52006SC1196




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 26.9.2006

SEC(2006) 1196 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO

sulla situazione delle pubbliche finanze in Ungheria

comprendente unaRaccomandazione della Commissione per un

PARERE DEL CONSIGLIO

previsto all'articolo 9, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997,

sull’aggiornamento modificato del programma di convergenza dell’Ungheria, 2005-2009 e una Raccomandazione della Commissione per una RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO ALL'UNGHERIA intesa a porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo

RELAZIONE

La presente comunicazione prende in esame la situazione delle finanze pubbliche in Ungheria alla luce dell’aggiornamento modificato del programma di convergenza presentato dall’Ungheria il 1° settembre 2006 e della procedura per i disavanzi eccessivi attualmente in corso. Essa si compone di due documenti: una raccomandazione della Commissione per il parere del Consiglio sull’aggiornamento modificato del programma di convergenza e una raccomandazione della Commissione per una raccomandazione del Consiglio a norma dell'articolo 104, paragrafo 7, allo scopo di correggere il disavanzo eccessivo.

Contesto

Il patto di stabilità e crescita, entrato in vigore il 1° luglio 1998, si fonda sull'obiettivo dell'equilibrio delle finanze pubbliche quale strumento per rafforzare le condizioni favorevoli alla stabilità dei prezzi e ad una crescita vigorosa e sostenibile, che promuova la creazione di posti di lavoro. Il patto stato modificato per la prima volta nel 2005. La riforma ha riconosciuto l'utilità del patto ai fini del consolidamento della disciplina di bilancio, ma ha inteso rafforzarne l'efficacia e i fondamenti economici e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine.

Il patto di stabilità e crescita composto di due parti: quello preventivo, di cui al regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche[1], stabilisce che gli Stati membri devono trasmettere al Consiglio e alla Commissione programmi di stabilità o convergenza e i relativi aggiornamenti annuali (gli Stati membri che hanno già adottato la moneta unica trasmettono programmi di stabilità (aggiornati) mentre quelli che non la hanno ancora adottata presentano programmi di convergenza (aggiornati)). Conformemente a detto regolamento il Consiglio formula un parere su ciascun programma sulla base di una raccomandazione della Commissione, sentito il comitato economico e finanziario e tenendo conto del codice di condotta[2], della metodologia concordata per la stima della produzione potenziale e dei saldi corretti per il ciclo, degli indirizzi di massima per le politiche economiche e delle previsioni dei servizi della Commissione. La parte correttiva, di cui al regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi[3], attua l’articolo 104 del trattato.

Nel maggio 2004 le autorità ungheresi hanno presentato il loro primo programma di convergenza. Conformemente al regolamento, il Consiglio ha formulato un parere in materia il 5 luglio 2004, approvando il percorso di risanamento del disavanzo fino al 2008 contenuto nel programma presentato dalle autorità ungheresi. Sempre il 5 luglio 2004 il Consiglio ha deciso che in Ungheria esisteva un disavanzo eccessivo e ha formulato una raccomandazione al fine di far cessare tale situazione entro il 2008, ai sensi dell’articolo 104, paragrafo 7, sulla base dello stesso percorso di risanamento. A seguito di una decisione del Consiglio , del gennaio 2005, basata sull'articolo 104, paragrafo 8, in cui il Consiglio constatava che le sue raccomandazioni erano state disattese, e poiché le ultime due fasi della procedura per i disavanzi eccessivi – di cui all’articolo 104, paragrafi 9 e 11 – non si applicano ai paesi non appartenenti all’area dell’euro, come l’Ungheria, l’8 marzo 2005 il Consiglio ha formulato una nuova raccomandazione ai sensi dell’articolo 104, paragrafo 7, ribadendo che il disavanzo eccessivo doveva essere corretto entro il 2008, conformemente al percorso di risanamento contenuto nel programma di convergenza aggiornato presentato dall’Ungheria nel dicembre 2004 e approvato dal Consiglio con parere del marzo 2005. L’8 novembre 2005 il Consiglio ha deciso a norma dell’articolo 104, paragrafo 8, che le misure adottate dall’Ungheria in risposta alla raccomandazione da esso formulata nel marzo 2005 erano inadeguate. Il Consiglio ha rilevato il considerevole scostamento rispetto al percorso di risanamento indicato nella sua raccomandazione del marzo 2005, in particolare in relazione agli obiettivi di disavanzo, pari rispettivamente al 3,6% del PIL nel 2005 e al 2,9% del PIL nel 2006, e anche all’obiettivo rivisto del 5,2% del PIL per quest’ultimo anno (calcoli in cui non si tiene conto degli oneri dei sistemi pensionistici del secondo pilastro)[4].

Il 1° dicembre 2005 le autorità ungheresi hanno presentato un aggiornamento del programma di convergenza contenente un percorso di risanamento rivisto e concentrato nella parte finale del programma, pur mantenendo il 2008 come termine per la correzione del disavanzo eccessivo . Il 24 gennaio 2006 il Consiglio ha adottato un parere sull’aggiornamento in parola, nel quale indicava che se il consolidamento del programma si basava su un'enorme riduzione delle spese pari al 7,5% del PIL, la sua attuazione non era però fondata su misure concrete. Il Consiglio invitava altresì l’Ungheria a “presentare, il più presto possibile e comunque entro il 1º settembre 2006, un aggiornamento modificato del proprio programma di convergenza che enunci misure concrete e strutturali pienamente compatibili con il suo percorso di risanamento a medio termine”[5].

PARERE DEL CONSIGLIO SULL’AGGIORNAMENTO MODIFICATO DEL PROGRAMMA DI CONVERGENZA

1. Il 1° settembre 2006 l’Ungheria ha presentato al Consiglio e alla Commissione un aggiornamento modificato del programma di convergenza (di seguito il “programma”), relativo al periodo 2005-2009, ma contenente anche riferimenti agli anni 2010 e 2011. Esso sostanzialmente conforme, sotto il profilo della struttura e dei dati forniti, al modello previsto dal nuovo codice di condotta per i programmi di stabilità e convergenza[6].

2. A seguito dell’adozione di un pacchetto completo di riforme economiche alla metà degli anni ’90, l’economia ungherese ha registrato tassi di crescita stabili e relativamente elevati e una riduzione dell’inflazione grazie a valide politiche macroeconomiche e adeguate riforme strutturali. Tuttavia a partire dal 2001, e ancora di più negli ultimi anni, un incremento significativo della spesa pubblica e generosi aumenti delle retribuzioni del settore pubblico si sono tradotti in disavanzi annui di bilancio ben superiori al 5% del PIL negli ultimi quattro anni, con uno scostamento notevole dagli obiettivi di disavanzo originari. Inoltre le stime di fine anno sono state sostanzialmente riviste al rialzo a posteriori in quasi tutte le comunicazioni sui dati di bilancio. Gli obiettivi in termini di disavanzo contenuti nel programma di convergenza del maggio 2004 (4,6% del PIL nel 2004, 4,1% del PIL nel 2005 e 3,6% del PIL nel 2006) non sono stati rispettati e il disavanzo si assestato al 6,6% del PIL nel 2004 e al 7,5% del PIL nel 2005 e per il 2006 il governo stima che esso sarà pari a circa il 10,1% del PIL, ovvero di gran lunga il disavanzo più elevato in tutta la UE (tutte le cifre includono gli oneri della riforma pensionistica). Gli scostamenti sono riconducibili in gran parte a una programmazione di bilancio eccessivamente ottimistica, a cospicue eccedenze di spesa, a riduzioni fiscali e, globalmente, a un insufficiente sforzo di aggiustamento strutturale. Questa politica di bilancio fortemente espansiva ne ha intaccato in modo considerevole la credibilità e ha gravato in misura crescente sull’economia. In particolare ha contribuito a determinare seri squilibri esterni e un aumento significativo del debito estero complessivo (passato da meno del 20% del PIL nel 2001 a quasi il 30% del PIL nel 2005) oltre a differenziali dei tassi di interesse molto più elevati rispetto agli altri Stati membri di recente adesione.

3. Secondo il programma aggiornato, nei prossimi anni il PIL reale dovrebbe diminuire, passando dal 4,1% nel 2006 al 2,2% nel 2007 e al 2,6% nel 2008, a causa dell’impatto delle misure di risanamento del bilancio inserite nel programma, alcune delle quali sono già state applicate a partire dal luglio 2006. La crescita dovrebbe tornare ai livelli pre-risanamento entro il 2009 Questo andamento trova riscontro inoltre nelle condizioni cicliche implicite, che indicano differenziali negativi tra la produzione effettiva e quella potenziale negli anni 2007 e 2008 e un ritorno della produzione ai suoi livelli potenziali entro il 2009. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili e fatte salve le previsioni dell’autunno 2006 dei servizi della Commissione, lo scenario macroeconomico delineato appare sostanzialmente plausibile. Esso tuttavia piuttosto ottimistico per quanto riguarda la crescita nel 2009 e gli sviluppi nel campo dell’occupazione, soprattutto per gli anni successivi, che non sembrano risentire del calo della crescita e dei tagli previsti nel pubblico impiego. Il significativo miglioramento dei conti con l’estero previsto dal programma appare plausibile in considerazione degli effetti, sia diretti che indiretti, delle misure di risanamento del bilancio. In particolare l'attuale disavanzo delle partite correnti dovrebbe diminuire da quasi l’8% del PIL nel 2006 a meno del 4% del PIL nel 2009. Quanto all’inflazione si prevede che dovrebbe raggiungere un massimo del 6,2% nel 2007, dopo aver toccato il 3,5% nel 2006, per poi ridiscendere al 3% entro il 2009. Queste previsioni si spiegano con l'aumento dell'IVA (adottato dal Parlamento il 10 luglio 2006) e con la riduzione delle sovvenzioni dei prezzi (decisa con decreto ministeriale del 30 giugno), come pure con altre misure contenute nel programma che determinano una pressione inflazionistica aumentando il costo dei fattori (ad esempio, aumenti dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dei contributi sociali). Tuttavia, nell’arco temporale considerato, l’inflazione sembra piuttosto sottostimata.

