Parere del Comitato delle regioni sul tema «Apprendere nella società dell'informazione - Piano d'azione per una iniziativa europea nell'istruzione (1996-1998)» CdR 368/96 fin
Gazzetta ufficiale n. C 116 del 14/04/1997 pag. 0089
Parere del Comitato delle regioni sul tema «Apprendere nella società dell'informazione - Piano d'azione per una iniziativa europea nell'istruzione (1996-1998)» (97/C 116/12) IL COMITATO DELLE REGIONI, vista la Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale ed al Comitato delle regioni sul tema «Apprendere nella società dell'informazione - Piano d'azione per una iniziativa europea nell'istruzione» (doc. COM(96) 471 def.); vista la decisione della Commissione europea del 23 ottobre 1996 di consultare il Comitato delle regioni, conformemente all'articolo 198C, primo comma, del Trattato sull'Unione europea; vista l'intenzione della Commissione europea, sottolineata dai Commissari Cresson e Bangemann in una lettera del 23 ottobre 1996, di coinvolgere appieno il CdR nell'attuazione del Piano d'azione, in particolare attraverso la promozione dello scambio di esperienze tra i poteri locali e regionali nei settori previsti da detto Piano, e vista l'intenzione della Commissione di contribuire al rafforzamento dei progetti locali e regionali in quest'ambito; vista la propria decisione del 13 novembre 1996 di incaricare la Commissione 6 «Istruzione e formazione» di preparare i lavori in materia; visto il progetto di parere (CdR 368/96 riv.) adottato dalla Commissione 6 il 6 dicembre 1996 (relatore: Paul White); vista la richiesta del Consiglio europeo di Firenze del giugno 1996 di proporre un'iniziativa a favore delle scuole nel quadro del patto europeo di fiducia per l'occupazione (); visti gli orientamenti definiti nel Libro bianco «Crescita, competitività, occupazione» () che la comunicazione in esame intende sostenere delineando le vie per cogliere le sfide della società dell'informazione nel campo dell'istruzione e della cultura; visto il parere del CdR in merito al Libro bianco «Istruzione e formazione - Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva» (); visto il parere del CdR sul tema «Istruzione e formazione di fronte alle sfide tecnologiche, industriali e sociali: prime riflessioni» (); visto il parere del CdR in merito a «La via europea verso la società dell'informazione: piano d'azione» (); visto il parere del CdR sul programma comunitario per stimolare lo sviluppo di un'industria multimediale europea e per promuovere l'impiego dei contenuti multimediali nell'emergente società dell'informazione «INFO 2000» (); visto il parere del CdR in merito alla società dell'informazione multilingue e sul programma per la promozione della diversità linguistica della Comunità nella società dell'informazione (); vista la risoluzione del CdR sulla società dell'informazione (); visto il progetto di relazione del Parlamento europeo su «Società dell'informazione, cultura e istruzione» (A4-0325/96 - 16.10.96); considerato che la società dell'informazione offre un'importante opportunità per eliminare il disagio avvertito da talune categorie; considerato che, nel contesto della società dell'informazione, occorre migliorare e sostenere le reti ed i partenariati che promuovono l'apprendimento tramite il trasferimento di informazioni; considerato che la Comunità deve creare un ambiente che si avvalga della complementarità e garantisca coerenza tra gli strumenti comunitari e le azioni nazionali e regionali, contribuendo al tempo stesso alla diffusione delle buone prassi; considerato che le politiche a favore dello scambio di contenuti multimediali e dello sviluppo di una collaborazione permanente tra il settore pubblico e quello privato all'interno degli Stati membri e delle regioni e tra di essi devono rispettare il principio di sussidiarietà, ha adottato nel corso della 16a sessione plenaria del 15 e 16 gennaio 1996 (seduta del 16 gennaio) il seguente parere. 1. Introduzione 1.1. La Comunicazione della Commissione «Apprendere nella società dell'informazione - Piano d'azione per una iniziativa europea nell'istruzione» costituisce una risposta alla richiesta formulata dal Consiglio europeo di Firenze del giugno 1996, di proporre un'iniziativa a favore delle scuole nel contesto del patto europeo di fiducia per l'occupazione (). 