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Servizi Finanziari - Priorità e progressi - Terza relazione

(presentata dalla Commissione)

Sintesi

La terza relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del Piano d'azione per i servizi finanziari (PASF), conferma, pur con importanti riserve, che a livello generale la situazione resta soddisfacente. È necessario ancora un colpo di acceleratore per rispettare la scadenza del 2005, fissata dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo di Lisbona. La Commissione non può ammettere ritardi rilevanti nella realizzazione delle numerose iniziative, legislative e non legislative, promesse nel PASF. I progressi nell'approvazione e nell'attuazione di queste proposte devono essere rapidi, in particolare per quanto riguarda le proposte legislative che sono state avanzate di recente o che lo saranno nel prossimo futuro.

Su richiesta del Consiglio Ecofin, la Commissione ha riesaminato il PASF per precisarne le priorità e ha indicato, per ciascuna di esse, un percorso critico da seguire per poter rispettare la scadenza del 2005. La Commissione suggerisce, per ciascuna istituzione, una serie di priorità critiche per i prossimi sei mesi, che potranno essere riesaminate e sviluppate nelle prossime relazioni di avanzamento per mantenere lo slancio verso la scadenza del 2005. La Commissione tiene peraltro a sottolineare che tutte le misure del Piano d'azione devono progredire parallelamente, se si vuole che le politiche dell'Unione relative ai mercati dei capitali e ai servizi finanziari producano tutti i risultati voluti.

La presente relazione prende atto anche della costituzione del Comitato dei saggi presieduto dal Barone Lamfalussy, la cui relazione intermedia verrà esaminata al Consiglio ECOFIN del 27 novembre (quando verrà discussa anche la presente relazione). Al fine di migliorare il coordinamento fra le istituzioni è stato creato il cosiddetto "Gruppo 2005". È stato inoltre avviato un esercizio di valutazione basato su indicatori (benchmarking). La Commissione ritiene che queste iniziative contribuiranno a far fronte alle sfide del Piano d'azione.

Introduzione

Il Consiglio europeo di Lisbona del marzo scorso ha intrapreso un'azione politica importante in vista dell'instaurazione di un mercato integrato dei capitali e dei servizi finanziari nell'Unione europea. I capi di Stato e di governo hanno riconosciuto l'importanza fondamentale che rivestono mercati finanziari efficienti ai fini della competitività a lungo termine dell'Europa e dello sviluppo della "nuova economia": l'obiettivo strategico dell'Unione nel prossimo decennio sarà quello di diventare "...l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale...". Il Consiglio europeo di Lisbona ha chiesto pertanto che il PASF sia completato entro il 2005. Esso ha anche messo in rilievo che le misure prioritarie da intraprendere nel settore dei mercati finanziari all'ingrosso e la spinta per accelerarne la realizzazione sono un segno dell'importanza del contributo che tali misure possono offrire alla crescita economica, ed esprimono l'esigenza di tenere il passo con la rapida evoluzione dei mercati. L'introduzione dell'euro, eliminando un'importante causa di segmentazione dei mercati - l'utilizzo di diverse monete -, ha accresciuto i potenziali vantaggi di un mercato unico dei servizi finanziari, che costituisce anche un catalizzatore di primo piano dell'integrazione dei mercati finanziari dell'UE.

I servizi finanziari costituiscono uno dei settori che offrono all'Europa le maggiori possibilità di stimolare la crescita economica, di migliorare la produttività dell'economia e di creare posti di lavoro. Tutti i settori dell'economia trarranno vantaggi dall'integrazione dei mercati finanziari, che garantirà ai consumatori una scelta più ampia, migliori possibilità di investimento e rendimenti più elevati. Mercati finanziari efficienti e trasparenti contribuiranno anche a una migliore allocazione del capitale. Facilitare l'accesso delle PMI e delle "startup" al finanziamento azionario e al capitale di rischio consentirà loro di sfruttare pienamente il loro potenziale di crescita e di creazione di posti di lavoro. Progressi sostanziali sono stati fatti, anche se c'è ancora un cammino da compiere perché l'Europa possa beneficiare pienamente dei vantaggi del mercato unico nel campo dei servizi finanziari. Il Piano d'azione per i servizi finanziari (PASF) [1] specifica proprio le azioni necessarie per sfruttare i vantaggi di un mercato dei servizi finanziari e dei capitali pienamente integrato a livello europeo. Il Consiglio ha invitato la Commissione a riferire regolarmente sui progressi compiuti. La presente relazione, la terza, viene presentata in un momento di rapidi cambiamenti infrastrutturali dei mercati azionari UE. Il Comitato dei saggi presieduto dal Barone Lamfalussy, incaricato di esaminare le condizioni di attuazione della regolamentazione dei mercati di valori mobiliari nell'Unione, presenterà la sua relazione iniziale il 9 novembre (la relazione finale è prevista per metà febbraio).

