51998AR0301

Parere del Comitato delle regioni in merito alla «Proposta di decisione del Consiglio relativa all'adozione della terza fase del programma di cooperazione transeuropea per l'istruzione superiore Tempus III (2000-2006)» CdR 301/98 fin -

Gazzetta ufficiale n. C 051 del 22/02/1999 pag. 0086


Parere del Comitato delle regioni in merito alla «Proposta di decisione del Consiglio relativa all'adozione della terza fase del programma di cooperazione transeuropea per l'istruzione superiore Tempus III (2000-2006)»

(1999/C 51/14)

IL COMITATO DELLE REGIONI,

vista la «Proposta di decisione del Consiglio relativa all'adozione della terza fase del programma di cooperazione transeuropea per l'istruzione superiore Tempus III (2000-2006)» (COM(1998) 454 def. - 98/0246 CNS) ();

vista la decisione del Consiglio del 1° ottobre 1998 di consultare il Comitato delle regioni su tale argomento, conformemente al disposto dell'articolo 198 C, primo paragrafo, del Trattato che istituisce la Comunità europea;

vista la decisione del proprio Ufficio di presidenza del 13 maggio 1998 di assegnare la preparazione del parere alla Commissione 7 «Istruzione, formazione professionale, cultura, gioventù, sport, diritti dei cittadini»;

visto il progetto di parere (CdR 301/98 riv.) formulato dalla Commissione 7 il 1° ottobre 1998 (relatrice: Morsblech),

ha adottato all'unanimità il 19 novembre 1998, nel corso della 26a sessione plenaria, il seguente parere.

1. Introduzione

1.1. Il presente parere verte sulla proposta di decisione del Consiglio relativa all'adozione della terza fase del programma di cooperazione transeuropea per l'istruzione superiore Tempus III (2000-2006). La proposta è finalizzata al varo di una terza fase del programma di istruzione superiore Tempus III per il periodo 2000-2006.

1.2. Il programma di istruzione superiore Tempus risale ad una decisione del Consiglio del 7 maggio 1990 (Decisione 90/233/CEE del Consiglio). Con questa decisione Tempus è stato adottato come programma per la promozione dello sviluppo e della ristrutturazione dei sistemi di istruzione superiore nei paesi inclusi nel programma come beneficiari per una prima fase di tre anni, a partire dal 1° luglio 1990. La prima fase è stata prolungata fino alla fine di giugno 1994 con una successiva decisione (Decisione 92/240/CEE del Consiglio).

1.3. Il 29 aprile 1993 il Consiglio ha adottato la seconda fase del programma Tempus (Decisione 93/246/CEE del Consiglio), per un periodo di quattro anni a decorrere dal 1° luglio 1994. Questa seconda fase di Tempus è stata prolungata di due anni, per il periodo 1998-2000, con decisione del Consiglio del 21 novembre 1996 (Decisione 96/663/CE del Consiglio).

1.4. Nel corso della sessione plenaria del 19 settembre 1996 il Comitato ha adottato un parere in merito alla «Proposta di decisione del Consiglio che modifica la Decisione 93/246/CEE del 29 aprile 1993 recante adozione della seconda fase del programma transeuropeo di cooperazione per l'insegnamento superiore (Tempus II) (1994-1998)» (), nel quale si esprime in termini positivi in merito al programma Tempus, accogliendo con favore i nuovi obiettivi di Tempus II definiti nella proposta di decisione del Consiglio alla base del parere e appoggiando il progetto inteso a garantire una sinergia con altre azioni finanziate da Tacis e Phare. Il parere del Comitato accoglie con favore gli obiettivi generali esposti nella proposta di decisione del Consiglio, lo sviluppo e il riassetto dei programmi di insegnamento nei settori prioritari, la riforma di sistemi e istituti di istruzione superiore e della loro gestione, nonché lo sviluppo di corsi di formazione professionale, in particolare attraverso migliori e più estesi contatti con l'industria, per ovviare all'insufficienza dei diplomi superiori che si manifesta nel processo di riforma economica. Il parere appoggia, in linea di principio, le finalità di Tempus, soprattutto quando riguardano riforme economiche e sociali, e in esso il Comitato si dichiara favorevole ad aiutare quegli Stati che si preparano all'integrazione nel mercato unico nel quadro di una strategia di preadesione a passare, nell'ambito di Tempus, dai programmi di aiuto ai programmi di cooperazione.

