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19.8.2008 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 211/1 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione — Regioni europee competitive grazie alla ricerca e all'innovazione — Un contributo al rafforzamento della crescita e al miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione
COM(2007) 474 def.
(2008/C 211/01)
La Commissione europea, in data 16 agosto 2007, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:
Comunicazione della Commissione — Regioni europee competitive grazie alla ricerca e all'innovazione — Un contributo al rafforzamento della crescita e al miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione
La sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 3 aprile 2008, sulla base del progetto predisposto dal relatore PEZZINI.
Il Comitato economico e sociale europeo, in data 22 aprile 2008, nel corso della 444a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 130 voti favorevoli e 2 astensioni.
1. Conclusioni e raccomandazioni
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1.1 |
Il Comitato può sostenere fermamente l'iniziativa della Commissione solo nella misura in cui essa prenda in considerazione non solo i problemi della domanda ma anche e soprattutto l'ottimizzazione dal lato della offerta evitando fallimenti e burocrazia (failures and red tape). |
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1.2 |
Il Comitato è fermamente convinto che la promozione delle azioni a livello locale e regionale e la capacità di metterle in rete per realizzare la strategia di Lisbona sono essenziali per sforzi congiunti di R&S che conducano, con successo, alla creazione e allo sviluppo di imprese innovative in tutto il territorio dell'Unione, ma soprattutto per far partecipare le forze economiche e sociali, operanti sul territorio, ad obiettivi condivisi di maggiore e migliore occupazione in un quadro di sviluppo sostenibile e competitivo globale. |
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1.3 |
Il Comitato ribadisce l'importanza del triangolo della conoscenza: istruzione, ricerca e innovazione, che svolge un ruolo essenziale nel promuovere la crescita e l'occupazione e ritiene prioritario accelerare le riforme, promuovere l'eccellenza nell'istruzione superiore e nelle partnership tra università, centri di ricerca e aziende e garantire che tutti i settori dell'istruzione e della formazione svolgano appieno il loro ruolo, nella promozione della creatività e dell'innovazione, specie a livello regionale e locale. Questo include, in particolare, quelle specifiche regioni — Euregio — dove il coinvolgimento a rete di vicini e di partner si colloca in aree che vanno al di là dei confini nazionali. |
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1.4 |
Il Comitato ritiene che la competitività e lo sviluppo economico, sociale e occupazionale delle regioni europee debbano essere affrontati da tutti in modo più proattivo e più coordinato, rispetto a quanto avviene attualmente, per privilegiare l'ottimizzazione dei risultati concreti nel raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona. |
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1.5 |
Il Comitato condivide pienamente la diagnosi della Commissione sulle carenze di utilizzo, congiunto e coordinato, degli strumenti comunitari, ma manifesta il proprio rammarico che, a distanza di oltre un decennio, tale questione nodale venga affrontata ancora in termini di analisi, senza arrivare al nocciolo del problema, per sviluppare nuove capacità di simultaneous engineering (1) tra varie tipologie di intervento, comunitario ed europeo. |
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1.6 |
Il Comitato ritiene necessario, ma non sufficiente, agire solamente dal lato della domanda. Esso ritiene che si debba superare il momento della denuncia della necessità di rafforzamento dell'attenzione delle regioni, e arrivare a:
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1.7 |
Secondo il Comitato, occorre agire in profondità sul lato dell'offerta, per assicurare un quadro di coerenza e di facile accesso, dell'insieme degli strumenti offerti, per lo sviluppo competitivo delle realtà territoriali europee, oltrepassando gli ostacoli di natura giuridica, le asincronie di tempi d'attivazione ed erogazione del sostegno finanziario. |
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1.8 |
Il Comitato ritiene indispensabile lo sviluppo di una guida pratica europea, che riassuma in un quadro sinottico:
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1.9 |
Il Comitato ritiene, inoltre, che un'azione comunitaria, precisa e puntuale, non sia più rinviabile e ciò per assicurare nuove capacità di simultaneous engineering, tra varie tipologie di intervento, e per ottimizzare e concentrare le risorse sul territorio. |
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1.10 |
