52003DC0722

Relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo , al Comitato Economico e Sociale europeo e al Comitato delle Regioni - Relazione sull'attuazione del programma "Cultura 2000" negli anni 2000 e 2001 /* COM/2003/0722 def. */


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI - Relazione sull'attuazione del programma "Cultura 2000" negli anni 2000 e 2001

INDICE

1. Introduzione

2. Contesto della valutazione esterna

2.1. Il programma "cultura 2000"

2.1.1. Sguardo d'insieme

2.1.2. Procedura di selezione

2.1.3. Gestione del progetto

2.1.4. I punti di contatto culturali

2.1.5. Diffusione del programma

2.1.6. Complementarità con altri programmi comunitari

3. La valutazione esterna

3.1. Termini fondamentali della valutazione

3.2. Metodologia

3.3. Risultati della valutazione esterna

3.3.1. Sguardo d'insieme del programma "cultura 2000" nel 2000 e 2001

3.3.2. Il finanziamento

3.3.3. Obiettivi da raggiungere

3.3.4. I beneficiari

3.3.5. I partenariati

3.3.6. Diffusione delle informazioni relative al programma

3.4. Qualità

3.4.1. Pertinenza

3.4.2. Risultati

3.4.3. Raggio d'azione

3.4.4. Competenza

3.5. Impatto

3.6. Efficacia ed efficienza

3.6.1. Efficacia ed efficienza del progetto

3.6.2. Efficacia ed efficienza dei punti di contatto culturali

3.6.3. Efficacia ed efficienza del programma

4. Principali raccomandazioni della valutazione esterna e reazioni della commissione

4.1. Migliorare la diffusione e l'informazione relativamente al programma

4.1.1. Chiarire la strategia di diffusione

4.1.2. Probabilità di ottenere il finanziamento

4.2. Migliorare la gestione del programma

4.2.1. Rafforzamento del dialogo con i beneficiari

4.2.2. Migliorare il controllo sistematico del programma

4.2.3. Potenziare la selezione delle candidature

4.2.4. Prestare maggiore attenzione ai problemi di liquidità degli operatori

4.3. Migliorare la procedura di selezione

4.3.1. Riconsiderare la procedura di selezione

4.3.2. Rendere visibili le varie fasi della procedura di selezione

4.3.3. Migliorare il riscontro con i candidati esclusi

4.4. Riconsiderare gli obiettivi del programma

4.5. Migliorare la valutazione del programma

5. Conclusioni della commissione

RIASSUNTO

La relazione presenta un resoconto dei principali risultati e raccomandazioni della valutazione sul medio periodo del programma "Cultura 2000", condotta dalla società di consulenza danese PLS Ramboll Management, nonché le principali reazioni e conclusioni della Commissione a queste raccomandazioni.

1. Risultati della valutazione

La programmazione

Cultura 2000 ha seguito una logica ampia e coerente, volta a promuovere la cooperazione nel settore della cultura in Europa. Il programma era complementare ad altre azioni della Comunità e alle politiche culturali degli Stati membri. La richiesta, introdotta nel 2001, di partecipazione finanziaria di tutti i coorganizzatori nella misura del 5% è stata un buon mezzo per accertare la partecipazione attiva di tutti gli operatori culturali ai progetti, sebbene possa aver dissuaso dalla creazione di partenariati non aventi alle spalle una precedente esperienza di cooperazione e impedito ad alcuni operatori culturali dei paesi associati di partecipare al programma. La Commissione ha portato avanti numerose importanti attività al fine di diffondere la conoscenza del programma.

I progetti

Nel 2000 e 2001, venivano presentate al programma più di 1 600 candidature, di cui approssimativamente un quarto ricevevano sostegno finanziario. I principali beneficiari sono stati gli operatori dei paesi che hanno presentato anche il maggior numero di candidature. La maggior parte dei progetti selezionati si indirizzavano verso più di un obiettivo specifico del programma. Il numero di candidature al programma è significativamente diminuito nel 2001. Allo stesso tempo il numero di progetti respinti in quanto non soddisfacevano i criteri di eleggibilità è considerevolmente cresciuto.

I partenariati

La maggior parte degli operatori culturali che hanno ottenuto il finanziamento erano relativamente piccoli in termini di capacità organizzativa (disponibilità finanziaria e personale). I progetti finanziati sono stati gestiti da una grande varietà di organizzazioni (ONG, istituzioni culturali nazionali, imprese private, ecc.). I partenariati erano principalmente formati sulla base di una precedente cooperazione, di solito con organizzazioni simili in altri paesi.

I risultati

Il programma ha originato un valore aggiunto culturale creando nuove forme di espressione culturale, attraendo più spettatori di quelli previsti ed incoraggiando la mobilità di artisti e operatori culturali. Gli operatori hanno completato i loro progetti raggiungendo il livello di qualità richiesto. Il programma è anche riuscito a produrre un valore aggiunto europeo in termini di creazione di una nuova cooperazione transnazionale che sembra essere sostenibile. L'impatto socioeconomico è apparso essere più limitato.

Efficacia ed efficienza

L'efficacia e l'efficienza sono state raggiunte a livello di progetto, di punti di contatto culturali, di gestione del programma e, inoltre, a livello del programma complessivo.

Raccomandazioni

Per quanto riguarda le raccomandazioni, la tabella seguente presenta un quadro sinottico delle raccomandazioni del valutatore e delle reazioni della Commissione.

Raccomandazioni della Rambol // Commenti della Commissione

1. Migliorare la diffusione dell'informazione sul programma // 1. Migliorare la diffusione dell'informazione sul programma

a) Chiarire la strategia di diffusione (esempio, indirizzare la diffusione dell'informazione a "beneficiari chiave") // a) La Commissione ha già una chiara strategia di diffusione (punti culturali di contatto, e-newsletter, siti web, ecc.), e non ritiene appropriato indirizzarsi a destinatari specifici, dal momento che tutti gli operatori hanno gli stessi diritti e la Commissione ha il dovere di non trattarli in modo discriminatorio.

b) Informare gli operatori della loro relativamente alta probabilità di ottenere il finanziamento. // b) La Commissione ha già fornito informazioni sul numero di candidature e sul numero dei progetti preselezionati e selezionati sul suo sito web e nella sua e-newsletter mensile.

2. Migliorare la gestione del programma: // 2. Migliorare la gestione del programma:

a) Rafforzare il dialogo con i beneficiari, al fine di adattare il Programma ai loro bisogni. I PCC possono essere utilizzati in questo contesto. // a) È stata lanciata una consultazione pubblica sul Programma che sostituirà Cultura 2000. Anche il Forum del 2001 ha messo in luce i bisogni degli operatori. I PCC non dovrebbero essere sovraccaricati di più lavoro di quanto contrattualmente previsto, altrimenti non saranno in grado di indirizzare in modo adeguato le loro attività.

b) Migliorare il controllo sistematico del programma, attraverso la creazione di una base dati completa e aggregata. // b) La Commissione lancerà nel 2004 il nuovo sistema di gestione "SYMMETRY", che affronterà questo e altri problemi.

c) Potenziare la selezione delle candidature, allo scopo di ridurre il numero dei progetti rifiutati (criteri formali). I PCC potrebbero dimostrarsi utili in tale contesto. // c) Fa parte delle funzioni contrattuali dei PCC fornire assistenza tecnica ai candidati. La Commissione provvederà ad informarli della necessità di approfondire ulteriormente questa attività. La Commissione si domanda anche se la capacità di leggere un invito a presentare proposte e di compilare le domande correttamente non sia un indizio da non trascurare della competenza e della credibilità dell'operatore.

d) Prestare maggiore attenzione ai problemi inerenti la liquidità degli operatori, rivedendo la procedura di pagamento 50% prima/50% dopo applicata ai progetti dell'Azione 1. // d) I problemi inerenti la liquidità degli operatori saranno risolti, in quanto dal 2004 il sistema di pagamento sarà 70/30.

