Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Programma tematico di cooperazione con i paesi industrializzati ed altri paesi ad alto reddito nel quadro delle prospettive finanziarie future (2007-2013) /* COM/2006/0025 def. */
[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE | Bruxelles, 25.1.2006 COM(2006) 25 definitivo COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Programma tematico di cooperazione con i paesi industrializzati ed altri paesi ad alto reddito nel quadro delle prospettive finanziarie future (2007-2013) INDICE 1. Introduzione 3 2. Contesto 3 2.1. Ambito di applicazione 3 2.2. Perché un programma tematico 5 2.3. Attuale quadro di riferimento per le politiche e la cooperazione ed esperienze accumulate 5 2.3.1. Paesi OCSE non membri dell’UE 5 2.3.2. Paesi e territori asiatici di recente industrializzazione 7 2.3.3. Paesi del Consiglio di cooperazione per gli Stati del Golfo 8 3. Principali caratteristiche del TPIC 9 3.1. Obiettivo generale 9 3.2. Obiettivi specifici 9 3.3. Priorità principali 9 3.4. Principi a cui si ispira la programmazione 11 ALLEGATI 13 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Programma tematico di cooperazione con i paesi industrializzati ed altri paesi ad alto reddito nel quadro delle prospettive finanziarie future (2007-2013) 1. INTRODUZIONE Allo scopo di razionalizzare e di semplificare l’attuale quadro giuridico che disciplina le azioni esterne della Comunità, nell’ambito delle prospettive finanziarie 2007-2013 la Commissione europea ha proposto un nuovo quadro costituito da sei strumenti. Tre strumenti (aiuti umanitari, stabilità e assistenza macrofinanziaria) sono di natura orizzontale e possono rispondere a bisogni e circostanze particolari. Gli altri tre (aiuti di preadesione, sostegno alla politica europea di prossimità e partenariato e cooperazione allo sviluppo e cooperazione economica) sono stati concepiti per essere applicati a politiche particolari ed hanno un campo di applicazione geografica ben preciso. In futuro, tali strumenti costituiranno gli atti legislativi di base relativi alle spese della Comunità a favore dei programmi di cooperazione esterna, compresi i programmi tematici e sostituiranno, tra le altre cose, gli attuali regolamenti tematici. I programmi tematici forniscono un sostanziale valore aggiunto grazie all’attuazione di attività complementari rispetto ai programmi geografici, che rimangono il principale quadro di riferimento della cooperazione della Comunità con i paesi terzi. La Commissione ha cominciato a discutere l’ambito di applicazione, gli obiettivi e le priorità di ciascun programma tematico con il Parlamento europeo e con il Consiglio, inviando comunicazioni ufficiali ad entrambe le istituzioni[1]. I risultati di tale discussione costituiranno gli orientamenti politici per le fasi successive della programmazione, in particolare per i documenti strategici tematici che dovranno essere elaborati conformemente alle disposizioni degli strumenti sopracitati. 2. CONTESTO 2.1. Ambito di applicazione Negli ultimi dieci anni, l'Unione europea ha sistematicamente consolidato le proprie relazioni bilaterali con un'ampia gamma di paesi sviluppati e paesi e territori di recente industrializzazione in diverse regioni del mondo, soprattutto in America del Nord, in Asia orientale e in Australasia, ma anche nel Sud-Est asiatico e nella regione del Golfo. Il previsto programma tematico di cooperazione con i paesi industrializzati e con altri paesi ad alto reddito ( Thematic Programme for cooperation with Industrialised and other High-income Countries , TPIC) costituisce un quadro di riferimento per l’ampliamento e il consolidamento della cooperazione e dell’impegno con tali paesi e territori industrializzati che, nonostante le differenze a livello di estensione geografica e strutture si sono tutti impegnati a sviluppare le relazioni bilaterali con l'Unione europea. La cooperazione tra l’Unione europea e tali paesi si ispira in primo luogo agli obiettivi politici propri dell’Unione europea, anche se il perseguimento di tali obiettivi produrrà benefici per tutte le parti coinvolte. Attuato nel quadro del progettato strumento di cooperazione allo sviluppo e di cooperazione economica ( Development Cooperation and Economic Cooperation Instrument , DCECI)[2], il TPIC riguarderà soprattutto i paesi partner caratterizzati da strutture politiche, economiche e istituzionali simili a quelle dell’Unione europea e che sono importanti partner bilaterali dell’Unione europea dal punto di vista politico e commerciale, nonché soggetti importanti nelle sedi internazionali e a livello di governance globale. Il programma riguarderà però anche altri paesi e territori di recente industrializzazione per i quali l’Unione