Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Attività del controllo di sicurezza dell'Euratom nel 2002 /* COM/2003/0764 def. */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO - Attività del controllo di sicurezza dell'Euratom nel 2002 1. Sintesi Il 2002 è stato un anno fondamentale per il controllo di sicurezza dell'Euratom. Nel 2001 la Commissione ha istituito un gruppo di esperti ad alto livello incaricato di esaminare la missione e i mezzi dell'ex ufficio di controllo di sicurezza dell'Euratom. Sulla base della loro relazione finale, la Commissione ha adottato nuovi obiettivi per l'ex ufficio di controllo, predisponendone la piena integrazione nella DG TREN. A tal fine, il 26 giugno 2002 sono state create due nuove direzioni: la direzione H "Sicurezza nucleare" e la direzione I "Ispezioni nucleari". L'adozione dei nuovi obiettivi comporterà modifiche significative alle modalità del controllo di sicurezza dell'Euratom. Sono state pertanto create strutture per elaborare nuovi concetti e orientamenti destinati a favorire l'introduzione di nuovi approcci. Internamente, sono stati istituiti gruppi di lavoro di personale esperto appartenente alla direzioni H e I. Esternamente, è stato istituito un gruppo consultivo costituito da esperti di alto livello nell'ambito dei controlli di sicurezza (SAGES). Nel marzo 2002 il nuovo regolamento proposto sull'applicazione del controllo di sicurezza dell'Euratom è stato adottato dalla Commissione e sottoposto al Consiglio per approvazione. Il nuovo regolamento intende aggiornare il regolamento n. 3227/76 attualmente in vigore, in linea con gli sviluppi giuridici e tecnici più recenti, in particolare i protocolli aggiuntivi agli accordi tra gli Stati membri, la Comunità e l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), le moderne tecnologie di trasmissione di dati e una politica coerente dei controlli di sicurezza sui residui. Le discussioni con il Consiglio hanno fatto registrare progressi abbastanza positivi, per cui si prevede che il nuovo regolamento entrerà in vigore alla fine del 2003. Alla fine del 2002, 11 dei 15 Stati membri avevano ratificato i protocolli aggiuntivi agli accordi sui controlli di sicurezza tra la Comunità, gli Stati membri e l'AIEA. Nel frattempo, l'AIEA e alcuni Stati membri hanno effettuato test per valutare la fattibilità dell'applicazione e sviluppare le procedure di applicazione necessarie. Attualmente si sta creando un'apposita banca dati per il controllo dei protocolli aggiuntivi dopo la loro entrata in vigore. Per migliorare la trasparenza, è stato organizzato un seminario al quale hanno partecipato 110 rappresentanti degli Stati membri e di impianti nucleari, con l'intento di informare i partecipanti sull'applicazione del nuovo regolamento e dei protocolli aggiuntivi e sui nuovi obiettivi del controllo di sicurezza dell'Euratom. Sempre per favorire una maggiore trasparenza, tutti i principali impianti nucleari dell'Unione europea sono stati invitati a completare un questionario mirato a valutare la loro opinione sull'immagine e la qualità del controllo di sicurezza dell'Euratom. Le risposte ricevute, generalmente positive, sono giudicate incoraggianti. L'ampliamento non dovrebbe comportare notevoli difficoltà pratiche. Alla fine del 2002 era iniziata la fase finale del progetto destinato a preparare strumenti software e hardware per la registrazione di materie nucleare per i nuovi Stati membri. Alla fine del 2002 la quantità totale di plutonio sottoposto al controllo di sicurezza dell'Euratom era di 569 tonnellate, ossia un aumento di 11 tonnellate rispetto alla fine del 2001. Anche la quantità totale di uranio sottoposto al controllo di sicurezza dell'Euratom è aumentata a 318 710 tonnellate. Nonostante l'aumento delle quantità di materie sottoposte a controllo, grazie a un'attenta procedura di ottimizzazione delle attività di ispezione e una maggiore chiarezza sulle priorità è stato possibile ottenere una riduzione del 5% dei giorni di ispezione rispetto al 2001. Le relazioni degli esercenti degli impianti nucleari sui flussi e gli inventari di materie nucleari previste dal regolamento n. 3227/76 sono state esaminate e controllate. In totale, sono stati ricevuti oltre 1 milione di righe di dati, soprattutto in formato elettronico. Tutti gli errori e le incongruenze riscontrate sono stati opportunamente corretti dagli esercenti interessati. Il controllo di sicurezza dell'Euratom ha a sua volta trasmesso all'AIEA le relazioni contabili che la Comunità è tenuta a fornire in virtù degli accordi sul controllo di sicurezza conclusi con l'AIEA. Tutte le relazioni sono state trasmesse entro le scadenze previste e nel formato corretto. In occasione delle ispezioni svolte nel 2002 sono state riscontrate alcune discrepanze e incongruenze. Tuttavia, indagini successive hanno permesso di concludere che non si è verificata alcuna distrazione di materie nucleari. Analogamente, l'analisi dei dati svolta alla sede centrale non ha rivelato prove in tal senso. La relazione sull'applicazione dei controlli di sicurezza dell'AIEA per il 2002 ha concluso che non esistono indizi di distrazione di materie nucleari o di uso scorretto di impianti o attrezzature sottoposti ai controlli di sicurezza dell'AIEA. 2. Base giuridica dei controlli di sicurezza dell'Euratom Il compito del controllo di sicurezza dell'Euratom è assicurare che nell'Unione europea le materie nucleari non siano distolte dagli usi ai quali sono destinate e che siano rispettati gli obblighi di controllo di sicurezza assunti dalla Comunità in virtù di un accordo con uno Stato terzo o un'organizzazione internazionale. Il capo VII del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, comunemente definito trattato Euratom, e il regolamento di applicazione (Euratom) n. 3227/76 modificato costituiscono la base giuridica del controllo di sicurezza dell'Euratom [1]. [1] Per ulteriori informazioni, cfr. i capitoli 2 e 3 della relazione annuale 1999-2000 (COM(2001) 436 def.). 3. Missione e funzionamento del controllo di sicurezza dell'Euratom 3.1. Relazione del gruppo di esperti ad alto livello e livello di applicazione Per riesaminare le operazioni dell'ex Ufficio di controllo di sicurezza dell'Euratom (Euratom Safeguards Office - ESO), nel giugno del 2001 la Commissione ha incaricato un gruppo di esperti ad alto livello [2] l'incarico di preparare una relazione in materia. La relazione, completata all'inizio del 2002, è stata trasmessa nel febbraio del 2002 alla signora de Palacio, commissaria responsabile dell'Energia e dei Trasporti e vicepresidente della Commissione. La Commissione ha preso in considerazione i risultati dell'analisi del gruppo di esperti e le raccomandazioni presentate per elaborare la decisione del 26 giugno 2002 [3] con cui i servizi nucleari della DG TREN sono stati riorganizzati, stabilendo altresì nuovi obiettivi per il controllo di sicurezza dell'Euratom. [2] Il gruppo era composto dai signori Christopherson, Eliat e Pellaud. [3] Verbale della 1773a riunione della Commissione, PV(2002) 1573 def. Nella decisione del 26 giugno 2002, la Commissione ha preso nota dei risultati della relazione del gruppo di esperti, ha adottato il mandato contenuto nella relazione e ha approvato l'istituzione di un gruppo consultivo scientifico sul controllo di sicurezza dell'Euratom (Scientific Advisory Group on Euratom Safeguards - SAGES [4]) per assistere la Commissione nell'attuazione del nuovo mandato, in particolare ridefinire l'approccio generale. [4] Il gruppo SAGES è composto dai signori Pellaud, Loos e Schenkel. La valutazione e l'applicazione delle raccomandazioni del gruppo di esperti erano già state avviate dalla decisione della Commissione del 26 giugno 2002, in particolare la reintegrazione dell'ESO nella DG TREN, l'adozione di un nuovo mandato e l'istituzione del gruppo SAGES. Quanto alle altre raccomandazioni presentate, è evidente che sarà necessario altro tempo per valutarle e, se giudicato opportuno, attuarle nella misura ritenuta necessaria. L'analisi dettagliata dei requisiti e delle caratteristiche generali dei nuovi approcci in materia di controllo di sicurezza per tutti i tipi di impianti nucleari è iniziata con l'istituzione di diversi gruppi di lavoro interni appositi. Sarà possibile riesaminare le modalità di cooperazione della Commissione con gli esercenti del settore nucleare e con l'AIEA solo dopo che saranno state stabilite internamente le linee generali del nuovo concetto. 3.2. Riorganizzazione e nuovi obiettivi 3.2.1. Riorganizzazione Alla luce della frammentazione dei servizi che si occupano delle questioni nucleari, nel 1999 la Commissione ha avviato un esercizio per raggruppare e ottimizzare le sue attività nel settore nucleare. Tenendo presente questo obiettivo, la riorganizzazione decisa il 26 giugno 2002 ha creato due nuove direzioni alla DG TREN: la direzione H [5], responsabile della sicurezza nucleare, e la direzione I, responsabile delle ispezioni nucleari. [5] Un'altra misura è stata l'integrazione nella direzione H di un'unità responsabile della radioprotezione il 16 febbraio 2003. 3.2.2. Nuova definizione degli obiettivi La ridefinizione del mandato, adottata con la stessa decisione della Commissione del 26 giugno 2002, stabilisce gli orientamenti generali per le attività della Commissione nel settore delle ispezioni nucleari. Si sottolinea la necessità di modificare la pratica esistente, basata quasi esclusivamente sull'esecuzione di attività di verifica indipendenti e di tener conto della qualità e del rendimento dei sistemi di misura e controllo degli esercenti nucleari nel valutare gli interventi di controllo di sicurezza da operare in un impianto nucleare. Inoltre, nella dichiarazione degli obiettivi si chiede una ridefinizione delle modalità di cooperazione con l'AIEA per evitare di raddoppiare gli sforzi e aumentare l'efficienza. 