20.5.2005   

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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 120/17


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema I corridoi paneuropei di trasporto

(2005/C 120/04)

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 23 gennaio 2003, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del proprio Regolamento interno, di elaborare un parere sul tema I corridoi paneuropei di trasporto.

La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 5 ottobre 2004, sulla base del progetto predisposto dalla relatrice ALLEWELDT.

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 27 ottobre, nel corso della 412a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 164 voti favorevoli, 2 voti contrari e 9 astensioni.

1.   Introduzione

1.1

Il gruppo di studio permanente sui corridoi paneuropei di trasporto ha ripreso i suoi lavori nel gennaio 2003, estendendo la sua sfera di competenza a tutti i problemi connessi allo sviluppo di tali corridoi (1). Nella sessione plenaria del dicembre 2002, l'assemblea aveva preso atto con grande soddisfazione delle attività svolte dal gruppo nel corso del mandato precedente. Nel periodo 2003-2004 non solo le attività attinenti ai corridoi sono state proseguite e sviluppate, ma la Commissione europea ha anche preso nuove importanti decisioni di indirizzo sullo sviluppo delle reti transeuropee di trasporto (TEN-T), decisioni che incidono anche sui lavori relativi ai dieci corridoi di Helsinki. L'allargamento dell'Unione europea, nel maggio 2004, e le prospettive di adesione per i paesi dell'Europa sudorientale modificano anch'essi il contesto generale per la politica infrastrutturale comune e la cooperazione nell'ambito dei corridoi.

1.2

Il presente parere d'iniziativa si propone non solo di riferire in merito alle attività e alle prese di posizione del Comitato economico e sociale europeo circa i «corridoi paneuropei» di trasporto nei due anni appena trascorsi, ma anche di suggerire agli interessati quali passi ulteriori compiere e in quale modo il Comitato potrà risultare utile in proposito.

2.   Un nuovo contesto generale per la politica paneuropea delle infrastrutture di trasporto

2.1

Con il rapporto del gruppo di esperti guidato da Karel VAN MIERT, stilato a metà del 2003, la Commissione ha dato inizio alla revisione delle TEN-T. In sostanza, il rapporto ha proposto di ampliare l'elenco di progetti prioritari del 1996 e di prevedere nuove possibilità di finanziamento da parte dell'Unione e una nuova e migliore forma di coordinamento (2). Vi era l'intenzione di integrare il concetto di corridoi di trasporto nella politica infrastrutturale dell'Unione: al posto di una politica infrastrutturale mirata in generale alla costruzione di una rete, si reputava necessario, in una prospettiva futura, concentrarsi su priorità specifiche lungo determinati assi principali. Questo approccio propugnato dal gruppo VAN MIERT non ha trovato però consenso.

2.2

Il Comitato ha discusso in dettaglio sul «futuro delle TEN-T» nella riunione esterna che la sezione TEN ha tenuto a Roma nel settembre 2003, insieme alla V commissione «Grandi opere e reti infrastrutturali» del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), giungendo all'adozione di una dichiarazione comune (3). Quest'ultima sollecita un impegno maggiore nella realizzazione di una rete integrata di trasporti che consenta al tempo stesso di incorporare efficacemente i nuovi Stati membri e di oltrepassare i confini di tali paesi. L'intermodalità e la sostenibilità andrebbero messe al primo posto e il finanziamento potenziato congiuntamente, ricorrendo magari a un fondo comunitario per la rete transeuropea dei trasporti.

2.3

Una richiesta presentata dalla presidenza di turno italiana ha indotto il Comitato a elaborare un parere d'iniziativa destinato ad approfondire il dibattito avviato a Roma. Nel parere intitolato «Le infrastrutture di trasporto del futuro: pianificazione e paesi limitrofi - mobilità sostenibile - finanziamento» (4), il Comitato ha riassunto le sue posizioni attuali riguardo alla politica europea delle infrastrutture di trasporto. In una prospettiva futura, il Comitato propone di sperimentare nuove forme e nuovi strumenti di finanziamento, di dare maggiore priorità alla tutela dell'ambiente e alla sostenibilità sociale ed ecologica e, all'atto di pianificare e di realizzare una rete paneuropea dei trasporti, sia di salvaguardare quanto di positivo è già stato realizzato in merito ai corridoi di Helsinki, sia di far fronte alle nuove sfide con nuovi metodi.

