52007DC0649

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio - Intensificazione della lotta contro il terrorismo /* COM/2007/0649 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 6.11.2007

COM(2007) 649 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Intensificazione della lotta contro il terrorismo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Intensificazione della lotta contro il terrorismo

I. La minaccia

Attualmente il terrorismo è un fenomeno di natura internazionale. Sebbene siano stati compiuti progressi considerevoli nella lotta contro le minacce terroristiche a livello mondiale e di Unione europea, persiste una minaccia globale del terrorismo internazionale. Le sue strutture si adeguano in continuazione alle misure antiterrorismo adottate su scala mondiale. Le organizzazioni terroristiche possono estendersi su vari paesi e agire al di là delle frontiere nazionali tradizionali, sfruttando il grande potenziale delle tecnologie della comunicazione - quali Internet e telefonia mobile - per i loro scopi illeciti. Internet è comunemente usato dai terroristi per comunicazioni di propaganda, addestramento, indottrinazione, reclutamento e raccolta di fondi. Alcune organizzazioni terroriste ricorrono a Internet anche per pianificare operazioni e pubblicizzare attentati rivendicati.

Questa minaccia costituisce una sfida per l'Unione europea e i suoi Stati membri. Europol e Eurojust possono, e dovrebbero, svolgere un ruolo importante nel far fronte alla minaccia terrorista, ma la cooperazione tra Stati membri e i rispettivi servizi nazionali è fondamentale. Negli ultimi anni tale cooperazione è migliorata in misura considerevole, sostanzialmente in ragione della consapevolezza di condividere una minaccia comune.

I terroristi possono colpire in qualunque momento, ovunque e con qualunque mezzo ritengano maggiormente efficace. Oggigiorno esistono armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari. Materiale nucleare escluso, si tratta di armi relativamente a buon mercato che la macchina militare tradizionale è sostanzialmente inefficace a contrastare.

Non possiamo essere compiacenti. Il comportamento degli abitanti delle città che hanno subito attacchi terroristici in anni recenti costituisce un esempio per noi tutti. Con la loro capacità di recupero questi cittadini seguitano a godere dei diritti fondamentali sui quali le nostre società sono fondate e a promuoverli, pur nella consapevolezza che elementi radicali potrebbero programmare un attentato. Dobbiamo trovare un equilibrio tra l'acquisizione della coscienza di questo rischio, adottando misure adeguate e proporzionate per prevenirne il concretizzarsi, e il non lasciare che esso interferisca con la nostra vita quotidiana. Uno degli obiettivi fondamentali del terrorismo è per l'appunto perturbare la società.

II. Contesto dell'azione dell'UE - misure chiave

L'Unione europea assiste gli Stati membri nel far fronte alla minaccia globale. La protezione dei cittadini europei può essere garantita solo da un'azione congiunta con questa finalità comune. Non si può pretendere di sentirsi al sicuro se non ci si assume la responsabilità di garantire la sicurezza.

Pertanto, l'Europa si è adoprata per garantire la sicurezza e può – deve - continuare a farlo in misura sempre maggiore. I nostri valori e stile di vita non possono essere dati per scontati – si tratta di un tessuto delicato che deve essere costantemente preservato. La lotta contro il terrorismo deve essere ingaggiata nel pieno rispetto dei diritti fondamentali: il terrorismo costituisce una minaccia ai nostri diritti fondamentali. La Commissione è pienamente impegnata a tutelare e promuovere i diritti fondamentali. È necessario mettere a punto le necessarie e legittime misure di sicurezza.

Dobbiamo essere uniti contro il terrorismo sull'intero territorio dell'Unione, dobbiamo agire solidarmente. Il terrorismo ci minaccia tutti – minaccia la nostra sicurezza, il nostro stile di vita e i nostri ideali. È necessaria una risposta comune a una sfida comune.