3. Migliorare la procedura di selezione // 3. Migliorare la procedura di selezione

a) Ripensare la procedura di selezione, allo scopo di renderla inferiore a 6 mesi (attraverso una riduzione dei termini concessi al Parlamento europeo e al Comitato di gestione). // a) Tali commenti dovranno essere debitamente trasmessi alle istituzioni competenti.

b) Rendere più trasparenti le varie fasi della procedura di selezione, indicando le più chiaramente le fasi della procedura nell'invito a presentare proposte, o fornendo informazioni agli operatori sullo stato di avanzamento dei singoli progetti. // b) Nel 2002, la Commissione ha lanciato una e-newsletter gratuita, che fornisce informazioni precise sullo stato delle candidature. Anche l'applicazione SYMMETRY sarà utile in questo contesto.

c) Migliorare il riscontro con gli operatori non selezionati: il valutatore raccomanda alla Commissione di rendere disponibili per i candidati i giudizi degli esperti relativi alla valutazione del progetto. // c) La pubblicazione dei giudizi di valutazione è possibile e la Commissione sta lavorando in questo senso.

4. Riconsiderare gli obiettivi del programma // 4. Riconsiderare gli obiettivi del programma

Ciò si potrebbe ottenere eliminando quelli relativi allo sviluppo socioeconomico e/o rendendo prioritari determinati gruppi bersaglio. // Gli attuali obiettivi del programma sono troppo estesi, soprattutto tenendo conto dei fondi disponibili. La scelta degli obiettivi è politica e la Commissione affronterà questa questione al momento opportuno, segnatamente nel contesto della preparazione del programma culturale che sostituirà a termine Cultura 2000.

Alla luce della valutazione e delle sue conclusioni e raccomandazioni, la Commissione non ritiene necessario presentare una proposta di modifica del programma per il restante periodo di attuazione.

Inoltre, sia per ragioni di pianificazione finanziaria globale, sia per questioni di tempo e dovendo concepire, attraverso la debita procedura, una proposta per un nuovo programma per la cultura, la Commissione ha avanzato una proposta che proroga "Cultura 2000" per due anni, sino al 31/12/2006 [1]. La Commissione presenterà nei termini prescritti la proposta per il nuovo programma.

[1] COM(2003) [...] del [...], pag. [...].

1. INTRODUZIONE

Questa relazione è presentata ai sensi dell'articolo 8 della decisione 508/2000/CE del 14 febbraio 2000 che istituisce il programma "Cultura 2000" (in seguito la "decisione") [2], che stabilisce che, entro il 31 dicembre 2002, la Commissione debba presentare al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni una relazione circostanziata di valutazione dei risultati ottenuti con il programma "Cultura 2000" rispetto agli obiettivi fissati accompagnata, se necessario, da una proposta di modifica della decisione.

[2] GU L 63 del 10.3.2000, pag. 1.

In base al medesimo articolo, la relazione di valutazione dovrà mettere in particolare evidenza la creazione di valore aggiunto, segnatamente di carattere culturale, e le conseguenze socioeconomiche indotte dal sostegno finanziario concesso dalla Comunità.

La presente relazione è basata sui risultati dalla valutazione intermedia del programma "Cultura 2000", condotta dalla società PLS Ramboll Management nel corso del 2002 e del 2003.

2. Contesto della valutazione esterna

2.1. Il programma "Cultura 2000"

2.1.1. Sguardo d'insieme

Dal 1992, il trattato CE prevede, all'articolo 151 (ex articolo 128), l'adozione, da parte del Consiglio e del Parlamento europeo, in conformità della procedura di codecisione e previa consultazione del Comitato delle regioni, di azioni di incentivazione ("programmi") per contribuire al mandato della Comunità europea nel settore della cultura.

Queste nuove competenze sono state attuate, nel periodo 1996 - 1999, da tre programmi culturali: Caleidoscopio [3] (1996-1999), che ha sostenuto le attività artistiche e culturali di dimensione europea; Ariane [4] (1997-1999), che ha sostenuto il settore del libro e della lettura, compresa la traduzione, e Raffaello [5] (1997-1999), il cui scopo era quello di completare le politiche degli Stati membri nel settore dei beni culturali di valore europeo.

[3] Decisione n. 719/96/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 marzo 1996 che istituisce un programma di sostegno alle attività artistiche e culturali di dimensione europea (Caleidoscopio), GU L 99 del 20.4.1996, pagg. 20-26.

[4] Decisione n. 2085/97/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 ottobre 1997, che istituisce un programma di sostegno, comprendente la traduzione, al settore del libro e della lettura (Arianna), GU L 291 del 24.10.1997, pagg. 24-34.

[5] Decisione n. 2228/97/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 1997, che istituisce un programma comunitario d'azione in materia di beni culturali (Raffaello), GU L 305 dell'8.1.1997, pagg. 31-41.

Questi programmi di "prima generazione" hanno apportato un utile contributo allo sviluppo dell'azione comunitaria nel campo della cultura. Tenendo conto sia degli aspetti positivi che dei difetti mostrati da questi ultimi, la Commissione ha deciso, nel 2000, di sostituirli con un unico strumento integrato, il programma "Cultura 2000".

"Cultura 2000" è un programma comunitario istituito per cinque anni (2000-2004), con una dotazione finanziaria globale di 167 milioni di euro. È stato preceduto da azioni pilota nel 1999 e sovvenziona progetti di cooperazione culturale in tutti i settori dell'arte e della cultura (arti dello spettacolo, arti plastiche e visive, letteratura, patrimonio culturale, storia della cultura, ecc.).

Secondo la decisione, il programma "Cultura 2000" contribuisce alla valorizzazione di uno spazio culturale comune agli europei. In tale contesto, esso favorisce la cooperazione tra autori e artisti, operatori culturali, promotori privati e pubblici, le attività delle reti culturali e altri partner, nonché degli enti culturali degli Stati membri e degli altri Stati partecipanti in vista degli obiettivi seguenti:

- promozione del dialogo culturale e della reciproca conoscenza della cultura e della storia dei popoli europei;

- promozione della creatività e diffusione transnazionale della cultura nonché della circolazione degli artisti, degli autori e di altri professionisti e operatori culturali e delle opere, dando grande rilievo a persone giovani e socialmente svantaggiate e alla diversità culturale;

- valorizzazione della diversità culturale e sviluppo di nuove forme di espressione culturale;

- condivisione e valorizzazione a livello europeo del patrimonio culturale comune di rilevanza europea; diffusione di know-how e promozione di buone prassi relative alla loro conservazione e salvaguardia;

- considerazione del ruolo della cultura nello sviluppo socioeconomico;

- promozione di un dialogo interculturale e di uno scambio reciproco tra le culture europee e quelle non europee;

- riconoscimento esplicito della cultura in quanto fattore economico e fattore di integrazione sociale e di cittadinanza;

- miglioramento dell'accesso e della partecipazione alla cultura nell'Unione europea del maggior numero possibile di cittadini.