1.2. Il piano d'azione riguarda gli istituti di istruzione elementare e medio-superiore e tiene conto delle conclusioni della risoluzione del Consiglio sui programmi informatici educativi e multimedia () e delle raccomandazioni della Task Force Ricerca-Industria «Programmi informatici educativi e multimedia» (). 1.3. Il piano d'azione è volto a: - accelerare l'accesso delle scuole alla società dell'informazione offrendo loro nuove possibilità di apertura sul mondo; - favorire la generalizzazione delle prassi pedagogiche multimediali e la creazione di una massa critica di utilizzatori di prodotti e di servizi educativi multimediali; - rafforzare la dimensione europea dell'istruzione e della formazione con gli strumenti () della società dell'informazione, valorizzando le diversità culturali e linguistiche. 1.4. La comunicazione della Commissione propone quattro linee d'azione portatrici di considerevole valore aggiunto per la Comunità: - favorire l'interconnessione a livello comunitario delle reti di scuole regionali e nazionali; - incentivare lo sviluppo e la diffusione dei contenuti didattici d'interesse europeo; - promuovere la formazione ed il sostegno degli insegnanti e dei formatori perché integrino la tecnologia nei metodi didattici; - informare l'insieme degli attori sulle possibilità offerte dai sistemi audiovisivi e dai prodotti multimediali nel campo dell'istruzione. 1.5. Per finanziare tali iniziative, la Commissione sollecita il settore pubblico e quello privato a: - utilizzare le risorse comunitarie ricorrendo a inviti coordinati e congiunti a presentare proposte, come raccomandato dalla Task Force «Programmi informatici educativi e multimedia», nonché le risorse assegnate alle reti transeuropee di telecomunicazione ed ai fondi strutturali; - promuovere una collaborazione permanente tra il settore pubblico e quello privato, sulla base di un «Protocollo d'intesa»; - incoraggiare la partecipazione dei cittadini e favorire l'emergere di capacità atte a sostenere lo sviluppo dei programmi informatici educativi e dei multimedia. 1.6. Il costo delle quattro linee d'azione proposte sarà coperto dalle dotazioni di bilancio esistenti. La Commissione intende favorire lo stretto coordinamento e la combinazione degli attuali strumenti finanziari comunitari (programmi e linee di bilancio), nonché di altri strumenti pubblici e privati europei e nazionali per sfruttarne la complementarità, conformemente alle raccomandazioni della Task Force «Programmi informatici educativi e multimedia». 2. Osservazioni di carattere generale 2.1. Il rapido progresso tecnologico ha profonde ripercussioni sull'economia globale, sulla prestazione di servizi nel settore pubblico e sull'infrastruttura sociale delle collettività. 2.2. Il Comitato accoglie con favore il Piano d'azione «Apprendere nella società dell'informazione» che darà grande impulso alle diverse attività avviate negli istituti di istruzione elementare e medio-superiore, che contribuiscono al coordinamento della strategia europea volta a creare un'efficace società dell'informazione. 2.3. Il Comitato riconosce che i poteri locali e regionali dell'Unione europea, nel loro ruolo di attori principali, dispongono di una notevole esperienza per impartire ai cittadini di domani un'istruzione ed una formazione adeguate, ed approva la priorità accordata alle scuole nella comunicazione della Commissione. 2.4. Il Comitato ritiene che le linee d'azione permetteranno un uso comune e lo sviluppo delle buone prassi e che le esigenze degli studenti verranno soddisfatte, conformemente alle priorità riconfermate dalla Commissione nel Libro bianco «Insegnare ed apprendere: verso la società conoscitiva». 2.5. Il Comitato desidera ribadire che nella Società dell'informazione il ruolo dei genitori nell'apprendimento domestico acquisterà un'importanza sempre maggiore. 2.6. Il Comitato è consapevole del sostegno politico attribuito all'azione sia a livello comunitario che nazionale ed apprezza la priorità riconosciuta alle esigenze dell'individuo, pur ritenendo indispensabile un maggiore dialogo con gli operatori del settore privato, soprattutto sul piano strategico, al fine di sviluppare ed utilizzare in modo ottimale gli strumenti della società dell'informazione. 