3.3. Preparazione del nuovo regolamento 3.3.1. Situazione - discussione al Consiglio Come indicato nella relazione dello scorso anno, la proposta di un nuovo regolamento sull'applicazione del controllo di sicurezza dell'Euratom è stata approvata dalla Commissione il 22 marzo 2002 (COM(2002) 99). Alla stessa data il documento è stato inoltrato al Consiglio per approvazione. In diverse discussioni al Consiglio sono stati identificati i seguenti punti in vista di soluzioni di compromesso: * la sicurezza e la riservatezza dei dati trasmessi dall'esercente alla Commissione; * la quantità di informazioni sulle materie nucleari nella documentazione in possesso degli esercenti; * la quantità e i dettagli delle relazioni sulle materie nucleari contenute nei residui; * la durata del periodo transitorio concesso agli esercenti per adattare i sistemi di contabilità al nuovo formato previsto per la presentazione delle relazioni; * il meccanismo di esenzione per gli utilizzatori non nucleari di materie nucleari nella forma per l'uso finale. Lo stato di avanzamento delle discussioni al Consiglio permette di essere ottimisti circa l'approvazione del nuovo regolamento da parte del Consiglio in tempo utile prima dell'entrata in vigore dei protocolli aggiuntivi e dell'ampliamento dell'Unione europea. 3.3.2. Seminario per le parti interessate Su richiesta della presidenza danese, la Commissione ha organizzato un seminario di informazione basato su due temi: * aspetti tecnici, il calendario per l'applicazione del nuovo regolamento Euratom COM(2002) 99 e i preparativi della Commissione per l'applicazione dei protocolli aggiuntivi; * i nuovi obiettivi del controllo di sicurezza dell'Euratom a seguito della relazione del gruppo di esperti ad alto livello e lo sviluppo di nuovi approcci in materia. Al seminario, svoltosi a Lussemburgo dal 12 al 13 dicembre 2002, hanno partecipato 110 rappresentanti di impianti nucleari e autorità nucleari di tutti gli Stati membri dell'UE. Una parte importante del seminario sono state le sessioni pratiche, in cui i partecipanti hanno avuto la possibilità di usare il software che la Commissione sta sviluppando per consentire la presentazione di relazioni sulla contabilità, come previsto dal nuovo regolamento, e sui dati previsti dai protocolli aggiuntivi. Nella sessione conclusiva del seminario è stato indicato che la Commissione apporterà agli esercenti la massima assistenza per agevolare l'applicazione del nuovo regolamento e che si terrà conto dei pareri degli esercenti sulle attività dell'Euratom nell'elaborazione di nuovi orientamenti per i metodi e gli approcci del controllo di sicurezza negli impianti nucleari. Nella sessione conclusiva si è anche stabilito che continueranno a essere presi in esame approcci volti ad assicurare la qualità, tra cui l'uso di audit per il sistema di contabilità dell'esercente e l'analisi dei rischi per evitare ispezioni superflue. 4. Attività di verifica dell'Euratom 4.1. Contabilità delle materie nucleari Nel territorio dell'Unione europea si svolge la gamma completa di attività del ciclo di combustibile nucleare, sebbene esse non siano suddivise in modo uniforme tra gli Stati membri. Gli inventari di materie nucleari negli impianti soggetti al controllo di sicurezza sono in costante aumento. Per esempio, negli ultimi dieci anni gli stock di plutonio sono aumentati da 203 tonnellate nel 1990 a circa 569 tonnellate alla fine del 2002. Per la loro natura sensibile gli stock di plutonio rivestono un interesse particolare ai fini del controllo di sicurezza. Nello stesso periodo, l'inventario complessivo di uranio nell'Unione europea è aumentato da 200 400 tonnellate a circa 319 000 tonnellate alla fine del 2002 (cfr. la tabella 1). Gli esercenti degli impianti nucleari trasmettono tutti gli inventari e i flussi di materie nucleari all'ufficio di controllo di sicurezza dell'Euratom. Questa documentazione rappresenta oltre 1 milione di righe contabili all'anno, di cui la maggior parte è stata ricevuta per via elettronica. Tutti i dati sono controllati per verificarne la coerenza interna ed esterna e la conformità con gli accordi Euratom con paesi terzi. Tutti gli errori e le incoerenze di registrazione riscontrati nel 2002 sono stati corretti, previa consultazione con gli esercenti interessati. Le registrazioni contabili sono state inviate all'AIEA in esecuzione degli obblighi assunti dall'Unione europea nel quadro degli accordi in materia di controllo di sicurezza con l'AIEA. Nel periodo di riferimento della presente relazione, l'AIEA ha giudicato positivamente la qualità delle relazioni e il rispetto delle scadenze per la loro presentazione. 4.2. Attività di ispezione e risultati Nel 2002 gli ispettori responsabili del controllo di sicurezza dell'Euratom hanno svolto ispezioni per 7 288 giorni/persona, pari a una riduzione del 5% rispetto al 2001. Questo andamento è essenzialmente dovuto all'ottimizzazione delle attività di ispezione organizzate secondo priorità specifiche, come indicato oltre. I risparmi così ottenuti hanno permesso di liberare risorse per eseguire ispezioni nei nuovi impianti entrati in funzione nel periodo di riferimento. Una distribuzione approssimativa delle attività di ispezione secondo i principali tipi di impianti mostra che circa il 30% delle attività si sono concentrate sugli impianti di ritrattamento (cfr. il punto 4.2.1 oltre) e i magazzini associati, il 45% sugli impianti di arricchimento e fabbricazione (cfr. i punti da 4.2.2 a 4.2.4) e il 25% sui reattori di potenza e di ricerca (cfr. il punto 4.2.5) e altri impianti nucleari (cfr. il punto 4.2.6). Di seguito si riporta una sintesi dei principali problemi incontrati e/o dei risultati ottenuti nel corso delle attività di ispezione per ogni tipo di impianto sottoposto a controllo di sicurezza. 4.2.1. Impianti di ritrattamento [6] [6] Negli impianti di ritrattamento, gli elementi di combustibile esaurito ricevuti dai reattori di potenza sono trattati chimicamente per separare l'uranio e il plutonio dai prodotti di fissione ad elevata radioattività. Le materie nucleari separate possono essere reintrodotte nel ciclo del combustibile. I moderni impianti di ritrattamento del combustibile nucleare, THORP a Sellafield, nel Regno Unito, e UP2/UP3 a La Hague, in Francia, sono caratterizzati da un'elevata produzione [7] e da processi altamente automatizzati e autonomi. Le attuali strategie di controllo di sicurezza prevedono ispezioni frequenti e sistemi di controllo automatizzati non presidiati per verificare i flussi di materie nucleari, di cui una parte considerevole è costituita da plutonio fresco. In questi due grandi impianti di ritrattamento un gruppo di analisti della DG CCR-ITU opera un laboratorio Euratom in loco dove si eseguono misure di verifica. [7] La produzione annuale complessiva di questi tre impianti supera 3 000 tonnellate di combustibile contenente oltre 20 tonnellate di plutonio. Ad eccezione di un periodo di chiusura pianificato dalla metà di marzo all'inizio di giugno 2002, la produzione nell'impianto di THORP è stata normale. Nel giugno 2001 è stato riscontrato un errore apparente nei risultati del campione di riferimento dell'esercente. L'esercente, che era a conoscenza delle cause principali e delle circostanze dell'evento, è stato autorizzato a continuare la produzione fino all'inventario programmato nell'impianto chimico di separazione nell'aprile 2002. Test approfonditi eseguiti dall'esercente e indagini alle quali il laboratorio in loco dell'Euratom ha contribuito in misura significativa, hanno mostrato che i dati che indicavano un'apparente perdita di materie erano errati e dovevano essere corretti. I valori riveduti sono conformi alle norme riconosciute a livello internazionale. L'inventario fisico annuale e il bilancio materie presentati dalla BNFL (British Nuclear Fuels) sono stati accettati. L'esercente ha adottato misure adeguate per evitare il ripetersi del problema. Da allora, il sistema di controllo di sicurezza installato non ha rivelato altri problemi di questo tipo. I risultati delle ispezioni negli impianti di ritrattamento di Magnox e gli impianti collegati a Sellafield sono stati soddisfacenti. La verifica annuale dell'inventario fisico ha mostrato che i valori relativi alle materie non contabilizzate (Material Unaccounted For - MUF) per tutte le materie nucleari rientrano nei limiti accettati a livello internazionale. In particolare, i risultati dei dispositivi di rimozione della guaina dell'impianto di manipolazione del combustibile sono migliorati rispetto a quelli degli anni precedenti. Alla fine dell'anno l'estensione 9 del magazzino speciale per le materie nucleari speciali è stata attivata e messa in funzione. L'introduzione dei primi contenitori di ossido di plutonio è avvenuta a novembre. A La Hague, l'impianto di ritrattamento UP2/800 è stato in funzione dall'aprile 2002 fino alla fine dell'anno a seguito dell'entrata in servizio della nuova linea per il trattamento finale del plutonio (R4). L'impianto di ritrattamento UP3 è stato in funzione dal gennaio al dicembre 2002 e nel corso dell'anno l'esercente COGEMA ha formato un gruppo di tecnici giapponesi alle tecniche di ritrattamento. Brevi campagne di taglio e ritrattamento con sessioni di valutazione si sono alternate a campagne commerciali di ritrattamento. Le verifiche ordinarie effettuate su tutti i flussi di entrata e uscita di plutonio hanno permesso di confermare le dichiarazioni della COGEMA. Tuttavia, come negli anni precedenti, sono stati riscontrati ritardi notevoli nella presentazione delle dichiarazioni su determinati risultati di analisi da parte dell'esercente. L'inventario fisico del processo chimico