Le minacce terroristiche dovrebbero essere affrontate essenzialmente a livello nazionale – pur nella consapevolezza che l'attuale minaccia è sostanzialmente di portata internazionale. L'attività a livello dell'UE è complementare a questi sforzi ed è incentrata sulla prevenzione, la protezione e l'incriminazione nonché sulla risposta in caso di attentato. Questi quattro elementi costituiscono il nocciolo duro della strategia antiterrorismo dell'UE, adottata per la prima volta nel 2001 e aggiornata da ultimo nel dicembre 2005. Il piano d'azione volto ad attuare tale strategia è stato aggiornato da ultimo nella primavera del 2007.

Poiché il terrorismo è un fenomeno di portata globale, l'UE coopera intensamente anche con paesi partner e organizzazioni internazionali in materia di legislazione antiterrorismo, azioni di polizia e cooperazione giudiziaria. La lotta contro il terrorismo nei suoi vari risvolti è costantemente all'ordine del giorno delle riunioni dei ministri della giustizia e degli affari interni con partner strategici e di altri forum quali le Nazioni Unite e il G8. Questa cooperazione ha dato luogo, in particolare, ad accordi con gli Stati Uniti e il Canada sul trasferimento dei dati di identificazione del codice di prenotazione (PNR) per identificare quanto meglio possibile le minacce alla sicurezza e al contempo garantire la tutela dei dati personali. L'Unione europea è uno dei principali fornitori su scala mondiale di assistenza tecnica ai paesi terzi, che aiuta ad attuare la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 1373 del 2001.

La strategia comunitaria antiterrorismo definisce le modalità secondo cui l'UE può contribuire alla lotta contro il terrorismo. Le misure fondamentali identificate nell'ambito della strategia prevedono, fra l'altro:

- L'alt alla radicalizzazione violenta

- La protezione delle nostre infrastrutture critiche

- Il miglioramento dello scambio di informazioni tra autorità nazionali

- La reazione a minacce non convenzionali

- Un migliore rilevamento delle minacce

- Privare i terroristi di risorse finanziarie

- L'assistenza alle vittime

- Ricerca e sviluppo tecnologico.

Nel giugno 2006 la Commissione ha proposto un meccanismo relativo alle modalità di valutazione delle politiche in materia dia libertà, sicurezza e giustizia[1]. La valutazione delle politiche antiterrorismo è particolarmente determinante in considerazione della possibilità di modifiche nelle valutazioni delle minacce e dell'impatto delle politiche sui diritti fondamentali e sul funzionamento dei mercati. La Commissione intende valutare regolarmente le politiche antiterrorismo adottate e le misure proposte nel pacchetto adottato nella giornata odierna.

RADICALIZZAZIONE VIOLENTA

La comprensione delle motivazioni sottese all'attività terroristica costituisce un aspetto fondamentale della prevenzione. La Commissione sta attualmente sviluppando una politica volta ad identificare e a controllare i fattori che contribuiscono al determinarsi della radicalizzazione violenta[2]. Poiché la ricerca in questo settore così complesso riveste notevole importanza, la Commissione finanzia studi, conferenze e progetti al fine di condividere esperienze e acquisire una migliore comprensione del problema. Ad esempio, quest'anno sono stati commissionati studi sui fattori scatenanti la radicalizzazione violenta, le ideologie dei gruppi radicali e i metodi di reclutamento usati per mobilizzare il sostegno al terrorismo. Tutte queste attività hanno luogo nel contesto della specifica strategia UE antiradicalizzazione e del relativo Piano d'azione. Nell'ambito della strategia si fa osservare che la Commissione fornisce il proprio supporto incanalando efficacemente le sue politiche, anche mediante l'investimento di fondi nella ricerca, l'organizzazione di conferenze, l'assistenza all'istruzione e all'impegno interculturale nonché il monitoraggio a livello dell'Unione.

PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE

La protezione delle nostre infrastrutture critiche – quali strade, ferrovie, ponti, centrali energetiche e infrastrutture dell'informazione e della comunicazione – è assolutamente fondamentale. Tali infrastrutture sono altamente interdipendenti, a livello tanto comunitario quanto mondiale: il grado di sicurezza di ciascun singolo Stato dipende dalla sicurezza garantita da altri.

