52006DC0372

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale Europeo e al Comitato delle Regioni - Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi {COM(2006) 373 definitivo {SEC(2006) 894} {SEC(2006) 895} {SEC(2006) 914} /* COM/2006/0372 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 12.7.2006

COM (2006) 372 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi

{COM(2006) 373 definitivo{SEC(2006) 894}{SEC(2006) 895}{SEC(2006) 914}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi (Testo rilevante ai fini del SEE)

INDICE

1.1. Descrizione del problema ambientale 3

1.2. Legislazione in vigore 3

1.3. Il processo che ha portato a varare la strategia tematica 4

2. Analisi della situazione 5

3. Obiettivi della strategia tematica 7

4. Interventi e strumenti: misure alla base della strategia tematica 8

4.1. Nuove misure che non possono essere inserite negli strumenti esistenti 8

4.2. Misure che trovano una migliore collocazione negli strumenti esistenti 10

4.3. Misure/azioni che per ora non sono proposte nell’ambito della strategia tematica ma che potrebbero essere riesaminate in una fase successiva 11

5. Risultati e impatti attesi 12

6. Iniziative future 13

Introduzione

Descrizione del problema ambientale

Costituiti principalmente da prodotti fitosanitari[1] e da biocidi, i pesticidi sono destinati a influenzare i processi di base degli organismi viventi e possono pertanto uccidere o controllare gli organismi nocivi come i parassiti. Allo stesso tempo possono provocare effetti negativi indesiderati su organismi non bersaglio, sulla salute umana e sull’ambiente. I possibili rischi associati al loro utilizzo sono accettati in certa misura a fronte dei benefici economici che ne derivano, se si pensa che i prodotti fitosanitari, ad esempio, contribuiscono a garantire un’offerta affidabile di prodotti agricoli di elevata qualità, salutari e a prezzi accessibili.

Da tempo questi prodotti sono regolamentati nella maggior parte degli Stati membri e nella Comunità[2]. Negli anni è stato istituito un sistema altamente specializzato per valutare i rischi per la salute umana e per l’ambiente connessi all’impiego dei pesticidi.

Nonostante tutti i tentativi fatti per circoscrivere i rischi legati all’impiego dei pesticidi e per evitare effetti indesiderati, è ancora possibile ritrovare quantitativi indesiderati di alcuni pesticidi nelle varie matrici ambientali (e soprattutto nel suolo e nelle acque)[3] e nei prodotti agricoli sono ancora presenti residui superiori ai limiti stabiliti per legge[4].

È pertanto necessario ridurre per quanto possibile i rischi prodotti dai pesticidi alle persone e all’ambiente, riducendo al minimo o, se possibile, eliminando l’esposizione e incentivando attività di ricerca e sviluppo su alternative, anche non chimiche, meno dannose.

Legislazione in vigore

Con l’adozione del Sesto programma d’azione in materia di ambiente[5], il Parlamento europeo e il Consiglio hanno preso atto che occorre ridurre ulteriormente l’impatto dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente, ed in particolare quello dei prodotti fitosanitari. Hanno inoltre sottolineato la necessità di arrivare ad un uso più sostenibile dei pesticidi e a una sensibile riduzione dei rischi e dell’impiego dei pesticidi garantendo il necessario livello di protezione delle colture.

Il Sesto programma d’azione propone pertanto una duplice impostazione:

1. la piena attuazione della normativa applicabile[6] e il suo riesame;

2. l’elaborazione di una strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi.

Il quadro normativo comunitario riguardante i pesticidi s’incentra, in particolare, sull’immissione in commercio e sulla fine del ciclo di vita di questi prodotti.

Gli atti legislativi più importanti riguardanti i prodotti fitosanitari sono:

1. la direttiva 91/414/CEE del Consiglio relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari[7];

2. il regolamento (CE) n. 396/2005 concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale[8].