4. Le autorità ungheresi hanno rinunciato ufficialmente all’obiettivo di adottare l’euro entro il 2010 ma non hanno indicato una nuova data. La politica monetaria ungherese continua ad associare il targeting diretto dell’inflazione con una banda di oscillazione del tasso di cambio. A partire da febbraio 2006 il fiorino si molto indebolito rispetto all’euro, perdendo quasi il 10%, a causa della minore propensione al rischio degli investitori sui mercati emergenti nel loro insieme e delle preoccupazioni suscitate dalla situazione di bilancio in Ungheria. Anche i differenziali di rendimento dei titoli obbligazionari rispetto all’area dell’euro sono aumentati nel corso dell’estate, attestandosi a circa 350 punti di base, a causa, almeno in parte, della perplessità degli investitori in merito alla portata e alla fattibilità dei previsti interventi di risanamento del bilancio. La politica monetaria ha reagito ai rischi di un rialzo dell’inflazione e all’andamento sfavorevole del mercato finanziario aumentando a tre riprese di 125 punti base (tra la metà di giugno e la fine di agosto 2006) il tasso di interesse di base portandolo al 7,25%. A partire dall’inizio di agosto si registra una stabilizzazione della moneta. Le previsioni del programma in materia di tassi di interesse sembrano ottimistiche, tenuto conto soprattutto del rischio di correzione al rialzo delle previsioni sull’inflazione di base.

5. Dopo che nel 2005 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto il 7,5% del PIL (dato comunicato nella primavera 2006), dopo le elezioni legislative dell’aprile 2006 le autorità ungheresi hanno annunciato che il dato sul disavanzo 2006 andava rivisto largamente al rialzo e che, in assenza di interventi correttivi, avrebbe potuto raggiungere l’11,6% del PIL[7]. Il superamento rispetto all’obiettivo del 6,1% del PIL indicato nella legge di bilancio per il 2006 e nell’aggiornamento del programma di convergenza del dicembre 2005 avvenuto quasi interamente sul versante della spesa (circa il 5% del PIL), e ha riguardato in particolare i costi operativi e salariali delle istituzioni centrali di bilancio, la spesa pensionistica e la spesa sanitaria. Inoltre, a causa dell’appuntamento elettorale, si sono registrati investimenti superiori al previsto da parte delle amministrazioni locali. Uno scostamento di circa l’1½% del PIL si spiega da un lato con la contabilizzazione nel bilancio delle amministrazioni pubbliche degli investimenti nella rete autostradale (1,1% del PIL), che in origine dovevano essere effettuati da partenariati pubblico-privato (PPP) e non essere iscritti a bilancio, e, dall’altro, con il costo di aerei militari (0,3% del PIL) acquisiti in leasing finanziario. Tali spese non erano state originariamente incluse negli obiettivi ufficiali di bilancio.

6. In giugno, a fronte di un disavanzo in rapida crescita, il nuovo governo – in carica da giugno a seguito delle elezioni legislative dell’aprile 2006 – ha deciso di rinunciare al programma quinquennale di riduzioni fiscali, che aveva già avviato e che avrebbe determinato un’ulteriore contrazione delle entrate del 3% del PIL entro il 2010[8], e ha adottato un pacchetto fiscale correttivo. Un certo numero di misure correttive, incluse tutte quelle sul versante delle entrate, già stato adottato dal Parlamento. Grazie a aumenti fiscali, a tagli immediati della spesa sanitaria, delle sovvenzioni ai prezzi del gas, della spesa delle amministrazioni pubbliche e del ritiro integrale della riserva iscritta a bilancio, pari allo 0,3% del PIL, il governo si aspetta di ridurre l’eccesso di disavanzo dell’1,5% del PIL e conseguire così il nuovo obiettivo del 10,1% del PIL, che rimane tuttavia molto elevato. Il governo si aspetta inoltre che le misure citate producano effetti importanti anche nei prossimi anni.

7. L’aggiornamento modificato del programma di convergenza del settembre 2006 mira inoltre a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2009 grazie a una drastica riduzione del disavanzo, pari a 6,9 punti percentuali del PIL, concentrata nella prima parte del programma nell’arco di tre anni, partendo dal picco del 10,1% del PIL nel 2006 per scendere al 3,2% del PIL nel 2009. Il miglioramento del saldo primario nel periodo considerato dovrebbe essere della stessa portata. Il programma riconosce che l’obiettivo di portare il disavanzo al 3,2% del PIL entro il 2009 si colloca al di sopra della soglia del 3% del PIL stabilita dal trattato ma prevede che il Consiglio e la Commissione, nel considerare la possibilità di mettere fine alla procedura per i disavanzi eccessivi avviata nei confronti dell’Ungheria, potrebbero tenere conto di una parte dei costi netti della riforma delle pensioni, in linea con il patto di stabilità e crescita rivisto[9]. Circa la metà della prevista riduzione del rapporto disavanzo/PIL dovrebbe avvenire nel 2007. La prevista riduzione del disavanzo nominale dovrebbe essere conseguita grazie all’aumento di 3 punti percentuali del rapporto entrate/PIL e alla riduzione del rapporto spesa/PIL di 3,9 punti percentuali nel periodo coperto dal programma. Per quanto riguarda il versante delle entrate, sono stati adottati tutti gli incrementi delle entrate per conseguire l’obiettivo programmatico di aumentare il rapporto entrate/PIL. Oltre ai già menzionati tagli alla spesa, le autorità ungheresi prevedono di conseguire gli obiettivi fissati grazie a una migliore disciplina di bilancio (nella fattispecie mediante una contabilità più trasparente e l’introduzione di tetti di spesa pluriennali e di una norma di spesa). Questi piani dovrebbero essere inclusi e illustrati in modo circostanziato nella legge di bilancio 2007, che dovrebbe essere presentata in Parlamento entro la fine di ottobre. Il programma preannuncia inoltre una serie di riforme organiche e strutturali finalizzate a garantire il conseguimento degli obiettivi in materia di disavanzo, soprattutto negli ultimi anni del programma (quali l’introduzione di regimi di partecipazione alle spese nel settore della sanità, la revisione dei prezzi sovvenzionati e la semplificazione dell’amministrazione pubblica centrale).

8. Secondo i calcoli effettuati dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma e della metodologia concordata, il disavanzo strutturale (corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee), dopo un deterioramento stimabile in circa il 2% del PIL nel 2006, dovrebbe diminuire dal 9¾% del PIL nel 2006 al 3¼% del PIL nel 2009, con una riduzione annua media del 2¼% del PIL nel periodo considerato. Il programma identifica come obiettivo a medio termine (di seguito OMT) per la posizione di bilancio un disavanzo strutturale compreso tra lo 0,5% e l’1% del PIL, come stipulato nel patto di stabilità e crescita, che non si prevede tuttavia di raggiungere nel periodo coperto dal programma. L’OMT compreso nella forchetta indicata nel patto di stabilità e crescita e nel codice di condotta e riflette adeguatamente la crescita della produzione potenziale nel lungo termine e il rapporto tra debito e PIL, ma non sarà conseguito nel periodo coperto dal programma.

9. Per quanto riguarda i risultati di bilancio, esiste una serie di elementi positivi. Gran parte delle misure finalizzate alla riduzione del disavanzo nel 2006 e 2007 sono state già adottate o dovrebbero essere inserite nel bilancio 2007. Inoltre, negli ultimi mesi il governo ha adottato decisioni relative alle prime fasi delle progettate riforme strutturali. In più, le autorità ungheresi hanno deciso di migliorare le procedure di bilancio, introducendovi dal 2007 una norma sul controllo della spesa e una pianificazione di spesa pluriennale per le istituzioni di bilancio; nel programma le autorità ungheresi si impegnano inoltre a riferire due volte all’anno alla Commissione e al Consiglio sull’andamento del bilancio e a adottare misure correttive in caso di scostamenti. Sussistono tuttavia anche notevoli rischi. Ad esempio ancora incerta l’effettiva applicazione del previsto congelamento della spesa nel biennio 2007-2008 e del contenimento delle spese nei settori non interessati dal blocco. Inoltre, nonostante le misure pianificate, il conseguimento degli obiettivi di bilancio nei prossimi anni potrebbe essere soggetto a molteplici rischi. Per quanto i rischi sul versante delle entrate sulla base dello scenario macroeconomico appaiano nel complesso ben bilanciati, le stime sulle entrate attese nei prossimi anni e, soprattutto nel 2009, appaiono piuttosto ottimistiche, come ottimistiche sembrano le proiezioni sull’occupazione. In più, oltre agli scarsi risultati ottenuti finora in materia di controllo della spesa e alla mancanza di informazioni precise su come tale obiettivo verrà perseguito in futuro, il debole controllo istituzionale sulle procedure di bilancio espone le finanze pubbliche al rischio di notevoli scostamenti. La prevista riduzione del disavanzo va pertanto di pari passo con una rigorosa applicazione delle progettate riforme strutturali e del controllo della spesa a partire dai primi anni del programma. Non si può escludere infine che, come avvenuto a intervalli regolari in passato, il governo si faccia carico del debito accumulato dalle società pubbliche di trasporto a partire dalla fine del 2002 ( pari a quasi il 2% del PIL), con effetti temporanei sul disavanzo. Nel complesso i risultati potrebbero essere peggiori alle proiezioni del programma, sia nel breve termine che negli ultimi anni del programma.

