52005IP0075

Risoluzione del Parlamento europeo sulla conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione prevista per il 2005 — Armi nucleari in Corea del Nord e in Iran

Gazzetta ufficiale n. 320 E del 15/12/2005 pag. 0253 - 0257


P6_TA(2005)0075

Riesame del trattato di non proliferazione — Armi nucleari in Corea del Nord e in Iran

Risoluzione del Parlamento europeo sulla conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione prevista per il 2005 — Armi nucleari in Corea del Nord e in Iran

Il Parlamento europeo,

- visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A. considerando e ribadendo le sue precedenti risoluzioni sul disarmo nucleare e in particolare la sua risoluzione, del 26 febbraio 2004 [1], sulla riunione del comitato preparatorio della conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare per il 2005,

B. sottolineando che la strategia europea in materia di sicurezza e la strategia dell'Unione europea contro la proliferazione di armi di distruzione di massa, quali adottate dall'Unione europea allargata, evidenziano l'importanza della non proliferazione e del disarmo nucleare,

C. riconoscendo che tutti gli Stati membri sono parti contraenti del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) e che due di essi sono Stati dotati dell'arma nucleare ai sensi del TNP,

D. ricordando l'affermazione contenuta nella relazione del Gruppo ad alto livello "Minacce, sfide e cambiamento", istituito dal Segretario generale delle Nazioni Unite, secondo la quale "si è ormai vicini a un punto in cui l'erosione del regime di non proliferazione potrebbe diventare irreversibile e dar luogo a una proliferazione incontrollata",

1. ribadisce la propria posizione secondo cui il TNP riveste un'importanza fondamentale per la prevenzione della proliferazione delle armi nucleari e per il disarmo nucleare;

2. ricorda che l'obiettivo ultimo dell'Unione europea e del TNP è la totale eliminazione delle armi nucleari e auspica che gli Stati dotati, dichiaratamente o meno, di tali armi si occupino attivamente della questione e compiano ulteriori passi avanti verso la riduzione e l'eliminazione delle armi nucleari;

3. invita l'Unione europea e i suoi Stati membri — in uno spirito di "multilateralismo efficace" e di solidarietà e in applicazione della strategia dell'Unione europea contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa — a formare un fronte comune in occasione della conferenza di revisione del TNP nel 2005, e ad apportare un contributo positivo alle discussioni; chiede con insistenza che le loro dichiarazioni attribuiscano un'importanza particolare a nuove iniziative sul disarmo nucleare e al rilancio della Conferenza delle Nazioni Unite sul disarmo;

4. chiede al Consiglio e agli Stati membri di dare maggiore concretezza alla dichiarazione comune secondo cui "il TNP deve essere preservato" e — a sostegno della posizione comune dell'Unione europea sull'universalizzazione e il rafforzamento degli accordi multilaterali in materia di non proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei relativi vettori — a rilasciare, in occasione della conferenza di revisione, una dichiarazione sulla posizione comune e sulla strategia dell'Unione europea;

5. invita il Consiglio e gli Stati membri ad operare ai fini dell'applicazione effettiva del punto 15.3 della sezione intitolata "Articolo VI e paragrafi introduttivi da 8 a 12" del documento finale della conferenza di revisione del TNP nel 2000, onde giungere ad un trattato che bandisca effettivamente la produzione di tutte le armi fabbricate con materiali fissili;

6. invita l'Unione europea a collaborare con i suoi partner internazionali, tra cui la NATO, per sviluppare e promuovere i principi volti ad impedire ai terroristi, o a quanti danno loro accoglienza, di avere accesso alle armi e ai materiali di distruzione di massa; chiede alle parti contraenti di rispettare gli impegni assunti nella risoluzione 1540 (2004) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sugli attori non statali e sulla proliferazione delle armi nucleari;

7. chiede al Consiglio e alla Commissione di definire un programma volto a prevenire la proliferazione nel mondo di materiali nucleari e di tecnologia e conoscenze in tale ambito;