La direttiva 91/414/CEE è finalizzata a prevenire i rischi alla fonte grazie ad una valutazione dei rischi esaustiva per ogni sostanza attiva e prodotto che contiene tale sostanza da svolgere prima di autorizzare l’uso del pesticida. Autorizzare un prodotto fitosanitario per alcuni usi significa, pertanto, che si è dimostrato che, in condizioni normali di utilizzo, non ci sono effetti inaccettabili per la salute umana e animale e per l’ambiente. Il regolamento (CE) n. 396/2005 definisce livelli massimi di residui (LMR) di sostanze attive presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale e animale, al fine di limitare l’esposizione dei consumatori al termine della catena alimentare. Anche la verifica del rispetto degli LMR è uno strumento importante per verificare se gli utilizzatori professionali dell’UE (ad esempio gli agricoltori) applicano correttamente le raccomandazioni e le restrizioni definite nelle autorizzazioni concesse dagli Stati membri per i prodotti fitosanitari.

Un sistema di valutazione analogo è stato introdotto anche per i biocidi dalla direttiva 98/8/CE[9], che ha costretto molti Stati membri a formulare, per la prima volta, una normativa sui biocidi.

Una delle carenze del quadro normativo in vigore è il fatto che la fase dell'uso effettivo - elemento fondamentale per determinare i rischi complessivi che i pesticidi comportano – è scarsamente trattata nella normativa esistente. La strategia tematica propone pertanto misure finalizzate a colmare questa lacuna e a creare un contesto globale di politiche coerenti e omogenee.

Il processo che ha portato a varare la strategia tematica

Secondo quanto stabilito dal sesto programma d’azione per l’ambiente, le strategie tematiche devono essere formulate in due fasi, che coinvolgano tutti i soggetti interessati. Nella comunicazione “Verso una strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi” del luglio 2002[10], la Commissione ha avviato un ampio esercizio di consultazione.

Nella comunicazione si mettevano in evidenza, sulla scorta di studi preliminari, le carenze dell’attuale quadro normativo riguardo alla fase di utilizzo nell’ambito del ciclo di vita dei pesticidi. La comunicazione presentava ampie informazioni di base sui benefici e sui rischi dei pesticidi (che sono discussi nella valutazione d’impatto che correda la presenta comunicazione), proponeva una serie di punti essenziali da trattare e illustrava i possibili provvedimenti necessari per affrontare la fase dell’utilizzo di questi prodotti e invertire le tendenze negative in atto.

La consultazione ha impegnato il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni, le organizzazioni industriali, dei consumatori e degli agricoltori e il pubblico in generale[11]; nel complesso sono pervenuti oltre 150 commenti da soggetti interessati diversi. Il 4 novembre 2002 la Commissione ha inoltre organizzato una conferenza con oltre 190 partecipanti in rappresentanza di tutti i gruppi di interesse[12]. Altre consultazioni sono avvenute attraverso la partecipazione della Commissione a varie conferenze su temi specifici (ad esempio la valutazione comparativa/il principio di sostituzione, le attrezzature per l’applicazione dei pesticidi, l’IPM/ICM[13]) e nell’ambito di riunioni organizzate dalla Commissione (ad esempio sull’irrorazione aerea). Infine, la Commissione ha avviato un’altra consultazione aperta su Internet, nel corso della quale ha ricevuto quasi 1 800 contributi[14].

Da tutte queste iniziative è emerso un ampio sostegno agli obiettivi della strategia proposta e a molte delle misure possibili. Per una sintesi più articolata dell’esercizio di consultazione si invita a consultare la valutazione d’impatto[15].

ANALISI DELLA SITUAZIONE

Grazie soprattutto ai benefici diretti derivanti dal loro impiego (soprattutto per gli agricoltori), i pesticidi vengono utilizzati su vasta scala e sono in genere ritenuti essenziali nei moderni sistemi di coltivazione. Tra questi prodotti, i prodotti fitosanitari contribuiscono ad ottimizzare le rese agricole, riducendo al minimo l’apporto di manodopera.

Nonostante le politiche e le normative in vigore che puntano a tutelare la salute umana e l’ambiente, il consumo e l’uso effettivi dei prodotti fitosanitari nell’UE non sono diminuiti nel periodo 1992-2003, come si può ricavare dai dati statistici disponibili[16].

