52007DC0060

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale Europeo e al Comitato delle Regioni - Il mercato unico per i cittadini - Relazione intermedia per il Consiglio europeo della primavera 2007 /* COM/2007/0060 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 21.2.2007

COM(2007) 60 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

IL MERCATO UNICO PER I CITTADINI

Relazione intermedia per il Consiglio europeo della primavera 2007

INDICE

1. Introduzione 3

2. Una visione per il XXI secolo 5

3. Tradurre in realtà la visione del mercato unico 8

4. Conclusione 11

Allegato: Quanto ha realizzato finora il mercato unico 13

"L'Europa non si costruirà in un colpo solo né attuando un qualche piano d'insieme: si costruirà su risultati concreti" (Robert Schuman)

INTRODUZIONE

Il mercato unico è uno dei successi concreti dell'Unione europea. Per le persone, esso comporta il diritto di abitare, lavorare, studiare o vivere come pensionato in un altro Stato membro dell'UE. Per i consumatori, esso comporta standard di migliore qualità e maggiore sicurezza e una più ampia scelta di prodotti e di servizi a prezzi più bassi. Per le imprese, esso comporta un corpus comune di norme e l'accesso a un mercato interno di 500 milioni di consumatori. Per l'Europa nel suo insieme, esso comporta una società più aperta e un'economia più competitiva, nelle quali sono aperte nuove possibilità, sono rispettati i diritti sociali e vigono alti standard in materia di sanità, sicurezza e ambiente.

Da quando, nel 1985, la Commissione ha lanciato l'iniziativa del mercato interno, il mercato unico ha percorso un lungo cammino per tradurre in realtà le quattro libertà sancite nel trattato: la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali. Il che ha consentito l'introduzione della moneta unica ed ha apportato vantaggi tangibili per i cittadini e le imprese europee. Qualche esempio soltanto: la soppressione dei controlli alle frontiere, un contesto imprenditoriale più competitivo, la possibilità di proseguire i propri studi universitari o di lavorare in un altro Stato membro, viaggi aerei e comunicazioni mobili meno costosi[1].

Il mercato unico ha apportato anche vantaggi considerevoli per l'economia UE nel suo insieme: nel periodo 1992-2006, secondo le stime i profitti derivanti dal mercato unico sono stati pari al 2,2% del PIL dell'Unione europea e hanno portato a 2,75 milioni di posti di lavoro in più. L'iniziativa del mercato unico è stata molto più che una semplice decisione di politica economica: sin dall'inizio, è stata affiancata da programmi di politica sociale e regionale, sostenuti dai fondi strutturali UE, che hanno consentito ai cittadini di tutte le regioni di parteciparvi e di beneficiare dell'apertura dei mercati.

In tutto il mondo, il mercato unico è divenuto, insieme con l'euro, un simbolo della volontà degli Stati membri dell'UE di lavorare insieme, riconoscendo la supremazia del diritto e nel rispetto e fiducia reciproci. Come risultato, l'UE ha dato l'esempio, spesso stabilendo standard di valore mondiale, dimostrando che mercati aperti e concorrenziali possono andare di pari passo con elevati standard sociali, ambientali e sanitari.

Il mercato unico ha carattere dinamico, è in costante evoluzione e si adatta alle nuove realtà. In quanto tale, esso non sarà mai "realizzato" o "compiuto". Un solido contesto normativo è già in vigore nella maggior parte dei settori, ma permangono lacune e non sempre le norme vengono attuate e rispettate integralmente. Man mano che il mercato si evolve, si palesano nuovi tipi di barriere. È imperativo preservare i vantaggi del mercato unico per i consumatori e per le piccole imprese, mettendo a loro disposizione tutti i profitti che ne derivano. Emergono nuove forme di mobilità, il che rende necessario aggiornare le norme relative alla libera circolazione dei lavoratori.

Mentre inizialmente, nel perseguire il mercato unico, ci si è incentrati sulla soppressione dei maggiori ostacoli transfrontalieri che si frapponevano alle imprese, il mercato unico del XXI secolo deve evolversi in modo da consentire ai mercati di operare meglio e di apportare vantaggi ancora più tangibili a tutti i cittadini, imprenditori, lavoratori e consumatori europei nell'UE ampliata.

Per conseguire tale scopo, il mercato unico del XXI secolo deve far fronte ai seguenti mutamenti:

- la globalizzazione, che offre molte possibilità, ma ha intensificato la pressione concorrenziale gravante sulle imprese europee e attenua sempre più la distinzione tra il mercato interno ed i mercati esterni;

- i cambiamenti strutturali, con l'accrescersi dell'economia basata sulla conoscenza, il ruolo crescente dei servizi nell'economia, maggiore dipendenza dall'energia, il mutamento climatico e l'invecchiamento demografico;

- un'UE più ampia, più diversificata, che si è sviluppata da una Comunità di 12 a un'Unione, ora, di 27.