1.5. Nel corso della plenaria del 20 settembre 1995, inoltre, il Comitato ha adottato un parere sul tema «Il ruolo degli enti locali e regionali nel quadro dei programmi dell'Unione europea per l'istruzione e la formazione nell'Europa centrale ed orientale» (). In tale parere esso sottolinea l'importanza di strutture decentrate e pluralistiche, nel cui ambito un ruolo decisivo nello sviluppo economico e sociale dell'Europa centrale e orientale spetta agli enti locali e regionali che funzionano secondo principi democratici, ponendo inoltre l'accento sul grande valore della cooperazione locale e regionale tra UE ed i PECO, soprattutto in materia di istruzione e formazione. In questo parere il Comitato riconosce espressamente il successo del programma Tempus, affermando che esso dovrebbe essere ulteriormente sviluppato, in modo da dare alle università dei PECO un ruolo di maggior rilievo nei partenariati.

1.6. Il 29 maggio 1998 la Commissione ha adottato il «Documento di lavoro della Commissione sulla cooperazione bilaterale e multilaterale tra gli Stati membri dell'Unione europea ed i paesi dell'Europa centrale ed orientale nel settore dell'istruzione superiore» (). In tale documento la Commissione constata una complementarità delle singole tipologie di azione, che deve più decisamente portare allo sviluppo di sinergie. La Commissione annuncia che, nel quadro di Tempus III e della nuova generazione di programmi per l'istruzione generale e professionale, si adopererà prima per consolidare e poi per ampliare la portata della cooperazione, in modo da aprire la strada ad un'autentica dimensione esterna, che consentirà il pieno sviluppo dello spazio europeo dell'istruzione.

2. Osservazioni generali

2.1. Il programma Tempus ha origine dall'invito rivolto dal Consiglio alla Commissione nel 1989 di presentare proposte relative a misure in materia di istruzione superiore intese ad appoggiare il processo di riforma nei PECO. Il Comitato ritiene che tale finalità rimanga basilare, sebbene in alcuni dei paesi partner beneficiari del programma fin dal suo avvio l'obiettivo del ravvicinamento all'Unione europea e della preparazione dell'adesione abbia acquisito un'importanza superiore.

2.2. Secondo il Comitato il programma per l'istruzione superiore Tempus esprime l'impegno politico dell'Unione europea in materia di cooperazione e di dialogo con i PECO, nonché con la Comunità di stati indipendenti e con la Mongolia. Il Comitato condivide la valutazione della Commissione secondo la quale, nel quadro di questa cooperazione, la priorità assoluta va attribuita ai settori dell'istruzione e della formazione e a quello dello sviluppo delle risorse umane.

2.3. I settori dell'istruzione, dell'insegnamento superiore e della formazione si prestano inoltre ottimamente alla cooperazione, che può essere attuata a livello regionale ed è, per di più, atta a rafforzare la dimensione regionale.

2.4. In particolare per quanto riguarda la Comunità di stati indipendenti e la Mongolia, nonché i PECO non associati, il Comitato conviene sul fatto che all'UE spetti un ruolo fondamentale nel contribuire a promuovere la stabilità di questa regione e sottolinea che il sostegno nei campi dell'istruzione, dell'insegnamento superiore e della formazione, vale a dire l'oggetto del programma Tempus per l'istruzione superiore, si presta perfettamente a sviluppare questo effetto stabilizzante.

2.5. Nel contempo, per i PECO associati il settore istruzione, insegnamento superiore e formazione può svolgere un ruolo chiave nella trasformazione dei sistemi di governo e delle strutture. L'importanza di Tempus si è ampliata, a seconda del livello di sviluppo dei paesi beneficiari nonché della durata della partecipazione al programma Tempus, dal sostegno alla ristrutturazione dei sistemi di insegnamento superiore, passando per il sostegno alla cooperazione in materia di istruzione fino all'appoggio delle attività di partecipazione ai programmi UE e infine alla preparazione all'adesione all'UE. Si è così andata manifestando una specificazione crescente in relazione ai sistemi di istruzione superiore di ciascuno dei paesi partner, e ciò è divenuto evidente nel caso dei programmi d'insegnamento, delle strutture d'insegnamento superiore o nei corsi di formazione.