2.7. L'invito a presentare proposte congiunte in merito a programmi educativi multimediali consentirà di risolvere numerose questioni sollevate dalla Task Force «Programmi informatici educativi e multimedia»; il Comitato ritiene che tale invito offra alla Commissione una possibilità importante di tener conto delle esigenze dei produttori oltre che degli utenti, considerato che urge colmare l'emergente «disparità di contenuti» nel settore europeo dei programmi informatici educativi e dei multimedia di alta qualità. 2.8. Il Comitato approva l'intenzione della Commissione di avvalersi della complementarità, sia tra strumenti comunitari sia con le azioni nazionali e regionali, a favore di un ampio impiego della tecnologia nell'istruzione e nella formazione. Reputa tuttavia che nel breve termine si renderanno necessari ulteriori finanziamenti diretti per le iniziative ad elevato impatto, al fine di garantire la possibilità di trarre il massimo beneficio dal piano d'azione. 2.9. Allo scopo di valutare il valore aggiunto apportato da queste attività all'apprendimento nella società dell'informazione a livello comunitario, nazionale e locale, e la loro ottemperanza alle raccomandazioni della Task Force «Programmi informatici educativi e multimedia», sarà indispensabile elaborare indicatori di effetti e risultati. A tal riguardo, il Comitato gradirebbe conoscere i risultati della ricerca della Commissione europea sulla tecnologia dell'informazione nelle scuole. 2.10. Il Comitato sottolinea l'importanza del ruolo dei poteri locali e regionali nel rendere possibile scambi di carattere individuale e pedagogico negli Stati membri e tra Stati membri, e nel favorire la sperimentazione nell'insegnamento e nell'apprendimento; riconosce allo stesso tempo i numerosi ostacoli che frenano i progressi nella prestazione di questi servizi da parte dei suddetti poteri. 2.11. Il Comitato riconosce la difficoltà di preservare una ricca diversità culturale e linguistica all'interno della società dell'informazione ed accoglie con favore l'intenzione di promuovere tali aspetti nella Comunità grazie all'impiego di programmi informatici educativi e multimedia ed alla tutela degli interessi delle minoranze e dei gruppi svantaggiati. 2.12. Il Comitato sottolinea la necessità di assicurare a tutte le scuole i benefici offerti dalla società dell'informazione ed evidenzia l'importanza di consentire l'accesso alle reti soprattutto alle scuole delle regioni periferiche colpite da problemi sociali. 2.13. Il Comitato è consapevole del fatto che le nuove tecnologie dell'informazione possono accentuare le disparità sociali e desidera promuovere ulteriori ricerche nel settore dell'apprendimento per migliorare la formazione delle abilità sociali. I futuri sviluppi in questi settori chiave sono di importanza fondamentale per accrescere la competenza e la fiducia in se stessi e consentire a tutti i discenti di acquisire una maggiore flessibilità per adattarsi a condizioni mutevoli. 2.14. Il Comitato chiede che questa ricerca sia considerata prioritaria nell'imminente programma quadro della Commissione su ricerca e sviluppo ed attende la comunicazione della Commissione sull'impiego delle nuove tecnologie nella formazione professionale e nell'apprendimento degli adulti. 3. Osservazioni di carattere particolare 3.1. Linea d'azione n. 1: Favorire l'interconnessione a livello comunitario delle reti scolastiche regionali e nazionali 3.1.1. Il CdR sottolinea la fondamentale importanza dei progetti che mirano all'interconnessione di reti scolastiche ed apprezza il riconoscimento del ruolo dei poteri locali e regionali nel sostegno a tali attività. Accoglie con particolare favore l'approccio decentrato all'attuazione di questa linea d'azione che sarà gestita da un consorzio composto dai ministeri dell'istruzione, dai poteri locali e regionali e dalle imprese interessate. 