Il Comitato ritiene quindi prioritario porre rimedio ai problemi di pluralità di livelli di governance e alla frammentazione degli interventi, necessari per il rilancio competitivo delle regioni europee, conformemente a quanto già espresso dal Comitato (2), e propone il lancio di una nuova iniziativa Jasmine — Joint Assistance Supporting Multiprojects for Innovation Networking in Europe per far fronte ai gap istituzionali esistenti, sia dal lato della domanda che dal lato dell'offerta e per conseguire una forte riduzione dei carichi burocratici. |
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1.11 |
Jasmine dovrebbe mirare ad una migliore comprensione e coerenza dei comportamenti dei diversi attori, che sono chiamati a partecipare ad un processo decisionale a rete, all'interno di un quadro unitario e coerente di progettualità territoriale. |
2. Premessa
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2.1 |
Le regioni europee della conoscenza sono confrontate a numerosi fattori di cambiamento che costituiscono altrettante sfide, ma anche opportunità, che influenzano la loro capacità di raggiungere gli obiettivi della rivisitata strategia di Lisbona. |
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2.2 |
Tra i fattori di cambiamento si possono ricordare: — fattori esogeni: un intensificato processo di globalizzazione, l'emergere di aree continentali con forte dinamismo di crescita, incrementi elevati dei prezzi dell'energia e delle materie prime, sviluppi scientifici e tecnologici imprevisti, l'internazionalizzazione dell'innovazione, i problemi connessi ai cambiamenti climatici, pressioni migratorie spesso non governate o ingovernabili, — fattori endogeni: l'invecchiamento della popolazione, la tutela ambientale e la salvaguardia della qualità della vita, l'obsolescenza dell'apparato produttivo e dei servizi, la modernizzazione del settore pubblico, l'interazione crescente tra nuovi saperi emergenti e capitale umano disponibile, le capacità di sviluppo culturale e della creatività, lo sviluppo delle infrastrutture territoriali comuni, sia fisiche che immateriali. |
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2.3 |
Su tali temi il Comitato ha avuto modo di pronunciarsi a più riprese, sia su un piano generale, nell'ambito degli sviluppi della strategia di Lisbona e delle politiche comunitarie di ricerca e innovazione, dell'ambiente e dell'educazione e formazione, sia su un piano più specifico. |
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2.4 |
In particolare, il Comitato ha avuto modo di sottolineare l'esigenza di «mettere tutto il territorio comunitario in condizione di rispondere alle sfide dell'economia della conoscenza, contribuendo in tal modo a far sì che tutte le regioni possano tenere conto degli obiettivi di Lisbona» (3). |
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2.5 |
Inoltre, il Comitato ha ribadito che «la nuova configurazione dei modelli competitivi sul mercato globale impone forti cambiamenti. Le nuove piattaforme integrate e i contesti reticolari devono affrontare i temi relativi a ricerca e innovazione, gestione delle nuove risorse umane promozione e marketing, finanza e credito, logistica e cura del mercato e dei servizi dedicati al cliente» (4). |
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2.6 |
Il Comitato ribadisce la convinzione che la promozione delle azioni a livello locale e la capacità di metterle in rete per realizzare la strategia di Lisbona risultano,essenziali per incoraggiare la creazione di imprese innovative in un quadro di sviluppo sostenibile e competitivo. Questo dovrebbe anche includere, in particolare, tutte quelle regioni — Euregio — e attività dove i sistemi a rete tra vicini e partner si collocano in aree che vanno al di là dei confini nazionali. |
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2.7 |
Nel suo parere in merito al Libro verde sulle nuove prospettive dello spazio europeo della ricerca il Comitato ha raccomandato «di completare lo spazio europeo della ricerca con uno spazio europeo della conoscenza», per creare una società europea della conoscenza, e ha indicato la necessità di «un coordinamento da parte della Commissione affinché vengano creati organismi efficaci di direzione e di consulenza e un'organizzazione del lavoro adeguata» (5). |
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2.8 |
Il Comitato ha infine sottolineato l'importanza del «triangolo della conoscenza»: istruzione, ricerca e innovazione, che svolge un ruolo essenziale nel promuovere la crescita e l'occupazione. Per questo è importante accelerare le riforme, promuovere l'eccellenza nell'istruzione superiore e nelle partnership tra università, centri di ricerca e aziende e garantire che tutti i settori dell'istruzione e della formazione svolgano appieno il loro ruolo nella promozione della creatività e dell'innovazione, specie a livello regionale e locale. |
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2.9 |