nell'impianto UP3 ha rivelato un valore abbastanza elevato di materie non contabilizzate di U e U235. Un livello di materie non contabilizzate della stessa entità ma di segno opposto era stato riscontrato in un impianto UP2-800, che potrebbe essere dovuto ai trasferimenti sistematici di nitrato di uranile liquido da UP2-800 a UP3. L'inchiesta della COGEMA sulle possibili cause è ancora in corso. Tutte le attività sono state svolte in un clima di buona collaborazione con l'esercente e con il sostegno degli ispettori addetti all'analisi del laboratorio LSS (laboratoire sur site) gestito dall'ITU (Istituto dei transuranici) del CCR. Sono stati compiuti sforzi per razionalizzare ulteriormente le attività di ispezione, concentrandosi su materie strategicamente importanti quali i flussi di entrata e uscita del plutonio. Come nel 2001, le uscite di uranio non sono state sottoposte a controlli ordinari e non sono stati effettuati altri controlli sull'uranio con priorità inferiore. L'obiettivo a lungo termine del piano di disattivazione (decommissioning) per l'impianto di ritrattamento di Dounreay (Regno Unito) è eliminare completamente le materie nucleari da varie zone del sito. Questo piano richiede tra l'altro il riavvio di alcuni impianti esistenti e la costruzione di nuovi, ad esempio per la manipolazione dei residui. Finché in questi impianti saranno presenti materie fissili, si dovranno applicare i controlli di sicurezza nucleari. Nello scorso anno gli ispettori hanno effettuato ispezioni settimanali ordinarie e sono state eseguite due verifiche dell'inventario fisico (Physical Inventory Verifications - PIV). Tutte queste attività hanno confermato le dichiarazioni rilasciate dagli esercenti degli impianti. 4.2.2. Impianti per la fabbricazione di combustibile a ossidi misti (MOX) [8] [8] Negli impianti di fabbricazione del combustibile MOX, l'ossido di plutonio prodotto negli impianti di ritrattamento viene usato in una miscela con l'ossido di uranio per fabbricare gli elementi di combustibile MOX usati successivamente nelle centrali nucleari. Nell'impianto MOX di Sellafield (SMP), la messa in servizio del plutonio ha avuto inizio ad aprile, dopo il ricevimento dell'autorizzazione dall'ispettorato per gli impianti nucleari (Nuclear Installations Inspectorate - NII) e l'esecuzione con esito positivo di una verifica di inventario fisico "pre-plutonio". Da questa data la produzione di pellet di MOX è continuata e sono state prodotte le prime barre di MOX. La fase di avviamento della strumentazione per il controllo di sicurezza è quasi completata. Per farla coincidere con l'avvio della produzione di MOX, è stato elaborato un regime di ispezioni settimanali. Le ispezioni consistono nella verifica dei dati operativi, ricevuti giornalmente tramite un collegamento alla rete del sito degli esercenti, rispetto ai segnali provenienti dalla strumentazione del controllo di sicurezza. Attualmente, questi controlli sono effettuati mediante revisione manuale dei segnali, ma sono in corso di sviluppo strumenti software che automatizzeranno queste attività. Sono proseguite le discussioni sul trasferimento di dati tra il sito e la sede centrale dell'Euratom a Lussemburgo, che potrebbe razionalizzare ulteriormente le attività di ispezione. L'esercente dell'impianto di dimostrazione di MOX (MDF) di Sellafield ha ottenuto la licenza di operare come infrastruttura di supporto e laboratorio di sperimentazione per l'impianto SMP. Nell'estate è ripreso in parte il trattamento di materie nucleari. Tutte le verifiche intermedie ordinarie, le verifiche mensili dell'inventario e la verifica annuale dell'inventario fisico a febbraio sono state completate con successo. I metodi e gli strumenti tecnici applicati all'impianto MELOX a Marcoule hanno continuato a essere molto soddisfacenti. Di concerto con l'esercente, gli ispettori hanno deciso l'attuazione di ulteriori misure di sorveglianza per una nuova infrastruttura di stoccaggio recentemente costruita all'interno dell'impianto. La verifica annua dell'inventario fisico (PIV) dell'impianto è stata eseguita a luglio con risultati soddisfacenti. La verifica annua dell'inventario fisico dell'impianto COGEMA a Cadarache, in Francia, ha riscontrato una quantità inaccettabile di materie non contabilizzate nelle materie a base di plutonio. L'esercente ha individuato le cause possibili di queste differenze di inventario e sta attualmente riesaminando le procedure interne adottate per la contabilità e il controllo delle materie stoccate, misurando nuovamente i lotti di materie implicati nelle differenze di inventario e rivalutando la precisione del sistema di misurazione usato. Le materie in questione resteranno nell'impianto per determinare nuovamente le quantità attribuite. La Commissione ha ricevuto una relazione preliminare in proposito e gli ispettori stanno controllando attentamente i progressi compiuti dall'esercente. L'impianto di combustibile MOX della Belgonucléaire a Dessel, in Belgio, è sottoposto al controllo di sicurezza Euratom e AIEA in virtù del nuovo approccio di partnership (New Partnership Approach - NPA). Le ispezioni durante il 2002 hanno confermato le dichiarazioni dell'esercente e l'anno si è concluso con una verifica dell'inventario fisico con esito positivo. Il sistema di misure non presidiato per le materie ricevute è stato modernizzato e le apparecchiature non presidiate sul sito sono state collegate agli uffici degli ispettori. Visto che le autorità belghe non hanno concesso licenze di esportazione per il trasferimento di campioni di plutonio all'Istituto dei transuranici (ITU) del CCR, il controllo di sicurezza dell'Euratom non ha potuto eseguire un'analisi distruttiva da marzo 2001. L'impianto di assemblaggio del combustibile MOX BFC a Dessel, in Belgio, continua a rifornire principalmente reattori tedeschi e svizzeri. Per tenere conto dello scenario di prestiti, la verifica annuale dell'inventario fisico si è svolta contemporaneamente a quella della Belgonucléaire. Gli obiettivi del controllo di sicurezza per gli impianti nella zona di Hanau in Germania sono stati conseguiti. L'approccio dei controlli di sicurezza per la disattivazione dell'impianto MOX Siemens è stato concordato ed è attuato con successo. Tutte le materie nucleari della BfS Hanau sono state trasferite in un nuovo magazzino apposito. Le misure di controllo di sicurezza adottate essenzialmente per verificare questi movimenti, ma anche per mantenere la continuità delle informazioni, hanno funzionato in modo soddisfacente. 4.2.3. Impianti di arricchimento [9] [9] I moderni reattori ad acqua leggera necessitano di combustibile con una percentuale dal 3 al 5% di isotopi di uranio fissionabili U235. Poiché l'uranio naturale contiene lo 0,7% di questo nuclide, un processo di arricchimento è necessario per raggiungere la concentrazione desiderata. Nell'UE, due società offrono questo servizio per gli utenti civili: URENCO ed EURODIF. I tre impianti di arricchimento mediante centrifugazione URENCO di Almelo (Paesi Bassi), Gronau (Germania) e Capenhurst (Regno Unito) sono soggetti al controllo di sicurezza dell'Euratom e dell'AIEA. L'impianto di Capenhurst figura in un elenco di impianti elaborato dal Regno Unito nel quadro di un'offerta volontaria ed è stato scelto dall'AIEA per l'applicazione del controllo di sicurezza. Per tutto il 2002 il rapido sviluppo delle capacità di arricchimento iniziato negli ultimi anni è proseguito senza interruzione. Si calcola che la capacità totale installata ad oggi nei tre impianti superi le 6 000 tonnellate di lavoro di separazione all'anno. Per motivi di sensibilità commerciale e di rischio di proliferazione, l'accesso alle zone di centrifugazione a cascata è severamente regolamentato. Per confermare che non viene prodotto uranio altamente arricchito, si usa una combinazione di analisi di tracce ad elevate prestazioni e di campionamento ambientale (High Performance Trace Analysis/Environmental Sampling - HPTA/ES), dispositivi permanenti di monitoraggio dei tubi di cascata, attrezzature portatili per le misure non distruttive (non destructive assay - NDA), contenimento e sorveglianza (Containment and Surveillance - C/S) e accesso non programmato a frequenza limitata (Limited Frequency Unannounced Access - LFUA). Nel 2002 il campionamento tramite HPTA/ES è diventato un elemento delle ispezioni. Ogni anno vengono eseguite una verifica dell'inventario fisico e 11 ispezioni ordinarie periodiche, oltre a un certo numero di ispezioni ordinarie supplementari, per verificare le materie di alimentazione o i prodotti. A seguito di queste attività, si può concludere che le dichiarazioni dell'esercente nel 2002 sul flusso di materie nucleari e sul relativo inventario in tutti gli impianti erano accettabili. L'impianto di arricchimento a diffusione di gas Eurodif di Pierrelatte, in Francia, è stato oggetto di ispezioni molto frequenti nel corso del 2002. Nella prima settimana di marzo è stata eseguita con esito positivo la verifica dell'inventario fisico. Fino a metà giugno del 2002, nelle ispezioni settimanali è stata verificata tutta la produzione di uranio bassamente arricchito dichiarato soggetto a controllo di sicurezza; l'input di uranio naturale e i residui sono stati verificati su base casuale. Dalla metà di giugno in poi, per effetto della riduzione delle ispezioni, anche la percentuale di verifica dell'uranio arricchito è scesa sotto il 100%. Di conseguenza, non tutte le materie arricchite esportate da EURODIF all'esterno dell'Unione europea sono state verificate e sigillate. La conclusione raggiunta a seguito delle ispezioni è che per il 2002 non risultano prove che dimostrino che le materie nucleari soggette a controllo di sicurezza siano state distolte dagli usi ai quali erano destinate. Tuttavia, lo "status particolare" [10] dell'impianto continua a limitare la garanzia del controllo di sicurezza e deve essere preso in esame. [10] Dovuto alla presenza nell'impianto EURODIF di materiale non soggetto a controllo di sicurezza. 