europea ha un interesse strategico a livello di promozione delle relazioni politiche ed economiche e di estensione dell’area di influenza. La copertura geografica del TPIC comprende: 1. Paesi OCSE importanti non membri dell'Unione europea[3]: Stati Uniti, Giappone, Canada, Repubblica di Corea, Australia e Nuova Zelanda; 2. alcuni paesi e territori asiatici industrializzati che non rientrano nell'elenco CAS[4] dei beneficiari di aiuti pubblici allo sviluppo: Singapore, Hong Kong, Macao, Brunei e Taipei cinese; 3. paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo che non rientrano nell'elenco CAS dei beneficiari di aiuti pubblici allo sviluppo: Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Arabia Saudita[5]. In futuro, si potrà valutare l’opportunità dell’estensione del campo geografico di applicazione del TPIC, nel caso in cui un paese o territorio a cui si applica il DCECI dovesse essere escluso dall'elenco CAS dei beneficiari di aiuti pubblici allo sviluppo. In tal caso, le risorse destinate al programma verrebbero adeguate. 2.2. Perché un programma tematico Le relazioni e i relativi programmi di cooperazione con i paesi e i territori TPIC si sono sviluppati a velocità diverse, partendo da basi giuridiche e da contesti politici diversi[6], per via delle differenze tra i paesi in questione, in termini di dimensioni, cultura, popolazione, relazioni economiche bilaterali e flussi commerciali con l’Unione europea. Con i paesi industrializzati non esistono strategie nazionali bilaterali o programmi indicativi. Le iniziative di cooperazione nel quadro del TPIC saranno determinate dagli obiettivi politici e di cooperazione condivisi e sanciti dai vari strumenti bilaterali (quali gli accordi quadro, gli accordi di cooperazione, le dichiarazioni politiche, i programmi di cooperazione e i piani d'azione[7]) che disciplinano le relazioni tra l'Unione europea e i paesi partner. Tuttavia, tali iniziative sono state programmate per integrare e consolidare il dialogo a livello di governi tra l’Unione europea e tali paesi tramite forme di cooperazione indipendenti che coinvolgono un ampio spettro di operatori in numerosi ambiti di azione politica. L’assistenza finanziaria destinata alla cooperazione con i paesi industrializzati si concentrerà soprattutto sulla promozione di iniziative proposte da operatori socioeconomici ed altri enti privati e pubblici nell’Unione europea e nei paesi partner e sulla interazione tra tali entità, consolidando in questo modo le relazioni bilaterali. Questo tipo di cooperazione tra l’Unione europea e i paesi partner TPIC non può essere organizzata adeguatamente nel quadro dei programmi geografici[8], secondo quanto previsto dal DCECI. Per questo motivo, è necessario disporre di un programma tematico dedicato che permetta di elaborare iniziative di collaborazione sulla base di un’agenda ispirata agli obiettivi strategici dell’Unione europea. L’organizzazione all’interno di un unico quadro di riferimento delle diverse iniziative bilaterali di cooperazione garantiranno economie di scala, effetti di sinergia e maggiori efficacia e visibilità. Tali risultati sono tanto più probabili in quanto tali iniziative potrebbero essere di natura regionale. 2.3. Attuale quadro di riferimento per le politiche e la cooperazione ed esperienze accumulate La cooperazione bilaterale con i paesi e i territori che rientrano nel TPIC è stata disciplinata in passato da un'ampia gamma di strumenti giuridicamente vincolanti e non vincolanti, come risulta dall'allegato 1. Ecco i principali risultati ottenuti in questo ambito e i più significativi orientamenti emersi. 2.3.1. Paesi OCSE non membri dell’UE Le fondamenta della cooperazione passata e futura con gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone, la Repubblica di Corea, l’Australia e la Nuova Zelanda sono costituite dalle iniziative intraprese nel periodo 2001-2006, nel quadro del regolamento 382/2001 del Consiglio, che si sono ispirate ai programmi di cooperazione previsti dai diversi strumenti bilaterali. Tale contesto istituzionale ha rappresentato il quadro di riferimento in cui elaborare progetti di sostegno e di consolidamento delle relazioni politiche ed economiche dell’Unione europea con tali paesi. Esso è inoltre andato utilmente ad integrare accordi bilaterali specifici tra la Comunità e alcuni paesi in oggetto, per esempio nei settori dell’istruzione, della ricerca scientifica e della tecnologia. Il regolamento 382/2001 riguarda due grandi temi: a) l’elaborazione di progetti intesi al consolidamento della cooperazione bilaterale con tutti i paesi partner in un’ampia gamma di settori e b) la promozione di relazioni commerciali concentrate esclusivamente sul Giappone e sulla Corea. A livello di cooperazione, le