17.3.2006   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 65/92


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Il contributo della Commissione al periodo di riflessione e oltre: Un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito

COM(2005) 494 def.

(2006/C 65/17)

La Commissione europea, in data 13 ottobre 2005, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Il contributo della Commissione al periodo di riflessione e oltre: Un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito

Il Comitato economico e sociale europeo, nella sua 421a sessione plenaria, svoltasi il 26 e 27 ottobre 2005, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 19, paragrafo 1, del proprio Regolamento interno, d'istituire un sottocomitato per preparare i lavori del Comitato in materia.

Il sottocomitato Periodo di riflessione e oltre: Un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito, incaricato di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio progetto di parere il 1o dicembre 2005 sulla base del progetto predisposto dalla relatrice Jillian van TURNHOUT.

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 14 dicembre 2005, nel corso della 422a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 83 voti favorevoli, 7 voti contrari e 13 astensioni.

1.   Sintesi

Il Comitato ha volutamente optato per una risposta breve e assolutamente operativa alla comunicazione della Commissione. Espone una serie di misure concrete per i casi in cui ritiene che il Comitato, da solo e in collaborazione con altre istituzioni, possa fornire un contributo significativo all'ampio dibattito che si svolgerà nel periodo di riflessione e oltre. I due messaggi fondamentali sono: anticipare le disposizioni del Trattato costituzionale sulla vita democratica dell'Unione facendo subito della democrazia partecipativa una realtà più concreta mediante i due pilastri costituiti dal dialogo civile e da un più intenso dialogo sociale in Europa, e inoltre assicurare che la società civile organizzata e i suoi rappresentanti possano farsi ascoltare nell'ampio dibattito.

2.   Introduzione

Considerando quanto segue:

la scadenza molto ravvicinata fissata per l'elaborazione del parere,

l'impostazione improntata ad un esame più approfondito delle singole questioni che caratterizza il parere sul periodo di riflessione adottato dal Comitato il 26 ottobre 2005 e destinato al Parlamento europeo (1),

l'imminente adozione da parte della Commissione europea del suo libro bianco su una strategia della comunicazione,

l'intenzione, annunciata dal consiglio europeo nelle sue conclusioni del 16 e 17 giugno 2005 (2), di procedere a una valutazione globale della situazione nella prima metà del 2006 e, conseguentemente, l'urgenza d'incoraggiare un dibattito quanto più ampio possibile nell'Unione e negli Stati membri, anche al livello della società civile organizzata,

per contribuire all'instaurazione di un dibattito il più esteso possibile onde sostenere la democrazia partecipativa ai livelli locale, regionale, nazionale e dell'Unione europea, il Comitato ha deciso di limitarsi a enunciare, nel presente parere, alcune raccomandazioni operative, in base alle quali il Comitato stesso potrebbe stimolare tale dibattito e perfezionare il proprio ruolo di ponte tra le istituzioni europee e la società civile organizzata.

Il Comitato si compiace dell'iniziativa della Commissione europea di presentare la sua comunicazione contenente il «Piano D». Esso ritiene tuttavia che, nonostante questo piano debba necessariamente proporsi obiettivi ambiziosi, si possano nutrire perplessità circa l'effettivo impatto delle proposte, soprattutto perchè mancano indicazioni concrete sul modo in cui verrebbero attuate le misure prospettate. Di conseguenza, attende con vivo interesse di poter esaminare le proposte concrete che sono attese da parte della Commissione. Per parte sua il Comitato sottolinea la propria volontà di contribuire a rendere tali proposte più operative, soprattutto negli ambiti che riguardano il coinvolgimento della società civile organizzata.

3.   Raccomandazioni

3.1

Basandosi sul successo di un progetto pilota, il Comitato si appresta a generalizzare l'uso da parte dei suoi membri del sistema «biglietto da visita elettronico», vale a dire l'invio di bollettini (newsletter) personalizzati a una serie di destinatari registrati nelle mailing list personali dei membri, promuovendo così la funzione di ponte dei membri del Comitato.

