52001PC0579

Proposta di decisione del Consiglio riguardante l'approvazione, a nome della Comunità europea, del Protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e l'adempimento congiunto dei relativi impegni /* COM/2001/0579 def. - CNS 2001/0248 */

Gazzetta ufficiale n. 075 E del 26/03/2002 pag. 0017 - 0032


Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO riguardante l'approvazione, a nome della Comunità europea, del Protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e l'adempimento congiunto dei relativi impegni

(presentata dalla Commissione)

RELAZIONE

Osservazioni generali

(1) Il cambiamento climatico si configura come una delle maggiori sfide ambientali ed economiche per l'umanità. La comunità internazionale inizialmente ha reagito a questa minaccia adottando nel 1992 la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change -UNFCCC). Questa convenzione è stata ora ratificata da 186 parti ed è stata approvata per conto della Comunità europea con la decisione del Consiglio n. 94/69/CE del 15 dicembre 1993. L'obiettivo finale della convenzione è stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera ad un livello che impedisca un'interferenza antropica pericolosa con il sistema climatico.

(2) La convenzione prevede che i paesi industrializzati si adoperino, individualmente o congiuntamente, a riportare le emissioni di gas serra entro il 2000 ai livelli del 1990. Secondo gli ultimi dati, l'UE raggiungerà questo obiettivo in quanto nel 1999 le sue emissioni sono risultate inferiori del 4% rispetto ai livelli del 1990.

(3) Alla loro prima riunione, le parti della convenzione hanno comunque riconosciuto che questo obiettivo intermedio non era sufficiente a raggiungere l'obiettivo finale della convenzione. Le parti hanno pertanto iniziato a preparare l'adozione di uno strumento legale che consenta di decidere opportuni interventi dopo il 2000.

(4) Queste preparazioni sono sfociate nell'adozione del Protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici dell'11 dicembre 1997, che stabilisce obiettivi di emissione giuridicamente vincolanti per i paesi industrializzati che devono essere raggiunti entro il 2012.

(5) Un anno dopo a Buenos Aires, le parti della convenzione hanno convenuto un piano di azione per elaborare nei dettagli l'attuazione del protocollo (decisione 1/CP.4). Gli elementi essenziali per l'attuazione del piano di azione di Buenos Aires sono stati consensualmente approvati alla sesta sessione della conferenza delle parti svoltasi a Bonn dal 19 al 27 luglio 2001 (decisione 5/CP.6).

(6) Al Consiglio europeo di Göteborg (15-16 giugno 2001) i capi di Stato e di governo dell'UE hanno invitato la Commissione a preparare una proposta di ratifica da parte della Comunità europea entro la fine del 2001, in modo da consentire all'Unione e ai suoi Stati membri di ratificare rapidamente il Protocollo di Kyoto in vista della sua entrata in vigore nel 2002.

(7) L'articolo 4 del Protocollo di Kyoto consente alle parti del protocollo di rispettare congiuntamente i loro impegni in materia di limitazione e riduzione delle emissioni. La Comunità europea e i suoi Stati membri hanno sempre inteso avvalersi di questa disposizione e hanno quindi dichiarato, al momento della firma del protocollo a New York il 29 aprile 1998, che la Comunità europea e i suoi Stati membri rispetteranno i loro rispettivi impegni ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1 del protocollo congiuntamente, conformemente alle disposizioni dell'articolo 4.

(8) Alla riunione dei ministri dell'ambiente il 15-16 giugno 1998 il Consiglio ha stabilito i contributi di ciascuno Stato membro all'impegno di riduzione globale dell'8%. Le conclusioni del Consiglio del 16 giugno 1998 hanno stabilito l'impegno di ciascuno Stato membro (spesso designato l'"accordo di ripartizione degli oneri") dichiarando che le modalità di tale accordo saranno incluse nella decisione del Consiglio concernente la approvazione del protocollo da parte della Comunità europea.

(9) Il cambiamento climatico rientra in parte nelle competenze della Comunità, come stabilito nell'allegato III alla proposta di decisione del Consiglio. Inoltre il programma europeo per il cambiamento climatico (European Climate Change Programme - ECCP) ha individuato varie politiche e misure potenziali da adottare a livello comunitario.

(10) Il Protocollo entrerà in vigore dopo ratifica di 55 parti della convenzione, che devono rappresentare almeno il 55% delle emissioni di CO2 delle parti incluse nell'allegato I nel 1990 [1]. Un obiettivo di lungo respiro dell'UE è l'entrata in vigore del Protocollo in tempo per il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Johannesburg nel settembre 2002.

[1] L'entrata in vigore avviene 90 giorni dopo che questa condizione è stata soddisfatta.

Base giuridica

(11) Il contenuto del Protocollo di Kyoto rientra nella politica comunitaria sull'ambiente. La proposta è basata sull'articolo 174, paragrafo 4 del trattato che istituisce la Comunità europea, in combinato disposto con la prima frase dell'articolo 300, paragrafo 2 e con il primo comma dell'articolo 300, paragrafo 3. L'articolo 174, paragrafo 4 conferisce espressamente competenze alla Comunità per concludere il Protocollo di Kyoto, mentre l'articolo 300 stabilisce gli aspetti procedurali. La proposta della Commissione deve essere approvata a maggioranza qualificata dal Consiglio, previa consultazione del Parlamento europeo.

Sussidiarietà e proporzionalità

(12) Sia la CE che gli Stati membri sono parti dell'UNFCCC e hanno firmato il Protocollo di Kyoto. Ai sensi del protocollo, la CE e gli Stati membri hanno assunto impegni quantificati di limitazione o riduzione delle emissioni. L'attuazione delle disposizioni del protocollo rientra in parte nelle competenze comunitarie e in parte nelle competenze degli Stati membri. Di conseguenza è necessario che sia la CE che gli Stati membri, individualmente, ratifichino il Protocollo di Kyoto.

(13) In considerazione dell'osservanza congiunta degli impegni da parte della CE e dei suoi Stati membri, conformemente all'articolo 4 del protocollo, e particolarmente in relazione allo "Accordo di ripartizione degli oneri" del giugno 1998, la CE e gli Stati membri devono depositare i loro strumenti di ratifica o approvazione simultaneamente.

Coerenza con altre politiche comunitarie

(14) Negli ultimi anni sono state adottate a livello comunitario varie politiche e misure concernenti il cambiamento climatico. La ratifica del Protocollo di Kyoto è coerente con altre politiche comunitarie, segnatamente quelle adottate per attuare la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, e con la decisione di adottare altre misure in settori specifici come l'energia e i trasporti. Il Libro verde sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico [2] adottato recentemente e il Libro bianco su una politica comune dei trasporti [3] comprendono varie misure che contribuiranno in modo significativo a ridurre ulteriormente le emissioni di gas ad effetto serra. Non vi sono incongruenze con altre politiche comunitarie.

[2] Libro verde Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico, COM(2000) 769 definitivo.

[3] COM(2001) 370 definitivo.

(15) Nel 1999 le emissioni dei gas serra (escluse variazioni nella destinazione dei terreni e la silvicoltura) nell'UE sono diminuite del 4% rispetto al 1990. Globalmente l'UE sembra quindi avviata a rispettare il suo obiettivo per il 2008-2012. Le misure prese dagli Stati membri, insieme a numerose e importanti misure comunitarie [4], contribuiranno a ridurre ulteriormente in futuro le emissioni. L'UE potrebbe tuttavia superare abbondantemente il suo obiettivo stabilito di emissione per il 2010, soprattutto a causa dei forti aumenti di emissioni dei trasporti in assenza di interventi supplementari in tutti gli Stati membri e a livello comunitario. La presente decisione impone a tutti gli Stati membri di prendere misure per rispettare i loro obiettivi di riduzione e le eccezionali prestazioni di alcuni Stati membri nella realizzazione di questi obiettivi non devono essere considerate da altri Stati membri come un mezzo per rispettare l'obiettivo UE globale ai sensi del Protocollo di Kyoto. Questa prestazione eccezionale, abbinata ad un efficace sistema di scambio di emissioni, potrebbe però contribuire a garantire che questi altri Stati membri ottemperino ai loro obblighi in maniera soddisfacente.

[4] Direttiva sulle discariche, Accordi con ACEA e JAMA/KAMA, decisione sul monitoraggio, direttiva sulla promozione delle fonti energetiche rinnovabili, ecc.

(16) Garantire l'osservanza delle disposizioni del protocollo implicherà la razionalizzazione delle politiche e l'adozione di altre misure a livello comunitario, in particolare in settori come l'energia, i trasporti, l'industria, il settore domestico, l'agricoltura e la ricerca. Nel contesto del programma europeo per il cambiamento climatico, che coinvolge molti soggetti interessati, del Libro verde sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e del Libro bianco su una politica comune dei trasporti, è stata individuata una serie di altre possibili misure. Citiamo una raccomandazione dell'ECCP dove si afferma che gli scambi dei diritti di emissione nell'UE possono contribuire in maniera significativa a ridurre razionalmente i gas serra. Insieme alla presente proposta è quindi presentata una proposta su un meccanismo di scambio dei diritti di emissione a livello UE.

(17) Le analisi economiche del Protocollo di Kyoto e delle sue implicazioni per l'UE mostrano che i costi globali di osservanza possono variare. Assegnando la piena priorità a politiche economicamente razionali, questi costi sono stimati allo 0,06% circa del PIL nel 2010 . Altri studi forniscono stime analoghe, fino allo 0,3%. Questa forcella riflette le incertezze di numerose variabili, ad esempio la crescita economica. Tenendo conto degli elementi dell'accordo di Bonn sui pozzi di assorbimento e l'uso dei meccanismi di Kyoto, i costi di osservanza dovrebbero essere inferiori. Gli Stati membri inoltre possono anche avvalersi dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto. La competitività dell'economia generale dell'UE (comprese le tendenze degli scambi internazionali) non dovrebbe risentirne particolarmente. Per i singoli settori ad alto consumo di energia, i costi di osservanza potrebbero essere però più importanti e incidere negativamente sulle loro prestazioni economiche rispetto ad alcuni concorrenti internazionali, compresi altri paesi industrializzati. In generale bisogna adoperarsi affinché le misure comunitarie riflettano il principio di sostenibilità, ossia il loro impatto economico, sociale e ambientale, come convenuto al Consiglio europeo di Göteborg.