principali iniziative realizzate sono state: - la creazione e lo sviluppo di una rete di 27 centri UE[9] presso le università dei sei paesi partner. Lo scopo di tali centri è la promozione, nei paesi partner, di una migliore conoscenza dell’Unione europea, delle sue istituzioni, della sua storia, dell’economia e delle politiche; - il sostegno al dialogo politico UE-USA nel quadro della nuova agenda transatlantica ( New Transatlantic Agenda ), l’iniziativa dell’Unione europea e degli Stati Uniti per incrementare l’integrazione e la crescita economica transatlantica ( Initiative to Enhance Transatlantic Economic Integration and Growth ) e l’accordo di potenziamento degli scambi e degli investimenti ( Trade and Investment Enhancement Agreement ) con il Canada; - lo sviluppo di attività intese ad incoraggiare ricerche e dibattiti politici da parte di gruppi di lavoro e altri organismi negli Stati Uniti e in Canada; - il consolidamento dei legami tra persone tramite iniziative quali i dialoghi transatlantici tra esponenti della società civile, l’anno UE-Giappone degli scambi di persone o il sostegno a progetti pilota nel campo dell'istruzione superiore con l'Australia e la Nuova Zelanda. Anche i campi dell’occupazione e delle politiche sociali hanno registrato esempi positivi di cooperazione con gli Stati Uniti e il Giappone, soprattutto per quanto riguarda i temi dell’evoluzione demografica, delle disabilità, delle pari opportunità, della salute e della sicurezza. Per quanto concerne la promozione delle relazioni commerciali, gli obiettivi di facilitare l’accesso al mercato delle società UE e di migliorare la loro presenza commerciale in Giappone e in Corea sono stati affrontati tramite due programmi principali: - un programma di sviluppo delle risorse umane, il “programma di formazione per dirigenti” per il Giappone e la Corea, che aiuta le società UE ad approfondire le conoscenze interne relative ai due paesi tramite azioni di formazione linguistica e imprenditoriale destinate ai quadri. Finora, quasi 1.000 dirigenti europei hanno preso parte a questo programma; - la campagna di accesso ed invito al mercato giapponese ( Gateway to Japan ), che è un programma di promozione commerciale inteso ad assistere le PMI dell’Unione europea a sviluppare le proprie attività imprenditoriali e ad incrementare il volume delle vendite sul mercato giapponese attraverso missioni commerciali mirate. L’attuale campagna dovrebbe introdurre circa 1000 PMI dell’Unione europea nel mercato giapponese nel periodo 2002 – 2006. Entrambi i programmi sono stati estesi ai nuovi Stati membri. La cooperazione e le attività commerciali nel loro insieme sono state sottoposte ad una valutazione esterna nel 2004[10], che ha concluso che tali iniziative sono pertinenti, efficaci ed hanno un effetto positivo e che è opportuno che esse continuino e siano potenziate. 2.3.2. Paesi e territori asiatici di recente industrializzazione Il TPIC comprende inoltre paesi e territori asiatici di recente industrializzazione con i quali l’Unione europea intrattiene relazioni a lungo termine: Brunei, Hong Kong, Macao, Singapore e Taipei cinese. Grazie al TPIC sarà possibile soddisfare i bisogni di cooperazione con tali paesi, che in passato non potevano essere soddisfatti nel quadro del regolamento sull’Asia e l’America Latina (ALA)[11], che si concentrava in particolare sui paesi in via di sviluppo. Con Hong Kong non esiste alcun accordo bilaterale specifico. Tuttavia, in una comunicazione del 1997 dal titolo “L’Unione europea e Hong Kong: il dopo 1997”, precedente al ritorno di Hong Kong alla Cina come regione amministrativa speciale conformemente al principio “un paese, due sistemi”, l'Unione europea ha espresso l'intenzione di consolidare le relazioni con tale territorio. Da allora, la Commissione ha deciso di assumere impegni forti ed efficaci con la regione amministrativa speciale di Hong Kong e di individuare strategie per rendere più stabili gli investimenti commerciali e le relazioni di cooperazione. L’Unione europea si è impegnata a potenziare le relazioni bilaterali commerciali ed economiche e ad aiutare Macao a diventare un centro di formazione e scambi culturali. Le relazioni con Taipei cinese si basano sul rispetto della politica unica relativa alla Cina. Non esistono relazioni diplomatiche o politiche, ma contatti intensi nei settori dell’economia, del commercio, della scienza e della tecnologia, delle norme e in una serie di altri ambiti. L’accordo CE-ASEAN rappresenta il quadro del dialogo istituzionalizzato con Brunei e Singapore, che si concentra soprattutto sugli scambi, sulla cooperazione economica e sullo sviluppo. L’Unione europea intende istituire con Singapore relazioni basate su un’agenda politica aggiornata relativa ad un’ampia gamma di questioni. Tale obiettivo viene perseguito anche tramite un nuovo accordo bilaterale di cooperazione e partenariato, attualmente in fase di negoziato. Tale accordo testimonia del ruolo importante svolto da Singapore nelle relazioni tra Unione europea e Sud-Est asiatico, in particolare nei settori degli scambi, delle imprese, dell'istruzione e della ricerca. 