2.4

L'Unione ha indicato come importante priorità la ricostruzione pacifica dell'Europa sudorientale e, con grande coerenza, ha promosso vigorosamente lo sviluppo di infrastrutture di trasporto funzionali in questa regione. A complemento dei corridoi già esistenti che interessano la regione (X, V, VII, IV e VIII) e sulla base della dichiarazione di Helsinki del 1997 e delle esperienze maturate nel corso del processo TINA (5), è stato concepito un piano di trasporti per l'Europa sudorientale. Di questo fa parte una rete infrastrutturale intermodale, denominata South East Europe Core Regional Transport Network (rete di trasporto regionale di base dell'Europa sudorientale), che si intende realizzare nell'ambito di una collaborazione coordinata. I paesi interessati (6) hanno elaborato un memorandum d'intesa che, tra l'altro, fa esplicito riferimento alla collaborazione con i gruppi di interesse socioeconomico della regione e con il gruppo di studio permanente del Comitato.

2.5

Il coordinamento dell'attività dei comitati direttivi istituiti per i dieci corridoi di Helsinki (7) e per le quattro aree paneuropee dei trasporti («P.E.Tr.A.)» (8) ha «cambiato volto». Con cadenza più o meno annuale, la Commissione invita i presidenti dei comitati direttivi e i capi dei segretariati permanenti dei corridoi, nonché numerosi altri rappresentanti di organizzazioni e istituzioni europee per uno scambio di vedute sulla situazione e sulle prospettive di lavoro future. L'ex gruppo di lavoro «Trasporti» del G-24 andrebbe sostituito da una struttura operativa più piccola e più efficiente. Allo stesso tempo, i responsabili della Commissione sanno perfettamente che determinati aspetti del coordinamento e del supporto tecnico-organizzativo possono essere curati solo dalla loro istituzione. Le ultime riunioni si sono svolte nel giugno 2003 e il 15 marzo 2004. Le principali conclusioni raggiunte sono raccolte nei capitoli 3 e 4.

2.6

L'allargamento e la «nuova politica di vicinato» dell'Unione condizionano anche la pianificazione della futura politica dei trasporti all'interno e all'esterno dell'Europa. Nel giugno scorso la Commissione e il Parlamento europeo hanno tenuto una riunione strategica congiunta a cui hanno invitato i rappresentanti del settore dei trasporti europeo, con particolare attenzione per i nuovi vicini dell'Europa allargata. In tale occasione si è deciso di istituire un gruppo di lavoro di alto livello con il compito di preparare il terreno per la stipula di accordi sullo sviluppo dei grandi assi di trasporto transeuropei, specie in direzione dei paesi vicini dell'Europa orientale, della Federazione russa, del mar Nero e dei Balcani. Per la regione del Mediterraneo è stato avviato un progetto per la creazione di una rete di trasporto euromediterranea. Quanto alla Turchia, sono attualmente allo studio le sue esigenze in termini di infrastrutture di trasporto.

3.   L'orientamento dei lavori del gruppo di studio permanente

3.1   Nuovi sviluppi e vecchi compiti: informazione e trasparenza

3.1.1

Benché da sette anni ormai trovi applicazione la dichiarazione di Helsinki, sette anni in cui si è consolidata la collaborazione all'interno dei comitati direttivi con la partecipazione generalizzata della Commissione europea, la trasparenza e l'interconnessione tra le diverse opere di pianificazione non hanno tuttavia registrato miglioramenti di sorta. I nuovi orientamenti TEN-T, i corridoi e le aree paneuropee, la rete di trasporto regionale di base dell'Europa sudorientale, i lavori della Conferenza europea dei ministri dei trasporti (CEMT) e della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UN-ECE) e diverse iniziative regionali di collaborazione rafforzata sono sostanzialmente appannaggio di un gruppo ristretto di esperti.