[1] Servizi finanziari - Attuazione del quadro d'azione per i servizi finanziari: Piano d'azione. Comunicazione della Commissione dell'11.5.1999 COM (1999)232.

Considerata l'urgenza dell'attuazione del PASF, la Commissione, su richiesta del Consiglio Ecofin del 27 luglio, nella presente relazione ha riesaminato e precisato le priorità, indicando per ciascuna un percorso critico che deve essere seguito per poter rispettare la scadenza del 2005. Le dieci misure giudicate prioritarie per un mercato all'ingrosso integrato faciliteranno sostanzialmente gli investimenti e la raccolta di capitali a livello dell'UE e consentiranno di procedere a ristrutturazioni transfrontaliere in condizioni di trasparenza. D'altro canto, un quadro giuridico è essenziale affinché i consumatori UE dispongano delle informazioni e delle garanzie necessarie per consentire l'operatività, a livello europeo, dei nuovi canali distributivi e delle nuove tecnologie di commercializzazione dei servizi finanziari. Vengono inoltre suggerite azioni prioritarie al fine di introdurre solide norme prudenziali che consentano di far fronte alle sfide connesse alla concentrazione nel settore finanziario e agli sviluppi dei mercati, nonché di mantenere la stabilità finanziaria nell'Unione. Al fine di migliorare il coordinamento istituzionale fra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo, è stato costituito un gruppo ad alto livello ("Gruppo 2005"). I prossimi mesi sono decisivi. Procederà infatti l'iter per numerose proposte regolamentari elaborate dalla Commissione. È questo pertanto il momento di trovare la volontà politica per compiere i progressi necessari.

I Stato di attuazione del Piano d'azione per i servizi finanziari [2]

[2] Prima relazione, si veda: Piano d'azione per i servizi finanziari - Relazione sullo stato di avanzamento, novembre 1999. Seconda relazione, si veda: Piano d'azione per i servizi finanziari - Seconda relazione sullo stato di avanzamento, giugno 2000. Disponibile su Internet (nella versione inglese): http://europa.eu.int/comm/internal_market.

Anche questa terza relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del PASF è stata redatta con l'assistenza dei rappresentanti personali dei ministri ECOFIN che si riuniscono nel Gruppo per la politica dei servizi finanziari. La situazione generale resta soddisfacente anche se una serie di punti suscita preoccupazione e si teme che, senza uno sforzo maggiore nei prossimi mesi, il ritmo di attuazione del PASF non consentirà di rispettare l'ambiziosa scadenza del 2005 L'allegato contiene un'analisi e una valutazione dell'avanzamento misura per misura. In sette settori gli obiettivi sono già stati raggiunti. Per 29 delle 42 misure sono stati compiuti progressi verso il raggiungimento degli obiettivi del Piano d'azione. Per contro, per sei misure la Commissione ritiene che non si siano registrati progressi, o che essi siano insufficienti.

Settori che richiedono un intervento urgente

Nonostante successivi impegni politici assunti al massimo livello, lo Statuto della società europea non ha registrato progressi significativi. Ciò ha avuto ripercussioni negative sul dibattito relativo a due ulteriori proposte in materia di diritto societario (10a e 14a direttiva sul diritto delle società). Il regolamento di per sé non pone problemi sostanziali. La direttiva, invece, è bloccata a causa del rifiuto di uno Stato membro di consentire ai dipendenti, in caso di fusione, di partecipare a organismi della società se tale partecipazione è richiesta da oltre il 25% dei dipendenti stessi. Lo Stato membro che blocca il provvedimento ammette la partecipazione dei dipendenti solo se essa è richiesta dalla maggioranza di essi. Una mancanza di progressi si registra anche in merito alla comunicazione della Commissione sulla prevenzione delle frodi e delle contraffazioni nei sistemi di pagamento, che sarà presentata dalla Commissione entro la fine dell'anno. Tre Stati membri (FR, IT, LUX) sono in ritardo nel recepimento della direttiva sul carattere definitivo del regolamento. La Commissione ha avviato procedimenti di infrazione a carico di detti Stati membri.

