più di recente, le conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2006 e le conclusioni del GAERC di giugno 2007, dicembre 2007 e gennaio 2008.

[8] Da maggio 2006 è in vigore un accordo di riammissione con l'Albania.

[9] Regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio, del 15 marzo 2001, che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (GU L 81 del 21.3.2001).

[10] L'assistenza dell'EIDHR a favore dei Balcani occidentali è ammontata complessivamente a 9,0 milioni di euro nel periodo 2005-2007. La dotazione dell'EIDHR prevista nel 2008 per i Balcani occidentali è pari a 5,7 milioni di euro.

[11] Cfr. la sezione 2 per i visti.

[12] Organo dell'UE istituito nel 2002 per rafforzare l'efficienza delle autorità competenti degli Stati membri incaricate delle indagini e delle azioni penali relative ai casi più gravi di criminalità transfrontaliera e organizzata.

[13] SECI – Iniziativa di cooperazione nell'Europa sudorientale.

[14] Lo strumento del gemellaggio è stato creato dalla Commissione nel 1997 per la cooperazione amministrativa nel contesto dell'allargamento, onde agevolare l'introduzione e la corretta applicazione del diritto comunitario in quelli che allora erano i paesi candidati. Il gemellaggio è poi diventato uno strumento specifico per l'assistenza amministrativa inter pares, a cui partecipano esperti degli Stati membri dell'UE.

[15] TAIEX : Strumento per l'assistenza tecnica e lo scambio di informazioni.

[16] SIGMA: Sostegno per il miglioramento della governance e della gestione. Iniziativa attuata in collaborazione con l'OCSE e finanziata attraverso una serie di accordi di contributo, per un totale annuo di circa 5 milioni di euro.

[17] Il cumulo diagonale delle norme di origine è un sistema che agevola l'integrazione commerciale regionale, poiché consente a un paese di trasformare ed esportare un prodotto nell'UE beneficiando di un regime commerciale preferenziale, anche se una parte dei componenti del prodotto è originaria di un altro paese che partecipa al sistema.

[18] Questa proposta figura in un pacchetto adottato parallelamente alla presente comunicazione.

[19] Beneficiano dell'IPA tutti i paesi candidati effettivi e potenziali, cioè i Balcani occidentali e la Turchia.

[20] BEI, BERS, BIRS e SFI, Nordic Investment Bank, Nordic Environment Finance Corporation, Banca per lo sviluppo del Consiglio d'Europa e Banca per il commercio e lo sviluppo del Mar Nero.