L'UE crea valore aggiunto stabilendo requisiti minimi di sicurezza e rimediando, nella misura del possibile, ai punti deboli e alle carenze[3]. L'azione a livello UE fornisce assistenza agli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà. È responsabilità ultima di ciascuno Stato membro adottare le misure opportune per proteggere le infrastrutture critiche sul proprio territorio.

Attualmente è in fase di discussione al Consiglio una proposta di quadro politico generale sulla protezione delle infrastrutture critiche, e la Commissione auspica che i risultati siano conseguiti nel breve termine. Esso dovrebbe permetterci di concentrare l'attenzione sugli elementi e settori che richiedono maggiore prudenza.

SICUREZZA DEI TRASPORTI URBANI

In risposta all'invito dei Capi di Stato e di governo dell'UE[4], la Commissione ha valutato le modalità secondo cui la Comunità europea può fornire il miglior contributo alla protezione dei trasporti urbani dagli attacchi terroristici[5].

Migliorare la sicurezza dei sistemi di trasporto urbani mantenendo un servizio completo e senza restrizioni è un'impresa piuttosto ardua. Con ben poche eccezioni, l'equipaggiamento e le infrastrutture di trasporto urbano non erano stati originariamente concepiti o costruiti in base a considerazioni di sicurezza. Per agevolare la cooperazione in questo settore, la Commissione istituirà uno specifico gruppo di lavoro di esperti per la sicurezza del trasporto urbano, che opererà in stretta collaborazione con altri gruppi di lavoro specifici istituiti nell'ambito del quadro politico generale relativo alla protezione delle infrastrutture critiche. Gli antecedenti relativi a questa azione particolare figurano nell'allegato alla presente comunicazione.

SCAMBIO DI INFORMAZIONI

Lo scambio di informazioni – nel rispetto dei diritti fondamentali, compresa la tutela dei dati personali – è essenziale. La proposta PNR, che fa parte di questo pacchetto, ne è la dimostrazione. La Commissione ha già fatto molto: a norma della direttiva sulla conservazione dei dati, oggi i prestatori di servizi Telecom e Internet sono tenuti a conservare i rispettivi dati. Il principio di disponibilità ha compiuto i suoi primi passi con il trattato Prüm: ben presto, tutte le banche dati degli Stati membri in cui sono registrati impronte digitali, DNA e immatricolazione di veicoli saranno accessibili alle autorità di altri Stati membri.

La Commissione intende finanziare iniziative volte a promuovere o a migliorare il funzionamento di tale sistema. È stato raggiunto un accordo con il quale si autorizza l'accesso delle autorità di contrasto al Sistema di informazione visti (VIS), non appena questo sarà operativo. L'accesso al VIS consentirà alle forze di polizia e alle altre autorità di contrasto, nonché ad Europol, di consultare i dati del Sistema di informazione visti. Questo immagazzinerà dati, schedando fino a 70 milioni di persone, concernenti visti per il soggiorno o il transito nello spazio Schengen. Tali dati includeranno la fotografia e le dieci impronte digitali dei richiedenti. Il VIS diventerà il più vasto sistema database di impronte del mondo.

Tutti questi sviluppi devono essere puntellati da un robusto quadro giuridico per la protezione dei dati. La conclusione positiva delle discussioni in sede di Consiglio sulla proposta di decisione quadro presentata dalla Commissione è attesa per la fine dell'anno in corso.

ARMI CHIMICHE, BIOLOGICHE, RADIOLOGICHE E NUCLEARI ("CBRN") .

Quantunque le armi usate più di frequente dai terroristi siano gli esplosivi, è fondamentale prevenire l'accesso dei terroristi alle armi CBRN. Alcune di queste possono infettare migliaia di persone, contaminare terreni, edifici e strutture di trasporto, distruggere l'agricoltura, infettare popolazioni animali e danneggiare la catena alimentare. Un libro verde sulla preparazione contro gli attacchi biologici è stato adottato nel luglio 2007.

