Proposta di Decisione del Consiglio relativa all'Anno delle persone con disabilità 2003 /* COM/2001/0271 def. - CNS 2001/0116 */
Gazzetta ufficiale n. 240 E del 28/08/2001 pag. 0160 - 0164
Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa all'Anno delle persone con disabilità 2003 (presentata dalla Commissione) RELAZIONE 1. LA SFIDA DELLA DISABILITÀ Circa 38 milioni di persone, un europeo su 10 di tutte le età, soffre di disabilità. In tutta l'Unione, le persone con disabilità incontrano ostacoli non soltanto nel cercare e conservare il lavoro ma anche nel trovare trasporti accessibili, accesso fisico a edifici e servizi o accesso a istruzione e formazione necessarie per il lavoro. Incontrano inoltre ostacoli per accedere alle tecnologie che permetterebbero loro di essere maggiormente coinvolte sia sul lavoro che nella società in generale. Altre barriere limitano la libertà dei cittadini europei con disabilità di spostarsi all'interno dell'Unione e di scegliere di risiedere in un altro Stato membro. Tutti questi ostacoli impediscono troppo spesso alle persone con disabilità di svolgere un ruolo attivo nella società e sul luogo di lavoro. Di conseguenza, gli europei con disabilità hanno meno probabilità di avere un lavoro o un'impresa delle persone prive di disabilità. Secondo il Panel europeo delle famiglie (1996), per le persone prive di disabilità di età compresa fra 16 e 64 anni, le probabilità di ottenere un lavoro o di creare un'impresa sono del 66%. Per le persone afflitte da disabilità leggere le probabilità sono del 47%. Il tasso scende al 25% per le persone con gravi disabilità. La situazione è particolarmente difficile per coloro che sono doppiamente colpiti, cioè per le persone con disabilità che appartengono a gruppi della società che incontrano comunque ostacoli: i disabili anziani, le donne con disabilità e le persone con disabilità provenienti da minoranze etniche. Per conseguire pari opportunità per le persone con disabilità occorre una strategia multiforme con la quale si possa fra l'altro lottare contro le discriminazioni, facilitare l'esistenza indipendente, promuovere una maggiore integrazione sociale, rafforzare le possibilità di istruzione, formazione, apprendimento lungo tutto l'arco della vita e occupazione e promuovere una maggiore disponibilità e qualità dell'assistenza e dei supporti tecnici. È una sfida importante, la cui soluzione comporterà un certo numero di provvedimenti sul piano nazionale e comunitario. Inoltre, uno dei principali ostacoli che devono affrontare le persone con disabilità è l'atteggiamento negativo e pernicioso della società. Malgrado i notevoli progressi, le ipotesi circa quello che può essere il significato dell'essere disabili sono profondamente radicate nelle pratiche educative, sociali e culturali. Di conseguenza, risultano spesso limitate per le persone con disabilità le possibilità di istruzione, coinvolgimento sociale, alimentazione del rispetto per se stessi ecc. Molto rimane da fare per cambiare atteggiamenti che collocano in formule stereotipate i disabili nella società. Altrimenti non sarà possibile realizzare le potenzialità intrinseche alle persone con disabilità, né potrà essere sfruttato appieno il contributo che esse possono dare alla società. 2. VERSO LA PIENA CITTADINANZA Nello scorso decennio, le organizzazioni delle persone con disabilità di tutto il mondo hanno operato per ricollocare la disabilità in un contesto più ampio di diritti umani e cittadinanza. Le politiche delle persone con disabilità si muovono oggi verso una posizione che non vede più nelle limitazioni mentali o fisiche di una persona il problema principale e preferisce concentrarsi sulle potenzialità che tale persona presenta per la partecipazione sociale e al mercato del lavoro, come pure sul rispetto dei diritti umani. La cittadinanza delle persone con disabilità viene ora pertanto intesa come impegno da parte dei governi affinché le persone con disabilità non debbano soffrire di discriminazione e emarginazione, e questo impegno deve ricevere un'adeguata veste giuridica sotto forma di cogente legislazione antidiscriminatoria. La cittadinanza impegna inoltre tutti i livelli di governo, compreso quello dell'Unione europea, nell'elaborazione e attuazione di programmi e politiche volte ad aiutare tutti i cittadini ad essere parte attiva del processo economico e sociale. Questo nuovo approccio è andato delineandosi in un contesto internazionale che, nel 1993, ha visto l'adozione delle Norme standard sulla perequazione delle opportunità per le persone con disabilità delle Nazioni Unite. Tale approccio alla disabilità è stato formalmente approvato nel 1996 dal Consiglio quale programma di politica dell'Unione in materia di disabilità nella risoluzione del 20 dicembre 1996 sulle pari opportunità per le persone con disabilità [1]. [1] GU C 186 del 2.07.1999, p. 3. L'approccio alla disabilità basato sui diritti umani è stato successivamente corroborato dal trattato di Amsterdam. In virtù dell'articolo 13 del nuovo trattato, l'Unione ha ora il potere di combattere le discriminazioni per motivi di sesso, religione o fede, razza, età, propensioni sessuali e disabilità. Partendo dall'articolo 13, il Consiglio ha adottato il 27 novembre 2000 un vasto pacchetto antidiscriminazione comprendente una direttiva che stabilisce un quadro generale di pari trattamento in materia di occupazione [2] e un programma d'azione comunitaria di lotta contro la discriminazione (2001-2006) [3]. [2] GU L 303 del 2.12.2000, p. 16. [3] GU L 303 del 2.12.2000, p. 23. La direttiva prevede un quadro legislativo di diritti all'occupazione giuridicamente applicabili, comprese disposizioni in merito a una serie di aspetti fondamentali quali la protezione contro le molestie, una sfera di azioni positive, adeguati rimedi e misure di applicazione. Quel che è più importante, la direttiva adotta anche il principio dell'obbligo di una sistemazione adeguata che comporta l'adattamento del luogo di lavoro ai bisogni di una persona disabile. Il programma d'azione per la lotta contro le discriminazioni prevede misure di supporto che integrino le attività pratiche necessarie per sensibilizzare le persone e contribuire a cambiare concretamente gli atteggiamenti e i comportamenti discriminatori. Permetterà alla Comunità di esaminare le discriminazioni e l'efficacia dei metodi utilizzati per affrontarle, e sosterrà inoltre la cooperazione fra governo, ONG, enti locali e regionali, istituti di ricerca e parti sociali. L'ottemperanza all'impegno nella cittadinanza esige inoltre dall'Unione europea di integrare le persone con disabilità e la sollecitudine dei loro diritti e bisogni in tutte le relative attività e programmi generali. Con questo obiettivo, la Commissione ha adottato il 12 maggio 2000 la comunicazione "Verso un'Europa priva di ostacoli per le persone con disabilità" [4] con la quale si impegna a elaborare e sostenere una strategia globale e integrata per affrontare gli ostacoli sociali e fisici (architettura e design) che limitano inutilmente l'accesso delle persone con disabilità alle opportunità sociali ed economiche. [4] COM (2000)284 def. È possibile osservare sviluppi positivi paralleli a livello degli Stati membri, in cui sono stati inoltre compiuti progressi non soltanto in termini di aggiornamento delle leggi attuali ma anche di approvazione di nuove leggi, ma soprattutto introducendo nuovi approcci, provvedimenti e metodi e istituendo nuovi diritti. 