2.6. L'attuazione del programma di istruzione superiore Tempus è in ultima analisi legata alla definizione di priorità nazionali nel sostegno ai singoli paesi partner e tale definizione dovrebbe essere sempre direttamente legata alla strategia dei singoli paesi in previsione dell'adesione all'UE.

2.7. Come si era previsto, per i PECO, Tempus è sempre stato anche un idoneo strumento di cooperazione con le regioni degli Stati UE.

2.8. Nella prima fase, cioè dal 1990 al 1994, Tempus è stato l'unico strumento che ha appoggiato la riforma dei sistemi nazionali di istruzione superiore, consentendo contemporaneamente agli istituti superiori dei PECO di accedere alla cooperazione internazionale.

2.9. Nella seconda fase, cioè dal 1994 al 1998, Tempus è stato integrato dalla possibilità per i PECO associati di accedere ai programmi UE Leonardo e Socrates. Contemporaneamente Tempus ha sviluppato un sistema di definizione delle priorità nazionali che, differenziato a seconda dei singoli paesi, ne tiene in considerazione le peculiarità nazionali.

2.10. A livello globale questa seconda fase è caratterizzata da un cambiamento della finalità, che passa dal sostegno alla cooperazione. Tale passaggio è legato alla crescente capacità dei paesi partner di cooperare con l'UE in materia di istruzione e di insegnamento superiore. Questa evoluzione, in ultima analisi, rappresenta il presupposto affinché il settore istruzione, formazione e istruzione superiore possa contribuire a preparare i PECO associati all'adesione all'UE.

2.11. All'inizio della seconda fase Tempus è stato esteso anche alla Comunità di stati indipendenti ed alla Mongolia.

2.12. Nell'attuale prolungamento della seconda fase (1994-1998) il ruolo di Tempus nei PECO associati si è sempre più orientato a preparare l'adesione all'UE. Nel contempo il sostegno alla partecipazione ai programmi UE e il collegamento con tali programmi ha acquisito un crescente rilievo.

2.13. Il Comitato condivide la valutazione della Commissione, secondo la quale le università dei PECO associati sono in grado di contribuire attivamente a preparare l'adesione all'UE dei loro paesi. Il Comitato rammenta tuttavia che non soltanto gli Stati associati, ma anche i loro istituti di istruzione superiore evidenziano forti divari dei rispettivi livelli di sviluppo.

2.14. Il Comitato concorda sul fatto che dal 1994 il programma Tempus ha arrecato vantaggi anche al gruppo di Stati che partecipano al Programma Tacis, la Comunità di stati indipendenti e la Mongolia.

2.15. Esso sottolinea che proprio nel gruppo dei paesi Tacis, i quali, dopo la dissoluzione dell'Unione sovietica, si trovano in una fase di transizione molto difficile, gli istituti superiori hanno un'importanza molto particolare per la costruzione di una cooperazione internazionale. Accanto al sostegno allo sviluppo dei sistemi di istruzione e di insegnamento superiore, in questi paesi, che partivano da situazioni molto simili dopo la fine dell'Unione sovietica, un'importanza particolare spetta allo scambio di esperienze ed alla cooperazione a livello di istituti superiori.

2.16. Il Comitato ritiene positivo il fatto che i cosiddetti Progetti europei comuni (PEC) si siano dimostrati il fulcro degli interventi di Tempus. Nell'impostazione di fondo dei PEC, cioè la cooperazione tra un istituto superiore dei paesi beneficiari e due partner dell'UE, il Comitato ravvisa uno dei fondamenti alla base del positivo svolgimento del programma di istruzione superiore Tempus.

2.17. Il Comitato ritiene inoltre che lo strumento rappresentato dalle borse di mobilità sia un elemento di Tempus decisamente importante e positivo, che finora si è dimostrato vincente.

3. Osservazioni specifiche

3.1. Il Comitato condivide la valutazione della Commissione, secondo la quale Tempus si è dimostrato uno strumento efficace per la ristrutturazione e lo sviluppo in materia di istruzione superiore.

3.2. Concorda inoltre sul fatto che l'effetto positivo di Tempus comprende anche i compiti generali degli istituti di istruzione superiore, di cui sono esempi il collegamento tra la formazione professionale e quella universitaria, nonché il contributo dato nel rendere possibile e incoraggiare le riforme necessarie dell'economia e dello Stato. In definitiva Tempus può quindi rivendicare il suo contributo allo sviluppo della convivenza democratica.