Si organizzano seminari con operatori delle autorità di contrasto, della sanità e del mondo accademico per mettere a punto una guida delle migliori pratiche in materia di preparazione e di reazione ("preparazione contro gli attacchi biologici"). La sfida consiste nel riunire autorità attive in diversi settori: dogane, polizia, difesa, bioindustria, sanità, istituti accademici e istituti di ricerca biologica. La Commissione sta inoltre raccogliendo una serie di studi nel settore radiologico e nucleare. La paura delle bombe sporche e del terrorismo nucleare continua a perturbare la nostra società e i responsabili della sua protezione. I terroristi e altri criminali hanno già mostrato il loro interesse in tal senso. L'interconnessione delle economie e delle società dei nostri giorni non solo favorisce lo sviluppo e la cooperazione su scala mondiale, ma agevola il traffico di materiali radioattivi e nucleari. La Commissione intende presentare un pacchetto di proposte politiche in materia di CBRN all'inizio del 2009.

TECNOLOGIE DI RILEVAMENTO

Nell'attività di lotta contro il terrorismo è indispensabile disporre di tecnologie solide, sperimentate, accessibili, non eccessivamente onerose. Le nuove tecnologie non dovrebbero essere unica prerogativa dei terroristi. Gli strumenti di rilevamento svolgono un ruolo cruciale nell'attività delle autorità di sicurezza. La cooperazione con il settore privato è fondamentale, e la Commissione la favorisce. Nel 2006 è stato pubblicato un libro verde sulle tecnologie di rilevamento, e le risposte sono in fase di analisi. I problemi connessi al rilevamento occupano un posto importante anche nell'ambito del piano d'azione UE in materia di esplosivi, adottato nel quadro del presente pacchetto.

PRIVARE I TERRORISTI DI RISORSE FINANZIARIE

È necessario portare avanti, e intensificare, le iniziative volte a privare i terroristi di risorse finanziarie. La legislazione comunitaria è stata ormai emanata, ma è sempre più necessario intraprendere azioni non legislative - quali misure volte ad incrementare la trasparenza - per garantire che gli Stati membri siano dotati di strumenti adeguati a combattere il finanziamento del terrorismo. La Commissione continua a collaborare con gli Stati membri al fine di migliorare le modalità di congelamento e sequestro dei beni delle organizzazioni terroristiche e dei proventi di attività illecite nonché per istituire requisiti minimi comuni in materia di addestramento degli investigatori finanziari e promuove un'efficace cooperazione tra unità di informazione finanziaria su scala dell'Unione.

VITTIME DEL TERRORISMO

La Commissione è impegnata a promuovere la solidarietà e l'assistenza alle vittime del terrorismo.

Fornisce sostegno finanziario[6] a organizzazioni che tutelano gli interessi delle vittime. Essa ha finanziato progetti innovativi e transfrontalieri volti ad aiutare le vittime a ripristinare, nella misura del possibile, la normalità della vita precedente all'attacco terroristico.

RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO

Nel 2004 la Commissione ha lanciato un'Azione preparatoria triennale per la ricerca in materia di sicurezza. Con tre dotazioni annue di 15 milioni di euro, l'azione preparatoria costituisce un primo passo verso una nuova "parte" sicurezza del settimo programma quadro RTS (7°PQ).

Nell'ambito della suddetta azione preparatoria sono stati finanziati 39 progetti[7]. Sulla base dell'azione preparatoria PASR, il 7° programma quadro (7° PQ, 2007-2013) ha registrato un aumento sostanziale del bilancio per la ricerca in materia di sicurezza, che è passato a 1,4 miliardi di euro e comprende ambiti quali il rilevamento di esplosivi, la protezione contro il terrorismo CBRN, la gestione di crisi e la protezione delle infrastrutture critiche.

Parallelamente, è stato creato un Forum europeo della ricerca e dell'innovazione in materia di sicurezza (ESRIF)[8]. L'ESRIF svilupperà il lavoro svolto finora dal "Gruppo di personalità" (GoP)[9] e dal "Comitato consultivo europeo per la ricerca in materia di sicurezza"[10] (CCRS).

