PARERE DEL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE in merito al "Programma integrato a favore delle PMI e dell' artigianato"
Gazzetta ufficiale n. C 393 del 31/12/1994 pag. 0221
Parere in merito al programma integrato a favore delle PMI e dell`artigianato (94/C 393/33) La Commissione, in data 20 luglio 1994, ha deciso, conformemente al disposto dell`articolo 198 del Trattato che istituisce la Comunità economica europea, di consultare il comitato economico e sociale in merito al programma integrato a favore delle PMI e dell`artigianato. Il Comitato ha deciso di affidare alla Sezione « Industria, commercio, artigianato e servizi » il compito di preparare i lavori in materia. Ha quindi designato C.W.M. Lustenhouwer relatore generale. Il Comitato economico e sociale ha adottato all`unanimità il 15 settembre 1994, nel corso della 318a sessione plenaria, il seguente parere. 1. Introduzione 1.1. Le PMI ed il settore dell`artigianato rivestono un grande rilievo politico. Mentre nel 1983 è stato necessario istituire un Anno europeo per l`artigianato e le PMI allo scopo di attirare l`attenzione del pubblico e dei responsabili politici sul ruolo che le piccole imprese rivestono in Europa, appare oggi naturale che questa funzione sia riconosciuta ed apprezzata. 1.2. L`Europa ed i suoi cittadini stanno sviluppando sempre più una mentalità imprenditoriale. Dalla seconda relazione dell`Osservatorio europeo () per le PMI risulta ad esempio che ogni anno circa 1,5 milioni di europei decidono di intraprendere un`attività in proprio. Negli ultimi 5 anni infatti il numero di imprese all`interno dell`Unione europea è cresciuto mediamente del 9 % l`anno, mentre nello stesso periodo la crescita della popolazione è stata limitata al 2,5 %. Bisogna precisare inoltre che la percentuale di fallimenti fra le piccole imprese tocca tuttora livelli preoccupanti a causa di vari fattori, come ad esempio la qualità della gestione e l`insufficienza dei finanziamenti. 1.3. Data la situazione, non c`è da stupirsi che la Commissione, nel solco tracciato dal Libro Bianco « Crescita, competitività, occupazione », abbia scelto un approccio integrato per le attività dirette alle PMI (che dovrebbe basarsi sull`art. 130 del Trattato). 2. Il programma integrato 2.1. Il Comitato si compiace che la Commissione, a così breve scadenza dalla pubblicazione del Libro Bianco, abbia intrapreso un tentativo di affrontare in maniera integrata le problematiche legate alle PMI europee, e che le diverse misure già adottate dall`Unione europea a favore delle PMI siano state coordinate fra loro. Resta da vedere se la Commissione abbia veramente raggiunto il suo scopo e se questa integrazione possa essere realmente messa in pratica. 2.2. Un primo esame del programma integrato evidenzia tre punti : 1. Il programma si distingue dagli altri in quanto non prevede nuovi bilanci. Il motivo di ciò è che la maggior parte delle azioni in corso dispone di bilanci propri già stabiliti ed approvati, come risulta dallo schema alla fine del capitolo introduttivo del documento della Commissione. 2. Esso fa riferimento a numerosi altri progetti ed azioni già previsti dall`attuale programma di azione pluriennale per le PMI (). 3. Il numero di azioni effettivamente nuove è limitato. 2.2.1. Detto ciò, è pure difficile per il Comitato capire che cosa renda questa elencazione di azioni e progetti un assieme integrato. Ciò non sminuisce la considerazione del Comitato per le singole parti di questo assieme, sebbene permanga l`opinione che in questo caso l`etichetta non garantisca completamente il contenuto. 2.3. Il Comitato ritiene inoltre che, qualora si voglia realmente giungere ad un quadro logico, nel senso di una nuova concezione della politica orientata sulle PMI, è necessario che all`interno della Commissione esista la volontà politica necessaria al raggiungimento di tale approccio integrato. Ciò richiede, in tutti gli aspetti della politica sociale ed economica dell`Unione, una propensione a studiare gli effetti che le iniziative in programma possono sortire sulle PMI ed il riconoscimento del valore politico di tali effetti. 2.4. Fortunatamente, secondo quanto ritiene il Comitato, di recente si sono delineati primi tentativi in questo senso. Le azioni della Commissione riguardanti ad esempio il finanziamento delle PMI, nonché la recente Comunicazione () e Raccomandazione () della Commissione in merito all`ambiente fiscale delle PMI ne sono eccellenti esempi, di cui il Comitato è lieto di dar pienamente credito alla Commissione. 