3. OBIETTIVO DELL'ANNO EUROPEO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ Nonostante i progressi finora compiuti, restano ancora numerosi miglioramenti da apportare. Anche la legislazione più attenta risulterà inadeguata se la volontà politica non viene sufficientemente sostenuta da poter essere convertita in attività a lungo termine e se essa non gode di un ampio supporto popolare. Se si vuole mantenere l'impegno nelle pari opportunità per le persone con disabilità occorre uno sforzo maggiormente coordinato per promuovere una maggiore comprensione della disabilità. Gli atteggiamenti non cambiano automaticamente o spontaneamente. Si tratta di un processo complesso che richiede strategie coordinate e integrate a tutti i livelli della società per produrre sensibilizzazione ed eliminare ostacoli sociali ed ambientali, permettendo nel contempo il coinvolgimento delle persone con disabilità. Se da un lato la responsabilità di base incombe agli Stati membri, è dall'altro chiaro che l'Unione europea potrebbe impartire l'impulso e fornire il contesto suscettibili di rendere più agevole il conseguimento di questi obiettivi. Una piattaforma di concertazione paneuropea possiede le potenzialità per attirare considerevole attenzione su questioni di cittadinanza ai livelli europeo e nazionale e stimolare attività che non potrebbero avere luogo altrimenti. L'Anno europeo potrebbe inoltre costituire il fondamento di ulteriori progressi sostenibili informando e formando le persone e aprendo la via a nuovi sviluppi giuridici e politici. Gli obiettivi dell'Anno europeo delle persone con disabilità saranno pertanto: (1) sensibilizzare al diritto delle persone con disabilità di essere tutelate dalla discriminazione e di beneficiare di pieni e pari diritti come prescritto, tra l'altro, negli articoli della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; (2) incoraggiare la riflessione e la discussione delle misure richieste per promuovere pari opportunità per le persone con disabilità in Europa; (3) promuovere lo scambio di esperienze in materia di prassi corrette e strategie efficaci elaborate a livello locale, nazionale ed europeo; (4) potenziare la cooperazione fra tutte le istanze interessate - governo a tutti i livelli, settore privato, comunità, parti sociali, ricerca, gruppi volontari, persone con disabilità e loro familiari; (5) illustrare il contributo positivo che le persone con disabilità danno alla società in generale, in particolare conferendo valore alla diversità e creando un ambiente positivo e accogliente in cui si celebra la diversità. (6) sensibilizzare il pubblico mostrando l'eterogeneità delle persone con disabilità e la discriminazione multipla cui queste sono esposte. I provvedimenti intesi a raggiungere tali obiettivi possono comprendere: * l'organizzazione di incontri e manifestazioni, compresa l'inaugurazione e la chiusura di seminari; * campagne di informazione e promozionali per la produzione di strumenti e ausili accessibili alle persone con disabilità in tutta la Comunità; * cooperazione con i mezzi d'informazione; * indagini e rapporti; * eventi per fornire informazioni, in particolare in merito ad esempi di prassi corrette; * sostegno finanziari di iniziative di livello transnazionale, nazionale, regionale e locale per promuovere gli obiettivi dell'Anno europeo delle persone con disabilità. I particolari relativi a questi provvedimenti figurano in allegato. Gli stanziamenti di bilancio proposti per l'Anno europeo delle persone con disabilità sono limitati. Con riserva di decisione finale da parte dell'autorità con poteri di bilancio, un importo complessivo pari a 12 milioni di euro viene attualmente accantonato a livello europeo per il periodo 2002-2003. Lo stanziamento intende promuovere azioni e impegni di ampia portata e sarà integrato da altre iniziative della Commissione e nazionali. Il successo dell'Anno europeo dipenderà pertanto soprattutto dalla volontà e dalla capacità degli attori ai livelli locale, regionale e nazionale di contribuire attivamente alla mobilitazione di singoli cittadini e di organizzazioni in tutta l'Unione europea. In cooperazione con le organizzazioni esperte nel campo delle comunicazioni, la Commissione finanzierà e gestirà una campagna promozionale coerente che si varrà di tutti i media disponibili. Fatto salvo il quadro regolamentare, la Commissione si adopererà per organizzare in maniera strutturata scambi di vedute con la comunità delle persone con disabilità e con rappresentanti delle ONG in merito alla realizzazione dell'Anno. Una valutazione effettuata nel 2004 consentirà di accertare l'impatto effettivo dell'Anno, come pure di trarre insegnamenti per il futuro. L'Anno sarà coerente e complementare rispetto ad altre attività comunitarie, ed in particolare il programma antidiscriminazione ed altre azioni volte a combattere la discriminazione, l'emarginazione sociale e a promuovere la parità di genere. La Commissione intende inoltre integrare i problemi della disabilità in tutti i relativi eventi previsti per il 2003. Inoltre, nell'ambito di altre relative attività comunitarie, la Commissione si adopererà per contribuire agli obiettivi dell'Anno, non soltanto sulla base dei lavori in corso nell'ambito di tali programmi, ma anche mediante iniziative adottate specificamente per l'Anno europeo. La Commissione realizzerà infine l'Anno coordinando strettamente le proprie attività con quelle intraprese da altre organizzazioni internazionali, quali il Consiglio d'Europa. 4. LAVORARE INSIEME PER PRODURRE UN CAMBIAMENTO DI ATTEGGIAMENTI Per essere efficace e produrre risultati persistenti e tangibili, l'Anno europeo delle persone con disabilità deve poter fondarsi sull'impegno, espresso da tutte le parti interessate, di sostenere l'Anno. Se da un lato l'Unione europea può fornire un quadro d'azione per promuovere una sensibilizzazione ai diritti delle persone con disabilità, progressi concreti potranno dall'altro essere raggiunti grazie a un significativo coinvolgimento degli Stati membri sul piano nazionale. Recenti prassi corrette degli Stati membri costituiscono altrettanti esempi da seguire o perseguire quale contributo all'Anno, mediante partecipazione di tutti gli attori interessati, e in particolare le organizzazioni delle persone con disabilità, ad esempio per: * creare una task force che comprenda rappresentanti del governo, delle organizzazioni delle persone con disabilità e di altri importanti settori della società civile; * indire un forum nazionale su base ampia per sensibilizzare, mobilitare e conseguire input e impegno di lunga durata per l'Anno europeo. Il forum potrebbe riesaminare la situazione nazionale riguardo alla disabilità, elaborare una dichiarazione di politica a lungo termine e concordare obiettivi strategici. I partecipanti potrebbero comprendere rappresentanti di ministeri, il comitato nazionale di coordinamento, organizzazioni di persone con disabilità, professionisti, rappresentanze di cittadini, comunità e famiglie. Potrebbe coinvolgere legislatori, mondo del commercio e rappresentanti di agenzie o organismi dell'UE; * elaborare o aggiornare una dichiarazione di politica a lungo termine in linea con i principi della pari cittadinanza e suscettibile di integrare obiettivi globali e principi fondamentali e costituire il contesto concettuale dell'Anno europeo sul piano nazionale; * elaborare una vasta base di conoscenze: collaborare con il governo, con gli istituti di ricerca e con la comunità delle persone con disabilità per lanciare un calendario di ricerche intese a garantire la disponibilità dei dati e un quadro preciso delle condizioni di vita e di lavoro delle persone con disabilità; * potenziare le organizzazioni delle persone con disabilità, in particolare la loro base di risorse, la capacità organizzativa e la partecipazione al processo decisionale; * stabilire