L'obiettivo dell'ESRIF consiste nel sostenere i decisori in materia di sicurezza civile fornendo loro la tecnologia e la base di conoscenze adeguate, instaurando e incoraggiando un programma congiunto di ricerca sulla sicurezza a medio e a breve termine, con il coinvolgimento di tutti i soggetti europei, provenienti dai settori tanto dell'offerta quanto della domanda. Questo programma dovrebbe contenere una tabella di marcia della ricerca basata sulle future esigenze degli utilizzatori finali, pubblici e privati, e sulle tecnologie di sicurezza più sofisticate.

Il programma congiunto di ricerca sulla sicurezza intende proporsi come documento di riferimento per la programmazione della ricerca in materia di sicurezza per i prossimi anni – a livello nazionale, regionale e industriale – tenendo conto della ricerca effettuata a livello europeo, come deciso nell'ambito del 7° programma quadro. La Commissione garantirà l'istituzione delle necessarie connessioni tra le varie attività antiterrorismo e i rilevanti gruppi di lavoro.

III. Un nuovo pacchetto di proposte - Intensificazione della lotta contro il terrorismo

I vari elementi del pacchetto costituiscono risposte alle chiare esortazioni ad agire della Commissione – essenzialmente nell'ambito del Consiglio europeo e delle riunioni del Consiglio GAI. Le misure proposte sono l'esito di un lavoro attentamente preparato che ha comportato consultazioni estensive con tutte le parti interessate, tra cui i rappresentanti degli Stati membri, le ONG e altri organismi pubblici e privati. I recenti attacchi sventati in Germania, Danimarca e Austria servono a ricordare a noi tutti che la minaccia terrorista è purtroppo ancora concreta e che è necessario adottare ulteriori misure. Oltre ad attuare la strategia antiterrorismo dell'UE, le misure previste contribuiscono all'attuazione della strategia generale antiterrorismo delle Nazioni Unite a livello mondiale, adottata dall'Assemblea generale dell'ONU nel settembre 2006.

Il pacchetto sicurezza persegue la finalità di incrementare la sicurezza dell'Europa e di affrontare la minaccia terrorista secondo le seguenti modalità:

- Trattare con i sostenitori del terrorismo La diffusione della propaganda terrorista, l'addestramento di terroristi, il finanziamento del terrorismo, la circolazione di informazioni sulle modalità di fabbricazione di bombe ed esplosivi, e le pubbliche istigazioni a commettere reati terroristici dovrebbero essere considerati reati ed essere passibili di pene detentive in tutto il territorio dell'Unione europea. L'emendamento proposto alla decisione quadro 2002 garantirà che tutti gli Stati membri definiscano reati tali attività e applichino sanzioni penali, compresa la reclusione, agli autori. I mandati europei d'arresto e di ricerca delle prove devono anch'essi essere pienamente utilizzati a tal fine.

- Iniziative pratiche per contrastare l'uso di esplosivi Un vasto numero di iniziative di vario tipo saranno intraprese per ostacolare l'accesso agli esplosivi e ai precursori degli esplosivi e per rafforzare gli strumenti a disposizione delle autorità di contrasto per prevenire l'uso di ordigni esplosivi, commercializzati o improvvisati, negli attacchi terroristici. Queste comprendono sistemi di allarme rapido in relazione a esplosivi scomparsi o rubati e a transazioni sospette, una rete di esperti in materia di disattivazione e neutralizzazione di bombe e il controllo del personale operante nell'industria degli esplosivi. La cooperazione tra i settori pubblico e privato è fondamentale.

- Istituire un sistema europeo dei dati di identificazione del codice di prenotazione ("PNR") Gli Stati membri devono provvedere alla raccolta e al trattamento di tali dati e, se del caso, al loro scambio. Il PNR è stato associato essenzialmente a negoziati al di fuori dell'UE, in particolare gli Stati Uniti. L'Unione è un bersaglio potenziale almeno quanto gli Stati Uniti. I dati di identificazione del codice di prenotazione sono importanti in quanto l'esperienza passata insegna che i complotti terroristici comportano, in qualche fase, viaggi tra l'UE e un paese terzo.

