PARERE D' INIZIATIVA DEL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE in merito alla "Utilizzazione della somatotropina bovina nell' Unione europea"
Gazzetta ufficiale n. C 393 del 31/12/1994 pag. 0178
Parere in merito all`utilizzazione della somatotropina bovina nell`Unione europea (94/C 393/27) Il Comitato economico e sociale ha deciso, in data 24 febbraio 1994, in conformità dell`articolo 23, terzo comma del Regolamento interno, di elaborare un parere sul seguente tema : « Utilizzazione della somatotropina bovina nell`Unione europea ». La Sezione « Agricoltura e pesca », incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Muñiz Guardado, in data 2 settembre 1994. Il Comitato economico e sociale ha adottato il 15 settembre 1994, nel corso della 318a sessione plenaria, a larga maggioranza, con 3 voti contrari e 10 astensioni, il seguente parere. 1. Somatotropina bovina 1.1. La somatotropina bovina è un ormone frutto dell`ingegneria genetica, simile a quello naturale prodotto dalla ghiandola pituitaria (ipofisi) situata alla base del cervello della vacca. 1.2. L`azione fondamentale di detto ormone consiste nell`orientare principalmente l`apporto energetico dell`alimentazione verso la ghiandola mammaria, a discapito dei grassi di riserva. 1.3. Viene prodotto da batteri cui è stato inoculato il gene della BST (somatotropina bovina). 1.4. Ai fini considerati, l`ormone risulta efficace solo se iniettato; gli enzimi digestivi lo rendono infatti inattivo se ingerito con altri alimenti. La quantità di BST iniettata è pari a 4-8 volte quella normalmente prodotta da una vacca. 2. Premessa 2.1. La BST è un medicinale per uso veterinario ed in quanto tale rientra nell`ambito della Direttiva 81/851/CEE sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di medicinali veterinari. Essa è pertanto soggetta ad una procedura di autorizzazione preliminare da parte dello Stato membro, basata sui criteri della sicurezza, della qualità e dell`efficacia. Tuttavia, trattandosi di un prodotto della biotecnologia, necessita il parere del comitato per i medicinali veterinari (CMV), in conformità della Direttiva 87/22/CEE. 2.2. Trattandosi, d`altro canto, di un prodotto non utilizzato a fini terapeutici bensì per incrementare la produzione di latte degli animali, eventuali divergenze in materia di autorizzazioni nazionali potrebbero intralciare il commercio intracomunitario e creare distorsioni della concorrenza. 3. Domanda di autorizzazione 3.1. È stata richiesta l`autorizzazione per immettere sul mercato comunitario due medicinali il cui principio attivo è la somatotropina bovina prodotta con DNA ricombinato. 3.2. Secondo la domanda iniziale presentata dalle due società americane che hanno chiesto l`autorizzazione per commercializzarla, la BST dovrebbe essere somministrata mediante iniezione sottocutanea subscapolare. Date le osservazioni del Comitato per i medicinali veterinari (CMV) in merito alle reazioni locali constatate nella zona dell`iniezione (tumefazioni durature e dolorose), le due società hanno proposto successivamente di iniettare la BST a livello sottocaudale, riducendo così, a loro avviso, parte dei disagi arrecati alle bestie. Taluni membri del CMV hanno comunque rilevato che permangono gravi inconvenienti in materia di igiene ed il rischio di infezioni secondarie, specie se si tiene conto del fatto che la BST viene impiegata nelle aziende agricole e non in un ambiente sperimentale che presenta condizioni ottimali. 