un ampio partenariato, che comprenda soci non tradizionali come il settore educativo, i media, il mondo commerciale, i settori religioso e civile e le organizzazioni sportive e del tempo libero; * decentrare l'organizzazione delle attività, per garantire che le misure siano mirate e dotate di una base sostenibile di perizia a livello locale. I paesi candidati all'adesione e i paesi dell'AELS e del SEE dovrebbero essere invitati ad esaminare l'opportunità di esprimere il medesimo impegno in un supporto attivo dell'Anno. 5. CONCLUSIONI Negli ultimi anni, l'Unione europea è stata estremamente attenta alla promozione dei diritti delle persone con disabilità. Nonostante i progressi compiuti, occorre ancora un considerevole sforzo per cambiare l'atteggiamento della gente verso le disabilità. È necessario potenziare l'opera di informazione e sensibilizzazione di tutti i cittadini per giungere ad una maggiore comprensione dei diritti dei cittadini con disabilità. Insieme con un vasto quadro legislativo, si richiede la sensibilizzazione del pubblico per dare sostegno alla legislazione e migliorare la comprensione e il riconoscimento dei bisogni e dei diritti delle persone con disabilità nella società. Come catalizzatore del cambiamento sociale, l'Anno europeo delle persone con disabilità può creare un effetto "valanga" e contribuire in modo incisivo a innescare processi che possano continuare anche dopo la conclusione formale dell'Anno. Fare della cittadinanza una realtà richiederà l'impegno di tutti gli europei e il sostegno e la cooperazione di tutti i partner, del governo a tutti i livelli, del mondo commerciale, dei sindacati, dei volontari, delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Se da un lato i governi a tutti i livelli possono contribuire mediante guida, perizia e risorse, tutti devono dall'altro essere coinvolti in questo processo se vogliamo riuscire a dischiudere le opportunità e smantellare gli ostacoli per tutti in Europa. 2001/0116(CNS) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa all'Anno europeo delle persone con disabilità 2003 IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, e in particolare l'articolo 13, vista la proposta della Commissione [5], [5] GU ... visto il parere del Parlamento europeo [6], [6] GU ... visto il parere del Comitato economico e sociale [7], [7] GU ... visto il parere del comitato delle Regioni [8], [8] GU ... Considerando quanto segue: (1) La promozione di un elevato livello di occupazione e protezione sociale, come pure l'innalzamento delle condizioni e della qualità di vita negli Stati membri sono obiettivi della Comunità europea. (2) La Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori riconosce la necessità di prendere opportuni provvedimenti per l'integrazione economica e sociale delle persone con disabilità. (3) La risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio del 20 dicembre 1996 sulla parità di opportunità per le persone con disabilità [9] e la risoluzione del Consiglio del 17 giugno 1999 sulle pari opportunità di occupazione per le persone con disabilità [10] ribadiscono il diritto umano fondamentale delle persone con disabilità alla parità di accesso alle opportunità sociali ed economiche. [9] GU C 12 del 13.01.1997. [10] GU C 186 del 2.07.1999, p. 3. (4) Le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 invitano gli Stati membri a tenere maggior conto dell'emarginazione sociale nelle loro politiche in materia di occupazione, istruzione e formazione, sanità e alloggi, nonché di definire azioni prioritarie destinate a gruppi specifici quali le persone con disabilità. (5) L'Agenda sociale europea adottata alla riunione del Consiglio europeo di Nizza del 7, 8, 9 dicembre 2000 dichiara che l'Unione europea svilupperà, in particolare nel corso dell'Anno europeo delle persone con disabilità (2003), ogni azione intesa a produrre la piena integrazione delle persone con disabilità in tutti i campi della vita. (6) La presente decisione rispetta i diritti fondamentali ed i principi riconosciuti in particolare dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea quali principi generali del diritto comunitario. In particolare, la presente decisione è volta a garantire il pieno rispetto del diritto delle persone con disabilità ad usufruire delle misure divisate per garantirne l'indipendenza, l'integrazione sociale e occupazionale e la partecipazione alla vita della comunità, nonché a promuovere l'applicazione del principio di non discriminazione (articolo 26 e articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea [11]). [11] GU C 364 del 18.12.2000, pp. 1-22. (7) Il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale e il Comitato delle Regioni hanno tutti chiesto alla Comunità di potenziare il proprio contributo agli sforzi dispiegati negli Stati membri per promuovere pari opportunità per le persone con disabilità. (8) Il quadro generale di pari trattamento nel campo dell'occupazione stabilito dalla 2000/78/CE del Consiglio [12], come pure il programma comunitario per sostenere e integrare provvedimenti legislativi a livello sia della Comunità che degli Stati membri stabilito dalla decisione 2000/750/CE del Consiglio [13] mirano a cambiare prassi e atteggiamenti mediante mobilitazione degli attori interessati e alimentazione dello scambio di informazioni e prassi corrette. [12] GU L 303 del 2.12.2000, p. 16. [13] GU L 303 del 2.12.2000, p. 23. (9) Poiché l'esclusione dal mercato del lavoro delle persone con disabilità è strettamente legata a ostacoli comportamentali e a mancanza di informazioni sulla disabilità, occorre potenziare la comprensione della società nei confronti dei diritti, bisogni e potenzialità delle persone con disabilità; si richiede inoltre uno sforzo congiunto dei vari partner per elaborare e promuovere un opportuno flusso di informazioni. (10) La sensibilizzazione si basa principalmente su efficaci provvedimenti a livello degli Stati membri; occorre integrare le misure con sforzi concertati a livello europeo, e l'Anno europeo può fungere da catalizzatore della sensibilizzazione e della fornitura di impulsi. (11) Si richiedono coerenza e complementarità con le altre attività comunitarie, e in particolare misure per combattere la discriminazione e l'emarginazione sociale e promuovere i diritti umani, l'istruzione, la formazione e la parità di genere. (12) L'Accordo sullo Spazio economico europeo (Accordo SEE) prevede una maggiore cooperazione in campo sociale fra la Comunità europea e gli Stati membri da un lato e i paesi dell'Associazione europea di libero scambio che partecipano allo Spazio economico europeo (AELS/SEE) dall'altro; occorre predisporre l'apertura del presente programma alla partecipazione dei paesi candidati d'Europa centrale ed orientale, in conformità delle condizioni stabilite dagli accordi europei, dai rispettivi protocolli addizionali e dalle decisioni dei rispettivi consigli di associazione, di Cipro e Malta, mediante finanziamenti provenienti da ulteriori stanziamenti conformemente a procedure da concordare con tali paesi, come pure della Turchia, mediante finanziamenti provenienti da ulteriori stanziamenti conformemente a procedure da concordare con tale paese. (13) In virtù dei principi di sussidiarietà e proporzionalità definiti dall'articolo 5 del trattato, gli obiettivi dell'azione proposta intesi a produrre a livello comunitario una sensibilizzazione ai diritti delle persone con disabilità non possono essere adeguatamente raggiunti dagli Stati membri fra l'altro per via della dimensione comunitaria del problema, della necessità di partenariati multilaterali, di scambi transnazionali di