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28.6.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 157/15 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Turismo e sport: le sfide future per l'Europa
(2005/C 157/02)
Il Comitato economico e sociale europeo, in data 29 gennaio 2004, ha deciso, conformemente all'articolo 29, paragrafo 2, del Regolamento interno, di elaborare un parere sul tema: Turismo e sport: le sfide future per l'Europa
La sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 10 novembre 2004, sulla base del progetto predisposto dal relatore PESCI.
Il Comitato economico e sociale europeo, in data 15 dicembre 2004, nel corso della 413a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 144 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni.
Premessa
Lo sviluppo delle persone, delle città e dei popoli avviene attraverso lo scambio e la condivisione di valori positivi, ispirati al rispetto per gli altri e orientati alla conoscenza comune, alla tolleranza, all'accoglienza e alla reciproca disponibilità a scambiarsi esperienze e prospettive.
In una società sempre più dinamica, connotata da profonde trasformazioni sociali, geopolitiche e tecnologiche, e dove lo sviluppo di valori deve andare almeno di pari passo con lo sviluppo materiale, sembra fondamentale cogliere tutte le occasioni, grandi e piccole, per ribadire e diffondere tali valori.
Settori naturalmente portati a tale missione sono quelli del turismo e dello sport. Essi sono di pieno diritto fenomeni sociali e culturali, oltre che economici, e presentano tra loro elementi di correlazione forte, condividendo alcuni valori base di curiosità intellettuale, disponibilità al cambiamento, apertura alla conoscenza e confronto leale.
Turismo e sport possono inoltre contribuire alla realizzazione degli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona, che punta a fare dell'Europa entro il 2010 l'economia fondata sulla conoscenza più competitiva del mondo. Il loro crescente impatto economico, infatti, rappresenta un volano per le economie dei paesi dell'Unione.
Tale contributo assume ancor più rilevanza dopo l'approvazione del testo costituzionale europeo che vede per la prima volta il turismo riconosciuto come materia di competenza comunitaria. Il CESE considera questo risultato un primo passo fondamentale, verso una politica europea di sviluppo, sostegno e coordinamento in materia di turismo e accoglie con favore l'inserimento nel suddetto testo costituzionale dell'articolo relativo allo sport.
1. Introduzione
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1.1 |
Il turismo e lo sport sono due settori che avranno in futuro un ruolo sempre più importante per il benessere economico e sociale europeo. Il loro ruolo chiave è unanimemente riconosciuto a livello mondiale. |
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1.2 |
Gli Stati e le società puntano sempre più su di essi come canali privilegiati per la diffusione di valori e messaggi positivi e per lo sviluppo di economie sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. |
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1.3 |
Da sempre lo sport attira grandi masse di persone che condividono la stessa passione che le porta a spostarsi continuamente per seguire gli eventi sportivi, dai più piccoli ai più grandi. |
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1.4 |
Il turismo, oggi, offre una completa gamma di attrazioni sportive che, soprattutto negli ultimi anni, stanno avendo grande successo, contribuendo a volte a rivitalizzare aree in parziale o forte declino (1). |
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1.5 |
Alcune sedi di avvenimenti sportivi sono diventate destinazioni turistiche, e viceversa. Queste caratteristiche si sono integrate sempre più, trovando una nell'altra nuovi elementi di offerta e di crescita. |
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1.6 |
Ciò ha aumentato la capacità delle singole destinazioni di attirare non solo giovani e meno giovani, ma anche persone diversamente abili che finalmente possono vivere l'esperienza sportiva legata alla vacanza in un modo nuovo e più gratificante. |
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1.7 |
Nel 2002 i turisti internazionali in Europa sono stati 411 milioni, il che corrisponde a un impatto sul PIL superiore al 5 % e ad una quota del turismo mondiale vicina al 58 %. L'Organizzazione mondiale del turismo (OMT) tuttavia prevede che entro il 2020 la quota dell'Europa nel mercato turistico mondiale scenderà al 46 %, pur con una presenza di turisti pressoché raddoppiata, a causa della concorrenza dei nuovi competitori. |