Il Comitato ritiene che la competitività e lo sviluppo economico, sociale e occupazionale delle regioni europee debbano essere affrontati da tutti in modo più proattivo e coordinato: la Commissione deve cercare di andare al di là dei vincoli posti da diverse basi giuridiche, da criteri procedurali, per privilegiare l'ottimizzazione dei risultati concreti nel raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona, attraverso i vari strumenti del bilancio comunitario, rispondendo al cittadino contribuente, anche in termini d'efficacia d'accesso congiunto, di coordinamento, di sinergie e di sincronie degli interventi attivabili a livello comunitario e paneuropeo, per raggiungere una massa critica, necessaria per ottenere un effetto moltiplicatore. |
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2.10 |
Secondo le linee guida integrate per la crescita e l'occupazione della rinnovata Agenda di Lisbona, la politica di coesione delinea tre priorità strategiche (6):
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2.11 |
Dal lato dell'offerta, le difficoltà per assicurare un effetto leva ed un uso coordinato degli strumenti finanziari, disponibili per raggiungere tali obiettivi, discendono dalle caratteristiche intrinseche degli strumenti stessi, e cioè:
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2.12 |
Dal lato della domanda, da parte delle regioni vi sono spesso:
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2.13 |
Le carenze devono essere affrontate assicurando assistenza tecnica e coordinamento, fin dall'origine di tutti i programmi comunitari. |
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2.14 |
Le lodevoli iniziative di sinergia, presenti nell'impostazione di differenti programmi e interventi strutturali per lo stesso periodo 2007-2013 appaiono essere condizione necessaria, ma non sufficiente, per ottimizzarne risultati concreti. |
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2.15 |
Il Comitato ha avuto modo di esprimersi favorevolmente su iniziative della Commissione come Jeremie, e ha proposto Focal point Jeremie, inteso come unità di coordinamento e di informazione tra le diverse azioni; evidenziando che manca un progetto che sia in grado di coordinare e di finalizzare i numerosi strumenti in materia di credito oggi esistenti (8). |
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2.16 |
Il Comitato sostiene e condivide pienamente le dichiarazioni della commissaria Danuta HÜBNER a proposito di Jaspers, Jeremie e Jessica (9)«che hanno creato nuove dinamiche e prospettive d'investimento, di crescita e di occupazione a livello nazionale e regionale e anche tra le parti sociali in tutte le regioni dell'UE». |
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2.17 |
Il Comitato ritiene che le linee guida adottate dal Comitato per la ricerca scientifica e tecnologica dell'UE, CREST (10) e pubblicate nel settembre 2007, rappresentino uno strumento d'orientamento importante, anche se limitato alle interazioni tra il Programma quadro comunitario di RSTD ed i nuovi fondi strutturali. |
3. La proposta della Commissione
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3.1 |
La proposta della Commissione europea evidenzia le sinergie potenziali esistenti nella progettazione degli strumenti di finanziamento delle politiche europee di ricerca, di innovazione, e di coesione a disposizione dei soggetti interessati, per rendere più competitive le regioni europee, secondo le loro capacità d'assorbimento. |
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3.2 |
Vengono indicati, come principali strumenti d'azione il Settimo programma quadro (7PQ) di RST ed il nuovo PQ per la Competitività e l'innovazione (CIP), insieme ai nuovi orientamenti dei fondi strutturali e di coesione. |
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3.3 |
La Commissione indica di aver operato attraverso una serie di gruppi consultivi di coordinamento, che hanno raccomandato:
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3.4 |
La Commissione invita gli Stati membri a perfezionare le modalità per lo sviluppo e l'uso coordinati degli strumenti comunitari, istituendo sistemi per informare gli operatori coinvolti sulle opportunità loro offerte e si impegna alla pubblicazione, entro il 2007, di una guida pratica sulle possibilità di finanziamento per enti di ricerca, con le modalità previste dai meccanismi nazionali e regionali, per incentivare un accesso coordinato ai finanziamenti. |
4. Osservazioni generali
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4.1 |
Il Comitato condivide pienamente la diagnosi della Commissione sulle carenze di utilizzo, congiunto e coordinato, degli strumenti comunitari da essa indicati, ma non ne condivide la terapia, ritenendola insufficiente per raggiungere gli obiettivi delle politiche comunitarie, soprattutto nel campo della ricerca, dell'innovazione e della formazione. |
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4.2 |