In base alla decisione, questi obiettivi sono realizzati tramite il sostegno finanziario di "Cultura 2000" alle seguenti azioni, che comprendono tutti i settori della cultura:

- Azioni 1: azioni specifiche, innovative e/o sperimentali, di durata annuale, che coinvolgono almeno tre operatori di tre Stati partecipanti al programma. La ripartizione indicativa dello stanziamento annuale per tali azioni non dovrebbe superare il 45% della dotazione finanziaria annua globale del programma.

- Azioni 2: azioni integrate all'interno di accordi di cooperazione culturale, strutturati e pluriennali, con una durata approssimativa di tre anni, che coinvolgono almeno cinque operatori di cinque paesi partecipanti. La ripartizione indicativa dello stanziamento annuale per queste azioni non dovrebbe superare il 35% della dotazione finanziaria annua globale del programma.

- Azioni 3: eventi culturali speciali con una risonanza europea e/o internazionale, di durata non specificata e per i quali non è richiesto il partenariato. La ripartizione indicativa dello stanziamento annuale per queste azioni non dovrebbe superare approssimativamente il 10% della dotazione finanziaria annua globale del programma. A titolo esemplificativo, si citano azioni come "Capitali europee della cultura" o le "Giornate del patrimonio europeo".

Su base volontaria, sono stati inoltre istituiti punti di contatto culturali in quasi tutti i paesi partecipanti. Secondo la decisione, il compenso economico dovuto ai punti di contatto culturali, nonché le spese relative all'informazione e alla diffusione, dovrebbero ammontare a circa il 10% del bilancio annuale del programma (si veda il punto 2.1.4).

Le azioni del programma seguono un'impostazione verticale (relativa ad un solo settore culturale) oppure orizzontale (che si rivolge a più settori). Lo stanziamento indicativo per le azioni a impostazione orizzontale corrisponde, in via approssimativa, al 10% della dotazione finanziaria del programma.

Tra il 2000 e il 2001 è stata introdotta qualche modifica al programma, attraverso gli inviti a presentare proposte pubblicati annualmente.

Nel 2000, soltanto operatori culturali degli Stati membri e dei paesi SEE sono stati ammessi al finanziamento. Nel 2001, i 10 paesi associati (Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Repubblica slovacca e Slovenia) sono stati inclusi nel programma.

Nel 2001, sono stati introdotti criteri di esclusione più specifici (basati su criteri formali di eleggibilità), nonché, lo stesso anno, la cosiddetta "regola del 5%", che richiedeva un minimo di partecipazione finanziaria da parte dei responsabili dei progetti e dei coorganizzatori. Tale regola è stata introdotta per assicurare l'impegno tecnico e finanziario dei coorganizzatori del progetto dal momento della sua ideazione, poiché l'esperienza relativa a programmi precedenti ha fatto sorgere dei dubbi sulla solidità e sulla sincerità di cooperazioni al di là della fase della candidatura formale. La regola del 5% concerne il proprio denaro o quello che si è riusciti a raccogliere e rappresenta pertanto la garanzia di una concreta cooperazione.

2.1.2. Procedura di selezione

I beneficiari del programma sono operatori culturali, selezionati in base ad un procedimento articolato nelle seguenti fasi:

- Soddisfacimento dei criteri tecnici di ammissibilità: la Commissione seleziona e verbalizza i progetti. Quelli che soddisfanno i criteri tecnici di ammissibilità sono contrassegnati come "preselezionati". Le organizzazioni le cui candidature vengono rifiutate sono informate individualmente e le ragioni del rifiuto vengono spiegate.

- Valutazione della qualità artistica e culturale da parte degli esperti [6], cioè i progetti preselezionati vengono analizzati e giudicati da esperti. A loro richiesta, gli esperti hanno accesso ai progetti non preselezionati.

[6] Ciascun Ministro della cultura dei paesi partecipanti propone un elenco di esperti nell'ambito dei relativi settori artistici, al fine di assistere la Commissione nella valutazione dei progetti. L'elenco degli esperti è pubblicato alla fine della procedura di selezione.

- Proposta della Commissione: la Commissione stila un elenco ristretto dei progetti proposti per il finanziamento basata sulla valutazione degli esperti. Vi sono elencati i progetti in ordine decrescente, partendo da quelli che hanno ottenuto una migliore valutazione, fino ad esaurimento delle risorse.

- Accettazione del Comitato di gestione: il Comitato di gestione, formato dai rappresentanti delle competenti autorità nazionali/regionali, deve approvare l'elenco ristretto. Solo gli Stati membri possono votare.

- "Droit de Regard" del Parlamento europeo: l'elenco ristretto deve essere presentato successivamente al Parlamento europeo, che ha un mese di tempo per esercitare il suo "Droit de Regard".

- Verifica che il progetto da finanziare attraverso Cultura 2000 non abbia ottenuto altre sovvenzioni dalla Comunità, attraverso una consultazione interservizi.

- Approvazione della finalizzazione della dotazione finanziaria del progetto da parte dei servizi di controllo finanziario della Commissione.

- Conclusione di accordi contrattuali con gli operatori. Gli operatori i cui progetti non sono stati selezionati vengono informati.

- Pubblicazione dell'elenco dei progetti selezionati.

2.1.3. Gestione del progetto

I responsabili di progetto della Commissione seguono l'intero processo, dal momento della selezione del progetto, all'approvazione, alla relazione finale. Ciascun manager è responsabile di un numero di progetti che va da 40 e 90. Il contatto dei responsabili di progetto durante l'attuazione dei progetti è normalmente reattivo, sebbene i responsabili di progetto debbano rispondere agli inviti dei direttori di progetto e partecipare agli eventi organizzati da questi.

2.1.4. I punti di contatto culturali

- I punti di contatto culturali sono stati istituiti, su base volontaria, in quasi tutti i paesi partecipanti al programma [7]. La decisione prevede che i PCC siano responsabili per le seguenti attività:

[7] Il Liechtenstein non ha istituito un PCC.

- garantire la promozione del programma "Cultura 2000";

- facilitare l'accesso al programma e incoraggiare la partecipazione alle sue azioni del maggior numero di professionisti e di operatori culturali mediante un'efficace diffusione delle informazioni;

- garantire un contatto efficace con le varie istituzioni che sostengono il settore culturale negli Stati membri, contribuendo in tal modo alla complementarità tra le misure adottate nel quadro del programma "Cultura 2000" e le misure nazionali di sostegno;

- garantire le informazioni e il contatto, a livello appropriato, tra gli operatori partecipanti al programma "Cultura 2000" e coloro che partecipano ad altri programmi comunitari destinati agli operatori culturali.

La Commissione stipula con i PCC un "accordo di sovvenzione UE", che definisce il ruolo e le responsabilità di questi, prevedendo un compenso finanziario per le loro attività. I PCC partecipano ad un incontro formale, che ha luogo due volte l'anno, organizzato dal PCC del paese che presiede in quel momento l'Unione europea. La Commissione partecipa a tali incontri. Inoltre, una o due volte l'anno, i PCC sono anche invitati a Bruxelles per formazione e scambio di punti di vista.