(18) La riduzione infine delle emissioni dei gas serra è inoltre pienamente in linea con gli obiettivi stabiliti nella proposta della Commissione relative al Sesto programma di azione per l'ambiente, la prima lettura del Parlamento europeo e la posizione comune del Consiglio sulla proposta, nonché con la proposta della Commissione su una strategia di sviluppo sostenibile dell'UE.

Aspetti finanziari

(19) L'adozione di questo strumento renderà la CE parte a pieno titolo del Protocollo di Kyoto con conseguenti obblighi finanziari per il bilancio di questo trattato. Attualmente il contributo della CE al bilancio annuale dell'UNFCCC è di 299 326,95 euro. Poiché il Segretariato dell'UNFCCC fungerà anche da Segretariato del Protocollo di Kyoto, sono previste sinergie e quindi probabilmente un bilancio annuale inferiore. Come convenuto nell'ambito della valutazione delle Nazioni Unite, il contributo della CE non dovrebbe comunque superare il 2,5% del bilancio annuale del protocollo.

(20) Oltre al contributo al Fondo fiduciario (Trust Fund) per il funzionamento dell'UNFCCC, la Commissione ha periodicamente garantito contributi finanziari su base volontaria al Trust Fund for Participation of Developing Countries o alle parti che organizzano riunioni specifiche importanti per attuare la convenzione o ancora ai negoziati del Protocollo di Kyoto (conferenza delle parti, workshop). Si prevede che tali contributi del bilancio della DG Ambiente continueranno dopo l'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto.

(21) Alla Sesta riunione della conferenza delle parti (luglio 2001 - Bonn) l'UE ha inoltre presentato una dichiarazione politica, insieme a Canada, Islanda, Nuova Zelanda, Norvegia e Svizzera, sul sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo in ambito UNFCCC, per raggiungere un livello di 450 milioni di EUR all'anno entro il 2005. I finanziamenti relativi a questo obiettivo possono comprendere: i) contributi alle attività in materia di cambiamento climatico dello strumento ambientale globale (Global Environment Facility - GEF); ii) finanziamenti bilaterali e multilaterali in più rispetto ai livelli attuali; iii) finanziamenti allo Special Climate Change Fund, al Kyoto Protocol Adaptation Fund e al Least Developed Country Fund; iv) finanziamenti legati alla percentuale di entrate del Meccanismo per lo sviluppo pulito, dopo l'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. La ripartizione tra i paesi donatori dell'importo non è ancora fissata, ma sulla base del documento FCCC/CP/2001/2/Add.1 il contributo dell'UE è stimato a circa 355 milioni di EUR. La Commissione osserva che potrà verificarsi una flessione nei contributi degli Stati membri a questo sforzo, e desidera verificare in che misura potrà contribuire a risolvere la situazione.

Spiegazione degli articoli

Articolo 1

(22) Questo articolo stabilisce l'approvazione effettiva del Protocollo di Kyoto da parte della Comunità europea.

Articolo 2

(23) Questo articolo concerne il fatto che la CE e gli Stati membri rispetteranno i loro impegni ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1 del protocollo congiuntamente, conformemente all'articolo 4 del protocollo. Al tempo stesso, ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1 del protocollo, questo articolo fa riferimento ai rispettivi livelli di emissione assegnati alla Comunità europea e a ciascuno Stato membro che si applicheranno per il primo periodo di adempimento (2008-2012), come stabilito nell'allegato II alla presente proposta. In base a questo articolo gli Stati membri decidono misure per rispettare i livelli di emissione stabiliti nell'allegato II; ciò è necessario affinché la Comunità europea rispetti i suoi obblighi ai sensi del protocollo.

Articolo 3

(24) L'articolo stabilisce che la quantità totale dei gas serra che la Comunità europea e i suoi Stati membri possono emettere, da calcolare in tonnellate di CO2 equivalente, sarà determinata dopo aver stabilito in modo definitivo le emissioni dell'anno di riferimento. Ciò avverrà al più tardi prima dell'inizio del periodo di adempimento. Questo aspetto non può essere trattato ora in quanto le emissioni dell'anno di riferimento non sono ancora state determinate in modo definitivo né lo saranno, perlomeno fino a dopo l'entrata in vigore del protocollo. Queste emissioni saranno determinate mediante la procedura di cui all'articolo 8 della decisione n. 93/389/CEE (comitato "Meccanismo di controllo") conformemente alle metodologie elaborate nell'ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto, comprese quelle messe a punto per calcolare i pozzi di assorbimento ai sensi dell'articolo 3, paragrafi 3 e 4 del protocollo.

Articolo 4

(25) Questo articolo prevede la notifica della decisione, una volta adottata, al Segretariato dell'UNFCCC e il suo deposito presso il Segretario generale delle Nazioni Unite, come stabilito rispettivamente all'articolo 4, paragrafo 2 e all'articolo 24, paragrafi 1 e 3 del protocollo.

Articolo 5

(26) Questo articolo impone agli Stati membri di prendere le iniziative necessarie per il deposito del loro strumento di ratifica contemporaneamente alla CE e stabilisce un calendario al riguardo in modo da rispettare l'obiettivo politico dell'UE di ratifica ed entrata in vigore del protocollo in tempo per il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile (World Summit on Sustainable Development - WSSD) che si terrà a Johannesburg dal 2 all'11 settembre 2002 (il deposito dello strumento di ratifica dovrebbe aver luogo al più tardi il 14 giugno per garantire l'entrata in vigore per l'UE 90 giorni più tardi l'11 settembre, ultima giornata del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile).

Articolo 6

(27) Questo articolo stabilisce che gli Stati membri sono destinatari della decisione.

Allegato I

(28) Questo allegato contiene il testo del Protocollo di Kyoto approvato l'11 dicembre 1997 a Kyoto, Giappone.

Allegato II

(29) Le conclusioni del Consiglio del 16 giugno 1998 hanno stabilito i contributi di ciascuno Stato membro all'impegno globale di riduzione dell'8%, il cosiddetto accordo di ripartizione degli oneri e precisamente:

>SPAZIO PER TABELLA>

Questo allegato stabilisce livelli di emissione per la Comunità europea e i suoi Stati membri, conformemente all'articolo 4 del protocollo, traducendo le cifre dell'accordo di ripartizione degli oneri in livelli di emissione come riportati nell'allegato B del Protocollo di Kyoto, ossia in percentuale dell'anno o periodo di riferimento.

Allegato III

(30) Questo allegato contiene una dichiarazione della Comunità europea sulla portata delle sue competenze con riferimento al cambiamento climatico e alle questioni disciplinate dal protocollo.

2001/0248 (CNS)

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO riguardante l'approvazione, a nome della Comunità europea, del Protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e l'adempimento congiunto dei relativi impegni

Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 174, paragrafo 4, in combinato disposto con il paragrafo 2, primo comma, prima frase, ed il paragrafo 3, primo comma, dell'articolo 300,

vista la proposta della Commissione [5],

[5] GU C ...

visto il parere del Parlamento europeo [6],

[6] GU C ...

considerando quanto segue:

(1) L'obiettivo finale della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ("la convenzione"), approvata a nome della Comunità con decisione del Consiglio n. 94/69/CE, del 15 dicembre 1994, concernente la conclusione della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici [7], consiste nello stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera ad un livello che impedisca un'interferenza antropica pericolosa con il sistema climatico.

[7] GU L 33 del 7.2.1994, pag. 11.

(2) La Conferenza delle parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha concluso, durante la sua prima sessione, che l'impegno dei paesi sviluppati a riportare individualmente o congiuntamente ai livelli del 1990, entro il 2000, le proprie emissioni di biossido di carbonio e di altri gas serra non inclusi nel Protocollo di Montreal allegato alla convenzione di Vienna sulla protezione dello strato di ozono, doveva essere considerato insufficiente per il conseguimento dell'obiettivo di lungo termine prefisso dalla convenzione, consistente nella prevenzione delle interferenze antropiche pericolose con il sistema climatico, e ha convenuto di avviare un processo che consentisse, mediante l'adozione di un protocollo o di un altro idoneo atto giuridico [8], opportuni interventi nel periodo successivo al 2000.

[8] Decisione 1/CP.1 (Mandato di Berlino: esame dell'adeguatezza dell'articolo 4, paragrafo 2, lettere a) e b) della convenzione, proposte relative al protocollo e decisioni che seguono).

(3) Questo processo ha portato l'11 dicembre 1997 [9] all'adozione del Protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (nel prosieguo: "il protocollo").

[9] Decisione 1/CP.3 (Adozione del Protocollo di Kyoto alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici).

(4) La Conferenza delle parti della convenzione, alla quarta sessione, ha deciso di adottare il piano di azione di Buenos Aires per il raggiungimento di un accordo sull'attuazione degli elementi essenziali del protocollo alla sesta sessione della Conferenza delle parti [10].

[10] Decisione 1/CP.4 (The Buenos Aires Plan of Action).

(5) Gli elementi essenziali per l'attuazione del piano di azione di Buenos Aires sono stati approvati all'unanimità dalla Conferenza delle parti alla sesta sessione svoltasi a Bonn dal 19 al 27 luglio 2001 [11].

[11] Decisione 5/CP.6 (Implementation of the Buenos Aires Plan of Action).

(6) Il protocollo, in base all'articolo 24, è aperto alla ratifica, accettazione o approvazione degli Stati e delle organizzazioni regionali di integrazione economica che lo hanno firmato.

(7) Il protocollo prevede, nell'articolo 4, che le parti adempiano congiuntamente agli impegni assunti nell'articolo 3, agendo nel quadro delle organizzazioni regionali di integrazione economica e in cooperazione con esse.

(8) Al momento della firma del protocollo a New York, avvenuta il 29 aprile 1998, la Comunità europea ha dichiarato che essa e i suoi Stati membri avrebbero adempiuto congiuntamente agli impegni assunti nell'articolo 3, paragrafo 1 del protocollo, conformemente all'articolo 4.