4.2.4. Impianti di fabbricazione di combustibile LEU (uranio bassamente arricchito) e HEU (uranio altamente arricchito), impianti di conversione [11] [11] Negli impianti di fabbricazione di combustibile LEU, i gruppi di combustibile sono prodotti da uranio a basso arricchimento (LEU) per susseguente uso in impianti nucleari. Negli impianti di fabbricazione di combustibili HEU (uranio ad elevato arricchimento) sono fabbricati gli elementi di combustibile per i reattori di ricerca che fanno uso di uranio ad elevato arricchimento. Presso l'impianto di fabbricazione di LEU FBFC a Dessel, in Belgio, continua la cooperazione con l'AIEA nel quadro del nuovo approccio di partnership (NPA). Nel mese di luglio è stata eseguita con successo una verifica dell'inventario fisico con il sostegno dell'ITU del CCR per le misure sul posto. Presso la BNFL di Springfields, un impianto nel Regno Unito di grandi dimensioni per la conversione dell'uranio e la fabbricazione di combustibile, è stato mantenuto il regime di ispezioni settimanali a causa delle dimensioni e della diversità dell'impianto nonché della continuità e dell'elevata frequenza delle importazioni ed esportazioni. Inoltre, tutti i prodotti esportati al di fuori dell'UE sono sigillati. Gli esperti dell'unità "Sicurezza fisica, sicurezza operativa e protezione radiologica" della Commissione europea hanno eseguito uno studio sul sito di Springfields per valutare i rischi di radiazione e contaminazione ai quali sono esposti gli ispettori. È stato un esercizio utile per sensibilizzare gli ispettori circa i rischi relativi all'ampia varietà di condizioni e tipi di materie che esistono nell'impianto. Si è raccomandato di eseguire questo esercizio in ogni grande impianto visitato da ispettori. Sono state portate a termine le specifiche del progetto riguardante l'installazione di una stazione per analisi non distruttive nel magazzino inaccessibile di fusti (drum store) situato nel complesso di combustibile ossido (Oxide Fuel Complex). Una volta che l'esercente avrà proposto le condizioni finanziarie, sarà presa una decisione sull'attuazione. Si sono svolte discussioni con l'esercente sulle possibili alternative all'attuale regime di ispezioni. Presso l'impianto di fabbricazione FBFC di LEU a Romans-sur-Isère, in Francia, nel mese di agosto è stato eseguito l'inventario fisico annuale con il supporto dell'ITU del CCR per le misure sul posto. Non sono state riscontrate prove di sottrazione, ma sono stati individuati diversi errori che l'esercente ha dovuto correggere. Gli errori riguardavano elementi dichiarati in giacenza nell'elenco elaborato dall'esercente ma non riscontrate dai nostri ispettori nella verifica dell'inventario stesso e anche altri articoli non dichiarati dall'esercente ma riscontrati durante la verifica. A luglio è stata installata una stazione di misura non presidiata (unattended measuring station, UMS) per la quale l'esercente e gli ispettori dell'Euratom hanno ricevuto un'apposita formazione. L'UMS è stata sviluppata dal CCR di Ispra ed è destinata a misurare on line il flusso in uscita di gruppi combustibile finiti. La verifica annuale dell'inventario fisico presso la CERCA, un impianto di fabbricazione di HEU a Romans-sur-Isère (Francia), si è svolta a novembre e risulta globalmente soddisfacente. È stato possibile eseguirla per la prima volta sulla base di un elenco di elementi in giacenza fornito in formato elettronico, consentendo agli ispettori di convalidare in modo soddisfacente i dati trasmessi. Il CCR di Ispra ha installato nell'impianto un nuovo tipo di scanner gamma. Il dispositivo di misurazione viene usato per prove non distruttive su elementi di combustibile fabbricato per i reattori di ricerca. Tutte le verifiche presso gli impianti ENUSA a Juzbado, in Spagna, Westinghouse Atom AB a Västerås, in Svezia, e ANF-Lingen in Germania sono state effettuate con risultati soddisfacenti. E con il supporto dell'ITU del CCR per le misure sul posto. Considerato il livello di risultati raggiunto nella contabilità delle materie, questi impianti sono spesso usati come riferimento. A Juzbado e Västerås, gli ispettori dell'Euratom usano con successo strumenti avanzati per la verifica e la valutazione in loco. 4.2.5. Reattori di potenza e di ricerca [12] [12] La maggior parte dei reattori nucleari funzionanti nell'Unione europea sono del tipo ad acqua leggera (LWR), ossia i reattori sono raffreddati e moderati con acqua normale. Inoltre, nel Regno Unito funzionano reattori MAGNOX e reattori avanzati raffreddati a gas (AGR), che sono moderati a grafite e raffreddati a CO2. Il funzionamento degli LWR facenti uso di LEU è caratterizzato da lunghi periodi (12-18 mesi) di funzionamento continuo. Questi periodi quando il combustibile del nocciolo è inaccessibile, sono seguiti da periodi di indisponibilità che durano da 2 a 4 settimane mentre circa un terzo del combustibile (usato) del nocciolo viene cambiato con combustibile fresco proveniente da impianti per la fabbricazione di combustibile. Gli LWR sono ispezionati durante questo periodo di indisponibilità quando tutto il combustibile è accessibile per verifica. Presso il reattore di Dodewaard (Paesi Bassi), posto in arresto nel 1997, una verifica dell'inventario fisico ha dato esito positivo. Le spedizioni di combustibile esaurito continueranno nel 2003. Durante la verifica annuale dell'inventario fisico del reattore Magnox a Wylfa (Regno Unito) è risultata evidente l'assenza di un elemento irraggiato di combustibile. Il rapporto del gruppo di tecnici ha concluso che l'elemento deve essere stato inavvertitamente trasferito a Sellafield. Il rapporto propone inoltre una serie di raccomandazioni per evitare il ripetersi di simili circostanze. Tuttavia, l'attenzione dell'esercente è stata attirata sul fatto che la conclusione dell'inchiesta non potrà essere convalidata definitivamente finché Sellafield non avrà confermato di aver ricevuto l'elemento mancante. In aprile l'esercente dell'impianto di Bradwell (Regno Unito) ha informato l'Euratom di un'apparente discrepanza contabile circa elementi di combustibile trasferiti a Sellafield. Un altro caso simile, riguardante la scoperta di un elemento non irraggiato, è stato comunicato dalla stessa centrale a dicembre. A seguito di un'inchiesta approfondita, l'Euratom ha accertato che sono state adottate le azioni correttive necessarie. A novembre è stato riscontrato anche un difetto nelle procedure di contabilità a Sizewell, nel Regno Unito. Su invito dell'Euratom, l'esercente ha introdotto misure per prevenire il ripetersi dell'evento. Le ispezioni ordinarie nei reattori nucleari in Finlandia e Svezia sono state effettuate senza incidenti di rilievo in relazione al controllo di sicurezza. Per quanto possibile, il controllo di sicurezza dell'Euratom cerca di evitare di eseguire ispezioni di controllo del nocciolo, visto il livello elevato di attività che esse comportano. Tuttavia, non è sempre possibile evitarle e in questi casi, a causa di cambiamenti di data comunicati con scarso preavviso, si riscontrano i consueti problemi di programmazione. La modifica delle competenze dell'AIEA per i reattori finlandesi ha provocato un cambiamento nell'approccio seguito dall'AIEA e una notevole confusione per l'esercente. Il controllo di sicurezza dell'Euratom proporrà, per questi casi, l'elaborazione di documenti specifici secondo il nuovo accordo di partnership. Benché il reattore Barsebäck 1 (Svezia) non contenga materie nucleari, l'esercente desidera mantenerlo operativo come sito sperimentale per le nuove procedure di trattamento nel Barsebäck 2, progettato secondo gli stessi criteri del primo. Pertanto il sistema di sorveglianza è stato mantenuto in funzione. I reattori francesi sono stati regolarmente ispezionati nei periodi di indisponibilità durante le operazioni di rifornimento di combustibile in una delle unità del reattore. Non si registrano osservazioni in merito. In Spagna, l'ambiente di lavoro in alcuni reattori ha causato problemi di affidabilità tecnica con sistemi di sorveglianza installati in permanenza, cosicché durante il periodo di rifornimento di combustibile è stato necessario installare altri sistemi di sorveglianza temporanei. A Vandellos si sono dovute applicare misure invasive (ion fork) dopo che l'interruzione delle comunicazioni tra il controllo di sicurezza dell'Euratom e l'esercente ha causato una perdita di continuità di informazioni sulle materie del nocciolo. In varie centrali in Germania e Belgio è continuato il caricamento di contenitori di combustibile esaurito (CASTOR), operazione iniziata anche a Trillo, in Spagna. In previsione dello stoccaggio di questi contenitori nei siti del reattore per un periodo medio-lungo, l'Euratom ne ha misurato il contenuto prima di caricarli, sottoponendoli successivamente a sistemi multipli di contenimento e sorveglianza. A causa di problemi ricorrenti nei processi di caricamento, asciugatura e chiusura, le ispezioni collegate ai CASTOR sono risultate dispendiose e difficili da programmare. Inoltre, la politica di concessione delle licenze da parte delle autorità di alcuni "Länder" tedeschi pare non aiuti la pianificazione delle ispezioni. Si prevede un graduale miglioramento della situazione con l'installazione di stazioni di misura non presidiate in tutti i reattori in questione. Un altro tipo di ispezione che richiede notevoli risorse umane riguarda i reattori che usano combustibile MOX negli Stati non dotati di armi nucleari (Non Nuclear Weapon States - NNWS). L'installazione di un sistema speciale di videosorveglianza all'interno del nocciolo nei reattori di Gundremmingen, in Germania, ha aiutato ad alleggerire il lavoro in questo sito. In generale, le ispezioni nei reattori di ricerca non suscitano osservazioni di rilievo sul controllo di sicurezza nel quadro della presente sintesi annuale. La tendenza mostra una diminuzione dovuta alla politica di denuclearizzazione in atto in molti Stati membri. L'unico progetto nuovo in questo settore è il reattore FR2 in Germania. Dopo un arresto non programmato e temporaneo, il rettore ad alto flusso di Petten, nei Paesi Bassi, ha ottenuto l'autorizzazione di riprendere le operazioni nel mese di marzo. I controlli sulla cultura e la gestione della sicurezza hanno permesso di concludere che il funzionamento sicuro del reattore non è a rischio. Non è stato necessario attivare una programmazione provvisoria per garantire un inventario maggiore di combustibile fresco. 