Il mercato unico UE offre agli Europei una solida base per adattarsi a queste realtà in mutamento, ma è necessario che esso si evolva e si adegui, così da mantenere la propria pertinenza e il proprio contributo alla crescita economica e alla coesione sociale. Esso deve trovare il proprio status, favorendo lo sviluppo di norme e standard in materia di qualità che si configurino come norme globali, per consentire ai cittadini e alle imprese europee di trarre profitto dalle possibilità offerte dalla globalizzazione.

Nella presente relazione intermedia si delinea la visione del mercato unico del XXI secolo. Nell'autunno 2007 seguiranno un'ampia rassegna del mercato unico e proposte per le azioni successive.

Base della presente relazione sono i risultati di una consultazione pubblica, vari sondaggi dell'Eurobarometro e una pubblica audizione[2], oltre ad apporti delle altre istituzioni UE[3]. Il suo obiettivo è presentare primi orientamenti per l'esame che si sta effettuando e delineare una nuova visione del mercato unico nel futuro.

UNA VISIONE PER IL XXI SECOLO

L'Europa del XXI secolo è indivisibile dall'economia mondiale. La sua prosperità deriva e continuerà a derivare dallo smantellamento delle barriere e dalla creazione di mercati aperti L'apertura dei mercati è stata possibile ed è stata facilitata da un robusto contesto normativo. I principi del mercato unico restano validi. La sfida del XXI secolo consiste nell'adattare l'applicazione di tali principi, così da comporre il giusto contesto normativo, assicurare il buon funzionamento del mercato, promuovere la competitività e rispondere al dinamismo e al mutamento che risultano direttamente dall'impegno dell'Europa nell'economia mondiale. L'obiettivo del mercato unico del XXI secolo è far funzionare meglio i mercati a vantaggio dei cittadini, dei consumatori e delle imprese europee e promuovere un'Europa più competitiva e sostenibile. L'UE deve assicurare che l'apertura dei mercati e la crescente concorrenza diano adito a prassi commerciali leali, così da massimizzare il benessere dei consumatori e continuare a contribuire alla crescita dell'economia e dell'occupazione. Inoltre, l'UE deve dotarsi degli strumenti per gestire con efficacia i rischi in materia di sicurezza e di sanità inerenti ad un'economia aperta.

Un simile mercato unico pienamente funzionante, sostenuto da un quadro normativo solido ma flessibile e da una moneta stabile, è un mezzo per conseguire molti fini. È la chiave per migliorare la qualità della vita, per promuovere l'innovazione, per facilitare la crescita e la creazione di posti di lavoro e per apportare vantaggi ai consumatori europei. È un mezzo per rispondere alle forze della globalizzazione e per influire su di esse. Il mercato unico promuove la concorrenza interna, che è essenziale per la concorrenza esterna, conduce a un'impostazione comune sugli standard in materia di sicurezza, sanità, posto di lavoro e ambiente richiesti da un mercato unico privo di distorsioni, standard che i partner in tutto il mondo devono rispettare se vogliono trarre profitto dal mercato unico. Grazie al SEE e, sempre più, mediante la politica europea di vicinato, le norme e standard del mercato unico si diffondono al di là delle frontiere dell'UE. Spesso il mondo guarda all'Europa e adotta gli standard che qui vengono stabiliti, il che va a favore di coloro già sono predisposti a rispettare tali standard e dovrebbe contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro in tutto il mondo.

Il mercato unico del XXI secolo si concreterà così.

- Un mercato unico per i consumatori e per i cittadini : il mercato unico comporta vantaggi per i consumatori, ampliando la scelta e facendo calare i prezzi, e li tutela mediante standard di sicurezza riguardanti le sostanze alimentari e gli altri prodotti, conferendo loro diritti sostanziali di salvaguardia della vita privata e offrendo loro garanzie contro la concorrenza e il commercio sleali. Il mercato unico è stato particolarmente efficace nel ridurre i prezzi e nell'ampliare la scelta in settori quali i trasporti aerei, le telecomunicazioni ed i pagamenti transfrontalieri in euro. Inoltre, il mercato unico ha creato possibilità di lavoro, ha consentito una maggiore circolazione delle persone ed ha facilitato lo scambio di studenti universitari.Tuttavia, molto si deve fare per rendere i vantaggi ancora più tangibili in tutta una gamma di attività economiche e per accrescere la fiducia nella qualità dei prodotti e dei servizi. Il che vale non soltanto per i prodotti e servizi nazionali, ma anche per le importazioni. Ciò vale per importanti settori emergenti, quali i servizi sanitari.Inoltre, con l'incremento del commercio elettronico e degli acquisti transfrontalieri, è divenuto particolarmente importante conferire ai consumatori un potere effettivo e ridurre la frammentazione delle norme intese a proteggerli.