3.2

Forte del successo degli Stakeholders' forum tenuti a Bruxelles nell'aprile e nel novembre 2005, rispettivamente sui temi «sviluppo sostenibile» e «Colmare il fossato: come avvicinare l'Europa ai cittadini», e confortato soprattutto dal successo del ricorso a una versione adattata alle proprie esigenze del metodo dello Spazio aperto (Open Space), il comitato si impegna ad aiutare i suoi membri e i Consigli economici e sociali nazionali ad organizzare manifestazioni simili a livello degli Stati membri. Il Comitato potrebbe contribuire:

coinvolgendo le diverse reti dei membri e le organizzazioni di questi ultimi in modo da sfruttare il loro potenziale effetto moltiplicatore,

mettendo a disposizione la sua esperienza del metodo dell'Open Space,

redigendo un manuale, fondato sull'esperienza che il Comitato stesso ha maturato fino a questo momento, sulle migliori modalità di organizzazione di tali forum,

cercando di ottenere un coinvolgimento istituzionale, in particolare da parte della Commissione europea sia come coorganizzatrice che come partecipante.

Tutti questi strumenti non possono risolvere, da soli, i problemi di comunicazione dell'Unione europea, ma possono contribuire ad accrescere la partecipazione della società civile al dibattito europeo se verranno affiancati da migliori meccanismi di consultazione.

3.3

Sulla base delle raccomandazioni esposte nel proprio parere in merito al periodo di riflessione destinato al Parlamento europeo, il Comitato continuerà a incitare le istituzioni ad anticipare le disposizioni del Trattato costituzionale sulla democrazia partecipativa. In particolare, il CESE:

invita la Commissione ad avanzare una o più proposte che prospettino nuove modalità e procedure per promuovere la partecipazione della società civile organizzata ai processi legislativo e di definizione delle politiche dell'Unione europea secondo lo spirito dell'articolo I-47 del Trattato che adotta una costituzione per l'Europa;

chiede alla Commissione di compiere passi concreti per accrescere il coinvolgimento diretto dei cittadini nel processo politico a livello UE prendendo in considerazione una proposta diretta a dare forza giuridica all'iniziativa dei cittadini europei prevista al suddetto articolo I-47, paragrafo 4, del Trattato che adotta una costituzione per l'Europa,

esorta la Commissione europea a studiare la possibilità di elaborare una proposta legislativa per un'autentica politica di comunicazione;

conta sulla piena attuazione e sul rispetto del nuovo protocollo di cooperazione fra la Commissione europea e il Comitato economico e sociale europeo (3), il quale prevede il rafforzamento della «cultura del dialogo e della concertazione con la società civile organizzata e con i suoi rappresentanti nelle fasi di elaborazione e di attuazione delle politiche e delle decisioni dell'Unione europea».

3.4

Aderendo allo spirito del Piano D della Commissione europea, il Comitato invita la Commissione stessa, e in particolare i suoi Uffici di rappresentanza negli Stati membri, a coinvolgere appieno i membri del Comitato in tutte le iniziative dirette ad incoraggiare il dibattito a livello degli Stati membri, garantendo in tal modo che la voce della società civile organizzata abbia una risonanza più sistematica e appropriata.

3.5

Al riguardo il Comitato prende atto delle diverse iniziative specifiche proposte dalla Commissione europea per dare impulso ad un più ampio dibattito pubblico e promuovere la partecipazione dei cittadini al processo democratico. Esso esorta la Commissione a coinvolgere pienamente sia il Comitato stesso in quanto istituzione, sia i suoi membri, soprattutto ogniqualvolta sia opportuno conoscere la posizione della società civile organizzata.

3.6

In tale contesto, il Comitato ricorda altresì il capitolo 5 della comunicazione della Commissione (Finanziamento), e in particolare il convincimento della Commissione secondo cui «le risorse rimanenti dovrebbero essere usate per sostenere le iniziative degli Stati membri e della società civile». Come è già stato precisato in precedenza, il Comitato è disposto a decentrare il suo modello di Stakeholders' forum cui arride tanto successo e a impegnarsi in azioni analoghe di cooperazione con la Commissione europea, anche attraverso finanziamenti congiunti, al livello degli Stati membri.

Bruxelles, 14 dicembre 2005

La presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Anne-Marie SIGMUND


(1)  Il periodo di riflessione: la struttura, gli argomenti e il quadro per una valutazione del dibattito sull'Unione europea

(2)  Rif. doc. 10255/1/05 riv. 1

(3)  Siglato a Bruxelles il 7 novembre 2005 (il testo è disponibile sul sito web).