3. Le nuove azioni 3.1. Semplificazione amministrativa per le imprese Il Comitato appoggia il tentativo della Commissione di contribuire anche da parte europea all`alleggerimento degli adempimenti amministrativi addossati alle imprese negli ultimi anni. Il Comitato ritiene che il Gruppo di esperti in questo settore appena costituito dovrebbe svolgere i propri lavori in stretta collaborazione con le organizzazioni delle PMI in modo da poter effettuare un`analisi realistica dei problemi più urgenti. Il Comitato presuppone che, oltre alla partecipazione del Consiglio e della Commissione all`elaborazione dei rapporti di tale gruppo di lavoro, sia previsto anche un suo coinvolgimento al riguardo che gli consente di esprimere il proprio giudizio. Inoltre sarà indispensabile un certo coordinamento con la commissione di deregolamentazione istituita dal ministro tedesco degli Affari economici, la quale dovrà avanzare proposte di regolamentazione europea tendenti ad abolire o snellire le esistenti regolamentazioni europee (secondarie) anche per sgravare le imprese da inutili pastoie amministrative. 3.2. Concertazione delle iniziative di sostegno alle imprese Tenuto conto delle attuali limitate possibilità di giungere ad una politica delle PMI a livello comunitario, è scontato e naturale che la maggior parte delle iniziative provengano da autorità nazionali e locali. Un certo scambio di esperienze sulle migliori pratiche (best practices) può costituire uno strumento attraverso il quale prevenire una certa inefficienza nella fase di formazione delle politiche. Il Comitato mette comunque in guardia da aspettative esagerate sui risultati di tali scambi, preferendo una delimitazione precisa dei temi da scegliere allo scopo di evitare discussioni troppo lunghe. Inoltre tale dialogo acquisterebbe maggior peso qualora non restasse limitato alla Commissione ed agli Stati membri, ma coinvolgesse anche il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale ed il Comitato delle regioni. Se si vuole che veramente abbia luogo una discussione significativa, sicuramente la convocazione degli incontri consultivi dovrà essere preceduta da un`accurata preparazione, costituita da un`analisi ed una valutazione delle esperienze nazionali. Inoltre, in occasione di questi incontri sarà opportuno consultare le organizzazioni delle PMI : in alcuni casi il giudizio dei rappresentanti di governo su cosa considerare « migliori pratiche » potrebbe infatti differire considerevolmente da quello degli imprenditori stessi. 4. Miglioramento dell`ambiente delle imprese 4.1. Gli argomenti trattati in questo capitolo del programma integrato presentano un carattere eterogeneo, ma sono uniti dalla comune rilevanza di ordine politico. Nella quasi totalità dei casi si tratta infatti di argomenti per i quali è necessario realmente giungere a soluzioni attraverso azioni coordinate a livello sia europeo che nazionale. Il Comitato è favorevole all`intensificazione dell`analisi degli effetti sulle imprese ed attende con interesse un`analisi costi/benefici delle regolamentazioni previste a livello europeo. 4.2. Per ciò che riguarda il tema del trasferimento delle imprese, il Comitato ritiene che l`ampia ed intensa discussione auspicata dalla Commissione in merito alla propria Comunicazione () potrebbe mancare proprio del carattere di esaustività dato che la Comunicazione stessa è stata presentata a fine luglio 1994 e reazioni in proposito dovranno intervenire entro il 31 settembre 1994. È evidente l`impossibilità di reagire in maniera esauriente entro tale termine su un tema così complesso che investe situazioni così diverse negli Stati membri in campo giuridico, fiscale e finanziario. A riprova di ciò si noti che la Commissione acclude alla propria Comunicazione le conclusioni di un congresso sull`argomento risalente al gennaio del 1993. Evidentemente la Commissione, a cui è stato necessario un anno e mezzo per studiare tali conclusioni, si aspetta che le organizzazioni da lei consultate impieghino allo stesso scopo appena tre mesi! Le parti interessate non potranno occuparsi seriamente del problema, cosa che è inaccettabile nel caso di una problematica così importante. 4.3. Il Comitato ritiene inoltre che i problemi concernenti il trasferimento delle imprese e le successioni rientrino principalmente nelle competenze delle autorità nazionali, le quali dovrebbero prendere già da ora tutte le misure atte a prevenire la perdita dei capitali o la chiusura dell`impresa in caso di assenza di un succesore. Una parte consistente delle imprese europee cambierà di proprietario nei prossimi anni, in quanto la generazione di imprenditori degli anni `60, considerata l`età, dovrà o cedere o cessare le attività. Questo processo richiede attenzione e assistenza da parte delle autorità e degli organi di consultazione intermedi affinché le nuove generazioni possano assicurare la continuità dello sviluppo economico in un clima dinamico. 5. I pagamenti tra le imprese 5.1. Il Comitato, ferma restando la posizione assunta nel parere sull`argomento (), attende con interesse la Raccomandazione preannunciata dalla Commissione a questo proposito. La citata cooperazione giudiziaria nel caso dei titoli esecutivi per crediti non contestati costituirebbe, qualora si giungesse ad un accordo pratico, un importante progresso in materia di transazioni trasfrontaliere. 