(9) Il Consiglio è giunto ad un accordo sui contributi dei singoli Stati membri all'adempimento dell'impegno globale di riduzione delle emissioni della Comunità nelle conclusioni del Consiglio del 16 giugno 1998 [12]. Tali contributi sono stati differenziati in considerazione delle aspettative di crescita economica, della situazione in materia di energia e della struttura industriale di ciascuno Stato membro. Il Consiglio ha inoltre convenuto di inserire il contenuto dell'accordo nella decisione del Consiglio concernente l'approvazione del protocollo da parte della Comunità; l'articolo 4, paragrafo 2 del protocollo stabilisce che la Comunità e i suoi Stati membri notifichino al Segretariato il contenuto dell' accordo alla data del deposito dei loro strumenti di ratifica o approvazione; gli Stati membri sono tenuti a prendere le misure necessarie affinché la Comunità europea possa adempiere ai suoi obblighi ai sensi del protocollo.

[12] Documento 9702/98 del 19 giugno 1998 del Consiglio dell'Unione europea che rispecchia l'esito dei lavori del Consiglio Ambiente del 16-17 giugno 1998, allegato I.

(10) Le emissioni dell'anno di riferimento della Comunità europea e dei suoi Stati membri non saranno determinate in modo definitivo prima dell'entrata in vigore del Protocollo; una volta che le emissioni dell'anno di riferimento saranno state determinate in modo definitivo, e comunque prima dell'inizio del periodo di adempimento, la Comunità europea e i suoi Stati membri fisseranno tali livelli di emissione in termini di tonnellate di biossido di carbonio equivalente, secondo la procedura di cui all'articolo 8 della decisione 93/389/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1993, su un meccanismo di controllo delle emissioni di CO2 e di altri gas ad effetto serra nella Comunità [13], come modificata dalla decisione 99/296/CE [14].

[13] GU L 167 del 9.7.1993, pag. 31.

[14] GU L 117 del 5.5.1999, pag. 35.

(11) Il Consiglio europeo di Göteborg del 15-16 giugno 2001 ha ribadito la determinazione della Comunità e degli Stati membri a rispettare gli impegni assunti nel Protocollo e ha dichiarato che la Commissione avrebbe preparato una proposta di ratifica entro la fine del 2001 in modo da consentire alla Comunità e ai suoi Stati membri di osservare l'impegno di rapida ratifica del Protocollo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Il Protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (nel prosieguo: "il Protocollo"), firmato il 29 aprile 1998 a New York, è approvato a nome della Comunità europea.

Il testo del protocollo è riportato nell'allegato I.

Articolo 2

La Comunità europea e i suoi Stati membri adempiono congiuntamente, ai sensi dell'articolo 4 del Protocollo, agli impegni assunti nell'articolo 3, paragrafo 1 del Protocollo stesso.

I livelli di emissione assegnati alla Comunità europea e a ciascuno Stato membro nel primo periodo d'adempimento dell'impegno di limitazione e riduzione quantificata delle emissioni, decorrente dal 2008 al 2012, sono stabiliti nell'allegato II.

Gli Stati membri prendono le misure necessarie per conformarsi ai livelli di emissione stabiliti nell'allegato II.

Articolo 3

I livelli di emissione indicati nell'allegato II sono fissati in termini di biossido di carbonio equivalente, previa determinazione dei dati definitivi di emissione dell'anno di riferimento e comunque entro il 31 dicembre 2007, secondo la procedura di cui all'articolo 8 della decisione 93/389/CEE ed in base ad accurati metodi di calcolo delle quantità iniziali assegnate, elaborati a norma della convenzione e del protocollo ed in particolare a norma dell'articolo 3, paragrafi 3 e 4 di quest'ultimo.

Articolo 4

1. Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la o le persone abilitate a notificare la presente decisione, in nome della Comunità europea, al Segretariato della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, conformemente all'articolo 4, paragrafo 2 del protocollo.

2. Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la o le persone abilitate a depositare lo strumento di approvazione, alla stessa data della notifica di cui al paragrafo 1, presso il Segretario generale delle Nazioni Unite conformemente all'articolo 24, paragrafo 1 del protocollo, al fine di esprimere il consenso della Comunità ad essere vincolata dall'atto.

3. Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la o le persone abilitate a depositare, alla stessa data della notifica di cui al paragrafo 1, la dichiarazione di competenza di cui all'allegato III della presente decisione, conformemente all'articolo 24, paragrafo 3 del protocollo.

Articolo 5

1. Gli Stati membri prendono le iniziative necessarie per consentire il deposito, per quanto possibile contemporaneo e comunque non successivo al 14 giugno 2002, degli strumenti di ratifica o approvazione della Comunità e degli Stati membri.

2. Gli Stati membri informano la Commissione, entro il 12 aprile 2002, della loro decisione di ratificare o approvare il protocollo ovvero della probabile data conclusiva dei relativi procedimenti. La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, sceglie una data per il deposito simultaneo degli strumenti di ratifica o approvazione.

Articolo 6

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il

Per il Consiglio

Il Presidente

ALLEGATO I

ALLEGATO II

TABELLA DEI LIVELLI DI EMISSIONE ASSEGNATI ALLA COMUNITÀ EUROPEA E AI SUOI STATI MEMBRI CONFORMEMENTE ALL'ARTICOLO 4 DEL PROTOCOLLO DI KYOTO

// Quantificazione degli impegni di limitazione o di riduzione delle emissioni conformemente all'articolo 4, paragrafo 1 del Protocollo di Kyoto

(percentuale delle emissioni dell'anno o periodo di riferimento)

//

COMUNITÀ EUROPEA // 92%

BELGIO // 92,5%

DANIMARCA // 79%

GERMANIA // 79%

GRECIA // 125%

SPAGNA // 115%

FRANCIA // 100%

IRLANDA // 113%

ITALIA // 93,5%

LUSSEMBURGO // 72%

PAESI BASSI // 94%

AUSTRIA // 87%

PORTOGALLO // 127%

FINLANDIA // 100%

SVEZIA // 104%

REGNO UNITO // 87,5%

ALLEGATO III

DICHIARAZIONE DELLA COMUNITÀ EUROPEA FATTA CONFORMEMENTE ALL'ARTICOLO 24, PARAGRAFO 3 DEL PROTOCOLLO DI KYOTO

I seguenti Stati sono attualmente membri della Comunità europea: Regno del Belgio, Regno di Danimarca, Repubblica federale di Germania, Repubblica ellenica, Regno di Spagna, Repubblica francese, Irlanda, Repubblica italiana, Granducato di Lussemburgo, Regno dei Paesi Bassi, Repubblica d'Austria, Repubblica del Portogallo, Repubblica di Finlandia, Regno di Svezia, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

La Comunità europea dichiara che, conformemente al trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 174, paragrafo 4, essa può stipulare accordi internazionali e attuare gli obblighi che ne derivano, che contribuiscono a perseguire i seguenti obiettivi:

- salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente;

- protezione della salute umana;

- utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali;

- promozione sul piano internazionale di misure destinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livello regionale o mondiale.

La Comunità europea dichiara inoltre di aver già adottato strumenti giuridici, vincolanti per i suoi Stati membri, concernenti questioni disciplinate dal presente protocollo.

ALLEGATO

PROTOCOLLO DI KYOTO DELLA

CONVENZIONE QUADRO DELLE NAZIONI UNITE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le Parti del presente Protocollo,

in qualità di Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (di seguito denominata "la Convenzione"),

perseguendo l'obiettivo finale della Convenzione enunciato all'articolo 2,

ricordando le disposizioni della Convenzione,

ispirate dall'articolo 3 della Convenzione,

nel rispetto del Mandato di Berlino, adottato con decisione 1/CP.1 dalla Conferenza delle Parti della Convenzione nella sua prima sessione,

hanno convenuto quanto segue:

Articolo 1

Ai fini del presente Protocollo, si applicano le definizioni contenute all'articolo 1 della Convenzione. Inoltre:

1. per "Conferenza delle Parti" si intende la Conferenza delle Parti della Convenzione;

2. per "Convenzione" si intende la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, adottata a New York il 9 maggio 1992;

3. per "Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici" si intende il gruppo scientifico intergovernativo per i cambiamenti climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change) istituito dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale e dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente nel 1988;

4. per "Protocollo di Montreal" si intende il Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono la fascia stratosferica di ozono, adottato a Montreal il 16 settembre 1987, nelle sue forme successivamente modificate ed emendate;

5. per "Parti presenti e votanti" si intendono le Parti presenti che esprimono un voto favorevole o contrario;

6. per "Parte" si intende, a meno che non sia diversamente previsto, una Parte del presente Protocollo;

7. per "Parte inclusa nell'Allegato I" si intende una Parte che figura nell'Allegato I della Convenzione, tenuto conto degli eventuali emendamenti, o la Parte che ha presentato una notifica ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 2, lettera g), della Convenzione.

Articolo 2

1. Ogni Parte inclusa nell'Allegato I, nell'adempiere agli impegni quantificati di limitazione e di riduzione delle emissioni previsti all'articolo 3, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile:

a) attua e/o elabora politiche e misure, conformemente alle proprie circostanze nazionali, come:

i) miglioramento dell'efficienza energetica nei rilevanti settori dell'economia nazionale;

ii) protezione ed estensione dei pozzi di assorbimento (sinks) dei gas ad effetto serra, non inclusi nel Protocollo di Montreal, tenendo conto degli impegni assunti con gli accordi internazionali ambientali; promozione di metodi di gestione forestale sostenibili, di forestazione e di riforestazione;

iii) promozione di forme sostenibili di agricoltura che tengano conto delle considerazioni relative ai cambiamenti climatici;

iv) ricerca, promozione, sviluppo e maggiore utilizzazione di fonti nuove e rinnovabili per la produzione di energia, di tecnologie per la riduzione dell'anidride carbonica e di tecnologie avanzate ed innovative compatibili con l'ambiente;

v) progressiva riduzione o eliminazione delle imperfezioni di mercato, degli incentivi fiscali, delle esenzioni tributarie e dei sussidi, che siano contrari all'obiettivo della Convenzione, in tutti i settori responsabili di emissioni di gas ad effetto serra, ed applicazione degli strumenti di mercato;

vi) riforme appropriate nei settori pertinenti, al fine di promuovere politiche e misure che limitino o riducano le emissioni dei gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal;

vii) misure volte a limitare e/o ridurre le emissioni di gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal nel settore dei trasporti;

viii) limitazione e/o riduzione delle emissioni di metano attraverso il recupero e l'uso nella gestione dei rifiuti, come pure nella produzione, nel trasporto e nella distribuzione di energia;

b) coopera con le altre Parti incluse nell'Allegato I per rafforzare l'efficacia individuale e combinata delle politiche e misure adottate a titolo del presente articolo, conformemente all'articolo 4, paragrafo 2, lettera e) i), della Convenzione. A tal fine, dette Parti danno vita ad iniziative per condividere esperienze e scambiare informazioni su politiche e misure, in particolar modo sviluppando sistemi per migliorare la loro compatibilità, trasparenza ed efficacia. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del Protocollo, esamina, nella sua prima sessione o quanto prima possibile, i mezzi per facilitare tale cooperazione, tenendo conto di tutte le informazioni pertinenti.