[pic] Figura 1: Vendita di sostanze attive dei prodotti fitosanitari (in tonnellate) nell’UE-15

Tra il 1996 e il 2003 non è diminuita la percentuale di campioni alimentari e di mangimi nei quali i residui indesiderati di pesticidi superavano i limiti massimi fissati per legge; al contrario, è leggermente aumentata attestandosi al 5% circa, come risulta dalle attività di monitoraggio in corso effettuate dagli Stati membri e dalla Commissione[17].

[pic] Figura 2: Risultati delle ispezioni per determinare la presenza di residui di pesticidi nella frutta, nella verdura e nei cereali nell’UE-15

OBIETTIVI DELLA STRATEGIA TEMATICA

La sempre maggiore consapevolezza dei consumatori e della società in generale sui possibili rischi rappresentati dall’impiego dei pesticidi ha recentemente indotto alcuni rivenditori e governi, e la stessa Comunità, a prendere iniziative a sostegno di forme di agricoltura e metodi di gestione dei parassiti che limitino o orientino meglio l'impiego dei prodotti fitosanitari: si pensi, ad esempio, all’agricoltura biologica, alla gestione integrata (o contenimento integrato) delle specie nocive (IMP) o ancora all’impiego di varietà meno suscettibili. È importante incentivare un utilizzo razionale e preciso dei pesticidi e pratiche adeguate di gestione del suolo e delle colture.

Sarà inoltre importante intervenire sul comportamento degli utilizzatori dei pesticidi (in particolare quelli professionali), che sono responsabili di alcuni abusi, come un utilizzo eccessivo di questi prodotti, offrendo loro una migliore formazione ed istruzione.

Un altro intervento necessario è rappresentato dal perfezionamento delle attrezzature per l’applicazione dei pesticidi, che devono essere più efficaci e di maggiore qualità, per far sì che gli utilizzatori riescano ad ottimizzare l’efficacia dei trattamenti, limitandone al minimo gli eventuali impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.

Infine, anche le normative in altri settori – come la politica sulle acque e quella agricola, la tutela dei lavoratori e la politica di ricerca - incidono sull’utilizzo dei pesticidi, direttamente o indirettamente. La strategia tematica consentirà di definire un approccio orizzontale e intersettoriale, che vada ben oltre il campo di applicazione relativamente limitato dei singoli strumenti legislativi specifici.

Gli obiettivi specifici della strategia tematica che dovrebbero contribuire a conseguire quelli generali si possono così riassumere:

a) ridurre al minimo i rischi e i pericoli derivanti alla salute e all’ambiente dall’impiego dei pesticidi;

b) migliorare i controlli sull’uso e la distribuzione dei pesticidi;

c) ridurre i livelli di sostanze attive nocive, anche provvedendo a sostituire le sostanze più pericolose con alternative più sicure (comprese quelle non chimiche);

d) incentivare una coltivazione a basso apporto di pesticidi o addirittura nullo, anche con attività di sensibilizzazione degli utilizzatori, l’incentivo al ricorso a codici di buona pratica ed eventualmente riflettendo sulla possibilità di applicare strumenti finanziari;

e) istituire un sistema trasparente di comunicazione e monitoraggio dei progressi ottenuti nel conseguimento degli obiettivi della strategia, ivi compresa la formulazione di indicatori adeguati.

La normativa sui biocidi comincerà a produrre effetti tangibili solo dopo il 2006, quando saranno ultimate le prime valutazioni dei principi attivi da impiegare nei biocidi. Per il momento né la Commissione né la maggior parte degli Stati membri dispongono di dati o di esperienza sufficienti per proporre altre misure su questi prodotti. Questa situazione dovrebbe essere riesaminata nel corso del 2007, per valutare altre possibili misure da prendere.