Progressi regolari si registrano ...

Per quanto riguarda i consumatori e i piccoli investitori, la Commissione ha accelerato le proprie iniziative per stimolare la fiducia dei consumatori in un mercato UE dei servizi finanziari al dettaglio. La proposta legislativa relativa agli intermediari assicurativi è stata presentata in settembre. Prosegue al Consiglio e al Parlamento europeo il dibattito in merito alla proposta sulla vendita a distanza dei servizi finanziari, che costituisce una priorità per la Presidenza. La comunicazione della Commissione su una politica del commercio elettronico e i servizi finanziari è prevista verso la fine dell'anno.

Avanzano rapidamente iniziative concrete fra la Commissione e gli organismi nazionali per raggiungere un accordo su procedure efficaci di ricorso extragiudiziale per la soluzione delle controversie su base transfrontaliera in tutta l'UE. Una rete di organismi nazionali competenti a esaminare i reclami dei consumatori collaborerà per fornire assistenza in casi di problemi transfrontalieri. Gli organismi nazionali stanno attualmente elaborando un memorandum di intesa, base indispensabile per una buona cooperazione fra tali sistemi. Dopo l'introduzione dell'euro, i pagamenti transfrontalieri continuano a ricevere la massima attenzione. La Commissione e la BCE incoraggiano con decisione il settore bancario a migliorare i sistemi di pagamento transfrontaliero per i servizi in questo settore. Progressi soddisfacenti sono stati compiuti nella standardizzazione delle informazioni necessarie per un trattamento diretto ed economico dei pagamenti transfrontalieri. La Commissione e la BCE hanno anche sollecitato l'abolizione di tutti gli obblighi di informativa delle banche per tali pagamenti a scopi di politica monetaria.

Per quanto concerne i mercati all'ingrosso sono stati compiuti progressi accettabili. Il 17 giugno è stato raggiunto un accordo politico sulla proposta per una direttiva sulle offerte pubbliche di acquisizione benché l'iter parlamentare non sia ancora concluso. Una comunicazione della Commissione sulla futura strategia contabile dell'Unione è stata fortemente appoggiata dal Consiglio Ecofin di luglio. Entro breve la Commissione presenterà un proposta legislativa sulla redazione dei documenti contabili da parte delle società quotate, in conformità con i principi IAS (International Accounting Standards). L'11 ottobre la Commissione ha proposto una direttiva sulla vigilanza prudenziale dei fondi pensione integrativi. Una comunicazione della Commissione sull'Applicazione delle norme per la condotta degli affari ai sensi dell'articolo 11 della DSI e la comunicazione concernente la direttiva sui servizi di investimento (DSI) verranno presentate nei prossimi mesi insieme a proposte di direttive sulla manipolazione dei mercati e sull'uso transfrontaliero delle garanzie. Un accordo politico sulla prima proposta OICVM è stato raggiunto all'Ecofin del 17 ottobre.

Sulle norme prudenziali, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno adottato: la direttiva relativa alla moneta elettronica e la direttiva che modifica le direttive assicurative, nonché la direttiva sui servizi di investimento per consentire lo scambio di informazioni con i paesi terzi. Un accordo politico è stato raggiunto sulle proposte di direttiva in materia di risanamento e liquidazione degli istituti creditizi e delle imprese di assicurazione. Un accordo politico è stato raggiunto anche sulla proposta di modifica della direttiva sul riciclaggio. La Commissione ha presentato la sua proposta di direttiva per nuovi requisiti di solvibilità nel settore assicurativo e ha adottato la raccomandazione relativa alla presentazione di informazioni integrative in materia di strumenti finanziari. Prosegue la revisione delle regole patrimoniali per le banche (in parallelo con il Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria nell'ambito del G-10) e sono già programmati, per l'inizio del prossimo anno, i lavori sulla vigilanza dei conglomerati finanziari in vista di una proposta di direttiva. La Commissione sta esaminando la possibilità di mettere a punto un quadro per la riassicurazione, un settore in cui non esiste ancora un quadro legislativo.