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1.8 |
Nel quadro del presente parere, il CESE ha promosso a Roma un'audizione pubblica su Turismo e sport: le sfide future per l'Europa, alla quale hanno partecipato autorevoli rappresentanti italiani ed europei del settore turistico e sportivo, oltre al capo dell'unità Turismo e a quello dell'unità Sport della Commissione europea. L'occasione si è rivelata un momento di confronto prezioso per i tanti suggerimenti e spunti di riflessione emersi (2). |
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1.9 |
Sulla scorta dell'audizione pubblica di Roma e tenuto conto che quest'anno la Giornata mondiale del turismo (27 settembre 2004), organizzata dall'OMT, è stata dedicata al tema Sport e Turismo: due forze vitali al servizio della reciproca comprensione, della cultura e dello sviluppo delle società, il CESE ha tracciato alcune linee di riflessione per una politica futura più integrata, in termini di analisi e intervento nei due settori. |
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1.10 |
Nel prossimo quinquennio l'Europa, che ha già ospitato nel 2004 i Campionati europei di calcio in Portogallo e le XXVII Olimpiadi e Para Olimpiadi in Grecia, sarà protagonista di una serie di eventi sportivi di rilevanza mondiale, il cui impatto in termini di flussi turistici ed economici sarà enorme. Il movimento di visitatori internazionali da una parte all'altra dell'Europa costituirà un'opportunità irripetibile per tutte le destinazioni del continente. |
2. Turismo e sport: le sfide future per l'Europa
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2.1 |
Nei prossimi anni quindi, i media di tutto il globo concentreranno la loro attenzione sul nostro continente per lunghi periodi. L'Unione europea si troverà in tutte queste occasioni (3) al centro della comunicazione su diversi canali e su livelli differenti. Si parlerà quindi di Europa, almeno nei grandi ambiti, anche in termini politici, socioculturali e turistici, oltre che ovviamente sportivi. |
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2.2 |
Questo periodo di grandi eventi sportivi deve costituire quindi per le società europee, ancor prima che un'opportunità economica, una occasione di riflessione e di esperienza di valori culturali e sociali in un'ottica di crescita e sviluppo sostenibile. |
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2.3 |
È evidente la portata dell'azione educativa per la popolazione degli Stati membri e di tutto il mondo che è possibile sviluppare e veicolare attraverso questi eventi. Particolare attenzione dovrà essere data ai segmenti giovanili e a quelli meno integrati nei tessuti sociali, tra i quali le persone diversamente abili. |
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2.4 |
In una prospettiva di competitività turistica, gli anni a seguire, così ricchi di grandi appuntamenti sportivi di rilevanza mondiale, potranno essere una grande occasione per il nostro continente, che potrà così sviluppare e valorizzare scelte di mercato orientate alla qualità dell'accoglienza e alla sostenibilità dei servizi offerti. |
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2.5 |
L'Unione europea è ormai formata da 25 Stati con tutti i benefici che ciò comporta per i 450 milioni di abitanti del nuovo territorio comunitario. Vi sarà quindi un numero più elevato di destinazioni accessibili, di cittadini interessati alla mobilità, di atleti ed eventi da integrare nel modo più rapido possibile nei programmi e circuiti del continente. |
3. Turismo e sport: binomio strategico per l'Europa
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3.1 |
Il turismo è un'industria di pace che favorisce l'integrazione tra i popoli e ne permette una coesistenza improntata alla tolleranza e al rispetto reciproco. |
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3.2 |
Il turismo ha dimostrato di poter contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone nel mondo, favorendo un più equo e solidale sviluppo economico. |
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3.3 |
Il suo impatto in termini di occupazione è notevole. A livello europeo sono più di 2 milioni le imprese impegnate nel settore con una manodopera che supera gli 8 milioni di addetti, senza considerare l'indotto. |
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3.4 |
Il turismo è, infatti, un settore trasversale, capace di attivare occupazione in misura maggiore rispetto ad altre categorie produttive. |
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3.5 |