4.2.6. Altri impianti Le piscine di stoccaggio per gli elementi di combustibile irraggiato LWR a La Hague, in Francia, sono ispezionate congiuntamente con l'AIEA. Le relative attività di verifica non hanno originato anomalie. Tuttavia, le informazioni venute a mancare verso la fine del 2001 sono state recuperate all'inizio del 2002 ma non tempestivamente. Per ridurre la sua presenza in Francia (uno Stato dotato di armi nucleari), l'AIEA ha iniziato a prendere in considerazione una possibile revisione della procedura di attuazione del controllo di sicurezza nelle piscine LWR, senza tuttavia giungere finora a un risultato concreto. Nel 2002, nell'Unione europea sono entrati in funzione due nuovi impianti di stoccaggio intermedio. Soprattutto in Germania e in alcuni altri Stati è particolarmente diffusa la tendenza a stoccare il combustibile irraggiato in prossimità del reattore. Di conseguenza, le attività di controllo di sicurezza negli impianti di stoccaggio intermedio, per cui sono in discussione nuovi approcci, saranno ampliate nel 2003. A Cadarache (Francia), l'esercente CEA intende costruire un nuovo magazzino, per sostituire quello esistente. La nuova infrastruttura includerà il ricondizionamento di quantità significative di materie nucleari. L'Euratom ha auspicato di partecipare alla fase di progettazione per sviluppare e installare l'attrezzatura adeguata e ridurre al minimo le esigenze di manodopera e l'assorbimento di dosi. L'Euratom ha chiesto all'esercente di separare quanto più possibile i flussi di materie nucleari civili e militari. Negli ultimi dieci anni, molti impianti del centro di ricerca di Karlsruhe, in Germania, hanno cessato le attività nucleari. L'Euratom ha eseguito ispezioni per verificare le caratteristiche tecniche fondamentali e lo stato (impianto in arresto o disattivato) di 17 aree di bilancio materie nell'ultimo trimestre del 2002. Le ispezioni si sono svolte in collaborazione con l'AIEA per determinare se le materie nucleari erano state spedite e le strutture e le attrezzature erano state smantellate e/o trasferite. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti e confermano che la maggior parte di questi impianti non necessita di ulteriori ispezioni. Per tutto il 2002 sono continuate le attività di trasferimento degli elementi di combustibile irraggiato dal nucleo del reattore a flusso veloce Superphenix a Creys-Malville, in Francia, nella piscina di combustibile esaurito. La conclusione di queste attività è prevista per giugno 2003, data entro la quale il nocciolo del reattore sarà vuoto. Gli elementi di combustibile fresco sono ancora stoccati in un magazzino a secco sul posta e sono soggetti a periodiche ispezioni di sicurezza. Il controllo di sicurezza è stato eseguito e le misure di controllo sono risultate adeguate. Durante l'inventario fisico annuale, eseguito nel dicembre 2002, presso il Centro comune di ricerca di Ispra, in Italia, è stato usato un nuovo pacchetto software (IP3) per la stratificazione, la selezione di elementi da misurare e altre attività di verifica durante le ispezioni. Dai risultati finali si può concludere che in questa verifica lo strumento è stato applicato con successo. L'AIEA ha partecipato all'esercizio. Presso l'impianto di stoccaggio provvisorio di Lingen-Emsland, in Germania, nel dicembre 2002 il primo container Castor con elementi di combustibile irraggiato è stato trasferito dal reattore Emsland al magazzino intermedio nel sito. Questa misura è conforme con l'approccio adottato dalla Germania che preferisce lo stoccaggio di elementi irraggiati in magazzini di stoccaggio sul posto. Gli impianti per lo stoccaggio provvisorio di GNS (Ahaus e Gorleben), in Germania, non prevedono di ricevere elementi di combustibile irraggiato dai reattori tedeschi nei prossimi anni. Nel 2002, 6 container con elementi di combustibile esaurito provenienti dal reattore di ricerca BR3 sono stati trasferiti al nuovo magazzino di stoccaggio intermedio SCK-Belgoprocess a Dessel, in Belgio. Il BR3-MBA è stato svuotato completamente. Presso l'impianto di stoccaggio provvisorio di Greifswald in Germania, il caricamento dei contenitori CASTOR è proseguito a un ritmo ridotto per tutto l'anno, a causa di gravi problemi tecnici dovuti principalmente a questioni legate alla sigillatura del coperchio primario. In totale, sei contenitori CASTOR sono stati caricati nel blocco 2 e inviati all'impianto di stoccaggio provvisorio. Le restanti materie nucleari nel blocco 1 sono state verificate con il metodo "ion fork" e caricate in un contenitore KRB MOX per essere inviate allo di stoccaggio provvisorio. Le disposizioni sul controllo di sicurezza nel deposito di stoccaggio sotto acqua di Greifswald continuano a destare preoccupazioni circa l'attuale approccio, che si traduce in una perdita quasi permanente di continuità di informazioni dovuta allo spostamento di contenitori riempiti in parte. La proposta dell'AIEA di elaborare un approccio basato su zone non è ancora stata attuata. Presso il reattore chiuso di Rheinsberg, in Germania, è stata eseguita soltanto una ispezione nel corso dell'anno per fornire un campionamento di base per le cellule calde. L'impianto ha giacenza zero. 4.2.7. Valutazione globale delle attività del controllo di sicurezza Nel corso del 2002, periodo di riferimento della presente relazione, la valutazione globale delle attività del controllo di sicurezza si è concentrata principalmente sulla valutazione delle materie non contabilizzate (Material Unaccounted For - MUF), le materie non contabilizzate cumulative, equivalenti alla somma algebrica delle differenze di inventario per un'area di bilancio materie nel corso del tempo e le differenze mittente-destinatario [13]. Le materie non contabilizzate possono essere descritte come la differenza tra l'inventario fisico e l'inventario contabile. La valutazione è stata eseguita solo per le infrastrutture che trattano materie nucleari sfuse (impianti di ritrattamento, impianti di fabbricazione del combustibile e impianti di arricchimento con centrifuga a gas), in cui si prevede che le materie non contabilizzate siano diverse da zero a causa delle incertezze di misura e della natura del trattamento delle materie nucleari. [13] Per «differenza mittente/destinatario» si intende la differenza tra la quantità di materie nucleari di una partita dichiarata dall'area di bilancio materie di spedizione e la quantità di materie nucleari della stessa partita misurata nell'area di bilancio materie di destinazione. L'intera valutazione è stata eseguita su dati provenienti dalla banca dati contabile del controllo di sicurezza dell'Euratom, escludendo così dalla valutazione le aree francesi di bilancio materie che trattano materie sfuse da cui non sono state ricevute dichiarazioni. Sono state escluse dalla valutazione anche le aree di bilancio materie di piccole dimensioni che trattano materie sfuse con un inventario fisico o una produzione inferiore alle due quantità significative [14] e quelle in corso di smantellamento nel periodo di riferimento (2002). [14] Per stabilire la componente quantitativa degli obiettivi di ispezione dei controlli di sicurezza si usa la "Quantità Significativa", per es. 8 kg Pu, 25 kg di uranio altamente arricchito e 75 kg di uranio bassamente arricchito. In base alla valutazione, non sussistono prove che dimostrino che, nelle aree di bilancio materie dell'UE che trattano materie sfuse, materie grezze e materie fissili speciali siano state distolte dagli usi ai quali sono destinate, come dichiarato dagli esercenti nelle materie non contabilizzate o nelle differenze mittente-destinatario. I sistemi di misura di tutte le aree di bilancio materie che trattano materie sfuse nell'UE sono conformi alle norme internazionali più recenti. Continuano a sussistere prove dell'esistenza di errori nelle materie non contabilizzate cumulative per alcune aree di bilancio materie che trattano materie sfuse. Pertanto, è necessario svolgere indagini sugli errori e correggerli. 