Pertanto, sulla base degli obiettivi definiti nel Sesto programma d’azione per l’ambiente e tenuto conto del fatto che i prodotti fitosanitari rappresentano il gruppo più importante di pesticidi, la strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi si concentra, per ora, solo su questi prodotti ma potrebbe essere ampliata in futuro qualora si ritenessero necessarie misure analoghe per i biocidi.

INTERVENTI E STRUMENTI: MISURE ALLA BASE DELLA STRATEGIA TEMATICA

La strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi è costituita da varie misure singole, di cui sono stati valutati gli effetti di ordine economico, sociale, ambientale e sanitario. Secondo il concetto olistico che sottende alle strategie tematiche e inteso ad integrare per quanto possibile nuove misure negli strumenti esistenti, questo approccio viene proposto per vari provvedimenti. Le altre misure sono invece proposte nell’ambito della nuova normativa, che sarà presentata parallelamente alla presente comunicazione.

I capitoli che seguono presentano succintamente le misure che costituiscono la strategia tematica e quelle che sono state prese in esame ma che non vengono proposte in questa fase. Altre informazioni più precise figurano nell’allegato tecnico della strategia – Technical Annex to the Communication on the Thematic Strategy on the Sustainable Use of Pesticides[18] – e nella valutazione d’impatto, che presenta le motivazioni alla base delle misure proposte. Tutti i suddetti documenti sono strettamente legati gli uni agli altri e devono pertanto essere consultati insieme.

Nuove misure che non possono essere inserite negli strumenti esistenti

Le misure enumerate di seguito della strategia tematica faranno parte della nuova direttiva quadro del Parlamento europeo e del Consiglio che la Commissione propone in concomitanza con la presente comunicazione:

- istituzione, da parte degli Stati membri, di piani d’azione nazionali (di seguito PAN) che dovranno fissare obiettivi individuali per ridurre i pericoli, i rischi e la dipendenza dalla lotta chimica a fini di fitoprotezione;

- partecipazione dei soggetti interessati alla definizione, attuazione e adeguamento dei PAN. Le modalità specifiche della partecipazione del pubblico e l’ambito nel quale tale partecipazione sarà organizzata devono essere definiti dagli Stati membri in modo da dare al pubblico l’opportunità di partecipare al processo in maniera tempestiva ed efficace;

- creazione di un sistema di formazione per tutti gli utilizzatori professionali dei pesticidi, in modo da garantire che tutti coloro che utilizzano regolarmente i pesticidi siano pienamente consapevoli dei rischi connessi a tale uso e provvedano pertanto adeguatamente a trovare la soluzione meno dannosa per risolvere il problema della fitoprotezione. Il sistema comprenderà attività di orientamento per gli utenti sui prodotti migliori da utilizzare per lo stesso trattamento tra una rosa di prodotti disponibili (sostituzione a livello di utilizzatori);

- sensibilizzazione del pubblico più vasto (ed in particolare degli utilizzatori non professionali dei pesticidi) ricorrendo a campagne di informazione e sensibilizzazione divulgate attraverso i rivenditori, per garantire una migliore informazione;

- ispezione periodica e obbligatoria delle attrezzature per l’applicazione dei pesticidi onde ridurre le ripercussioni negative di questi prodotti sulla salute umana (soprattutto in termini di esposizione degli operatori) e sull’ambiente durante l’applicazione e per garantirne l'uso più efficace possibile facendo sì che la quantità effettivamente applicata corrisponda al dosaggio prefissato;

- divieto di ricorrere all’irrorazione aerea onde contenere il rischio di provocare effetti negativi importanti sulla salute umana e sull’ambiente, dovuti, in particolare, alla dispersione dei prodotti irrorati. Questa tecnica di applicazione dovrebbe essere utilizzata solo in via eccezionale quando presenta evidenti vantaggi o persino dei benefici per l’ambiente rispetto ad altri sistemi di irrorazione oppure in assenza di alternative praticabili. È necessario definire le condizioni per la concessione delle deroghe a tal fine per minimizzare il rischio di effetti indesiderati (si potrebbero, ad esempio, fissare disposizioni adeguate per la formazione degli operatori e norme per le attrezzature);