8. invita tutti gli Stati, e soprattutto gli Stati in possesso di armi nucleari, a non fornire assistenza né incoraggiare Stati che possano cercare di acquistare armi nucleari o altri congegni esplosivi nucleari, specie gli Stati che non hanno sottoscritto il TNP;

9. evidenzia la propria ferma convinzione secondo cui l'attività di disarmo nucleare contribuirà in modo significativo alla sicurezza e alla stabilità strategica internazionali, riducendo altresì il rischio di furti di plutonio o di uranio altamente arricchito da parte di terroristi; sollecita l'Unione europea a sostenere la nuova iniziativa internazionale relativa ai nuovi pericoli nucleari, quale proposta dal Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e dal direttore generale dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA) Mohammed El Baradei, che evidenzia la necessità di pervenire al disarmo nucleare degli Stati dotati, ufficialmente o meno, dell'arma nucleare;

10. sollecita l'Unione europea ad adoperarsi in vista della definizione della Convenzione modello sulle armi nucleari, che è già stata depositata presso le Nazioni Unite e che potrebbe fornire il quadro delle misure da adottare nell'ambito di un processo di disarmo giuridicamente vincolante;

11. chiede alla Presidenza lussemburghese e al Consiglio di fornire maggiore concretezza precisando come intendano pervenire all'obiettivo comune, nel quadro della strategia dell'Unione europea in materia di armi di distruzione di massa, di "promuovere il ruolo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e le conoscenze specializzate necessarie a far fronte alla sfida posta dalla proliferazione", e in particolare in quale modo gli Stati contraenti del TNP possano conservare l'esperienza unica in materia di verifiche e controlli della Commissione di monitoraggio, verifica e ispezione delle Nazioni Unite, ad esempio mediante la creazione di un registro di esperti;

12. invita il Consiglio e la Commissione ad avanzare una proposta per convincere i paesi terzi e gli Stati membri dell'Unione europea che non l'hanno ancora fatto a sottoscrivere e a ratificare i protocolli aggiuntivi dell'AIEA;

13. chiede al Consiglio e agli Stati membri di chiarire e rafforzare il proprio impegno di erogare risorse finanziare volte a sostenere progetti specifici condotti da istituzioni multilaterali come l'AIEA;

14. invita l'Unione europea a proporre, in occasione della conferenza di revisione del TNP nel 2005, che la Commissione sul disarmo delle Nazioni Unite istituisca senza ulteriori ritardi l'opportuno organo sussidiario sul disarmo nucleare;

15. invita l'Unione europea a sviluppare i necessari meccanismi di coordinamento (l'Unità di monitoraggio dell'Unione europea sulle armi di distruzione di massa in collegamento con il Centro di situazione dell'Unione europea) onde garantire che le informazioni siano utilizzate per creare, tra gli Stati membri, solidarietà e fiducia quanto alla politica in materia di armi di distruzione di massa;

16. sottolinea che è importante e urgente firmare e ratificare, senza indugi, senza condizioni e conformemente ai processi istituzionali, il Trattato per la proibizione completa degli esperimenti nucleari (CTBT), affinché possa entrare in vigore al più presto; invita il Consiglio e la Commissione ad insistere su tale punto nel dialogo con gli Stati partner che non hanno ancora ratificato il CTBT e/o il TNP;

17. rivolge un ulteriore appello agli USA affinché cessino di sviluppare nuove generazioni di armi nucleari a basso potenziale (ad esempio i "bunker busters") e procedano alla firma e alla ratifica del CTBT; invita altresì gli USA a chiarire la situazione relativa alla quantità e agli obiettivi strategici del loro arsenale nucleare tattico stoccato nelle basi europee;

18. invita Israele, l'India e il Pakistan a diventare parti contraenti del TNP (trattato di non proliferazione nucleare);

19. plaude all'appello, sottoscritto da 25 vincitori di premi Nobel, che esorta i governi di Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord, a sostenere e porre in essere iniziative volte a ridurre il grado di operatività delle proprie armi nucleari, al fine di abbassare il rischio di una catastrofe nucleare; sostiene la proposta avanzata dall'Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea di istituire in Medio Oriente una "zona libera dal nucleare" e chiede che si faccia uno sforzo in tal senso;