5. Attività di controllo nel quadro del Nuovo approccio di partnership (NPA) 5.1. Il rapporto di attuazione del controllo di sicurezza dell'AIEA (Safeguards Implementation Report - SIR) Il rapporto di attuazione del controllo di sicurezza (SIR) dell'AIEA, che copre le attività congiunte sul territorio dell'UE nel 2001, è stato trasmesso all'ESO nel maggio 2002. Nella prima metà di giugno si è svolta una riunione presso la sede centrale dell'AIEA per esaminare i risultati e discutere i dettagli relativi agli impianti nucleari nell'UE. Nel complesso, il SIR 2001 ha concluso che non si sono riscontrate distrazioni di materie nucleari né uso improprio di attrezzature o impianti sottoposti al controllo di sicurezza nell'Unione europea. Il SIR 2001 ha riconosciuto che la collaborazione con l'ESO e i programmi di supporto degli Stati membri hanno permesso di compiere progressi significativi nella tecnologia di controllo di sicurezza e nelle procedure di verifica. In vari impianti dell'UE sono state eseguite prove su sistemi di sorveglianza, ispezioni casuali con breve preavviso e attività di monitoraggio. In applicazione delle disposizioni del nuovo approccio di telepartnership e per risparmiare sulle risorse, l'AIEA e l'ESO hanno continuato a condividere le spese di acquisto, operazione e manutenzione delle attrezzature installate in impianti sottoposti al controllo di sicurezza dell'AIEA. Come nel SIR 2000, l'AIEA ha sottolineato l'importanza di lavorare in stretta collaborazione con i sistemi statali e regionali di contabilità e controllo delle materie nucleari per potenziare l'efficacia delle verifiche e la redditività degli interventi. In questo contesto, è stato istituito un gruppo di lavoro costituito da componenti dell'Agenzia e dell'Euratom per predisporre i preparativi necessari per l'applicazione dei protocolli aggiuntivi nell'UE. Un seminario sul nuovo approccio di partnership, organizzato congiuntamente dall'Agenzia e dall'Euratom, si è svolto per la prima volta nel 2001. Gli ispettori dell'ESO hanno frequentato corsi di formazione di routine e gli ispettori dell'AIEA hanno frequentato corsi tenuti dall'ESO, mantenendo così la cooperazione tra le due organizzazioni nel settore della formazione. L'AIEA ha inoltre riferito progressi notevoli compiuti nel controllo di sicurezza integrato, il cui quadro concettuale è stato completato includendo i concetti, gli approcci, gli orientamenti e i criteri che determinano la progettazione, l'attuazione e la valutazione del controllo di sicurezza integrato. Oltre a una serie di conclusioni globali, il SIR 2001 ha formulato raccomandazioni di miglioramento in settori specifici sintetizzabili come segue: * Per quanto possibile, il trasferimento di contenitori da trasporto vuoti o riempiti solo in parte non dovrebbe avvenire durante il periodo di apertura del nocciolo dei LWR. Al di fuori di questo periodo, l'ESO dovrebbe richiedere una notifica preventiva dei movimenti di contenitori vuoti o riempiti in parte e le informazioni dovrebbero essere comunicate in anticipo all'AIEA per agevolare le attività di ispezione. * A causa della rigidità del sistema dell'AIEA, sorgono problemi quando le materie nucleari restano in contenitori di trasporto chiusi per lunghi periodi o quando le materie nucleari sono presenti nei reattori sotto forma di barre in contenitori chiusi, risultando così di difficile accesso. Nell'Unione europea, questa situazione è stata la conseguenza delle restrizioni ai movimenti dovute a problemi di autorizzazione e al divieto di trasporti a seguito del diffondersi dell'epidemia di afta epizootica. L'AIEA intende anche studiare la possibilità di ampliare la zona sotto sorveglianza o sigillare i contenitori prima che siano rimossi. * Il problema generale associato alla produzione di plutonio in grandi reattori di ricerca sarà eliminato dopo l'installazione di dispositivi di controllo della potenza negli impianti in questione, a condizione che le prove di vulnerabilità di queste apparecchiature diano risultati soddisfacenti. * Occorre adottare azioni correttive nel momento in cui viene riscontrato un errore di contenimento e sorveglianza o immediatamente dopo. L'AIEA ritiene importante installare ulteriori coperture protettive nei sigilli e nei sistemi di vigilanza del nocciolo aperto. L'AIEA dovrebbe sostenere tutti i costi di queste apparecchiature ridondanti non indispensabili all'ESO. Si prevede che i miglioramenti nell'attuazione del nuovo approccio di partnership in futuro faciliteranno una ripartizione ancora più uniforme dei costi fra i due ispettorati e una migliore coerenza tra le conclusioni tratte nel SIR e quelle derivanti dalle attività di controllo di sicurezza eseguite dall'ESO. 5.2. Protocolli aggiuntivi e controlli di sicurezza integrati L'obiettivo principale dei protocolli aggiuntivi è aumentare la capacità dell'AIEA di individuare materie nucleari non dichiarate e attività che violino le disposizioni del trattato di non proliferazione. [15] [15] I campi coperti dal protocollo aggiuntivo e la responsabilità della Comunità sono descritte nella relazione annuale del 2001 "Attività dell'ufficio di controllo di sicurezza dell'Euratom (ESO) nel 2001". L'Euratom svolge un ruolo fondamentale nell'applicazione dei protocolli aggiuntivi nell'Unione europea. Dato che il ciclo del combustibile nucleare in Europa pone problemi specifici dovuti al progressivo abbandono delle attività nucleari nel corso degli anni, l'Euratom ha sviluppato un approccio generale per gli aspetti più preoccupanti: * Oggi i vecchi centri di ricerca nucleare possono svolgere una gamma diversificata di attività. Negli edifici presenti in questi centri non si svolgono più necessariamente attività legate al ciclo del combustibile nucleare. * Nell'UE esistono centinaia di siti che in passato contenevano materie nucleari, dichiarate all'AIEA, e che oggi svolgono attività completamente diverse o che sono in corso di smantellamento. I controlli di sicurezza sono terminati quando le materie nucleari sono state rimosse, di conseguenza la Commissione e l'AIEA devono chiarire l'attuale stato di questi siti. * Inoltre, in numerosi siti le materie nucleari sono usate solo per fini non inerenti al ciclo del combustibile nucleare, che in conformità con i requisiti dei protocolli aggiuntivi non sono soggetti a una dichiarazione in virtù di detti protocolli. L'Euratom si è impegnato a negoziare con l'AIEA un approccio armonizzato per tutti questi casi, che da una parte sia conforme allo spirito dei protocolli aggiuntivi e dall'altra non imponga un onere eccessivo sugli esercenti che non hanno mai avuto, o non hanno più, una relazione funzionale con il ciclo del combustibile nucleare. Le procedure corrispondenti sviluppate congiuntamente con l'AIEA sono state testate e saranno ora applicate sistematicamente nell'UE. Inoltre, sono state effettuate diverse visite a siti per fornire assistenza agli esercenti, negli Stati non dotati di armi nucleari, per la definizione di siti complessi, il cui programma di attività è cambiato nel corso degli anni. Con queste misure, l'Euratom ha sfruttato il tempo necessario alla ratifica dei protocolli aggiuntivi da parte di tutti gli Stati membri, condizione indispensabile [16] per la loro entrata in vigore, per prepararne la corretta applicazione nell'UE. Per lo stesso motivo, sono state svolte due prove sul terreno (CCR a Petten e VTT a Helsinki) per testare le modalità di circolazione delle informazioni richieste dall'AIEA, la delimitazione dei siti nucleari e le disposizioni per l'accesso complementare. [16] L'articolo 102 del trattato Euratom stabilisce quanto segue: "Gli accordi o convenzioni conclusi con uno Stato terzo, una organizzazione internazionale o un cittadino di uno Stato terzo, nei quali siano parti, oltre la Comunità, uno o più Stati membri, possono entrare in vigore soltanto dopo l'avvenuta notificazione alla Commissione da parte di tutti gli Stati membri interessati che tali accordi o convenzioni sono divenuti applicabili conformemente alle disposizioni del loro diritto interno rispettivo". Alla fine del 2002, 11 dei 15 Stati membri avevano ratificato i protocolli aggiuntivi e si prevede che gli altri quattro lo ratificheranno nel corso del 2003. L'Euratom ha elaborato due documenti per ogni Stato membro: "Disposizioni per l'applicazione del protocollo aggiuntivo in ... (Stato membro)" e il corrispondente "Flusso di informazioni nel quadro del protocollo aggiuntivo in ... (Stato membro)", che dovranno essere discussi durante le riunioni bilaterali con gli Stati membri. Inoltre, la Commissione ha sviluppato un software di dichiarazione per i futuri utilizzatori che è stato discusso e testato durante le riunioni di un apposito gruppo di utilizzatori, e ha iniziato a preparare lo sviluppo di un'apposita banca dati sui protocolli aggiuntivi. Lo stato di avanzamento dei preparativi della Commissione e degli Stati membri è tale da far apparire come realistica l'entrata in vigore dei protocolli aggiuntivi nel 2004. A tal fine, conformemente ai termini dei protocolli aggiuntivi, la Commissione e gli Stati membri forniranno all'AIEA notifica scritta che i rispettivi requisiti (interni) per l'entrata in vigore sono rispettati. La data di entrata in vigore è la data in cui l'AIEA riceve detta notifica. 6. Verso un nuovo e migliore sistema di controllo di sicurezza dell'Euratom 6.1. Gruppi direttivi per i nuovi approcci in materia di controllo di sicurezza Sono stati istituiti diversi gruppi direttivi per ridefinire gli obiettivi delle ispezioni e presentare proposte su nuovi approcci del controllo di sicurezza, a seguito delle raccomandazioni formulate nel rapporto del gruppo di esperti ad alto livello (HLEG). I gruppi direttivi, istituiti e coordinati dal settore per la metodologia dell'unità "Controlli di sicurezza e non proliferazione", includevano anche membri di altri settori di questa unità e di altre unità responsabili della logistica e delle ispezioni della Direzione I. La prima tappa è stata l'elaborazione di un "inventario" delle pratiche attuali. I gruppi si sono scambiati informazioni ed esperienze frutto delle attività sul terreno, riesaminando gli attuali requisiti degli orientamenti per le ispezioni Euratom (Euratom Inspections Guidelines - EIG) e i documenti del nuovo approccio di partnership. È iniziata la programmazione delle tappe successive con il duplice obiettivo di fornire suggerimenti per possibili cambiamenti a breve termine per affrontare le sfide del futuro immediato (ampiamento dell'UE senza risorse supplementari) e proporre approcci innovativi che migliorino l'efficienza globale senza mettere in pericolo l'efficacia del sistema. I primi risultati, di natura molto generale, sono stati presentati all'inizio di dicembre al gruppo SAGES, che ha approvato il metodo di lavoro proposto suggerendo tuttavia la presentazione di proposte concrete per la prossima consultazione. Le attuali riflessioni sono state presentate anche nel seminario destinato ai soggetti interessati, svoltosi nel dicembre 2002. 