informazioni e di una diffusione delle prassi corrette sul piano comunitario. La presente decisione non va oltre quanto è necessario per conseguire tali obiettivi. (14) In virtù dell'articolo 2 della decisione 1999/468/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, recante modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione [14], le misure per l'attuazione della presente decisione devono essere adottate secondo la procedura consultiva di cui all'articolo 3 della decisione citata, [14] GU L 184 del 17.07.1999, p. 23. HA DECISO QUANTO SEGUE: Articolo 1 Istituzione dell'Anno europeo delle persone con disabilità L'anno 2003 è proclamato "Anno europeo delle persone con disabilità". Articolo 2 Obiettivi Gli obiettivi dell'Anno europeo delle persone con disabilità sono: (a) sensibilizzare al diritto delle persone con disabilità di essere tutelate dalla discriminazione e di beneficiare di pieni e pari diritti come prescritto, tra l'altro, negli articoli della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; (b) incoraggiare la riflessione e la discussione delle misure richieste per promuovere pari opportunità per le persone con disabilità in Europa; (c) promuovere lo scambio di esperienze in materia di prassi corrette e strategie efficaci elaborate a livello locale, nazionale ed europeo; (d) potenziare la cooperazione fra tutte le istanze interessate, in particolare governo a tutti i livelli, settore privato, comunità, gruppi volontari, persone con disabilità e loro familiari; (e) illustrare il contributo positivo che le persone con disabilità danno alla società in generale, in particolare conferendo valore alla diversità e creando un ambiente positivo e accogliente in cui si celebra la diversità. (f) sensibilizzare il pubblico mostrando l'eterogeneità delle persone con disabilità e la discriminazione multipla cui queste sono esposte. Articolo 3 Contenuto delle misure 1. Le azioni volte a conseguire gli obiettivi di cui all'articolo 2 sopra comportano lo sviluppo o la fornitura di sostegno a: (a) riunioni ed eventi; (b) campagne informative e promozionali che comportano la produzione di strumenti destinati alle persone con disabilità in tutta la Comunità; (c) collaborazione con le organizzazioni di radiodiffusione e stampa (c) indagini e rapporti a livello comunitario: 2. I particolari delle azioni di cui al paragrafo 1 figurano nell'allegato Articolo 4 Attuazione a livello comunitario La Commissione garantisce l'attuazione delle iniziative comunitarie di cui alla presente decisione in ossequio all'allegato Procede ad un regolare scambio di vedute con i rappresentanti delle persone con disabilità a livello comunitario per quanto riguarda la progettazione, l'attuazione e il follow-up dell'Anno europeo delle persone con disabilità. A tal fine, la Commissione trasmette a detti rappresentanti le relative informazioni. La Commissione comunica il suo parere al comitato istituito in virtù dell'articolo 6, paragrafo 1, del suo parere. Articolo 5 Cooperazione e attuazione a livello nazionale 1. Ogni Stato membro è responsabile del coordinamento e dell'attuazione, a livello nazionale, delle misure previste dalla presente decisione, compresa la selezione dei progetti di cui alla Parte B dell'allegato. A tal fine, ogni Stato membro istituisce o designa un organismo nazionale di coordinamento, o un organismo amministrativo equivalente, per predisporre la propria partecipazione all'Anno europeo delle persone con disabilità. Detto organismo assicura la propria rappresentazione delle organizzazioni delle persone con disabilità e di altre istanze interessate. 2. In ottemperanza alla procedura di cui all'articolo 6, paragrafo 2, la Commissione determinerà sovvenzioni globali che saranno destinate agli Stati membri per sostenere le iniziative a livello nazionale, regionale e locale. Le sovvenzioni globali sono erogate soltanto ad organismi di diritto pubblico o organismi con una missione di servizio pubblico garantita dagli Stati membri. 3. La procedura per l'impiego delle sovvenzioni globali è vincolata ad un accordo tra la Commissione e lo Stato membro interessato. Nella procedura si specificano in particolare, conformemente al regolamento finanziario che si applica al bilancio generale delle Comunità europee: (a) le misure da attuare; (b) i criteri per la scelta dei beneficiari; (c) le condizioni e le percentuali di aiuto; (d) gli accordi per il controllo e la valutazione della sovvenzione globale, nonché per garantirne il controllo finanziario. Articolo 6 Comitatologia 1. La Commissione è assistita da un comitato consultivo composto da rappresentanti degli Stati membri e presieduto dal rappresentante della Commissione. 2. In riferimento al presente paragrafo, si applica la procedura consultiva di cui all'articolo 3 della decisione 1999/468/CE, in ossequio all'articolo 7. Articolo 7 Disposizioni finanziarie 1. Le misure di dimensione comunitaria, quali descritte nella Parte A dell'allegato, possono essere finanziate fino a concorrenza dell'80% o essere oggetto di contratti d'appalto finanziati dal bilancio generale delle Comunità europee. 2. Le misure locali, regionali, nazionali o transnazionali, quali descritte nella Parte B dell'allegato, possono essere cofinanziate del bilancio generale delle Comunità europee fino a concorrenza del 50% dei costi complessivi. Articolo 8 Candidatura e procedure di selezione 1 Le decisioni in merito al finanziamento e al cofinanziamento delle misure in virtù dell'articolo 7, paragrafo 1, sono adottate dalla Commissione conformemente alle procedure di cui all'articolo 6, paragrafo 2. La Commissione garantisce una distribuzione equilibrata fra Stati membri e fra vari campi di attività. 2. Le richieste di contributi finanziari per le azioni in virtù dell'articolo 7, paragrafo 2, sono presentate agli Stati membri. In base al parere espresso dagli organismi nazionali di coordinamento, gli Stati membri selezionano i beneficiari e assegnano i contributi finanziari ai richiedenti selezionati in virtù delle procedure definite all'articolo 5, paragrafo 3. Articolo 9 Coerenza e complementarità La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, garantisce la coerenza fra le azioni previste dalla presente decisione e altre azioni e iniziative comunitarie. Essa garantisce inoltre la complementarità ottimale fra l'Anno europeo delle persone con disabilità e altre iniziative e risorse comunitarie, nazionale e regionali preesistenti se queste ultime possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Anno europeo delle persone con disabilità. Articolo 10 Partecipazione dei paesi AELS/SEE, dei paesi associati d'Europa centrale ed orientale, di Cipro, Malta e Turchia. L'Anno europeo delle persone con disabilità è aperto alla partecipazione dei paesi AELS/SEE conformemente alle condizioni stabilite dall'accordo SEE. I paesi candidati d'Europa centrale orientale (PECO) partecipano conformemente alle condizioni stabilite dagli accordi europei, dai loro protocolli addizionali e dalle decisioni dei rispettivi consigli d'associazione. La partecipazione di Cipro, Malta e Turchia è finanziata da ulteriori stanziamenti, secondo procedure da concordare con tali paesi. Articolo 11 Bilancio Le azioni volte a preparare il lancio dell'Anno europeo possono essere finanziate a partire dal 1° gennaio 2002. Articolo 12 Cooperazione internazionale Nell'ambito dell'Anno europeo la Commissione può cooperare con le relative organizzazioni internazionali. Articolo 13 Controllo e valutazione La Commissione presenta, entro e non oltre il 31 dicembre 2004, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni una relazione sull'attuazione, sui risultati