2.1.5. Diffusione del programma

L'informazione sul programma è resa disponibile da diverse fonti, quali la Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, il sito web "Cultura 2000" e le attività dei punti di contatto culturali. Gli amministratori della Commissione presentano il programma in varie occasioni e c'è anche un "numero verde" della Commissione per rispondere alle domande del pubblico. Inoltre, a partire dal 2002, sono state aggiunte ulteriori attività di diffusione, oltre a quelle sopra citate. Dal 2002 una e-newsletter gratuita è disponibile per tutti gli interessati, e, nel marzo dello stesso anno, è stato lanciato un portale Internet che illustra tutte le attività delle istituzioni europee che presentano un collegamento con la cultura. Il sito web del programma "Cultura 2000" fornisce informazioni sulle opportunità di finanziamento e sugli inviti a presentare proposte e pubblica l'elenco dei progetti selezionati.

A livello di progetto, è fatto obbligo ai direttori di progetto e ai coorganizzatori di diffondere i risultati dei progetti e le migliori pratiche attraverso i mezzi disponibili, come relazioni, seminari, CD-ROM o siti web. Viene altresì richiesto che il logo di Cultura 2000 appaia su tutte le realizzazioni dei progetti finanziati.

2.1.6. Complementarità con altri programmi comunitari

La Commissione europea sostiene anche le imprese creative e il settore culturale attraverso numerosi programmi, finanziamenti e iniziative [8]. Naturalmente, nessuno di questi interventi comunitari ha per obiettivo generale la cooperazione culturale, essendo tale aspetto peculiare di "Cultura 2000".

[8] Ad esempio, i programmi MEDIA, SOCRATE, LEONARDO DA VINCI, GIOVENTÙ e i Fondi strutturali.

3. LA VALUTAZIONE ESTERNA

3.1. Termini fondamentali della valutazione

In ossequio al sopracitato articolo 8 della decisione, la Commissione (DG Educazione e Cultura, Unità C-2) ha pubblicato un bando di gara per la valutazione a medio termine del programma "Cultura 2000" (DG EAC/90/01). Il contraente selezionato per la valutazione è stata la società di consulenza danese PLS Ramboll Management. La valutazione è stata condotta tra ottobre 2002 e febbraio 2003. La relazione finale è stata inviata alla Commissione europea nel giugno 2003.

In base al mandato, lo scopo della valutazione includeva (i) una descrizione delle realizzazioni ottenute con il sostegno del programma, l'uso delle risorse, i risultati e il loro impatto; (ii) una stima dell'impatto del programma; (iii) una stima dell'efficacia e efficienza del programma e relativa interpretazione. Ciò dovrebbe essere seguito dalle conclusioni e raccomandazioni del valutatore.

3.2. Metodologia

La metodologia utilizzata dal valutatore includeva la realizzazione di colloqui con esperti, punti di contatto culturali e personale della Commissione, un'indagine fra i direttori di progetto e coorganizzatori dei progetti selezionati, come pure fra i candidati rifiutati. Sono stati condotti anche studi su casi concreti.

Lo stesso valutatore ha riconosciuto che la metodologia scelta, come ogni altra metodologia, presenta delle carenze: "Discutibilmente, la base della valutazione è l'indagine fra i direttori di progetto. Questo approccio è stato scelto poiché i progetti trasformano il 90% dei fondi del programma in attività culturali. Peraltro, l'accuratezza e la rappresentatività di questi dati è anche di particolare importanza".

Per questo motivo, e tenendo ben presente che il valutatore è più esperto del settore della valutazione che nel settore culturale in quanto tale, le conclusioni e raccomandazioni presentate dal valutatore saranno oggetto di un'analisi attenta e prudente da parte della Commissione.

3.3. Risultati della valutazione esterna

Conclusioni del valutatore.

3.3.1. Sguardo d'insieme del programma "Cultura 2000" nel 2000 e 2001

Il programma "Cultura 2000" ha seguito una logica ampia e coerente, volta a promuovere la cooperazione culturale in Europa. Nel periodo 2000-2001 la gestione del programma e le sue specifiche hanno subito alcuni cambiamenti. Più in particolare, il fine del programma è stato ampliato per comprendere i paesi associati. Inoltre, nel 2001, è stata istituita una partecipazione finanziaria minima del 5% del bilancio totale del progetto per tutti i direttori di progetto e coorganizzatori, al fine di assicurare così la partecipazione effettiva e costruttiva di tutte le parti al progetto.

Nel 2000 e 2001, il programma ha visto un totale di 1.628 candidature, 406 delle quali hanno ottenuto il finanziamento (circa il 25%). Sul totale delle candidature, 1.514 sono state presentate da operatori culturali degli Stati membri [9].Nel 2001, si è verificata una considerevole diminuzione del numero di candidature. Il numero di candidature respinte sulla base di criteri formali di ammissibilità è stato più elevato nel 2001 che nel 2000.

[9] Si noti che la partecipazione dei paesi associati è iniziata solo nel 2001.

A parere della Commissione, la diminuzione del numero di candidature è largamente dovuta al fatto che molte organizzazioni, la cui candidatura è stata respinta nel 2000 in quanto non rispondente ai criteri di ammissibilità, hanno compreso che il loro progetto non corrispondeva allo spirito del programma "Cultura 2000" e si sono astenute dal presentare una nuova candidatura nel 2001. Ciò ha di per sé una scarsa importanza, ciò che conta è il numero di candidature "buone" e solide, vale a dire candidature che riguardano progetti finanziariamente sostenibili che prevedono un partenariato e una cooperazione effettivi e possiedono un sostanziale valore aggiunto europeo.

3.3.2. Il finanziamento

I cinque paesi principali in termini di finanziamenti ottenuti sono stati Francia, Italia, Germania, Belgio e Spagna, il che corrispondeva approssimativamente al numero di candidature presentate da questi paesi [10].

[10] Ciò riguarda i direttori di progetto. La Commissione sottolinea il fatto che la validità di tale rilievo è limitata, dal momento che la maggior parte dei progetti (ad eccezione dei progetti di traduzione e di qualcuno dell'Azione 3) devono includere un partenariato di almeno 3 operatori provenienti da 3 diversi paesi partecipanti al programma.

La distribuzione dei fondi per settore prevista nella decisione corrisponde grosso modo allo stanziamento attuale dei fondi nel programma nel 2000 e 2001, con il patrimonio culturale e la creazione artistica quali campi con la maggior percentuale di progetti selezionati e il maggior numero di finanziamenti.

3.3.3. Obiettivi da raggiungere

La maggior parte dei progetti selezionati si indirizzavano verso più di un obiettivo specifico del programma. Gli operatori non hanno percepito gli obiettivi come difficili da convertire in progetti, né come limiti alla loro creatività artistica.

Con riferimento agli obiettivi, il programma era complementare ad altre azioni comunitarie e alle politiche culturali degli Stati membri.

3.3.4. I beneficiari

I progetti sono stati assegnati ad un ampio spettro di organizzazioni. Tuttavia, le ONG sono state i più frequenti direttori di progetto. La maggioranza delle ONG erano organizzazioni abbastanza piccole, con un bilancio annuo inferiore ai 250 000 euro e scarso personale.

3.3.5. I partenariati

Tipicamente, i progetti fondati sul partenariato erano concepiti sulle basi di una precedente collaborazione (62%), tendendo gli operatori a costituire partenariati con organizzazioni simili in altri paesi; gli operatori culturali dei paesi più grandi erano anche i più attivi nei partenariati transnazionali con gestione dei progetti da parte di tutti gli operatori culturali degli Stati membri, mentre la partecipazione degli operatori dei paesi associati era più variabile.