- maggiore tutela dell’ambiente acquatico contro l’inquinamento provocato dai pesticidi, per contribuire al conseguimento degli obiettivi fissati nella direttiva quadro sulle acque (articolo 7, paragrafo 3, articoli 11 e 16 della direttiva quadro sulle acque[19]);

- designazione di zone a utilizzo molto ridotto o nullo di pesticidi conformemente alle misure adottate nell’ambito di altre normative (ad esempio articoli 6, 10 e 12 della direttiva sugli habitat[20] e articoli 3 e 4, paragrafo 4, della direttiva sugli uccelli selvatici[21]). La designazione di queste zone dovrebbe servire anche ad affrontare il rischio elevato di esposizione del pubblico in generale e la necessità di proteggere più specificamente le categorie più vulnerabili come i bambini;

- gestione e stoccaggio degli imballaggi e dei residui di pesticidi e altri interventi connessi alla manipolazione dei prodotti per evitare che siano stoccati o movimentati senza adeguata cautela e possano dunque essere fonte di inquinamento ambientale;

- promozione di un’agricoltura a basso apporto di pesticidi e creazione, da parte degli Stati membri, delle condizioni per mettere in pratica la gestione integrata (o contenimento integrato) delle specie nocive (IPM) da parte degli agricoltori. Saranno predisposte norme comunitarie per la gestione integrata delle specie nocive che diventeranno obbligatorie dal 2014. Sempre a livello comunitarie saranno predisposte norme IPM specifiche per le varie colture, che saranno però facoltative; gli Stati membri potrebbero sostenere questa attività nell'ambito dello sviluppo rurale;

- quantificazione dei progressi realizzati per ridurre il rischio grazie ad adeguati indicatori armonizzati che gli Stati membri saranno tenuti a utilizzare ai fini della presentazione delle relazioni periodiche. Attualmente si sta già definendo una serie di possibili indicatori di rischio nell’ambito di un progetto finanziato dal Sesto programma quadro di RST (progetto HAIR[22]). Tali indicatori dovrebbero diventare indicatori comuni a tutti gli Stati membri, eventualmente abbinati ad altri indicatori già esistenti;

- istituzione di un sistema di scambio di informazioni in ambito comunitario – in seno a un Gruppo di esperti della strategia tematica – con la partecipazione degli Stati membri e di tutti gli altri soggetti interessati per formulare e aggiornare costantemente le linee guida, le buone pratiche e le raccomandazioni più opportune.

La Commissione inserirà inoltre le seguenti misure che figurano nella strategia tematica in due proposte distinte, che saranno adottate entro il 2008:

- sistemi perfezionati per la raccolta di informazioni sulla distribuzione e sull’uso di prodotti fitosanitari , a livello di sostanze attive, e sistemi di comunicazione periodica delle informazioni per superare la carenza di dati affidabili, in particolare ai fini del calcolo degli indicatori di rischio;

- requisiti essenziali per le attrezzature nuove di applicazione dei pesticidi immesse in commercio ai fini della tutela dell’ambiente.

Misure che trovano una migliore collocazione negli strumenti esistenti

Le misure della strategia tematica enumerate di seguito dovranno essere integrate negli strumenti esistenti:

- sistemi più adeguati per verificare la conformità agli obblighi giuridici vigenti in materia di distribuzione e utilizzo dei prodotti fitosanitari attraverso una modifica sostanziale dell’attuale articolo 17 della direttiva 91/414/CEE. Tale modifica è importante anche ai fini degli obblighi in materia di condizionalità per i pagamenti diretti previsti dalla PAC, che dal 2006 comprende anche la direttiva 91/414/CEE (articolo 3)[23]. Gli Stati membri dovranno anche riferire sui casi di avvelenamento riconducibili ai pesticidi che coinvolgono operatori, persone che risiedono stabilmente o che semplicemente si trovano nelle zone d’impiego, consumatori, flora e fauna selvatiche;

