52007DC0341

Relazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio - Regione ad amministrazione speciale (RAS) di Hong Kong: relazione annuale 2006 /* COM/2007/0341 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 20.6.2007

COM(2007) 341 definitivo

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Regione ad amministrazione speciale (RAS) di Hong Kong: relazione annuale 2006

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Regione ad amministrazione speciale (RAS) di Hong Kong: relazione annuale 2006

Nella comunicazione pubblicata immediatamente dopo il passaggio di Hong Kong alla Cina nel 1997 (1997 COM 171), la Commissione si è impegnata a redigere una relazione annuale sugli sviluppi nella regione ad amministrazione speciale di Hong Kong. La presente relazione è la nona della serie.

Partner di rilievo dell'Unione europea, Hong Kong ne condivide valori e interessi in ambito economico, regolamentare, educativo, sociale e culturale. È in questi settori che i rapporti tra l'UE e Hong Kong hanno continuato ad evolvere dal 1997, mantenendo un profilo pratico e concentrandosi su questioni di interesse comune.

Sviluppi politici e costituzionali

Agli inizi di gennaio 2006, il capo dell'esecutivo Donald Tsang ha dato vita al primo rimpasto governativo di rilievo dalla sua entrata in funzione nel 2005. Joseph Wong è stato posto a capo del ministero del Commercio, dell'industria e della tecnologia, John Tsang è stato nominato capo dell'ufficio del Primo ministro e Denise Yue ministro della Funzione pubblica.

A luglio, il governo di Hong Kong ha pubblicato un documento di consultazione in merito agli sviluppi ulteriori dell'attività di indirizzo politico nell'amministrazione; il documento propone la creazione di due nuovi posti politici, quello di vice ministro ( Deputy Director of Bureau ) e di sottosegretario ( Assistant to Director of Bureau ), per coadiuvare i ministri nella funzione di indirizzo. La consultazione si è conclusa a fine novembre 2006 e la decisione del governo è attesa per il primo semestre del 2007.

Nei primi mesi del 2006, in seguito alla sconfitta registrata dal governo davanti al consiglio legislativo a dicembre 2005 relativamente alle riforme costituzionali proposte, i rapporti con i consiglieri legislativi e i partiti politici fautori della democrazia sono rimasti tesi.

A marzo, il gruppo denominato Article 45 concern group ha dato vita ad una lista civica guidata da Audrey Eu e composta per lo più da avvocati e esponenti del mondo accademico, nonché da sei membri del consiglio legislativo. La nuova formazione chiede un passaggio rapido al suffragio universale, la tutela della giustizia sociale, l'introduzione di un salario minimo e la normalizzazione della giornata lavorativa.

Nel 2006, il partito democratico (il più grande dello schieramento a favore della democrazia) ha sofferto di lotte intestine che hanno portato alle dimissioni del leader Lee Wing Tat a dicembre 2006 e all'ascesa di Albert Ho, anche quest'ultimo membro del consiglio legislativo.

Ad ottobre, Donald Tsang ha pronunciato davanti al consiglio legislativo il secondo discorso politico riguardante l'ultima parte del suo mandato di premier (fino al 30 giugno 2007), nel quale sono state segnatamente annunciate misure tese a far fronte alla crescente preoccupazione dell'opinione pubblica in materia ambientale. Il premier non ha affrontato il problema dell'imposta su beni e servizi e ha escluso qualsiasi normativa in materia di salario minimo nel prossimo futuro, atteggiamento criticato in quanto è stato visto come un tentativo di non affrontare le questioni più spinose durante il resto del mandato.

I commentatori concordano che le elezioni di marzo 2007 vedranno Donald Tsang rieletto a capo dell'esecutivo, sebbene a dicembre 2006 questi non avesse ancora annunciato la sua candidatura.

Dopo mesi di speculazioni, Anson Chan ha reso pubblico a settembre che non si candiderà a capo dell'esecutivo. I partiti democratici si sono infine messi d'accordo su un unico candidato nella persona di Alan Leong, avvocato e membro del consiglio legislativo nella lista civica.