10. Alla luce della valutazione del rischio di cui sopra, la prevista correzione, su base sostenibile, del disavanzo eccessivo entro il 2009 esige che il governo consegua in modo rigoroso gli obiettivi di bilancio. Ciò dipende dall’effettiva attuazione di tutte le misure annunciate nel programma per gli anni dal 2006 al 2009, come pure dalla tempestiva adozione delle decisioni in materia di riforme strutturali e controllo della spesa e dalla loro applicazione.

11. Sulla base delle proiezioni del programma il rapporto debito-PIL dovrebbe aumentare significativamente, passando dal 62,3% nel 2005 al 68,5% nel 2006, al 71,3% nel 2007 e al 72,3% nel 2008. Si prevede che il rapporto cominci a scendere soltanto nel 2009 per attestarsi al 70,4%. Le dinamiche illustrate nel programma sono in stridente contrasto con quelle del precedente aggiornamento, che anticipava (in caso di inclusione degli oneri della riforma pensionistica) un rapporto debito-PIL compreso tra il 61% e il 63% per tutta la durata del programma. L’aggiornamento non prevede nessuna operazione di grande portata (quali privatizzazioni o assunzione a carico del debito) che possa avere un notevole impatto sul debito. I rischi previsti per l’andamento del debito provengono essenzialmente dalla possibilità, sopra evocata, che il disavanzo risulti superiore al previsto a seguito dell’eventuale assunzione del debito delle società pubbliche di trasporto. Sulla base di questa valutazione dei rischi, il rapporto debito/PIL non sembra ridursi in maniera sufficiente per avvicinarsi al valore di riferimento.

12. L’Ungheria sembra essere ad alto rischio per quanto concerne la sostenibilità delle finanze pubbliche[10]. La fragile posizione di bilancio combinata con il rapporto relativamente alto, e in crescita, debito-PIL, costituisce un rischio concreto per la sostenibilità delle finanze pubbliche, anche senza tenere conto dell’incidenza nel lungo termine dell’invecchiamento della popolazione sul bilancio. Non solo, tale incidenza in Ungheria risulta ben superiore alla media della UE, a causa, in particolare, di un aumento significativo della spesa pensionistica in rapporto al PIL nel lungo termine. Al fine di ridurre tali rischi, pertanto necessario procedere nel medio termine, come previsto, a un sostanziale risanamento delle finanze pubbliche e, in seguito, a un rafforzamento ulteriore della posizione di bilancio.

13. Se da un lato il serio deterioramento delle finanze pubbliche nel 2005 e, soprattutto, nel 2006, ha impedito di procedere a una correzione del disavanzo eccessivo come era stato previsto, le misure contenute nel programma, se integralmente articolate e applicate, sono ampiamente coerenti con gli indirizzi di massima per le politiche economiche inclusi negli orientamenti integrati[11]. In particolare l’Ungheria prevede di intervenire in modo efficace per correggere il disavanzo eccessivo e di attuare riforme intese a rafforzare la disciplina di bilancio e a aumentare la trasparenza. Le misure in questione dovrebbero contribuire inoltre a correggere l’attuale elevato disavanzo delle partite correnti, ma devono in ogni caso essere associate a riforme strutturali per garantire la sostenibilità di bilancio.

14. Con la relazione di attuazione da trasmettere entro la metà di ottobre 2006 nel contesto della rinnovata strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione, il governo ungherese prevede di rivedere in modo sostanziale i progetti di riforma di cui al programma nazionale di riforme (PNR) dell’ottobre 2005 in modo da tenere conto della sua nuova strategia. Il PNR dell’ottobre 2005 aveva identificato le sfide fondamentali seguenti aventi conseguenze significative per le finanze pubbliche: a) la riduzione del disavanzo di bilancio b) il miglioramento delle infrastrutture e c) l'aumento del tasso di attività e di occupazione e il rafforzamento del capitale umano. L’aggiornamento modificato del programma di convergenza indica piani e misure per ristrutturare la pubblica amministrazione, il sistema sanitario, le pensioni e la pubblica istruzione. In particolare il programma prevede l’adozione, entro il 2007, di misure atte a ridurre le dimensioni della pubblica amministrazione e a migliorarne l’efficienza grazie a economie di scala, a introdurre l’accertamento sui redditi per l’erogazione di sussidi, a ristrutturare la spesa farmaceutica e a liberalizzare parzialmente il commercio dei prodotti farmaceutici, a introdurre regimi di partecipazione alle spese nell’ambito della sanità. Inoltre, sempre entro il 2007, saranno presentate al Parlamento proposte di emendamenti miranti a aumentare l’età pensionabile e a ridurre i pensionamenti anticipati, migliorando gli incentivi e modernizzando il sistema delle pensioni d’invalidità, optando per un sistema sanitario su base rigorosamente assicurativa e razionalizzando l’uso e la prestazione dei servizi sanitari e ristrutturando la pubblica istruzione. Questi progetti non sono stati ancora concretamente definiti. Il programma prevede di integrarli apportando miglioramenti al quadro istituzionale delle finanze pubbliche.

Alla luce della valutazione che precede, la situazione delle finanze pubbliche in Ungheria e, in particolare l’elevato disavanzo atteso nel 2006, motivo di grave preoccupazione. È quindi un fatto positivo che nell’aggiornamento modificato del programma di convergenza del settembre 2006 le autorità ungheresi abbiano dato priorità alla riduzione del disavanzo eccessivo mediante uno sforzo sostanziale e concentrato nella parte iniziale del programma e si siano impegnate a riferire alla Commissione e al Consiglio, a cadenza semestrale, sui progressi registrati e sulle azioni intraprese per rispettare gli impegni. Se da un lato sono stati compiuti passi significativi per aumentare le entrate e ridurre le spese, allo scopo di conseguire i nuovi obiettivi in materia di disavanzo per il 2007, e sono stati annunciati interventi per migliorare il controllo della spesa e avviare riforme strutturali per sostenere il risanamento, dall’altro, però, permangono molti rischi sulla via del risanamento, sia nel breve termine che negli ultimi anni del programma. L’auspicata riduzione del disavanzo va pertanto di pari passo con una rigorosa applicazione delle progettate riforme strutturali, con l'applicazione dei controlli sulla spesa a partire dai primi anni del programma e con il rafforzamento del quadro istituzionale delle finanze pubbliche ungheresi. Il governo dovrebbe prodigarsi al massimo per conseguire questi obiettivi.

Raccomandazioni del Consiglio sulla correzione di disavanzi pubblici eccessivi (articolo 104, paragrafo 7)

L’analisi che precede serve da base alla raccomandazione sulla correzione del disavanzo pubblico eccessivo.

Il termine originario per la correzione del disavanzo eccessivo, il 2008, era basato sulla considerazione che nel caso dell’Ungheria – visti in particolare l’entità del disavanzo e i mutamenti strutturali in atto nell’economia – sussistevano “circostanze particolari”, a norma dell’articolo 3, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1467/97[12] del Consiglio, tali da consentire la correzione del disavanzo in una prospettiva di medio termine.

Se originariamente, dunque, la correzione del disavanzo doveva avvenire in una prospettiva di medio termine, ovvero entro il 2008, tale data non può più essere considerata realistica, dati i recenti e ingenti scostamenti che hanno fortemente minato la credibilità della politica di bilancio e che hanno gravato in maniera crescente sull’economia ungherese. La nuova prospettiva di medio termine per la correzione del disavanzo, di cui all’aggiornamento modificato del programma di convergenza, indica nel 2009 il nuovo termine per la correzione del disavanzo. Alla luce dei recenti scostamenti, il nuovo termine, che implica una marcata correzione del disavanzo strutturale, superiore al 6% del PIL in tre anni, appare appropriato.

A tal fine appare necessario che il governo ungherese i) limiti il deteriorarsi della posizione di bilancio nel 2006, garantendo una rigorosa attuazione delle misure correttive adottate e pianificate e destinando a tal fine eventuali proventi imprevisti. In questa situazione il disavanzo nominale si attesterebbe nel 2006 come massimo al 10% del PIL, un valore ancora estremamente elevato; e ii) attui in modo rigoroso le misure necessarie per garantire in tempi ridotti una vigorosa e sostanziale correzione del disavanzo strutturale, adottando misure significative nel 2007 e proseguendo poi nell’opera di aggiustamento fino alla correzione del disavanzo eccessivo –l’entità degli interventi indicata nel parere del Consiglio sull’aggiornamento modificato del programma di convergenza; sia pronto a adottare le misure aggiuntive che potrebbero rendersi necessarie per correggere il disavanzo eccessivo entro il 2009 e iii) inserisca nelle prossime leggi di bilancio riserve sufficienti a evitare scostamenti anche in caso di eventi imprevisti. Benché il programma contenga una serie di misure, di portata crescente, per fare fronte a eventuali emergenze di bilancio lungo tutto il periodo coperto dal programma, resta da vedere con quale efficacia esse potranno essere concretizzate e applicate. Allo stesso tempo il rapporto debito pubblico-PIL dovrà essere incanalato con decisione su una traiettoria discendente, in linea con il percorso pluriennale di riduzione del disavanzo contenuto nel programma di convergenza e, di preferenza, prima del 2009.