- Un mercato unico per un'economia integrata : un mercato unico ben funzionante e più integrato e un contesto di leale ed effettiva cooperazione sono essenziali per assicurare parità di condizioni tra le imprese di tutta l'UE e per incoraggiarle – in particolare le PMI – ad incrementare le loro attività transfrontaliere. Con la volontà di creare un mercato europeo del lavoro, emergono nuove forme di mobilità, il che rende necessario aggiornare le norme riguardanti la libera circolazione dei lavoratori.La diffusione dell'impiego dell'euro, che progressivamente diverrà la moneta della maggior parte degli Stati membri, avrà anch'essa una funzione essenziale per massimizzare i vantaggi del mercato unico, consentendogli di raggiungere il suo pieno potenziale. La moneta unica conferisce trasparenza al mercato unico, poiché permette ai consumatori di comparare direttamente i prezzi delle merci e dei servizi e alle imprese di comparare più facilmente i costi.Creando mercati finanziari paneuropei più profondi, flessibili e diversificati, il mercato unico e la moneta unica insieme migliorano le condizioni di finanziamento al tempo stesso per i privati cittadini e per le imprese e rafforzano la resistenza dell'UE agli urti finanziari esterni. Si contribuirà all'integrazione dell'economia UE anche proseguendo gli investimenti nelle reti transeuropee e con l'apertura di mercati nei settori in rete.

- Un mercato unico per la società basata sulla conoscenza : il mercato unico dovrà incentrarsi sempre più sul miglioramento dei mercati dei beni e dei servizi caratterizzati dall'impiego intensivo della conoscenza e della tecnologia, favorendo i settori a rapida crescita e creando condizioni di mercato tali da stimolare l'innovazione facendo emergere mercati di punta.In settori d'importanza cruciale per l'economia basata sulla conoscenza, quali le telecomunicazioni, i mercati sono tuttora troppo frammentati, Gravi ostacoli permangono anche in altri settori dei servizi. Per sfruttare appieno il nostro potenziale di ricerca e d'innovazione è essenziale migliorare il rapporto costi-efficacia, la qualità e la certezza giuridica del regime dei diritti di proprietà intellettuale e diffondere l'impiego delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione su base paneuropea.Al tempo stesso, si dovrà snellire il quadro normativo sotto il profilo amministrativo e renderlo più flessibile e lungimirante, così da anticipare e facilitare i mutamenti.

- Un mercato unico per un'Europa ben regolamentata : il successo del mercato unico è derivato in parte dal costituirsi di un corpus normativo coerente ed efficace. L'attuazione del mercato unico ha richiesto la semplificazione e, in molti settori, la sostituzione delle norme e regolamenti nazionali con un corpus comune di norme da applicare in tutta la Comunità. Lo smantellamento delle barriere è andato di pari passo con la definizione di nuove norme, mediante armonizzazione o riconoscimento reciproco delle disposizioni giuridiche nazionali, incluso il rispetto dei diritti dei lavoratori e l'adozione di leggi per la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente.Con il trascorrere del tempo e in base all'esperienza acquisita, è ormai giunto il momento di esaminare come tali leggi siano applicate e se esse producano gli effetti inizialmente previsti. I vantaggi del mercato unico non si concreteranno se le norme non sono applicate correttamente, se le leggi non vengono attuate, se i diritti sanciti non sono affermati e rispettati in modo soddisfacente, se le normative si rivelano troppo costose da applicare o se le norme vengono violate, per esempio con un comportamento anticoncorrenziale o con traffici illegali.A tale scopo, è necessario perseguire di continuo una migliore applicazione delle leggi. Sono necessari stretto coordinamento tra i livelli nazionali e il livello UE e una maggiore cooperazione amministrativa tra gli Stati membri, ivi incluso l'impiego della tecnologia dell'informazione, in settori quali i servizi finanziari, le disposizioni giuridiche in materia di concorrenza e di protezione dei consumatori, la giustizia, l'imposizione fiscale, le dogane e le forze di polizia. Anche necessaria è una valutazione critica di come si possano migliorare le leggi in vigore, per verificare che cosa funziona e che cosa no, per vedere come si possano ridurre gli oneri amministrativi e per apportare le opportune modifiche, anche mediante semplificazione e/o abrogazione di testi di legge. Migliorare l'attuazione e l'applicazione delle leggi è essenziale ai fini della stabilità giuridica, della prevedibilità e della stabilità di cui necessitano i consumatori e le imprese nel mercato unico.