Fiscalità - progressi dopo Feira

A Feira il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo per sviluppare gradualmente lo scambio di informazioni come base per la tassazione del risparmio dei non residenti I lavori al Consiglio procedono per raggiungere un accordo sul contenuto di base della direttiva, possibilmente entro la fine di quest'anno. Proseguono anche i lavori in seno al gruppo del Consiglio per l'attuazione del Codice di condotta in materia di tassazione delle imprese. Nel gruppo per la politica fiscale, la questione dell'imposizione fiscale delle pensioni integrative continua ad essere discussa come tema prioritario.

Anche il Piano di azione per il capitale di rischio (PACR) progredisce....

Il Consiglio europeo di Lisbona ha individuato lo sviluppo di un mercato paneuropeo per il capitale di rischio come grande priorità. In particolare, esso ha sollecitato l'attuazione del PACR (Piano d'azione per il capitale di rischio) entro il 2003. Il 18 ottobre la Commissione ha adottato due comunicazioni. La prima esamina la strategia per lo sviluppo del mercato UE dei capitali di rischio alla luce delle conclusioni di Lisbona e riferisce in merito all'avanzamento del PACR. Essa contiene un allegato che descrive un meccanismo di monitoraggio e di valutazione che costituirà la base di una prossima relazione di avanzamento su tale strumento. La seconda comunicazione è una relazione sulla revisione, attualmente in corso, degli strumenti finanziari della Banca europea per gli investimenti e del Fondo europeo per gli investimenti, nonché sulla coerenza degli strumenti finanziari comunitari. Le misure di natura finanziaria previste dal PACR sono state incorporate nel PASF e dovrebbero pertanto coprire anche le esigenze delle PMI in rapida crescita. Di particolare importanza per lo sviluppo del mercato UE dei capitali di rischio sarà la tempestiva adozione dei seguenti strumenti: (i) direttiva sulla vigilanza prudenziale dei fondi pensione integrativi; (ii) due direttive relative agli OICVM; (iii) modifica delle due direttive sui prospetti di offerta pubblica e di ammissione alla quotazione; e (iv) seguito legislativo alla comunicazione sulla strategia contabile dell'UE.

II Fissare bene le priorità

Il PASF fissa già un calendario e priorità indicative.

I ministri Ecofin, tuttavia, hanno invitato la Commissione a proporre un numero più preciso (e limitato) di priorità specifiche, definendo per ciascuna di esse un percorso critico indicativo. La Commissione lo ha fatto, ma resta aperta una serie di questioni importanti. In primo luogo, la Commissione ritiene che, per rispettare la scadenza del 2005, i lavori debbano proseguire sulla base del PASF e il fatto di richiamare l'attenzione su una serie di fascicoli chiave (indicati nell'allegato con () non deve far dimenticare questo requisito di carattere generale. In secondo luogo, anche se le priorità individuate sono numerose, la Commissione ritiene impossibile ridurne il numero senza tralasciare misure fondamentali. In terzo luogo, è chiaro che la pesante responsabilità di presentare dieci proposte - sette delle quali di natura legislativa -, che attualmente ricade sulla Commissione, passerà nei prossimi sei mesi al Consiglio e al Parlamento. Queste istituzioni devono pertanto fare il possibile per evitare blocchi e ritardi.

Nuovi sviluppi

La creazione del Gruppo 2005 dovrebbe contribuire a questo obiettivo. Il gruppo informale comprende il presidente del comitato degli affari economici e monetari, i rappresentati della Presidenza attuale e di quella futura e il commissario responsabile dei servizi finanziari. La Commissione ha anticipato nuove priorità che riflettono l'evoluzione dei servizi finanziari dopo l'introduzione del PASF. In particolare, è motivo di preoccupazione per l'industria e per il legislatore europeo l'esigenza di adottare una normativa sui servizi finanziari che possa adattarsi adeguatamente ai rapidi cambiamenti dei mercati finanziari. Ripetutamente sono state sollecitate l'accelerazione dei lavoro sul PASF e l'anticipazione della data di completamento al 2004. Previo accordo delle tre istituzioni, su fascicoli specifici si potranno fare sforzi per anticipare la data dell'accordo.