Tuttavia è anche un settore particolarmente sensibile alle congiunture economiche negative, alle crisi internazionali nonché ai fenomeni stagionali che ne limitano l'impatto sull'occupazione di lungo periodo. Ciononostante ha sempre dimostrato una certa capacità di tenuta complessiva, grazie alla presenza di una varietà di offerte che per la loro diversità tipologica rappresentano un sistema in grado di compensare e assorbire criticità strutturali e contingenti. |
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3.6 |
La sfida dei prossimi anni sarà quella di creare e mantenere un quadro socialmente ed economicamente stabile in tutta l'Europa a 25, eliminando ogni forma di esclusione sociale. Il turismo e lo sport, insieme alla cultura, dovranno essere resi concretamente fruibili e accessibili a tutti, prevedendo forme di agevolazione per le categorie sociali più svantaggiate. |
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3.7 |
La Commissione europea ha già tracciato tale percorso nella sua comunicazione del novembre 2001 dal titolo Un approccio di cooperazione per il futuro del turismo europeo (4), e in quella successiva del novembre 2003 intitolata Orientamenti di base per la sostenibilità del turismo europeo (5). Si tratta adesso di sviluppare in concreto quanto espresso in tali documenti. |
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3.8 |
Tuttavia lo sviluppo di un turismo di qualità non può prescindere dall'integrazione con altri settori produttivi e/o ricreativi della società. E lo sport, vero serbatoio di valori, di cultura, di regole e di ideali, rappresenta la controparte ideale per un percorso di crescita sostenibile a tutti i livelli. |
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3.9 |
Lo sport, come il turismo, è ormai una componente fondamentale dell'attività umana nel tempo libero e allo stesso titolo è un motore di crescita sociale e di sviluppo economico dalle grandi potenzialità. |
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3.10 |
I valori da esso trasmessi che, come è noto, risalgono alle prime Olimpiadi greche dell'VIII secolo a.C., sono quanto mai attuali e trovano sempre più spazio nelle politiche di formazione per i giovani. |
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3.11 |
La dimensione economica dello sport negli ultimi anni è cresciuta a dismisura. I macro eventi sportivi sono diventati grandi momenti di aggregazione collettiva e sociale che trasmettono messaggi e valori in tutto il mondo e a tutte le fasce d'età. |
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3.12 |
Gli eventi sportivi hanno portato anche alla nascita di nuove forme di turismo che legano alla tradizionale vacanza la possibilità di praticare una determinata attività sportiva. I grandi eventi in questo senso fungono da catalizzatori e spingono la gente ad intraprendere nuove discipline sportive. |
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3.13 |
Lo sport, da un lato si avvantaggia delle infrastrutture e dei servizi turistici, dall'altro genera turismo e quest'ultimo a sua volta beneficia considerevolmente degli eventi sportivi che si svolgono nelle varie destinazioni. Basta pensare al numero di persone che si spostano per seguire un Campionato mondiale di calcio o una Olimpiade e soprattutto alla promozione di immagine che ne può derivare per il paese che ospita dei tali eventi. |
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3.14 |
Il presente parere terrà in considerazione soprattutto, anche se non solo, i macro eventi sportivi, che generalmente sono quelli che portano i maggiori benefici in termini culturali, sociali, economici e di visibilità per le destinazioni europee. |
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3.15 |
Per macro evento sportivo, in termini puramente generali e non esclusivi, si intende l'evento capace di attivare un significativo flusso di turisti pernottanti, che attivano quindi economia turistica sulla destinazione. |
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3.16 |
Il macro evento può essere occasione per evidenziare valori, comportamenti e pratiche che possono essere poi vissuti e sviluppati anche nei numerosi più piccoli eventi di livello locale (6). |
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3.17 |
La complessa relazione fra turismo e sport tuttavia si colloca in un più ampio intreccio che vede coinvolti anche gli ambiti sociale, culturale e ambientale. Il turista di oggi infatti ricerca esperienze di vacanza sempre più integrate, ovvero capaci di soddisfare al tempo stesso motivazioni di svago, culturali e sportive. |
4. Il livello istituzionale
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4.1 |