3.3. Il Comitato condivide il parere secondo il quale Tempus ha contribuito in maniera essenziale ad avvicinare il livello degli istituti superiori e dei programmi di studio tra gli Stati UE da una parte ed i PECO dall'altra.

3.4. Esso sottolinea lo stretto legame esistente tra lo sviluppo economico dei paesi beneficiari e gli investimenti nel settore dell'istruzione. Anche da questo punto di vista ritiene positiva la decisione di inserire il programma Tempus nel quadro di Phare, e, in particolare, di Tacis.

3.5. Il Comitato sottolinea infine che Tempus ha contribuito in modo determinante a mettere gli istituti superiori dei PECO in grado di collaborare con l'UE. In questo modo Tempus si è adoperato intensamente affinché il sistema dell'istruzione superiore dei PECO possa partecipare ai programmi Socrates e Leonardo.

3.6. In particolare il Comitato ravvisa nell'apertura dei programmi Socrates e Leonardo ai PECO un intervento di supporto coerente, in vista dell'adesione all'UE. Il Comitato prevede che la partecipazione a Socrates e a Leonardo porterà ad un ulteriore approfondimento della cooperazione tra i sistemi di istruzione superiore dei PECO e dell'UE. La cooperazione offre nel contempo la possibilità di mantenere e potenziare le strutture realizzate con l'aiuto di Tempus.

3.7. Il Comitato ritiene che per Tempus il compito di contribuire alle necessarie trasformazioni a livello di Stato e di società si riscontri soprattutto per i paesi Tacis. Esso valuta positivamente l'articolazione delle funzioni finora applicata a livello di Tempus/Tacis, soprattutto l'appoggio allo sviluppo di sistemi di istruzione superiore autonomi, decentrati e diversificati ed il sostegno agli istituti superiori con il suo contributo alla riforma economica e sociale nei rispettivi paesi.

3.8. In particolare il Comitato rileva che, nell'ambito dei paesi Tacis, una delle finalità principali è il rafforzamento della componente regionale dell'istruzione superiore universitaria e del suo sviluppo.

3.9. Visti i buoni risultati finora dati da Tempus, il Comitato accoglie molto favorevolmente la presentazione di una proposta di decisione del Consiglio relativa ad una terza fase di Tempus per il periodo 2000-2006.

3.10. Il Comitato rileva che il gruppo di paesi beneficiari di Tempus comprende i paesi che partecipano a Tacis, la Comunità di stati indipendenti e la Mongolia, nonché, nel quadro di Phare, i PECO non associati. In questa proposta, nella quale i PECO associati che appartengono a Phare vengono esclusi da Tempus, il Comitato ravvisa una svolta decisiva nell'impostazione di Tempus.

3.11. Il Comitato condivide in linea di massima la valutazione della Commissione secondo la quale per i paesi beneficiari di Tempus III, in materia di politica di istruzione e d'istruzione superiore, valgono gli stessi obiettivi e le stesse priorità che valevano per i paesi partecipanti al programma Tempus iniziale. A suo parere è senz'altro possibile un raffronto tra la situazione in materia di istruzione e istruzione superiore nei PECO associati all'inizio degli anni '90 e l'attuale situazione nei paesi non associati e in quelli che partecipano al programma Tacis.

3.12. Esso condivide in pieno l'opinione della Commissione, secondo la quale qualsiasi interruzione del programma Tempus comporterebbe un rallentamento o addirittura un arresto del processo di adeguamento del sistema di istruzione superiore. Nota inoltre che se Tempus non venisse prorogato, il gruppo dei paesi beneficiari di Tempus III non disporrebbe più di alcuno strumento di supporto allo sviluppo dell'istruzione superiore.

3.13. Il Comitato ritiene che rendere accessibili ai PECO i programmi Socrates e Leonardo sia una buona iniziativa, in grado di rafforzare e incentivare l'ulteriore sviluppo del sistema scolastico e dell'istruzione superiore nei PECO nonché la loro cooperazione con l'UE al riguardo. Il Comitato prevede che la partecipazione dei PECO ai programmi Socrates e Leonardo continuerà a crescere, ma ritiene che per i PECO associati, i quali, secondo la proposta relativa a Tempus III, vengono esclusi dagli aiuti Tempus destinati all'istruzione superiore, l'inclusione in Socrates e Leonardo non possa sostituire il sostegno fornito da Tempus all'istruzione superiore.