Il Comitato concorda con la Commissione (11) sul fatto che «per la realizzazione del partenariato rinnovato “per la crescita e l'occupazione” è indispensabile impegnarsi per promuovere l'economia della conoscenza, soprattutto mediante la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione» ma ritiene che tale partenariato discenda da responsabilità congiunta di tutte le parti in causa, in primis a livello comunitario, oltre che nazionale, regionale e locale. |
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4.3 |
Il Comitato ritiene che occorra andare oltre lo sviluppo di una strategia territoriale di ricerca e di sviluppo tecnologico e innovativo, utilizzando di più:
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4.4 |
Secondo il Comitato, occorre agire in profondità, sul lato dell'offerta, per assicurare un quadro, di facile accesso, dell'insieme degli strumenti offerti per lo sviluppo competitivo delle realtà territoriali europee, secondo gli obiettivi di un «territorio socialmente responsabile», con il coinvolgimento delle parti sociali, delle Camere di commercio, dell'«Accademia», e della società civile organizzata, secondo strategie di sostenibilità della politica industriale europea (13) sia di produzione sia di consumo sostenibili. |
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4.5 |
Il Comitato ritiene peraltro che l'indicazione degli strumenti, che contribuiscono al rafforzamento della crescita e al miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione e della competitività delle regioni europee, attraverso la ricerca e l'innovazione, sia parziale sotto il profilo degli strumenti d'intervento comunitari interessati, e carente per quanto concerne la gamma delle opportunità disponibili per le regioni europee e le necessità di coordinamento degli strumenti paneuropei e internazionali attivabili. |
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4.6 |
Nella comunicazione non viene fatto cenno, se non in modo marginale (14), a possibilità di intervento quali:
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4.7 |
Inoltre, non vengono menzionati i programmi e le iniziative paneuropee, non comunitarie, che agiscono però in termini di sviluppo innovativo sul territorio UE, come:
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4.8 |
Il Comitato ritiene, inoltre, che le difficoltà e gli ostacoli indicati per un uso congiunto e coordinato degli strumenti attivabili a livello nazionale, regionale e locale e da parte dei singoli operatori (19) — sempre tenendo presente il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, articolo 54, paragrafo 5 — debbano essere meglio precisati, non solo in termini di basi giuridiche differenti, specializzazione tematica, aree geografiche, modalità di attuazione, ma anche in termini di differenze sostanziali, e talora preclusive, quali:
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4.9 |
Il Comitato ritiene indispensabile lo sviluppo di una guida pratica europea, che riassuma in un quadro sinottico le tipologie di interventi comunitari e paneuropei attivabili, i diversi criteri di valutazione,le compatibilità e complementarietà dei possibili interventi. |
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4.10 |
Il Comitato ribadisce le esigenze di azione coordinata e congiunta «in materia di rapporti tra le politiche strutturali comunitarie e le politiche di ricerca e innovazione dell'Unione, come auspicato a più riprese dal Comitato stesso», sottolineando «che uno stretto coordinamento tra tali politiche sia indispensabile per attivare livelli ottimali di sinergia operativa e per permettere di rispondere pienamente ai bisogni del cittadino, dell'impresa e della società, con l'obiettivo globale di una crescita durevole e armoniosa a medio/lungo termine, coerentemente all'approccio integrato problem solving di RSTD, e al fattore chiave, che detti livelli di sinergia rappresentano, per lo sviluppo degli investimenti immateriali» (20). |
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4.11 |
Il Comitato sottolinea la molteplicità delle politiche comunitarie che concorrono, con la politica di coesione e con la politica della ricerca al raggiungimento dell'obiettivo dello sviluppo competitivo delle regioni europee, ribadisce l'esigenza di un approccio integrato e coordinato e cioè:
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4.12 |
In tale ottica, il Comitato ribadisce quanto aveva già in precedenza espresso (23):
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4.12.1 |
Il Comitato raccomanda inoltre l'integrazione dei programmi comunitari di formazione. |
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4.13 |
Il Comitato manifesta il proprio rammarico che, a distanza di un decennio, tale questione nodale venga affrontata ancora in termini di analisi, senza arrivare al nocciolo del problema, che implica l'intervento comunitario per assicurare nuove capacità di simultaneous engineering tra varie tipologie di intervento: tecnologico, dimostrativo, innovativo, diffusivo, formativo, finanziario, ecc., finalizzate ad un impatto positivo sul tessuto occupazionale e produttivo delle diverse realtà territoriali (24). |