Il risanamento del bilancio deve essere inquadrato in una strategia organica di riforma strutturale, che interessi la pubblica amministrazione, la sanità, i sistemi pensionistico e scolastico, finalizzata a contenere e ridurre la spesa entro e oltre l’orizzonte temporale del programma. Il risanamento, inoltre, dovrebbe essere sostenuto dalla decisa attuazione di misure finalizzate a migliorare il controllo di bilancio, a introdurre regole di bilancio e a rafforzare il quadro istituzionale delle procedure di bilancio. A decorrere dal 1° aprile 2007, il governo dovrà riferire a cadenza semestrale in merito all’attuazione di questa strategia e agli obiettivi di bilancio, in linea con l’impegno assunto nell’aggiornamento modificato del programma di convergenza del settembre 2006.

ALLEGATO

Confronto delle principali proiezioni macroeconomiche e di bilancio

2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 |

PIL reale (variazione in %) | PC sett. 2006 | 4,1 | 4,1 | 2,2 | 2,6 | 4,1 |

PC dic. 2005 | 4,2 | 4,3 | 4,1 | 4,1 | n.a. |

PC dic. 2004 | 4,0 | 4,2 | 4,3 | 4,6 | n.a. |

Inflazione IAPC (%) | PC sett. 2006 | 3,6 | 3,5 | 6,2 | 3,3 | 3,0 |

PC nov. 2005 | 3,5 | 2,1 | 3,0 | 2,4 | n.a. |

PC dic. 2004 | 4,5 | 4,0 | 3,5 | 3,0 | n.a. |

Differenziale tra prodotto reale e potenziale (% del PIL potenziale) | PC sett. 20061,4 | 0,3 | 0,8 | -0,3 | -0,9 | 0,0 |

PC dic. 20051 | -1,0 | -0,5 | -0,1 | 0,4 | n.a. |

PC dic. 20041 | -1,0 | -0,8 | -0,4 | 0,2 | n.a. |

Saldo delle amministrazioni pubbliche (% del PIL) | PC sett. 2006 | -7,5 | -10,1 | -6,8 | -4,3 | -3,2 |

PC dic. 2005 | -7,4 | -6,1 | -4,7 | -3,4 | n.a. |

PC dic. 2004 | -4,7 | -4,1 | -3,4 | -2,8 | 0,0 |

Saldo primario (% del PIL) | PC sett. 2006 | -3,4 | -6,3 | -2,4 | -0,2 | 0,8 |

PC dic. 2005 | -3,8 | -2,9 | -1,7 | -0,7 | n.a. |

PC dic. 2004 | -0,9 | -0,7 | -0,3 | 0,1 | n.a. |

Saldo corretto per il ciclo (% del PIL) | PC sett. 2006 | -7,6 | -10,5 | -6,7 | -3,9 | -3,2 |

PC dic. 2005 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |

PC dic. 2004 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |

Saldo strutturale2 (% del PIL) | PC sett. 20063 | -7,6 | -9,7 | -5,8 | -3,6 | -3,2 |

PC dic. 2005 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |

PC dic. 2004 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |

Debito pubblico lordo (% del PIL) | PC sett. 2006 | 62,3 | 68,5 | 71,3 | 72,3 | 70,4 |

PC dic. 2005 | 61,5 | 63,0 | 63,2 | 62,3 | n.a. |

PC dic. 2004 | 58,6 | 56,8 | 54,9 | 53,2 | n.a. |

Note: 1 Calcoli dei servizi della Commissione sulla base dei dati del programma. 2 Saldo corretto per il ciclo (come nelle righe precedenti) al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee. 3 Misure temporanee e una tantum quali indicate nel programma: 0 % nel 2005, 0,8 % del PIL nel 2006, 0,9 % nel 2007 e 0,3 % nel 2008, aventi tutte per effetto un aumento del disavanzo. Le stime dei servizi della Commissione sulle misure temporanee sono generalmente in linea con i dati contenuti nel programma tranne che per il 2005 (riduzione del disavanzo dello 0,4% del PIL) e il 2006 (aumento del disavanzo dello 0,3% del PIL). 4 Sulla base di stime del potenziale di crescita del: 3,6 %, 3,6 %, 3,3 % e 3,2 % nel periodo 2005-2009. Fonte: Aggiornamenti del programma di convergenza (PC), Calcoli dei servizi della Commissione. |

Raccomandazione per il

PARERE DEL CONSIGLIO

previsto all'articolo 9, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997

sull’aggiornamento modificato del programma di convergenza dell’Ungheria, 2005-2009

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche[13], in particolare l'articolo 9, paragrafo 3,

visto il parere del Consiglio del 24 gennaio 2006 sul programma di convergenza aggiornato dell'Ungheria, 2005-2008

vista la raccomandazione della Commissione,

sentito il comitato economico e finanziario,

HA ESPRESSO IL SEGUENTE PARERE:

1. il [10 ottobre 2006] il Consiglio ha esaminato l’aggiornamento modificato del programma di convergenza dell’Ungheria, pervenuto in data 1° settembre 2006 e relativo al periodo 2005-2009.

2. A seguito dell’adozione di un pacchetto completo di riforme economiche alla metà degli anni ’90, l’economia ungherese ha registrato tassi di crescita stabili e relativamente elevati e una riduzione dell’inflazione grazie a valide politiche macroeconomiche e adeguate riforme strutturali. Tuttavia a partire dal 2001, e ancora di più negli ultimi anni, un incremento significativo della spesa pubblica e generosi aumenti delle retribuzioni del settore pubblico si sono tradotti in disavanzi annui di bilancio ben superiori al 5% del PIL, con uno scostamento notevole dagli obiettivi di disavanzo originari. Inoltre i dati di fine anno sono stati sostanzialmente rivisti al rialzo a posteriori in quasi tutte le comunicazioni sui dati di bilancio. Gli obiettivi in termini di disavanzo contenuti nel programma di convergenza del maggio 2004 (4,6% del PIL nel 2004, 4,1% del PIL nel 2005 e 3,6% del PIL nel 2006) non sono stati rispettati e il disavanzo si assestato al 6,6% del PIL nel 2004 e al 7,5% del PIL nel 2005 e per il 2006 il governo stima che esso sarà pari a circa il 10,1% del PIL, ovvero di gran lunga il disavanzo più elevato in tutta la UE (tutte le cifre includono gli oneri della riforma pensionistica). Gli scostamenti sono riconducibili in gran parte a una programmazione di bilancio eccessivamente ottimistica, a cospicue eccedenze di spesa, a riduzioni fiscali e a un insufficiente sforzo di aggiustamento strutturale. Questa politica di bilancio fortemente espansiva ne ha intaccato in modo considerevole la credibilità e ha gravato in misura crescente sull’economia. In particolare ha contribuito a determinare seri squilibri esterni e un aumento significativo del debito estero complessivo (passato da meno del 20% del PIL nel 2001 a quasi il 30% del PIL nel 2005) oltre a differenziali dei tassi di interesse molto più elevati rispetto agli altri Stati membri di recente adesione.

3. Il 5 luglio 2004 il Consiglio ha deciso che in Ungheria esisteva un disavanzo eccessivo e ha formulato una raccomandazione ai sensi dell’articolo 104, paragrafo 7, al fine di far cessare tale situazione entro il 2008, termine indicato dalle autorità ungheresi nel programma di convergenza del maggio 2004. A seguito di una decisione del gennaio 2005, basata sull'articolo 104, paragrafo 8, in cui constatava che le sue raccomandazioni erano state disattese, il Consiglio ha formulato, in data 8 marzo 2005, nuove raccomandazioni a norma dell’articolo 104, paragrafo 7, ribadendo che il disavanzo eccessivo doveva essere corretto entro il 2008, conformemente al percorso di risanamento contenuto nel programma di convergenza aggiornato presentato dall’Ungheria nel dicembre 2004 e approvato dal Consiglio con parere del marzo 2005. L’8 novembre 2005 il Consiglio ha deciso a norma dell’articolo 104, paragrafo 8, che le misure adottate dall’Ungheria in risposta alla raccomandazione da esso formulata nel marzo 2005 erano inadeguate. Il Consiglio ha rilevato il considerevole scostamento rispetto al percorso di risanamento indicato nella sopraccitata raccomandazione del Consiglio (relativa al programma di convergenza aggiornato del dicembre 2004), in particolare in relazione agli obiettivi di disavanzo del 3,6% del PIL nel 2005 e del 2,9% del PIL nel 2006 (calcolati ambedue senza tenere conto degli oneri dei sistemi pensionistici del secondo pilastro).

