52004DC0519

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Consultazione sulle opzioni di sviluppo del sistema delle scuole europee /* COM/2004/0519 def. */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO - CONSULTAZIONE SULLE OPZIONI DI SVILUPPO DEL SISTEMA DELLE SCUOLE EUROPEE

1. SCUOLE EUROPEE, 50 ANNI DI VITA

Introduzione

Negli ultimi 50 anni, le scuole europee hanno fornito ai figli dei dipendenti delle istituzioni europee un servizio scolastico qualitativamente elevato, multiculturale e plurilinguistico. L'esistenza delle scuole ha facilitato le istituzioni nell'assunzione di personale esperto ed altamente qualificato. La licenza liceale europea, riconosciuta e spesso apprezzata, consente l'accesso all'istruzione universitaria in tutta Europa.

Scopo della presente consultazione, più che presentare proposte concrete, è di fare il punto sullo sviluppo delle scuole europee e, in questa fase importante di espansione e di cambiamento dell'Unione europea, di aprire un dibattito per stabilire un approccio consensuale sulla loro futura evoluzione e sulle possibilità di cambiamento.

Necessariamente, il punto di partenza per una qualsiasi riflessione sul futuro delle scuole è che il loro successo didattico non deve essere né diminuito né messo a repentaglio. La Commissione è impegnata a sostenere il sistema delle scuole europee e a massimizzarne i vantaggi basandosi sulle solide fondamenta già create.

L'indubbio successo delle scuole non fa tuttavia venir meno l'esigenza di una loro valutazione e revisione. La lungimirante relazione Bösch sul futuro delle scuole, adottata dal Parlamento europeo nel dicembre 2002, e il successivo documento di lavoro forniscono un'utile e tempestiva valutazione dei punti di forza e delle carenze del sistema delle scuole europee. Assieme alle recenti relazioni del consiglio superiore e della Corte dei conti, essi manifestano la necessità impellente di un riesame qualitativo dell'efficacia e dell'efficienza del sistema. Queste spinte al cambiamento, combinate con il nuovo slancio prodotto dall'ultima ondata di allargamento, implicano una nuova valutazione delle scuole -nei termini limitati dell'efficacia delle loro complesse strutture di governo e di organizzazione e del rapporto costi/benefici dell'attuale forma di fornitura del servizio.

Spetta alla Commissione, quale principale utilizzatore delle scuole per il tramite dei figli dei suoi dipendenti, assumere un ruolo proattivo e cercare di stabilire, attraverso un'ampia consultazione, un approccio al cambiamento quanto più possibile consensuale.

1.1. Il contesto storico

Create 50 fa per istruire in comune i figli dei dipendenti delle Comunità europee, le scuole europee costituiscono un sistema esterno ai sistemi scolastici nazionali, essenzialmente finanziato con fondi pubblici e retto da un trattato internazionale, la "Convenzione recante statuto delle scuole europee". Le Comunità europee, quali "parti contraenti della convenzione", sono rappresentate dalla Commissione nel consiglio superiore, principalmente costituito da rappresentanti degli Stati membri. In pratica, il bilancio dell'UE finanzia la grande maggioranza (quasi il 60%) delle spese delle scuole, sebbene tale finanziamento figuri nel bilancio comunitario come una sovvenzione perequativa. (Per dati e cifre sulle scuole europee si veda l'allegato 1).

1.2. Crescita, allargamento e decentramento

Con la crescita delle istituzioni e i successivi allargamenti dell'Unione, il sistema delle scuole europee si è considerevolmente espanso, passando da un'unica scuola in un'unica località a 14 scuole in 10 località diverse entro la fine dell'attuale decennio [1]. A sua volta, anche le esigenze linguistiche sono aumentate (dalle quattro lingue originarie si è passati a undici, a cui se ne aggiungeranno altre tre dei nuovi Stati membri). In futuro, se saranno soddisfatti i criteri stabiliti nel 2000 dal consiglio superiore per l'apertura di sezioni linguistiche, potranno essere introdotte altre nuove lingue [2]. Un'altra sfida deriva dall'aumento delle sedi operative dell'UE conseguente al decentramento delle attività dell'Unione presso un numero crescente di organi comunitari/UE su tutto il territorio dell'Unione. In alcune località sono già state trovate limitate soluzioni didattiche ad hoc.