3.2.1. In base all`analisi dei dati forniti dalle due ditte in questione e relativi alle richieste di autorizzazione, entrambi i prodotti sono stati considerati soddisfacenti dalla maggioranza dei membri del CMV che li ha ritenuti conformi ai criteri stabiliti dalle Direttive 81/851/CEE e 81/852/CEE. 3.2.2. Il CMV ha tenuto conto del fatto che, in linea di principio, le due ditte richiedenti hanno dimostrato, attraverso tali elementi, che i residui dei prodotti in questione non presentavano alcun rischio per la salute dei consumatori di carne o latte ottenuti da animali trattati con BST. I membri del CMV mantenevano comunque dei dubbi, chiedendosi se la BST non provocherà all`animale una sofferenza non proporzionata al vantaggio che si pensa di ottenere dal suo impiego e se non causerà l`aumento di mastiti () e delle cellule somatiche (), il che potrà comportare alcuni rischi per la salute dei consumatori. 3.2.3. A giudizio del CMV, i prodotti erano efficaci per lo scopo prefisso e sotto il profilo qualitativo soddisfacevano entrambi ai criteri fissati dalle direttive comunitarie. 3.2.4. Anche il comitato scientifico veterinario ha palesato le proprie perplessità per il fatto che nelle discussioni sull`utilizzazione di prodotti biotecnologici, quali la BST ricombinata, si prestasse scarsa attenzione ai loro effetti sul benessere delle bestie trattate. L`impiego generale di un nuovo prodotto non andrebbe autorizzato prima di aver raccolto ed esaminato un numero sufficiente di dati informativi risultanti da studi scientifici. 3.2.4.1. Occorre analizzare attentamente le eventuali implicazioni dell`uso della BST per la salute dei consumatori, segnatamente quelle connesse all`aumento di cellule somatiche nel latte ed al possibile aumento di residui di antibiotici dovuto all`incremento potenziale dell`incidenza di mastiti cliniche e subcliniche nelle vacche sottoposte a tale trattamento. Si tratta di una preoccupazione condivisa non solo dal CMV, ma anche dal gruppo di consiglieri della Commissione sugli aspetti etici della biotecnologia. 3.2.4.2. In un parere simile a quello del CMV, questi ultimi hanno avvertito che non si deve utilizzare il latte proveniente da vacche trattate con BST, nel caso di cura antibiotica di mastiti o di altre infiammazioni e che la quantità di cellule somatiche per millilitro di latte non deve essere superiore a quella presente nel latte prodotto normalmente. 3.2.5. A tutto ciò si aggiungono le resistenze mostrate da diversi organismi che si occupano del benessere degli animali per quanto riguarda l`utilizzazione di un medicinale senza fini terapeutici che provoca alla bestia sofferenze ripetute e croniche. 3.2.6. Tali conclusioni non sono condivise appieno dagli esperti di Europa, USA, Canada ed altri paesi. La ricerca effettuata di recente da eminenti virologi dell`INRA (Istituto nazionale per la ricerca agronomica, Francia) sembra indicare che l`utilizzazione della BST potrebbe provocare il risveglio di virus esistenti allo stato latente nell`animale portatore sano. Tale sospetto proviene da un esperimento condotto dal dipartimento di patologia animale dell`INRA di Lione ed ha indotto il responsabile dell`organismo che controlla in Francia l`immissione sul mercato di medicinali veterinari a chiedere ricerche complementari. 3.2.7. L`autorizzazione concessa negli USA dalla Food and Drugs Administration il 15 novembre 1993, seguita da una moratoria di 90 giorni imposta dal Congresso per l`immissione del prodotto sul mercato, ha esacerbato la polemica sugli aspetti etici, tecnici e socioeconomici che è sempre esistita attorno a questo stimolatore di crescita. 3.2.7.1. Anche se le reazioni del mercato e dei consumatori americani non possono essere trasferite automaticamente all`Europa, occorre sin d`ora constatare che il breve lasso di tempo trascorso dall`immissione del prodotto sul mercato americano non consente di trarre conclusioni attendibili sulle effettive ripercussioni sui consumatori, sull`industria di trasformazione e sulla stessa agricoltura negli USA. 3.2.8. Come già affermato, il ricorso alla BST è destinato esclusivamente, e contrariamente ad altri medicinali veterinari, ad accrescere la produzione lattiera. La protezione della salute umana, animale e vegetale e dell`ambiente impongono nella Comunità la rigorosa applicazione di criteri di valutazione di un prodotto prima di immettere un medicinale sul mercato. Tuttavia, per quanto riguarda la BST, non ci si può limitare agli aspetti abituali della valutazione scientifica ed ai tre criteri fondamentali (sicurezza, qualità, efficacia) che informano le decisioni di valutazione ed autorizzazione di un prodotto biotecnologico. 