4. Il 1° dicembre 2005 le autorità ungheresi hanno presentato alla Commissione e al Consiglio un aggiornamento del programma di convergenza contenente un nuovo percorso di risanamento, pur mantenendo il 2008 come termine per la correzione del disavanzo eccessivo . Il 24 gennaio 2006 il Consiglio ha adottato un parere sull’aggiornamento del 2005, nel quale indicava che se il consolidamento del programma si basava su un'enorme riduzione delle spese pari al 7,5% del PIL, la sua attuazione non era però basata su misure concrete. Pertanto, ai sensi del regolamento (CE) del Consiglio 1466/97, sezione 3, articolo 9, paragrafo 2, il Consiglio ha invitato l'Ungheria a presentare, il più presto possibile e comunque entro il 1° settembre 2006, un aggiornamento modificato del proprio programma di convergenza contenente misure concrete e strutturali pienamente compatibili con il suo percorso di risanamento a medio termine.

5. Dopo che nel 2005 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto il 7,5% del PIL (dato comunicato nella primavera 2006), successivamente alle elezioni legislative dell’aprile 2006 le autorità ungheresi hanno annunciato che il dato sul disavanzo 2006 andava rivisto largamente al rialzo e che, in assenza di interventi correttivi, avrebbe potuto raggiungere l’11,6% del PIL[14]. Il superamento rispetto all’obiettivo del 6,1% del PIL indicato nella legge di bilancio e all’aggiornamento del programma di convergenza del 2005 avvenuto quasi interamente sul versante della spesa (circa il 5% del PIL), e ha riguardato in particolare i costi operativi e salariali delle istituzioni centrali di bilancio, la spesa pensionistica e la spesa sanitaria. Inoltre, a causa dell’appuntamento elettorale, si sono registrati investimenti superiori al previsto da parte delle amministrazioni locali. Uno scostamento di circa l’1½% del PIL si spiegava da un lato con la contabilizzazione nel bilancio delle amministrazioni pubbliche[15] degli investimenti nella rete autostradale (1,1% del PIL), che in origine dovevano essere effettuati da partenariati pubblico-privato (PPP) e non essere iscritti a bilancio, e, dall’altro, con il costo di aerei militari (0,3% del PIL) acquisiti in leasing finanziario. Tali spese non erano state originariamente incluse negli obiettivi ufficiali di bilancio.

6. In giugno, a fronte di un disavanzo in rapida crescita, il governo – riconfermato a seguito delle elezioni legislative dell’aprile 2006 – ha deciso di rinunciare al programma quinquennale di riduzioni fiscali, che aveva già avviato e che avrebbe determinato un’ulteriore contrazione delle entrate del 3% del PIL entro il 2010, e ha adottato un pacchetto fiscale correttivo. Un certo numero di misure correttive, incluse tutte quelle sul versante delle entrate, già stato adottato dal Parlamento. Grazie a aumenti fiscali, a tagli immediati della spesa sanitaria, delle sovvenzioni ai prezzi del gas, della spesa delle amministrazioni pubbliche e del ritiro integrale della riserva iscritta a bilancio, pari allo 0,3% del PIL, il governo si aspetta di ridurre l’eccesso di disavanzo dell’1,5% del PIL e conseguire così il nuovo obiettivo del 10,1% del PIL. Il governo si aspetta inoltre che le misure citate producano effetti importanti anche nei prossimi anni.

7. L’aggiornamento modificato del programma di convergenza (di seguito il “programma”), presentato conformemente alla richiesta del Consiglio del gennaio 2006, sostanzialmente conforme, sotto il profilo della struttura e dei dati forniti, al modello previsto dal nuovo codice di condotta per i programmi di stabilità e convergenza[16].

8. Sulla base dello scenario macroeconomico illustrato nel programma, nei prossimi anni il PIL reale dovrebbe diminuire, passando dal 4,1% nel 2006 al 2,2% nel 2007 e al 2,6% nel 2008, a causa dell’impatto delle misure di risanamento del bilancio inserite nel programma, alcune delle quali sono già state applicate a partire dal luglio 2006. La crescita dovrebbe tornare ai livelli pre-risanamento entro il 2009 Questo andamento trova riscontro inoltre nelle condizioni cicliche implicite, che indicano differenziali negativi tra la produzione effettiva e quella potenziale negli anni 2007 e 2008 e un ritorno della produzione ai suoi livelli potenziali entro il 2009. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili e fatte salve le previsioni dell’autunno 2006 dei servizi della Commissione, lo scenario macroeconomico delineato appare sostanzialmente plausibile. Esso tuttavia piuttosto ottimistico per quanto riguarda la crescita nel 2009 e gli sviluppi nel campo dell’occupazione, soprattutto per gli anni successivi, che non sembrano risentire del calo della crescita e dei tagli previsti nel pubblico impiego. Il significativo miglioramento dei conti con l’estero previsto dal programma appare plausibile in considerazione degli effetti, sia diretti che indiretti, delle misure di risanamento del bilancio. In particolare l'attuale disavanzo delle partite correnti dovrebbe diminuire da quasi l’8% del PIL nel 2006 a meno del 4% del PIL nel 2009. Quanto all’inflazione si prevede che dovrebbe raggiungere un massimo del 6,2% nel 2007, dopo aver toccato il 3,5% nel 2006, per poi ridiscendere al 3% entro il 2009. Queste previsioni si spiegano con l'aumento dell'IVA e con la riduzione delle sovvenzioni dei prezzi, decisa nell’estate 2006 giugno, come pure con altre misure contenute nel programma che dovrebbero determinare una pressione inflazionistica aumentando il costo dei fattori (ad esempio, aumenti dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dei contributi sociali). Tuttavia, nell’arco temporale considerato, il livello dell’inflazione sembra piuttosto sottostimato.

9. Il programma punta a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2009 grazie a una drastica riduzione del disavanzo, pari a 6,9 punti percentuali del PIL, concentrata nella prima parte del programma nell’arco di tre anni, partendo dal picco del 10,1% del PIL nel 2006 per scendere al 3,2% del PIL nel 2009. Il miglioramento del saldo primario nel periodo considerato dovrebbe essere della stessa portata. Il programma riconosce che l’obiettivo di portare il disavanzo al 3,2% del PIL entro il 2009 si colloca al di sopra della soglia del 3% del PIL stabilita dal trattato ma prevede che il Consiglio e la Commissione, nel considerare la possibilità di mettere fine alla procedura per i disavanzi eccessivi avviata nei confronti dell’Ungheria, potrebbero tenere conto di una parte dei costi netti della riforma delle pensioni, in linea con il patto di stabilità e crescita rivisto[17]. Circa la metà della prevista riduzione del rapporto disavanzo/PIL dovrebbe avvenire nel 2007. La prevista riduzione del disavanzo nominale dovrebbe essere conseguita grazie all’aumento di 3 punti percentuali del rapporto entrate/PIL e alla riduzione del rapporto spesa/PIL di 3,9 punti percentuali nel periodo coperto dal programma. Per quanto riguarda il versante delle entrate, sono stati adottati tutti gli incrementi delle entrate per conseguire l’obiettivo programmatico di aumentare il rapporto entrate/PIL. Oltre ai già menzionati tagli alla spesa, le autorità ungheresi prevedono di conseguire gli obiettivi fissati grazie all’introduzione di rigorosi tetti di spesa annui per la maggior parte delle voci di spesa e al rafforzamento dei controlli sulla spesa di bilancio. Questi piani dovrebbero essere inclusi e illustrati in modo circostanziato nella legge di bilancio 2007, che dovrebbe essere presentata in Parlamento entro la fine di ottobre. Il programma preannuncia inoltre una serie di riforme organiche e strutturali finalizzate a garantire il conseguimento degli obiettivi in materia di disavanzo, soprattutto negli ultimi anni del programma (quali l’introduzione di regimi di partecipazione alle spese nel settore della sanità, la revisione dei prezzi sovvenzionati e la semplificazione dell’amministrazione pubblica centrale).

10. Nel periodo di riferimento del programma, il saldo strutturale (ovvero il saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee), calcolato in base alla metodologia concordata e basato sui dati contenuti nel programma, dovrebbe registrare un miglioramento medio annuo di circa il 2¼% del PIL, riducendosi da circa il 9¾% del PIL nel 2006 al 3¼% del PIL nel 2009. Il programma fissa come obiettivo a medio termine (di seguito OMT) per la posizione di bilancio un disavanzo strutturale compreso tra lo 0,5% e l’1% del PIL, che non conta però di raggiungere entro il periodo del programma. L’OMT compreso nella forchetta indicata nel patto di stabilità e crescita e nel codice di condotta e riflette adeguatamente la crescita della produzione potenziale nel lungo termine e il rapporto tra debito e PIL.