3.1.2

La mancanza di trasparenza è più accentuata a livello di società civile organizzata. Compito fondamentale del gruppo di studio permanente resta pertanto quello di fungere da anello di congiunzione, di effettuare cioè opera di informazione in seno agli organi ufficiali e nei confronti delle organizzazioni della società civile direttamente coinvolte.

3.1.3

La Commissione lavora attualmente a un sistema informativo (GIS) che dovrebbe essere disponibile in linea generale per la pianificazione e la valutazione d'impatto. Il GIS, utilizzato finora solo internamente, potrebbe però essere potenziato sotto il profilo dei dati socioeconomici e, in tal modo, risultare più utile per le tematiche affrontate dal Comitato. Questa possibilità andrebbe discussa con la Commissione.

3.2   Ricorso alla procedura di consultazione: le vie di comunicazione «europee» richiedono un consenso «europeo»

3.2.1

Dal bilancio stilato dal gruppo VAN MIERT emergono chiare le difficoltà incontrate: tra gli ambiziosi progetti europei e la loro realizzazione vi sono lacune difficili da colmare. Una maggior pianificazione a livello transfrontaliero e una più attiva partecipazione dei gruppi d'interesse della società civile sono stati giustamente riconosciuti come elementi in grado di produrre in futuro risultati migliori e sono stati pertanto inseriti nei nuovi orientamenti TEN.

3.2.2

Il coinvolgimento della società civile organizzata è essenziale per un'evoluzione equilibrata, che tenga conto anche degli interessi locali e regionali e dia sostanza al funzionamento e all'utilizzo delle vie di comunicazione. I progetti infrastrutturali di interesse europeo assolvono la loro funzione solo se soddisfano e fanno propria l'istanza della sostenibilità. A tal fine si dovranno coinvolgere le organizzazioni imprenditoriali, i vettori, i sindacati, le associazioni ambientaliste e quelle dei consumatori attraverso un processo che operi in modo transfrontaliero a livello europeo. L'impulso a creare vie di comunicazione «europee» può venire solo da una concezione «europea» e da un consenso «europeo» sorretti dalla collettività.

3.2.3

Ancora una volta il Comitato ha offerto il proprio contributo alla creazione di questo consenso, per il quale lo strumento delle audizioni va utilizzato sistematicamente a livello europeo. Ha sconsigliato tuttavia di caratterizzarlo come esercizio obbligatorio, se non vi è garanzia che i risultati ottenuti siano poi presi in considerazione. L'audizione sul processo TINA, organizzata dal Comitato nel 1998 in collaborazione con la Commissione, pur avendo registrato forte interesse e avendo raggiunto conclusioni ben precise, non è stata nemmeno menzionata nella relazione finale.

3.3   Dalla consultazione alla collaborazione a livello progettuale e pratico

3.3.1

Per buona parte dei lunghi anni che lo hanno visto impegnato nella politica di trasporto paneuropea, il Comitato ha formulato una richiesta in particolare, quella di essere coinvolto e consultato. Oggigiorno, gli operatori del settore a livello europeo hanno largamente esaudito il Comitato, che nel frattempo ha instaurato proficui rapporti di lavoro. A questo punto risulta assolutamente giustificata la richiesta - ancora una volta del Comitato - di collaborare a livello progettuale e pratico al lavoro dei comitati direttivi e di altri organismi.