3.2.9. Per la Comunità, la protezione della salute pubblica presuppone che le autorizzazioni di questo tipo di medicinali si fondino su criteri scientifici obiettivi di qualità, sicurezza ed efficacia, indipendentemente da considerazioni di ordine economico o di altro genere; gli Stati membri possano proibire, a titolo eccezionale, l`utilizzazione sul loro territorio di medicinali per uso umano non conformi ai principi dell`ordine e della morale pubblica e la Comunità può non autorizzare medicinali veterinari quando la loro utilizzazione è contraria alle regole ed agli obiettivi fissati nell`ambito della PAC (). 3.2.10. Giova sottolineare che la Comunità, senza introdurre criteri addizionali ai tre già menzionati, ha la facoltà di prendere in considerazione altri obiettivi o altri aspetti delle politiche comunitarie eventualmente interessate (). 3.2.11. Anche il Parlamento europeo in alcune risoluzioni sulla biotecnologia e gli stimolatori di crescita quali la BST, ha sottolineato la necessità di orientare i prodotti biotecnologici non tanto verso l`aumento della produzione e delle rese, quanto verso il miglioramento della qualità e della salute. 3.2.12. Visto che gli effetti di tale prodotto non erano ancora ben noti e date le ripercussioni nel settore della PAC, il Consiglio ha proibito, per periodi successivi, la somministrazione della BST alle vacche da latte nel territorio comunitario. Nel dicembre 1993, il divieto è stato prorogato fino al 31. 12. 1994. 4. L`impatto della legalizzazione della BST 4.1. Oltre alle questioni di natura etica e tecnica che sussistono, l`utilizzazione della BST solleva effettivamente gravi interrogativi quanto alle conseguenze di ordine socioeconomico. 4.2. In linea generale, essa non si inserisce nei nuovi orientamenti della politica agraria comune dato che questa non persegue l`incentivazione della produzione intensiva. 4.2.1. La PAC mira a restituire all`agricoltura il suo ruolo di protezione ambientale, riducendo sostanzialmente il ricorso agli input inquinanti e sottolineandone la funzione nella preservazione dello spazio rurale e remunerando il contributo dell`agricoltura in funzione di tali obiettivi. 4.3. L`immissione sul mercato della BST pone immediatamente diversi interrogativi : - Visti il rischio di deterioramento dell`immagine del latte, che agli occhi del consumatore si configura come un prodotto naturale, e le conseguenze di una drastica riduzione del consumo, vale la pena ricorrere ad una sostanza che oltretutto non consente elevati livelli di redditività ? - Il voluto aumento delle rese non potrebbe conseguirsi attraverso migliori condizioni di allevamento e di selezione genetica ? - Il settore agroalimentare dovrà sostenere il costo delle modifiche relative all`inevitabile coesistenza di un prodotto trattato e di uno non trattato ? Per poter meglio valutare le ripercussioni dell`autorizzazione di tale prodotto sarebbe opportuno che la Commissione, oltre alle inchieste ed agli studi settoriali che ha fatto effettuare, disponesse di uno studio sull`impatto globale dell`utilizzazione della somatotropina nei settori in questione. 4.4. Produzione e mercato del latte 4.4.1. Con la somatotropina bovina si vuole mettere a disposizione dei produttori di latte un nuovo strumento di gestione che dovrebbe aggiungersi agli altri elementi tecnici che hanno caratterizzato, fino a questo momento, lo sviluppo della produzione di latte, come l`inseminazione artificiale, i nuovi metodi di allevamento e alimentazione, le tecniche per combattere le malattie degli animali, la selezione genetica ecc. 4.4.1.1. Non è chiaro il vantaggio, in termini strettamente economici, di ricorrere a tale innovazione tecnologica per un`agricoltura ed un mercato come quello dello SEE, con un`attività lattiera che dispone già di grandi risorse tecnologiche per incrementare la produttività. 