6.2. Inchiesta sugli esercenti L'inchiesta sulla qualità delle attività del controllo di sicurezza dell'Euratom è una delle prime misure adottate dalla Commissione per attuare due delle principali raccomandazioni del gruppo di esperti ad alto livello (HLEG) [17], secondo cui la Commissione europea dovrebbe applicare maggiore trasparenza nelle attività di controllo di sicurezza e modificare i rapporti con gli esercenti nucleari. In pratica, la Commissione dovrebbe definire metodi per rafforzare la collaborazione e lo scambio di opinioni con gli esercenti degli impianti, che devono essere considerati come partner e non come soggetti sottoposti a ispezioni. La finalità generale dell'inchiesta era di valutare l'immagine e l'efficacia delle attività del controllo di sicurezza dell'Euratom così come esse sono percepite dagli esercenti degli impianti nucleari. [17] HLEG (High Level Experts Group). In totale, nel luglio del 2002 sono stati inviati 72 questionari a tutti i principali impianti nucleari e a un campione rappresentativo di tutti gli altri impianti nucleari dell'UE. La valutazione dei risultati dell'inchiesta è il tema di un rapporto tecnico confidenziale ("Evaluation of results of quality survey on Euratom Safeguards activities in nuclear installations", "Valutazione dei risultati di un'inchiesta sulla qualità del controllo di sicurezza dell'Euratom negli impianti nucleari", marzo 2003) che sarà sintetizzata nella prossima relazione annuale sulle attività relativa al 2003. 6.3. Progressi nelle tecnologie del controllo di sicurezza Nel 2002 è proseguito il lavoro per lo sviluppo di un nuovo sigillo di controllo basato sulla tecnologia dei transponder, una tecnica che faciliterà la verifica sul terreno e nei prossimi due o tre anni sostituirà gli attuali sigilli di rame/ottone per la maggior parte delle applicazioni. I primi nuovi sistemi di sorveglianza digitale che usano le tecnologie più recenti, tra cui il rilevamento video del movimento e il trattamento di immagini in modo interattivo, sono stati installati con successo in nove impianti e funzionano senza problemi. È stato sviluppato e applicato un nuovo software per la raccolta e la valutazione in loco dei dati forniti dagli esercenti in formato elettronico. 7. aspetti istituzionali 7.1. Parlamento europeo Il 2 luglio 2002 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulla relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle attività dell'ufficio di controllo di sicurezza dell'Euratom 1999-2000 [18]. Il relatore era il signor Rübig. [18] Relazione sulle attività dell'ufficio del controllo di sicurezza dell'Euratom - COM(2001) 436 def. Nella risoluzione, il Parlamento europeo valuta la qualità e i risultati delle attività dell'ufficio del controllo di sicurezza dell'Euratom nel periodo 1999-2000 e giudica positivamente il fatto che nel periodo di riferimento non si siano registrati casi di distrazione di materie nucleari nell'Unione europea. Il Parlamento europeo ha presentato inoltre una serie di raccomandazioni riguardanti la sicurezza nucleare e la protezione fisica, la cui attuazione sarà presa in considerazione. 7.2. Ampliamento È iniziata la fase finale del progetto elaborato per facilitare l'applicazione del sistema di contabilità delle materie nucleari di Euratom negli Stati in via di adesione, tramite software e hardware adeguati. I rappresentanti dei paesi candidati hanno contribuito attivamente al progetto partecipando a un comitato direttivo che assicura inoltre che lo strumento sia adattato alle loro esigenze. Le riunioni del comitato direttivo hanno offerto anche l'opportunità di trattare con alcuni paesi candidati le questioni riguardanti l'applicazione del controllo di sicurezza dell'Euratom dopo la loro adesione. 7.3. Stati membri I contatti con gli Stati membri sono serviti per esaminare principalmente i protocolli aggiuntivi e il nuovo regolamento sul controllo di sicurezza dell'Euratom (attuazione dell'articolo 79 Euratom). Si sono svolte diverse riunioni per preparare l'applicazione dei protocolli aggiuntivi. Il nuovo regolamento è stato oggetto di lunghe discussioni con gli Stati membri e i loro esperti nel gruppo "Questioni atomiche" del Consiglio. 7.4. Accordi Euratom Nel 2002 sono stati applicati i tre accordi di cooperazione nucleare della Comunità attualmente in vigore, rispettivamente con gli Stati Uniti d'America, il Canada e l'Australia, con soddisfazione di tutte le parti interessate. In una riunione bilaterale del gruppo di lavoro tecnico Canada-Euratom, svoltasi a Ottawa nel novembre 2002, si sono riconosciuti i buoni rapporti tra le parti e sono state discusse diverse proposte tecniche per risolvere il problema di lunga data dell'invio in Russia di uranio impoverito proveniente dal Canada. Si prevede di giungere a una soluzione nel corso del prossimo anno. Si è riscontrata una certa stagnazione nella negoziazione degli accordi con il Giappone e la Cina. Non è stato possibile concludere l'accordo con il Giappone a causa di difficoltà sorte durante la procedura di approvazione del progetto di accordo in Giappone, mentre nel caso della Cina il Consiglio non ha ancora conferito alla Commissione un mandato di negoziazione [19]. [19] Nel frattempo, il mandato di negoziazione è stato ottenuto. 8. Risorse del controllo di sicurezza dell'Euratom 8.1. Stanziamenti di bilancio L'articolo 174 del trattato Euratom cita espressamente la necessità di includere stanziamenti nel bilancio della Commissione per le spese relative al controllo di sicurezza nucleare. Tenuto conto di questa base giuridica, le attività del controllo di sicurezza sono finanziate da due tipi di stanziamenti di bilancio: (1) uno stanziamento generale "di funzionamento", che copre le spese generali del controllo di sicurezza dell'Euratom quali l'attrezzatura informatica generale, le telecomunicazioni, ecc. (Parte A del bilancio, capitoli A-70 e A-24), nonché uno stanziamento specifico per il controllo medico e la protezione degli ispettori contro le radiazioni (Parte A del bilancio, linea A0-1420); (2) stanziamenti specifici "operativi", previsti per le spese direttamente collegate al controllo di sicurezza nucleare, quali le spese di missione, l'affitto degli uffici del sito (ivi compresi i laboratori in loco), l'acquisto di attrezzature tecniche, il prelievo e l'analisi di campioni, i contratti di servizi (manutenzione e riparazioni), il trasporto di attrezzature e campioni, la formazione, ecc., che sono necessarie alle attività di controllo di sicurezza dell'Euratom (Parte B del bilancio, titolo B4-20). Per il 2002, gli stanziamenti operativi specifici iscritti nel bilancio dell'UE per il controllo di sicurezza dell'Euratom ammontavano a 19,1 milioni di euro, di cui 18,9 (il 99,1%) sono stati effettivamente impegnati. Le spese si ripartiscono come segue: * Spese per le missioni di ispezione (spese di viaggio, indennità giornaliere): 4,2 milioni di euro (22%) * Affitto di uffici per gli ispettori nei siti ispezionati (e spese connesse per le attrezzature): 0,6 milioni di euro (3,2%) * Acquisto, installazione, manutenzione e riparazione delle attrezzature nei siti, ivi compreso il materiale informatico, l'analisi di campioni, le spese connesse quali trasporto, beni di consumo, pezzi di ricambio, ecc.: 5,7 milioni di euro (29,9%) * Investimenti nei grandi impianti di manipolazione di plutonio e attività connesse di manutenzione, funzionamento e logistica: 7,9 milioni di euro (41,4%) * Assistenza amministrativa e tecnica, formazione degli ispettori, spese varie (inclusa la copertura assicurativa speciale): 0,5 milioni di euro (2,6%) Dopo una stabilizzazione nel corso degli ultimi tre o quattro anni, il numero di ispezioni in loco è stato ridotto nel 2002, contemporaneamente a un aumento delle attrezzature permanenti e dei sistemi telecomandati negli impianti. Sono già stati effettuati importanti investimenti collegati ai grandi impianti di manipolazione di plutonio. I costi associati a questi impianti continuano a rappresentare una parte importante delle spese. Attualmente, la manutenzione e l'assistenza tecnica per l'attrezzatura esistente assorbono oltre il 50% dei 7,9 milioni di euro di spese annue. Gli stanziamenti di bilancio che rendono possibile la realizzazione di attività di controllo di sicurezza sono stati gestiti dall'ufficio di controllo di sicurezza dell'Euratom dal 1º gennaio al 31 luglio 2002. Dal 1º agosto 2002, a seguito della riorganizzazione della direzione generale Energia e Trasporti, la responsabilità della gestione del bilancio del controllo di sicurezza è stata ripartita tra la direzione A (Affari generali e risorse), la direzione H (Sicurezza nucleare) e la direzione I (Ispezioni nucleari). 8.2. Risorse umane e altre risorse 8.2.1. Effettivi e loro impiego L'ex ESO, che dal 1º agosto 2002 è pienamente integrato nella DG TREN, contava in totale un organico di 265 funzionari, tra cui 195 ispettori nucleari. A seguito della riorganizzazione dell'ex ESO sono state istituite due direzioni: la direzione H, "Sicurezza nucleare", e la direzione I, "Ispezioni nucleari". Al 31 dicembre 2002 l'organico delle due direzioni era di 275 funzionari. In totale, le due direzioni contano 191 ispettori nucleari. 