[1] Lux II aprirà nel 2004 e Bxl IV entro il 2008.

[2] "Criteria for the setting up, closure or maintenance of European Schools" (criteri per l'apertura, la chiusura o il mantenimento di scuole europee), Doc 2000-D-7510, adottato alla riunione del consiglio superiore del 24-25/10/2000.

In tutti i luoghi in cui sono situati istituzioni o organi dell'UE i figli dei dipendenti dell'UE dovrebbero sempre poter ricevere un qualche tipo di istruzione internazionale e multilingue; tuttavia è necessario considerare ed esaminare attentamente la questione dell'offerta dell'istruzione nella lingua madre di ogni alunno in un'UE con più di 20 lingue ufficiali e, invero, in località in cui il numero di alunni è ridotto. Problemi particolari si pongono nel caso delle scuole europee di piccole dimensioni.

2. SVILUPPARE IL SISTEMA DELLE SCUOLE EUROPEE: OPZIONI E LIMITI

Per garantire il mantenimento dell'offerta di un'istruzione europea di alta qualità e rispondere alle nuove sfide ed esigenze esposte in precedenza, è opportuno che una revisione del sistema preveda sia i cambiamenti realizzabili a breve e medio termine, sia quelli che possono richiedere profonde modifiche, quale un emendamento della vigente convenzione.

La Commissione ritiene che con sufficiente buona volontà sia possibile realizzare una serie di cambiamenti mantenendo il regime attuale e restando nell'ambito dei settori in cui presumibilmente il consenso può essere raggiunto relativamente in fretta.

Considerato il ruolo delle scuole europee, quale istituto d'istruzione per i dipendenti delle istituzioni e degli organi comunitari, una più stretta partecipazione delle istituzioni all'amministrazione e al finanziamento delle scuole stesse (magari attraverso un ufficio della Commissione) dovrebbe permettere di ricavare considerevoli vantaggi a lungo termine. La responsabilità dei programmi scolastici, delle ispezioni nelle scuole e dell'organizzazione della licenza liceale europea (attualmente spettante al consiglio superiore e al consiglio d'ispezione) dovrebbe rimanere principalmente degli Stati membri.

Le prossime sezioni si concentrano pertanto sull'esame degli aspetti legati al governo, all'amministrazione e al bilancio del sistema delle scuole europee. In seguito sarà presa in considerazione una serie di questioni didattiche, riguardanti più che altro i programmi e la qualità del servizio offerto nelle scuole.

2.1. Governo - opzioni a breve e lungo termine.

Attualmente, il consiglio superiore deve occuparsi di tutte le questioni didattiche, finanziarie e amministrative delle scuole europee. Molte parti interessate ritengono che con il grande aumento di membri, lingue e riunioni conseguente all'allargamento, le difficoltà operative attualmente incombenti sul consiglio e da esso riconosciute si aggraveranno. L'aumento del carico di lavoro del consiglio, in seguito al carattere evolutivo e alla complessità dei cambiamenti organizzativi del sistema delle scuole europee, sembrerebbe indicare la necessità di rivedere i compiti del consiglio stesso. Perfino prima dell'allargamento, il punto di forza del consiglio superiore risiedeva nella sua capacità di fornire una visione strategica globale. Con sporadiche riunioni e una partecipazione in larga misura a distanza esso è inadeguato a prendere decisioni operative. Questa situazione sarà difficilmente attenuata dall'arrivo dei rappresentanti dei 10 nuovi Stati membri.

Nel corso degli ultimi 50 anni, in vari Stati membri la prassi di gestione e governo delle scuole si è sviluppata notevolmente. La partecipazione attiva al governo delle scuole dei rappresentanti eletti dei genitori e del corpo docente - nonché, dove possibile, della comunità servita dalla scuola - è diventata la norma.

In linea con tali sviluppi, si propone di concedere al consiglio di amministrazione di ogni scuola i poteri per svolgere un ruolo operativo significativamente maggiore nella gestione e nel governo delle scuole. La disposizione della vigente convenzione in virtù della quale il consiglio "assolve qualsiasi altro incarico amministrativo che gli venga affidato dal consiglio superiore" attualmente sembra essere poco sfruttata. Essa potrebbe costituire la base per consentire ad ogni singola scuola di assumere molti nuovi incarichi.