20. ribadisce il proprio sostegno alla Campagna internazionale dei sindaci sul disarmo nucleare — promossa dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki — e raccomanda alla comunità internazionale di considerare seriamente il "Progetto Vision 2020" di detta campagna, che sollecita un programma di eliminazione di tutte le armi nucleari;

21. accoglie favorevolmente l'inserimento, negli accordi che l'Unione europea ha recentemente concluso con paesi terzi e nei piani d'azione, di clausole sulla non proliferazione delle armi di distruzione di massa; sottolinea che misure di questo tipo devono essere poste in atto da tutti i paesi partner dell'Unione europea senza eccezioni;

22. sottolinea che, se si vuole prevenire ogni tipo di minaccia per la sicurezza di un qualsiasi paese, è necessario un impegno da parte della comunità internazionale; sottolinea che nel Medio Oriente, nel subcontinente indiano e nell'Asia nordorientale si rendono necessarie strutture di sicurezza regionale e multilaterale più solide, onde poter ridurre le spinte verso la proliferazione nucleare e conseguire l'obiettivo dell'abbandono dei programmi nucleari;

23. esorta ad esplorare ogni via politica e diplomatica per garantire la risoluzione pacifica delle controversie legate alla proliferazione nucleare;

Iran

24. rileva con preoccupazione che Hassan Rowhani, Segretario del Consiglio di sicurezza nazionale supremo dell'Iran, ha ribadito il 27 febbraio 2005 che Teheran non rinuncerà al suo "diritto in base al TNP all'arricchimento dell'uranio" e chiede alle autorità iraniane di non rilasciare più dichiarazioni contraddittorie che generano confusione;

25. rileva che la Federazione russa e l'Iran, il 27 febbraio 2005, hanno sottoscritto un accordo di fornitura di combustibile nucleare che apre la strada all'Iran per mettere in funzione l'anno prossimo il suo primo reattore nucleare a Bushehr e obbliga Teheran a rimpatriare tutti i combustibili nucleari irradiati in Russia;

26. invita il Consiglio ad adottare un'iniziativa con il governo della Federazione russa per ottenere garanzie quanto al fatto che il suo recente accordo con l'Iran sulla consegna di materiale nucleare ha esclusivamente scopi civili, nonché per ottenere un sostegno agli sforzi diplomatici dell'Unione europea; conta sull'IAEA per lo stretto monitoraggio dei trasferimenti di combustibile dalla Russia all'Iran;

27. accoglie con favore la dichiarazione rilasciata a fine gennaio 2005 dal direttore generale dell'AIEA Mohammed El Baradei riguardo ai progressi compiuti negli ultimi quindici mesi dagli ispettori dell'Agenzia incaricati dei controlli di sicurezza nel comprendere la natura e l'entità del programma nucleare dell'Iran;

28. ribadisce il proprio pieno sostegno all'accordo di Parigi del 15 novembre 2004, in virtù del quale l'Iran si è impegnato a sospendere il suo programma di arricchimento dell'uranio, e all'approccio del gruppo UE-3 favorevole a dialogare con le autorità iraniane per garantire il raggiungimento di una soluzione pacifica e diplomatica della questione nucleare che interessa tale paese; invita il governo iraniano a fornire garanzie oggettive quanto alla natura non militare del suo programma nucleare;

29. invita l'Iran a riaffermare il suo impegno in merito al TNP e a rendere permanente la sua decisione di sospendere l'arricchimento dell'uranio, creando in tal modo una fiducia durevole nella natura pacifica delle intenzioni dell'Iran e aprendo la strada ad un partenariato di cooperazione fra l'Unione europea e l'Iran; insiste sul fatto che i negoziati su un accordo commerciale e di cooperazione dovrebbero essere connessi alla conclusione soddisfacente della questione nucleare e alla definizione di misure di verifica rassicuranti;