La summenzionata "regola del 5%" è stata un buon mezzo per assicurare la partecipazione attiva di tutti gli operatori culturali al progetto. Tuttavia, secondo il valutatore, l'uso di tale strumento avrebbe potuto dissuadere dal costituire partenariati tra operatori che non avevano alle spalle una precedente esperienza di collaborazione. Inoltre, tale regola potrebbe impedire ad alcuni operatori culturali dei paesi associati di partecipare al programma, in quanto essa comporta un impegno finanziario relativamente gravoso per loro.

3.3.6. Diffusione delle informazioni relative al programma

Con riferimento alla diffusione della conoscenza del programma, la Commissione ha condotto un certo numero di attività (si veda il punto 2.1.5 sopra), in particolare negli anni successivi al periodo della valutazione. Tuttavia, potrebbe essere fatto di più al fine di fornire informazioni sul programma agli operatori culturali in generale e ai candidati in particolare.

3.4. Qualità

Secondo il valutatore, un progetto doveva soddisfare i seguenti criteri per essere considerato di alta qualità:

- Pertinenza: il progetto si rivolgeva ad un reale bisogno dei fruitori ed era coerente con gli obiettivi del programma.

- Risultati: i risultati erano corrispondenti alle risorse adoperate.

- Raggio d'azione: il progetto si rivolgeva ad un gruppo bersaglio predefinito corrispondente alle risorse adoperate.

- Competenza: il progetto veniva condotto con le adeguate risorse umane, con una struttura organizzativa e da una direzione di progetto esperta.

3.4.1. Pertinenza

Il programma "Cultura 2000" era pertinente, poiché le indagini effettuate dalla società di consulenza hanno mostrato che la grande maggioranza dei direttori di progetto e dei coorganizzatori pensavano che i loro risultati non sarebbero stati raggiunti senza l'aspetto transnazionale inerente a "Cultura 2000" e che essi non avrebbero potuto realizzare progetti adeguati senza il finanziamento CE.

3.4.2. Risultati

Nell'insieme, la maggioranza degli operatori culturali pensava che la qualità dei risultati attuali fosse in linea con le loro aspettative.

3.4.3. Raggio d'azione

Esaminando il raggio d'azione dei progetti, si poneva l'accento sulla relazione tra il raggio d'azione ipotizzato e il risultato attuale, compresa l'interfaccia tra i progetti e i loro beneficiari/consumatori/utilizzatori. Le prove mostrano che l'89% dei progetti ha realizzato i risultati pianificati.

3.4.4. Competenza

In tutti i casi, sia i direttori di progetto che i coorganizzatori hanno messo l'accento sull'alto livello di competenza dei loro collaboratori riguardo alle loro competenze artistico/professionali, considerate un arricchimento per i risultati del progetto.

L'analisi di PLS Ramboll ha mostrato che i coorganizzatori era più soddisfatti delle capacità manageriali dei loro direttori di progetto (82%) piuttosto che delle loro capacità professionali (74%). Per i direttori di progetto era vera la relazione opposta, in quanto essi tenevano in gran considerazione le capacità professionali dei coorganizzatori (90%) ma meno quelle manageriali (67%).

3.5. Impatto

In base al mandato e ai formulari di candidatura dei progetti, si potevano dedurre tre tipi di impatto quali elementi concettuali comuni a tutti i progetti. Essi erano:

- Il valore aggiunto europeo dei progetti: sostenere la nascita di reti europee, della cooperazione organizzativa/istituzionale e la mobilità degli artisti e delle opere d'arte.

- Il valore aggiunto culturale dei progetti: promuovere nuove forme di espressione culturale e migliorare la formazione e l'accesso alla cultura.

- L'impatto socioeconomico dei progetti: favorire iniziative tra operatori culturali e sociali per creare integrazione sociale e arricchimento culturale per i settori più svantaggiati e per i giovani.

- Il programma "Cultura 2000" ha originato un valore culturale aggiunto creando nuove forme di espressione culturale, attraendo, alle rappresentazioni, un pubblico più vasto di quello originariamente previsto e favorendo la mobilità degli artisti e degli operatori culturali. Il valutatore ha anche concluso che il programma "Cultura 2000" è riuscito a determinare un valore aggiunto europeo in termini di creazione di una nuova cooperazione transnazionale e nuovi partenariati che sembrano essere sostenibili. L'impatto socioeconomico del programma sembra essere più ristretto, "in quanto circa la metà dei direttori di progetto hanno ammesso di non aver migliorato l'accesso alla cultura". [11]

[11] La Commissione desidera tuttavia sottolineare che, secondo il valutatore, il "valore culturale aggiunto" (e l'"accesso alla cultura" è parte di esso) era alto. Inoltre, il 94% dei direttori di progetto riteneva che i loro progetti avessero migliorato l'accesso alla cultura. L'unico aspetto che ha creato difficoltà per i direttori di progetto è stato quello di individuare chi avesse beneficiato dell'accesso migliorato alla cultura. L'impatto socioeconomico dei progetti culturali è dunque impossibile da misurare.

3.6. Efficacia ed efficienza

Il valutatore ha ritenuto il progetto efficiente laddove i risultati erano stati ottenuti ad un costo ragionevole ed efficace ove i risultati attesi fossero stati realizzati e gli obiettivi raggiunti.

PLS Ramboll ha fornito una breve analisi dell'efficienza e efficacia dei progetti, dei punti di contatto culturali e del programma "Cultura 2000".

3.6.1. Efficacia ed efficienza del progetto

Il valutatore ha riscontrato che i progetti sono stati attuati in modo efficiente ed efficace. I direttori di progetto si sono dimostrati efficienti nel portare avanti i progetti ad un costo ragionevole. Inoltre, i direttori di progetto e i coorganizzatori hanno dichiarato che l'efficacia è stata raggiunta, poiché gran parte degli obiettivi dei progetti è stata realizzata.

3.6.2. Efficacia ed efficienza dei punti di contatto culturali

Interviste e dati documentali hanno mostrato che i PCC, in generale, hanno effettuato le attività convenute nei contratti stipulati con la Commissione in modo efficiente. Ciò è stato confermato dal fatto che molti PCC hanno prestato attenzione alle questioni legate alla riduzione dei costi (diffusione delle informazioni per via elettronica, formulari di candidatura, ecc.).

A partire da agosto 2001, i PCC hanno anche fornito assistenza ai candidati individuando e localizzando i partner per i progetti transnazionali attraverso il Partner Search Mechanism. Tuttavia, i risultati delle indagini suggeriscono che i partenariati agevolati dai PCC sono stati rari.

Inoltre, è convinzione del valutatore che un indice dell'efficienza dei PCC, più obiettivo ma piuttosto rozzo, potrebbe consistere nel fatto che, mentre i PCC erano obbligati, dal punto di vista contrattuale, unicamente a promuovere il programma in generale e a prestare assistenza ai potenziali candidati, la maggior parte dei PCC ha, in aggiunta, fornito assistenza ai progetti durante la loro attuazione.

Infine, l'analisi di PLS Ramboll Management ha sottolineato che, da un lato, si potrebbe dedurre che i PCC avessero più risorse disponibili del necessario, oppure, dall'altro, che le procedure di riduzione dei costi dei PCC potrebbero aver loro consentito di assumere questi compiti aggiuntivi o che essi avrebbero potuto svolgere ulteriori compiti previo un finanziamento aggiuntivo del governo o di privati.

3.6.3. Efficacia ed efficienza del programma

Il valutatore ritiene che la gestione del programma sia stata condotta in modo efficiente e il programma attuato in modo efficace, avendo raggiunto i suoi obiettivi, a dispetto delle restrizioni dovute al livello dei finanziamenti. Tuttavia, potrebbero essere ancora introdotti dei miglioramenti al fine di ottimizzare la gestione e l'attuazione del programma.