4.4.2. Alla luce degli studi di redditività esistenti, ivi compresi quelli ordinati in vari paesi dai produttori di BTS, risulta arduo individuare gli effettivi vantaggi per il produttore di latte dell`utilizzazione della BST. Nessuno degli studi menziona il costo corrispondente alle dosi di BST per vacca. 4.4.3. Si sa che il ricorso al prodotto può provocare un aumento di altri costi fissi, ad esempio quelli inerenti al maggior consumo di foraggio da parte delle vacche trattate. 4.4.3.1. D`altro canto, l`impiego della BST obbliga inoltre ad una vigilanza e ad un controllo veterinario di ogni animale analoghi e quelli imposti da un trattamento medico sotto controllo veterinario. Un obbligo siffatto che non è applicato con carattere terapeutico ad un numero ristretto di animali, bensì a tutta la mandria, non sarà senza conseguenze per l`economia delle aziende produttrici di latte. 4.4.3.2. Per ottemperare poi alle raccomandazioni di una serie di organismi comunitari e ai criteri fissati dal CMV, si dovrebbe anche istituire in ogni Stato membro un complesso e oneroso regime di controllo sulle aziende agricole utilizzatrici della somatotropina. 4.4.4. Secondo gli industriali produttori, l`uso dell`ormone impone una complessa strategia di gestione che tenga conto dei diversi condizionamenti, quali l`esigenza di una produzione di qualità superiore che richiede un maggiore controllo veterinario o ancora il fatto che non tutte le vacche reagiscono nello stesso modo alla stimolazione, o la necessità di far fronte a delle punte di lattazione, ecc. Sono fattori non alla portata di un gran numero, tanto meno della maggioranza dei produttori comunitari. Nell`insieme, secondo alcuni studi, in particolare una relazione che raggruppa 68 studi effettuati in Europa, l`aumento della resa media nella produzione di latte sarebbe solo dello 0,3-1,2 % l`anno (). 4.4.5. I piccoli ed i medi produttori non sembrano, a priori, ottenere forti aumenti di produttività e quindi di resa. 4.4.5.1. Se si considera l`economia agricola in senso stretto, il ricorso a tale stimolatore di crescita non dovrebbe dare risultati molto significativi. Gli effetti dell`utilizzazione dell`ormone possono essere ampiamente sostituiti con gli inevitabili adeguamenti delle strutture di produzione causati dalla diminuzione delle quote e dall`aumento della resa pro capite per effetto dei nuovi metodi di produzione e di altre tecniche. 4.4.5.2. A tali aspetti si aggiunga la preoccupazione per il futuro delle razze con maggior potenziale di produzione dell`UE. Gli specialisti temono che l`uso della BST possa portare, nel tempo, alla perdita del potenziale genetico attualmente esistente, per la difficoltà accresciuta di individuare gli animali con maggior potenziale o perché gli animali con potenziali genetici superiori vengano trascurati a favore di animali con capacità inferiori, ma sottoposti al trattamento ormonale. 4.4.6. L`eccedenza strutturale è attualmente di circa 4,5 milioni di tonnellate. Il settore versa ancora in una situazione difficile. Le decisioni in materia di prezzi agricoli hanno portato a ridurre le quote (2 % nel 91/92 ed 1 % nell`attuale proposta) allo scopo di riequilibrare il mercato. 4.4.7. Qualsiasi riduzione del consumo tenderà ad aggravare una situazione di per sé già squilibrata. Le inchieste affidate dalla Commissione ad organismi indipendenti rivelano un calo sostanziale del consumo in caso di ricorso alla BTS, calo che potrebbe toccare il 20 %. L`indagine condotta dall`IFO () parla di un calo del consumo di circa 17-18 milioni di tonnellate. 