- La Commissione sta inoltre adottando la sua relazione sull'attuazione della presente decisione quadro sul terrorismo . Gli Stati membri devono agire in modo più decisivo per recepire nel loro ordinamento interno il regime adottato nel 2002 per sostenere l'attività delle rispettive forze di polizia, magistrati e giudici.

Conclusioni

È necessario continuare a lavorare a livello dell'UE per arginare la minaccia del terrorismo, pur sviluppando debitamente la dimensione esterna di questa politica. Non vi è altra opzione, a causa del carattere internazionale e transfrontaliero della minaccia e degli interessi comuni in tutta l'UE in esito a un soddisfacente sviluppo dell'Unione. L'UE contribuisce con un valore aggiunto assistendo gli Stati membri e occupandosi di problemi transfrontalieri. Agli Stati membri incombe la responsabilità della protezione dei propri cittadini. La politica di sicurezza deve perseguire la tutela dei cittadini dell'UE e al contempo garantire il rispetto dei diritti fondamentali. Il terrorismo rappresenta una sfida articolata e complessa. L'attività a livello dell'UE mira pertanto ad affrontare tutti gli aspetti di tale sfida ed è incentrata sulla prevenzione, la protezione e l'incriminazione nonché sulla risposta in caso di attacco. L'attuale pacchetto esemplifica l'impegno della Commissione europea a continuare a far fronte a tali sfide e offre un nuovo contributo al rafforzamento delle nostre difese contro il terrorismo.

ALLEGATO

Lottare per la sicurezza dei trasporti urbani

I trasporti urbani costituiscono un settore altamente complesso, cui partecipano numerosi prestatori di servizi di trasporto, imprese locali di servizi e milioni di passeggeri quotidiani. È facilmente accessibile, con molteplici fermate e interscambi. In termini di sicurezza, in generale non vi è controllo dei passeggeri ed è scarso, o addirittura inesistente, il controllo dell'accesso. Inoltre, si riscontra una vasta disparità in termini di valutazione della minaccia e di vulnerabilità dei vari modi di trasporto. La considerazione di tale complessità induce alla conclusione che un'impostazione del problema della sicurezza che preveda una soluzione unica uguale per tutti non sarebbe adeguata.

Attualmente la sicurezza dei trasporti urbani è assicurata dagli operatori del settore dei trasporti e dalle autorità nazionali e locali. Mentre vigono norme europee nel settore dell'aviazione, del trasporto marittimo e del trasporto internazionale di merci, non esistono misure comparabili per i trasporti urbani. Inoltre, mentre le misure relative al settore dell'aviazione e dei trasporti marittimi possono fare riferimento a norme stabilite in seno ad organismi internazionali, non esistono né organismi internazionali né norme in relazione al settore dei trasporti urbani.

Come indicato al punto 3 della presente comunicazione, la Commissione istituirà un gruppo di lavoro di esperti per la sicurezza del trasporto urbano incaricato di gestire tale problema. Ciò permetterà uno scambio delle migliori pratiche e dell'esperienza acquisita – in termini positivi e negativi – in quattro aree fondamentali: misure organizzative, sorveglianza e accertamento, attrezzature e installazioni più resistenti, e gestione delle emergenze. Nel lungo termine si passerà alla definizione di criteri e indicatori di sicurezza concordati, che consentiranno alle autorità e agli operatori di effettuare autovalutazioni e di elaborare piani di sicurezza.

La Commissione invita tutti gli Stati membri a nominare il proprio punto nazionale di contatto, incaricato di agevolare l'attività del gruppo di lavoro di esperti per la sicurezza del trasporto urbano, garantendo la chiarezza degli obiettivi e la coerenza dei contributi nazionali e assicurando il monitoraggio dei progressi. Esso deve rappresentare l’autorità nazionale competente per la sicurezza dei trasporti.