8.2.2. Attrezzature di controllo Le attrezzature di controllo utilizzate dagli ispettori si suddividono in due grandi categorie: quelle per le misure tramite analisi non distruttiva e quelle per le misure di contenimento e sorveglianza. Gli ispettori usano le misure tramite analisi non distruttiva, basate sulle tecniche neutroniche e a raggi gamma, per assicurarsi che le quantità fisiche delle materie nucleari negli impianti corrispondano ai valori contabili notificati. Queste misure possono essere eseguite manualmente o automaticamente a seconda dell'impianto e della configurazione delle attrezzature. Le misure di contenimento e sorveglianza si avvalgono di videosorveglianza e sigilli per assicurare la continuità di informazione sulle materie identificate. Nel 2002, nel quadro del continuo processo di razionalizzazione e normalizzazione, il lavoro di aggiornamento della gamma di strumentazione per l'analisi non distruttiva è stato completato, adottando anche misure per identificare la prossima generazione di computer per la registrazione di dati per gli strumenti portatili. Inoltre, è stato ampliato il pacchetto di programmi software per l'analisi dei dati delle misure neutroniche e a raggi gamma, nelle applicazioni non presidiate. 8.2.3. Supporto dal Centro comune di ricerca Il Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea fornisce supporto all'ispettorato dell'Euratom per le attività di routine e per quelle destinate a migliorare in futuro il controllo di sicurezza attraverso il programma di ricerca e sviluppo della Commissione. Nel Quinto programma quadro per il 2002, il supporto ha incluso la messa a disposizione di 58 persone/anno e un finanziamento specifico di 1,72 milioni di euro ripartito principalmente tra gli istituti ITU di Karlsruhe e IPSC di Ispra. La cooperazione tra l'ex ESO e il CCR ha continuato a concentrarsi essenzialmente sui seguenti aspetti: * Istituto dei Transuranici (ITU) a Karlsruhe: laboratori in loco, analisi a campione, analisi di tracce ad elevate prestazioni e scienza legale in campo nucleare; * Istituto IPSC di Ispra: supporto tecnico e scientifico generale nei settori della fisica sanitaria, delle attrezzature e degli strumenti; formazione tecnica e calibrazione; misurazione e supporto continuo, assistenza allo sviluppo di nuove tecniche di sigillo; * Istituto dei materiali e misure di riferimento (IRMM) a Geel: attività analitiche nel settore del controllo di qualità e dei materiali di riferimento (sorgenti radioattive). Quanto all'uso dei laboratori in loco a La Hague e Sellafield, è entrato in vigore un accordo amministrativo tra l'ESO e l'istituto ITU di Karlsruhe per fornire nel corso dell'anno il personale necessario (20 persone) adeguatamente formato per la gestione dei laboratori. Il costo dell'accordo, pari a 1,7 milioni di euro, corrisponde a un totale di 340 settimane di missioni all'anno. 9. Altre attività che prevedono la partecipazione del controllo di sicurezza dell'Euratom 9.1. Conferenza ESARDA Nel 2002 la riunione dell'ESARDA (European Safeguards Research and Development Association), tenutasi a Lussemburgo dal 28 al 30 maggio 2002, si è svolta sotto forma di un seminario sul tema "R&D responses to the New Safeguards Environment" (le risposte del settore "Ricerca e sviluppo" al nuovo quadro del controllo di sicurezza). Cinque gruppi di lavoro hanno trattato i seguenti temi: tecnologie, trattamento dei dati, aspetti legati al ciclo del combustibile e aspetti sociopolitici. Tutti i gruppi hanno comunicato le loro conclusioni e raccomandazioni nella sessione plenaria finale per fornire un orientamento alle esigenze di ricerca e sviluppo nel nuovo quadro del controllo di sicurezza. 9.2. Sicurezza nucleare, protezione fisica e traffico illecito Alla luce dei recenti sviluppi, il controllo di sicurezza dell'Euratom ha valutato la sicurezza e la protezione fisica delle sue materie radioattive e sta attualmente adattando gli strumenti e le procedure tecniche alle norme internazionali più recenti. Quanto al traffico illegale, il controllo di sicurezza dell'Euratom ha continuato a partecipare all'opera del gruppo di lavoro tecnico internazionale sul contrabbando nucleare (Nuclear Smuggling International Technical Working Group, ITWG) del gruppo di esperti sulla non proliferazione (Non-Proliferation Experts Group, NPEG) del G8. In particolare, il controllo di sicurezza dell'Euratom e il ministero dell'Energia degli Stati Uniti hanno coordinato attività di confronto tra laboratori destinate a ottenere informazioni e scambiare esperienze sull'analisi di materie nucleari confiscate. In un seminario svoltosi a giugno a Lussemburgo sono stati presentati e discussi i risultati del secondo esercizio. Il controllo di sicurezza dell'Euratom mantiene rapporti di stretta collaborazione con agenzie quali l'Europol e l'AIEA e segue attentamente gli incidenti riguardanti il traffico illecito di materie nucleari o radioattive mediante la banca dati dell'AIEA. Nel 2002, nel territorio dell'UE si sono registrati otto incidenti concernenti materie radioattive. Tuttavia, nessuno ha riguardato materie nucleari (uranio, plutonio o torio). Il controllo di sicurezza dell'Euratom ha partecipato e contribuito attivamente al successo della conferenza internazionale sui progressi dell'analisi distruttiva e non distruttiva organizzata congiuntamente dal Centro comune di ricerca (ITU) e dall'AIEA, svoltasi iu ottobre a Karlsruhe. 10. Conclusioni generali 10.1. Valutazione globale delle attività di verifica svolte dal controllo di sicurezza dell'Euratom nel 2002 A seguito delle attività di verifica svolte dal controllo di sicurezza dell'Euratom nel quadro del capo 7 del trattato Euratom, non sono state riscontrate prove che materie nucleari siano state distolte dagli usi ai quali erano destinate. Non sono state individuate neanche prove che dimostrino la mancata osservanza delle disposizioni relative a specifiche misure di controllo di sicurezza cui la Comunità è soggetta nel quadro di accordi conclusi con paesi terzi. 10.2. Trattamento e valutazione dei dati della contabilità di materie nucleari Oltre 1 milione di righe contabili degli impianti nucleari sono stati controllati per verificarne la coerenza interna ed esterna. Tutti gli errori e le incongruenze riscontrate sono stati corretti in consultazione con gli esercenti. Il controllo di sicurezza dell'Euratom ha a sua volta fornito entro le scadenze previste e nel formato corretto tutte le relazioni che è tenuto a trasmettere all'AIEA. Nelle valutazioni sistematiche delle materie non contabilizzate trasmesse dagli impianti non si sono riscontrati casi di distrazione di materie nucleari. 10.3. Ispezioni in impianti specifici Nel 2002 si sono registrate alcune discrepanze significative (cfr. la sezione 4 della relazione). In tutti i casi sono state adottate adeguate misure di controllo che hanno permesso di giungere a una soluzione soddisfacente. ALLEGATI. Tabella n. 1 - Quantità di materie nucleari soggette ai controlli di sicurezza dell'Euratom (in tonnellate) >SPAZIO PER TABELLA> 1) Quantità basate sui dati della relazione finale 2) Uranio altamente arricchito 3) Uranio bassamente arricchito 4) Uranio naturale 5) Uranio impoverito Tabella n. 2 - Ispezioni del controllo di sicurezza dell'Euratom >SPAZIO PER TABELLA> Tabella n. 3 - Bilancio del controllo di sicurezza dell'Euratom per il 2002 Spese per gli stanziamenti specifici Tabella n. 3 A Linea B4-2000: Ispezioni per controlli di sicurezza, formazione e aggiornamento degli ispettori Voci // Spese (in migliaia di euro) a) Studi, convocazione di esperti, pubblicazioni // 9 b) Spese di missione // 3 591 c) Trasporto di personale e attrezzature // 600 d) Locazione di uffici e servizi speciali in loco // 600 e) Tirocini e formazione // 260 f) Assicurazione speciale // 40 TOTALE // 5 100 (su 5 100) Tabella n. 3 B Linea B4-2020: Prelievi di campioni e analisi, materiali, lavori specifici, prestazione di servizi e trasporti Voci // Spese (in migliaia di euro) a) Assistenza amministrativa e tecnica // 203 b) Acquisto di attrezzature di sorveglianza // 981 c) Acquisto di attrezzature di misura // 485 d) Acquisto di attrezzature per sigilli // 712 e) Acquisto e manutenzione di attrezzature informatiche collegate direttamente alle ispezioni // 128 f) Costi dell'analisi distruttiva // - g) Parti di ricambio, riparazioni, accessori e manutenzione dell'attrezzatura // 413 h) Beni di consumo, acquisizione di fonti, trasporto di materie radioattive // 188 i) Monitoraggio (sistema di allerta a Lussemburgo) // 76 j) Software (programma di contabilità, gestione e firewall IT) // 2 731 TOTALE // 5 917 (su 6 100) Tabella n. 3 C Linea B4-2021: Controlli di sicurezza specifici degli impianti di grandi dimensioni che trattano il plutonio Voci // Spese (in migliaia di euro) a) Sellafield - BNFL (THORP, MOX) // 425 b) La Hague - COGEMA (UP3, UP2) // 466 c) Cadarache - COGEMA // 13 d) Marcoule - MELOX // 130 e) Dessel - BELGONUCLEAIRE // 35 f) Laboratori in loco (investimenti iniziali e operazioni) // 3 848 g) Software (in loco) // 407 h) Manutenzione e riparazioni (attrezzature, supporto hardware e software) // 1 870 i) Sviluppo di software (applicazioni e attrezzature nuove) // 706 TOTALE // 7 900 (su 7 900) Tabella n. 3 D Linea A0-1420: Controllo medico del personale esposto a radiazioni Voci // Spese (in migliaia di euro) a) Spettrometria gamma e analisi tossicologica (non standard) // 5 b) Apparecchi di misura (dosimetri) // 80 c) Manutenzione e campionatura // 6 d) Materiale, servizi e altri controlli per la contaminazione // 40 e) Spese di missione (per contatore corporeo) // 30 f) Altre spese operative // 20 TOTALE // 181 (su 230) Tabella n. 4 - Bilancio dell'ESO 1991-2002 (in milioni di euro) Evoluzione delle spese per gli stanziamenti specifici >SPAZIO PER TABELLA> * Inoltre, 1,8 milioni di euro sono stati spesi per la cooperazione con la Russia.