3.3.2

Le basi contenutistiche di questa collaborazione in fase progettuale sono poste soprattutto dal recente parere d'iniziativa sul tema «Le infrastrutture di trasporto del futuro» che definisce i fondamenti della politica dei trasporti europei a giudizio del Comitato. L'obiettivo della sostenibilità, le riflessioni su come migliorare le modalità di finanziamento e l'orientamento paneuropeo dell'infrastruttura stradale costituiscono tre punti cruciali di tale documento. Quanto al rafforzamento dei grandi assi di trasporto, nel parere si individuano alcune priorità verso le quali si deve orientare l'attenzione del gruppo di studio permanente, vale a dire (9):

accertare l'efficacia dei collegamenti migliori tra le varie aree economiche,

incrementare l'intermodalità dei corridoi TEN in base a criteri di qualità di facile comprensione,

migliorare il collegamento con le vie di navigazione interna,

integrare il trasporto marittimo a corto raggio nella pianificazione dei corridoi TEN,

rafforzare ulteriormente la collaborazione in tema di trasporto ferroviario, che appare già in parte riuscita,

dedicare maggior attenzione al collegamento tra le reti di trasporto regionali e locali e i principali assi,

nei lavori relativi ai corridoi, inserire obiettivi di sviluppo aziendale di tipo qualitativo (come, ad esempio, la sicurezza, gli interessi dei consumatori, le condizioni di lavoro specie nel trasporto stradale sulle lunghe distanze, la qualità dei servizi e l'impatto ambientale dei trasporti),

mantenere per quanto possibile il concetto di corridoio e ampliarlo ulteriormente in termini territoriali.

3.3.3

Tali obiettivi sono stati in parte ripresi nei nuovi orientamenti TEN elaborati dalla Commissione. L'abilità sta ora nel procedere con la loro realizzazione tramite una collaborazione transfrontaliera. Il Comitato ha buone probabilità di contribuire in tal senso grazie ad iniziative specifiche e concrete.

3.4   Creazione di una rete di corridoi e collaborazione regionale

3.4.1

I lavori dei comitati direttivi, intanto, procedono a intensità più o meno simile per tutti i corridoi. Al tempo stesso si constata, in linea generale, l'esistenza di punti di contatto tra le regioni, tanto da poter parlare ormai, più che di singoli assi, di una rete di corridoi. Insieme agli approcci adottati nelle aree paneuropee, si afferma in misura crescente una cooperazione dotata di una componente regionale, ad esempio nell'Europa sudorientale (corridoi IV, V, VII e X) o nella regione del mar Baltico (corridoi I e IX), il che contrasta con la scarsa attività sviluppatasi finora nelle aree paneuropee dei trasporti designate ufficialmente (PETRA).

3.4.2

Entrambi gli approcci - vale a dire la realizzazione di grandi assi di trasporto e lo sviluppo di reti regionali allargate - sono tra loro complementari. In seno al gruppo di studio permanente ci si dovrebbe in futuro concentrare maggiormente sulle questioni di sviluppo regionale. Creando un collegamento tra politica dei trasporti, sviluppo regionale e le tematiche - nell'ambito delle relazioni esterne - che il Comitato giudica prioritarie (paesi vicini dell'Europa orientale, dimensione nordica, Europa sudorientale), questi fornisce un importante contributo grazie al lavoro delle sue sezioni specializzate.

3.5   Un compito per il futuro: creare nuovi collegamenti

3.5.1

Se la riunione strategica tra la Commissione e il Parlamento del giugno 2004 è certamente lodevole, il Comitato ha però sempre ripetuto che, con l'ampliamento, l'iniziativa comunitaria volta ad avviare la realizzazione di nuovi collegamenti a livello europeo non dovrà perdere vigore. In una lettera indirizzata al Comitato, la Commissione ha tenuto a precisare che si tratta di un punto di partenza per una procedura decisionale più aperta e allargata, a cui tutti i partecipanti potranno contribuire. Questa apertura è decisiva per la riuscita e la sostenibilità di nuovi progetti infrastrutturali a livello europeo.

3.5.2

Le esperienze maturate finora, specie in seno ai comitati direttivi, costituiscono un fondamento importante e imprescindibile per i nuovi progetti infrastrutturali. Il contributo specifico del Comitato, descritto nel presente parere, che è frutto di anni e anni di esperienza pratica, potrebbe essere utilizzato in una fase precoce della pianificazione, un'occasione questa da non perdere.