A più lungo termine, la convenzione potrebbe essere riesaminata in modo tale da concedere alle singole scuole ulteriori spazi di autonomia, facendo entrare nel consiglio di amministrazione anche rappresentanti del consiglio superiore (o del suo organo successore), delle istituzioni, dei genitori, degli insegnanti e degli alunni.

Le istituzioni europee, che de facto sono le principali parti interessate, stanno interessandosi sempre più attivamente alle scuole, avendo un valido interesse sia in quanto principali destinatarie del servizio che in qualità di maggiori finanziatrici. Tuttavia, il sistema di governo previsto dalla vigente convenzione esclude largamente la loro partecipazione, in quanto la Commissione dispone di un solo voto nel consiglio superiore accanto agli altri 17 (o, in alcuni casi, 19) membri votanti. Questo residuo di "deficit democratico" all'interno del consiglio non dovrebbe restare immutato.

Anche se, al riguardo, un reale sviluppo può essere raggiunto solo modificando la convenzione, la situazione potrebbe essere temporaneamente migliorata se le altre istituzioni e il consiglio utilizzassero le disposizioni speciali previste dall'articolo 28 della convenzione e raggiungessero un accordo per conferire un seggio -e, conseguentemente, un voto- nel consiglio al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale, al Comitato delle Regioni, alla Corte di giustizia e alla Corte dei conti.

Due delle proposte appena esposte sono realizzabili in un periodo di tempo relativamente breve senza modificare la base giuridica delle scuole. Un'opzione a più lungo termine per un efficace e valido governo del sistema potrebbe essere la creazione di un ufficio della Commissione o di un'agenzia UE che gestisca gli aspetti finanziari e operativi di tutte le scuole, con le strutture rappresentative e gli strumenti disponibili a tali organi esecutivi comunitarizzati. Ogni eventuale futura proposta dovrebbe essere conforme alle linee guida generali per la creazione di tali organi.

Come per gli altri casi in cui è stata proposta la creazione di uffici della Commissione o di agenzie UE, è necessario individuare attraverso uno studio completo sulla fattibilità i possibili vantaggi che, entro i parametri specifici di un contesto educativo e didattico, salvaguarderebbero le migliori tradizioni, qualità e base di esperienza dell'attuale meccanismo di governo, permettendo, nel contempo, una maggiore flessibilità ed efficienza. Anche i meccanismi finanziari dovrebbero essere rivisti, incluse le modalità di compensazione nel bilancio UE dei contributi diretti provenienti attualmente dagli Stati membri.

Se si dovesse raggiungere il consenso sulla fattibilità di tale approccio, la Commissione dovrebbe predisporre la più completa consultazione, tenere in debito conto il conseguente impatto sul personale esistente di un'assunzione diretta e prevedere lunghi periodi di transizione (ad esempio con posti di agente contrattuale) per garantire la continuità dell'attuale regime per l'esistente corpo docente.

2.2. Miglioramenti amministrativi

Conformemente agli sviluppi dei sistemi scolastici degli Stati membri e al fine di tenere il passo con le migliori prassi amministrative, si ritiene che le scuole europee, nel breve periodo, potrebbero trarre vantaggi applicando le migliori prassi e le recenti innovazioni del settore amministrativo, quale l'adozione di un codice di buona condotta amministrativa. Quest'ultima iniziativa è diretta a rafforzare ed estendere le disposizioni vigenti in materia di trasparenza, prevedendo, tra l'altro, il diritto di ricorrere in appello contro le decisioni del consiglio o delle singole scuole. Le competenze della camera dei ricorsi, di recente istituzione, dovrebbero inoltre essere precisate ed estese, sì da comprendere tutti i motivi di ricorso legittimo da parte di coloro che sono stati pregiudicati dalle decisioni delle scuole, incluse quelle relative a singole questioni didattiche.

2.3. Maggiore autonomia nelle decisioni amministrative e di organico

In termini di impostazione del bilancio, finanziamento, gestione del personale, strategia di sviluppo della scuola, servizi da offrire e margine operativo per iniziative proprie, le singole scuole operano attualmente con notevoli limiti e molta incertezza. Esse sono obbligate ad agire su base annuale, rispondendo a esigenze immediate e a questioni gestionali, senza poter sviluppare individualmente strategie a lungo termine in collaborazione con le particolari parti interessate.