e sulla valutazione globale delle misure previste dalla presente decisione. Articolo 14 Entrata in vigore La presente decisione sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee ed entrerà in vigore il giorno della pubblicazione. Fatto a Bruxelles, Per il Consiglio Il Presidente ALLEGATO 1. Natura delle misure di cui all'articolo 3 (A) Azione di portata comunitaria 1. Riunioni ed eventi: (a) organizzazione di riunioni a livello comunitario; (b) organizzazione di eventi di sensibilizzazione ai diritti delle persone con disabilità, comprese le conferenze di inaugurazione e di chiusura dell'Anno. 2. Campagne informative e promozionali comprendenti: a) l'elaborazione di un logo e di uno slogan per l'Anno europeo delle persone con disabilità da utilizzare in relazione con tutte le attività legate all'Anno; b) una campagna informativa di livello comunitario; c) la produzione di strumenti e ausili per le persone con disabilità in tutta la Comunità; (d) opportune iniziative di ONG europee delle persone con disabilità volte a diffondere informazioni sull'Anno adeguate ai bisogni delle persone con disabilità specifiche e/o di persone con disabilità che si trovano ad affrontare molteplici discriminazioni; (e) l'organizzazione di gare europee ad illustrazione delle conquiste e delle esperienze sui temi dell'Anno europeo delle persone con disabilità. 3. Altre azioni: Cooperazione con le organizzazioni di radiodiffusione e di stampa in qualità di partner per la diffusione delle informazioni circa l'Anno, per l'impiego di nuovi strumenti che agevolino l'accesso a tale informazioni (ad esempio, l'utilizzo di sottotitoli per le persone audiolese o di descrizioni vocali delle immagini per le persone videolese) e con altri programmi, se possibile, e per migliorare la comunicazione in materia di persone con disabilità; Indagini e studi di portata comunitaria, compresa una serie di questioni volte a valutare l'impatto dell'Anno europeo delle persone con disabilità, da inserire in un'indagine Eurobarometro ed una relazione valutativa dell'efficacia e dell'impatto dell'anno europeo. 4. Il finanziamento può assumere forma di: - acquisto diretto di beni e servizi, in particolare nel settore delle comunicazioni, mediante bandi di gara aperta e/o ristretta; - acquisto diretto di servizi di consulenza, , mediante bandi di gara aperta e/o ristretta; - sussidi a copertura delle spese per manifestazioni speciali a livello europeo per conferire illustrazione e sensibilizzazione all'Anno; il finanziamento non può superare l'80%. (B) Attività a livello nazionale Le azioni di livello regionale, nazionale o transnazionale possono beneficiare di un contributo del bilancio comunitario fino a concorrenza di un massimo del 50 % dei costi, secondo la natura ed il contesto di quanto viene proposto. Possono fra l'altro riguardare: 1. eventi in relazione con gli obiettivi dell'Anno europeo delle persone con disabilità, compreso un evento di avvio dell'Anno; 2. campagne informative e misure di diffusione di esempi di prassi corrette diverse da quelle di cui alla Parte 1(A) del presente allegato; 3. l'organizzazione di premi o competizioni; 4. indagini e studi diversi da quelli del precedente punto 1(A). (C) Azioni per le quali non è disponibile un contributo finanziario del bilancio comunitario La Comunità offrirà il suo sostegno morale, compresa l'autorizzazione scritta ad utilizzare il logo e altri materiali in relazione con l'Anno europeo, a iniziative intraprese da organizzazioni pubbliche o private se tali organizzazioni possono comprovare, in misura soddisfacente per la Commissione, che le iniziative in questione si svolgono o si svolgeranno durante l'anno 2003 e possono contribuire in modo significativo al conseguimento di uno o più obiettivi dell'Anno europeo. SCHEDA FINANZIARIA Settore(i) di intervento: affari sociali; integrazione delle persone con disabilità Attività: organizzazione dell'Anno europeo delle persone con disabilità Denominazione dell'azione: Anno europeo delle persone con disabilità 2003 1. LINEA(E) DI BILANCIO + DENOMINAZIONE Nuova linea di bilancio B5-806 per il sostegno ad attività svolte nel contesto dell'Anno. 2. DATI COMPLESSIVI IN CIFRE 2.1 Dotazione totale dell'azione (parte B): 12 milioni di euro in stanziamenti di impegno (dei quali 4 milioni di euro nel 2002 e 8 milioni di euro nel 2003). 2.2 Periodo di applicazione: Dal 1° gennaio 2002 al 31 dicembre 2003. 2.3 Stima complessiva pluriennale delle spese: a) Scadenzario stanziamenti d'impegno/stanziamenti di pagamento (intervento finanziario) (cfr. punto 6.1.1) milioni di euro (al terzo decimale) >SPAZIO PER TABELLA> b) Assistenza tecnica e amministrativa (ATA) e spese d'appoggio (SDA) >SPAZIO PER TABELLA> >SPAZIO PER TABELLA> c) Incidenza finanziaria globale delle risorse umane e delle altre spese di funzionamento (cfr. punti 7.2 e 7.3) >SPAZIO PER TABELLA> >SPAZIO PER TABELLA> 2.4 Compatibilità con la programmazione finanziaria e le prospettive finanziarie - |X| La proposta è compatibile con la programmazione finanziaria in vigore - | | La proposta impone una riprogrammazione della corrispondente rubrica delle prospettive finanziarie - | | La proposta può comportare l'applicazione delle disposizioni dell'accordo interistituzionale 2.5 Incidenza finanziaria sulle entrate: - Nessuna incidenza finanziaria (si tratta degli aspetti tecnici dell'attuazione di una misura) 3. CARATTERISTICHE DI BILANCIO >SPAZIO PER TABELLA> 4. BASE GIURIDICA Articolo 13 del trattato che istituisce la Comunità europea Decisione n. .../.../CE del Consiglio, del ..., relativa all'Anno delle persone con disabilità 2003. 5. DESCRIZIONE E GIUSTIFICAZIONE 5.1 Necessità dell'intervento comunitario 5.1.1 Obiettivi perseguiti Circa 38 milioni di persone, un europeo su 10 di tutte le età, soffre di disabilità. In tutta l'Unione, le persone con disabilità incontrano ostacoli non soltanto nel cercare e conservare il lavoro ma anche nel trovare trasporti accessibili, accesso fisico a edifici e servizi o accesso a istruzione e formazione necessarie per il lavoro. Incontrano inoltre ostacoli per accedere alle tecnologie che permetterebbero loro di essere maggiormente coinvolte sia sul lavoro che nella società in generale. Altre barriere limitano la libertà dei cittadini europei con disabilità di spostarsi all'interno dell'Unione e di scegliere di risiedere in un altro Stato membro. Tutti questi ostacoli impediscono troppo spesso alle persone con disabilità di svolgere un ruolo attivo nella società e sul luogo di lavoro. Inoltre, tra i principali ostacoli che le persone con disabilità devono affrontare vanno annoverati gli atteggiamenti negativi ed emarginanti della società. Molto rimane da fare per cambiare atteggiamenti che collocano in formule stereotipate i disabili nella società. Di conseguenza, gli europei con disabilità hanno meno probabilità di avere un lavoro o un'impresa delle persone prive di disabilità. Secondo il Panel europeo delle famiglie (1996), per le persone prive di disabilità di età compresa fra 16 e 64 anni, le probabilità di ottenere un lavoro o di creare un'impresa sono del 66%. Per le persone afflitte da disabilità leggere le probabilità sono del 47%. Il tasso scende al 25% per le persone con gravi disabilità. I nuovi atteggiamenti nei confronti della disabilità da parte dei governi e della società in generale devono esprimersi in pratica attraverso l'attuazione di una gamma di strategie studiate per integrare le persone con disabilità nella società. Le strategie più efficaci sono quelle basate sui diritti contro la discriminazione e sulla promozione delle persone con disabilità. Pari importanza ha inoltre