3.1.2. Attualmente i poteri locali e regionali degli Stati membri promuovono lo sviluppo di numerose reti elettroniche di scuola ed il Comitato mette in rilievo le conoscenze acquisite da tali enti nella valutazione del potenziale educativo dello scambio elettronico di fonti didattiche e di informazioni digitali. 3.1.3. Il Comitato accoglie con favore l'iniziativa di sviluppare «una rete delle reti» comunitaria; desidera tuttavia ribadire l'importanza di mantenere un equo accesso per tutti i discenti nel processo di interconnessione delle reti regionali e nazionali. Ritiene inoltre necessario stabilire norme europee di qualità per i programmi informatici educativi ed i multimedia da utilizzare nelle scuole o in ambiente di autoapprendimento. 3.1.4. Il Comitato concorda con la necessità di condividere le buone prassi in materia di riuscita integrazione dei programmi informatici educativi e dei multimedia nei programmi di istruzione e formazione, e riconosce l'ineguale distribuzione degli appositi strumenti e delle conoscenze negli Stati membri. 3.1.5. Il Comitato propone inoltre che la Commissione intervenga per una maggiore promozione degli strumenti comunitari a favore dell'interconnessione delle reti di scuole a livello comunitario. Il Comitato auspica la messa a disposizione di ulteriori fondi per far sì che la consulenza e l'orientamento in materia di offerte per programmi europei volti a sviluppare la società dell'informazione e ad apportarvi un contributo specifico siano maggiormente accessibili. 3.1.6. Il Comitato ritiene che gli istituti di istruzione elementare e medio-superiore accoglierebbero con favore tali azioni che potenzierebbero lo sviluppo di partenariati intesi a rafforzare la dimensione europea dei programmi didattici degli Stati membri. Sottolinea inoltre l'esigenza di facilitare l'equipollenza accademica negli Stati membri allo scopo di promuovere una maggiore mobilità di tutti gli studenti della Comunità. 3.1.7. Il Comitato si compiace del fatto che la «rete delle reti» sarà aperta ad esperimenti effettuati nei paesi terzi, in particolare nei PECO. 3.2. Linea d'azione n. 2: Incentivare lo sviluppo e la diffusione dei contenuti d'interesse europeo utilizzabili a fini pedagogici 3.2.1. Il Comitato delle regioni concorda con la Commissione sull'assoluta necessità che i produttori e gli utenti dei programmi informatici educativi e dei multimedia collaborino in tutte le fasi di sviluppo e produzione, al fine di trarre il massimo beneficio da prodotti e servizi. 3.2.2. Negli Stati membri, gli insegnanti della scuola elementare e medio-superiore sono i soggetti più atti a definire il contenuto educativo e formativo. I poteri locali e regionali dell'Unione europea hanno un ruolo essenziale nello sfruttamento di queste conoscenze, e nello sviluppo di partenariati pubblici e privati a livello locale che soddisfino alle esigenze sia dei produttori, sia degli utenti, senza tuttavia compromettere il contenuto del materiale didattico elaborato. 3.2.3. Il Comitato fa riferimento al parere sul tema «Istruzione e formazione di fronte alle sfide tecnologiche, industriali e sociali: prime riflessioni» (COM(94) 728 def.) in cui sollecita azioni specifiche per promuovere pari opportunità, soprattutto tra uomini e donne, nell'accesso all'istruzione ed alla formazione e per garantire ai gruppi svantaggiati (ad esempio, abitanti di zone rurali, anziani e minoranze etniche) il diritto di avvalersi delle nuove tecnologie nel settore dell'istruzione e della formazione. 3.2.4. Il Comitato accoglie con favore il riconoscimento da parte della Commissione del potenziale dei canali televisivi digitali e l'appoggio offerto alle emittenti europee che stanno elaborando materiale didattico. Ricorda tuttavia alla Commissione l'importanza di incoraggiare anche i genitori ad apprezzare il valore potenziale dei servizi on-line ed il contenuto educativo, ed a contribuire al suo sviluppo, come già avviene in alcuni Stati membri. 3.2.5. Il Comitato propone di lanciare quanto prima una campagna europea destinata a coinvolgere i genitori, rendendoli direttamente partecipi di questi progetti. Secondo il Comitato questa è la strada migliore per agevolare l'accesso a domicilio delle risorse offerte dai multimedia. 