4.   Attività del gruppo di studio permanente nei singoli corridoi di trasporto

4.1

Nel corridoio II  (10), intanto, si è costituito un gruppo di lavoro sindacale, che si è riunito per la prima volta il 10 e 11 aprile 2003 a Mosca. Il Comitato ha partecipato anche alla riunione ufficiale dei comitati direttivi svoltasi il 15 e 16 maggio 2003 a Berlino. Da entrambi gli incontri sono emersi spunti promettenti per i lavori del Comitato. Nell'ambito del corridoio II, il problema è la difficile cooperazione con la Bielorussia. Si è affermata ormai la tendenza ad aggirare il paese da nord, e con esso una grossa e ben sviluppata tratta del corridoio, in modo da evitare difficoltà alle frontiere. Attualmente si sta intensificando la cooperazione tra società ferroviarie. Di recente è stata proposta l'estensione del corridoio fino ad Ekaterinburg. Vi è particolare interesse ad affrontare in maniera più efficace i problemi del trasporto stradale e le formalità pratiche da espletare alle frontiere, avvalendosi in questo caso del contributo del Comitato.

4.2

La partecipazione ai lavori relativi al corridoio IV  (11) si è continuamente consolidata. La riunione del comitato direttivo, svoltasi a Sopron, Ungheria, il 20 e 21 maggio 2003, ha visto, tra l'altro, un incontro tra esponenti delle aziende ferroviarie e dei sindacati ferroviari attivi nel corridoio IV. Ciò ha dato vita a un proficuo dibattito, che merita di essere proseguito, sulla promozione del trasporto su rotaia, cosa che è stata fatta nell'ultima riunione, svoltasi a Dortmund il 10 e 11 novembre 2003. Come tematiche principali dei futuri colloqui sono stati identificati gli ostacoli tecnico-organizzativi incontrati ai posti di controllo frontalieri e le proposte per un loro superamento. Per garantire continuità, d'ora in poi parteciperà alle riunioni dei comitati direttivi, in veste di osservatore, anche un esponente della cooperazione sindacale dei lavoratori del settore ferroviario. È ora doveroso affrontare i temi della situazione socioeconomica del trasporto di merci su strada e degli aspetti tecnico-organizzativi di questo tipo di trasporto nel corridoio IV.

4.3

Il Comitato attribuisce un valore particolare alla promozione del corridoio X  (12) e, a tal fine, ha intensificato i contatti con il comitato direttivo locale. Le possibilità di intervento del Comitato si sono concretizzate nella riunione del comitato direttivo svoltasi il 18 e 19 luglio 2003 in Slovenia. Il 3 novembre 2003 il Comitato ha organizzato a Belgrado una riuscita conferenza-dialogo, che è sfociata in una dichiarazione comune (13). Da ciò hanno preso il via ulteriori iniziative volte ad intensificare la collaborazione soprattutto nel settore ferroviario. I contatti di lavoro a Sarajevo e la collaborazione con il comitato direttivo della rete di trasporto regionale di base dell'Europa sudorientale sono gli altri aspetti di questa attività. Ai fini di una politica portuale equilibrata e di un collegamento delle infrastrutture portuali con l'entroterra, il corridoio V  (14) costituisce un importante asse di trasporto.

4.3.1

Ai primi di novembre 2004 si terrà una manifestazione, a cui parteciperà l'associazione di categoria del settore ferroviario per il corridoio X (ARGE Korridor X), per promuovere servizi ferroviari di qualità più elevata; essa prevede, in particolare, un corteo ed una serie di azioni a Villaco (Austria), Zagabria (Croazia) e Sarajevo (Bosnia Erzegovina) (15).