11. Per quanto riguarda i risultati di bilancio, esiste una serie di elementi positivi. Gran parte delle misure finalizzate alla riduzione del disavanzo nel 2006 e 2007 sono state già adottate o dovrebbero essere inserite nel bilancio 2007. Inoltre, negli ultimi mesi il governo ha adottato decisioni relative alle prime fasi delle progettate riforme strutturali. In più, le autorità ungheresi hanno deciso di migliorare le procedure di bilancio grazie a un sistema di contabilità più trasparente e introducendo dal 2007 una norma sul controllo della spesa e una pianificazione di spesa pluriennale per le istituzioni di bilancio; nel programma le autorità ungheresi si impegnano inoltre a riferire due volte all’anno alla Commissione e al Consiglio sull’andamento del bilancio e a adottare misure correttive in caso di scostamenti. Sussistono tuttavia anche notevoli rischi. Ad esempio ancora incerta l’effettiva applicazione del previsto congelamento della spesa nel biennio 2007-2008 e del contenimento delle spese nei settori non interessati dal blocco. Inoltre, nonostante le misure pianificate, il conseguimento degli obiettivi di bilancio nei prossimi anni potrebbe essere soggetto a molteplici rischi. Per quanto i rischi sul versante delle entrate sulla base dello scenario macroeconomico appaiano nel complesso ben bilanciati, le stime sulle entrate attese nei prossimi anni e, soprattutto nel 2009, appaiono piuttosto ottimistiche, come ottimistiche sembrano le proiezioni sull’occupazione. In più, oltre agli scarsi risultati ottenuti finora in materia di controllo della spesa e alla mancanza di informazioni precise su come tale obiettivo verrà perseguito in futuro, il debole controllo istituzionale sulle procedure di bilancio espone le finanze pubbliche al rischio di notevoli scostamenti. La prevista riduzione del disavanzo va pertanto di pari passo con una rigorosa applicazione delle progettate riforme strutturali e del controllo della spesa a partire dai primi anni del programma. Non si può escludere infine che, come avvenuto a intervalli regolari in passato, il governo si faccia carico del debito accumulato dalle società pubbliche di trasporto a partire dalla fine del 2002 ( pari a quasi il 2% del PIL), con effetti temporanei sul disavanzo. Nel complesso i risultati potrebbero essere peggiori alle proiezioni del programma, sia nel breve termine che negli ultimi anni del programma.

12. Alla luce della valutazione del rischio di cui sopra, la prevista correzione, su base sostenibile, del disavanzo eccessivo entro il 2009 esige che il governo consegua in modo rigoroso gli obiettivi di bilancio. Ciò dipende dall’effettiva attuazione di tutte le misure annunciate nel programma per gli anni dal 2006 al 2009, come pure da un’ulteriore definizione delle riforme strutturali e dei controlli sulla spesa e dalla loro applicazione.

13. Sulla base delle proiezioni del programma il rapporto debito-PIL dovrebbe aumentare significativamente, passando dal 62,3% nel 2005 al 68,5% nel 2006, un livello superiore al valore di riferimento del 60% fissato dal trattato. Sempre secondo le proiezioni del programma, il rapporto debito-PIL dovrebbe aumentare ulteriormente negli anni successivi, per attestarsi al 71,3% nel 2007 e al 72,3% nel 2008. Si prevede che il rapporto debito-PIL comincerà a scendere nel 2009 per attestarsi al 70,4%. I rischi previsti per l’andamento del debito provengono essenzialmente da un disavanzo del saldo primario superiore al previsto a seguito dell’eventuale assunzione del debito delle società pubbliche di trasporto. Data questa valutazione dei rischi, nel periodo coperto dal programma il rapporto debito/PIL potrebbe non ridursi in misura sufficiente per convergere verso il valore di riferimento.

14. L’Ungheria sembra essere ad alto rischio per quanto concerne la sostenibilità delle finanze pubbliche. La fragile posizione di bilancio combinata con il rapporto relativamente alto, e in crescita, debito-PIL, costituisce un rischio concreto per la sostenibilità delle finanze pubbliche, anche senza tenere conto dell’incidenza che l’invecchiamento della popolazione eserciterà nel lungo termine sul bilancio. Non solo, tale incidenza in Ungheria risulta ben superiore alla media della UE, a causa, in particolare, di un aumento significativo della spesa pensionistica in rapporto al PIL nel lungo termine. Al fine di ridurre tali rischi, e di far fronte al significativo aumento della spesa pensionistica, pertanto necessario procedere nel medio termine, come previsto, a un sostanziale risanamento delle finanze pubbliche e, in seguito, a un rafforzamento ulteriore della posizione di bilancio.

15. Se da un lato il serio deterioramento delle finanze pubbliche nel 2006, ha impedito di procedere a una correzione del disavanzo eccessivo come era stato previsto, le misure contenute nel programma, se integralmente articolate e applicate, sono ampiamente coerenti con gli indirizzi di massima per le politiche economiche inclusi negli orientamenti integrati[18]. In particolare l’Ungheria prevede di intervenire in modo efficace per correggere il disavanzo eccessivo e di attuare riforme intese a rafforzare la disciplina di bilancio e a aumentare la trasparenza. Le misure in questione dovrebbero contribuire inoltre a correggere l’attuale elevato disavanzo delle partite correnti, ma devono in ogni caso essere associate a riforme strutturali per garantire la sostenibilità di bilancio.

16. Con la relazione di attuazione da trasmettere entro la metà di ottobre 2006 nel contesto della rinnovata strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione, il governo ungherese prevede di rivedere in modo sostanziale i progetti di riforma di cui al programma nazionale di riforme (PNR) dell’ottobre 2005 in modo da tenere conto della sua nuova strategia. Il PNR dell’ottobre 2005 aveva identificato le sfide fondamentali seguenti aventi conseguenze significative per le finanze pubbliche: a) la riduzione del disavanzo di bilancio b) il miglioramento delle infrastrutture e c) l'aumento del tasso di attività e di occupazione e il rafforzamento del capitale umano. L’aggiornamento modificato del programma di convergenza indica piani e misure per ristrutturare la pubblica amministrazione, il sistema sanitario, le pensioni e la pubblica istruzione. In particolare il programma prevede l’adozione, entro il 2007, di misure atte a ridurre le dimensioni della pubblica amministrazione e a migliorarne l’efficienza grazie a economie di scala, a introdurre l’accertamento sui redditi per l’erogazione di sussidi, a ristrutturare la spesa farmaceutica e a liberalizzare parzialmente il commercio dei prodotti farmaceutici, a introdurre regimi di partecipazione alle spese nell’ambito della sanità. Inoltre, sempre entro il 2007, saranno presentate al Parlamento proposte di emendamenti miranti a aumentare l’età pensionabile e a ridurre i pensionamenti anticipati, migliorando gli incentivi e modernizzando il sistema delle pensioni d’invalidità, optando per un sistema sanitario su base rigorosamente assicurativa e razionalizzando l’uso e la prestazione dei servizi sanitari e ristrutturando la pubblica istruzione. Questi progetti non sono stati ancora concretamente definiti. Il programma prevede di integrarli apportando miglioramenti al quadro istituzionale delle finanze pubbliche.

Alla luce della valutazione che precede, l’elevato disavanzo delle amministrazioni pubbliche atteso in Ungheria nel 2006 motivo di grave preoccupazione. È quindi un fatto positivo che nell’aggiornamento modificato del programma di convergenza del settembre 2006 le autorità ungheresi abbiano dato priorità alla riduzione del disavanzo eccessivo mediante uno sforzo sostanziale e concentrato nella parte iniziale del programma e si siano impegnate a riferire alla Commissione e al Consiglio, a cadenza semestrale, sui progressi registrati e sulle azioni intraprese per rispettare gli impegni. Se da un lato sono stati compiuti passi significativi per aumentare le entrate e ridurre le spese, allo scopo di conseguire i nuovi obiettivi in materia di disavanzo per il 2007, e sono stati annunciati interventi per migliorare il controllo della spesa e avviare riforme strutturali per sostenere il risanamento, dall’altro, però, permangono molti rischi sulla via del risanamento, sia nel breve termine che negli ultimi anni del programma. La prevista riduzione del disavanzo va pertanto di pari passo con una rigorosa applicazione delle progettate riforme strutturali, con l'applicazione dei controlli sulla spesa a partire dai primi anni del programma e con il rafforzamento del quadro istituzionale delle finanze pubbliche ungheresi, obiettivi questi che, secondo il Consiglio, le autorità ungheresi dovranno perseguire con il massimo rigore.

Allo stesso tempo il Consiglio adotta, ai sensi dell’articolo 104, paragrafo 7, del trattato, una raccomandazione indirizzata all’Ungheria perché affronti i gravi squilibri di bilancio.

Raccomandazione per una

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO ALL'UNGHERIA

intesa a porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 104, paragrafo 7,

vista la raccomandazione della Commissione,

considerando quanto segue:

17. A norma dell’articolo 104 del trattato, gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi.

18. Il patto di stabilità e crescita si fonda sull’obiettivo di finanze pubbliche sane come mezzo per rafforzare le condizioni per la stabilità dei prezzi e per una crescita forte e sostenibile che favorisca la creazione di posti di lavoro.

19. Il 5 luglio 2004, il Consiglio ha deciso, conformemente all'articolo 104, paragrafo 6, che esiste in Ungheria un disavanzo eccessivo.

20. Avendo deciso dell'esistenza di un disavanzo eccessivo in Ungheria, il Consiglio, in conformità dell'articolo 104, paragrafo 7, del trattato e dell'articolo 3, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio del 7 luglio 1997 per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi[19], ha raccomandato alle autorità ungheresi di adottare provvedimenti a medio termine per portare il disavanzo al di sotto del 3% del PIL entro il 2008 in modo credibile e sostenibile, secondo il percorso per la riduzione del disavanzo specificato nel parere del Consiglio del 5 luglio 2004 sul programma di convergenza presentato nel maggio 2004. In particolare, il Consiglio aveva raccomandato che le autorità ungheresi adottassero entro il 5 novembre 2004 misure efficaci per conseguire l'obiettivo di disavanzo per il 2005.

21. Il 18 gennaio 2005, su raccomandazione della Commissione, il Consiglio aveva deciso, a norma dell’articolo 104, paragrafo 8, del trattato, che l’Ungheria non aveva dato seguito effettivo alla sua raccomandazione del 5 luglio 2004, in particolare in considerazione del fatto che avrebbe prevedibilmente mancato in misura considerevole l’obiettivo di disavanzo per il 2005.