l'integrazione che mira a consentire alle persone con disabilità di partecipare, ove possibile, all'istruzione, all'occupazione e alle attività ricreative aperte a tutti. Negli ultimi vent'anni, attraverso svariati programmi comunitari e numerose risoluzioni, l'Unione europea ha risposto, e di conseguenza ha contribuito, al processo di ripensamento delle strategie. È stato posto un maggiore accento sul miglioramento e sulla protezione dei diritti delle persone con disabilità e sull'opportunità offerta a tali persone di contribuire alla società attraverso modifiche ai servizi generali volte a migliorarne l'accessibilità. La sfida infinita resta la conversione di tali strategie in realtà. In virtù dell'articolo 13 del nuovo trattato, l'Unione europea ha raggiunto una linea di demarcazione nello sviluppo della strategia in materia di disabilità. Partendo dall'articolo 13, il Consiglio ha adottato il 27 novembre 2000 un vasto pacchetto antidiscriminazione comprendente una direttiva che stabilisce un quadro generale di pari trattamento in materia di occupazione [15] e un programma d'azione comunitaria di lotta contro la discriminazione (2001-2006) [16]. Resta tuttavia ancora molto da fare. Se si vuole mantenere l'impegno nelle pari opportunità per le persone con disabilità occorre uno sforzo maggiormente coordinato per promuovere una maggiore comprensione della disabilità. [15] GU C 364 del 18.12.2000, pp. 1-22. [16] GU L 303 del 2.12.2000, p. 16. Si ritiene che l'istituzione di un Anno europeo delle persone con disabilità possa potenzialmente creare un ambiente socio-politico favorevole per conseguire ulteriori progressi a livello europeo e nazionale. Gli obiettivi dell'Anno europeo delle persone con disabilità saranno pertanto: (1) sensibilizzare al diritto delle persone con disabilità di essere tutelate dalla discriminazione e di beneficiare di pieni e pari diritti come prescritto, tra l'altro, negli articoli della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; (2) incoraggiare la riflessione e la discussione delle misure richieste per promuovere pari opportunità per le persone con disabilità in Europa; (3) promuovere lo scambio di esperienze in materia di prassi corrette e strategie efficaci elaborate a livello locale, nazionale ed europeo; (4) potenziare la cooperazione fra tutte le istanze interessate - governo a tutti i livelli, settore privato, comunità, gruppi volontari, persone con disabilità e loro familiari; (5) illustrare il contributo positivo che le persone con disabilità danno alla società in generale, in particolare conferendo valore alla diversità e creando un ambiente positivo e accogliente in cui si celebra la diversità; (6) sensibilizzare il pubblico mostrando l'eterogeneità delle persone con disabilità e la discriminazione multipla cui queste sono esposte. Gli esempi di progresso misurabile previsti dall'Anno comprendono, tra gli altri, l'avvio di nuove strategie e programmi volti a promuovere i diritti delle persone con disabilità e nuove strutture di sostegno che comprendano tutte le istanze interessate e che possano proseguire anche dopo la conclusione dell'Anno. 5.1.2 Disposizioni adottate in relazione alla valutazione ex ante a) La valutazione ex ante è stata condotta dall'unità Integrazione delle persone con disabilità (EMPL E/4) nel periodo dicembre 2000-gennaio 2001 ed è stata rivista con l'unità valutazione (EMPL G/5). Le informazioni sono state acquisite principalmente all'interno della Commissione (valutazione dell'Anno europeo contro il razzismo, di Helios II, dell'Anno europeo dell'istruzione e della formazione lungo tutto l'arco della vita) e da altre fonti, quali svariate valutazioni sull'impatto dell'Anno internazionale delle persone con disabilità delle Nazioni Unite nel 1981. b) La valutazione indipendente del programma Helios II (1993-1996) ha segnalato che "l'idea che la condizione di svantaggio e la discriminazione siano fenomeni strutturali e sociali non si è ancora fatta strada al di fuori del gruppo di persone impegnate direttamente nel campo della disabilità. È necessario ulteriore impegno perché tale nozione sia accettata ampiamente e perché le sue implicazioni siano comprese pienamente". Pertanto, la valutazione conclude che l'UE "dovrebbe assistere gli Stati membri nel salvaguardare la qualità della vita delle persone con disabilità; tale politica dovrebbe essere perseguita anche in un contesto di condizioni economiche critiche e di potenziali cambiamenti drastici nella concezione e pratica delle politiche nazionali di protezione sociale". Per raggiungere quest'obiettivo, "gli Stati membri e la società civile nazionale devono essere incoraggiati e agevolati dall'Unione europea a concentrare le risorse e a utilizzare i finanziamenti comunitari in modo più efficiente". La relazione sottolinea anche la necessità di rafforzare i diritti delle persone con disabilità di influenzare il processo decisionale aumentandone le capacità di autopatrocinio, nonché la necessità di un coordinamento a livello europeo e di Stato membro comprensivo della promozione di strutture di partecipazione. La relazione di valutazione dell'Anno europeo contro il razzismo sottolinea che una riuscita dell'Anno dovrebbe fungere da punto di partenza, gettando le fondamenta su cui costruire una futura azione di lungo termine. Il fattore di una tale riuscita consiste nell'integrare le dinamiche di portata europea con misure a livello degli Stati membri. Il successo dell'Anno europeo dipenderà così anzitutto dalla volontà e capacità dei partner a livello europeo e nazionale di contribuire attivamente al suo svolgimento. Inoltre, l'esperienza acquisita durante alcuni Anni internazionali suggerisce che è di fondamentale importanza garantire il coinvolgimento di tutte le parti interessate nella preparazione e attuazione dell'Anno. La valutazione dell'Anno europeo dell'istruzione e della formazione lungo tutto l'arco della vita (1996) ha sottolineato che, nonostante il magro bilancio attribuito all'Anno (8 milioni di ecu), quest'ultimo è riuscito a generare attività per un valore valutato attorno ai 34 milioni di ecu. Le agenzie nazionali hanno ricevuto più di 1 200 progetti, 454 dei quali (nazionali) selezionati dalla Commissione; a questi dovrebbero essere aggiunti gli 88 progetti europei e i 10 progetti dei media. Ciò dimostra chiaramente l'interesse destato dagli Anni europei in genere, ma evidenzia anche la necessità di un coinvolgimento amministrativo rilevante da parte degli Stati membri per la gestione e attribuzione delle risorse disponibili. 5.1.3 Disposizioni adottate a seguito della valutazione ex post Non applicabile. 