- Un mercato unico per un'Europa sostenibile : il mercato unico, con le quattro libertà, è un catalizzatore del cambiamento, che induce all'innovazione e alla crescita della produzione, le quali a loro volta creano posti di lavoro e prosperità, da cui dipendono il benessere e una migliore qualità della vita. Tuttavia, negli ultimi anni molti cittadini hanno espresso preoccupazioni riguardo a quelli che essi percepiscono come effetti perturbanti della globalizzazione. È essenziale prevedere i mutamenti e agire di conseguenza, per tutelare le persone ed i settori sui quali l'apertura dei mercati esercita effetti diretti: è una questione di giustizia sociale.Sono state espresse preoccupazioni anche riguardo alla crescente pressione sull'ambiente naturale, derivante dalla globalizzazione e dall'emergere, nel mondo, di economie in rapida crescita. È necessario anche assicurare che il mercato unico sostenga e promuova livelli elevati di salvaguardia dell'ambiente. Gli standard ambientali, a loro volta, hanno portato allo sviluppo e alla diffusione di tecnologie ambientali che hanno conferito agli imprenditori europei un vantaggio concorrenziale, in quanto sono entrati per primi sui mercati globali.Riconoscere gli aspetti sociali e ambientali del mercato unico quali condizioni d'importanza cruciale per ottenere la fiducia del pubblico nel mercato unico come mezzo per migliorare la qualità della vita, e quali investimenti per il futuro. All'apertura dei mercati devono quindi affiancarsi sviluppo regionale, occupazione, formazione continua, politiche sociali ed ecologiche che procurino alle persone, alle imprese e ai territori i mezzi per adeguarsi al mutamento e trarne vantaggio.

- Un mercato unico, aperto al mondo, che si assuma la funzione di stabilire standard globali. L'UE non può assicurare la prosperità guardando al suo interno: deve porre a frutto le sue forze interne e servirsene come base nell'economia mondiale. Il mercato unico rende l'Europa attraente per gli investitori e le società di tutto il mondo.In settori quali la sicurezza dei prodotti, l'ambiente, i valori mobiliari e il governo societario, il mercato unico ha favorito lo sviluppo di norme e standard che servono di base per stabilire standard globali. In tal modo, l'UE ha il potenziale d'influire sulle norme globali e di assicurare che regole eque si applichino negli scambi e negli investimenti in tutto il mondo. Il mercato unico del futuro deve essere il primo punto di un ambizioso programma globale.

TRADURRE IN REALTÀ LA VISIONE DEL MERCATO UNICO

Non si giungerà a un'integrazione duratura se si smantellano le barriere senza sviluppare un quadro normativo da applicare in tutta l'UE, allo scopo di preservare i pubblici interessi,.

In vari settori politici (per menzionarne solo alcuni: mercato interno, concorrenza, imposizione fiscale e dogane) si è fatto ricorso a tutta una serie di strumenti per costituire e sostenere il mercato unico. È necessario utilizzare questi strumenti con maggiore coerenza ed efficacia. Si deve proseguire nelle recenti iniziative di applicare i principi del "legiferare meglio", in particolare quando si effettuano valutazioni dell'impatto, si procede alla consultazione delle parti interessate e si cercano soluzioni pratiche per problemi di attuazione (per esempio, impostazioni di ricerca attiva di soluzione dei problemi e strumenti quali SOLVIT e le reti di assistenza, come i centri europei dei consumatori). Si continuerà a rafforzare la base del mercato integrato già costituita per le merci. Le leggi e normative in vigore in tutti settori saranno sistematicamente riesaminate e adeguate, per assicurare che abbiano gli effetti desiderati e che la loro applicazione non comporti costi amministrativi od oneri non necessari.

Considerato il grado di maturazione del mercato unico, sono necessarie nuove impostazioni.