4.4.8. In tal caso, le quote dovrebbero ridursi in misura corrispondente. D`altro canto, la Commissione sottolinea che la BST non contribuisce minimamente al mantenimento delle forniture di latte entro i limiti previsti dalle quote. Qualsiasi mezzo che aumenti la quantità di latte nel sistema crea pressioni per l`aumento delle quote, favorisce le frodi e destabilizza il mercato. 4.4.9. Ai problemi del settore lattiero si aggiungono quelli del settore delle carni bovine. Nell`eventualità di un esteso ricorso alla BTS, la sostituzione delle vacche da latte eccedentarie con bestie destinate alla produzione di carne, si ripercuoterebbe sull`equilibrio del mercato. 4.4.10. Sotto il profilo ambientale, gli effetti di un minor volume di letame e di metano a seguito dell`azione dell`ormone, sarebbero positivi se non venissero allo stesso tempo annullati dall`aumento degli animali nell`azienda. 4.4.11. La Commissione precisa ancora che altri squilibri nei settori del latte e delle carni bovine avrebbero gravi ripercussioni sul bilancio. 4.4.12. La prospettiva dell`autorizzazione di tale ormone provoca legittimi timori relativamente alle ripercussioni per quelle regioni in cui la produzione lattiera rappresenta un elemento fondamentale di uno sviluppo economico e sociale equilibrato. 4.4.13. Esso potrebbe far ulteriormente aumentare le minacce che già pesano sulle comunità rurali, aggravando il costante declino dell`occupazione agricola e l`esodo regolare dalle zone rurali, fenomeni che stanno gravemente intaccando il tessuto socioeconomico di tali comunità in tutta l`UE. 4.4.14. Per concludere, l`introduzione di tale fattore non si inserisce assolutamente nella struttura produttiva e nel tipo di mercato dell`economica agricola dell`UE. Essa non corrisponde in alcun modo all`idea di un controllo della produzione, nei limiti richiesti dall`equilibrio dei mercati allo scopo di evitare l`accumulazione delle scorte e l`eccessivo aumento delle spese agricole. 5. Reazioni dei consumatori e dei produttori 5.1. Sotto gli auspici della Commissione sono stati effettuati dei sondaggi presso i consumatori (di quattro Stati membri) () ed i produttori di sei Stati membri (). 5.2. Essi hanno rivelato che, nei paesi in questione, in reazione all`impiego della BTS, si registrerebbe una flessione del consumo dell`ordine del 20 %. 5.2.1. Tra i diversi studi effettuati per conoscere le reazioni dei consumatori all`impiego di tale ormone nella produzione, due spiccano per l`effettiva rappresentatività. 5.2.2. L`inchiesta dell`IFO è stata condotta in quattro Stati membri (Germania, Francia, Italia e Regno unito) che rappresentano il 71,5 % della popolazione totale della Comunità; l`altra, svolta dal CEAS (II) riguardava unicamente Germania e Regno Unito. 5.2.3. Da tali inchieste si può dedurre che per il consumatore : - il ricorso alla BST nella produzione lattiera altera l`immagine del latte in quanto prodotto naturale; - la trasparenza riveste particolare importanza; un`etichettatura appropriata diverrebbe quindi necessaria laddove si autorizzasse l`uso della sostanza. 5.2.4. In entrambi i casi, la reazione decisa ed indubbiamente negativa dei consumatori nei confronti della BST, seppur con talune differenze dovute alla diversa maniera in cui sono state condotte le indagini, si tradurrebbe in un considerevole calo del consumo di latte e dei prodotti lattiero caseari nel caso in cui l`ormone della crescita venisse autorizzato nella Comunità. 5.2.5. Tutte le organizzazioni dei consumatori dell`Unione europea si oppongono all`autorizzazione della BST che avrebbe un impatto negativo sull`immagine del prodotto con relative conseguenze per i produttori, il commercio e le industrie del settore a valle. 5.3. I produttori si sono mostrati decisamente contrari all`uso della BST, specie per gli effetti che comportebbe sul mercato del latte e per il calo del consumo di latte e prodotti lattiero caseari. 