- integrazione della valutazione comparativa e del principio di sostituzione nella valutazione delle sostanze attive e nelle decisioni riguardanti l’iscrizione nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE (tale processo è già previsto dalla direttiva 98/8/CE per i biocidi) oltre che nella procedura di autorizzazione dei prodotti fitosanitari a livello di Stati membri;

- rafforzamento dei programmi annuali di monitoraggio sui residui di pesticidi nei prodotti alimentari e nei mangimi attraverso il regolamento sui livelli massimi dei residui (LMR)[24], oltre a studi epidemiologici sull’esposizione nell’ambito della strategia europea per l’ambiente e la salute;

- monitoraggio ambientale: determinazione delle concentrazioni di pesticidi nelle matrici ambientali, intesa come strumento per verificare i calcoli e le previsioni dei modelli nel corso della valutazione dei rischi e il rispetto, da parte degli utilizzatori, delle restrizioni d’uso e delle istruzioni riportate in etichetta. Il monitoraggio dei pesticidi nelle acque è garantito dalla direttiva quadro sulle acque;

- ricerca sui pesticidi nell’ambito del Sesto e del Settimo programma quadro di ricerca comunitari[25], al fine di migliorare la salute e il benessere dei cittadini europei garantendo prodotti alimentari di qualità migliore e un maggiore controllo della produzione alimentare e dei fattori ambientali connessi, oltre che di agevolare la valutazione del rischio a livello di azienda agricola (ad esempio individuando le zone a rischio o le pratiche rischiose). Le attività in questo campo comprendono il finanziamento di progetti che studino, in particolare, lo sviluppo di alternative al controllo chimico dei parassiti. Gli effetti dei pesticidi sulla biodiversità e le modalità per ridurli possono invece essere esaminati nell’ambito delle attività tematiche previste dal programma “Cooperazione” del Settimo programma quadro[26];

- invito rivolto agli Stati membri ad applicare le normali aliquote IVA ai pesticidi per disincentivare lo scambio illecito transfrontaliero di prodotti non autorizzati favorito dalle differenze di prezzo;

- sulla scena internazionale , la Comunità e gli Stati membri hanno ratificato e dato esecuzione alla convenzione di Rotterdam sulla procedura di assenso preliminare in conoscenza di causa (PIC) e alla convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (POP). Essi forniscono inoltre assistenza finanziaria e tecnica (per creare capacità) nel contesto di numerosi programmi bilaterali e multilaterali (compreso l’approccio strategico alla gestione internazionale delle sostanze chimiche o SAICM, adottato nel febbraio 2006), che contribuiscono alla sicurezza della movimentazione e dello smaltimento dei pesticidi (comprese le scorte obsolete di questi prodotti). La Commissione è consapevole che i rischi derivanti dall’uso dei pesticidi per la salute umana e per l’ambiente sono particolarmente preoccupanti nei paesi in via di sviluppo e nei paesi ad economia di transizione.

Misure/azioni che per ora non sono proposte nell’ambito della strategia tematica ma che potrebbero essere riesaminate in una fase successiva

Le misure ed iniziative elencate di seguito sono state oggetto di dibattito nel corso della consultazione e valutate nell’ambito della valutazione d’impatto, ma in questa fase non saranno proposte come elementi costituenti della strategia tematica. Potrebbero comunque essere riprese in considerazione in una fase successiva alla luce dei risultati ottenuti dalla strategia proposta, che saranno a loro volta presi in esame nel contesto del meccanismo di riesame contemplato dalla proposta di direttiva quadro.

- Definizione di obiettivi quantitativi di riduzione dell’uso dei pesticidi . Non esiste una correlazione diretta e sistematica tra riduzione globale dei quantitativi di pesticidi impiegati e rischi connessi. Mancano inoltre informazioni adeguate sul consumo di base, che potrebbe essere utilizzato come riferimento, senza contare una serie di aspetti giuridici in sospeso in materia di rispetto dell’attuazione e di responsabilità La strategia non proporrà pertanto obiettivi di riduzione giuridicamente vincolanti e rispetterà pertanto le politiche adottate dagli Stati membri.