- Un mercato unico più orientato verso gli effetti ed i risultati: mentre tradizionalmente la politica del mercato unico mirava a sopprimere le barriere transfrontaliere, soprattutto mediante mezzi normativi, in futuro si dovrà piuttosto assicurare il buon funzionamento dei mercati a vantaggio dei cittadini, dei consumatori e degli imprenditori, nell'intento di promuovere un contesto commerciale competitivo che rispetti la scelta dei consumatori e sia attento agli aspetti sociali e ambientali. L'UE dovrà intervenire quando i mercati non rispondono alle aspettative e dove essa sia in grado di conseguire i massimi effetti e dovrà saper meglio prevedere gli aggiustamenti strutturali e valutarne le conseguenze. A tale scopo è necessario:

- valutare meglio le esigenze dei cittadini, dei consumatori e delle imprese, non soltanto sotto il profilo economico, ma in termini di scelta e di soddisfazione;

- seguire più da vicino il funzionamento ed i risultati del mercato, a livello non soltanto settoriale ma dell'economia in generale, anche mediante inchieste settoriali specifiche;

- valutare meglio le ripercussioni sociali di una maggiore integrazione e dell'apertura di certi settori alla concorrenza ed esaminare come i programmi di coesione nazionali ed UE possano essere di aiuto per prevedere i cambiamenti correlati all'integrazione economica e per adeguarvisi.

- Impostazioni più efficaci: utilizzare strumenti con coerenza ed efficacia in un'Europa di 27 membri non è cosa facile. La Commissione continuerà a svolgere la sua funzione cruciale di guardiana dei trattati, servendosi di tutti gli strumenti a sua disposizione, agendo come garante del patto di fiducia tra gli Stati membri. In questa sua funzione, la Commissione dovrà tener conto dell'accresciuta diversità in un'Unione di 27 Stati membri e dovrà trovare i modi per progredire sulla base delle pratiche migliori e per stimolare la fiducia, sulla quale si fonda il sistema del riconoscimento reciproco. Al tempo stesso, il contesto normativo deve essere abbastanza flessibile da rispondere al ritmo sempre più rapido dei mutamenti. Di conseguenza, si deve ricorrere a una combinazione diversificata e flessibile di strumenti. A tale scopo:

- si dovrà trovare il giusto equilibrio tra l'armonizzazione e il riconoscimento reciproco delle norme e tra l'utilizzo di direttive e regolamenti, adeguando gli strumenti ai risultati desiderati;

- si dovranno sviluppare dispositivi intesi a integrare le disposizioni giuridiche, quali attività affidate ad agenzie, consulenza, scambio delle pratiche migliori, autoregolamentazione e coregolamentazione;

- si dovranno accelerare i lavori di semplificazione e di aggiornamento delle norme in vigore, esaminando sistematicamente le leggi nazionali ed i dispositivi di cooperazione, come quelli previsti nella direttiva in materia di servizi;

- si dovrà perseguire con modalità proattive l'applicazione delle regole in materia di concorrenza;

- si dovranno migliorare l'attuazione e l'applicazione della legislazione UE, tra l'altro mediante una gestione più efficiente delle procedure in caso d'infrazione e favorendo dispositivi non giudiziari per la soluzione dei problemi.

- Impostazioni più decentrate e basate su reti : le istituzioni UE non possono, da sole, assicurare l'efficienza del mercato unico. Occorre riesaminare come cointeressare tutti i partecipanti e come migliorare l'appropriazione del mercato unico negli Stati membri. Il che può richiedere di:

- rafforzare il ruolo delle autorità nazionali di regolamentazione e migliorare la cooperazione e la connessione in rete delle autorità nazionali in campo amministrativo, giudiziario e normativo;

- promuovere un miglior coordinamento tra le autorità preposte ai vari aspetti del mercato unico a livello nazionale e tra i livelli nazionali e il livello UE.

- Un mercato unico più reattivo al contesto globale : l'UE deve avere prospettive globali. Perché l'Europa possa competere sul mercato globale e sfruttare la globalizzazione a proprio vantaggio, è necessario un mercato unico che funzioni bene. Per attenuare l'impatto dei cambiamenti sul sistema degli scambi mondiali è stato costituito un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Le priorità del mercato unico vanno correlate al contesto mondiale, inclusi i negoziati commerciali di Doha e la recente serie di trattative commerciali bilaterali. Sarà inoltre necessario:

- ampliare, mediante la politica di vicinato, determinati elementi della politica del mercato unico;

- proseguire l'analisi comparativa ("benchmarking") delle norme UE rispetto alle prassi degli Stati non facenti parte dell'Unione;

- effettuare un controllo più sistematico sui prezzi delle importazioni e sui prezzi al consumo, per accertarsi che i vantaggi derivanti dall'apertura dei mercati globali vadano a profitto dei consumatori;

- promuovere a livello internazionale, mediante le organizzazioni internazionali e accordi bilaterali, una maggiore convergenza normativa globale, ivi compresa, se risulti opportuna, l'adozione di standard europei;

- coadiuvare coloro che sono preposti alla vigilanza a livello europeo e alla regolamentazione nel settore privato ad approfondire la loro cooperazione internazionale;

- rafforzare la cooperazione bilaterale in materia di regolamentazione con i principali partner commerciali dell'EU.