2. Le Parti incluse nell'Allegato I cercano di limitare o ridurre le emissioni di gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal generati da combustibili utilizzati nel trasporto aereo e marittimo, di concerto con l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile e l'Organizzazione Marittima Internazionale.

3. Le Parti incluse nell'Allegato I si impegnano ad attuare le politiche e le misure previste nel presente articolo al fine di minimizzare gli effetti negativi, inclusi gli effetti avversi dei cambiamenti climatici, gli effetti sul commercio internazionale e gli impatti sociali, ambientali ed economici sulle altre Parti, in special modo le Parti paesi in via di sviluppo ed, in particolare, quelle menzionate nell'articolo 4, paragrafi 8 e 9, della Convenzione, in considerazione dell'articolo 3 della Convenzione. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, può adottare, se opportuno, ulteriori misure per promuovere l'applicazione delle disposizioni del presente paragrafo.

4. Nel caso in cui ritenga utile coordinare alcune politiche e misure previste nel paragrafo 1, lettera a) del presente articolo, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali e degli effetti potenziali, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, valuta le forme ed i mezzi appropriati per organizzare il coordinamento di tali politiche e misure.

Articolo 3

1. Le Parti incluse nell'Allegato I assicurano, individualmente o congiuntamente, che le loro emissioni antropiche aggregate di gas ad effetto serra indicati nell'Allegato A, espresse in anidride carbonica - equivalente, non superino le quantità loro assegnate, calcolate in funzione degli impegni quantificati di riduzione e limitazione indicati nell'Allegato B e in conformità alle disposizioni del presente articolo, al fine di ridurre il totale delle emissioni di tali gas di almeno il 5% rispetto ai livelli del 1990, nel periodo di adempimento 2008-2012.

2. Ogni Parte inclusa nell'Allegato I, nell'adempimento degli impegni assunti a titolo del presente Protocollo, deve aver ottenuto, entro il 2005, progressi dimostrabili.

3. Le variazioni nette di gas ad effetto serra tra le fonti di emissione e l'assorbimento da parte dei sinks risultanti da attività umane direttamente legate alla variazione nella destinazione d'uso dei terreni e delle foreste, limitatamente alla forestazione, riforestazione e alla deforestazione dopo il 1990, calcolate come variazioni verificabili delle quantità di carbonio nel corso di ogni periodo di adempimento, sono utilizzate dalle Parti incluse nell'Allegato I per adempiere agli impegni assunti ai sensi del presente articolo. Sia le fonti di emissione di gas ad effetto serra che gli assorbimenti da parte di sinks associati a dette attività, sono comunicati in modo trasparente e verificabile ed esaminati a norma degli articoli 7 e 8.

4. Precedentemente alla prima sessione della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, ogni Parte inclusa nell'Allegato I fornisce all'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica, per esame, i dati per determinare il livello di quantità di carbonio nel 1990 e permettere una stima delle variazioni di dette quantità di carbonio nel corso degli anni successivi. Nella sua prima sessione, o quanto prima possibile, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, determina le modalità, le norme e le linee guida da seguire per stabilire quali attività antropiche supplementari, legate alle variazioni delle fonti di emissione e all'assorbimento dei pozzi nelle categorie dei terreni agricoli e della variazione della destinazione d'uso dei terreni e delle foreste, devono essere aggiunte o sottratte alle quantità assegnate alle Parti incluse nell'Allegato I, tenendo conto delle incertezze, della necessità di comunicare risultati trasparenti e verificabili, del lavoro metodologico del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, della consulenza dell'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica, conformemente all'articolo 5, e delle decisioni della Conferenza delle Parti. Tale decisione si applica nel secondo e nei successivi periodi di adempimento. Una Parte può scegliere di applicare tale decisione alle attività antropiche supplementari nel primo periodo di adempimento a condizione che dette attività abbiano avuto luogo dopo il 1990.

5. Le Parti in transizione verso una economia di mercato incluse nell'Allegato I ed il cui anno o periodo di riferimento è stato stabilito in conformità alla decisione 9/CP.2, adottata dalla Conferenza delle Parti nella sua seconda sessione, utilizzano tale anno o periodo di riferimento per l'attuazione degli impegni assunti a norma del presente articolo. Ogni altra Parte in transizione verso una economia di mercato inclusa nell'Allegato I che non abbia ancora presentato la sua prima comunicazione nazionale, in conformità dell'articolo 12 della Convenzione, può notificare alla Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, la sua intenzione di considerare un anno o un periodo storico di riferimento diverso dal 1990 per adempiere agli impegni assunti a norma del presente articolo. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, decide sull'accettazione di tale notifica.

6. Tenendo conto dell'articolo 4, paragrafo 6, della Convenzione, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, concede alle Parti in transizione verso una economia di mercato incluse nell'Allegato I un certo grado di flessibilità nell'adempimento degli impegni assunti diversi da quelli previsti nel presente articolo.

7. Nel primo periodo di adempimento degli impegni quantificati di riduzione e limitazione delle emissioni, dal 2008 al 2012, la quantità assegnata a ciascuna Parte inclusa nell'Allegato I è uguale alla percentuale ad essa assegnata, indicata nell'Allegato B, delle emissioni antropiche aggregate, espresse in anidride carbonica - equivalente, dei gas ad effetto serra indicati nell'Allegato A e relative al 1990, o nel corso dell'anno o del periodo di riferimento, ai sensi del paragrafo 5, moltiplicate per cinque. Al fine di calcolare l'ammontare assegnato, le Parti incluse nell'Allegato I, per le quali la variazione nella destinazione d'uso dei terreni e delle foreste costituiva nel 1990 una fonte netta di emissione di gas ad effetto serra, includono nelle emissioni relative al 1990, o ad altro periodo di riferimento, le emissioni antropiche aggregate, espresse in anidride carbonica - equivalente, meno le quantità assorbite dai pozzi all'anno 1990, derivanti dalla variazione nella destinazione d'uso dei terreni.

8. Tutte le Parti incluse nell'Allegato I possono utilizzare il 1995 come anno di riferimento per gli idrofluorocarburi, i perfluorocarburi e l'esafluoro di zolfo, ai fini del calcolo di cui al paragrafo 7.

9. Per le Parti incluse nell'Allegato I, gli impegni assunti per i successivi periodi di adempimento sono determinati come emendamenti all'Allegato B del presente Protocollo e sono adottati conformemente alle disposizioni di cui all'articolo 21, paragrafo 7. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, inizia la valutazione di tali impegni almeno sette anni prima della fine del primo periodo di adempimento previsto dal paragrafo 1.

10. Tutte le unità di riduzione delle emissioni, o tutte le parti di un ammontare assegnato, che una Parte acquista da un'altra Parte, conformemente alle disposizioni di cui agli articoli 6 o 17, sono sommate alla quantità assegnata alla Parte acquirente.

11. Tutte le unità di riduzione delle emissioni, o tutte le parti di un ammontare assegnato, che una Parte trasferisce ad un'altra Parte, conformemente alle disposizioni di cui agli articoli 6 o 17, sono sottratte alla quantità assegnata alla Parte che le trasferisce.

12. Tutte le riduzioni di emissioni certificate che una Parte acquista da un'altra Parte, conformemente alle disposizioni di cui all'articolo 12, sono sommate alla quantità assegnata alla Parte che l'acquista.

13. Se le emissioni di una Parte inclusa nell'Allegato I, nel corso di un periodo di adempimento, sono inferiori all'ammontare che le è stato assegnato in virtù del presente articolo, tale differenza sarà sommata, su richiesta di detta Parte, all'ammontare che le è stato assegnato per i successivi periodi di adempimento.

14. Ogni Parte inclusa nell'Allegato I si impegna ad adempiere agli impegni indicati nel paragrafo 1, al fine di ridurre al minimo gli effetti sociali, ambientali ed economici contrari sui paesi in via di sviluppo che sono Parti firmatarie, in particolare quelli indicati all'articolo 4, paragrafi 8 e 9, della Convenzione. In linea con le decisioni della Conferenza delle Parti, per l'attuazione di tali paragrafi, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, esamina, nella sua prima sessione, le misure necessarie per ridurre al minimo gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e/o l'impatto delle misure di risposta delle Parti menzionate in detti paragrafi. Tra le questioni da prendere in considerazione vi sono il finanziamento, l'assicurazione ed il trasferimento di tecnologie.

Articolo 4

1. Tutte le Parti incluse nell'Allegato I, che abbiano concordato di adempiere congiuntamente agli impegni assunti a norma dell'articolo 3, sono considerate adempienti se il totale delle loro emissioni antropiche aggregate, espresse in anidride carbonica - equivalente, di gas ad effetto serra indicati nell'Allegato A, non supera il loro ammontare assegnato, calcolato in funzione degli impegni quantificati di limitazione e di riduzione delle emissioni elencate nell'Allegato B e conformemente alle disposizioni dell'articolo 3. Il rispettivo livello di emissione assegnato a ciascuna delle Parti dell'accordo è stabilito nell'accordo.