I direttori delle scuole dovrebbero avere una maggiore autonomia finanziaria e amministrativa rispetto alle loro scuole, nonché la possibilità di assumere e gestire tutto il corpo docente. Per stabilire il grado di autonomia finanziaria e didattica che potrebbe essere attribuita ad ogni scuola è necessario non solo prendere in esame i vincoli dell'attuale convenzione, ma anche considerare un'eventuale sistema diverso dalla convenzione.

Gli insegnanti delle scuole sono attualmente selezionati per il distacco dalle autorità responsabili dell'istruzione degli Stati membri. Sembra possibile e appropriato nel breve termine riflettere su come eventualmente conferire l'ultima parola sulla nomina degli insegnanti alle scuole stesse, che si trovano in una posizione migliore per valutare le capacità specifiche necessarie per insegnare con successo in un ambiente multilingue.

Oltre alle altre proposte di riforma del governo (supra) e del bilancio (infra), si potrebbe prevedere una visione a più lungo termine per le scuole europee che conferisca loro il controllo decisivo sulla pianificazione di lungo periodo dei livelli di personale. A tal fine sarebbe necessario procedere anche ad una riforma del sistema di finanziamento, trasformandolo da un impegno indeterminato sul bilancio dell'UE a un importo fisso di finanziamento, correlato ai servizi scolastici offerti ai figli dei dipendenti UE e agli organigrammi delle scuole.

3. IL FINANZIAMENTO DELLE SCUOLE EUROPEE

Per definizione, il modello di scuola europea si basa sull'insegnamento fornito in una serie di lingue da insegnanti espatriati. Almeno nelle sezioni linguistiche più piccole le dimensioni della classe sono inferiori a quelle di molti sistemi scolastici nazionali; le scuole sembrano quindi essere più costose delle scuole statali convenzionali. La Commissione ne prende atto e difende il sistema delle scuole europee, ma tale accettazione comporta implicitamente la necessità di assicurare che la pianificazione e il controllo di bilancio avvengano in modo efficace e che sussista un vantaggio dimostrabile in termini di costi/benefici.

3.1. Il paradosso del bilancio

Attualmente gli accordi di bilancio contengono un paradosso, poiché prevedono un contributo di tipo perequativo a carico del bilancio UE nell'ambito della procedura annuale di bilancio senza una corrispondente influenza da parte dell'autorità di bilancio sulle spese delle scuole europee. Inoltre, è opinione generale che il sistema di fare affidamento su un finanziamento UE effettivamente indeterminato per equilibrare il bilancio delle scuole europee non abbia fornito incentivi adeguati per migliorare la gestione delle risorse, aumentare le entrate ed effettuare risparmi di spesa, situazioni che potrebbero realizzarsi senza diminuire la qualità del servizio offerto.

Nello stesso tempo, il bilancio solleva le polemiche di alcuni Stati membri, che, attualmente, tramite il distacco dei docenti ai sensi della convenzione, forniscono direttamente circa il 22% delle entrate del bilancio. Per le necessità delle lingue veicolari, alcuni Stati membri sopportano una quota sproporzionata di spese e segnalano che non sono disposti a finanziare ulteriori aumenti. Essi hanno proposto di ripartire i costi in modo più equo oppure di abolire il contributo diretto degli Stati membri. Nell'attuale situazione di bilancio, molti Stati membri auspicherebbero parimenti che il controllo di bilancio e la gestione finanziaria di tutto il sistema delle scuole venissero migliorati.

Alla luce di quanto sopra, è chiaro che è necessario modificare il sistema di finanziamento delle scuole, sì che esso risponda almeno in parte a queste preoccupazioni e sia compatibile con questi limiti e con le prospettive finanziarie per il 2005-2013.