5.4. Si tratta di una realtà dinanzi alla quale nessuno può restare indifferente : Stati membri, istituzioni comunitarie o lo stesso settore agroalimentare. 5.5. Quest`ultimo sa di non poter sottovalutare le preoccupazioni dei consumatori in materia di qualità e sicurezza degli alimenti. Inoltre l`opinione pubblica diventa sempre più sensibile alle questioni riguardanti la qualità delle condizioni di produzione e, in modo particolare, il benessere degli animali. 5.5.1. È una realtà che trova conferma in studi condotti nella UE da cui risulta che, nel caso in cui l`ormone fosse autorizzato, i produttori che non utilizzassero la BST avrebbero un vantaggio competitivo rispetto agli altri. 5.5.2. Il commercio mondiale di latte e di prodotti derivati mostra la stessa tendenza. In un mercato mondiale altamente concorrenziale, qualora la BST fosse autorizzata nell`UE, i nostri principali concorrenti ne trarrebbero immediatamente vantaggio posto che nessuno di essi l`ha autorizzata. 5.6. Come evidenziato nella relazione FAST II, la qualità è lo strumento chiave per ottenere la fiducia del consumatore e garantire il futuro della produzione agricola e del settore agroalimentare. 5.7. L`agricoltura e l`industria, ivi compreso lo stesso settore della biotecnologia, sono entrambe tributarie di detta realtà. È il prezzo da pagare per mantenere in futuro la competitività. 5.8. Alla luce delle conoscenze in quel momento disponibili, il CMV ha ritenuto che la somatotropina soddisfacesse ai criteri richiesti ai sensi delle disposizioni comunitarie ed accettati nel quadro degli accordi GATT. 5.9. Si ha tutto l`interesse a riconsiderare in maniera specifica tale argomento a livello internazionale, dato che le ricerche non sembrano potersi dire veramente concluse, essendo emersi nuovi dati che contraddicono alcune delle conclusioni precedenti. 5.10. Il dispositivo sanitario non va reso meno rigoroso, sul piano internazionale, solo perché un numero ridotto di paesi con produzione deficitaria ha autorizzato l`uso dell`ormone. 5.11. L`UE deve respingere qualsiasi allineamento al livello più basso del dispositivo legale sanitario, fitosanitario e igienico, sia per la produzione sia per la commercializzazione degli alimenti a livello internazionale. 6. Innovazione tecnologica 6.1. L`innovazione tecnologica riveste oggi un ruolo decisivo anche nel settore dell`agricoltura dove le biotecnologie e le sue applicazioni sono particolarmente promettenti. 6.2. L`agricoltura europea e l`attuale evoluzione della PAC costituiscono un terreno fertile per lo sviluppo di un settore industriale connesso alla biotecnologia. 6.3. Esso deve poter disporre in modo globale di un ambiente favorevole al suo sviluppo senza, per ciò stesso, essere esonerato dalle regole e disposizioni che disciplinano le attività industriali. 6.4. L`agricoltura ed il settore agroalimentare possono, dal canto loro, attendersi molto dal progresso della biotecnologia e delle sue applicazioni, alcune delle quali stanno già rivoluzionando il settore. 6.5. Sotto il profilo alimentare sembra interesse di entrambi inserisrsi nella medesima ottica di un`evoluzione integrata. 7. Conclusioni e raccomandazioni 7.1. Sotto il profilo tecnico ed etico, l`autorizzazione della somatotropina bovina suscita nella società europea interrogativi del tutto fondati. A questi se ne aggiungono altri in merito all`opportunità di ricorrere ad un ormone per aumentare la produzione di latte, quando sul bilancio comunitario grava già una produzione naturale eccedentaria (). 7.2. In tutta obiettività e previa valutazione dei pro e dei contro, si può affermare che l`eventuale utilizzazione della BST non dovrebbe tradursi in un apporto positivo né per il settore primario, né per l`industria. Essa non rappresenta neppure una rivoluzione nei metodi di produzione del latte dato che l`aumento delle rese può ottenersi con successo con altri messi, segnatamente mediante la selezione degli animali, senza significativi inconvenienti in termini di salute o di benessere degli animali. 