2.3.3. Paesi del Consiglio di cooperazione per gli Stati del Golfo Infine, il TPIC riguarda i paesi del Consiglio di cooperazione per gli Stati del Golfo, che in precedenza rientravano nel campo di applicazione del regolamento ALA. Il Kuwait, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein e l'Arabia Saudita rientrano nel campo di applicazione del TPIC[12]. Le relazioni dell’Unione europea con l’Arabia Saudita, il Bahrein, il Kuwait, l’Oman, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti sono disciplinate dall’accordo di cooperazione del 1989 tra la Comunità europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo ( Gulf Cooperation Council , GCC). L’Unione europea cerca di consolidare la cooperazione tra operatori socioeconomici e rappresentanti della società civile nell’Unione europea e nei paesi del GCC nel quadro del partenariato strategico per il Mediterraneo e il Medio Oriente, approvato dal Consiglio europeo nel giugno 2004. L’Unione europea è quindi ansiosa di potenziare le attività di cooperazione, concentrandosi su poche linee direttrici, in modo da esprimere meglio la natura strategica della relazione e l'interesse dell'Unione europea di divenire più presente nella regione. Attualmente, il GCC è il quinto maggiore mercato di esportazione dell’Unione europea. A causa dei grandi quantitativi di prodotti petroliferi spediti dal Golfo (pari al 69% delle importazioni UE provenienti dai paesi del GCC), il GCC è la quattordicesima maggiore fonte di importazione. La cooperazione della Commissione con il GCC riguarda i settori dell’energia e dell’economia. Esiste un dialogo regolare tra esperti di questioni energetiche, che ha portato all’organizzazione di seminari, workshop e conferenze internazionali. Nel 2003 è stato varato un programma di incontri nel quadro di un dialogo economico, il cui scopo è facilitare il dialogo e la migliore comprensione nei settori di interesse comune. Tale dialogo dovrebbe rappresentare una sede in cui scambiare conoscenze concrete e migliori pratiche relative a questioni legate all’integrazione regionale (per esempio, unione doganale, unione economica e monetaria, legislazione in materia di concorrenza) e altri settori di interesse comune (per esempio, la situazione in Iraq). 3. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL TPIC 3.1. Obiettivo generale L’obiettivo principale del programma tematico di cooperazione con i paesi industrializzati (TPIC) è quello di creare un quadro di riferimento coerente entro cui sviluppare ulteriormente le relazioni tra l'Unione europea e i paesi partner e promuovere gli interessi strategici dell'Unione in tali paesi. Il sostegno e il consolidamento del dialogo politico e dell’integrazione economica con tali paesi partner - tramite una serie di concrete azioni di cooperazione - contribuiranno ad approfondire tanto le relazioni bilaterali e regionali quanto a rendere l’Unione europea una protagonista più riconoscibile, comprensibile e ricercata sulla scena politica internazionale. 3.2. Obiettivi specifici Gli obiettivi specifici del TPIC sono i seguenti: - la promozione di progetti di collaborazione, di contatti per future cooperazioni, di partenariati economici, di scambi di persone e di iniziative comuni tra operatori dell'Unione europea e dei paesi partner; - la promozione dello sviluppo di dialoghi sulle strategie politiche e la divulgazione di competenze e conoscenze tra partner politici, economici e sociali, e tra operatori della società civile e non governativi, compatibilmente con gli obiettivi generali di ogni paese partner; - la promozione di una conoscenza più approfondita dell’Unione europea (istituzioni, politiche, posizione rispetto alle questioni internazionali e processi di integrazione economica, sociale e politica nonché le relative implicazioni a livello di relazioni esterne) da parte degli operatori attivi in tutti i paesi partner, compresi gli opinionisti, i responsabili dei processi decisionali e politici, gli imprenditori e le associazioni di professionisti, i sindacati, le associazioni dei consumatori, le organizzazioni ambientaliste, i media, il mondo accademico e gli altri divulgatori; - il miglioramento della percezione dell’Unione europea da parte dei cittadini e delle organizzazioni pubbliche e private dei paesi partner e la promozione di un maggiore impegno a cooperare con l’Unione europea al perseguimento degli obiettivi politici internazionali della Comunità; - l’incoraggiamento, a livello bilaterale, di scambi, investimenti e cooperazione doganale tra l’Unione europea e i paesi partner e promozione di azioni di collaborazione per rivalutare le dimensioni sociale e ambientale della globalizzazione. Eventualmente, al fine di promuovere la cooperazione regionale, tali obiettivi potrebbero essere perseguiti a livello regionale. 