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4.14 |
Il Comitato ritiene che un'azione comunitaria, precisa e puntuale, non sia più rinviabile, se non a rischio di perdite competitive e occupazionali delle regioni europee. |
5. La proposta del CESE
Iniziativa Jasmine — Joint Assistance Supporting Multiprojects for Innovation Networking in Europe
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5.1 |
Il CESE sottolinea con forza l'esigenza che Jasmine sia uno strumento volontario di semplificazione ed eliminazione degli ostacoli burocratici, procedurali e concettuali all'uso congiunto di programmi pan-europei, comunitari, nazionali e regionali, in linea con un accelerato sviluppo dello Spazio europeo della ricerca — ERA. |
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5.2 |
Il Comitato ritiene prioritario, allo stato attuale, porre rimedio ai problemi di pluralità di livelli di governance dei diversi interventi attivabili, per il rilancio competitivo delle regioni europee e propone il lancio di una nuova iniziativa Jasmine — Joint Assistance Supporting Multiprojects for Innovation Networking in Europe, per far fronte ai gap istituzionali esistenti, sia dal lato della domanda che dal lato dell'offerta, di interventi a sostegno dell'innovazione e della ricerca sul territorio. |
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5.3 |
L'azione comunitaria dovrebbe basarsi sulla politica di rete — Policy Networking — e potrebbe concretizzarsi come segue:
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5.4 |
Le nuove priorità dei programmi regionali, focalizzate sull'innovazione, la competitività e il mutuo apprendimento lungo tutta la vita attiva, dovrebbero permettere lo sviluppo di politiche attive di rafforzamento e sostegno della competitività del territorio, grazie al finanziamento di esercizi di foresight regionali e interregionali, di cluster e reti distrettuali che assicurino una visione strategica condivisa di ciascuna regione su cui poter innestare un'azione d'assistenza tecnica all'utilizzo congiunto ottimale degli strumenti nazionali, comunitari, paneuropei e di PPP più appropriati. |
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5.5 |
Jasmine, si potrebbe proporre come marchio di garanzia nei confronti dei vari organismi e programmi finanziari per l'accettazione facilitata di progetti diretti, in termini di complementarietà e/o di successione di fasi temporali, grazie a Memorandum of Understanding o accordi di cooperazione tra la Commissione europea e altri organismi comunitari e non comunitari, o tramite regolamenti amministrativi della Commissione nei confronti dei vari servizi della Commissione stessa responsabili dei singoli programmi, per l'accettazione di documentazione progettuale unica, da parte di pluralità di enti eroganti, destinatari di un pacchetto di proposte. |
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5.6 |
L'obiettivo di Jasmine è di facilitare la mobilizzazione di risorse finanziarie che fanno capo a responsabilità gestionali differenti ed a livelli diversi di governance sia pubblica che privata per raggiungere la massa critica ottimale di risorse — accentuandone l'effetto-leva complessivo — per la realizzazione di un quadro unitario multiprogettuale che risponda pienamente alla visione strategica condivisa di una regione europea di rafforzamento dei suoi punti di forza in campo tecnologico-innovativo. |
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5.7 |
Jasmine dovrebbe basarsi sulle esperienze di Lead Market Initiative, le piattaforme tecnologiche europee e le iniziative tecnologiche congiunte, sui risultati di Eranet ed Eranet-PLUS, delle iniziative Regioni per il cambiamento economico e Pro Inno, nonché di Jeremie, Jaspers e Jessica (28). |
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5.8 |
Jasmine potrebbe ottimizzare gli sforzi di innovazione e ricerca del territorio e delle imprese, le risorse umane, le università, e i centri di ricerca e le amministrazioni che su di esso operano, anche attraverso le KIC — Knowledge and Innovation Communities dell'Istituto europeo di tecnologia — IET, ma occorre ricordare che l'innovazione è in massima parte un'attività imprenditoriale che deve potersi sviluppare nelle migliori condizioni quadro di operatività possibili, specie dal punto di vista dell'imposizione fiscale sull'attività di ricerca e sul trattamento e tutela della proprietà intellettuale, così come di strutture educative e formative d'eccellenza per poter generare maggiore e migliore occupazione. |
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5.9 |
Infine Jasmine potrebbe contribuire a valorizzare gli specifici vantaggi delle regioni e contribuire a promuovere gli scambi sull'innovazione e sulla ricerca. |
Bruxelles, 22 aprile 2008.