30. invita il Consiglio e la Commissione ad intraprendere con le autorità iraniane negoziati sul trasferimento di tecnologia e di know-how, nonché sul sostegno finanziario a favore dell'energia rinnovabile;

31. chiede al Parlamento iraniano di portare a termine la procedura parlamentare di ratifica del protocollo aggiuntivo del TNP;

32. invita il governo statunitense a sostenere pienamente l'approccio diplomatico adottato dall'Unione europea per risolvere il problema; ritiene che tale questione sia essenziale per il rinnovo dell'agenda transatlantica e accoglie favorevolmente la recente dichiarazione degli Stati Uniti sulla questione, come anche le precedenti affermazioni quanto alla loro intenzione di non intraprendere azioni militari preventive nei confronti dell'Iran;

Corea del Nord

33. esprime profonda preoccupazione per il fatto che il 10 febbraio 2005 la Corea del Nord ha dichiarato di possedere armi nucleari e ha sospeso a tempo indeterminato la sua partecipazione ai colloqui a sei sul suo programma nucleare;

34. prende atto della dichiarazione fatta dalla Corea del Nord secondo cui il suo obiettivo finale è di liberare la penisola coreana dal nucleare e chiede a questo paese di ottemperare agli obblighi che ad esso incombono in virtù del TNP; chiede altresì al governo nordcoreano e alle altre parti interessate di prendere misure concrete nei negoziati e di adottare un approccio costruttivo;

35. sollecita la Corea del Nord a unirsi al TNP, a revocare la sua decisione di ritirarsi dai colloqui a sei e a consentire la ripresa dei negoziati in modo da trovare una soluzione pacifica alla crisi nella penisola coreana;

36. sollecita sia la Corea del Nord che gli Stati Uniti a consentire una rapida risoluzione della crisi in atto, proponendo, gli Stati Uniti, inizialmente una ripresa delle forniture di olio combustibile pesante in cambio di un congelamento accertato dell'impianto di Yongbyon, al fine di evitare che la situazione attuale si deteriori ulteriormente;

37. chiede al Consiglio di prendere nuovamente in esame la possibilità di versare alla Corea del Sud 4 milioni EUR relativi ai costi di sospensione dell'Organizzazione per lo sviluppo energetico della penisola coreana, tenendo conto del fatto che, nel recente passato, questa iniziativa ha svolto una funzione importante, e riconosce che potrebbe servire per l'approvvigionamento di energia convenzionale in futuro;

38. ritiene che l'Unione europea dovrebbe sostenere ulteriori sforzi atti a consentire alla Corea del Nord di rinunciare ad utilizzare l'energia nucleare in cambio di forniture energetiche garantite;

39. invita il Consiglio e la Commissione ad offrire un sostegno finanziario per le forniture di olio combustibile pesante, al fine di soddisfare il fabbisogno energetico primario della Corea del Nord, e chiede loro di compiere i passi necessari in vista della partecipazione dell'Unione europa ai futuri colloqui a sei, chiarendo nel contempo che nei confronti della penisola coreana l'Unione europea seguirà il principio del "no say, no pay" (nessun pagamento senza informazioni);

40. è consapevole del fatto che al centro dell'attuale crisi vi è l'asserzione della Corea del Nord di disporre per la prima volta di un programma di arricchimento dell'uranio completamente operativo e di aver fornito uranio alla Libia; rileva, tuttavia, che nessuna di dette affermazioni è stata comprovata e chiede che venga organizzata un'audizione pubblica in seno al Parlamento europeo per verificare tali affermazioni;

***

41. invita il Consiglio e la Commissione a presentare, a tempo debito, una relazione interlocutoria al Parlamento europeo sull'esito della conferenza di revisione del TNP nel 2005;

42. raccomanda che una delegazione ufficiale del parlamento partecipi alla conferenza di revisione del TNP;

43. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Presidenza di turno del Consiglio, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, ai governi e ai parlamenti dell'Iran e della Corea del Nord, a tutti gli Stati contraenti del TNP e dell'AIEA.

[1] GU C 98 E del 23.4.2004, pag. 152.

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