3.3. Priorità principali Ai fini di una maggiore efficacia, gli obiettivi di cui sopra saranno perseguiti concentrandosi su un numero limitato di priorità. In funzione delle circostanze e delle opportunità, le attività saranno elaborate e attuate sotto forma di iniziative nazionali, regionali o settoriali. La Commissione cercherà di garantire la coerenza tra le attività finanziate nei vari paesi, come sempre nel caso della cooperazioni con i paesi OCSE non membri dell’Unione europea. Nel quadro degli obiettivi di cui sopra, le priorità principali proposte per il TPIC riguardano: - la diplomazia pubblica , in particolare tramite i) il consolidamento dell’attuale rete di centri UE e la trasformazione dei centri in centri di eccellenza, la creazione di nuovi centri UE nei paesi partner che ne sono sprovvisti e l'adozione di misure per promuovere il collegamento in rete tra centri UE; ii) lo sviluppo di attività che incoraggino ricerche e dibattiti politici da parte di gruppi di lavoro e altri enti su temi collegati allo sviluppo di relazioni bilaterali tra l'UE e i paesi partner. - Promozione di partenariati economici, collaborazione tra imprese e cooperazione scientifica e tecnologica . Tali obiettivi possono essere perseguiti anche aiutando le società UE a consolidare la loro capacità di gestire in modo più efficace le peculiarità del mercato e del contesto imprenditoriale dei paesi partner. A questo scopo, i programmi e le iniziative esistenti la cui durata prevista si estende oltre il 2006 andrebbero prorogati (per es. il programma di formazione per dirigenti relativo a Giappone e Corea) o eventualmente modificati (la campagna Gateway to Japan ). Per quanto riguarda tale priorità, verrà presa in esame la possibilità di espandere la rete di centri di corrispondenza Euro-Info ( Euro-Info Correspondence Centres network ) ad una selezione di paesi partner TPIC, allo scopo di promuovere i contatti tra imprese, e di adottare altre misure di finanziamento di iniziative economiche con i paesi partner. Inoltre, poiché la maggior parte dei paesi TPIC punta sull’innovazione e la competitività ed è impegnato nello sviluppo di un’economia della conoscenza, le attività di cooperazione scientifica e di ricerca rispondono ad un interesse comune e possono produrre vantaggi notevoli. Anche se lo scopo del TPIC non è quello di finanziare progetti di sviluppo e ricerca, esso potrebbe sostenere attività intese a stimolare e facilitare l'interazione tra le comunità di ricerca nell'Unione europea e nei paesi partner e il loro accesso alle possibilità di finanziamento nel quadro del 7° programma quadro. - Contatti tra persone e sviluppo di forme di cooperazione nel settore dell ’ istruzione con i paesi partner con i quali non esistono accordi bilaterali di cooperazione nel settore[13]. Alcuni paesi TPIC dispongono di politiche all’avanguardia nei settori dell’istruzione e della formazione professionale e possiedono istituti universitari di livello mondiale e rappresentano quindi un autentico potenziale di cooperazione dinamica e reciprocamente vantaggiosa in tali settori. In tale contesto, andrebbe valutata la fattibilità di un'iniziativa di cooperazione regionale Asia-Pacifico a livello universitario, che costituirebbe un quadro unico di riferimento entro cui elaborare forme di cooperazione bilaterali, regionali ed eventualmente multilaterali tra l’Unione europea e i paesi partner della regione. Lo scopo dell’iniziativa è la promozione dello sviluppo di piani di studio comuni e della mobilità di studenti e docenti tra istituti dell’Unione europea e istituti del paesi partner, lo stimolo del dialogo sulle strategie dell'istruzione e altre iniziative specifiche a livello universitario. Oltre a tale quadro di riferimento per la cooperazione, sarebbe opportuno verificare le potenzialità di cooperazione nell'ambito dell'istruzione che riguardano il miglioramento dell’accesso al programma Erasmus Mundus, per esempio istituendo una “finestra Asia”, aperta sull’Asia orientale, sul Sud-Est asiatico e sull’Australasia, nonché una “finestra transatlantica”. Lo scopo di tale cooperazione sarebbe stimolare partecipazione di studenti e di docenti dei paesi partner ai master Erasmus Mundus. La Commissione potrebbe avviare una discussione con i paesi partner interessati e concordare