Negli anni passati le uniche basi giuridiche per una politica comunitaria del turismo si trovavano all'articolo 3, lettera u), del Trattato CE, in cui si faceva genericamente riferimento a misure in materia di turismo. Per un settore di così forte impatto sulle economie di molti paesi dell'Unione ciò rappresentava una forte limitazione alla realizzazione di una vera politica europea sul turismo. |
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4.2 |
Il turismo, infatti, è materia fortemente trasversale, che abbraccia quasi tutti i settori produttivi e dei servizi e necessita di economie di scala efficienti non soltanto nella sua gestione territoriale ma anche nel processo decisionale e politico che ne orienta le scelte. |
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4.3 |
Tuttavia, soprattutto a partire dal 1999, si è assistito ad un rinnovato e crescente interesse da parte delle Istituzioni comunitarie per il turismo (7). IL CESE ha seguito attivamente questa nuova tendenza e accoglie con grande entusiasmo l'inserimento di un articolo ad hoc sul turismo all'interno della Costituzione europea (8). |
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4.4 |
Questo traguardo conclude una lunga e talvolta penalizzante emarginazione del turismo e rappresenta la premessa necessaria per una parificazione e integrazione istituzionale del settore nelle politiche dell'Unione europea. |
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4.5 |
Il CESE si augura che il turismo possa d'ora innanzi contare su misure, programmi ed iniziative europee realmente mirate e specifiche. A questo proposito auspica la creazione di un'unica cabina di regia a livello comunitario, sull'esempio delle Agenzie europee competenti in determinati settori (9). |
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4.6 |
È comunque apprezzabile il fatto che l'azione dell'Unione europea si stia già indirizzando verso una politica per il turismo improntata allo sviluppo sostenibile in tutte le sue forme (10). |
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4.7 |
Per quanto riguarda poi la politica europea in materia di sport, essa poggia su alcuni fondamentali documenti: tra questi la Carta europea dello sport del 1992, il Trattato di Amsterdam che ne ha sancito la rilevanza sociale e la dichiarazione allegata al Trattato di Nizza che ne ha invece sancito la specificità tra le materie di competenza comunitaria. |
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4.8 |
Grazie tra l'altro all'impulso ricevuto dal vertice di Nizza, lo sport ha trovato un giusto spazio all'interno della Costituzione per l'Europa approvata nel giugno 2004, dove figura con un articolo specifico (11). |
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4.9 |
Per sottolineare il rilievo sociale ed educativo dello sport, la Commissione ha proclamato proprio il 2004 «Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport». Un modo per richiamare l'attenzione sul settore, nonché per finanziare progetti di formazione, sensibilizzazione e sviluppo nelle realtà scolastiche e parascolastiche di tutta l'Unione. |
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4.10 |
Nell'ambito di tale iniziativa si è anche favorita, pur con risorse limitate, la mobilità degli studenti, che hanno potuto così visitare luoghi diversi da quelli di appartenenza coniugando la loro voglia di scoprire e viaggiare con quella di praticare lo sport preferito. |
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4.11 |
Le modalità di integrazione tra turismo, sport e cultura, costituiscono una delle sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni per contribuire al rilancio dell'economia europea e per favorire un più elevato grado di benessere sociale per tutti. |
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4.12 |
Ciò assume un valore prioritario alla luce dei già richiamati obiettivi della strategia di Lisbona, che dovranno comunque tenere conto anche delle mutate condizioni economiche dei paesi dell'Unione per poter garantire crescita e sviluppo sostenibili e duraturi. |
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4.13 |
L'elaborazione a livello europeo di questa strategia innovativa che punta all'integrazione orizzontale di turismo, sport e cultura, può essere realizzata sia attraverso specifici workshop (da tenersi anche all'interno del forum europeo del turismo o di un forum europeo dello sport), sia attraverso la promozione di iniziative innovative (per esempio: scambi di studenti, attivazione di campagne di sensibilizzazione per coinvolgere il turista «sportivo» nella vita culturale e sociale del luogo dell'evento sportivo o, ancora, corsi volti allo sviluppo di nuove competenze, ecc.). Da questo punto di vista appare essenziale coinvolgere in primo luogo tanto la società civile quanto i partner privati. |