3.14. Il Comitato condivide la valutazione della Commissione, secondo la quale tra i paesi partecipanti a Phare che restano beneficiari di Tempus, è soprattutto l'Albania che continua a dipendere fortemente dagli aiuti. Riscontra inoltre una marcata necessità di assistenza anche per gli Stati dell'ex Jugoslavia, la Bosnia Erzegovina e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Il Comitato ritiene assolutamente necessario portare avanti il programma Tempus per questi Stati. Auspica inoltre che in questo modo il necessario sviluppo di una società democratica e pluralistica riceva nuovi impulsi anche in questi paesi.

3.15. Per quanto riguarda i PECO non associati che partecipano al programma Phare, il Comitato accoglie favorevolmente il fatto che Tempus si concentri su finalità quali la promozione della dimensione regionale, soprattutto negli Stati dell'ex Jugoslavia, la modernizzazione delle amministrazioni nazionali e locali, la creazione di un apparato amministrativo efficiente per l'istruzione superiore e l'utilizzazione dei risultati dei progetti Tempus attuati nei paesi associati.

3.16. In base alla proposta della Commissione in esame, il Comitato ravvisa nella Comunità di stati indipendenti e nella Mongolia il futuro fulcro dell'attività di Tempus, e appoggia le priorità proposte dalla Commissione nella definizione degli obiettivi. Ciò vale in particolare per il sostegno alla diversificazione, al decentramento e all'autonomia dell'istruzione superiore e per il potenziamento della sua dimensione regionale, nonché per l'elaborazione dei piani di studio, per la formazione degli insegnanti, per l'introduzione di nuovi metodi di insegnamento e per la modernizzazione della struttura amministrativa degli istituti di istruzione superiore. Il Comitato auspica inoltre che questi ultimi vengano aiutati a fornire un contributo concreto alla trasformazione strutturale dell'economia e della società.

3.17. Il Comitato si compiace del fatto che l'esperienza fatta nei paesi Tacis con Tempus venga valutata in maniera generalmente positiva. Trova quindi conferma alla propria posizione, secondo la quale le finalità stabilite finora devono essere portate avanti con le modalità proposte.

4. Conclusioni

4.1. Il Comitato sottolinea come l'attuale difficile situazione politica e finanziaria in vari Stati dell'ex Unione sovietica, in particolare del più grande di essi, cioè la Federazione russa, richieda un appoggio duraturo, idoneo ad incoraggiare la difficile trasformazione strutturale verso una società democratica e pluralistica. Essendo imprescindibile il contributo stabilizzante della politica dell'UE si rivela pertanto di incalcolabile importanza. La validità del programma Tacis e, in questo contesto, del programma di istruzione superiore Tempus, resta quindi per il Comitato assolutamente indiscussa.

4.2. Per quanto riguarda i PECO, il Comitato constata che, anche dopo un decennio di aiuti Tempus, rimane necessario mettere a disposizione risorse per l'ulteriore sviluppo dei sistemi d'istruzione superiore. Occorre in tal senso un attento esame differenziato per ogni singolo paese. Sulla base di tutto ciò il Comitato ritiene discutibile la proposta di porre fine al programma Tempus per l'intero gruppo dei paesi associati.

4.3. Il Comitato ricorda le differenze non irrilevanti tra i livelli di sviluppo dei PECO e dei loro sistemi di istruzione e di insegnamento superiore. Tali differenze si evidenziano soprattutto nella ripartizione dei PECO candidati in un primo gruppo, ammesso a una prima tornata dei negoziati di adesione, e in un altro gruppo, che può essere ammesso solo ad una seconda fase.

4.4. Dato che il livello di sviluppo del primo gruppo di paesi candidati (Polonia, Repubblica ceca, Ungheria, Slovenia, Estonia) si avvicina al livello UE, la loro esclusione dall'assistenza Tempus appare giustificata. Anche il Comitato ritiene ipotizzabile limitare il sostegno a questi paesi alla partecipazione ai programmi UE. Il Comitato, pur non negando che un mantenimento dell'assistenza Tempus per i paesi che parteciperanno alla prima fase dei negoziati di adesione potrebbe accelerarne l'avvicinamento al livello UE, ritiene ragionevole, data la necessità di un impiego efficiente delle risorse dell'UE, porre fine agli aiuti per questo gruppo di Stati.