3.3. Linea d'azione n. 3: Promuovere la formazione ed il sostegno degli insegnanti e dei formatori all'integrazione delle nuove tecnologie nelle prassi pedagogiche 3.3.1. Il Comitato apprezza l'enfasi posta dalla Commissione sulla necessità di promuovere la formazione ed il sostegno degli insegnanti per favorire l'espansione dei prodotti multimediali disponibili come sostegno all'insegnamento e all'apprendimento. 3.3.2. I poteri locali e regionali dell'Unione europea, in quanto principali prestatori di servizi, hanno un'esperienza diretta nell'introduzione delle nuove tecnologie nei programmi di istruzione e formazione e concordano con la Commissione sul fatto che il ruolo dell'insegnante e del formatore cambierà con l'affermarsi di un apprendimento più autonomo ed attivo. 3.3.3. Il Comitato accoglie con favore la proposta della Commissione di definire una rete di centri di formazione; ritiene tuttavia che per numerosi poteri locali e regionali possa risultare difficile assicurare a lungo termine un futuro a detti centri, visto che si sta attraversando una fase di adattamento e di massima delega dei fondi agli istituti di istruzioni elementare e medio-superiore e chiede informazioni più dettagliate in materia. 3.3.4. Il Comitato ritiene che le esperienze precedentemente acquisite dagli Stati membri nelle iniziative didattiche di carattere tecnico e formativo, con la partecipazione dei poteri locali e regionali, abbiano dimostrato l'importanza dei fondi «pump priming». Nel Regno Unito essi hanno promosso programmi di formazione permanente estremamente specializzati e mirati che hanno dato un forte impulso a cambiamenti nel breve termine. 3.3.5. Il Comitato concorda con la Commissione circa l'efficacia dei sistemi di apprendimento a distanza e flessibili e ritiene che le esperienze positive delle scuole, spesso nell'apprendimento delle lingue, possano fungere da stimolo in altri settori dell'insegnamento. Il Comitato sottolinea il fatto che per gli insegnanti è sempre più difficile «sperimentare» nuovi metodi visto l'impatto, in molti Stati membri, delle forze di mercato sulle scuole. Evidenzia che l'esperienza acquisita nei primi centri di formazione per insegnanti potrebbe ispirare le attività intraprese nel quadro di questa linea d'azione. 3.4. Linea d'azione n. 4: Informare gli attori sulle opportunità pedagogiche offerte dalle nuove tecnologie 3.4.1. Il Comitato accoglie con favore la volontà della Commissione di impiegare sia i media elettronici, sia quelli più tradizionali per informare le comunità del potenziale offerto dalle nuove tecnologie. 3.4.2. Il personale insegnante delle scuole elementari e medio-superiori necessiterà un costante aggiornamento sull'impatto delle iniziative didattiche che si avvalgono di programmi informatici educativi e di multimedia ed il Comitato ritiene che i poteri locali e regionali svolgeranno un ruolo chiave in quest'ambito. In tale ottica, in ogni istituto si potrebbero designare degli insegnanti con l'incarico d'informare i loro colleghi delle opportunità e dell'evoluzione nel campo delle tecnologie didattiche. Essi potrebbero fungere da interlocutori privilegiati degli enti regionali e locali, tenuto conto del crescente coinvolgimento di questi ultimi nel settore. 3.4.3. Il Libro verde «Vivere e lavorare nella società dell'informazione: priorità alla dimensione umana» () individua le sfide e le possibilità di diffondere informazioni nell'«era digitale» ed evidenzia l'importante contributo delle scuole in quanto centri di apprendimento per tutto l'arco della vita. Il Comitato concorda tuttavia con la Commissione sul fatto che i docenti, i capi d'istituto ed i responsabili delle politiche dovranno tutti contribuire allo sviluppo degli orientamenti, alla creazione di gruppi informativi ed alla promozione di incontri ed esposizioni, per far sì che una comunità quanto più ampia possibile, che vada ben oltre le scuole elementari e medio-superiori, possa apprezzare ed utilizzare appieno le nuove tecnologie. 3.4.4. Il Comitato ritiene che occorra dotare in modo prioritario le biblioteche ed i centri di documentazione delle scuole dei nuovi strumenti educativi affinché il personale docente, gli alunni ed eventualmente un pubblico estraneo alla scuola possano, grazie a tali luoghi di lettura e riflessione, mettere in pratica le nozioni acquisite nel campo delle nuove tecnologie. 