- Un mercato unico più accessibile e formante oggetto di migliore comunicazione : i cittadini, le società, le autorità locali e regionali devono essere in grado di capire le numerose possibilità che il mercato comune può offrire e di investire in esse e devono trovare risposte chiare ai loro interrogativi e problemi. Molto si può fare per migliorare la comunicazione e per far conoscere a tutti le possibilità che offre un'Europa più integrata. A tale scopo si può procedere a:

- incoraggiare gli Stati membri e le autorità regionali/locali a sviluppare piani d'informazione;

- razionalizzare le fonti d'informazione del mercato unico e farne meglio conoscere le funzioni;

- facilitare alle PMI l'accesso al sistema dello sportello unico;

- consentire ai consumatori di ottenere collettivamente il risarcimento di un danno quando, per una singola persona, i costi di una procedura sono superiori ai vantaggi;

- provvedere alla formazione mirata di funzionari in posti chiave a livello nazionale;

- riesaminare il ruolo delle rappresentanze della Commissione negli Stati membri.

Conclusion E

Il mercato unico è essenziale per offrire possibilità che consentano agli Europei di raccogliere le sfide del XXI secolo e di trarre pieno profitto da un mondo più globalizzato. Le nuove impostazioni volte ad attuare la visione del mercato unico del XXI secolo saranno esaminate più a fondo nei prossimi mesi.

Il riesame completo del mercato unico sarà ultimato nell'autunno 2007. Esso comprenderà la valutazione di quanto il mercato unico avrà realizzato sino ad allora, l'analisi di dove si sono registrati buoni risultati ma anche dei settori e dei problemi che hanno impedito al mercato unico di apportare ai cittadini tutti i possibili vantaggi. Una parte considerevole del riesame riguarderà che cosa deve essere modificato o fatto diversamente, nell'intento di assicurare che la futura politica del mercato unico sia configurata in modo da trarre profitto dalla globalizzazione e da influire su di essa in senso corrispondente a quanto auspicato dai cittadini UE. Ove possibile, il riesame sarà corredato da proposte concrete, all'occorrenza da proposte legislative. Ove non sia possibile immediatamente, nel riesame si indicheranno le iniziative ed i tempi per giungere a proposte concrete.

Il riesame sarà basato su vari studi e analisi della Commissione. La preparazione del riesame comprenderà l'analisi degli strumenti e dei metodi di lavoro di cui ci si è serviti sinora per costituire il mercato unico, allo scopo di valutarne l'efficacia e di vedere quali modifiche possano essere necessarie in futuro. Si esamineranno a fondo i mezzi per migliorare la vigilanza sul mercato. Inoltre, si stanno attuando varie iniziative in molti settori: la protezione dei consumatori, i servizi sanitari, i mercati dei prodotti, i diritti di proprietà intellettuale, gli istituti di normalizzazione. Tali iniziative costituiscono delle componenti del riesame e saranno pienamente coerenti con la visione delineata nella presente relazione intermedia.

Il calendario proposto è stato studiato in modo da lasciare tempo sufficiente per dibattiti approfonditi presso i vari gruppi del Consiglio e tra le istituzioni europee, cosicché il Consiglio europeo della primavera 2008 possa trarne chiare conclusioni politiche. Le rilevazioni e le proposte figuranti nella relazione e quelle derivanti dall'analisi della realtà sociale contribuiranno anch'esse al riesame degli orientamenti europei per la crescita e l'occupazione, nel contesto della strategia di Lisbona.

Il mercato unico è un mezzo, non il fine. È un mezzo per consentire a tutti nell'UE – le singole persone, i consumatori e le imprese – di trarre il massimo profitto dalle possibilità loro offerte da un'UE più aperta e più integrata. È un mezzo per promuovere gli interessi dei cittadini europei in un'epoca di globalizzazione, conferendo all'Europa maggiore forza e influsso sulla scena mondiale. È un mezzo per conseguire la crescita economica e per rendere l'Europa competitiva e aperta, un'Europa di mercati dinamici e di sane relazioni commerciali, che possa assicurare solidarietà, pieno impiego, accesso universale ai servizi d'interesse generale, standard sociali e ambientali elevati ed alti livelli d'investimenti nella ricerca e nell'istruzione, per prepararsi al futuro. La relazione che la Commissione presenterà i prossimo autunno tradurrà questi obiettivi in una strategia operativa volta a dar vita al mercato unico del XXI secolo.