3.6.3.1. La procedura di selezione

Secondo l'analisi di PLS Ramboll Management, la procedura di selezione, nel 2000 e nel 2001, non è stata trasparente e veloce come avrebbe potuto, nonostante la Commissione abbia fatto tutto il possibile per renderla più rapida.

I colloqui del valutatore con gli operatori culturali hanno mostrato che il problema non era collegato tanto all'utilizzo di esperti esterni anonimi, ma piuttosto alla durata ed alla trasparenza della procedura (vale a dire, la sua "tracciatura" e il suo "riscontro").

La procedura di selezione era definita nella rete di programmazione. Nel 2000 e nel 2001 non è durata meno di sei mesi. Secondo il valutatore, il coinvolgimento nella procedura del Parlamento europeo e del Comitato di gestione ha determinato una fase di coinvolgimento politico nel processo di selezione rallentando in modo significativo la relativa procedura, di circa due mesi. Essendo questo coinvolgimento una realtà politica, esso dilata la procedura di selezione e costringe indebitamente gli operatori ad affrettare i preparativi.

La questione della durata della procedura di selezione potrebbe non essere collegata alla procedura di selezione in se stessa, ma anche alle risorse umane disponibili. Il valutatore ha notato che la Commissione avrebbe bisogno di risorse umane aggiuntive per gestire il carico di lavoro, qualora si dovessero rispettare, in futuro, termini chiaramente definiti.

Tuttavia, la Commissione sottolinea il fatto che l'introduzione, nel 2003, del nuovo regolamento finanziario e dei relativi nuovi obblighi giuridici aumenterà i meccanismi di controllo e le richieste.

3.6.3.2. Sistema di controllo

L'efficienza della gestione del programma da parte della Commissione potrebbe essere migliorata raggruppando le informazioni esistenti sui progetti e gli operatori in un'unica base dati elettronica. Questa base dati potrebbe consentire alla Commissione di aggregare, estrarre ed analizzare informazioni statistiche concernenti le caratteristiche dei candidati, i progetti selezionati ed altre informazioni essenziali per controllare lo stato di avanzamento del programma.

3.6.3.3. Liquidità

Le condizioni di finanziamento non erano, in generale, eccessivamente burocratiche, alla luce dei requisiti cui la Commissione doveva sottostare in vista dell'audit finanziario. Tuttavia, la scarsa capacità organizzativa degli operatori culturali limitava probabilmente la liquidità dell'organizzazione. La procedura di pagamento rateale della Commissione "50% prima/50% dopo" per i progetti dell'Azione 1 (che rappresentano la maggior parte dei progetti finanziati) costituiva un problema di liquidità per molti operatori. Si noti che questa regola del "50/50"è stata sostituita nel 2003 dalla regola "70% prima/30 % dopo".

3.6.3.4. Dialogo con gli operatori del settore culturale

La Commissione si è dimostrata interessata ad avere consigli su come migliorare la programmazione, le procedure di selezione e la cooperazione allo scopo di rendere più efficace la programmazione di "Cultura 2000". Potrebbero essere utili alla Commissione ulteriori consultazioni con i PCC, al fine di acquisire un sistematico riscontro dal basso proveniente dagli operatori.

3.6.3.5. Obiettivi prioritari

Gli obiettivi del programma definiti nella decisione erano ampi e diversificati, con l'obiettivo sovrastante di incoraggiare la cooperazione culturale in Europa. Ciò doveva essere messo in relazione con lo stanziamento finanziario disponibile per il programma, pari a 167 milioni di euro in cinque anni.

C'erano vantaggi e svantaggi nell'avere obiettivi più ristretti o più ampi. Mentre gli obiettivi più ristretti potrebbero essere più mirati e facili da raggiungere, essi potrebbero anche essere più limitanti sotto il profilo creativo e dell'innovazione. Gli obiettivi ampi avevano il vantaggio, per gli operatori culturali, di essere, in genere, più facilmente convertibili in progetti e di non farli sentire costretti, permettendo così nuove forme di espressione culturale e di innovazione artistica. Tuttavia, da una prospettiva politica, la grande diversità di progetti, che ha compreso parecchi ampi obiettivi, ha portato ad una scarsa individuazione degli obiettivi stessi e può aver costituito un ostacolo al raggiungimento dell'impatto voluto

La futura sfida risiede nel creare un programma equilibrato, che tenga in considerazione il carattere tipico del settore culturale e delle sue produzioni, aderendo nel contempo ad obiettivi specifici che corrispondono al quadro generale delle politiche comunitarie, senza comprendere obiettivi eccessivamente ampi.

4. PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI DELLA VALUTAZIONE ESTERNA E REAZIONI DELLA COMMISSIONE

4.1. Migliorare la diffusione e l'informazione relativamente al programma

4.1.1. Chiarire la strategia di diffusione

Secondo il valutatore, bisognerebbe chiarire la strategia di diffusione, attraverso l'individuazione di quegli operatori culturali che sono potenziali beneficiari del finanziamento, e indirizzare la diffusione delle informazioni verso i "beneficiari tipici" del programma, segnatamente nei paesi associati.

Sebbene la Commissione condivida l'assunto secondo cui una chiara strategia di comunicazione e di diffusione è essenziale per consentire la partecipazione del maggior numero possibile di operatori culturali, essa ritiene che una tale strategia sia già in essere (si veda il punto 2.1.5 sopra). Tale strategia, come il valutatore riconosce, è stata migliorata durante gli anni di attuazione del programma, in modo tale che alcune mancanze rivelatesi durante i primi due anni non esistono più o scompariranno molto presto (in particolare attraverso una diffusione ancora più ampia della e-newsletter creata nel 2002 e la ristrutturazione in corso del sito web della Commissione in modo più completo e semplice per l'utilizzatore).

Per quanto riguarda l'individuazione dei "beneficiari tipici", la Commissione si chiede se ciò sia fattibile e, soprattutto, appropriato da un punto di vista politico. È discriminatorio e inficia la parità di condizioni. In effetti, tutti gli operatori culturali hanno gli stessi diritti e la Commissione insiste a trattarli in modo equo e non discriminatorio.

4.1.2. Probabilità di ottenere il finanziamento

Secondo il valutatore, un altro modo di determinare un maggior numero di candidature sarebbe quello di informare gli operatori della loro relativamente alta probabilità di ottenere il finanziamento, che sembrerebbe più elevata di quanto gli operatori pensino (una su quattro per il periodo 2000-2001). Bisognerebbe, tuttavia, che fosse spiegato che queste percentuali dipendono dal numero di candidature che rispondono ai criteri di ammissibilità, nonché dalla qualità delle candidature individuali.

La Commissione approva l'idea di ricevere più candidature poiché un numero maggiore di progetti di alta qualità lascerebbe fuori quelli di qualità inferiore. La Commissione attira l'attenzione sul fatto che viene già fornita informazione sul numero di candidature nonché sul numero di progetti preselezionati e selezionati sul suo sito web e sulla sua e-newsletter mensile.