5.2. Infine il Comitato deve rilevare con rammarico che le attività menzionate al paragrafo 1.5. del programma integrato nel quadro dei servizi di prossimità sono esposte in maniera talmente vaga da non offrirgli alcun elemento per pronunciarsi al riguardo, neanche prendendo in considerazione quanto detto in proposito nelle Conclusioni della Presidenza del Vertice Europeo di Corfù (24 e 25 giugno 1994). Il Comitato si riserva la possibilità di tornare su questo tema, dato che la Commissione ha annunciato di voler presentare al Consiglio europeo di Essen, all`inizio di dicembre 1994, un documento approfondito in materia (). 6. Le misure di sostegno 6.1. Il Comitato ritiene che uno dei punti di forza del programma integrato sia la chiarezza a proposito di quanto già viene fatto per le PMI sotto forma di azioni e progetti comunitari. Ciò emerge soprattutto dalla parte del programma che riguarda i programmi di sostegno. Per un certo numero di settori si tratta di progetti già in atto su cui il Comitato si è espresso ad uno stadio precedente. Si rimanda quindi a tali pareri, ad esempio nel caso delle iniziative comunitarie nel quadro dei Fondi strutturali, dell`educazione e formazione e della ricerca e sviluppo. 6.2. Resta però necessaria un`approfondita valutazione di queste attività sul lungo termine. È lecito chiedersi se a seguito degli abbuoni d`interesse accordati siano stati veramente creati nuovi posti di lavoro e se le iniziative comunitarie per le PMI abbiano realmente portato l`imprenditoria ad un livello qualitativo superiore, soprattutto nelle regioni dell`obiettivo 1. Il Comitato è francamente convinto della necessità di un vaglio critico di tali risultati in modo da poterne trarre insegnamenti per il futuro. I rapporti annuali sull`andamento del programma integrato dovrebbero essere accompagnati da una valutazione quantitativa in proposito. 6.3. Infine il Comitato accoglie con favore l`attenzione dedicata dalla Commissione anche in questo quadro alla problematica del finanziamento delle PMI. In particolare il Comitato si compiace vivamente delle iniziative intraprese per migliorare il funzionamento dei mercati finanziari a livello europeo allo scopo di favorire la partecipazione delle PMI, come già risulta da un recente parere del Comitato in proposito (). 7. Conclusioni 7.1. In passato il Comitato si è già espresso riguardo a numerosi aspetti del programma : in questa occasione rinvia pertanto alle precedenti prese di posizione. Data la sintonia di vedute della Commissione e del Comitato riguardo alle linee politiche generali, non è infatti necessario reiterare ora le opinioni a suo tempo espresse. Il Comitato non ha quindi difficoltà a sottoscrivere questo programma, per quanto non possa manifestare grande entusiasmo dato che non viene fornita (o forse non è possibile fornire) alcuna garanzia di un efficiente coordinamento di tutti i suoi aspetti. Il Comitato constata che le diverse attività interessano DG diverse e rientrano nelle responsabilità di diversi membri della Commissione. Di per sé ciò non costituisce un problema, ma per assicurare in concreto un approccio integrato delle politiche delle PMI ed una visione univoca della ponderazione degli interessi in campo allo scopo di mantenere un clima favorevole alle imprese, l`integrazione delle PMI, come sopra esposto, deve costituire un compito politico per l`intera Comunità. 7.2. Quanto esposto richiede l`assegnazione, per le PMI, di un portafoglio con significativo peso politico all`interno della Commissione, nonché un deciso impegno politico del Consiglio per i quali il programma in esame pone le basi e crea la ragion d`essere. Il Comitato spera che, in occasione dell`insediamento della nuova Commissione all`inizio dell`anno prossimo tale visione figuri espressamente nel nuovo programma e nella nuova definizione delle competenze della Commissione stessa. Bruxelles, 15 settembre 1994. Il Presidente del Comitato economico e sociale Susanne TIEMANN () The European Observatory for SME`s, Second Annual Report, 1994, European Network for SME Research, EIM Zoetermeer-NL. () COM(92) 470 def. () COM(94) 206 def. del 25. 5. 1994. () C(94) 1305 def. del 25. 5. 1994. () Comunicazione della Commissione sulla trasmissione delle imprese. Azioni a favore delle PMI, GU n. 204 del 23. 7. 1994. () GU n. C 249 del 13. 9. 1993. () Parere GU n. 295 del 22. 10. 1994 in merito al « Libro Bianco sulla crescita, la competitività e l`occupazione », punto 7. () Parere del CES in merito alla « Comunicazione della Commissione sui problemi finanziari incontrati dalle piccole e medie imprese » [doc. COM(93) 528 def.] del 6. 7. 1994.