Risoluzione del Parlamento europeo sulla valutazione del ciclo di negoziati di Doha a seguito della decisione del Consiglio generale dell'OMC del 1o agosto 2004 (2004/2138(INI))
Gazzetta ufficiale n. 092 E del 20/04/2006 pag. 0397 - 0402
P6_TA(2005)0179 Situazione in Kirghizistan e in Asia Centrale Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Kirghizistan e in Asia Centrale Il Parlamento europeo, - viste le sue precedenti risoluzioni sul Kirghizistan e le repubbliche dell'Asia centrale, - visti gli accordi di partenariato e cooperazione con il Kirghizistan, il Kazakistan e l'Uzbekistan già entrati in vigore, - visto l'accordo di partenariato e cooperazione con il Tagikistan e il Turkmenistan, che è stato firmato ma non ratificato, - visto il documento strategico 2002-2006 della Commissione europea per l'Asia centrale, - vista la sua risoluzione del 28 aprile 2005 sulla situazione dei diritti dell'uomo nel mondo nel 2004 [1], - vista la dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea, in data 4 marzo 2005, sulle elezioni parlamentari in Kirghizistan, - viste le dichiarazioni di Javier Solana, Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera e di sicurezza comune, del 21 e 25 marzo 2005, sulla situazione in Kirghizistan, - vista la dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea sulla situazione in Kirghizistan in data 30 marzo 2005, - viste le dichiarazioni dell'OSCE sulla situazione in Kirghizistan, - visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento, A. considerando che dalle conclusioni degli osservatori internazionali si evince chiaramente il mancato rispetto delle norme internazionali nel corso delle contestate elezioni svoltesi di recente in talune repubbliche dell'Asia centrale, B. constatando che le grandi manifestazioni che hanno avuto luogo in Kirghizistan dopo le due tornate elettorali delle elezioni legislative del 27 febbraio e 13 marzo 2005 hanno portato alla caduta del Presidente Askar Akayev, che il 4 aprile 2005 ha rassegnato le dimissioni dopo essere fuggito a Mosca, C. considerando che l' 11 aprile 2005 il neoeletto Parlamento del Kirghizistan, che era stato confermato dalla Commissione elettorale centrale, ha accolto le dimissioni del Presidente Akayev, D. considerando la decisione di tenere nuove elezioni presidenziali il 10 luglio 2005, E. profondamente preoccupato per la fragile situazione in materia di sicurezza nonostante il carattere relativamente pacifico delle manifestazioni del marzo 2005, che sono per lo più imputabili al profondo degrado della situazione economica e sociale, F. considerando che il processo elettorale in Kirghizistan è un banco di prova che, in caso di successo, potrebbe aprire la strada ai cambiamenti democratici e alle necessarie riforme istituzionali ed economiche in tutti gli altri paesi dell'Asia centrale, G. compiacendosi degli sforzi compiuti dall'OSCE per mediare tra le diverse fazioni politiche e nel contesto delle elezioni legislative del febbraio e marzo 2005 e della presentazione, da parte di tale organizzazione, di un piano di azione per la stabilità e la sicurezza del paese durante la campagna elettorale e oltre, H. considerando che nella maggior parte dei paesi dell'Asia centrale si commettono violazioni dei diritti dell'uomo, soprattutto a causa dell'assenza di un idoneo sistema giudiziario e delle restrizioni imposte ai partiti di opposizione, agli organismi indipendenti della società civile e alla libertà dei mezzi di informazione, I. profondamente preoccupato per le reazioni dei governi delle altre repubbliche dell'Asia centrale degli avvenimenti verificatisi in Kirghizistan, reazioni che sono sfociate nel tentativo di inasprire la loro legislazione per evitare il prodursi di simili eventi sul loro territorio, J. considerando che le repubbliche dell'Asia centrale sono considerate alleati chiave nella lotta al terrorismo internazionale al traffico di droga e all'integralismo religioso e che svolgono un ruolo cruciale nel settore dell'energia; 1. intende sostenere con fermezza la transizione democratica attualmente in corso in Kirghizistan, l'esercizio effettivo delle libertà — in particolare i diritti fondamentali, la libertà di espressione, la libertà di opposizione al regime e la libertà di stampa — nonché lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti; 2. plaude agli sforzi compiuti dalla società civile kirghiza in risposta ad anni di oppressione e alla necessità di un autentico cambiamento; è convinto che simili aspettative siano altresì presenti nelle società civili di altri paesi della regione; 3. è del parere che un reale processo democratico in Kirghizistan potrebbe rappresentare un eccellente esempio per gli altri paesi dell'Asia centrale; 4. chiede al Consiglio e alla Commissione di collaborare con l'OSCE e le autorità del Kirghizistan appena nominate e, ove necessario, assisterle e sostenerle nel difficile compito di preparare e fissare le condizioni minime per assicurare che le prossime elezioni presidenziali siano libere e regolari; 5. invita il governo provvisorio del Kirghizistan a seguire una linea di condotta democratica, impegnandosi per una politica di dialogo e di riconciliazione nazionale e a garantire la sicurezza pubblica; 6. chiede alle autorità kirghize di compiere ogni sforzo possibile per avviare un vero processo di democratizzazione del paese, fondato su un effettivo pluripartitismo e sul rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto; accoglie con soddisfazione, a tale proposito, l'avvio di un processo globale di riforma costituzionale teso ad assicurare un profondo cambiamento del precedente sistema di potere; 7. richiama l'attenzione delle autorità kirghize sulla necessità di mantenere buone relazioni tra le minoranze nazionali del paese; 8. esorta la Commissione a migliorare l'accordo di partenariato e cooperazione con il Kirghizistan e adeguarlo alla nuova situazione, definendo criteri democratici ed economici che sfocino in un rafforzamento delle relazioni; 9. chiede al Consiglio e alla Commissione di definire e adottare una strategia comune per le repubbliche dell'Asia centrale al fine di stabilire un approccio globale e coerente a breve e medio termine per l'intera regione; 10. esorta la Commissione a potenziare i programmi TACIS per la democrazia nell'Asia centrale, al fine di rafforzare la società civile e promuovere un processo aperto e trasparente di trasformazione istituzionale; 11. invita la Commissione a includere le repubbliche dell'Asia centrale tra le priorità dell'iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo, prestando particolare attenzione alla liberazione dei prigionieri politici e all'indipendenza dei mezzi di informazione; 12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al presidente, al governo e al parlamento del Kirghizistan nonché all'OSCE. [1] Testi approvati, P6_TA(2005)0150. --------------------------------------------------