2. Le Parti di tale accordo notificano al Segretariato il contenuto dell'accordo alla data di deposito degli strumenti di ratifica, di accettazione, di approvazione o di adesione del presente Protocollo. Il Segretariato informa, a sua volta, tutte le Parti ed i firmatari della Convenzione dei termini dell'accordo.

3. Tutti gli accordi di questo tipo rimangono in vigore per la durata del periodo di adempimento specificata all'articolo 3, paragrafo 7.

4. Se le Parti, agendo congiuntamente, lo fanno nel quadro di una organizzazione regionale di integrazione economica, e di concerto con essa, ogni modifica nella composizione dell'organizzazione, successiva all'adozione del presente Protocollo, non incide sugli impegni assunti in virtù del presente Protocollo. Ogni modifica nella composizione dell'organizzazione ha effetto solo ai fini dell'attuazione degli impegni previsti all'articolo 3 che siano adottati successivamente a quella modifica.

5. Se le Parti dell'accordo, agendo congiuntamente, non raggiungono il livello totale combinato delle riduzioni di emissioni, ogni Parte è responsabile del proprio livello di emissioni stabilito nell'accordo.

6. Se le Parti, agendo congiuntamente, operano all'interno di una organizzazione regionale di integrazione economica, Parte del presente Protocollo, e di concerto con essa, ogni Stato membro di detta organizzazione regionale di integrazione economica, individualmente, o congiuntamente con l'organizzazione regionale di integrazione economica, agendo ai sensi dell'articolo 24, è responsabile, nel caso in cui non venga raggiunto il livello totale combinato delle riduzioni di emissioni, del livello delle sue emissioni, così come notificato in conformità del presente articolo.

Articolo 5

1. Ogni Parte inclusa nell'Allegato I istituisce, non più tardi di un anno prima dell'inizio del primo periodo di adempimento, un sistema nazionale per la stima delle emissioni antropiche dalle fonti e assorbite dai pozzi, di tutti i gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, decide, nella sua prima sessione, le linee guida dei sistemi nazionali, tra le quali saranno incluse le metodologie previste nel paragrafo 2 infra.

2. Le metodologie per la stima delle emissioni antropiche da fonti e delle emissioni assorbite dai sinks di tutti i gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal sono quelle accettate dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici e approvate dalla Conferenza delle Parti nella sua terza sessione. Laddove tali metodologie non vengano utilizzate, si applicano le rettifiche e le correzioni adatte conformi alle metodologie concordate dalla Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, nella sua prima sessione. Sulla base, inter alia, del lavoro del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici e delle raccomandazioni fornite dall'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, esamina regolarmente e, se opportuno, rivede le metodologie, le rettifiche e le correzioni, tenendo pienamente conto delle decisioni pertinenti della Conferenza delle Parti. Ogni revisione delle metodologie o delle rettifiche e correzioni si usa al solo fine di accertare il rispetto degli impegni assunti a norma dell'articolo 3 per ogni periodo di adempimento successivo a detta revisione.

3. I potenziali di riscaldamento globale utilizzati per calcolare l'equivalenza di anidride carbonica delle emissioni antropiche, prodotte dalle fonti e assorbite dai pozzi, di gas ad effetto serra elencati nell'Allegato A sono quelli accettati dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici ed approvati dalla Conferenza delle Parti nella sua terza sessione. Sulla base del lavoro del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici e delle raccomandazioni fornite dall'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, esamina periodicamente e, se opportuno, rivede il potenziale di riscaldamento globale di ciascuno di tali gas ad effetto serra tenendo pienamente conto delle pertinenti decisioni della Conferenza delle Parti. Ogni revisione di un potenziale di riscaldamento globale è applicabile solo agli impegni di cui all'articolo 3 per ogni periodo di adempimento successivo a detta revisione.

Articolo 6

1. Al fine di adempiere agli impegni assunti a norma dell'articolo 3, ogni Parte inclusa nell'Allegato I può trasferire a, o acquistare da, ogni altra Parte inclusa nell'Allegato I, unità di riduzione risultanti da progetti finalizzati alla riduzione delle emissioni antropiche dalle fonti o all'aumento degli assorbimenti antropici dai pozzi dei gas ad effetto serra in ogni settore dell'economia, a condizione che:

a) ogni progetto abbia l'approvazione delle Parti coinvolte;

b) ogni progetto preveda una riduzione delle emissioni dalle fonti, o un aumento degli assorbimenti dai pozzi, che sia aggiuntiva a quella che potrebbe essere in altro modo realizzata;

c) la Parte interessata non acquisti alcuna unità di riduzione delle emissioni se non adempie alle obbligazioni di cui agli articoli 5 e 7;

d) l'acquisto di unità di riduzione delle emissioni sia supplementare alle misure nazionali adottate al fine di adempiere agli impegni di cui all'articolo 3.

2. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, può, nella sua prima sessione o quanto prima possibile, elaborare le linee guida per l'attuazione del presente articolo, incluse le linee guida relative alla verifica e alla realizzazione dei rapporti.

3. Una Parte inclusa nell'Allegato I può autorizzare, sotto la sua responsabilità, entità giuridiche a partecipare ad azioni volte alla creazione, alla vendita o all'acquisto di unità di riduzione delle emissioni, a norma del presente articolo.

4. Se sorgesse una questione relativa all'attuazione di una Parte inclusa nell'Allegato I delle prescrizioni di cui al presente articolo, riconosciuta in conformità con le disposizioni di cui all'articolo 8, la vendita e l'acquisto di unità di riduzione delle emissioni possono continuare dopo che la questione è stata sollevata, a condizione che nessuna Parte utilizzi dette unità per adempiere ai propri impegni a norma dell'articolo 3, finché non sia risolta la questione relativa all'adempimento.

Articolo 7

1. Ogni Parte inclusa nell'Allegato I indica nell'inventario annuale delle emissioni antropiche da fonti e degli assorbimenti dai pozzi dei gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal, presentato in conformità alle decisioni della Conferenza delle Parti, le informazioni supplementari necessarie per assicurare il rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 3, determinate conformemente alle disposizioni di cui al paragrafo 4 infra.

2. Ogni Parte inclusa nell'Allegato I indica nella propria comunicazione nazionale, presentata ai sensi dell'articolo 12 della Convenzione, le informazioni supplementari necessarie per dimostrare il suo adempimento agli impegni assunti a norma del presente Protocollo, da determinarsi secondo le disposizioni di cui al paragrafo 4 infra.

3. Ogni Parte inclusa nell'Allegato I comunica annualmente le informazioni richieste, di cui al paragrafo 1, a partire dal primo inventario che è tenuta a presentare, in conformità della Convenzione, per il primo anno del periodo di adempimento dopo l'entrata in vigore, per detta Parte, del presente Protocollo. Ogni Parte presenta le informazioni richieste a norma del paragrafo 2 nel quadro della prima comunicazione nazionale che essa è tenuta a presentare a norma della Convenzione dopo l'entrata in vigore, per detta Parte, del presente Protocollo e dopo l'adozione delle linee guida previste dal paragrafo 4 infra. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, determina la frequenza con cui devono essere presentate le successive informazioni richieste ai sensi del presente articolo, tenendo conto del calendario deciso dalla Conferenza delle Parti per la presentazione delle comunicazioni nazionali.

4. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, adotta nella sua prima sessione e riesamina, in seguito, periodicamente le linee guida relative alla preparazione delle informazioni richieste a norma del presente articolo, considerando le direttive per la preparazione delle comunicazioni nazionali delle Parti incluse nell'Allegato I adottate dalla Conferenza delle Parti. Inoltre, prima dell'inizio del primo periodo di adempimento la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, decide le modalità di calcolo delle quantità assegnate.

Articolo 8

1. Le informazioni comunicate in virtù dell'articolo 7 da ciascuna delle Parti incluse nell'Allegato I sono esaminate da gruppi di esperti in adempimento alle decisioni pertinenti della Conferenza delle Parti ed in conformità alle linee guida a tal fine adottate dalla Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, a norma del paragrafo 4 infra. Le informazioni comunicate a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, da ciascuna delle Parti incluse nell'Allegato I vengono esaminate come parte della compilazione annuale degli inventari delle emissioni e delle quantità assegnate e della relativa contabilità. Inoltre, le informazioni fornite da ciascuna Parte inclusa nell'Allegato I, a norma dell'articolo 7, paragrafo 2, sono esaminate come parte dell'esame delle comunicazioni nazionali.

2. I gruppi di esperti sono coordinati dal Segretariato e costituiti da esperti scelti tra quelli nominati dalle Parti della Convenzione e, a seconda dei casi, dalle organizzazioni intergovernative, conformemente alle indicazioni a tal fine fornite dalla Conferenza delle Parti.

3. L'esame permette una valutazione tecnica completa e dettagliata di tutti gli aspetti relativi all'attuazione del presente Protocollo di una Parte. I gruppi di esperti elaborano, per la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, un rapporto nel quale valutano l'adempimento degli impegni assunti dalla Parte in esame ed indicano i problemi eventualmente riscontrati ed i fattori che incidono sull'adempimento degli impegni assunti. Il Segretariato trasmette il rapporto a tutte le Parti della Convenzione. Inoltre, il Segretariato enumera tutte le questioni inerenti l'adempimento, indicate nel rapporto, per ulteriori considerazioni da parte della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo.

4. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, adotta nella sua prima sessione, ed in seguito riesamina periodicamente, le linee guida per l'esame dell'attuazione del presente Protocollo da parte dei gruppi di esperti, tenendo in considerazione le decisioni pertinenti della Conferenza delle Parti.

5. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, con l'assistenza dell'Organo Sussidiario di Attuazione e, se necessario, dell'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica esamina:

a) le informazioni presentate dalle Parti, a norma dell'articolo 7, ed i rapporti sull'esame delle informazioni effettuato dagli esperti a norma del presente articolo e

b) le questioni relative all'attuazione elencate dal Segretariato, a norma del paragrafo 3, nonché tutte le questioni sollevate dalle Parti.

6. In seguito all'esame delle informazioni di cui al paragrafo 5, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, adotta, su ogni questione, le decisioni necessarie al fine dell'attuazione del presente Protocollo.