ALLEGATO: QUANTO HA REALIZZATO FINORA IL MERCATO UNICO

Fin dal suo inizio, la Comunità europea ha perseguito l'obiettivo del mercato unico. L'unione doganale integrale – la soppressione di tutti i dazi e tributi sugli scambi tra gli Stati membri – è stato il primo passo, effettuato nel luglio 1968.

Sulla base di questi risultati iniziali, il progetto del mercato unico ha avuto il suo inizio effettivo con il programma generale elaborato dalla Commissione nel 1985 e approvato dagli Stati membri nell'Atto unico europeo del 1986, che stabiliva al 31 dicembre 1992 il termine per conseguire l'obiettivo di sopprimere le frontiere all'interno dell'UE, così da consentire la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali.

Dieci anni dopo, la Commissione ha proceduto a una valutazione particolareggiata, descrivendo i progressi compiuti dopo l'apertura delle frontiere il 1° gennaio 1993 e presentando il quadro generale delle realizzazioni del mercato unico UE nel decennio 1992-2002 [doc. SEC(2002) 1417].

L'analisi degli effetti economici del mercato unico è stata aggiornata di recente in una pubblicazione della Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione (European Economy Economic Papers n. 271, gennaio 2007). Anche in recenti inchieste dell'Eurobarometro si sono raccolte le opinioni e le esperienze dei cittadini e delle imprese europee.

Si presentano qui alcuni esempi dei vantaggi risultanti dall'attuazione del mercato unico europeo.

1. Abitare nel mercato unico europeo: i vantaggi per i cittadini

2. Rispetto alla situazione senza mercato unico, incremento del benessere nella misura di 480 euro pro capite nel 2006, corrispondente a un aumento del 2,2% del PIL nel periodo 1992-2006.

3. Possibilità di studiare all'estero, il che è considerato un elemento positivo dall'84% dei cittadini UE. Grazie al programma Erasmus, 1,2 milioni di giovani hanno compiuto parte dei loro studi universitari in un altro Stato membro.

4. Possibilità di viaggiare in un altro Stato membro. Rispetto a dieci anni fa, secondo la maggior parte (il 72%) dei cittadini degli Stati membri, in particolare di quelli che hanno firmato l'accordo Schengen, viaggiare all'interno dell'UE è più agevole.

5. Diritto di lavorare e vivere all'estero: anche se permangono restrizioni temporanee, la possibilità di lavorare in un altro Stato membro è considerata un elemento positivo dal 70% dei cittadini europei. Più di 15 milioni di cittadini UE si sono stabiliti oltre frontiera per lavorare o per godersi la pensione. Nella località in cui risiedono, essi hanno diritto di voto attivo e passivo. I lavoratori migranti cittadini dell'UE hanno il diritto alla parità di trattamento sul lavoro, per l'assunzione, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro e per le prestazioni sociali e le agevolazioni fiscali. Possono essere accompagnati dai loro familiari, indipendentemente dalla cittadinanza di questi. L'introduzione della tessera di assicurazione sanitaria europea ha reso più facile ottenere il rimborso delle cure mediche in caso di soggiorno temporaneo in un altro Stato membro. Sono in vigore varie disposizioni giuridiche e programmi intesi a facilitare la mobilità dei ricercatori e ad assicurare il riconoscimento automatico dei diplomi per un'ampia gamma di professioni, quali quelle di architetto, ostetrico, farmacista, medico, infermiere, odontoiatra e veterinario.

6. Una più ampia scelta di merci e di servizi di alta qualità: 3 cittadini europei su 4 (il 75%) ritengono che la possibilità di commercializzare prodotti di altri Stati membri alle medesime condizioni dei prodotti nazionali abbia avuto effetti positivi. Secondo il 73% dei cittadini europei, il mercato unico ha contribuito positivamente alla gamma di prodotti e di servizi offerti. L'introduzione dell'euro ha facilitato la comparazione dei prezzi tra Stati membri diversi.

7. In molti casi, calo dei prezzi delle merci e delle sostanze alimentari, grazie all'apertura dei mercati nazionali e al conseguente aumento della concorrenza: il 67% dei cittadini europei ritiene che l'accresciuta la concorrenza in settori quali i trasporti, le telecomunicazioni, i servizi bancari e assicurativi sia un elemento positivo. Nel settore delle telecomunicazioni, la concorrenza ha stimolato lo sviluppo dei servizi innovatori progrediti e l'introduzione delle reti a banda larga, che sono ora accessibili all'85% della popolazione UE. Le tariffe telefoniche applicate dai vecchi monopoli nazionali per le telefonate nazionali e internazionali sono diminuite di oltre il 40%, in media, tra il 2000 e il 2006.