22. Essendo entrata a far parte della Comunità il 1° maggio 2004, l'Ungheria uno Stato membro con regime di deroga ai sensi dell'articolo 122, paragrafo 1, del trattato, il che significa che essa deve evitare disavanzi eccessivi, ma che a essa non si applica l'articolo 104, paragrafi 9 e 11, del trattato. Ulteriori raccomandazioni possono essere indirizzate all’Ungheria solo in forza dell’articolo 104, paragrafo 7.

23. L’8 marzo 2005, sulla base di una raccomandazione della Commissione, il Consiglio ha adottato conformemente all’articolo 104, paragrafo 7, una nuova raccomandazione in cui invitava le autorità ungheresi a prendere provvedimenti in una prospettiva di medio termine per portare il disavanzo al di sotto del 3% del PIL entro il 2008 in modo credibile e sostenibile. L’8 novembre 2005, il Consiglio ha deciso per una seconda volta, a norma dell’articolo 104, paragrafo 8 e sulla base di una raccomandazione della Commissione, che le misure adottate dalle autorità ungheresi erano inadeguate. Il Consiglio si basato in particolare sul fatto che l'obiettivo di contenere il disavanzo al 3,6% del PIL nel 2005 e al 2,9% del PIL nel 2006 (escludendo gli oneri derivanti dalla riforma pensionistica del 1998)[20] sarebbe stato mancato in misura considerevole e che l’attuazione di riduzioni fiscali a decorrere dal 2006 era in contrasto con la raccomandazione del Consiglio.

24. Ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1467/97, una raccomandazione formulata ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 7 deve stabilire un termine massimo di sei mesi entro il quale lo Stato membro interessato tenuto a darvi seguito effettivo e deve specificare che la correzione del disavanzo eccessivo va completata nell'anno successivo alla constatazione del disavanzo stesso, salvo circostanze particolari. Qualora sussistano circostanze particolari, lo Stato membro interessato può essere autorizzato a correggere il disavanzo eccessivo in un arco temporale di medio termine. Quando l’Ungheria fu dichiarata in situazione di disavanzo eccessivo, si ritenne che sussistessero dette circostanze particolari – in particolare l’entità del disavanzo e i mutamenti strutturali in atto nell’economia – e fu definito un percorso per correggere il disavanzo entro il 2008, conformemente alla strategia elaborata dall’Ungheria nel programma di convergenza del maggio 2004.

25. L’aggiornamento modificato del programma di convergenza presentato dall’Ungheria il 1° settembre 2006 in risposta all’invito contenuto nel parere del Consiglio del gennaio 2006 sull’aggiornamento del programma di convergenza del dicembre 2005, fornisce un nuovo quadro per la correzione del disavanzo eccessivo in una prospettiva di medio termine. L’aggiornamento modificato fissa nel 2009 il termine ultimo per la correzione del disavanzo, un anno più tardi rispetto ai programmi precedenti. L’aggiornamento modificato del programma di convergenza prevede i seguenti obiettivi annuali per il disavanzo delle amministrazioni pubbliche: 10,1% del PIL nel 2006, 6,8% del PIL nel 2007, 4,3% del PIL nel 2008 e 3,2% del PIL nel 2009. A differenza degli aggiornamenti del programma di convergenza del dicembre 2004 e del dicembre 2005, questi dati includono gli oneri derivanti dalla riforma pensionistica. Le autorità ungheresi hanno quindi deciso di non beneficiare ulteriormente del periodo transitorio per la classificazione dei regimi pensionistici, ammesso da Eurostat il 23 settembre 2004 e che scadrebbe in ogni caso il 1° aprile 2007. La prevista riduzione del disavanzo nominale dovrebbe essere conseguita grazie all’aumento di 3 punti percentuali del rapporto entrate/PIL e alla riduzione del rapporto spesa/PIL di 3,9 punti percentuali nel periodo coperto dal programma. Dopo un deterioramento stimabile in circa due punti percentuali del PIL nel 2006, il saldo strutturale (ovvero il saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee) dovrebbe migliorare di circa il 6½% del PIL nel periodo 2006-2009. Circa la metà di questa notevole riduzione del disavanzo dovrebbe avvenire nel 2007. Dopo l’attesa correzione del disavanzo eccessivo, il risanamento dovrebbe continuare per conseguire l’obiettivo di medio termine della posizione di bilancio, ovvero un disavanzo strutturale compreso tra lo 0,5% e l’1% del PIL. Il rapporto debito-PIL dovrebbe continuare a crescere fino a raggiungere il 72,3% del PIL nel 2008 per poi ridursi a partire dal 2009.

26. Nel suo parere [del 10 ottobre 2006] sull’aggiornamento modificato del programma di convergenza del settembre 2006, il Consiglio riesamina le misure previste dalle autorità ungheresi – compreso un programma di riforme strutturali – per ridurre il disavanzo. Passi significativi sono stati compiuti nel 2006 per aumentare le entrate e ridurre le spese, allo scopo di conseguire i nuovi obiettivi in materia di disavanzo per il 2007. Inoltre sono stati preannunciati piani per migliorare la disciplina di bilancio (grazie a una contabilità più trasparente e all’introduzione di tetti di spesa pluriennali e di una norma di spesa) e avviare riforme strutturali. Rischi permangono tuttavia sia nel breve termine che negli ultimi anni del programma. In particolare ancora incerta l’effettiva applicazione del previsto congelamento della spesa e del contenimento della spesa in generale. Inoltre, nonostante le misure pianificate, il conseguimento degli obiettivi di bilancio nei prossimi anni potrebbe essere soggetto a rischi, dato anche il debole controllo istituzionale sulle procedure di bilancio, il fatto che le norme di bilancio annunciate non sono state ancora compiutamente e i ripetuti e notevoli scostamenti dagli obiettivi di bilancio delle finanze pubbliche. L’Ungheria considerata a alto rischio per quanto concerne la sostenibilità delle finanze pubbliche e questa situazione richiede interventi di risanamento di notevole portata nel medio termine, come già previsto, e un ulteriore rafforzamento della posizione di bilancio in seguito. Il parere del Consiglio prende atto che le autorità ungheresi si impegnano a riferire, a cadenza semestrale, alla Commissione e al Consiglio sull’andamento del bilancio e a adottare misure correttive in caso di scostamenti.

27. In generale le misure di risanamento del bilancio dovrebbero permettere un miglioramento duraturo del saldo delle amministrazioni pubbliche, pur incrementando nel contempo la qualità delle finanze pubbliche e rafforzando il potenziale di crescita dell'economia. Nel caso dell’Ungheria la correzione del disavanzo eccessivo deve essere inquadrata in una strategia organica di riforma strutturale della pubblica amministrazione, della sanità, dei sistemi pensionistico e scolastico, e accompagnata da misure atte a migliorare il controllo del bilancio.

28. Se originariamente, dunque, la correzione del disavanzo doveva avvenire in una prospettiva di medio termine, ovvero entro il 2008, tale data non può più essere considerata realistica, visti i recenti e ingenti scostamenti che, in violazione della raccomandazione del Consiglio, hanno determinato un aumento impressionante del disavanzo delle amministrazioni pubbliche. La nuova prospettiva di medio termine per la correzione del disavanzo, di cui all’aggiornamento modificato del programma di convergenza, indica nel 2009 il nuovo termine per la correzione del disavanzo. Alla luce dei recenti scostamenti, il nuovo termine, che implica una marcata correzione del disavanzo strutturale, superiore al 6% del PIL in tre anni, appare appropriato.

29. A tal fine il governo ungherese dovrebbe i) limitare il deteriorarsi della posizione di bilancio nel 2006, garantendo una rigorosa attuazione delle misure correttive adottate e pianificate e destinando a tal fine eventuali proventi imprevisti. In questa situazione il disavanzo nominale si attesterebbe nel 2006 come massimo al 10% del PIL, un valore ancora estremamente elevato; ii) attuare in modo rigoroso le misure necessarie per garantire in tempi ridotti una vigorosa e sostanziale correzione del disavanzo strutturale, adottando misure significative nel 2007 e proseguendo poi nell’opera di aggiustamento fino alla correzione del disavanzo eccessivo –l’entità degli interventi indicata nel parere del Consiglio sull’aggiornamento modificato del programma di convergenza; essere pronto a adottare le misure aggiuntive che potrebbero rendersi necessarie per correggere il disavanzo eccessivo entro il 2009; e iii) inserire nelle prossime leggi di bilancio riserve sufficienti a evitare scostamenti anche in caso di eventi imprevisti. Allo stesso tempo il rapporto debito pubblico-PIL dovrà essere incanalato con decisione su una traiettoria discendente, in linea con il percorso pluriennale di riduzione del disavanzo contenuto nel programma di convergenza e, di preferenza, prima del 2009.

30. Il progetto di ridurre il disavanzo eccessivo entro il 2009 esige che il governo consegua in modo rigoroso gli obiettivi di bilancio e questo, a sua volta, dipende dall’effettiva attuazione di tutte le misure annunciate nel programma per gli anni dal 2006 al 2009, come pure dalla tempestiva adozione delle decisioni in materia di riforme strutturali e controllo della spesa e dalla loro applicazione.