Nel breve periodo, e per poter integrare meglio nella procedura di bilancio dell'UE il contributo finanziario della Comunità alle scuole, la Commissione seguirà la prassi di annunciare con largo anticipo il margine massimo del suo finanziamento per un dato anno, aspettandosi che le scuole europee le presentino il loro bilancio in modo da tenerne pienamente conto e adattarlo opportunamente. (Questo nuovo approccio è stato già attuato nel progetto preliminare di bilancio 2005, adottato dal consiglio nell'aprile 2004). Gli stanziamenti di bilancio previsti ogni anno devono essere correlati, tra l'altro, alla dimensione e alle esigenze delle scuole, alla prova degli sforzi compiuti per risparmiare sulle spese e al migliore rapporto costi/benefici. I confronti tra le spese e le risorse devono essere fatti tra scuole europee di pari dimensioni.

3.2. Accesso e condizioni per i figli di persone non dipendenti presso le istituzioni comunitarie

Attualmente, gli alunni delle scuole europee sono suddivisi in tre "categorie". La prima, la categoria I, è composta dai figli dei dipendenti in servizio presso le istituzioni comunitarie, le rappresentanze permanenti degli Stati membri e altre agenzie o organi comunitari, nonché dai figli dei dipendenti delle scuole europee. La categoria II comprende gli alunni previsti da singoli accordi con terzi (società private o organi pubblici), che pagano tasse complete. Tutti gli altri alunni rientrano nella categoria III.

Tenuto conto dello scopo specifico delle scuole europee rispetto al personale dell'Unione e dei vincoli di spesa e di spazio, un gruppo di lavoro sta esaminando il rapporto costi/benefici totale e marginale degli alunni di categoria III, nonché i limiti e le condizioni di accesso di tali alunni. Quando sono ammessi alunni di categoria III, è necessario che in tutte le scuole vi siano criteri di ammissione dettagliati, trasparenti e disponibili al pubblico, vale a dire criteri che vadano oltre la semplice disponibilità di un posto in una determinata sezione linguistica.

Lo stesso gruppo di lavoro si sta occupando della revisione degli aumenti di tasse proposti per gli alunni di categoria III in ragione dell'ampio divario tra tasse e costi effettivi. Nell'interesse degli alunni che frequentano già le scuole, dovrebbe essere adottato un approccio diverso per gli alunni di questa categoria già frequentanti e per quelli nuovi. Per quanto concerne l'esonero dalle tasse, esso dovrebbe essere deciso caso per caso, per motivi di difficoltà finanziarie o di mutamento delle circostanze, in base a criteri chiari, dettagliati e trasparenti.

3.3. Attuazione di criteri per il mantenimento di scuole o sezioni linguistiche di dimensioni ridotte

La relazione Bösch del Parlamento europeo ha sollevato la questione se le scuole europee di dimensioni ridotte in località quali Mol, Karlsruhe, Bergen e Culham, nella loro attuale forma, siano necessarie per il funzionamento delle istituzioni europee presenti in tali località e ha suggerito di valutare nuovamente il valore aggiunto in termini didattici di tali scuole. Si tratta di una questione importante, che richiede una riflessione che tenga conto di molti fattori, tra cui le esigenze delle istituzioni dell'UE e dei loro dipendenti. I criteri propri del consiglio superiore adottati nel 2000 in relazione all'apertura, al mantenimento e alla chiusura di sezioni linguistiche e di scuole [3] offrono una base per una riflessione in materia.

[3] "Criteria for the setting up, closure or maintenance of European Schools" (criteri per l'apertura, la chiusura o il mantenimento di scuole europee), Doc 2000-D-7510, adottato alla riunione del consiglio superiore del 24-25/10/2000.

Il sistema delle scuole europee deve applicare in modo rigoroso ed equo i chiari criteri adottati in materia di apertura, mantenimento e chiusura di sezioni linguistiche e di scuole. Mentre il consiglio superiore ha già deciso di applicare tali criteri ed eliminare gradualmente alcune piccole sezioni linguistiche delle quattro scuole di dimensioni minori, sono in corso di revisione le questioni più ampie della natura e dell'organizzazione di tali scuole e delle modalità di miglioramento del loro rapporto costi/efficacia. A tal fine la Commissione sta finanziando una valutazione esterna delle opzioni disponibili per il futuro a lungo termine delle summenzionate scuole.