Articolo 9

1. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, esamina periodicamente il presente Protocollo alla luce delle migliori informazioni scientifiche disponibili e degli studi di valutazione sui cambiamenti climatici e sul loro impatto, come pure delle pertinenti informazioni tecniche, sociali ed economiche. Tali esami sono coordinati con gli esami pertinenti previsti dalla Convenzione, in particolare quelli richiesti all'articolo 4, paragrafo 2, lettera d) e all'articolo 7, paragrafo 2, lettera a), della Convenzione. Sulla base di detti esami, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, adotta le misure necessarie.

2. Il primo esame avrà luogo nella seconda sessione della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo. Nuovi esami sono effettuati ad intervalli regolari e al momento opportuno.

Articolo 10

Tutte le Parti, tenendo conto delle loro responsabilità comuni ma differenziate e delle loro specifiche priorità di sviluppo nazionale e regionale, dei loro obiettivi e delle loro circostanze, senza introdurre nuovi impegni per le Parti non incluse nell'Allegato I ma riaffermando quelli già enunciati all'articolo 4, paragrafo 1, della Convenzione e continuando a perseguire l'attuazione di tali impegni al fine di raggiungere uno sviluppo sostenibile, tenendo conto dell'articolo 4, paragrafi 3, 5 e 7, della Convenzione:

a) formulano, dove necessario e nella misura possibile, programmi nazionali e, se opportuno, regionali, economicamente convenienti ed efficaci, per migliorare la qualità dei fattori di emissione, dei dati sulle attività e/o dei modelli locali che riflettano la situazione socio-economica di ogni Parte, al fine della realizzazione e dell'aggiornamento periodici degli inventari nazionali delle emissioni antropiche dalle fonti e dell'assorbimento dai pozzi dei gas ad effetto serra non inclusi nel Protocollo di Montreal, utilizzando metodologie comparabili, che devono essere decise dalla Conferenza delle Parti ed essere conformi alle direttive per le comunicazioni nazionali adottate dalla Conferenza delle Parti;

b) formulano, implementano, pubblicano ed aggiornano regolarmente i programmi nazionali e, se necessario, quelli regionali contenenti le misure per mitigare i cambiamenti climatici e per facilitarne un adeguato adattamento;

i) tali programmi dovrebbero riguardare, tra l'altro, i settori energetico, dei trasporti e dell'industria come pure l'agricoltura, la silvicoltura e la gestione dei rifiuti. Inoltre, le tecnologie di adattamento ed i metodi per migliorare la pianificazione del territorio dovrebbero permettere di meglio adattarsi ai cambiamenti climatici;

ii) le Parti incluse nell'Allegato I presentano le informazioni sulle misure adottate in virtù del presente Protocollo, compresi i programmi nazionali, previsti dall'articolo 7; le altre Parti cercano di includere nelle loro comunicazioni nazionali, se opportuno, le informazioni sui programmi che contengono le misure che, a loro avviso, contribuiscono a fronteggiare i cambiamenti climatici ed i loro effetti negativi, incluse le misure volte alla riduzione dell'aumento dei gas ad effetto serra ed all'incremento dell'assorbimento dei pozzi, alle misure di rafforzamento delle capacità (capacity building) e di adattamento;

c) cooperano nella promozione di modalità efficaci per lo sviluppo, l'applicazione e la diffusione di tecnologie, di conoscenze tecniche, di pratiche e di processi ecologicamente compatibili con i cambiamenti climatici, ed adottano tutte le misure necessarie per promuovere, facilitare e finanziare, se necessario, l'accesso a dette fonti o il loro trasferimento, in particolare a favore dei paesi in via di sviluppo, inclusa l'elaborazione di politiche e programmi per l'efficace trasferimento di tecnologie ecologicamente compatibili, che siano di pubblica proprietà o di pubblico dominio, e la creazione, nel settore privato, di un ambiente idoneo che permetta la promozione del trasferimento di tecnologie ecologicamente compatibili e l'accesso ad esse;

d) cooperano nella ricerca scientifica e tecnica e promuovono il mantenimento e lo sviluppo di sistemi di osservazione sistematica e la creazione di archivi di dati al fine di ridurre le incertezze relative al sistema climatico, agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e alle conseguenze economiche e sociali delle diverse strategie di risposta, e promuovono la realizzazione ed il rafforzamento delle capacità e delle misure endogene di partecipazione agli sforzi, ai programmi e alle reti internazionali ed intergovernativi relativi alla ricerca e all'osservazione sistematica, a norma dell'articolo 5 della Convenzione;

e) cooperano e promuovono a livello internazionale, ricorrendo, dove opportuno, ad organismi esistenti, la elaborazione e la realizzazione di programmi di educazione e formazione, compreso il rafforzamento delle capacità nazionali, in particolare sul piano umano ed istituzionale, e lo scambio ed il distaccamento di personale incaricato della formazione di esperti nel settore, specialmente nei paesi in via di sviluppo, e facilitano sul piano nazionale la sensibilizzazione del pubblico ai cambiamenti climatici e l'accesso alle relative informazioni. Appropriate modalità dovrebbero essere sviluppate per implementare dette attività attraverso gli organismi competenti della Convenzione, a norma dell'articolo 6 della Convenzione;

f) includono nelle proprie comunicazioni nazionali informazioni sui programmi e sulle attività intraprese in applicazione del presente articolo, in conformità alle pertinenti decisioni della Conferenza delle Parti;

g) nell'adempiere agli impegni previsti dal presente articolo prendono pienamente in considerazione l'articolo 4, paragrafo 8, della Convenzione.

Articolo 11

1. Nell'attuazione dell'articolo 10, le Parti tengono conto delle disposizioni dell'articolo 4, paragrafi 4, 5, 7, 8 e 9, della Convenzione.

2. Nel contesto dell'attuazione dell'articolo 4, paragrafo 1, della Convenzione, in conformità con le disposizioni di cui all'articolo 4, paragrafo 3, ed all'articolo 11 della Convenzione, e attraverso l'entità o le entità incaricate di assicurare il funzionamento del meccanismo finanziario della Convenzione, i paesi sviluppati Parti della Convenzione e le altri Parti sviluppate incluse nell'Allegato II della Convenzione:

a) forniscono risorse finanziarie nuove ed addizionali al fine di coprire la totalità dei costi concordati sostenuti dai paesi in via di sviluppo per migliorare nell'attuazione degli impegni previsti dall'articolo 4, paragrafo 1, lettera a), della Convenzione, e dall'articolo 10, lettera a), del presente Protocollo;

b) forniscono, inoltre, ai paesi in via di sviluppo che sono Parti, al fine del trasferimento di tecnologie, le risorse finanziarie di cui essi hanno bisogno per fronteggiare la totalità dei costi supplementari concordati per procedere nell'attuazione degli impegni già indicati all'articolo 4, paragrafo 1, della Convenzione e previsti all'articolo 10 del presente Protocollo, sui quali un paese in via di sviluppo abbia concordato con l'entità o le entità internazionali, di cui all'articolo 11 della Convenzione, in conformità con il presente articolo.

L'attuazione di detti impegni tiene conto della necessità che il flusso delle risorse finanziarie sia adeguato e prevedibile, nonché dell'importanza di una adeguata divisione delle spese tra i paesi sviluppati che sono Parti. Gli orientamenti impartiti all'entità o alle entità incaricate del funzionamento del meccanismo finanziario della Convenzione, figuranti nelle pertinenti decisioni della Conferenza delle Parti, comprese quelle adottate prima dell'adozione del presente Protocollo, si applicano mutatis mutandis alle disposizioni del presente paragrafo.

3. I paesi sviluppati che sono Parti e le altre Parti sviluppate che figurano nell'Allegato II della Convenzione possono parimenti fornire, ed i paesi in via di sviluppo Parti possono ottenere, risorse finanziarie per l'attuazione dell'articolo 10 del presente Protocollo, attraverso canali bilaterali, regionali o multilaterali.

Articolo 12

1. È istituito un meccanismo per lo sviluppo pulito.

2. Il fine del meccanismo per lo sviluppo pulito è di aiutare le Parti non incluse nell'Allegato I a raggiungere uno sviluppo sostenibile e a contribuire all'obiettivo primo della Convenzione, e di aiutare le Parti incluse nell'Allegato I ad adempiere ai loro impegni quantificati di riduzione e limitazione delle emissioni di cui all'articolo 3.

3. Ai sensi del meccanismo per lo sviluppo pulito:

a) le Parti non incluse nell'Allegato I beneficiano di attività progettuali finalizzate alle riduzioni certificate delle emissioni e

b) le Parti incluse nell'Allegato I possono utilizzare le riduzioni certificate delle emissioni derivanti da tali attività progettuali per adempiere ad una parte degli impegni quantificati di riduzione e limitazione delle emissioni di cui all'articolo 3, in conformità a quanto determinato dalla Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo.

4. Il meccanismo per uno sviluppo pulito è soggetto all'autorità e alle direttive della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, e alla supervisione di un comitato esecutivo del meccanismo per uno sviluppo pulito.

5. Le riduzioni di emissioni derivanti da ogni attività sono certificate da enti operativi designati dalla Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, sulla base dei seguenti criteri:

a) partecipazione volontaria approvata da ogni Parte coinvolta;

b) benefici reali, misurabili e a lungo termine, in relazione con la mitigazione dei cambiamenti climatici e

c) riduzioni supplementari delle emissioni rispetto a quelle che si produrrebbero in assenza dell'attività certificata.

6. Il meccanismo per uno sviluppo pulito aiuta ad organizzare, se necessario, il finanziamento delle attività certificate.

7. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, nella sua prima sessione, elabora le modalità e le procedure volte ad assicurare la trasparenza, l'efficienza e la responsabilità grazie ad un controllo e ad una verifica indipendenti delle attività progettuali.

8. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, assicura che una parte dei fondi provenienti dalle attività progettuali certificate sia utilizzata per coprire le spese amministrative e per aiutare le Parti, paesi in via di sviluppo, che siano particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dei cambiamenti climatici, a far fronte ai costi di adattamento.