5.2 Azioni previste e modalità dell'intervento di bilancio Popolazione destinataria: (a) l'Anno europeo delle persone con disabilità intende sostanzialmente additare al grande pubblico i Citizen Year diversi ostacoli che incontrano le persone con disabilità e il contributo positivo che queste ultime danno alla società in generale; (b) più specificamente, l'Anno europeo si rivolge ai gruppi in grado di produrre cambiamenti (per esempio, leader comunitari, persone con disabilità e loro familiari, bambini, studenti, responsabili politici, autorità amministrative, professionisti); gli sforzi possono inoltre riguardare progetti di sensibilizzazione destinati ai giornalisti della stampa e dei media audiovisivi, di formazione dei servizi d'informazione e del personale dei media per quanto riguarda modi opportuni di produrre comunicazioni relative alle persone con disabilità. In questo contesto, saranno istituiti Organismi nazionali di coordinamento, composti da rappresentanti dei ministeri interessati, delle organizzazioni delle persone con disabilità e da importanti settori della società, col compito di gestire l'Anno nei rispettivi Stati membri. A tale scopo, le campagne e i materiali informativi saranno differenziati a seconda del sottogruppo cui saranno rivolti. Azione di portata comunitaria La Comunità finanzierà al 100% azioni di dimensione comunitaria che rientrino nelle tre principali categorie: - riunioni ed eventi, compresa per esempio l'organizzazione di seminari di livello europeo per migliorare la cooperazione transnazionale, nonché eventi di inaugurazione e di chiusura dell'Anno europeo delle persone con disabilità; - una campagna informativa e promozionale gestita dalla Commissione in cooperazione con organizzazioni in possesso della necessaria perizia comunicativa ed in grado di convogliare le informazioni alle relative parti interessate in materia di disabilità. Comprende in particolare la progettazione e la promozione di un logo e slogan comune dell'Anno europeo - la preparazione e distribuzione di materiale scritto e audiovisivo per stimolare l'interesse del pubblico e la diffusione di informazioni sull'Anno europeo; - e indagini e studi di rilievo comunitario intesi a sensibilizzare il pubblico ai temi dell'Anno europeo e a valutare l'impatto di quest'ultimo. Il finanziamento può assumere la forma di: - acquisto diretto di beni e servizi, in particolare nel settore delle comunicazioni, mediante bandi di gara aperta e/o ristretta; - acquisto diretto di servizi di consulenza, mediante bandi di gara aperta e/o ristretta; - sussidi a copertura delle spese per manifestazioni speciali a livello europeo per conferire illustrazione e sensibilizzazione all'Anno; il finanziamento non può superare l'80%. Attività a livello nazionale La comunità finanzierà inoltre, con sussidi fino a concorrenza del 50% dei costi complessivi, i seguenti tipi di attività intraprese su base transnazionale, nazionale, regionale o locale - riunioni ed eventi, - campagne informative e misure promozionali, - indagini e studi, - altre azioni il cui obiettivo rispecchi uno o più obiettivi dell'Anno europeo e che non sarebbero ammesse a beneficiare di un sussidio nell'ambito degli attuali programmi comunitari. Il cofinanziamento sarà attribuito agli Stati membri mediante bando di gara ristretta che chiede a questi ultimi di presentare un programma di lavoro elaborato da ciascun Organismo nazionale di coordinamento e concordato con la Commissione. Le attività possono comprendere eventi di inaugurazione o di chiusura dell'Anno. Attività beneficiarie di finanziamento Saranno ammesse a beneficiare di un contributo finanziario soltanto le attività che non usufruiscano già di un finanziamento da altre linee di bilancio. 5.3 Modalità d'attuazione A livello comunitario l'Anno sarà gestito direttamente dalla Commissione. Come richiesto, la Commissione sarà assistita da un comitato consultivo e intratterrà scambi regolari di opinioni con le ONG delle persone con disabilità e altre parti interessate. Una parte sostanziale del bilancio sarà destinata agli Stati membri per iniziative a livello nazionale, regionale e locale; tali azioni saranno attuate sotto gli auspici di un Organismo nazionale di coordinamento sulla base di un programma di lavoro stabilito dalla Commissione. 6. INCIDENZA FINANZIARIA 6.1 Incidenza finanziaria totale sulla parte B - (per tutto il periodo di programmazione) (Il calcolo degli importi totali indicati nella tabella che segue dev'essere specificato con la ripartizione fornita nella tabella 6.2.) 6.1.1 Intervento finanziario SI in milioni di euro (al terzo decimale) >SPAZIO PER TABELLA> 6.2 Calcolo del costo per ciascuna delle misure previste nella parte B (per tutto il periodo di programmazione) [17] [17] Per ulteriori informazioni si veda il documento illustrativo distinto. 6.2.1 Misure di portata comunitaria Queste misure sono di solito proposte dalla Commissione in consultazione con il comitato consultivo. La maggior parte delle misure sarà appaltata in seguito a bando di gara e interamente finanziata dal bilancio comunitario. Altre azioni saranno a carico del bilancio comunitario fino a concorrenza dell'80%, a condizione che contribuiscano in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi dell'Anno europeo. - Riunioni ed eventi È ragionevole presumere che se i temi dell'Anno europeo devono essere portati alla conoscenza di un vasto numero di cittadini europei e restare vivi nella loro consapevolezza, l'Anno dovrebbe prevedere almeno cinque eventi europei di alto livello da organizzare in varie località della Comunità - uno rispettivamente di inaugurazione ad Atene e di chiusura dell'Anno a Roma, oltre a tre eventi tematici regolarmente intervallati (uno a Bruxelles, un contributo finanziario per una conferenza interministeriale a Madrid organizzata insieme al Consiglio d'Europa e le olimpiadi speciali, queste ultime finanziate in base ad un'altra linea di bilancio). Si prevede che ogni evento costerà almeno EUR 300 000, tenuto conto dei costi organizzativi e delle spese di rimborso per un consistente numero di partecipanti invitati dalla Commissione (circa 250). Campione di ripartizione dei costi per un evento organizzato fuori Bruxelles: Spese di viaggio (volo in classe economica o biglietto ferroviario di prima classe) per 250 partecipanti: 250 x media EUR 500 = EUR 125 000 Spese di soggiorno: 250 x 2 notti x media EUR 140 = EUR 70 000 Spese d'affitto locali, strutture, stand, attrezzatura tecnica, rinfreschi (2 giorni), un pranzo ufficiale ecc. = EUR 50 000 Subappalto dell'organizzazione di conferenze, inviti, organizzazione di viaggi ecc: = EUR 16 000 Interpretariato (2 giorni) = EUR 40 000 Il primo evento europeo sarà l'inaugurazione a cura del ministero greco ad Atene e dovrà svolgersi proprio all'inizio del 2003. Dato il tempo richiesto per preparare eventi di questo tipo, occorrerà finanziarlo interamente a partire dal bilancio dell'anno di preparazione 2002. Alcuni eventi costeranno più di EUR 300 000 dato l'elevato numero di persone coinvolte, per esempio per la conferenza di chiusura. 2002 totale circa EUR 300 000 x 1 = EUR 0,300 milioni 2003 totale circa EUR 300 000 x 2 + EUR 400 000 x 1 = EUR 1,0 milioni Finanziamento complessivo previsto necessario per eventi locali in tutta la Comunità e riunioni e conferenze di lancio in ogni Stato membro: circa 1,3 milioni; EUR 0,3 milioni di tale stanziamento dovranno essere finanziati dal bilancio dell'anno di preparazione 2002 e EUR 1,0 milione dallo stanziamento principale di bilancio del 2003. - Campagne informative e promozionali di livello comunitario Gli elementi della campagna informativa e promozionale a livello comunitario associata all'Anno comprenderanno l'elaborazione di un logo e di uno slogan, la produzione di strumenti di sensibilizzazione, la cooperazione con i media e l'organizzazione di competizioni europee. Se si vuole che la campagna informativa e promozionale sull'Anno funzioni ad un livello sostenuto di attività sufficiente per raggiungere, direttamente o tramite i media, un gran numero di cittadini europei, è ragionevole stimare a EUR 2,8 milioni il valore probabile dei contratti con le organizzazioni esterne di comunicazione che amministreranno la prima parte della campagna. La necessità di rendere tutto il materiale informativo e promozionale disponibile in tutte le lingue comunitarie farà infatti lievitare drammaticamente gli stanziamenti accantonati per questa azione. Se si vuole che l'Anno raggiunga i suoi obiettivi, il finanziamento della campagna informativa e promozionale dovrà essere a carico del bilancio di preparazione del 2002, al fine di garantire il pieno impegno di tutti