31. Conformemente all’articolo 10 del regolamento (CE) n. 1467/97, il Consiglio e la Commissione controllano l'attuazione delle misure adottate dall’Ungheria in ottemperanza alla presente raccomandazione, anche sulla base delle relazioni periodiche preannunciate dalle autorità ungheresi,

RACCOMANDA:

32. che il governo ungherese ponga fine alla presente situazione di disavanzo eccessivo il più rapidamente possibile e comunque entro il 2009;

33. che le autorità ungheresi riducano il disavanzo in modo credibile e sostenibile, secondo il percorso pluriennale per la riduzione del disavanzo specificato nel parere del Consiglio del [10 ottobre 2006] sull’aggiornamento modificato del programma di convergenza presentato il 1° settembre 2006. Specificamente a tal fine le autorità ungheresi dovrebbero:

34. limitare il deteriorarsi della posizione di bilancio nel 2006, garantendo una rigorosa attuazione delle misure correttive adottate e pianificate e destinando a tal fine eventuali proventi imprevisti;

35. attuare in modo rigoroso le misure necessarie per garantire in tempi ridotti una vigorosa e sostanziale correzione del disavanzo strutturale, come previsto dall’aggiornamento del programma e dal parere del Consiglio sullo stesso; essere pronte a adottare le misure aggiuntive che potrebbero rendersi necessarie per correggere il disavanzo eccessivo entro il 2009;

36. attuare sollecitamente le previste riforme della pubblica amministrazione, della sanità e dei sistemi pensionistico e scolastico, finalizzate a contenere e ridurre la spesa entro e oltre l’orizzonte temporale del programma per garantire un risanamento duraturo delle finanze pubbliche.

37. Il Consiglio fissa al [10 aprile 2007] il termine per l’adozione da parte delle autorità ungheresi di misure efficaci per conseguire gli obiettivi in materia di disavanzo per il 2006 e 2007. In particolare le previste misure di riduzione della spesa dovrebbero essere inserite integralmente nella legge di bilancio per il 2007 e attuate tempestivamente per centrare l’obiettivo di una drastica riduzione del disavanzo nel 2007. Inoltre, nella legge di bilancio dovrebbero essere inserite riserve sufficienti a evitare scostamenti anche in caso di eventi imprevisti.

38. Le autorità ungheresi dovrebbero garantire che il rapporto debito pubblico lordo-PIL venga incanalato con decisione su una traiettoria discendente, in linea con il percorso pluriennale di riduzione del disavanzo contenuto nel programma di convergenza e, di preferenza, prima del 2009.

39. Le autorità ungheresi dovrebbero migliorare il controllo di bilancio, perfezionando le norme che lo disciplinano, in particolare definendo e attuando la norma e i tetti di spesa previsti, e rafforzando il quadro istituzionale.

Il Consiglio invita inoltre le autorità ungheresi a provvedere affinché il risanamento di bilancio prosegua anche dopo la correzione del disavanzo eccessivo fino al raggiungimento di un disavanzo strutturale compreso tra lo 0,5% e l’1% del PIL.

Il Consiglio apprezza l’impegno assunto dalle autorità ungheresi nell’aggiornamento modificato del programma di convergenza del 1° settembre 2006 di riferire alla Commissione e al Consiglio, a cadenza semestrale e con decorrenza 1° aprile 2007, sui progressi registrati nel conformarsi alla presente raccomandazione.

La Repubblica di Ungheria destinataria della presente raccomandazione.

Fatto a Lussemburgo, addì [10 ottobre 2006].

Per il Consiglio

Il Presidente

[1] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1055/2005 (GU L 174 del 7.7.2005, pag. 1) Tutti i documenti cui si fa riferimento nel presente testo figurano sul sito: :http://europa.eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/main_en.htm

[2] Parere del comitato economico e finanziario sulle "Specifiche sull'attuazione del Patto di stabilità e crescita e linee direttrici sulla presentazione e il contenuto dei programmi di stabilità e convergenza", approvato dal Consiglio Ecofin in data 11 ottobre 2005.

[3] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1056/2005 (GU L 174 del 7.7.2005, pag. 5)

[4] Gli obiettivi indicati non includevano gli oneri derivanti dalla riforma pensionistica del 1998, in quanto nel dicembre 2004 le autorità ungheresi si sono avvalse della decisione di Eurostat del 23 settembre 2004 che consente, per un periodo transitorio che ha termine con la notifica del 1° aprile 2007, di classificare come parte del settore pubblico i regimi pensionistici del secondo pilastro. Utilizzando le stime più recenti sull’impatto della riforma pensionistica, gli obiettivi di disavanzo originari, comprendenti la riforma delle pensioni, sarebbero stati rispettivamente pari al 5% e al 4,5% del PIL.

[5] Previsto alla sezione 3, articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio e successive modifiche.

[6] Il programma contiene tutti i dati obbligatori previsti dal nuovo codice di condotta. Mancano invece alcuni dati opzionali, relativi principalmente alla spesa delle amministrazioni pubbliche secondo la funzione, all’andamento del debito pubblico e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.

[7] Dopo aver presentato nel dicembre 2004 l’aggiornamento del programma di convergenza per il 2004, le autorità ungheresi hanno deciso di comunicare gli obiettivi e le statistiche di bilancio escludendovi gli oneri della riforma pensionistica. L’aggiornamento modificato del programma di convergenza ha messo però fine a questa prassi; l’Ungheria ha deciso pertanto di non beneficiare ulteriormente del periodo transitorio per la classificazione dei regimi pensionistici, ammesso da Eurostat il 23 settembre 2004 e che scadrà in ogni caso il 1° aprile 2007. Senza gli oneri della riforma pensionistica, il disavanzo sarebbe stato pari al 6,1% del PIL nel 2005 e l’obiettivo per il 2006 sarebbe stato pari al 4,7% del PIL.

[8] Il programma quinquennale di riduzioni fiscali era stato approvato dal Parlamento il 7 novembre 2005 e le prime misure (in particolare un taglio di 5 punti dell’aliquota IVA più elevata) erano entrate in vigore il 1° gennaio 2006, determinando nel 2006 una contrazione delle entrate pari a circa l’1% del PIL.

[9] Conformemente all’articolo 1, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 1056/2005 del Consiglio, qualora il disavanzo “… sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento”, il Consiglio e la Commissione dovrebbero tenere conto in maniera linearmente decrescente del costo netto della riforma pensionistica che comprenda un pilastro integralmente a capitalizzazione. Nel caso dell’Ungheria ciò corrisponderebbe nel 2009 al 20% dei costi netti della riforma pensionistica o allo 0,3% del PIL (stima).

[10] I dettagli relativi alla sostenibilità a lungo termine sono contenuti nella valutazione tecnica del programma da parte dei servizi della Commissione, che sarà pubblicata all'indirizzo Internet: (http://europa.eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/main_en.htm

[11] Nel luglio 2005 gli indirizzi di massima per le politiche economiche sono stati inclusi negli orientamenti integrati quali parte del rilancio della strategia di Lisbona (GU L 205 del 6.8.2005).

[12] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1056/2005 (GU L 174 del 7.7.2005, pag. 5).

[13] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1055/2005 (GU L 174 del 7.7.2005, pag. 1) I documenti cui si fa riferimento nel presente testo possono essere reperiti nel seguente sito: http://europa.eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/main_en.htm

[14] L’Ungheria ha deciso di non beneficiare ulteriormente del periodo transitorio per la classificazione dei regimi pensionistici, ammesso da Eurostat il 23 settembre 2004 e che scadrà in ogni caso il 1° aprile 2007. Senza gli oneri della riforma pensionistica, il disavanzo sarebbe stato pari al 6,1% del PIL nel 2005 e l’obiettivo per il 2006 sarebbe stato pari al 4,7% del PIL.

[15] In origine questo investimento doveva essere effettuato da partenariati pubblico-privato (PPP) e non essere iscritto a bilancio.

[16] Il programma contiene tutti i dati obbligatori previsti dal nuovo codice di condotta. Mancano invece alcuni dati opzionali, relativi principalmente alla spesa delle amministrazioni pubbliche secondo la funzione, all’andamento del debito pubblico e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.

[17] Conformemente all’articolo 1, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 1056/2005 del Consiglio, qualora il disavanzo “… sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento”, il Consiglio e la Commissione dovrebbero tenere conto in maniera linearmente decrescente del costo netto della riforma pensionistica che comprenda un pilastro integralmente a capitalizzazione. Nel caso dell’Ungheria ciò corrisponderebbe nel 2009 al 20% dei costi netti della riforma pensionistica o allo 0,3% del PIL (stima).

[18] Nel luglio 2005 gli indirizzi di massima per le politiche economiche sono stati inclusi negli orientamenti integrati quali parte del rilancio della strategia di Lisbona (GU L 205 del 6.8.2005).

[19] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1056/2005 (GU L 174 del 7.7.2005, pag. 5).

[20] Gli obiettivi indicati non includevano gli oneri derivanti dalla riforma pensionistica del 1998, in quanto nel dicembre 2004 le autorità ungheresi si sono avvalse della decisione di Eurostat del 23 settembre 2004 che consente, per un periodo transitorio che ha termine nel marzo 2007, di classificare come parte del settore pubblico i regimi pensionistici del secondo pilastro. Utilizzando le stime più recenti sull’impatto della riforma pensionistica, gli obiettivi di disavanzo, comprendenti la riforma delle pensioni, sarebbero stati rispettivamente pari al 5% e al 4,5% del PIL.