Il Comitato dei saggi presieduto dal Barone Lamfalussy può dare un contributo in questa prospettiva. Il comitato è stato costituito nel corso dell'Ecofin del 17 luglio, sulla base di un'iniziativa congiunta della Presidenza francese e della Commissione. La prima relazione è attesa per il 9 novembre e quella finale verso la metà del febbraio 2001. Il gruppo sta esaminando le attuali condizioni di attuazione del regolamento sui mercati dei valori mobiliari nell'UE, la capacità delle autorità di regolamentazione dell'Unione di far fronte agli sviluppi in corso nei mercati dei valori mobiliari, nonché i possibili scenari per adeguare le pratiche vigenti al fine di garantire una maggiore convergenza e cooperazione nella pratica quotidiana.

Riconoscimento delle priorità

La Commissione invita le istituzioni ad approvare queste priorità e prendere tutte le misure necessarie perché esse ricevano un trattamento prioritario, senza peraltro che ciò interferisca con altre azioni PASF.

Le dieci priorità della Commissione per i prossimi sei mesi

Mercato unico all'ingrosso UE: ( Aggiornare le due direttive sui prospetti di offerta pubblica e di ammissione alla quotazione

( Seguito legislativo alla Comunicazione sulla strategia contabile dell'UE.

( Direttiva sulle garanzie transfrontaliere

( Comunicazione della Commissione sull'aggiornamento della direttiva sui servizi d'investimento

( Comunicazione della Commissione sull'applicazione delle norme per la condotta degli affari ai sensi dell'articolo 11 della DSI

( Direttiva sulla manipolazione dei mercati

Mercati al dettaglio aperti e sicuri: ( Comunicazione della Commissione su una politica del commercio elettronico e i servizi finanziari

Norme prudenziali solide: ( Costituzione di un comitato per i valori mobiliari

(; Direttiva sulle regole prudenziali per i conglomerati finanziari

( Direttiva in materia di requisiti patrimoniali per gli enti creditizi e le imprese di investimento

Le dieci priorità proposte dalla Commissione per il Consiglio e

e il Parlamento europeo per i prossimi sei mesi

Mercato unico all'ingrosso UE: ( Direttiva sulla vigilanza prudenziale dei fondi pensione integrativi

( Le due direttive OICVM;

( Statuto della società europea (in sospeso da tempo)

( Direttiva sulle offerte pubbliche di acquisizione (in sospeso da tempo)

Mercati al dettaglio aperti e sicuri: ( Direttiva sulla vendita a distanza di servizi finanziari;

Norme prudenziali solide: ( Direttiva sulla liquidazione delle imprese di assicurazione (in sospeso da tempo);

( Direttiva su risanamento e liquidazione degli enti creditizi (in sospeso da tempo);

( Modifiche alla direttiva sul riciclaggio;

Condizioni più ampie: ( Direttiva sulla tassazione del risparmio;

( Applicazione del codice di condotta sulla tassazione delle imprese del dicembre 1997 (Consiglio)

Un mercato all'ingrosso integrato può portare vantaggi economici di rilievo. Le dieci misure giudicate prioritarie miglioreranno considerevolmente le condizioni per gli investimenti e la raccolta di capitali a livello UE (direttive sui prospetti di offerta pubblica e di ammissione alla quotazione, sui fondi pensione, sugli OICVM, sulla manipolazione dei mercati, Statuto della società europea, direttiva sulle offerte pubbliche di acquisizione, comitato per i valori mobiliari e seguito alla comunicazione sulla strategia contabile; comunicazioni sull'aggiornamento e il chiarimento della DSI). Tali misure dovrebbero consentire progressi significativi verso la creazione di un quadro giuridico comune per i mercati mobiliari e l'introduzione di un insieme unico di documenti di bilancio per le società quotate. Al tempo stesso, i consumatori UE dovrebbero trarre vantaggi dalla concorrenza transfrontaliera. Questo, tuttavia, avverrà solo se i consumatori saranno sufficientemente tutelati e avranno fiducia nel mercato finanziario UE online e offline.

Mercati al dettaglio aperti e sicuri sono necessari per fornire ai consumatori UE la protezione e le informazioni necessarie. Occorre un quadro giuridico che consenta lo sfruttamento, a livello europeo, dei nuovi canali distributivi e delle nuove tecnologie di commercializzazione. Abbiamo bisogno di una politica chiara e coerente che tenga conto delle norme esistenti e del progresso tecnologico. (Direttiva sulla vendita a distanza di servizi finanziari, e Libro verde sul commercio elettronico e i servizi finanziari).