4.5. Per quanto riguarda il secondo gruppo dei PECO associati (Romania, Bulgaria, Slovacchia, Lettonia, Lituania), il Comitato si chiede se gli aiuti Tempus ad essi destinati non vengano a scadere troppo presto. Il Comitato ritiene opportuno verificare se per i singoli paesi di questo gruppo possa esserci la possibilità di continuare a beneficiare di Tempus o di ottenere aiuti transitori nel quadro del programma Phare.

4.6. A questo proposito il Comitato ricorda che uno degli obiettivi fondamentali di Tempus è preparare l'adesione all'UE, nonché aiutare gli istituti superiori dei paesi partner fino a che non siano in grado di cooperare. Per questo motivo l'esclusione dagli aiuti Tempus sembra alquanto problematica, se i paesi esclusi puntano a far parte dell'UE, pur presentando un livello di sviluppo del loro sistema scolastico e di istruzione superiore ancora molto lontano da quello necessario per l'adesione. Sotto questo aspetto il gruppo dei PECO associati si distingue sia dalla Comunità di stati indipendenti sia dai PECO non associati, per i quali l'adesione all'UE non è prevista, e per cui quindi non vi è necessità di prepararvisi. Proprio nel caso degli Stati creatisi dopo la dissoluzione dell'ex Unione sovietica rimane piuttosto un compito centrale dell'UE sostenerli nel processo di stabilizzazione. Il Comitato invita a riflettere se, in caso di esclusione di tutti i PECO associati dagli aiuti Tempus, il carattere di questo programma non muterebbe radicalmente, passando dalla preparazione dell'adesione all'UE alla promozione della stabilità nell'Europa orientale.

4.7. Per tutti i PECO associati occorrerebbe verificare se nel quadro dei programmi Socrates e Leonardo debbano essere previste misure di sostegno, che agevolino la partecipazione di detti paesi ai programmi UE.

4.8. Il Comitato si esprime inoltre a favore del fatto che l'attuazione del programma Tempus continui a fondarsi sullo strumento dei Progetti europei comuni. Esso ritiene quindi importante questa forma di aiuto, basata sull'attuazione dei progetti, anche perché garantisce la diretta partecipazione degli istituti superiori.

4.9. Il Comitato è convinto che occorra adoperarsi con maggiore impegno affinché anche gli istituti superiori dei PECO associati prendano parte ai PEC. Gli istituti superiori dei PECO, rafforzatesi durante il primo decennio di Tempus, dovrebbero esservi coinvolte, in modo da poter trasmettere ai corrispondenti istituti dei paesi Tacis e dei paesi non associati le conoscenze e le esperienze da loro acquisite.

4.10. Secondo il Comitato l'inclusione degli istituti superiori dei PECO nei PEC e nel programma Tempus avrebbe come conseguenza anche la promozione della cooperazione regionale tra i PECO candidati ed i paesi confinanti ad est. Il Comitato si dichiara favorevole ad incoraggiare ulteriormente questa forma di cooperazione regionale tra i PECO associati da una parte ed i paesi del gruppo Tacis ed i PECO non associati dall'altra, e ritiene necessario adoperarsi fin da adesso affinché lo sviluppo delle regioni confinanti lungo una futura frontiera esterna orientale dell'UE venga potenziato da una rete di programmi di cooperazione regionale.

4.11. Il Comitato ritiene che nel quadro degli obiettivi della politica dell'istruzione e dell'istruzione superiore sia particolarmente importante anche lo sviluppo di strutture decentrate e regionali. Secondo il Comitato, tuttavia, tali strutture possono essere sviluppate solo in presenza di un contemporaneo rafforzamento della struttura amministrativa locale, in particolare a livello regionale. Esso ritiene che gli aiuti Tempus debbano anche rafforzare le regioni dei paesi partner, cosa che può avvenire anche sostenendo l'obiettivo del rafforzamento delle strutture politiche delle regioni, grazie allo sviluppo degli istituti di istruzione superiore nelle aree interessate. Il Comitato ritiene inoltre importante un collegamento tra il sistema scolastico e dell'insegnamento superiore e lo sviluppo degli enti locali e regionali, nonché un ulteriore potenziamento di tali sistemi.