le procedure e, per ottenere un effetto moltiplicatore rispetto all’investimento dell’Unione europea, analizzare con essi le possibilità di contribuiti analoghi da parte loro. - Dialoghi : a complemento del dialogo politico ufficiale a livello di amministrazioni pubbliche, il TPIC sosterrà attività di dialogo tra le parti interessate in ambiti di importanza strategica ai fini della cooperazione con il paese partner in questione, per esempio le imprese, i consumatori, l’ambiente, l’energia e i trasporti, l’occupazione, le politiche sociali e le pari opportunità, i media e gli audiovisivi, ecc. nonché azioni volte a facilitare lo scambio di informazioni e migliori pratiche per una cooperazione in materia di regolamentazione. In tali attività può rientrare anche l’elaborazione di programmi speciali di visite destinati a gruppi specifici (per es. professionisti dei media, rappresentanti delle autorità di regolamentazione, partner sociali ed altre categorie di esperti). - Sensibilizzazione attraverso attività e iniziative mirate nei paesi partner volte a stimolare l’interesse per l’Europa e l’Unione europea, ad aumentare la visibilità dell’Unione europea nei paesi partner, ad aiutare il pubblico a comprendere l’Unione europea e le sue attività, ad approfondire le conoscenze sulle politiche e le istituzioni dell’Unione europea e sul ruolo dell’Unione europea a livello di economia e politica mondiale e a soddisfare gli obiettivi specifici di cooperazione attuali e futuri; Ad integrazione delle principali aree di cooperazione indicate, il TPIC dovrebbe costituire un quadro di riferimento sufficientemente flessibile per affrontare e sostenere aree di cooperazione specifiche di un paese oppure ambiti di cooperazione nuove che potrebbero emergere in futuro. 3.4. Principi a cui si ispira la programmazione Conformemente alle procedure di comitatologia, la Commissione adotterà due documenti strategici tematici, il primo relativo a quattro anni (2007-2010) e il secondo relativo a tre anni (2011-2013). Il documento strategico tematico relativo ai paesi industrializzati conterrà ulteriori dettagli sulle priorità politiche, traducendole in piani d'azione. Tali documenti definiranno i criteri di ammissibilità per i beneficiari e definiranno con precisione le azioni da intraprendere. La Commissione cercherà di rispettare la complementarità con gli altri programmi comunitari, in particolare con i programmi tematici, e con i programmi nazionali e regionali, anche se, poiché non esistono altri programmi geografici[14] per i paesi TPIC, i rischi di sovrapposizione o di duplicazione degli impegni sono limitati. Il documento strategico tematico indicherà inoltre una ripartizione indicativa del bilancio tra i) paesi e territori partner ammissibili, ii) azioni prioritarie e iii) iniziative bilaterali e multilaterali / regionali. Esso indicherà anche una ripartizione delle dotazioni finanziarie destinate alle spese operative e amministrative (assistenza tecnica alla CE, studi e valutazioni). In base alla programmazione pluriennale, la Commissione preparerà piani di lavoro annuali che illustrano le azioni prioritarie, gli obiettivi specifici, i risultati attesi e gli importi indicativi. Il programma sarà gestito dalla Commissione, che potrà avvalersi, se opportuno, delle possibilità di delega delle responsabilità di gestione alle delegazioni CE nei paesi partner. Anche se non è possibile definire criteri di ripartizione meccanici, l'assegnazione delle risorse terrà conto dell'entità dei finanziamenti comunitari precedenti (cfr. allegato 2), delle dimensioni relative dei paesi e dell’ampiezza, della profondità e dell'entità delle relazioni politiche ed economiche tra l’Unione europea e i paesi partner. Tuttavia, la Commissione terrà conto della necessità di esercitare un impatto significativo sul paese in questione. Eventualmente, la Commissione valuterà l’opportunità di suddividere i costi delle attività con i paesi partner in questione, anche se ciò non sarà obbligatorio poiché, in alcuni casi (per esempio nel caso della diplomazia pubblica), i paesi partner potranno ritenere che gli obiettivi politici dell’Unione europea siano contrari ai loro interessi. La Commissione preparerà relazioni periodiche sulle attività svolte, mentre i servizi della Commissione realizzeranno un riesame a medio termine. Si procederà inoltre ad una valutazione esterna delle attività svolte nei primi tre anni (2007-2009) che possa fornire elementi utili alla preparazione del secondo documento strategico tematico (2011-2013). Le relazioni saranno trasmesse al Consiglio e al Parlamento europeo e verranno discusse con i rappresentanti di tali istituzioni. ALLEGATO 1 : Quadro di cooperazione consolidato. Gli strumenti giuridici e politici