Norme prudenziali e vigilanza adeguate per far fronte alle sfide connesse alla concentrazione nell'industria e agli sviluppi dei mercati finanziari sono presupposti essenziali per mantenere la stabilità finanziaria nell'Unione. Un altro settore oggetto di particolare attenzione è l'integrità finanziaria (Direttive in materia di requisiti patrimoniali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, regole prudenziali per i conglomerati finanziari e modifiche alla direttiva sul riciclaggio). Infine, elementi fondamentali della stabilità finanziaria sono la tutela degli assicurati e dei risparmiatori, nonché la regolamentazione della cessazione di attività (direttive sulrisanamento e la liquidazione delle imprese di assicurazione e degli enti creditizi).

Definizione di un "percorso critico" per l'attuazione delle misure prioritarie

Il Consiglio Ecofin ha invitato la Commissione a definire il "percorso critico" per l'adozione e l'attuazione di ciascuna delle priorità proposte. Tali "percorsi critici" sono presentati nel grafico riportato alla pagina seguente, in cui sono indicate le tappe e le scadenze per l'adozione delle misure da parte della Commissione, del Parlamento europeo, del Consiglio e degli Stati membri. Le scadenze fissate per le istituzioni e gli Stati membri sono quelle del Piano d'azione stesso e riflettono la responsabilità congiunta delle tre istituzioni UE e degli Stati membri. Se le azioni individuate nel percorso critico saranno attuate correttamente, i mercati finanziari contribuiranno pienamente alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.

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Indicatori di avanzamento

Il Consiglio Ecofin ha invitato la Commissione a "proporre eventuali indicatori di avanzamento per valutare i benefici economici" di un mercato integrato UE dei servizi finanziari. La possibilità di disporre di un flusso costante di dati affidabili e l'elaborazione di modelli econometrici altrettanto affidabili sono essenziali. Nel settore dei servizi finanziari, tuttavia, tali dati e modelli non sono facilmente disponibili. La Commissione, dal canto suo, prosegue i lavori per definire indicatori che consentano di valutare i benefici economici. Nel frattempo, i rappresentanti personali dei ministri delle finanze riuniti nel GPSF ritengono che sia possibile seguire le grandi tendenze verso un'integrazione dei mercati finanziari nell'UE, se necessario mediante raffronto con gli USA, e avere così un quadro utile degli sviluppi nei settori chiave. Per quanto non esaustivo, il seguente elenco di indicatori può risultare utile in questo contesto [3]:

[3] Questi indicatori rappresentano un'integrazione della serie di criteri di valutazione, connessi al capitale di rischio, proposti dalla Commissione nell'allegato alla sua comunicazione "Relazione di avanzamento sul Piano d'azione per il capitale di rischio" del 18 ottobre 2000, trasmessa all'ECOFIN del 7 novembre 2000.

( Tendenze relative all'ammissione e capitalizzazione delle nuove società nelle borse UE;

( Tendenze degli investimenti esteri nell'UE;

( Sviluppi nell'uso delle garanzie transfrontaliere nei mercati finanziari UE;

( Fusioni e acquisizioni nel settore dei servizi finanziari dell'UE e tendenze verso un consolidamento del mercato;

( Sviluppo dei fondi pensione a capitalizzazione negli Stati membri UE;

( Sviluppo dell'uso di principi contabili IAS e US-GAAP da parte delle società UE quotate;

( Raffronto fra i costi di finanziamento (prestiti, finanziamento azionario), i costi di gestione degli attivi (acquisizione, vendita di azioni) e i costi dei prodotti finanziari standard nei diversi Stati membri; e

( Fornitura on-line, penetrazione e costi di transazione dei servizi finanziari nell'UE, in particolare nel settore al dettaglio.

Se il Consiglio approverà quest'elenco, la Commissione presenterà una serie di indicatori chiave basati sui dati di cui sopra.