Il 10 dicembre, in occasione delle elezioni del comitato di 800 membri chiamato a nominare il premier, 134 pro democratici hanno ottenuto seggi per un numero superiore alla soglia di 100 nomine necessaria per designare un candidato all'elezione del premier, il che fa presupporre che Leong sarà nominato candidato.

Nel 2006, non sono stati compiuti passi avanti di rilievo verso la proclamazione del suffragio universale, sebbene si sia assistito ad un esteso dibattito dai toni accesi, ampiamente riportato dai media.

Le proposte avanzate dal governo in carica negli ultimi mesi del 2005 non hanno ricevuto sufficiente sostegno per essere approvate dal consiglio legislativo. Esse consistevano in un'estensione limitata del consiglio legislativo e del comitato per le elezioni del capo dell'esecutivo. In seguito alla sconfitta, Donald Tsang ha dichiarato che il governo non avrebbe fatto ulteriori proposte di riforme costituzionali prima delle elezioni del consiglio legislativo nel 2008, sospendendo così qualsiasi dialogo formale nel 2006. La commissione per lo sviluppo strategico dovrebbe pubblicare, nei primi mesi del 2007, una nuova relazione che individua opzioni e possibili modalità per il suffragio universale.

Ciononostante, il dibattito politico è andato avanti. Politici quali Anson Chan, ex capo dell'amministrazione, e Regina Ip, ex ministro della Sicurezza, nonché Joseph Zen, cardinale cattolico di Hong Kong, si sono uniti al dibattito pubblico sugli sviluppi politici invocando il suffragio universale; molti hanno individuato l'elezione del premier nel 2012 quale termine ultimo. Ora anche i partiti politici in favore della democrazia, in particolare lo schieramento pro democratico al consiglio legislativo, invocano il suffragio universale totale per l'elezione diretta del capo dell'esecutivo nel 2012. Nel 2006, sondaggi d'opinione indipendenti indicavano intorno al 60% la percentuale di quanti ad Hong Kong si dichiarano in favore e desiderosi di ulteriori progressi verso la democrazia e il suffragio universale.

Il 31 marzo 2006, il comitato dell'ONU per i diritti umani ha pubblicato le sue osservazioni finali sulla seconda relazione della RAS di Hong Kong alla luce del patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR). Il comitato chiede che vengano adottati tutti i provvedimenti affinché il consiglio legislativo sia eletto con un suffragio universale ed egualitario e che, entro un anno, la RAS di Hong Kong presenti al comitato le informazioni relative al seguito dato alle sue raccomandazioni.

L'Unione europea è fautore in tutto il mondo della democrazia in quanto miglior mezzo per instaurare un governo legittimo, stabile, responsabile e trasparente, garante dei diritti e delle libertà, nonché dello Stato di diritto. L'UE favoreggia progressi rapidi e consistenti affinché Hong Kong raggiunga il fine ultimo del suffragio universale, come previsto dalla legge fondamentale e secondo il volere dell'opinione pubblica. Già in precedenti relazioni annuali, in particolare quelle del 2004 e del 2005, la Commissione si è soffermata sugli sviluppi costituzionali a Hong Kong e sulle interpretazioni del congresso nazionale del popolo riguardo alla legge fondamentale della RAS.

Ci sono indicazioni relativamente agli interessi del governo cinese di Beijing in questo dibattito e, di conseguenza, alle pressioni esercitate sul governo della RAS di Hong Kong. I dirigenti cinesi invocano un dibattito costruttivo volto a raggiungere un consenso sullo sviluppo democratico della RAS conformemente alla legge fondamentale.

La Commissione riconosce tuttavia che, in generale, il principio "un paese, due sistemi" è stato rispettato e sta funzionando efficacemente per i cittadini di Hong Kong. L'Unione è fautrice di questo principio, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali sancito dalla legge fondamentale, che dovrebbe essere garantito ai cittadini della RAS di Hong Kong. È importante che il governo di Hong Kong continui a godere di un alto grado di autonomia nella sfera economica, commerciale, fiscale, finanziaria e regolamentare e che alla cittadinanza di Hong Kong siano garantiti un sistema giuridico proprio, uno Stato di diritto indipendente, un diritto della proprietà individuale, la libertà di espressione, nonché un'economia di mercato.