9. Possono partecipare al meccanismo per uno sviluppo pulito, in particolare alle attività indicate al precedente paragrafo 3, lettera a) e all'acquisto di unità di riduzione certificate delle emissioni, entità private e pubbliche; la partecipazione è sottoposta alle direttive impartite dal comitato esecutivo del meccanismo per uno sviluppo pulito.

10. Le riduzioni di emissioni certificate ottenute tra l'anno 2000 e l'inizio del primo periodo di adempimento possono utilizzarsi per contribuire all'adempimento degli impegni previsti per il primo periodo di adempimento.

Articolo 13

1. La Conferenza delle Parti, organo supremo della Convenzione, agisce come riunione delle Parti del presente Protocollo.

2. Le Parti della Convenzione che non sono Parti del presente Protocollo possono partecipare, in qualità di osservatori, ai lavori delle sessioni della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo. Quando la Conferenza delle Parti agisce come riunione delle Parti del presente Protocollo le decisioni, ai sensi del Protocollo, vengono adottate esclusivamente dalle Parti del presente Protocollo.

3. Quando la Conferenza delle Parti agisce come riunione delle Parti del presente Protocollo, ogni membro del Comitato Direttivo della Conferenza delle Parti che rappresenti una Parte della Convenzione che, in quel momento, non è Parte del presente Protocollo è sostituito da un nuovo membro eletto dalle Parti del presente Protocollo e tra esse.

4. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo esamina regolarmente l'attuazione del presente Protocollo e, conformemente al suo mandato, adotta le decisioni necessarie per promuovere la sua effettiva attuazione. La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, esercita le funzioni che le sono conferite dal presente Protocollo e:

a) valuta, sulla base di tutte le informazioni che le sono comunicate conformemente alle disposizioni del presente Protocollo, l'attuazione del Protocollo a cura delle Parti, gli effetti generali delle misure adottate in applicazione del presente Protocollo, in particolare gli effetti ambientali, economici e sociali, così come il loro impatto cumulativo, ed i progressi realizzati al fine del raggiungimento dell'obiettivo primo della Convenzione;

b) esamina periodicamente le obbligazioni contratte dalle Parti ai sensi del presente Protocollo, prendendo in debita considerazione ogni esame richiesto dall'articolo 4, paragrafo 2 d) e dall'articolo 7, paragrafo 2, della Convenzione e alla luce dell'obiettivo della Convenzione, dell'esperienza acquisita nel corso della sua attuazione e dell'evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, e a tal fine esamina ed adotta periodicamente i rapporti sull'attuazione del presente Protocollo;

c) promuove e facilita lo scambio di informazioni sulle misure adottate dalle Parti per far fronte ai cambiamenti climatici e ai loro effetti, tenendo conto delle diverse circostanze, responsabilità e capacità delle Parti e dei loro rispettivi impegni ai sensi del presente Protocollo;

d) facilita, a richiesta di due o più Parti, il coordinamento delle misure da esse adottate per far fronte ai cambiamenti climatici ed ai loro effetti, tenendo conto delle diverse circostanze, responsabilità e capacità delle Parti e dei rispettivi impegni ai sensi del presente Protocollo;

e) promuove ed indirizza, conformemente all'obiettivo della Convenzione e alle disposizioni del presente Protocollo, e tenendo in piena considerazione le pertinenti decisioni della Conferenza delle Parti, lo sviluppo ed il periodico perfezionamento di metodologie confrontabili per l'efficace attuazione del presente Protocollo, che saranno adottate dalla Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo;

f) formula raccomandazioni su ogni questione necessaria all'attuazione del presente Protocollo;

g) cerca di mobilitare risorse finanziarie addizionali in conformità all'articolo 11, paragrafo 2;

h) istituisce gli organi sussidiari considerati necessari per l'attuazione del presente Protocollo;

i) sollecita ed utilizza, se necessario, i servizi e la cooperazione delle organizzazioni internazionali e degli organismi intergovernativi e non governativi competenti e le informazioni che essi forniscono;

j) esercita le altre funzioni che siano necessarie per l'attuazione del presente Protocollo e considera ogni incarico derivante da una decisione della Conferenza delle Parti della Convenzione.

5. Il regolamento interno della Conferenza delle Parti e le procedure finanziarie applicate ai sensi della Convenzione si applicano mutatis mutandis al presente Protocollo, a meno che la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, non decida altrimenti per consenso.

6. Il Segretariato convoca la prima sessione della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, in occasione della prima sessione della Conferenza delle Parti prevista dopo l'entrata in vigore del presente Protocollo. Le successive sessioni ordinarie della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, si terranno annualmente e coincideranno con le sessioni ordinarie della Conferenza delle Parti, a meno che la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, non decida altrimenti.

7. Le sessioni straordinarie della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, si tengono ogni volta che la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, lo ritenga necessario, o quando una delle Parti lo richieda per iscritto, a condizione che la domanda sia appoggiata da almeno un terzo delle Parti, entro sei mesi dalla comunicazione, a cura del Segretariato, alle Parti.

8. L'Organizzazione delle Nazioni Unite, le sue agenzie specializzate e l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica, come pure tutti gli Stati membri di dette organizzazioni od osservatori che non siano parte della Convenzione, possono essere rappresentati alle sessioni della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo in qualità di osservatori. Ogni organo od agenzia, nazionale od internazionale, governativo o non governativo, che sia competente nelle materie di cui al presente Protocollo e che abbia informato il Segretariato della sua volontà di essere rappresentato in qualità di osservatore nel corso di una sessione della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, può essere ammesso in qualità di osservatore, a meno che almeno un terzo delle Parti presenti si opponga. L'ammissione e la partecipazione degli osservatori è soggetta al regolamento interno di cui al paragrafo 5.

Articolo 14

1. Il Segretariato, istituito a norma dell'articolo 8 della Convenzione, svolge la funzione di Segretariato del presente Protocollo.

2. L'articolo 8, paragrafo 2, della Convenzione, relativo alle funzioni del Segretariato, e l'articolo 8, paragrafo 3, relativo alle disposizioni adottate per il funzionamento del Segretariato, si applicano mutatis mutandis al presente Protocollo. Il Segretariato esercita, inoltre, le funzioni assegnategli ai sensi del presente Protocollo.

Articolo 15

1. L'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica e l'Organo Sussidiario di Attuazione, istituiti dagli articoli 9 e 10 della Convenzione, hanno, rispettivamente, la funzione di Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica e di Organo Sussidiario di Attuazione del presente Protocollo. Le disposizioni della Convenzione relative alle funzioni dei due organi si applicano, come stabilito dalla Convenzione, mutatis mutandis al presente Protocollo. Le sessioni dell'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica e dell'Organo Sussidiario di Attuazione del presente Protocollo coincidono con quelle dell'Organo Sussidiario per l'Assistenza Scientifica e Tecnologica e dell'Organo Sussidiario di Attuazione della Convenzione.

2. Le Parti della Convenzione che non siano Parti del presente Protocollo possono partecipare in qualità di osservatori ai lavori di ogni sessione degli organi sussidiari. Quando gli organi sussidiari agiscono come organi sussidiari del presente Protocollo le decisioni ai sensi del presente Protocollo sono adottate esclusivamente per quelle Parti che siano parti del Protocollo.

3. Quando gli organi sussidiari istituiti dagli articoli 9 e 10 della Convenzione esercitano le loro funzioni in relazione a questioni di interesse per il presente Protocollo, ogni membro del Comitato Direttivo degli organi sussidiari che rappresenti una Parte della Convenzione che, in quel momento, non è parte del presente Protocollo è sostituito da un nuovo membro eletto dalle Parti del presente Protocollo e tra di esse.

Articolo 16

La Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, considera, il prima possibile, l'applicazione al presente Protocollo del processo consultivo multilaterale di cui all'articolo 13 della Convenzione, e delle eventuali modifiche, alla luce di ogni pertinente decisione che possa essere adottata dalla Conferenza delle Parti. Ogni processo consultivo multilaterale che possa essere applicato al presente Protocollo lo sarà senza pregiudizio delle procedure e dei meccanismi di cui all'articolo 18.

Articolo 17

La Conferenza delle Parti definisce i principi, le modalità, le norme e le linee guida, in particolare per la verifica, la preparazione dei rapporti e la contabilità relativa al commercio dei diritti di emissione. Le Parti incluse nell'Allegato B possono partecipare al commercio di diritti di emissione al fine di adempiere agli impegni assunti a norma dell'articolo 3. Ogni commercio di questo tipo è supplementare alle misure adottate a livello nazionale per adempiere agli impegni quantificati di riduzione e limitazione delle emissioni di cui all'articolo 3.

Articolo 18

Nella sua prima sessione, la Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo, adotta procedure e meccanismi appropriati ed efficaci per determinare e valutare i casi di inadempimento degli impegni di cui al presente Protocollo, determinando una lista indicativa delle conseguenze, che tengano conto della causa, del tipo, del grado e della frequenza dell'inadempimento. Se le procedure ed i meccanismi, di cui al presente articolo, hanno conseguenze vincolanti per le Parti, sono adottati per mezzo di un emendamento al presente Protocollo.

Articolo 19

Le disposizioni dell'articolo 14 della Convenzione si applicano mutatis mutandis al presente Protocollo.

Articolo 20

1. Ogni Parte può proporre emendamenti al presente Protocollo.

2. Gli emendamenti al presente Protocollo sono adottati durante una sessione ordinaria della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo. Il testo di ogni emendamento proposto al presente Protocollo è comunicato alle Parti dal Segretariato almeno sei mesi prima della riunione alla quale l'emendamento sarà proposto per l'adozione. Il Segretariato comunica, inoltre, il testo di ogni proposta di emendamento alle Parti ed ai firmatari della Convenzione e, a titolo informativo, al Depositario.

3. Le Parti non risparmiano alcuno sforzo per raggiungere, per quanto attiene ogni emendamento proposto per il presente Protocollo, un accordo per consenso. Se tutti gli sforzi per pervenire ad un consenso sono stati esauriti senza che un accordo sia stato raggiunto, l'emendamento è approvato in ultima istanza a maggioranza dei tre quarti delle Parti presenti e votanti. L'emendamento approvato è comunicato dal Segretariato al Depositario, che lo trasmette a tutte le Parti per l'accettazione.