III altre questioni chiave

Questioni globali

In un mercato finanziario globale sempre più integrato, le norme sulla vigilanza sono di importanza fondamentale. L'UE deve dare il suo contributo per incoraggiare l'adozione di elevati standard di regolamentazione a livello mondiale. Nel frattempo, essa continua a svolgere un ruolo importante e attivo nel creare un consenso internazionale e stimolare un'attuazione diffusa delle migliori pratiche nella regolamentazione finanziaria. Un buon esempio è costituito dal suo sostegno al lavoro dello IASC (comitato internazionale per gli standard contabili) per garantire un unico complesso di norme per la redazione dei rendiconti finanziari, accettato a livello mondiale, che stimolerà la trasparenza finanziaria e faciliterà il compito delle autorità finanziarie di vigilanza.

Elementi fondamentali dei requisiti patrimoniali vigenti per le banche a livello comunitario sono in fase di riesame per tenere conto delle attuali tendenze in materia di vigilanza e di pratiche bancarie. Questo processo si sviluppa parallelamente alle discussioni del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, a cui partecipano le autorità di regolamentazione dei nostri principali concorrenti in campo bancario [4]. L'Unione prosegue i propri sforzi per assumere un ruolo guida nell'esame delle questioni che possono garantire condizioni di concorrenza uniformi (tenendo conto della struttura eterogenea del settore bancario UE).

[4] Membri del Comitato di Basilea sono 8 Stati membri: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito. La Commissione e la BCE hanno un ruolo di osservatori.

Allargamento

Le politiche di preadesione dell'Unione, in particolare nella prospettiva del suo imminente allargamento ai paesi dell'Europa centrale e orientale (PECO), a Cipro, a Malta e alla Turchia, continuano a ricevere particolare attenzione. Norme sulla vigilanza prudenziale precise e conformi alla normativa UE dovrebbero gettare basi adeguate per un mercato interno dei servizi finanziari più ampio, quale si creerà a seguito dell'allargamento. Nel contesto dei preparativi per l'adesione, particolare attenzione viene ora rivolta al consolidamento delle istituzioni e all'assistenza in materia di vigilanza. La Commissione, in collaborazione con gli esperti nazionali, sta procedendo nella redazione di proposte di "peer review" per l'inizio del 2001.

Si manifestano preoccupazioni per il commercio internazionale

Mentre l'UE avanza verso l'obiettivo di un mercato dei servizi finanziari pienamente integrato, è essenziale che le organizzazioni finanziarie europee possano accedere liberamente ai mercati dei principali concorrenti, come questi ultimi hanno accesso al mercato UE. In numerosi mercati, compresi gli Stati Uniti, tuttavia, permangono barriere all'entrata. Si registra una crescente preoccupazione che i recenti approcci alle contrattazioni su schermo abbiano l'effetto complementare e non desiderato di chiudere il mercato dei servizi finanziari USA ai concorrenti UE. Le norme che impediscono gli investimenti all'estero sia via schermo che per gli OICVM continuano ad alterare i movimenti di capitale. Le borse UE non possono installare schermi di questo tipo negli USA, anche se i principi di base che tutelano gli investitori e garantiscono l'equità e la trasparenza sono simili in entrambe le giurisdizioni. Inoltre, mentre i fondi di investimento USA possono essere liberamente commercializzati nell'UE, le società UE che gestiscono fondi di investimento sono costrette a creare fondi ad hoc - "mirror funds" - negli USA per poter vendere i loro prodotti agli investitori locali, nonostante i regolamenti UE e USA siano in larga misura equivalenti. Preoccupazioni simili esistono per la normativa bancaria (la legge Gramm-Leach Bliley), in quanto gli istituti finanziari UE rischiano di non poter beneficiare delle recenti modifiche apportate alla legislazione bancaria USA, nella stessa misura delle società locali. La Commissione prosegue le discussioni bilaterali con le autorità USA su questi temi. I comitati interessati (BAC, IC, HLSS) vengono tenuti al corrente degli sviluppi.

Preoccupazioni di vecchia data esistono già in merito a taluni elementi della regolamentazione (statale) dei mercati assicurativi USA, che costituiscono efficaci barriere all'accesso ad ampi settori del mercato assicurativo (rami commerciali, condizioni relative alla costituzione di un fondo fiduciario per le compagnie di riassicurazione). Si sta operando nel contesto della Partnership economica transatlantica (TEP) al fine di realizzare progressi in questi campi del settore assicurativo.

L'UE deve ora coordinare i propri sforzi per definire un elenco ben documentato di barriere al commercio estero che si impegnerà per far eliminare nel prossimo ciclo di negoziati commerciali.