Sviluppi economici e questioni commerciali e settoriali

Nei primi nove mesi del 2006, l'economia hongkonghese ha continuato a registrare una forte espansione: trainati dall'economia della Cina continentale, i settori dei beni e dei servizi hanno registrato una forte crescita, la spesa per gli investimenti è rimasta dovunque stabile, lo stesso vale per il mercato immobiliare, mentre il mercato del lavoro è andato migliorando, registrando il tasso di disoccupazione più basso dell'ultimo quinquennio. In combinazione con una domanda interna forte, i prezzi al consumo hanno mostrato una tendenza inflazionistica.

Indicatori dell'economia di Hong Kong:

Crescita del PIL | Tasso d'inflazione | Tasso di disoccupazione | Servizi in % del PIL |

2005 | 7.3% | 1% | 5.6% | 90.6% |

2006 (1° - 3° trimestre) | 6.8% | 2.3% | 4.7% | N/A |

Tra i diversi settori, i più dinamici nel 2006 sono stati i servizi finanziari, il commercio import-export e i servizi dei trasporti. Hong Kong ha confermato la sua posizione centrale, a livello regionale, nei settori della finanza, del commercio, della logistica e dei trasporti. Hong Kong ha peraltro ottenuto ottimi risultati in una serie di sondaggi internazionali a cura di istituzioni mondiali di rating che hanno evidenziato la convivialità del clima affaristico.

Le elevate prestazioni del settore finanziario, in particolare borsistico, sono dovute ai forti flussi di liquidità nella regione. Sono fiorenti le attività sul mercato dei capitali connesse alle imprese della Cina continentale. Nel 2006, alla borsa di Hong Kong ha debuttato con successo una serie di grandi imprese cinesi e in particolare la Industrial and Commercial Bank of China , tramite la più grande offerta pubblica iniziale di titoli mai realizzata. I fondi raccolti durante l'anno hanno raggiunto quantitativi record, rendendo la borsa di Hong Kong, in termini di volume, concorrenziale con Londra e New York. Nel 2006, tenuto conto delle buone prospettive del mercato, l'indice Hang Seng e il volume degli scambi della borsa di Hong Kong hanno raggiunto livelli record.

Il mercato dei capitali di Hong Kong continua a rivestire un ruolo di primo piano nel finanziamento della riforma delle imprese di Stato cinesi, nella crescita delle imprese private e nel programma di sviluppo delle infrastrutture. Le iniziative favorevoli nell'ambito del programma CEPA hanno garantito ai fornitori di servizi bancari e finanziari di Hong Kong un accesso più agevole ai mercati della Cina continentale. Le prime dichiarazioni di indirizzo emesse dalle autorità cinesi negli ultimi mesi del 2006 indicano che la Cina è disposta a potenziare maggiormente il ruolo leader di Hong Kong quale centro finanziario internazionale della Cina continentale, ad esempio applicando ad Hong Kong eventuali misure volte ad estendere e liberalizzare i mercati degli strumenti finanziari denominati in Yuan Renminbi.

Hong Kong e Cina continuano ad avere interessi commerciali interconnessi e convergenti, specie nella regione del Pearl River Delta . Per facilitare lo scambio di beni, servizi e persone tra le due giurisdizioni, sono state create istituzioni formali, con la successiva firma del CEPA ( Closer Economic Partnership Agreement ), dell'accordo quadro di cooperazione regionale Pan Pearl River Delta e del programma di ammissione della migrazione di qualità. Se, da un lato, Hong Kong necessita di un entroterra che sostenga la sua espansione e il suo sviluppo economico continui, dall'altro, man mano che le due economie diventano più integrate, essa ha bisogno di preservare la sua immagine liberale e cosmopolita e le sue pratiche di libero mercato.