- Istituzione di un sistema di imposte/prelievi volto ad influenzare l’utilizzo di pesticidi sotto il profilo qualitativo. In questo momento è praticamente impossibile concepire un sistema di imposte/prelievi efficiente e gestibile in grado di rispecchiare gli effetti negativi dei singoli pesticidi. Gli Stati membri potrebbero valutare la possibilità di introdurre sistemi “a scaglioni” (in contrapposizione ai sistemi a tariffa unica attualmente applicati in alcuni Stati membri), adattati alle situazioni specifiche e agli obiettivi di tutela che essi intendono perseguire.

RISULTATI E IMPATTI ATTESI

L’esito più importante che si attende dall'attuazione della presente strategia tematica è la riduzione dei rischi e degli impatti negativi globali provocati dall’impiego dei pesticidi a livello di salute umana e di ambiente. Tale riduzione dei rischi si può ottenere riducendo l’esposizione indesiderata (diretta e indiretta) e contenendo il pericolo intrinseco delle sostanze impiegate sostituendo quelle più pericolose con altre che lo siano meno (il cosiddetto “principio di sostituzione”), oppure ricorrendo a misure di fitoprotezione alternative. Per il momento non esistono indicatori universalmente riconosciuti per quantificare tali rischi.

Una conoscenza più approfondita dell’impiego effettivo dei pesticidi sarà l’elemento principale per calcolare gli indicatori di rischio: a tal fine è necessario istituire al più presto sistemi di rilevamento delle informazioni che consentano di calcolare gli indicatori di rischio e l’andamento nel loro sviluppo (anche retroattivamente). In generale ci si attende che, con la messa in atto della strategia tematica, aumenteranno notevolmente le conoscenze sull’uso dei pesticidi, verrà formulata una serie di indicatori di rischio e che i rischi diminuiranno nel tempo.

Un altro risultato atteso, anche se non direttamente legato alla riduzione dei rischi effettivi, sarà un calo graduale nell’uso complessivo dei pesticidi, grazie alla messa in atto di pratiche agricole a basso apporto di pesticidi (come le strategie IPM o l’agricoltura biologica) e la designazione di zone dove il ricorso ai pesticidi è basso o nullo. Utilizzatori più formati e muniti di buone attrezzature di applicazione dei prodotti useranno i pesticidi con maggiore efficacia, riducendone la dispersione nell’ambiente (soprattutto in quello acquatico). Nel complesso dovrebbe aumentare la percentuale di terreni coltivati nei quali prevalgono sistemi di colture a basso o ridotto apporto di pesticidi (ad esempio, produzione integrata).

Si ritiene inoltre che, a seguito della strategia tematica, diminuirà la percentuale dei campioni di prodotti alimentari e di mangimi degli Stati membri dove i limiti massimi di residui vengono superati. Dovrebbero inoltre ridursi i casi di avvelenamento accidentale di persone e flora e fauna selvatiche.

Per nessuno di questi aspetti è oggi possibile formulare degli obiettivi quantitativi, perché spesso mancano i dati di riferimento necessari oppure entrano in gioco troppi fattori quando si tratta di prevedere, in maniera affidabile, gli effetti quantitativi. La valutazione d’impatto dimostra, comunque, che l’impatto complessivo netto atteso è chiaramente positivo.

INIZIATIVE FUTURE

Oltre all’adozione della presente comunicazione, del relativo allegato tecnico e della valutazione d’impatto corrispondente, la Commissione ha già adottato, o intende farlo in futuro, i seguenti atti:

- una proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi, che conterrà i nuovi provvedimenti legislativi necessari descritti al punto 4.1;

- una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 91/441/CEE: il testo comprenderà, tra i vari elementi, le misure necessarie per rafforzare il monitoraggio della conformità e la valutazione comparativa;

- una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai dati statistici sui prodotti fitosanitari;

- una proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisca requisiti essenziali di protezione ambientale per l’immissione in commercio delle nuove attrezzature e accessori di applicazione dei pesticidi, eventualmente nel contesto della direttiva 2006/42/CE[27];

- una proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica sulle acque, che riguarderà alcuni pesticidi;

- tutta questa nuova normativa integrerà una comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo dal titolo "Il piano d'azione europeo per l'ambiente e la salute 2004-2010”, che contiene, tra l’altro, le azioni necessarie per un’informazione integrata sull’esposizione delle persone ai pesticidi e sulle relative conseguenze[28].