4.4

A sostegno della navigazione interna e del corridoio VII (Danubio) (16), il Comitato ha elaborato una serie di proposte (17). Nel luglio 2004 si è tenuta l'ultima riunione del comitato direttivo. Attualmente, in seno al gruppo di studio permanente sono in corso ulteriori riflessioni in particolare sugli ostacoli che ancora si frappongono allo sviluppo del trasporto marittimo nel corridoio VII e sulle disposizioni più appropriate per eliminare tali ostacoli. L'attenzione del gruppo è anche rivolta alle alternative esistenti e agli investimenti necessari per una migliore integrazione all'interno di un sistema di trasporto intermodale. (18)

4.4.1

Nel parere sul tema «Le infrastrutture di trasporto del futuro» (19), il Comitato ha evidenziato «la necessità di collegare i porti, promovendo in particolar modo il corridoio VII, Danubio, creando i raccordi con le ferrovie e prevedendo adeguate disposizioni sugli aspetti tecnici e sociali della navigazione fluviale transfrontaliera».

4.4.2

Inoltre, al fine di ottimizzare il ruolo del Danubio come corridoio paneuropeo di trasporto, il comitato consultivo misto UE-Romania (nella riunione tenutasi a Bucarest il 23 e 24 maggio 2002) ha proposto di intraprendere dei lavori e di fornire un maggiore sostegno finanziario per migliorare la navigabilità del fiume e il suo collegamento con il mar Nero.

4.5

Sin dalla conferenza-dialogo sui corridoi III  (20) e VI  (21) tenutasi a Katowice, Polonia, nel 2001, il Comitato non ha intrapreso alcuna attività propria riguardo a tali corridoi. In una lettera trasmessa nell'agosto 2004, il segretariato del corridoio III invita ora a presentare proposte per contribuire al programma di lavoro 2003/2004.

4.6

Nell'ultimo biennio il Comitato ha trovato particolare sostegno nella nuova cooperazione sindacale dei lavoratori dei trasporti che operano lungo i corridoi e nel contesto paneuropeo, formatasi sotto l'impulso della Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (European Federation Transport Workers, ETF). Questo progetto dell'ETF ha fornito un apporto decisivo in termini progettuali e pratici alla riuscita del lavoro del Comitato per tutti i modi di trasporto ed è destinato anche in futuro a rafforzare tale cooperazione.

4.7

Da segnalare, infine, che il presidente del gruppo di studio permanente, in collaborazione con la segreteria della sezione TEN e con l'ausilio dei servizi competenti della Commissione europea, ha predisposto una breve scheda informativa per ciascun corridoio (22).

5.   Raccomandazioni per il futuro

5.1

I nuovi aspetti della politica paneuropea dei trasporti appena descritta sono stati accolti dal gruppo di studio permanente per poi essere integrati nell'opera di progettazione e di attuazione pratica a livello regionale. Mai come ora la forza del Comitato risiede nella capacità di riconciliare interessi diversi per poi tradurli in proposte concrete. In questo caso l'accento andrà posto sulle azioni pratiche e sulla presenza sul campo.

5.2

Il gruppo di studio permanente del Comitato costituisce una sorta di camera di compensazione che funge da centro d'informazione e di contatto per le parti interessate all'interno o all'esterno del Comitato stesso. Informazione, moderazione, coordinamento delle attività del Comitato e partecipazione responsabile all'opera più generale di coordinamento su scala europea: questi i compiti centrali del gruppo di studio permanente che ha costruito le proprie fondamenta in 13 anni di partecipazione attiva da parte del Comitato alla politica paneuropea dei trasporti.

5.3

Nel prossimo biennio il Comitato dovrà incentrare le proprie attività sulla collaborazione pratica e il coinvolgimento in loco delle organizzazioni della società civile; si tratta di un contributo alla realizzazione degli obiettivi in materia di politica dei trasporti di cui al punto 3.3.2 in quanto le organizzazioni della società civile direttamente interessate potranno così modulare la loro valutazione, la loro critica e le loro proposte di miglioramento in base, di volta in volta, al singolo corridoio, regione o progetto infrastrutturale.