Si esortano gli Stati membri, le autorità e gli operatori ad introdurre e sperimentare nuove concezioni, tecnologie e soluzioni in termini di hardware e software nel campo della sicurezza. Tutte le esperienze acquisite possono giovare maggiormente alla Comunità se condivise attraverso il gruppo di lavoro di esperti per la sicurezza del trasporto urbano e un registro europeo delle tecnologie oppure iniziative di formazione sul posto di lavoro in esito alla cooperazione tra operatori. Inoltre, la Commissione intende istituire un elenco permanente di progetti di ricerca e sviluppo a finanziamento pubblico in corso in questo settore, ponendo particolare enfasi sui fattori umani e le nuove tecnologie. I rappresentanti saranno esortati a partecipare attivamente e ad identificare, ove opportuno, nuove esigenze in termini di ricerca in materia di sicurezza.

Infine, la Commissione intende adottare le opportune misure per favorire l'integrazione, ove necessario, di una adeguata dimensione della sicurezza nei progetti relativi al trasporto urbano per i quali si richiede il finanziamento dell'UE.

[1] Comunicazione sulla valutazione delle politiche dell’UE in materia di libertà, sicurezza e giustizia (COM (2006)332) del 28 giugno 2006.

[2] Cfr. ad esempio la comunicazione della Commissione COM(2005) 313.

[3] Il 12 dicembre 2006 la Commissione ha adottato una comunicazione relativa a un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche (EPCIP) COM(2006) 786 def. e una proposta di direttiva relativa all'individuazione e alla designazione delle stesse, nonché alla valutazione della necessità di migliorare la protezione di tali infrastrutture COM(2006) 787 def.

[4] Dichiarazione del Consiglio dell’Unione europea sulla lotta al terrorismo, documento 7906/2004 del 29 marzo 2004.

[5] Definiti come trasporti terrestri di passeggeri effettuati da autobus, tram e treni di superficie e sotterranei (“ferrovie leggere”).

[6] Decisione del Consiglio del 12 febbraio 2007 che istituisce per il periodo 2007-2013 il programma specifico "Giustizia penale", quale parte del programma generale su diritti fondamentali e giustizia

[7] Per una descrizione dei 39 progetti di ricerca PASR, risultati intermedi e definitivi compresi, vedasi: http://ec.europa.eu/enterprise/security/articles/article_2007-02-23_en.htm

[8] La creazione dell'ESRIF è stata annunciata con la comunicazione della Commissione su un dialogo pubblico-privato strutturato nel settore della ricerca e dell'innovazione europea in materia di sicurezza (COM(2007)511 def.) dell'11.9.2007.

[9] Il "Gruppo di personalità" (GoP) è stato creato nel 2003. Nella sua relazione finale (La ricerca per un'Europa sicura: relazione del Gruppo di personalità nel settore della ricerca in materia di sicurezza, 15 marzo 2004 http://ec.europa.eu/enterprise/security/doc/gop_en.pdf.), il GoP raccomanda l'inserimento di una parte dedicata alla ricerca nel settore della sicurezza nel 7° Programma Quadro (7°PQ) dotato di bilancio minimo di un miliardo di euro l'anno, nonché la creazione di un "Comitato consultivo europeo per la ricerca in materia di sicurezza (CCRS).

[10] Il CCRS è stato creato con decisione della Commissione (2005/516/CE) il 22 aprile 2005 e ha pubblicato la sua relazione finale il 22 settembre 2006. Esso raccomanda il lancio di uno studio pluridisciplinare orientato verso uno scopo preciso. Esso dovrebbe associare utilizzatori finali e prestatari alla definizione e all'esecuzione del progetto. La relazione identifica numerosi settori, compresa la sicurezza delle infrastrutture, nei quali stimolare l'innovazione e migliorare l'utilizzazione della ricerca avente per oggetto i prodotti e i servizi forniti. La relazione del CCRS suggerisce infine "la creazione di un Comitato europeo di sicurezza (ESRIF) per favorire un dialogo e una visione comune dei bisogni europei in materia di sicurezza. Il Comitato dovrebbe riunire, in modo non burocratico, alti e autorevoli rappresentanti del settore pubblico e del settore privato, affinché essi sviluppino congiuntamente un programma strategico di sicurezza e fungano da organismo di riferimento eventuale per l'attuazione dei programmi e delle iniziative esistenti".