Le iniziative per ridurre i rischi dovuti ai pesticidi sono in continua evoluzione e dovranno essere riesaminate periodicamente. Inoltre, poiché molte delle misure che costituiscono la strategia tematica richiedono un livello adeguato di sussidiarietà, sarà necessario: 1) procedere ad uno scambio di informazioni tra Stati membri sui rispettivi piani d’azione nazionali e sulle soluzioni precise incontrate e ii) elaborare le necessarie linee guida e buone pratiche.

Nell’ambito della proposta di direttiva quadro verrà pertanto istituito un forum consultivo, il Gruppo di esperti della strategia tematica , incaricato di elaborare linee guida sulle buone pratiche e di verificare che le misure proposte nella strategia tematica vengano messe in atto.

Alla luce dei risultati dello scambio di informazioni che avverrà in quella sede e delle decisioni del Gruppo di esperti della strategia tematica le misure proposte saranno sottoposte a riesame periodico e adeguate al progresso tecnico.

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[1] Per le definizioni, consultare l’allegato tecnico alla presente comunicazione.

[2] Le prime direttive comunitarie che disciplinano i prodotti fitosanitari risalgono al 1979.

[3] Documento EUREAU, Keeping Raw Drinking Water Resources Safe from Pesticides , 2001.

[4] Rapporti su questo tema sono disponibili al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/food/fs/inspections/fnaoi/reports/annual_eu/index_en.html

[5] Decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 2002, che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente, GU L 242 del 10.9.2002, pag. 1.

[6] Nel programma d’azione si fa riferimento esclusivamente alla normativa sui prodotti fitosanitari.

[7] GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1.

[8] Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 febbraio 2005, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio (GU L 70 del 16.3.2005, pag. 1).

[9] GU L 123 del 24.4.1998, pag. 1.

[10] COM (2002) 349.

[11] Per una panoramica dei pareri espressi consultare il sito: http://www.europa.eu.int/comm/environment/ppps/home.htm

[12] I documenti e gli atti della conferenza sono disponibili al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/environment/ppps/home.htm

[13] Integrated Pest Management (Gestione integrata o contenimento integrato delle specie nocive)/ Integrated Crop Management (Gestione integrata delle colture).

[14] I risultati sono disponibili al sito: http://europa.eu.int/comm/environment/ppps/pdf/stats_consult.pdf

[15] Valutazione dell’impatto della strategia tematica per l’uso sostenibile dei pesticidi , Documento di lavoro dei servizi della Commissione SEC(2006) 894.

[16] The use of Plant Protection Products in the European Union – Data 1992-1999, Eurostat e European Crop Protection Association, 2002.

[17] I rapporti sono consultabili al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/food/fs/inspections/fnaoi/reports/pesticides/index_en.html

[18] SEC(2006) 895.

[19] Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, GU L 327 del 22.12.2000, pag. 1.

[20] Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, GU L 206 del 22.7.1992, pag. 7.

[21] Direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, GU L 103 del 25.4.1979, pag. 1.

[22] Harmonised Environmental Indicators for Pesticide Risks (HAIR):http://www.rivm.nl/stoffen-risico/NL/hair.htm

[23] Regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori (GU L 270 del 21.10.2003, pag. 1).

[24] Cfr. nota 8.

[25] Tutte le informazioni utili sul Sesto programma quadro sono consultabili sul sito: http://www.europa.eu.int/comm/research/fp6/index_en.html

[26] Per informazioni più approfondite consultare il sito: http://ec.europa.eu/research/fp7/

[27] Direttiva 2006/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE , GU L 157 del 9.6.2006, pag. 24.

[28] COM (2004) 416 def.