i soggetti interessati dall'elaborazione dei principali messaggi, nonché una fluida gestione di tutti gli stadi amministrativi. Occorrerà preparare il pubblico all'inaugurazione ufficiale dell'Anno, che dovrà quindi ricevere una vasta pubblicità iniziale a partire dalla metà del 2002. Vi saranno notevoli spese di elaborazione di logo e slogan e di materiale audiovisivo, che dovranno essere pronti ben prima della fine del 2002. Campagne informative e promozionali di livello comunitario: EUR 2,8 milioni, ripartiti come segue: - design e articoli promozionali: EUR 500 000; - consulenza strategica, rapporti con i media, progettazione e produzione di materiale informativo per i media (stampa, audiovisivi ed elettronici), telefono verde, progettazione e gestione di un sito Internet: EUR 1,2 milioni; - organizzazione di competizioni ed eventi, promozione dell'Anno europeo delle persone con disabilità in occasione di importanti fiere europee e internazionali, sponsorizzazione e sostegno morale: EUR 0,7 milioni; - utilizzazione di canali alternativi per raggiungere le istanze interessate alla disabilità mediante progetti di orientamento paritetico: EUR 0,4 milioni. Finanziamento complessivo stimato necessario per campagne di livello comunitario: circa EUR 2,8 milioni a carico del bilancio dell'anno di preparazione 2002. - Cooperazione coi media e le emittenti radiotelevisive: Finanziamento complessivo stimato necessario: EUR 0,1 milioni a carico del bilancio dell'anno di preparazione 2002. - Indagini e studi Nel contesto dell'Anno saranno intrapresi e mantenuti ad un minimo necessario indagini e studi di livello comunitario. Questi ultimi verranno effettuati in seguito a bandi di gara destinati a consulenti in possesso di conoscenze ed esperienze specialistiche. Uno studio a cura di un gruppo di alto livello su "Le prospettive della politica in materia di disabilità" costerà EUR 0,2 milioni. Uno studio sulla "Libera circolazione delle persone con disabilità" costerà EUR 0,3 milioni. Per misurare l'impatto dell'Anno sul grande pubblico verrà diffuso un questionario specifico nell'ambito di un'indagine Eurobarometro per accertare, per esempio, quante persone hanno sentito parlare dell'Anno, quante credono che l'Anno abbia contribuito a un'evoluzione dei loro atteggiamenti ecc.: EUR 50 000. Costo totale previsto di indagini e studi di livello comunitario: EUR 0,55 milioni dallo stanziamento principale. 6.2.2 Azione a livello nazionale Se da un lato l'Unione europea può fornire un quadro d'azione per promuovere una sensibilizzazione ai diritti delle persone con disabilità, occorre dall'altro riconoscere che buona parte dei progressi potrà essere raggiunta attraverso un considerevole impegno degli Stati membri stessi. Un'azione siffatta può essere finanziata fino a concorrenza del 50% dal bilancio comunitario. Essa dovrà svolgersi in sinergia con l'azione comunitaria sopradescritta e creare una struttura in cui attività di maggiore e minore entità condivideranno gli stessi obiettivi e contribuiranno al reciproco successo. Se si vuole dare un risalto sufficientemente marcato all'Anno, occorrerà inoltre organizzare manifestazioni di lancio in tutti gli Stati membri, ad eccezione di quello che organizza l'evento di inaugurazione a livello comunitario (vedi Azione di portata comunitaria), con un contributo finanziario della Commissione. Il contributo medio della Commissione ai costi organizzativi di tali eventi è stimato a EUR 50 000 per Stato membro. Tutti questi finanziamenti dovranno essere impegnati a partire dal bilancio dell'anno di preparazione, dato che gli eventi nazionali di inaugurazione dovranno essere preparati a partire da metà 2002 ed avere luogo proprio all'inizio del 2003. Il contributo comunitario destinato al loro finanziamento assumerà sostanzialmente la forma di versamenti anticipati. 2002: totale circa EUR 50 000 x 14 = EUR 0,7 milioni 2003: totale = zero 2003: totale: 15 x una media di EUR 430 000 = EUR 6,45 milioni Costo totale stimato per le misure nazionali: EUR 0,7 milioni + EUR 6,45 milioni = EUR 7,15 milioni 6.2.3 Azione per la quale non è disponibile un contributo finanziario del bilancio comunitario (indicata alla Parte 1(C) dell'allegato alla bozza di decisione) Sussistono notevoli possibilità di promuovere gli obiettivi dell'Anno europeo a costi minimi o nulli permettendo l'utilizzazione del logo e di altri materiali associati all'Anno ad organizzazioni impegnate in iniziative coerenti con gli obiettivi dell'Anno. Stanziamenti d'impegno in milioni di euro (al terzo decimale) >SPAZIO PER TABELLA> 7. INCIDENZA SUL PERSONALE E SULLE SPESE AMMINISTRATIVE 7.1 Incidenza sulle risorse umane >SPAZIO PER TABELLA> 7.2 Incidenza finanziaria complessiva delle risorse umane >SPAZIO PER TABELLA> Gli importi corrispondono alle spese totali per due anni (durata dell'operazione) 7.3 Altre spese amministrative derivanti dall'azione >SPAZIO PER TABELLA> Gli importi corrispondono alle spese totali per due anni. (1) Specificare il tipo di comitato e il gruppo cui appartiene. I. Totale annuale (0,648 + 0,053) II. Durata dell'azione III. Costo totale dell'azione (I x II) // EUR 0,701 2 anni EUR 1,402 8. CONTROLLO E VALUTAZIONE 8.1 Modalità di controllo Dal momento che l'Anno intende effettuare un'opera di sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità, le funzioni di monitoraggio e valutazione fanno parte naturalmente delle attività svolte, in modo da ricavarne il massimo beneficio. L'Anno sarà monitorato in tutta la sua durata. Il Comitato consultivo istituito nel quadro dell'Anno riceverà regolarmente informazioni preparate dai servizi della Commissione. Le azioni a livello nazionale si svolgeranno sotto gli auspici di un Organismo nazionale di coordinamento sulla base di un programma di lavoro che sarà stabilito dalla Commissione. 8.2 Modalità e scadenzario per la valutazione prevista L'Anno sarà sottoposto a una valutazione finale da presentarsi entro il 31 dicembre del 2004. Tale valutazione sarà effettuata da valutatori esterni e partirà all'inizio dell'Anno. Il quadro della valutazione guarderà in particolare all'efficacia, efficienza e rilevanza dell'Anno, anche in termini di evoluzione degli atteggiamenti. Inoltre si procederà a una misurazione dei risultati mediante un sondaggio Eurobarometro da tenersi nel 2004, allo scopo di rilevare la consapevolezza del grande pubblico. 9. DISPOSIZIONI ANTIFRODE Tutti i contratti, accordi e impegni giuridici conclusi fra la Commissione e i beneficiari prevedono controlli e verifiche antifrode da effettuare nei locali dei beneficiari di un sussidio comunitario da parte di controllori finanziari della Commissione e della Corte di Conti, e conferiscono a questi ultimi la facoltà di acquisire prove delle spese effettuate nell'ambito di detti contratti, accordi e impegni giuridici entro cinque anni dal termine del periodo contrattuale. I beneficiari sono soggetti all'obbligo di fornire rapporti e contabilità finanziaria, che vengono esaminati sotto il profilo del contenuto e dell'ammissibilità delle spese, tenuto conto delle finalità dei finanziamenti comunitari, degli obblighi contrattuali e dei principi di una sana gestione economica e finanziaria. Allegate agli accordi finanziari figurano informazioni di natura amministrativa e finanziaria intese a specificare il tipo di spese ammissibili in virtù di tali accordi. Se del caso, la copertura comunitaria di taluni elementi di costo sarà limitata ad articoli concreti, identificabili e di agevole verifica nei libri contabili del beneficiario, per agevolare controlli e audit (e valutazione a fini di selezione) dei progetti beneficiari di finanziamento.