Sul versante fiscale, a luglio 2006, nel tentativo di estendere l'esigua base imponibile e garantire maggiori entrate all'erario, il governo di Hong Kong ha lanciato una consultazione relativa ad un'imposta sui beni e servizi (GST) su larga base. Tenuto conto dell'onere finanziario di lungo periodo a fronte di una popolazione in rapido invecchiamento e della volatilità delle attuali fonti del reddito pubblico, il governo di Hong Kong ha individuato nella riforma fiscale il mezzo per garantirsi un base finanziaria più duratura. La proposta di una GST non è stata tuttavia accolta favorevolmente dai partiti politici, dal mondo degli affari e dell'opinione pubblica. Cosicché, confrontato ad un'opposizione viva e diffusa, a dicembre il governo ha ritirato la proposta. Hong Kong rimane pertanto una delle poche economie sviluppate, con un alto livello di reddito, a non avere un'imposta su larga base sul valore aggiunto.

Prospere, le relazioni commerciali bilaterali UE-Hong Kong sono caratterizzate da una bassissima incidenza di elementi di disturbo. Le autorità di Hong Kong continuano ad intrattenere contatti frequenti e regolari con le associazioni del mondo degli affari, tanto interne che estere, e sono sensibili alle loro preoccupazioni. A Ginevra, il 15 dicembre, in occasione dell'esame delle politiche commerciali, i membri dell'OMC hanno espresso generale elogio per la politica commerciale di Hong Kong, evidenziando la bassissima incidenza di problemi a livello micro-economico.

Nel 2006, le relazioni commerciali bilaterali UE-Hong Kong hanno registrato una forte crescita. Nel 2006, l'UE è stato il più grande partner commerciale di Hong Kong dopo la Cina continentale. La crescita ha interessato principalmente il settore delle macchine e quello dei tessili.

Scambi UE-Hong Kong |

Anno | Importazioni UE da Hong Kong (miliardi EUR) | Tasso di evoluzione annuo % | Esportazioni UE verso HK (miliardi EUR) | Tasso di evoluzione annuo % | Eccedente commerciale UE (miliardi EUR) | Scambi totali (miliardi EUR) |

2006 | 14,2 | 33,9 | 21,5 | 5,3 | 7,2 | 35,8 |

Fonte: Eurostat |

Diritti di proprietà intellettuale (DPI). La Commissione europea elogia il profondo impegno profuso da Hong Kong nella protezione dei DPI, notevolmente migliorata grazie ai provvedimenti varati dal governo: potenziamento del partenariato con l'industria; campagna pubblica di sensibilizzazione sull'importanza dei DPI; varo di nuove norme; impegno in termini di applicazione. La Commissione ritiene tuttavia che, in determinati settori, i problemi connessi ai DPI non siano stati completamente risolti e nutre timori che Hong Kong continui a consentire l'immatricolazione di imprese con denominazioni molto simili o identiche a quelle di marchi comunitari noti, con conseguente violazione dei diritti delle imprese comunitarie nelle operazioni sul territorio cinese. La Commissione teme inoltre che l'attuale sistema di immatricolazione non garantisca adeguatamente i detentori di brevetti di prodotti farmaceutici.

Diritto della concorrenza. La Commissione nota con soddisfazione che il governo della RAS di Hong Kong valuta l'adozione di una nuova normativa globale in materia di concorrenza. Nella relazione pubblicata a giugno dall'organo di esame delle politiche commerciali, viene individuata la necessità di una normativa transettoriale in materia di concorrenza che prenda di mira particolari tipi di comportamenti anticoncorrenziali e la cui applicazione venga affidata ad una commissione indipendente in materia. A tal fine, il governo di Hong Kong ha lanciato una consultazione pubblica che terminerà a febbraio 2007. La Commissione continua a seguire con grande interesse gli sviluppi su questo fronte.

Aviazione civile. La Commissione ha proposto al governo della RAS di Hong Kong di avviare un dialogo sulla necessità di modificare gli accordi bilaterali sui servizi aerei attualmente in vigore tra Hong Kong e gli Stati membri dell'Unione nell'intento di uniformarli al diritto comunitario. In merito a detti accordi, la Commissione ha invitato il governo di Hong Kong a ripristinare la certezza del diritto, in via prioritaria e nell'interesse reciproco. A tal fine, la Commissione ha proposto un "accordo orizzontale" tra le due parti che garantirebbe un quadro giuridico sano per tutti gli accordi in vigore. La Commissione ha preso nota delle preoccupazioni espresse dal governo di Hong Kong e auspica che questi dia il proprio accordo all'avvio del dialogo con la Commissione.