4.2. Migliorare la gestione del programma

4.2.1. Rafforzamento del dialogo con i beneficiari

Il rafforzamento del dialogo con i beneficiari del programma potrebbe portare ad un ulteriore adeguamento del programma alle loro necessità. Ciò si potrebbe ottenere utilizzando appieno i punti di contatto culturali come "postazioni di ascolto" attraverso workshop nazionali, indagini fra gli utilizzatori e consultazioni di esperti. Questa forma di informazione proveniente dai PCC potrebbe quindi fornire alla Commissione una valida informazione sul programma a livello di progetto, sebbene debba tenersi conto del fatto che tali funzioni costituiscono già parte del loro mandato.

La Commissione condivide il parere del valutatore secondo cui il rafforzamento del dialogo con i beneficiari è essenziale per il miglioramento del programma. Per questo motivo, nel 2001 si è tenuto il Forum per la cooperazione culturale in Europa ed è stata condotta un'ampia consultazione pubblica riguardante l'eventuale creazione di un nuovo programma di cooperazione culturale. Inoltre, la Commissione partecipa agli incontri formali con i PCC, intrattiene regolarmente contatti informali con loro e li invita ad incontri di formazione a Bruxelles, assicurando quindi un sufficiente flusso di informazioni. La Commissione tiene anche contatti regolari, più che altro di natura informale, con gli stessi beneficiari del programma ed è pertanto pienamente consapevole delle loro necessità e aspettative.

Inoltre, l'ampliamento del ruolo dei PCC alla funzione di "postazioni di ascolto" potrebbe anche sovraccaricarli di responsabilità, impedendo loro di svolgere i compiti definiti contrattualmente (si veda il punto 4.2.3 infra).

4.2.2. Migliorare il controllo sistematico del programma

Il valutatore raccomanda alla Commissione di istituire un controllo elettronico integrato in grado di raggruppare le informazioni che la Commissione detiene sui progetti relativi a ciascun anno e di fornire informazioni statistiche. Il sistema di controllo dovrebbe includere dati quali la descrizione del progetto, i direttori di progetto e coorganizzatori, nonché le informazioni sul bilancio globale del progetto, l'importo richiesto, quello concesso, la ragione del finanziamento, la valutazione ottenuta e lo stato del progetto.

La Commissione attualmente conserva i dettagli dei contatti per gli organizzatori e i coorganizzatori, nonché l'informazione relativa al progetto, attraverso due diversi sistemi elettronici, più specificamente una base dati per i contatti ed un'altra per le schede dei progetti. Le lettere contenenti i motivi di rigetto delle candidature sono egualmente conservate. Tuttavia, la Commissione è d'accordo sul fatto che una singola base dati integrata sarebbe più adatta a tutti questi fini.

Per tale ragione, un webmaster è stato recentemente incaricato di ideare una base dati elettronica per il programma. Inoltre, il programma per computer SYMMETRY che verrà lanciato, presumibilmente, l'anno prossimo [12], non solo permetterà una migliore comunicazione tra la Commissione e gli operatori e tra gli operatori stessi, ma anche il miglioramento della complementarità tra programmi comunitari.

[12] Sistema per la gestione e il controllo dell'istruzione, della formazione, della gioventù (SYstem for the Management and Monitoring of Education, TRaining, Youth), della cultura e di altri programmi della DG Educazione e Cultura. SYMMETRY è un sistema di gestione delle informazioni usato dalla DG Educazione e Cultura, da Agenzie nazionali, dagli uffici di assistenza tecnica, e, nel prossimo futuro, dall'Agenzia esecutiva. Il sistema fornirà tutte le funzionalità necessarie agli operatori coinvolti in tutti gli aspetti legati alla gestione delle attività del programma e non soltanto alla gestione del progetto, il che significa che esso permetterà di stabilire piani di lavoro, di gestire bilanci e di dare la possibilità di stilare relazioni in base ai differenti profili degli utilizzatori (DG Educazione e Cultura, Agenzie nazionali, Agenzia esecutiva). In particolare, il nuovo sistema permetterà di seguire i programmi a livello centralizzato e decentralizzato, consentirà la presentazione on line delle candidature e servirà anche da base di comunicazione in Europa tra operatori culturali con un comune interesse nei confronti di azioni con un valore aggiunto europeo.

4.2.3. Potenziare la selezione delle candidature

Secondo il valutatore, sarebbe importante potenziare la selezione delle candidature, allo scopo di ridurre ulteriormente il numero di candidature respinte sulla base di criteri formali di ammissibilità. I punti di contatto culturali potrebbero, in questo contesto, provvedere ad una selezione iniziale della candidatura del progetto e della documentazione allegata. Ovviamente, la responsabilità per la candidatura dovrebbe rimanere dell'organizzazione del candidato.

La Commissione sottolinea che fa già parte delle funzioni contrattuali dei PCC fornire assistenza agli operatori per la presentazione delle loro candidature. Si dovrà fare in modo che i PCC prestino attenzione al fatto che tale funzione dovrebbe essere ulteriormente rafforzata, dal momento che la relazione di valutazione suggerisce che i PCC stanno facendo sforzi enormi per migliorare il programma in vari settori che non sono necessariamente quelli di loro principale competenza; il che è, in ipotesi, auspicabile, ma può distoglierli dai loro obiettivi principali.

Va poi considerato che i PCC non dovrebbero assumere funzioni relative alle candidature in aggiunta a quelle attualmente previste, poiché ciò potrebbe creare seri problemi giuridici per la correttezza delle candidature, anche qualora gli operatori venissero informati che la responsabilità ricadrebbe comunque su di loro, come suggerisce il valutatore.

4.2.4. Prestare maggiore attenzione ai problemi di liquidità degli operatori

Il valutatore ritiene che l'attuale sistema di pagamento della Commissione ("50% prima/50% dopo) provochi problemi di liquidità ad alcuni operatori, soprattutto le piccole organizzazioni che sviluppano i progetti di durata annuale previsti dall'Azione 1. Pertanto, il valutatore raccomanda che la Commissione riconsideri questo sistema.

La Commissione ha intrapreso un cambiamento nella procedura di pagamento. Dal 2004, il pagamento sarà del 70% dopo la firma dell'accordo e del 30% dopo il completamento del progetto.

4.3. Migliorare la procedura di selezione

4.3.1. Riconsiderare la procedura di selezione

Il valutatore ritiene che la durata complessiva della procedura di selezione debba essere ridotta. Predisponendo termini perentori per il completamento delle varie fasi e riducendo la durata del coinvolgimento del Comitato di gestione e del Parlamento europeo a due settimane, la procedura di selezione potrebbe essere abbreviata di circa un mese (si veda il punto 2.1.2).

La Commissione ritiene tale raccomandazione pertinente e la trasmette al Comitato di gestione e al Parlamento europeo, affinché la tengano in considerazione nel contesto della presente relazione.

4.3.2. Rendere visibili le varie fasi della procedura di selezione

PLS Ramboll Management raccomanda che la Commissione si attivi per creare ulteriore trasparenza nella procedura di selezione. Ciò si potrebbe ottenere pubblicando in modo più chiaro le varie fasi della procedura nell'invito a presentare proposte (comprese le date approssimative del completamento della procedura) o fornendo agli operatori informazioni riguardanti l'attuale stato di avanzamento.

Allo scopo di aumentare la trasparenza del programma e il livello di informazione fornito agli operatori, la Commissione ha lanciato nel 2002 una e-newsletter gratuita dedicata al programma "Cultura 2000", che fornisce precise informazioni sullo stato di avanzamento delle candidature. Il sistema informativo sarà ulteriormente migliorato con l'introduzione, nel 2004, della base dati SYMMETRY.