3.5. Mobilitare i mezzi e promuovere partenariati privato/pubblico 3.5.1. Il Comitato riconosce l'assoluta necessità di assicurare il pieno appoggio agli operatori pubblici e privati a livello comunitario, nazionale, regionale e locale, al fine di conseguire gli obiettivi delle quattro linee d'azione. Secondo il Comitato, la Commissione può promuovere maggiore partecipazione e consapevolezza negli Stati membri attraverso una campagna informativa, coordinata ed incisiva, che metta in evidenza le buone esperienze ottenute nei partenariati e nei progetti e che chiarisca il nesso tra i programmi. Ciò sarebbe apprezzato dalle scuole elementari e medio-superiori e potrebbe proseguire grazie all'esperienza acquisita con la campagna dell'Anno europeo dell'istruzione lungo tutto l'arco della vita. Il primo invito a presentare proposte, del dicembre 1996, offre alle scuole elementari e medio-superiori la possibilità di contribuire ai programmi comunitari estendendo le loro conoscenze e competenze a nuovi settori. Il Comitato sottolinea la necessità di un sostegno coordinato per utilizzare appieno le risorse comunitarie con la diffusione di nuovi partenariati in settori chiave dello sviluppo. 3.5.2. Il Comitato approva l'idea di istituire una nuova agenzia, una fondazione privata ad esempio, che funga da indispensabile punto di riferimento e di dialogo tra i protagonisti a livello europeo. Il Comitato richiederebbe il sostegno della Commissione per lo sviluppo di imprese adeguate, esistenti negli Stati membri e nelle regioni, fornendo così un'analoga infrastruttura di sostegno ai programmi di partenariato a livello locale in cui il settore privato svolge un ruolo preponderante. 3.5.3. I poteri locali e regionali sono consapevoli dell'emergere di centri di apprendimento permanente nelle comunità degli Stati membri, segnatamente nelle scuole e biblioteche. Il Comitato sollecita la Commissione a considerare questi centri come fulcri importanti nello sviluppo di comunità di apprendimento e ad incoraggiarli ad avvalersi di nuove possibilità per consolidare il loro ruolo, offrendo un maggior numero di servizi al mondo dell'impresa in base a «protocolli d'intesa» locali. 3.5.4. Il Comitato accoglie con favore l'intenzione della Commissione di operare con tutti i protagonisti del settore, per lanciare manifestazioni e campagne d'informazione e comunicazione e ritiene che i genitori dovrebbero costituire un importante gruppo bersaglio da informare tramite i mezzi di comunicazione tradizionali quali la stampa, la radio e la televisione. 3.5.5. Il Comitato farà sì che vengano sfruttate tutte le opportunità per promuovere e divulgare le esperienze positive e chiede sostegno per organizzare convegni e workshop regionali in modo da stimolare le attività a livello locale. 4. Conclusioni 4.1. Mettere i discenti in grado di utilizzare i nuovi strumenti di informazione e comunicazione in una società che si fonda sempre più sulla conoscenza, è una responsabilità che incombe alla scuola. Il Comitato ritiene che questo piano d'azione biennale incoraggerà un maggior numero di istituti di istruzione elementare e medio-superiore a sperimentare in nuovi ambienti di apprendimento e a scambiare informazioni e contenuti a mezzo di reti elettroniche. 4.2. Al fine di trarre il massimo beneficio dalle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e di migliorare l'insegnamento e l'apprendimento nelle scuole, il Comitato ritiene necessario reperire altre risorse oltre ai fondi già stanziati per programmi comunitari in corso. 4.3. Il Comitato accoglie con favore l'invito congiunto a presentare proposte ed il contributo apportato da strumenti e programmi esistenti quali Socrates, Leonardo, Media II, INFO 2000, e da programmi di ricerca e sviluppo tecnologico nonché dalle risorse provenienti dalle reti transeuropee di telecomunicazione. Apprezza inoltre la possibilità di finanziamento nell'ambito dei fondi strutturali. 