5.4

Si dovrebbe altresì intensificare ulteriormente la collaborazione del Comitato con i comitati direttivi dei corridoi e la Commissione europea. Il gruppo di studio permanente dovrà in particolare svolgere appieno il nuovo ruolo assegnatogli nel quadro della realizzazione della rete di trasporto regionale di base dell'Europa sudorientale (cfr. punto 2.4).

5.5

Il gruppo di studio permanente dovrà inoltre condurre una riflessione sulle modalità migliori per tener conto degli aspetti operativi dell'attività di trasporto nel realizzare gli assi di trasporto paneuropei; in particolare si ravvisa l'opportunità di concretizzare maggiormente, nel contesto della politica dei corridoi, aspetti quali l'intermodalità, la protezione ambientale, la sicurezza, le condizioni sociali e l'efficienza.

5.6

Nel quadro della politica europea di vicinato sono attualmente in fase di progettazione nuovi assi di trasporto. Dal momento che la Commissione europea ha dato prova di apertura, il gruppo di studio permanente dovrebbe da parte sua fornire il proprio contributo.

5.7

Le attività della Commissione europea e dei comitati direttivi nei singoli corridoi e nelle regioni attraversate dovrebbero essere più strettamente correlate. La Commissione deve in questo caso svolgere un'importante funzione di coordinamento, sotto forma, tra l'altro, di assistenza tecnico-organizzativa. Sarebbe auspicabile dare più spazio a un orientamento comune - che coinvolga tutte le parti in causa - delle diverse attività a livello paneuropeo e un coinvolgimento rafforzato del Parlamento europeo.

Bruxelles, 27 ottobre 2004.

La Presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Anne-Marie SIGMUND


(1)  Decisione dell'Ufficio di presidenza del 23 ottobre 2002.

(2)  Per una valutazione più approfondita cfr. il relativo parere del CESE, GU C 10 del 14.1.2004, pag. 70.

(3)  CESE 1043/2003 fin - disponibile presso la segreteria della sezione TEN.

(4)  Parere adottato il 28 gennaio 2004, GU C 108 del 30.4.2004, pag. 35.

(5)  Transport Infrastructure Needs Assessment (TINA), programmazione delle infrastrutture con i paesi candidati nella seconda metà degli anni Novanta.

(6)  Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Serbia-Montenegro, ERIM.

(7)  Una mappa dettagliata dei corridoi è disponibile presso la segreteria della sezione TEN.

(8)  PETRA: le quattro aree servite, in base alla dichiarazione di Helsinki del 1997, sono: Barents-Euroartica - bacino del mar Nero - bacino Mediterraneo - mare Adriatico/mar Ionio.

(9)  GU C 108 del 30.4.2004, pag. 35, punti 1.8.1-1.8.8.

(10)  Germania - Polonia - Bielorussia - Russia.

(11)  Germania - Repubblica ceca - Austria - Slovacchia - Ungheria - Romania - Bulgaria - Grecia - Turchia.

(12)  Austria - Croazia - Serbia - ERIM - Slovenia - Ungheria - Serbia - Bulgaria.

(13)  Cfr. allegato 1.

(14)  Italia - Slovenia - Ungheria - Ucraina - Slovacchia - Croazia - Bosnia Erzegovina.

(15)  Maggiori precisazioni in merito alle azioni previste, che sono ancora in preparazione, non vengono fornite nel presente parere, ma si possono ottenere dalla segreteria della sezione TEN.

(16)  Germania - Austria - Slovacchia - Ungheria - Croazia - Serbia - Bulgaria - Moldavia - Ucraina - Romania.

(17)  «Verso un regime paneuropeo della navigazione fluviale», GU C 10 del 14.1.2004, pag. 49.

(18)  Per un'analisi più approfondita, cfr. documento di lavoro di LEVAUX disponibile presso la segreteria della sezione TEN.

(19)  Cfr. nota 4.

(20)  Germania - Polonia - Ucraina.

(21)  Polonia - Slovacchia - Repubblica ceca.

(22)  Cfr. allegato 2 - si tratta di dati non ufficiali soggetti a possibili modifiche.