4. QUESTIONI DIDATTICHE E PROGRAMMI SCOLASTICI

Ai sensi del trattato CE, la competenza in materia didattica spetta essenzialmente agli Stati membri. La Commissione non intende violare tale principio, ma osserva che poiché le scuole europee sono esterne ai sistemi scolastici nazionali, può esserci il rischio che gli sviluppi delle politiche e delle prassi nazionali in materia didattica non siano sempre applicati rapidamente. Le scuole europee, tuttavia, sono importanti per la Commissione in considerazione dell'assunzione e del mantenimento del personale, nonché del benessere dei suoi dipendenti (per la maggior parte espatriati) e dei loro figli. La Commissione è quindi legittimamente interessata ad assicurare che le scuole continuino ad offrire programmi e sistemi di valutazione ampi e moderni, in linea con le migliori prassi degli Stati membri, e che tale offerta sia visibile. Inoltre, per quanto ragionevolmente possibile, le scuole europee devono provvedere a tutte le esigenze dei figli dei funzionari.

Nel quadro generale di un sistema tenuto in alta considerazione, la Commissione ritiene che nei settori individuati di seguito sussistano elementi e/o esigenze di sviluppo che dovrebbero essere esaminati attentamente.

4.1. Istruzione di alunni con esigenze specifiche

L'istruzione di alunni con esigenze specifiche, sia per difficoltà di apprendimento o handicap fisici, merita una maggiore attenzione. Attualmente le scuole applicano in modo diverso le vigenti disposizioni della convenzione. I programmi per gli alunni con esigenze educative specifiche e per il sostegno all'apprendimento sono strumenti importanti che devono essere sviluppati ulteriormente. Entrambi i programmi necessitano di monitoraggio per assicurare una buona distribuzione delle risorse tra sezioni linguistiche e singoli alunni, al fine di ottimizzare i servizi forniti localmente e valutarne l'impatto.

4.2. Un'alternativa parallela alla licenza liceale europea

Il fatto che le scuole si siano tradizionalmente concentrate sulla licenza liceale europea, di elevato livello accademico, ha fatto sì che le esigenze educative e le disposizioni naturali di una rilevante minoranza di alunni, figli di dipendenti, non siano state soddisfatte in maniera adeguata o nel modo in cui ci si sarebbe aspettato da una scuola realmente onnicomprensiva. È opportuno prendere seriamente in esame l'ipotesi che le scuole offrano un diploma finale diverso dalla licenza liceale europea e avviare uno studio sulla sua fattibilità.

Il curricolo dovrebbe essere considerato nel contesto della preparazione generale degli studenti alla vita accademica e professionale, e, sotto questo aspetto, potrebbe essere appropriato riorientare alcune risorse verso competenze civiche e pratiche necessarie per preparare tutti gli alunni al loro avvenire.

4.3. Dimensioni delle classi

Sebbene nelle scuole europee molte classi abbiano dimensioni ridotte, a causa della varietà delle lingue e dei relativi parametri, il numero massimo di alunni per classe è 32, un numero superiore a quello di molti Stati membri. In alcuni casi, queste classi accolgono anche alunni per i quali non esiste una sezione di lingua materna e che pertanto necessitano di un sostegno supplementare per lavorare efficacemente in una lingua "straniera". Si dovrebbero quindi esaminare i modi per ridurre la dimensione massima.

4.4. Mantenere il valore della licenza liceale

a prescindere dall'introduzione di un diploma finale alternativo, l'elevato valore intrinseco della licenza liceale europea deve essere mantenuto. Il sistema di esame della licenza liceale europea deve essere rivisto per assicurare un approccio armonizzato e un'elevata qualità accademica. I genitori e le loro associazioni hanno espresso le loro preoccupazioni in merito all'assenza di una reale valutazione della qualità delle disposizioni didattiche delle scuole europee e alle modalità operative del sistema delle ispezioni.

Attualmente, la licenza liceale europea è gestita dall'ufficio del segretario generale in associazione con il consiglio d'ispezione. Tale accordo era originariamente previsto per l'amministrazione della licenza liceale europea in relazione a un numero limitato di alunni e a un numero limitato di lingue; in futuro tale sistema non potrà far fronte alle cifre crescenti in varie località e alle nuove lingue.