4.4. Il Comitato chiede tuttavia che l'UE prenda in considerazione l'accorpamento delle varie possibilità di finanziamento offerte da questi programmi e strumenti comunitari e da ulteriori fonti in un unico quadro procedurale, fondato su un approccio decentrato, in modo da evitare che ogni singolo strumento venga utilizzato in base a regole diverse. 4.5. Il Comitato ritiene che in tal modo si disporrebbe dei mezzi più efficaci per un beneficio ottimale, nel conseguimento dell'obiettivo della Commissione di garantire che tutte le scuole, università e biblioteche siano connesse alle reti cognitive entro l'anno 2000, consentendo così a tutti i giovani europei di partecipare appieno alla società dell'informazione. 4.6. Individuando nell'apprendimento un'attività strategica fondamentale per gli individui e per le organizzazioni, il Comitato invita la Commissione a mantenere un giusto equilibrio tra il rispetto delle esigenze economiche ed il rispetto delle esigenze individuali nel quadro di questo piano d'azione. 4.7. Per far più leva sul settore privato, il Comitato ritiene che possa essere necessario semplificare le procedure di alcuni strumenti comunitari. Le amministrazioni locali e regionali si adoperano costantemente per migliorare i rispettivi servizi di istruzione e sperano di unirsi a tutti gli operatori in questa stimolante iniziativa nel campo dell'istruzione. 4.8. Il Comitato sottolinea l'importanza della divulgazione di informazioni tramite convegni ed attività a livello locale e regionale che mobilitino intere collettività. Questi forum consentirebbero di promuovere lo scambio di esperienze soprattutto grazie alla creazione ed allo sviluppo di partenariati tra il settore pubblico e quello privato a sostegno delle azioni principali. 4.9. Il Comitato invita la Commissione a prendere pienamente atto della gran diversità esistente in termini di politica e di buone prassi all'interno dei singoli Stati membri e tra di essi per quanto riguarda il grado di sviluppo delle tecnologie dell'informazione nel settore dell'istruzione e della formazione. A tal proposito sottolinea l'opportunità offerta dalle conferenze locali e regionali di acquisire informazioni sulla gamma di esperienze ed approcci adottati. 4.10. Il Comitato appoggia pienamente il piano d'azione e si impegna risolutamente a cogliere in modo sollecito ed efficace le nuove sfide. Sottolinea l'importanza del ruolo dei poteri locali e regionali nella prestazione di servizi multimediali, nell'istruzione e nella formazione ed accoglie con favore l'approccio decentrato nell'attuazione del programma d'azione che consentirà di tenere effettivamente conto dell'esperienza acquisita dai poteri locali e regionali in materia. Sostiene fermamente l'obiettivo della Commissione di sviluppare i progetti locali/regionali esistenti e di promuovere la diffusione delle buone prassi tra i poteri locali e regionali dell'UE negli ambiti previsti dal piano d'azione. 4.11. Il Comitato si compiace di quest'opportunità di contribuire a cogliere sfide globali, preservando comunque la ricca diversità culturale e linguistica che contraddistingue gli Stati membri. 4.12. Il Comitato desidera continuare a svolgere appieno il proprio ruolo a sostegno dell'iniziativa comunitaria nel campo dell'istruzione e chiede di essere consultato in merito a tutte le decisioni e misure che verranno prese in base ai risultati delle linee d'azione. Bruxelles, 16 gennaio 1997. Il Presidente del Comitato delle regioni Pasqual MARAGALL i MIRA () Patto europeo di fiducia per l'occupazione, Firenze, giugno 1996. () Libro bianco «Crescita, competitività, occupazione» (COM (94) 700 def.). () GU n. C 182 del 24. 6. 1996, pag. 15. () GU n. L 100 del 2. 4. 1996, pag. 106. () GU n. C 210 del 14. 8. 1995, pag. 109. () GU n. C 129 del 2. 5. 1996, pag. 39. () GU n. C 337 dell'11. 11. 1996, pag. 45. () GU n. C 42 del 10. 2. 1997, pag. 31. () Patto europeo di fiducia per l'occupazione, Consiglio europeo, Firenze, giugno 1996. () Riunione del Consiglio «Istruzione» del 6 maggio 1996 (6802/96 Stampa 122). () «Programmi informatici educativi e multimedia»; relazione della Task Force Ricerca-Industria, luglio 1996. () Per strumenti si intendono attrezzature, servizi e programmi informatici multimediali. () Libro verde «Vivere e lavorare nella società dell'informazione: priorità alla dimensione umana».