4.12. Il Comitato attribuisce particolare importanza alla promozione della cooperazione tra gli istituti superiori e l'amministrazione regionale ed al contributo dei primi allo sviluppo ed alla modernizzazione delle amministrazioni regionali. Ciò deve nel contempo andare a vantaggio dello sviluppo delle strutture amministrative degli enti regionali, della loro capacità di cooperazione con l'UE e dell'ulteriore potenziamento del sistema scolastico e dell'istruzione superiore.

4.13. Il Comitato è convinto che proprio nell'ambito della Comunità di stati indipendenti sia necessario sviluppare nuove strutture politiche, economiche e sociali, indispensabili per l'ulteriore sviluppo di strutture democratiche e pluralistiche. A questo proposito esso ritiene che lo sviluppo di strutture locali e regionali abbia una particolare importanza. Gli aiuti Tempus devono risolversi anche nel rafforzamento di tali strutture.

4.14. Il Comitato accoglie con favore il fatto che nel quadro del programma Tempus si insista sulla creazione di punti di contatto tra gli istituti superiori e le imprese. Esso ritiene che l'interazione tra i risultati della ricerca applicata e le esigenze dell'economia e delle imprese dei paesi partner rappresentino un presupposto importante affinché l'assistenza Tempus abbia un effetto positivo a largo raggio.

4.15. Esso si compiace inoltre che, nel quadro di Tempus, nei paesi partner si insista con determinazione affinché gli istituti superiori formino esperti, necessari in particolar modo per la costruzione di una amministrazione democratica e ben strutturata e per lo sviluppo di un'economia ben funzionante. Secondo il Comitato occorre tener conto in maniera particolare delle esigenze degli enti regionali, che sono in fase di sviluppo.

4.16. Il Comitato esorta ad introdurre una variante al programma, incentrata sullo studio dell'Europa dell'est nell'Europa occidentale e viceversa, in modo da agevolare la reciproca conoscenza. Ciò presuppone una marcata connotazione interculturale dei relativi corsi di studio.

4.17. Secondo il Comitato, Tempus deve essere utilizzato anche per realizzare le possibilità della cooperazione regionale e transfrontaliera tra le regioni dell'UE e le regioni dei PECO e della Comunità di stati indipendenti. Esso è convinto che gli istituti superiori abbiano una particolare importanza nello sviluppo della cooperazione regionale e transfrontaliera. Nei paesi partner ciò può andare a vantaggio del rafforzamento delle strutture regionali tanto quanto una politica strutturale equilibrata.

4.18. Il Comitato attribuisce una particolare importanza alla diffusione dei risultati dei progetti promossi nel quadro di Tempus nei paesi partner, e ritiene necessario insistere con i paesi partner affinché essi promuovano e effettuino sistematicamente la diffusione dei risultati ad altri istituti superiori che non beneficiano dell'assistenza Tempus.

4.19. Il Comitato sottolinea infine il compito degli istituti superiori, in particolare nella Comunità di stati indipendenti, di promuovere la sensibilizzazione e le conoscenze sulla costruzione di uno Stato democratico e pluralistico. All'importante funzione di tali istituti di incoraggiare il necessario cambiamento di mentalità nei paesi partner deve contribuire in modo costruttivo anche Tempus.

4.20. In definitiva il Comitato accoglie positivamente la proposta di decisione del Consiglio sulla terza fase di Tempus. Esso appoggia sostanzialmente le finalità contenute nella proposta ed il rilievo dato alla Comunità di stati indipendenti. Rammenta tuttavia che l'esclusione dell'intero gruppo dei PECO associati dagli aiuti Tempus potrebbe essere controproducente per le esigenze di alcuni di essi e per il loro interesse in vista della preparazione all'adesione.

Bruxelles, 19 novembre 1998.

Il Presidente del Comitato delle regioni

Manfred DAMMEYER

() GU C 270 del 29.8.1998, pag. 9.

() CdR 193/96 fin - GU C 34 del 3.2.1997, pag. 49.

() CdR 298/95 - GU C 100 del 2.4.1996, pag. 98.

() SEC(1998) 909 def.