4.3.3. Migliorare il riscontro con i candidati esclusi

PLS Ramboll Management raccomanda alla Commissione di migliorare il riscontro con i candidati esclusi, rendendo disponibili per i candidati i giudizi degli esperti relativi alla valutazione del progetto. Una simile procedura di riscontro consentirebbe agli operatori culturali di migliorare la qualità delle loro candidature in risposta al relativo invito a presentare proposte.

La Commissione è d'accordo sul fatto che la pubblicazione dei risultati della valutazione aiuterebbe gli operatori a capire "quanto lontani" sono stati dall'essere selezionati, consentendo loro di giudicare i termini delle loro eventuali candidature nel quadro di un futuro invito a presentare proposte. La Commissione considererà pertanto debitamente la fattibilità della pubblicazione dei risultati della valutazione.

4.4. Riconsiderare gli obiettivi del programma

Il valutatore raccomanda alla Commissione di riconsiderare gli obiettivi del programma. Tale raccomandazione presenta un duplice aspetto:

- omissione degli obiettivi relativi allo sviluppo socioeconomico. Possono essere mantenuti gli obiettivi che si rivolgono direttamente ad attività culturali ed espressive nel quadro della cooperazione transnazionale; e/o

- definizione di gruppi bersaglio prioritari. Il valutatore ritiene che scelte più mirate possano ottenersi, ad esempio, cambiando i gruppi bersaglio prioritari da un anno all'altro. Secondo il valutatore, mirare a gruppi specifici consentirebbe di sviluppare maggiori sinergie con altri programmi comunitari.

La Commissione ritiene che la definizione degli obiettivi del programma sia, in sostanza, una scelta politica, come riconosce anche il valutatore. La Commissione condivide la principale conclusione del valutatore secondo cui gli obiettivi del programma sono attualmente troppo ampi, soprattutto tenendo presenti i fondi a disposizione per raggiungerli. Questo è il motivo per cui la Commissione si propone di ridurre il numero di obiettivi nel programma che sostituirà "Cultura 2000" dal 2007 in poi e di concentrarsi su tre questioni principali: la mobilità di coloro che lavorano nel settore culturale, la diffusione delle opere d'arte e il dialogo interculturale. Questi tre obiettivi sono stati riconosciuti ampiamente come aventi un effettivo valore aggiunto europeo dalle parti interessate (si vedano le risoluzioni del Parlamento europeo del 22 ottobre 2002 e del 4 ottobre 2003 rispettivamente sull'importanza e il dinamismo del teatro e delle arti dello spettacolo in un'Europa allargata e sulle industrie culturali, nonché la risoluzione del Consiglio del 9 dicembre 2002 sul valore aggiunto europeo e sulla mobilità delle persone e la diffusione delle opere nel settore culturale, le conclusioni del Forum sulla cooperazione culturale del novembre 2001 e i risultati della consultazione pubblica su un nuovo programma).

4.5. Migliorare la valutazione del programma

Secondo il valutatore, ciò dovrebbe includere:

- La definizione di criteri di valutazione per le prestazioni della Commissione e dei punti di contatto culturali per la parte rimanente del programma.

- Il controllo delle nuove iniziative intraprese per migliorare la gestione del progetto. Il valutatore raccomanda che la Commissione controlli gli sviluppi relativi alle seguenti aree della gestione del programma: l'impatto della regola del "5%" sul cofinanziamento dei partner; l'impatto della fissazione di priorità settoriali stabilito nel 2002; l'inclusione dei nuovi Stati membri nel programma; la sostenibilità sul lungo periodo dei progetti di "Cultura 2000" basati sul partenariato; la sostenibilità sul lungo periodo delle realizzazioni dei progetti di "Cultura 2000".

La Commissione apprezza i suggerimenti del valutatore e ne terrà debito conto nel contesto dell'eventuale prolungamento del programma "Cultura 2000" e nella preparazione di un nuovo programma.

La Commissione desidera sottolineare che la regola del "5%" è stata oggetto di matura riflessione prima della sua introduzione. Essa corrisponde al desiderio di garantire che i partenariati siano effettivamente basati su una seria collaborazione, contribuendo quindi alla sostenibilità sul lungo periodo sia dei partenariati sia dei risultati dei progetti di "Cultura 2000". La Commissione è consapevole del fatto che non esistono soluzioni perfette, ma non vi è alcuna prova, nella relazione del valutatore, che la regola del "5%" abbia avuto un impatto negativo sul funzionamento del programma o sulla creazione di partenariati.

5. CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE

L'importanza dell'azione sviluppata dal programma "Cultura 2000" per la promozione di una cooperazione culturale in Europa (unica iniziativa comunitaria con questo fine), nonché per la creazione di un'area culturale comune al popolo europeo, è stata giustamente messa in rilievo dal valutatore.

La Commissione condivide la valutazione globale del valutatore secondo cui il programma ha fornito un contributo unico e positivo alla cooperazione culturale in Europa, con progetti caratterizzati da qualità, efficienza, efficacia e impatto. Pertanto egli conclude che il programma ha contribuito con successo alla realizzazione degli obiettivi stabiliti nell'articolo 151 del trattato. Ne consegue che è necessario continuare il sostegno della Comunità alle attività di cooperazione culturale in Europa e che risorse adeguate dovrebbero essere rese disponibili a tale scopo.

La Commissione è d'accordo per il miglioramento di alcuni aspetti, riportati nel capitolo precedente.

Per quanto concerne gli obiettivi del programma, la Commissione condivide la principale conclusione del valutatore secondo cui gli attuali obiettivi del programma sono troppo estesi, soprattutto tenendo conto dei fondi disponibili. La scelta degli obiettivi è politica e la Commissione affronterà tale questione al momento opportuno, segnatamente nel contesto della preparazione del programma culturale che sostituirà "Cultura 2000".

Più in generale, la Commissione ritiene che dovrebbe esserci una chiara strategia culturale, sulla quale dovrebbe disegnarsi il programma e che esso dovrebbe lavorare per la sua attuazione. Un programma culturale per la UE è indispensabile, ma sarebbe importante renderlo coerente con un chiaro quadro politico. Un programma di azione culturale dell'UE di questo tipo, complementare a politiche ed azioni in altri settori, accrescerebbe un effettivo partenariato e migliorerebbe la sostenibilità del valore aggiunto culturale europeo originato, che è l'argomento più forte per ottenere adeguate risorse e per sviluppare nuovi modelli di collaborazione.

Secondo questi principi, gli eventi culturali speciali [13], vale a dire le azioni emblematiche di speciale importanza che consentono la celebrazione di uno spazio culturale europeo comune (le cosiddette Azioni 3), dovrebbero essere mantenuti e rafforzati.

[13] L'analisi di questo tipo di azioni è molto limitata nella relazione di PLS Ramboll Management.

La Commissione non ritiene appropriato, nella fase attuale, presentare proposte per la modifica del programma "Cultura 2000", per i seguenti motivi:

- La maggior parte delle raccomandazioni del valutatore con le quali la Commissione concorda non richiedono la modifica del programma "Cultura 2000", ma solo un suo migliore utilizzo e gestione;

Inoltre, sia per ragioni di pianificazione finanziaria globale, sia per questioni di tempo e dovendo concepire, attraverso la debita procedura, una proposta per un nuovo programma per la cultura, la Commissione ha avanzato una proposta che proroga Cultura 2000 per due anni, sino al 31/12/2006 [14]. La Commissione presenterà nei termini prescritti la proposta per il nuovo programma.