4. Gli strumenti di accettazione degli emendamenti sono depositati presso il Depositario. Ogni emendamento, approvato in conformità al paragrafo 3 supra, entra in vigore, per le Parti che lo hanno accettato, il novantesimo giorno successivo alla data in cui il Depositario ha ricevuto gli strumenti di accettazione di almeno tre quarti delle Parti del Presente Protocollo.

5. L'emendamento entra in vigore, per ogni altra Parte, il novantesimo giorno successivo alla data in cui la Parte ha depositato, presso il Depositario, lo strumento di accettazione dell'emendamento.

Articolo 21

1. Gli allegati del presente Protocollo fanno parte integrante del Protocollo e, salva disposizione contraria espressa, ogni riferimento al Protocollo è anche un riferimento agli allegati. Gli allegati adottati successivamente all'entrata in vigore del presente Protocollo si limitano a liste, a moduli e ad altri documenti descrittivi di carattere scientifico, tecnico, procedurale o amministrativo.

2. Ogni Parte può proporre allegati al presente Protocollo o emendamenti agli allegati del presente Protocollo.

3. Gli allegati del presente Protocollo e gli emendamenti agli allegati del presente Protocollo sono adottati durante una sessione ordinaria della Conferenza delle Parti, nella sua funzione di riunione delle Parti del presente Protocollo. Il testo di ogni proposta di allegato o di emendamento ad un allegato è comunicato alle Parti dal Segretariato almeno sei mesi prima della sessione nella quale l'allegato o l'emendamento sarà proposto per l'adozione. Il Segretariato comunica, inoltre, il testo di ogni proposta di allegato o di emendamento ad un allegato alle Parti ed ai firmatari della Convenzione e, a titolo informativo, al Depositario.

4. Le Parti non risparmiano alcuno sforzo per raggiungere, per quanto attiene ogni proposta di allegato o di emendamento ad un allegato, un accordo per consenso. Se tutti gli sforzi per pervenire ad un consenso sono stati esauriti senza che un accordo sia stato raggiunto l'allegato o l'emendamento ad un allegato è approvato in ultima istanza a maggioranza dei tre quarti delle Parti presenti e votanti. L'allegato o l'emendamento ad un allegato adottato è comunicato dal Segretariato al Depositario, che lo trasmette a tutte le Parti per l'accettazione.

5. Ogni allegato o emendamento ad un allegato, diverso dagli Allegati A o B, che sia stato adottato a norma dei paragrafi 3 e 4, entra in vigore, per tutte le Parti del presente Protocollo, sei mesi dopo la data in cui il Depositario ha comunicato loro l'adozione dell'allegato o dell'emendamento all'allegato, ad eccezione delle Parti che abbiano notificato per iscritto al Depositario, entro detto periodo, che non accettano l'allegato o l'emendamento all'allegato. L'allegato o l'emendamento ad un allegato entra in vigore, per le Parti che abbiano ritirato la loro notifica di non accettazione, il novantesimo giorno successivo alla data di ricevimento, da parte del Depositario, del ritiro della notifica.

6. Se l'adozione di un allegato o di un emendamento ad un allegato comporta un emendamento al presente Protocollo, l'allegato o l'emendamento ad un allegato non entra in vigore fino al momento in cui l'emendamento al Protocollo non entra in vigore.

7. Gli emendamenti agli Allegati A e B del presente Protocollo sono adottati ed entrano in vigore in conformità alla procedura di cui all'articolo 20, a condizione che ogni emendamento all'Allegato B sia adottato solo con il consenso scritto della Parte interessata.

Articolo 22

1. Ciascuna Parte del Protocollo dispone di un voto, ad eccezione di quanto stabilito al paragrafo 2 infra.

2. Le organizzazioni regionali di integrazione economica dispongono, per esercitare il diritto di voto nei campi attinenti alla propria competenza, di un numero di voti uguale al numero dei loro Stati membri che sono Parti del presente Protocollo. Queste organizzazioni non esercitano il loro diritto di voto se i loro Stati membri esercitano il proprio e viceversa.

Articolo 23

Il Segretariato Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite assume le funzioni di Depositario del presente Protocollo.

Articolo 24

1. Il presente Protocollo è aperto alla firma e soggetto alla ratifica, accettazione o approvazione degli Stati e delle organizzazioni regionali di integrazione economica che sono Parti della Convenzione. È aperto alla firma presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York dal 16 marzo 1998 al 15 marzo 1999 ed è aperto all'adesione a partire dal giorno successivo al giorno in cui cessa di essere aperto alla firma. Gli strumenti di ratifica, accettazione, approvazione o adesione sono depositati presso il Depositario.

2. Ogni organizzazione regionale di integrazione economica che diventi Parte del presente Protocollo senza che nessuno dei suoi Stati membri lo sia, è vincolata a tutte le obbligazioni di cui al presente Protocollo. Nel caso una organizzazione abbia uno o più Stati membri che siano Parti del presente Protocollo, detta organizzazione ed i suoi Stati membri determinano le rispettive responsabilità per l'adempimento delle obbligazioni assunte a norma del presente Protocollo. In tali casi, l'organizzazione e gli Stati membri non possono esercitare simultaneamente i diritti derivanti dal presente Protocollo.

3. Nei loro strumenti di ratifica, accettazione, approvazione o adesione, le organizzazioni regionali di integrazione economica indicano il livello di competenza rispetto alle questioni previste dal presente Protocollo. Inoltre, dette organizzazioni informano il Depositario, che a sua volta informa le Parti, di ogni sostanziale modifica nella portata della loro competenza.

Articolo 25

1. Il Protocollo entra in vigore il novantesimo giorno successivo alla data in cui almeno 55 Parti della Convenzione, tra le quali Parti incluse nell'Allegato I le cui emissioni totali di anidride carbonica rappresentano almeno il 55% delle emissioni totali al 1990 delle Parti incluse nell'Allegato I, abbiano depositato i loro strumenti di ratifica, approvazione, adesione o accettazione.

2. Ai fini del presente articolo, "il totale delle emissioni di anidride carbonica al 1990 delle Parti incluse nell'Allegato I" si considera la quantità notificata dalle Parti incluse nell'Allegato I alla data in cui le stesse adottano il presente Protocollo o ad una data anteriore, nella loro prima comunicazione nazionale presentata a norma dell'articolo 12 della Convenzione.

3. Per ogni Stato o organizzazione regionale di integrazione economica che ratifichi, accetti o approvi il presente Protocollo o vi aderisca una volta che tutte le condizioni per l'entrata in vigore, di cui al paragrafo 1, siano state realizzate, il presente Protocollo entra in vigore il novantesimo giorno successivo alla data di deposito degli strumenti di ratifica, approvazione, adesione o accettazione.

4. Ai fini del presente articolo, ogni strumento depositato da una organizzazione regionale di integrazione economica non si aggiunge a quelli depositati dagli Stati membri dell'organizzazione stessa.

Articolo 26

Nessuna riserva può essere fatta al presente Protocollo.

Articolo 27

1. In qualunque momento, dopo tre anni a partire dalla data in cui il presente Protocollo è entrato in vigore nei riguardi di una Parte, detta Parte può denunciare il Protocollo mediante notifica scritta indirizzata al Depositario.

2. La denuncia ha effetto dopo un anno a partire dalla data di ricevimento della notifica da parte del Depositario o ad ogni altra data successiva, indicata nella detta notifica.

3. Ogni Parte che denunci la Convenzione è considerata, contemporaneamente, ritirata dal presente Protocollo.

Articolo 28

L'originale del presente Protocollo, di cui i testi arabo, cinese, francese, inglese, russo e spagnolo fanno ugualmente fede, è depositato presso il Segretariato Generale delle Nazioni Unite.

FATTO a Kyoto il giorno undici dicembre millenovecentonovantasette.

IN FEDE DI CHE i sottoscritti, a tal fine debitamente autorizzati, hanno firmato il presente Protocollo alle date indicate.

Allegato A

Gas ad effetto serra

Anidride carbonica (CO2)

Metano (CH4)

Protossido di azoto (N2O)

Idrofluorocarburi (HFC)

Perfluorocarburi (PFC)

Esafluoro di zolfo (SF6)

Settori/categorie delle fonti

Energia

Combustione di carburanti

Settore energetico

Industrie manifatturiere ed edili

Trasporti

Altri settori

Altro

Emissioni fuoriuscite da combustibili

Combustibili solidi

Petrolio e gas naturale

Altro

Processi industriali

Prodotti minerali

Industria chimica

Metallurgia

Altre produzioni

Produzione di idrocarburi alogenati e di esafluoro di zolfo

Consumo di idrocarburi alogenati e di esafluoro di zolfo

Altro

Uso di solventi e di altri prodotti

Agricoltura

Fermentazione enterica

Trattamento del letame

Risicoltura

Terreni agricoli

Incendi controllati delle savane

Incenerimento sul luogo di rifiuti agricoli

Altro

Rifiuti

Discariche di rifiuti solidi

Trattamento delle acque reflue

Incenerimento dei rifiuti

Altro

Allegato B

Parte // Quantificazione degli impegni di limitazione

o di riduzione delle emissioni

(percentuale delle emissioni dell'anno o del periodo di riferimento)

Australia // 108

Austria // 92

Belgio // 92

Bulgaria* // 92

Canada // 94

Comunità europea // 92

Croazia* // 95

Danimarca // 92

Estonia* // 92

Federazione russa* // 100

Finlandia // 92

Francia // 92

Germania // 92

Giappone // 94

Grecia // 92

Irlanda // 92

Islanda // 110

Italia // 92

Lettonia* // 92

Liechtenstein // 92

Lituania* // 92

Lussemburgo // 92

Monaco // 92

Norvegia // 101

Nuova Zelanda // 100

Paesi Bassi // 92

Polonia* // 94

Portogallo // 92

Regno Unito di Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord // 92

Repubblica ceca* // 95

Romania* // 92

Slovacchia* // 92

Slovenia* // 92

Spagna // 92

Stati Uniti d'America // 93

Svezia // 92

Svizzera // 92

Ucraina* // 100

Ungheria* // 94

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

* Paesi in transizione verso un'economia di mercato.