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4.14 |
Il riconoscimento giuridico dei due settori, turismo e sport, nella Carta costituzionale europea costituisce un grande passo avanti per la realizzazione di tali obiettivi, in particolare per la promozione e lo sviluppo della competitività delle imprese europee operanti nei due settori. |
5. Sicurezza e tregua olimpica
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5.1 |
Gli anni a venire, come detto, saranno ricchissimi di avvenimenti sportivi e milioni di persone accorreranno da tutto il mondo per assistervi. |
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5.2 |
Questo periodo di grandi spostamenti, di macro eventi sportivi e di forte attenzione mediatica pone con enfasi la questione della sicurezza. Essa va affrontata con senso di responsabilità, senza creare allarmismi ingiustificati, ma predisponendo tutte le misure di prevenzione e sorveglianza necessarie a garantire il sereno svolgimento di ogni manifestazione sportiva. |
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5.3 |
La cooperazione e l'elaborazione preventiva di strategie comuni di intervento sono, sotto tale aspetto, elementi decisivi per la gestione delle grandi manifestazioni sportive. |
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5.4 |
La sicurezza quindi dovrà essere al centro delle strategie organizzative degli eventi dei prossimi anni e la prevenzione dovrà costituirne il pilastro fondamentale. |
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5.5 |
Le Nazioni Unite, riunite in assemblea generale il 6 settembre 2000, hanno adottato una dichiarazione il cui punto 10 afferma: «Noi sollecitiamo gli Stati membri a rispettare la tregua olimpica, individualmente e collettivamente, adesso e in futuro e a sostenere il Comitato olimpico internazionale nei suoi sforzi per promuovere la pace e la comprensione tra gli uomini attraverso lo sport e l'ideale olimpico». |
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5.6 |
Sulla stessa linea si sono espressi di recente sia il Consiglio europeo di Bruxelles (12 dicembre 2003) che il Parlamento europeo (1o aprile 2004). In particolare quest'ultimo ha accolto favorevolmente la creazione, da parte del CIO (Comitato olimpico internazionale), di una fondazione internazionale per la tregua olimpica, organizzazione volta a promuovere ulteriormente gli ideali della pace e della comprensione attraverso lo sport. |
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5.7 |
Il CESE, nel suo contributo al dibattito sulla sicurezza, sottolinea la necessità di diffondere la tregua olimpica come «messaggio universale» per tutte le manifestazioni sportive mondiali dei prossimi anni. Il CESE, infatti, sostiene che lo sport possa contribuire a diffondere la cultura del dialogo e a moltiplicare le occasioni di incontro. |
6. Sostenibilità integrata
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6.1 |
Come già accennato, turismo e sport attivano relazioni complesse che creano impatti negli ambiti sociale, economico e ambientale. Questa complessità è ancor maggiore nel caso di eventi di dimensioni significative (i macro eventi). |
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6.2 |
L'organizzazione di eventi deve quindi ispirarsi a tutti i principi di sostenibilità: socioculturale, economica e ambientale. Vanno applicate anche allo sport e alle destinazioni sportive le linee guida per la sostenibilità nel turismo adottate dalla Commissione europea nella sua citata recente comunicazione Orientamenti di base per la sostenibilità del turismo europeo (12) e illustrate nel parere del CESE sul tema Per un turismo accessibile e socialmente sostenibile (13). |
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6.3 |
Da un punto di vista sociale e culturale l'evento sportivo dovrà in particolare essere un'occasione di valorizzazione delle identità e di scambio di culture. Si propone, quindi, di dare un sostegno ad iniziative ed eventi a carattere turistico/sportivo che coinvolgano più regioni di diversi paesi europei (sul modello del programma Interreg). |
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6.4 |
Da un punto di vista socioeconomico si sottolinea come vada tenuta in massima considerazione la popolazione locale come attore primario dell'evento. La progettazione di ogni servizio e infrastruttura dovrà considerarne i possibili utilizzi futuri da parte degli abitanti. La popolazione locale dovrà altresì essere il bacino di riferimento per l'attivazione di occupazione e di formazione orientata agli eventi stessi. |
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6.5 |