8. I cittadini godono dei pieni diritti dei consumatori quando fanno acquisti in un altro Stato membro. Secondo la maggior parte dei cittadini (il 53%), il mercato interno ha potenziato la protezione dei consumatori all'interno dell'UE. Sono in vigore in Europa specifiche disposizioni giuridiche che impongono livelli elevati di sicurezza per i prodotti, allo scopo di prevenire e combattere la pubblicità ingannevole e clausole contrattuali sleali, di definire i diritti dei passeggeri dei trasporti aerei e il diritto di aprire un conto bancario in un altro Stato membro.

9. Come risultato di norme più aperte e concorrenziali in materia di appalti pubblici, i governi risparmiano fondi, che possono così essere spesi per settori prioritari quali la sanità e l'istruzione. Per esempio, il prezzo del materiale ferroviario rotante è calato del 40%.

10. Esercitare le proprie attività nel mercato unico europeo: i vantaggi per le imprese

11. Un mercato unico di quasi 500 milioni di persone: le imprese di maggiori dimensioni possono così beneficiare di enormi economie di scala. Parallelamente, alle esportazioni delle piccole e medie imprese si sono aperti nuovi mercati, ai quali esse non avrebbero potuto accedere in passato a causa dei costi e delle difficoltà pratiche.

12. Scambi commerciali transfrontalieri più facili all'interno dell'UE: l'abolizione delle formalità amministrative alle frontiere e la diffusione dell'euro hanno abbreviato i termini di consegna e ridotto i costi. Prima della soppressione delle frontiere, il sistema fiscale da solo richiedeva ogni anno 60 milioni di documenti di sdoganamento. Oggi tali documenti non sono più necessari. Inoltre, l'applicazione del principio del riconoscimento reciproco comporta che, nella massima parte dei casi, anche in mancanza di specifiche tecniche o di altre norme, le imprese devono ottenere soltanto un'unica autorizzazione – dal proprio Stato membro – per fornire un prodotto o prestare un servizio in qualsiasi località dell'UE. Strumenti di soluzione dei problemi, quali SOLVIT, forniscono le risposte agli eventuali interrogativi che si presentino negli scambi commerciali transfrontalieri.

13. Modalità più agevoli per costituire o acquistare un'impresa: strutture quali le reti europee di sostegno alle imprese offrono assistenza ai nuovi imprenditori che vogliono costituire un'impresa in qualsiasi parte dell'Europa. La politica regionale dell'UE svolge una funzione diretta nello sviluppo di servizi di sostegno alle PMI in campi quali l'accesso al finanziamento, la gestione e la commercializzazione. Il diritto UE della concorrenza garantisce la parità di condizioni per le concentrazioni e acquisizioni all'interno dell'UE. Inoltre, è ora possibile realizzare fusioni tra società europee registrate in Stati membri diversi secondo modalità più semplici, costituendo una "società europea".

14. Il diffondersi delle norme e delle etichette UE: grazie alle iniziative di armonizzazione tecnica e all'operato degli istituti di normalizzazione, le merci che rispondono agli standard prescritti possono circolare liberamente all'interno del mercato unico. In tal modo, le società hanno accesso ai mercati in tutta l'UE, si sono semplificate le procedure, sono diminuiti i costi e si sono assicurate interoperabilità tecnica e un elevato standard di sicurezza.

15. Nuove fonti di contratti e di finanziamenti: grazie all'apertura degli appalti pubblici, le società possono ora concorrere in gare d'appalto per fornire merci e per prestare servizi alle pubbliche autorità di altri Stati membri.

16. I piccoli utenti commerciali e le imprese di maggiori dimensioni hanno beneficiato entrambi della riduzione dei prezzi delle telecomunicazioni e dei costi dell'elettricità negli Stati membri nei quali questi segmenti del mercato sono stati aperti alla concorrenza.

17. Altri vantaggi per le imprese risulteranno dal completamento del piano d'azione per i servizi finanziari, che comporterà finanziamenti meno costosi per le imprese di tutte le dimensioni e libererà le società quotate in Borsa dall'obbligo di rispettare 27 regolamentazioni nazionali divergenti quando vogliono raccogliere fondi.

[1] Nell'allegato figurano altri esempi di quanto ha realizzato finora i mercato unico.

[2] Documenti e dati sono disponibili nel sito: http://ec.europa.eu/internal_market/strategy/index_en.htm

[3] Vedasi il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 17 gennaio 2007, sul riesame del mercato unico: doc INT/332 – CESE 89/2007 IT.