essenziali di promozione della cooperazione con i paesi TPIC sono i seguenti: 1. Paesi OCSE Il regolamento (CE) n. 382/2001 del Consiglio, del 26 febbraio 2001, relativo all'attuazione di progetti destinati a promuovere la cooperazione e le relazioni commerciali tra l'Unione europea e i paesi industrializzati dell'America settentrionale, dell'Estremo oriente e dell'Australasia e che abroga il regolamento (CE) n. 1900/1999 del Consiglio, del 21 novembre 2005; la dichiarazione transatlantica sulle relazioni UE/USA del 1990 e la nuova agenda transatlantica e il piano d’azione congiunto UE-USA del 1995; l’iniziativa dell’Unione europea e degli Stati Uniti per incrementare l’integrazione e la crescita economica transatlantica adottata al vertice UE-USA del giugno 2005; il piano d’azione UE/Giappone adottato al 10° vertice bilaterale UE/Giappone del dicembre 2010; l’accordo quadro sugli scambi e la cooperazione con la Repubblica di Corea e la dichiarazione politica allegata dell’ottobre 1996; la dichiarazione congiunta sulle relazioni tra Australia e Unione europea del 1997 e il programma di cooperazione del 2003; la dichiarazione congiunta sulle relazioni tra l’Unione europea e la Nuova Zelanda del maggio 1999 e il piano d’azione del 2004 denominato “Priorità della cooperazione futura”; l’accordo quadro di cooperazione commerciale ed economica tra la Comunità europea e il Canada del 1976, la dichiarazione sulle relazioni tra Unione europea e Canada del 1990, il piano d'azione congiunto UE-Canada del 1996 e l'agenda di partenariato UE-Canada del 2004. 2. Paesi e territori asiatici di recente industrializzazione La cooperazione con Brunei, Taipei cinese, Hong Kong, Macao (dal 1999) e Singapore è esclusa dal regolamento (CEE) n. 443/92 del Consiglio, del 25 febbraio 1992, riguardante l'aiuto finanziario e tecnico per i paesi in via di sviluppo dell'America latina e dell'Asia, nonché la cooperazione economica con tali paesi (regolamento ALA), poiché i paesi e i territori in questione non sono paesi in via di sviluppo. L’Unione europea intrattiene tuttavia relazioni a lungo termine con tali paesi e territori. Con Hong Kong non esiste un accordo bilaterale specifico, ma l’Unione europea ha esplicitamente espresso l’intenzione, prima del ritorno di Hong Kong alla Cina come regione amministrativa speciale conformemente al principio "un paese, due sistemi", di consolidare le relazioni con tale territorio. In una comunicazione del 1997 dal titolo “L’Unione europea e Hong Kong: il dopo 1997”, la Commissione ha deciso di assumere impegni forti ed efficaci con la regione amministrativa speciale di Hong Kong e di individuare strategie per rendere più stabili gli investimenti commerciali e le relazioni di cooperazione. L’Unione europea si è inoltre impegnata con Hong Kong tramite un accordo doganale (1999) e un accordo di riammissione (2002). Un accordo informale prevede che si tengano incontri regolari a livello di alti funzionari tra la regione amministrativa speciale di Hong Kong e la CE. Per quanto riguarda Macao, le relazioni si basano su un accordo di commercio e di cooperazione concluso il 14 dicembre 1992 ed entrato in vigore il 1° gennaio 1993 e sulla comunicazione “L’Unione europea e Macao: oltre il 2000” del novembre 1999. Con Taipei cinese non esistono relazioni diplomatiche o politiche, ma contatti intensi nei settori dell’economia, del commercio, della scienza e della tecnologia, delle norme e in una serie di altri ambiti. Nel marzo 2003, la Commissione ha aperto un Ufficio europeo di rappresentanza economica e commerciale a Taipei cinese. Le relazioni con Brunei-Darussalam e Singapore sono disciplinate dall’accordo di cooperazione del 1980 tra la Comunità europea e i paesi ASEAN (cfr. regolamento n. 1440 del Consiglio, del 30 maggio 1980, relativo alla conclusione dell'accordo di cooperazione tra la Comunità economica europea e l'Indonesia, la Malaysia, le Filippine, Singapore e la Tailandia, Stati membri dell'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico e il protocollo concernente l'estensione a Brunei-Darussalam dell'accordo di cooperazione tra la Comunità economica europea e l'Indonesia, la Malaysia, le Filippine, Singapore e la Tailandia, paesi membri dell'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (GUL L 81 del 23.3.1985). Attualmente, proseguono a ritmo serrato i negoziati per un nuovo accordo bilaterale di cooperazione e partenariato con la città-Stato. 