In termini di sostenibilità ambientale, ma non solo, si sono già sviluppati modelli per misurare le capacità di carico delle destinazioni e dei servizi correlati. Si considera opportuno sostenere una divulgazione e applicazione di tali modelli anche negli eventi sportivi, sostenendo come detto un approccio integrato, in una prospettiva composita di società, economia e ambiente. |
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6.6 |
Vanno quindi identificati e sostenuti i modelli di progettazione, gestione e sviluppo di tali eventi al fine di massimizzare le utilità e il valore aggiunto creato, anzitutto a beneficio del territorio e della comunità ospitante, che ne subisce comunque gli impatti negativi e solo raramente ne trae ritorni misurabili. |
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6.7 |
Eventi sportivi di dimensioni significative possono essere un'occasione per sviluppare competenze e know-how di alto livello, utili anche nel medio e lungo periodo alla destinazione turistico-sportiva, in termini di cultura dell'accoglienza e di predisposizione all'incontro. Possono inoltre servire alla diffusione delle migliori pratiche nell'ambito della gestione integrata del turismo e dello sport. |
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6.8 |
L'organizzazione di eventi complessi presuppone una iniziale attività di mappatura dei possibili conflitti sull'utilizzo delle risorse, dei servizi, degli spazi, e della loro qualità correlata, fra i cittadini e i visitatori temporanei. |
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6.9 |
Fondamentale sarà l'attività di «governance» fra enti sostenitori, enti organizzatori, rappresentanze locali, rappresentanze dei fruitori finali, rappresentanze degli interessi sociali e in generale fra tutti i soggetti coinvolti. |
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6.10 |
Gli eventi sportivi vanno inseriti nella programmazione di medio/lungo periodo sia della località che del paese ospitante. In particolare vanno considerati gli effetti che essi avranno sull'immagine complessiva della destinazione turistico-sportiva. |
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6.11 |
È noto che la stagionalità è spesso uno degli ostacoli allo sviluppo del turismo: orbene, gli eventi sportivi fungono anche da elementi di sostegno ad una politica di sviluppo del turismo e della sua economia lungo tutte le stagioni dell'anno, ottimizzandone i rendimenti e garantendo occupazione stabile e di lungo periodo. |
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6.12 |
È utile attivare e sostenere azioni di monitoraggio delle esperienze in corso e a venire, per contribuire alla definizione di un modello di esperienze per una progettazione e gestione di eventi sportivi nel pieno rispetto degli elementi sociali, ambientali ed economici sopra menzionati. In particolare sembra interessante sostenere una azione di monitoraggio in merito all'utilizzo degli impianti e all'uso ex post delle strutture e dei servizi avviati per uno specifico evento. |
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6.13 |
In generale si sottolinea la possibilità di adottare le misure, azioni e raccomandazioni contenute nel programma europeo pluriennale per uno sviluppo sostenibile del turismo creando un'Agenda 21 anche per lo sport e per le destinazioni maggiormente portate ad organizzare e ospitare eventi. |
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6.14 |
Le buone pratiche e le esperienze positive di progettazione e gestione di eventi turistico-sportivi dovranno essere sistematizzate, diffuse e messe in comune al fine di agevolare la miglior realizzazione possibile dei prossimi grandi eventi dell'Unione europea. |
7. Turismo, sport e formazione
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7.1 |
Si ribadisce l'opportunità di rafforzare, a tutti i livelli, il fine formativo ed educativo nell'ambito delle politiche inerenti allo sport e al turismo. |
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7.2 |
Tale approccio risulta anche dalla dichiarazione sullo sport allegata alle conclusioni del Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000, che sottolinea come «la Comunità debba tener conto delle funzioni sociali, educative e culturali dello sport al fine di rispettare e di promuovere l'etica e la solidarietà necessarie a preservarne il ruolo sociale». |
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7.3 |
L'integrazione e la valorizzazione dei valori positivi comuni fra turismo e sport possono essere forti strumenti di integrazione a livello di popolazioni, di località e di Stati. |
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7.4 |