Accisa sul vino. La Commissione europea ha espresso grande disappunto per il fatto che, per l'esercizio fiscale 2006-2007, il governo di Hong Kong non abbia rivisto al ribasso l'elevata accisa sul vino, che rimane all'80%.

Direttiva comunitaria sulla tassazione dei redditi da risparmio. Nel 2006, la Commissione si è detta interessata ad avviare colloqui esplorativi con il governo di Hong Kong intesi a promuovere l'adozione di provvedimenti equivalenti alla direttiva comunitaria sulla tassazione dei redditi da risparmio. In linea con la politica dichiarata in materia fiscale, consistente nel promuovere quanto più possibile principi di buon governo accettati a livello internazionale, la Commissione propone di collaborare con Hong Kong per migliorare la trasparenza e lo scambio di informazioni, consolidare le misure di attuazione per prevenire l'elusione o l'evasione fiscale e, in particolare, per garantire l'applicazione di misure equivalenti a quelle applicate in ambito comunitario alla tassazione dei redditi da risparmio. La Commissione si compiace della decisione del governo di Hong Kong di intraprendere un dialogo esplorativo a livello operativo sulla questione.

CEPA (accordi più stretti di partenariato economico). Il primo accordo di libero scambio tra Hong Kong e la Cina continentale, firmato nel 2003, è entrato nella quarta fase. Il supplemento III (CEPA IV) è stato firmato il 27 giugno 2006. La Cina continentale e Hong Kong continuano a cooperare per migliorare l'accesso ai mercati di entrambe le parti e concordano ulteriori misure di liberalizzazione relative a beni e servizi, nonché agevolazioni in materia di protezione dei diritti di proprietà intellettuale. A partire dal 1° gennaio 2006, tutti i prodotti originari di Hong Kong (ad esclusione di alcuni articoli vietati) che rispettano le norme di origine del CEPA sono esentati da dazi all'importazione nella Cina continentale. Dalla sua piena attuazione nel 2004, il CEPA ha consentito la liberalizzazione di 27 settori di servizi in totale. Il dispositivo di libero scambio garantisce ai fornitori di servizi di Hong Kong un accesso più veloce e esteso al mercato mentre altri settori, quali turismo, servizi giuridici, servizi audiovisivi, trasporti e distribuzione, beneficiano del trattamento WTO plus . Le disposizioni preferenziali di cui godono i settori dei servizi hanno potenziato ulteriormente la posizione di Hong Kong quale centro di servizi.

Ambiente . Le questioni connesse al cambiamento climatico e all'inquinamento aereo, idrico o di altra natura sono, com'è noto, considerate prioritarie dall'UE. La Commissione ritiene che la cooperazione transfrontaliera a livello internazionale rivesta, in tal senso, un ruolo essenziale e apporti benefici su scala mondale. La Commissione si rallegra delle nuove misure ambientali proposte dal governo di Hong Kong nell'ambito del discorso politico del premier ad ottobre 2006, specie per quanto riguarda il riferimento alle norme e agli orientamenti comunitari di cui si propone l'applicazione. La Commissione è pronta a cooperare con Hong Kong al fine di fornire assistenza e incoraggiamento per l'attuazione di dette misure e, ove necessario, ad esplorare la possibilità di una cooperazione trilaterale con la Cina continentale.

Relazioni UE-Hong Kong

Il 26 ottobre, la Commissione ha adottato una comunicazione dal titolo L'Unione europea, Hong Kong e Macao: prospettive di cooperazione 2007-2013[1] , avallata dalle conclusioni del Consiglio del 12 dicembre. La comunicazione individua sette settori prioritari: commercio e dogane, finanze, contatti interpersonali (compreso il mondo accademico), trasporti, ambiente, sanità e sicurezza alimentare. Essa propone inoltre di organizzare un dialogo strutturato e periodico tra la Commissione europea e il governo della RAS di Hong Kong sulle questioni di loro competenza.