3. Paesi del Consiglio di cooperazione per gli Stati del Golfo Le relazioni dell’Unione europea con Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar e Emirati Arabi Uniti sono disciplinate dall’accordo di cooperazione del 1989 tra la Comunità europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo ( Gulf Cooperation Council , GCC). Nel 2001 sono stati riaperti i negoziati, avviati per la prima volta nel 1990, per un accordo di libero scambio tra UE e GCC. La Commissione cerca di concludere tali negoziati quanto prima. Oltre a tali relazioni contrattuali, a cadenza annuale si svolge un dialogo politico a livello ministeriale relativo ai diritti dell'uomo, a questioni regionali di interesse comune e a questioni di sicurezza, quali il terrorismo e la non proliferazione delle armi. ALLEGATO 2 Recenti interventi effettuati a titolo della linea di bilancio tematica in questione Linea di bilancio 19-05-02 Rapporti con i paesi OCSE non membri dell’UE: periodo 2003-2006 Ripartizione per paese partner (e attività principali) | Strumenti | Importo (€) | Cooperazione con gli Stati Uniti (attività principali: Centri UE, diplomazia pubblica, azioni di sensibilizzazione, attività di dialogo transatlantico) (1) | Invito a presentare proposte e bando di gara | 10.704.956 | Cooperazione con il Canada (attività principali: Centri UE, diplomazia pubblica, collegamenti tra università) (1) | Invito a presentare proposte e bando di gara | 2.913.866 | Cooperazione con il Giappone (attività principali: Centri UE, scambi di persone, ecc.) | Invito a presentare proposte | 3.164.179 | Cooperazione con la Corea (Centro UE) | Invito a presentare proposte | 859.055 | Cooperazione con Australia e Nuova Zelanda (Centri UE, progetti di cooperazione tra università) | Invito a presentare proposte | 4.590.000 | Programmi di promozione economica e commerciale: - Campagna “Gateway to Japan” - Programma di formazione per dirigenti | Invito a presentare proposte e bando di gara (borse di studio) | 12.678.071 28.918.530 | Progetti di cooperazione su piccola scala, valutazioni, ecc. | Contratti, sovvenzioni | 1.172.246 | TOTALE | 65.000.903 | (1) La cooperazione nel settore dell’istruzione con gli Stati Uniti e il Canada è attuata e finanziata separatamente nel quadro di specifici accordi bilaterali di cooperazione. [1] Cfr. la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo “Azioni esterne varate attraverso i programmi tematici nell’ambito delle future prospettive finanziarie 2007-2013” [COM(2005) 324 def.] del 3 agosto 2005. [2] Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo e della cooperazione economica [COM (2004) 629 def.] del 29.9.2004. [3] Ai quali si riferisce il regolamento (CE) n. 382/2001 del Consiglio, del 26 febbraio 2001, relativo all'attuazione di progetti destinati a promuovere la cooperazione e le relazioni commerciali tra l'Unione europea e i paesi industrializzati dell'America settentrionale, dell'Estremo oriente e dell'Australasia e che abroga il regolamento (CE) n. 1035/1999. [4] Il Comitato di assistenza allo sviluppo è il principale organismo attraverso il quale l’OCSE tratta le questioni relative alla cooperazione con i paesi in via di sviluppo. [5] L’Arabia Saudita dovrebbe essere eliminata dall'elenco CAS dei paesi in via di sviluppo a reddito medio-alto a partire dal 2008. Se la disposizione di cui al DCECI dovesse renderlo possibile, anche l’Oman potrebbe rientrare in questa terza categoria. [6] Vedi allegato 1. [7] Vedi allegato 1. [8] Questi sono soprattutto programmi di aiuti esterni adottati congiuntamente con paesi partner e concentrati sui bisogni di sviluppo di questi ultimi. [9] 15 centri negli Stati Uniti, 5 in Canada, 1 in Australia, 1 in Nuova Zelanda e 2 in Giappone. Sono attualmente in corso l’espansione della rete dei centri UE in Australia (due nuovi centri), la razionalizzazione delle rete statunitense e il coinvolgimento della Corea (1 centro). [10] Evaluation of the Executive training programme and the third Gateway to Japan Campaign – JITEX Expertise Technologique et Stratégique – 23 luglio 2004; Evaluation of the establishment and development of EU Centres – The Evaluation Partnership – settembre 2004. [11] Regolamento (CEE) n. 443/92 del Consiglio, del 25 febbraio 1992, riguardante l'aiuto finanziario e tecnico per i paesi in via di sviluppo dell'America latina e dell'Asia nonché la cooperazione economica con tali paesi. In precedenza, Macao ha beneficiato delle attività di cooperazione finanziate nel quadro del regolamento ALA, ma non risulta più ammissibile a tale tipo di assistenza. [12] Quando le attività avranno un carattere regionale, esse potranno anche riguardare l'Oman. [13] Attualmente, accordi di questo tipo sono stati stipulati solamente con Stati Uniti e Canada. [14] Ciò non pregiudica la possibilità che alcuni paesi TPIC possano venire coinvolti in programmi regionali secondo quanto previsto dal DCECI. Per esempio, Brunei e Singapore potrebbero partecipare ad un programma ASEAN, indipendentemente dalla loro partecipazione al TPIC (ma tenendone conto).