Allegato

Stato d'attuazione del piano d'azione per i servizi finanziari

Il presente allegato fornisce una terza rassegna dei progressi realizzati nella messa in atto delle azioni previste nel Piano d'azione per i servizi finanziari (COM(1999) 232), indicando i progressi compiuti nei primi diciotto mesi dall'adozione del Piano d'azione, ossia fino ad ottobre/novembre 2000. Le tabelle riassumono la situazione attuale e includono una valutazione della Commissione che indica in che misura gli Stati membri e le istituzioni comunitarie hanno attuato gli obiettivi stabiliti dal Piano d'azione. Si noti che i calendari indicati nella tabella possono divergere in taluni casi da quelli del PASF. Ciò è dovuto alla natura dinamica dell'allegato e alle decisioni della Commissione (spesso adottate previa discussione in seno al GPSF) di accelerare talune misure o ritardarne l'adozione per consentire un'ulteriore riflessione sui nuovi sviluppi. Il calendario ottimale per la loro attuazione resta tuttavia immutato. Se necessario, un commento è stato aggiunto nell'ultima colonna, in particolare per indicare quali misure devono essere adottate in futuro. La quarta relazione sullo stato di attuazione sarà presentata al Consiglio ECOFIN e al Parlamento europeo a metà 2001.

( La stella indica un'azione pienamente realizzata con successo.

( La croce indica azioni in cui vi sono stati progressi nell'attuazione degli obiettivi fissati dal Piano d'azione.

- Il meno indica la mancanza di progressi

( La campanella indica misure prioritarie proposte nel quadro del PASF, che rappresentano ambiti chiave di regolamentazione per un settore integrato dei servizi finanziari e per le quali è stato definito un percorso critico

Meccanismi & procedura

I meccanismi d'attuazione del Piano d'azione sono di vitale importanza per la sua realizzazione. Negli ultimi sei mesi la Commissione ha fatto ricorso ai seguenti meccanismi conformemente ai suggerimenti del Piano d'azione:

* Il Gruppo per la politica dei servizi finanziari, GPSF, composto da rappresentanti personali dei ministri dell'economia e delle finanze, che prosegue i lavori come foro per l'elaborazione di un consenso tra i ministeri degli Stati membri interessati dalla regolamentazione dei servizi finanziari. Dall'adozione del Piano d'azione, il GPSF si è riunito quattro volte e ha assistito la Commissione nel monitoraggio dell'avanzamento dei lavori e nell'elaborazione della presente relazione.

* Discussioni informali fra i rappresentanti del Parlamento europeo, dell'attuale Presidenza del Consiglio (francese) e della prossima (svedese), nonché della Commissione europea. Obiettivo di questo "Gruppo 2005" - un gruppo informale - è allineare i calendari di lavoro sulle misure PASF per evitare ritardi, scambiare pareri sugli aspetti politici chiave di tali misure, e aggiornarsi sui progressi compiuti.

* Sei "Forum Group", composti da esperti del mercato, sono stati costituiti per esaminare gli aspetti pratici e tecnici delle misure PASF. Una serie di forum group hanno ora completato il loro mandato (i gruppi concentrati sulla manipolazione dei mercati, la DSI, le garanzie e gli ostacoli di mercato) e sono stati sciolti. Continuano invece i lavori all'interno dei gruppi che si occupano di informazione dei consumatori e di gestione centralizzata dei capitali da parte delle multinazionali.

OBIETTIVO STRATEGICO 1: un mercato All'ingrosso unico nell'ue

Raccogliere capitali in tutta l'UE:

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Stabilire un quadro giuridico comune per mercati integrati dei valori mobiliari e dei derivati:

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Verso un insieme unico di documenti di bilancio per le società quotate:

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Contenere il rischio sistemico nel regolamento dei valori mobiliari:

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Verso un contesto sicuro e trasparente per le ristrutturazioni transfrontaliere:

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Un mercato unico al servizio degli investitori:

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OBIETTIVO STRATEGICO 2: MERCATI AL DETTAGLIO APERTI E SICURI

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OBIETTIVO STRATEGICO 3: Norme prudenziali e vigilanza adeguate ai più recenti sviluppi

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Obiettivo: condizioni più generali per un mercato finanziario unico ottimale

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