Il 21 dicembre, il Consiglio ha adottato uno strumento finanziario per la cooperazione con i paesi industrializzati e con altri paesi e territori ad alto reddito, tra cui Hong Kong. La Commissione discuterà con Hong Kong gli elementi del programma di cooperazione, che dovrebbe avere inizio negli ultimi mesi del 2007, e definirà un accordo a tal fine.

Il 7 novembre, il presidente della Commissione Barroso ha ricevuto a Bruxelles Donald Tsang, capo dell'esecutivo di Hong Kong. I due leader hanno convenuto che Hong Kong e l'Unione europea sviluppino, amplino e potenzino la cooperazione nei settori di interesse comune. Essi si sono inoltre detti d'accordo a dar vita ad un dialogo strutturato tale da garantire contatti stretti a tutti i livelli, assicurare uno sviluppo positivo delle relazioni e riconoscere in modo tempestivo ed efficace qualsiasi tipo di sfida e opportunità e darvi una risposta.

Nel 2006, si è tenuta una serie di vertici e di missioni tra la Commissione europea e Hong Kong che hanno permesso di risaldare le relazioni.

- Il comitato misto di riammissione CE-Hong Kong, riunitosi a gennaio ad Hong Kong, ha rivisto l'attuazione dell'accordo di riammissione CE-Hong Kong.

- Markos Kyprianou, commissario europeo per la salute e la tutela dei consumatori, ha guidato una grande missione ad Hong Kong per discutere i preparativi in vista di un'eventuale pandemia e visitare le strutture sanitarie della regione.

- Klaus Regling, direttore generale degli affari economici e finanziari, e Jose Manuel Gonzalez-Paramo, membro del consiglio di amministrazione della Banca centrale europea, hanno tenuto a febbraio un'importante conferenza ad Hong Kong dal titolo The EURO: Lessons for European and Asian Financial Markets, cui ha partecipato Joseph Yam, amministratore delegato dell'autorità monetaria di Hong Kong.

- Charlie McCreevy, commissario per il mercato interno, si è recato in visita ad Hong Kong a maggio per incontrare Frederick Ma, ministro dei Servizi finanziari e del tesoro, e gli alti dirigenti della commissione titoli e future di Hong Kong, dell'autorità monetaria e della borsa.

- Viviane Reding, commissaria responsabile di società dell'informazione e media, si è recata a Hong Kong a dicembre per partecipare alla conferenza dell'ITU Telecom World 2006 .

Nell'ufficio della Commissione europea di Hong Kong, istituito nel 1993, sedici Stati membri dell'Unione svolgono a tempo pieno missioni diplomatiche locali riconosciute e intrattengono relazioni di gestione con Hong Kong (la missione portoghese è nella vicina Macao). Secondo i dati del governo di Hong Kong, ad agosto 2006 i cittadini europei residenti ad Hong Kong ammontavano a circa 37 000.

Nel 2006, la diplomazia comunitaria ufficiale ad Hong Kong è stata potenziata. Durante tutto l'anno, l'ufficio della Commissione ad Hong Kong ha condotto un programma attivo e approfondito di informazione e diplomazia che ha consentito di portare a conoscenza dei media e dell'opinione pubblica i valori e le politiche comunitari nella sfera economica, regolamentare, sociale, educativa e culturale. Nel 2006, l'ufficio della Commissione ad Hong Kong ha inoltre organizzato otto incontri consultivi intesi ad esaminare ed esplorare le suddette questioni ed eventualmente sviluppare e ampliare la cooperazione futura tra l'UE e Hong Kong nei settori di interesse comune. Agli incontri hanno preso parte 200 rappresentanti di diversi settori della società locale: istruzione e ricerca, ambiente, sanità, sicurezza alimentare e dei prodotti, scambi, economia e finanze, camere del commercio europee, nonché la comunità di uomini d'affari europei di stanza a Hong Kong e gli esportatori verso il mercato comunitario. Si sono inoltre tenuti seminari rivolti ai capi missione e ai commissari addetti al commercio degli Stati membri europei ad Hong Kong.

[1] L'Unione europea, Hong Kong e Macao: prospettive di cooperazione 2007-2013. Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo. COM(2006) 648 def. del 26.10.2006.