Il presidente
del Comitato economico e sociale europeo
Dimitris DIMITRIADIS
(1) Così come utilizzato nei documenti della Commissione, nel senso di «progettare simultaneamente».
(2) Cfr. parere (relatore: WOLF — GU C 44 del 16.2.2008, pag. 1), punto 1.14: «Il Comitato raccomanda di definire regole chiare e comprensibili per i molteplici strumenti comunitari di sostegno e coordinamento della R&S, ivi compreso un elenco riassuntivo (nonché un manuale di istruzioni) di tutti gli strumenti e le forme di promozione e coordinamento di cui dispone la Commissione ai fini della R&S. […]».
(3) Cfr. parere, relatore: MALOSSE — GU C 10 del 14.1.2004, pag. 88.
(4) Cfr. parere, GU C 255 del 14.10.2005, pag. 1.
(5) Cfr. parere, GU C 44 del 16.2.2008, pag. 1.
(6) Decisione del Consiglio del 6.10.2006.
(7) Vedi anche: iniziativa Science Cities
(www.sciencecities.eu).
(8) Cfr. parere, GU C 110 del 9.5.2006.
(9) Jeremie: Risorse europee congiunte per le micro, le piccole e le medie imprese. Jessica: Sostegno europeo congiunto per gli investimenti sostenibili nelle aree urbane. Jaspers: Assistenza congiunta a sostegno dei progetti nelle regioni europee.
(10) Linee guida CREST — 1o giugno 2007.
(11) Cfr. COM(2007) 474 def.
(12) SWOT: Strengths, Weaknesses, Opportunities, and Threats Analysis.
(13) COM(2007) 374 def. del 4.7.2007.
(14) Cfr. SEC(2007) 1045 def. del 16.8.2007.
(15) Cfr. COM(2007) 703 def. del 12.11.2007.
(16) Cfr. COM(2007) 146 def.
(17) Cfr. COM(2006) 91 def.
(18) Cfr. parere, GU C 318 del 23.12.2006.
(19) Cfr. parere, GU C 44 del 16.2.2008, pag. 1, punto 4.8: «Strumenti comunitari impiegati finora per la promozione e il coordinamento. Il Comitato raccomanda invece di definire regole generali, chiare e comprensibili per i molteplici strumenti comunitari di sostegno e coordinamento della R&S. A tal fine sarebbe molto utile se la Commissione mettesse a punto un elenco e una descrizione, vale a dire un manuale di istruzioni comprensibile, di tutti gli strumenti e le forme di promozione e di coordinamento di cui dispone. Da tale elenco risulterebbe anche evidente se il crescente numero di strumenti garantisca ancora compiti sufficientemente chiari e linee di demarcazione sufficientemente nette e se gli strumenti siano tuttora agevoli da comprendere e da utilizzare sia per i potenziali utenti che per gli stessi funzionari della Commissione, o non siano invece da rivedere ai fini di una maggiore chiarezza».
(20) Cfr. parere, GU C 40 del 15.2.1999.
(21) Consiglio europeo di Bruxelles del 14 dicembre 2007, conclusioni della presidenza.
(22) Così come espresso nelle conclusioni del Consiglio europeo del 13-14 marzo 2008 (punto 16) e dai pareri del CESE.
(23) Cfr. parere, GU C 40 del 15.2.1999.
(24) Cfr. nota 23.
(25) Cfr. DG Politica regionale, CE, gennaio 2003.
(26) Cfr. parere, GU C 44 del 16.2.2008, pag. 1, punto 3.14: «[…] In ogni caso si dovrebbe evitare l'impressione che la Commissione punti a una gestione centralizzata della ricerca europea, per non alimentare ulteriormente nei cittadini [20] degli Stati membri i già vivi timori di un eccessivo centralismo da parte di Bruxelles. […]».
(27) Cfr. parere, GU C 10 del 14.1.2004, pag. 88.
(28) Cfr. nota 9.