La serie di manifestazioni che è iniziata nel 2004 appare quindi ancora più importante per l'obiettivo che ci si propone: poter trasmettere elementi e linee formative attraverso i grandi eventi, che godranno di una enorme visibilità di pubblico e istituzionale. |
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7.5 |
L'apertura dell'Unione a 10 nuovi paesi è un elemento che rafforza questa opportunità. Una finalità educativa di conoscenza dell'Unione e dei suoi popoli, uno scambio reciproco di valori di sportività, lealtà e competitività potranno essere estesi e condivisi con i nuovi Stati membri attraverso l'utilizzo dei grandi mezzi di comunicazione. |
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7.6 |
Valori centrali da sviluppare e comunicare possono essere anche quelli della tolleranza, dell'apertura e accoglienza nonché della disponibilità all'incontro fra popoli ed etnie diverse. Lo scambio di tali valori all'interno dell'Unione europea, richiede da un lato una formazione adeguata, sia scolastica che destinata agli adulti attivi nei settori del turismo e dello sport, e dall'altro uno scambio approfondito di esperienze, che è opportuno promuovere. I turisti associano infatti ai propri viaggi anche attese riguardanti i valori di cui sopra. |
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7.7 |
Un'attenzione particolare deve essere riservata, negli eventi sportivi e turistici, a diffondere la cultura del diritto di praticare e partecipare alle varie discipline ed eventi relativi per tutti i segmenti della popolazione, ed in particolare per quelli più deboli: giovani, anziani e diversamente abili. |
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7.8 |
Come infatti emerge dalla dichiarazione sullo sport allegata alle conclusioni del Consiglio europeo di Nizza del 2000, già richiamata, «la pratica delle attività fisiche e sportive rappresenta, per i disabili, fisici o mentali, un mezzo privilegiato di sviluppo individuale, di rieducazione, di integrazione sociale e di solidarietà …». |
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7.9 |
Tali azioni in favore delle fasce più deboli della popolazione, devono essere portate avanti da: istituzioni centrali e locali, federazioni nazionali, società e associazioni sportive, club non professionistici e scuole. |
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7.10 |
Infatti, proprio il mondo della scuola è il terreno più fertile per la diffusione di valori positivi e di conoscenza reciproca, in quanto l'intreccio fra sport, turismo e formazione può essere sfruttato al meglio incominciando già dall'età scolare. |
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7.11 |
Si propone quindi di continuare a promuovere la mobilità e gli scambi di studenti tramite l'organizzazione di incontri sportivi che contengano anche momenti di conoscenza e di approfondimento delle realtà e delle culture locali. |
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7.12 |
Si propone altresì di attivare campagne per coinvolgere il turista sportive nella vita culturale e sociale del luogo dell'evento sportive, in modo da ridurre ogni fenomeno di violenza e intolleranza e da stimolare anzi occasioni di crescita reciproca. |
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7.13 |
Appare interessante anche verificare l'opportunità di corsi volti allo sviluppo di nuove competenze, finalizzate all'organizzazione di eventi turistico/sportivi, che considerino tutti gli elementi di crescita sociale, di sostenibilità integrata, di comunicazione, e di marketing legati al mondo del turismo. |
8. Conclusioni
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8.1 |
Turismo e sport possono configurarsi come laboratori per lo sviluppo, lo scambio e la condivisione di valori positivi, ispirati al rispetto per gli altri e orientati alla conoscenza comune, alla tolleranza e all'accoglienza reciproca. Essi sono, infatti, settori naturalmente portati a tale missione e il loro ruolo assume particolare rilievo nel contesto di una società sempre più dinamica, connotata da profonde trasformazioni socio-culturali, geopolitiche e tecnologiche. |
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8.2 |
Turismo e sport possono, inoltre, contribuire fortemente alla realizzazione degli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona. Il loro crescente impatto economico, infatti, potrebbe divenire un vero e proprio volano per l'economia dell'Unione europea, soprattutto se si sfruttassero appieno tutte le occasioni di elaborazione e diffusione delle competenze legate a questi due settori. |
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8.3 |