Una soluzione pratica ed efficace per affrontare le nuove sfide potrebbe essere quella di istituire un consiglio di istruzione delle scuole europee con funzioni di consiglio esaminante sia per la licenza liceale europea che per il diploma finale alternativo. Tale consiglio potrebbe essere composto dai rappresentanti degli Stati membri e delle istituzioni e potrebbe occuparsi di tutti e tre i settori didattici interconnessi del sistema delle scuole - predisposizione dei programmi scolastici, ispezioni ed esami finali. In tal modo l'attuale sistema sarebbe semplificato, sostituendo il consiglio d'ispezione e una parte significativa del lavoro del consiglio superiore (inclusi i comitati del personale docente) e dell'ufficio del segretario generale con un sistema più indipendente dal punto di vista operativo. Nello stesso tempo, la creazione di tale consiglio potrebbe offrire un'opportunità per rivedere e aggiornare i programmi delle scuole.

Un tale cambiamento è possibile solo nell'ambito di una revisione radicale della convenzione delle scuole. Il consiglio di istruzione rimarrebbe di carattere intergovernativo, data la competenza degli Stati membri in materia d'istruzione, e costituirebbe così il completamento della proposta di trasferire gli aspetti operativi della gestione e della programmazione delle scuole a un ufficio della Commissione o ad un'agenzia UE.

4.5. Maggiore accessibilità alla licenza liceale europea

Infine, il successo della licenza liceale europea ha accresciuto l'interesse ad una sua maggiore accessibilità in vari Stati membri, mentre, nel contempo, il decentramento delle attività dell'Unione ha creato l'esigenza che anche scuole diverse dalle tradizionali scuole europee offrano un insegnamento scolastico europeo.

Gli Stati membri stanno esaminando la possibilità di offrire la licenza liceale europea al di fuori dell'attuale sistema delle scuole europee e il consiglio superiore e la Commissione stanno prendendo in esame vari modelli di realizzazione, in cooperazione con gli istituti scolastici, e potenziali progetti pilota.

5. CONCLUSIONI

La presente comunicazione delinea le questioni e le sfide che incombono sulle scuole europee, così come sono state individuate dalle varie parti interessate. Essa propone alcuni miglioramenti che potrebbero essere decisi e attuati dal consiglio nel presente quadro. Le idee esposte nella presente comunicazione saranno alla base del lavoro della Commissione all'interno del consiglio superiore.

La comunicazione apre un dibattito su un possibile cambiamento più radicale a lungo termine verso un sistema di governo delle scuole europee che vada oltre l'ambito della convenzione internazionale vigente. Nei prossimi mesi, prima di presentare una qualsiasi proposta significativa sull'evoluzione futura del sistema delle scuole europee, la Commissione organizzerà un'ampia consultazione con e fra le parti interessate.

Va da sé che ogni modifica del sistema delle scuole, soprattutto se significativa, non può e non deve ostacolare o mettere in pericolo l'istruzione degli alunni delle scuole europee. La Commissione ritiene quindi che ogni modifica significativa debba essere preceduta e accompagnata da una pianificazione adeguata, dal decorso di un appropriato periodo di tempo e da un regime transitorio, in modo da sostenere l'obiettivo principale di fornire ai nostri figli un'istruzione affidabile e dai buoni risultati.

Tutte le istituzioni europee, gli Stati membri, i servizi della Commissione, i sindacati, le associazioni dei genitori e, in generale, le parti interessate saranno consultati e i loro pareri saranno tenuti in considerazione prima di proporre qualsiasi modifica significativa. Tale consultazione avrà luogo nel corso del prossimo anno scolastico.

Tutte le parti interessate sono inoltre invitate a comunicare le loro opinioni e suggerimenti al seguente indirizzo: ADMIN-COMMUNICATION-EUROPEAN-SCHOOLS@cec.eu.int

DATI E CIFRE SULLE SCUOLE EUROPEE 2003/2004*

>SPAZIO PER TABELLA>

(*) Due ulteriori scuole da aprirsi a Bxl e a Lux nel 2004-2008. (**) La spesa dell'ufficio del segretario generale è stata equamente ripartita tra le 12 scuole. (***) Compreso lo 0.6 in riserva.

(****) Per queste scuole esistono speciali fonti esterne di reddito, che alleggeriscono il contributo dell'UE. Fonte: Rapports de rentrée 2003 & School budgets for 2004