7.3. L`utilizzazione della BST come stimolatore di crescita e di produzione è stata autorizzata solo in un numero esiguo di paesi (). 7.4. Alla luce del comprovato scetticismo e delle preoccupazioni del consumatore comunitario, l`autorizzazione della BST e la sua somministrazione alle vacche da latte della Comunità potranno tradursi in una forte alterazione delle abitudini di consumo degli europei, aggravando gli attuali squilibri dei mercati e delle strutture del settore lattiero caseario e delle carni bovine. 7.5. Essa potrà inoltre incidere in modo fortemente negativo sulla competitività dell`industria europea ed avere serie ripercussioni sulle esportazioni dato che, a livello di commercio mondiale di latte e prodotti derivati, se si eccettuano momentaneamente gli USA, nessun grande consumatore o produttore/esportatore di latte e prodotti derivati ha autorizzato la BST. 7.6. L`utilizzazione della BST non si colloca nella nuova filosofia e nei nuovi orientamenti che informano la politica agraria comune e sui quali il CES ha già formulato osservazioni e pareri in precedenti occasioni (). 7.7. Per le sue ripercussioni sulle strutture della produzione, l`uso della BST potrà acuire l`esodo rurale () ed il fenomeno di concentrazione urbana, contribuendo così ad aggravare il livello di disoccupazione nella Comunità. 7.8. Date le circostanze, il CES raccomanda all`UE di appoggiare maggiormente gli sforzi che si stanno effettuando nei centri di ricerca di diversi Stati membri per sostenere la ricerca sugli effetti di tale ormone sulla salute umana ed animale e per mettere a punto un sistema di individuazione della BST. In questo campo, l`UE ha un ruolo insostituibile da espletare. 7.9. Si potrebbe così spianare il cammino ad una soluzione del problema in materia di etichettatura offrendo al consumatore comunitario una vera possibilità di scelta, in conformità della tradizione culturale europea e della legislazione comunitaria in materia. Ciò potrebbe costituire un primo passo verso un accordo internazionale sulla BST. 7.10. Pertanto, alla luce dell`attuale situazione del settore, delle disposizioni adottate nell`ambito della PAC, degli impegni internazionali dell`UE e della necessità di approfondire le ricerche attualmente in corso su tale ormone, la Sezione raccomanda di mantenere la moratoria che proibisce la commercializzazione e la somministrazione della BST alle vacche da latte della Comunità. 7.11. Tale moratoria deve protrarsi, almeno, sino alla fine del periodo di applicazione delle quote lattiere, come proposto dalla Commissione. 7.12. Tenendo conto degli impegni derivanti dai negoziati GATT, andranno adottate misure riguardanti l`etichettatura dei prodotti importati da paesi che hanno autorizzato l`ormone per la produzione di latte. Bruxelles, 15 settembre 1994. Il Presidente del Comitato economico e sociale Susanne TIEMANN () Parere del CMV Somatech e e Optiflex 540. () COM(90) 283 def. () Reg. Consiglio COM(90) 283 def. () SEC(91) 629 def. () Gli effetti socioeconomici della BST, Wye College University of London. () Institut für Wirtschaftsforchung, Monaco di Baviera. () Germania, Francia, Italia e Regno Unito. () Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Danimarca, Irlanda - 52 % dei produttori, 80 % della produzione di latte. () Le eccedenze lattiere e di prodotti lattici sono costate nel 1993 5 297 milioni di ECU. () La BST è stata autorizzata a fini di produzione in Russia, Ucraina, Bulgaria, Rep. Ceca e Rep. Slovacca, Romania, Sudafrica, Zinbabwe, Giamaica, Messico, Brasile, Pakistan e USA. Per fini scientifici : in Algeria e Honduras. () Parere CES « Riforma della PAC - GU n. C 40 del 17. 2. 1992; Parere CES « I giovani ed il ricambio generazionale nel mondo agricolo ». () Parere CES « Il futuro del mondo rurale » - GU n. C 298 del 27. 11. 1989.