L'inserimento del turismo e dello sport nella versione finale della Costituzione europea rappresenta una svolta storica per i due settori. Il CESE auspica ora una significativa attività a livello comunitario in questi due ambiti e suggerisce l'utilizzo del metodo aperto di coordinamento per garantire l'interscambio di capacità e conoscenze ed il confronto a livello europeo. |
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8.4 |
Turismo e sport sono due settori complessi e non omogenei, molto difficili da studiare congiuntamente e da comparare in termini economici e sociali. Il CESE propone quindi la creazione di un Osservatorio comune europeo e di una banca dati capaci di raccogliere, assemblare e diffondere negli Stati membri conoscenze e migliori pratiche per lo sviluppo dei due settori. |
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8.5 |
Il CESE auspica inoltre che l'Unione europea promuova studi e ricerche per permettere un'analisi comparata a livello europeo dell'impatto sociale, economico e ambientale del binomio turismo-sport. |
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8.6 |
La diffusione di una cultura dell'accessibilità per tutti al turismo e allo sport e l'elaborazione di politiche a sostegno di essa, deve costituire una priorità per tutte le azioni di sviluppo dei due settori, considerando tanto le fasce della popolazione più deboli, ovvero giovani, anziani e diversamente abili, quanto i segmenti con limitata capacità di spesa. A questo fine si auspica una campagna di sensibilizzazione per diffondere la consapevolezza che accessibilità e sostenibilità sono requisiti che portano a una maggiore competitività nel mercato. |
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8.7 |
Si propone di creare un'Agenzia europea per il turismo, con la finalità di salvaguardare le specificità di questo settore, di analizzarne le criticità, di delineare possibili linee di sviluppo e di identificare strumenti innovativi per la crescita sostenibile da integrare nelle azioni strutturali dell'Unione europea. |
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8.8 |
Turismo e sport sono fenomeni poliedrici e complessi, con elevate potenzialità di sviluppo. Il presente parere sostiene la necessità di un'integrazione orizzontale di questi settori a livello europeo, affinché queste potenzialità vengano concretizzate tanto in campo socio-economico, quanto in campo culturale. Il CESE sottolinea inoltre la necessità, nell'attuazione delle misure richieste, di un'attenzione costante alla loro sostenibilità sia sotto i profili suddetti che sotto quello ambientale. |
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8.9 |
Il presente parere è denominato dal CESE Dichiarazione di Roma su turismo e sport al fine di una sua migliore identificazione e diffusione in tutte le manifestazioni rilevanti del settore turistico e sportivo a livello europeo. |
Bruxelles, 15 dicembre 2004.
La Presidente
del Comitato economico e sociale europeo
Anne-Marie SIGMUND
(1) Esempio rappresentativo di questo processo è la città di Torino che, grazie alle prossime Olimpiadi e Paraolimpiadi invernali del 2006, sta rivitalizzando aree industriali dismesse e valorizzando nuovi territori periferici portando linfa all'economia locale in tutti i settori.
(2) Audizione pubblica Turismo e sport: le sfide future per l'Europa, organizzata a Roma il 22 aprile 2004 presso il CNEL (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro).
(3) Cfr. nota 3.
(4) COM(2001) 665 def.
(5) COM(2003) 716 def.
(6) Campionati di categoria locali, tornei intrascolastici e amatoriali, manifestazioni sportive a livello territoriale, universiadi, ecc.
(7) A partire dal piano di azione europeo per l'occupazione nel turismo del 1999, fino alla comunicazione della Commissione Un approccio di cooperazione per il futuro del turismo europeo del 13 novembre 2001, alla risoluzione del Parlamento europeo del 14 maggio 2002 o alla risoluzione del Consiglio sul futuro del turismo europeo del 21 maggio 2002 o infine alla comunicazione della Commissione Orientamenti di base per la sostenibilità del turismo europeo del novembre 2003.
(8) Art. I-17 e art. III-281, Sezione 4.
(9) Es.: Agenzia europea per la valutazione dei medicinali; Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro; Agenzia europea per la sicurezza alimentare; Agenzia europea per l'ambiente; ecc.
(10) Il CESE ha partecipato a questo processo attraverso il suo parere di iniziativa Per un turismo accessibile a tutti e socialmente sostenibile (GU C 32 del 5.2.2004), con il quale ha voluto dare un contributo per le future azioni di intervento.
(11) Art. I-17 e art. III-282, Sezione 5.
(12) COM(2003) 716 def.