29.5.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 162/1


Solo i testi originali UN/ECE hanno effetto giuridico nel quadro del diritto internazionale pubblico. Lo status e la data di entrata in vigore del presente regolamento devono essere controllati nell’ultima versione del documento UN/ECE TRANS/WP.29/343, reperibile al seguente indirizzo:

http://www.unece.org/trans/main/wp29/wp29wgs/wp29gen/wp29fdocstts.html

Regolamento n. 5 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) — Disposizioni uniformi relative all’omologazione dei proiettori sigillati (sealed-beam headlamps — SB) per veicoli a motore che emettono un fascio anabbagliante asimmetrico europeo o un fascio abbagliante o entrambi

Comprendente tutto il testo valido fino a:

serie di modifiche 03 — Data di entrata in vigore: 10 giugno 2014

SOMMARIO

REGOLAMENTO

1.

Campo d’applicazione

2.

Definizioni

3.

Domanda di omologazione

4.

Marcature

5.

Omologazione

6.

Prescrizioni generali

7.

Valori nominali

8.

Illuminamento

9.

Colore

10.

Misurazione dell’abbagliamento

11.

Conformità della produzione

12.

Sanzioni in caso di non conformità della produzione

13.

Modifiche del tipo di proiettore sigillato (unità SB) ed estensione dell’omologazione

14.

Cessazione definitiva della produzione

15.

Disposizioni transitorie

16.

Nomi e indirizzi dei servizi tecnici che effettuano le prove di omologazione e dei servizi amministrativi

ALLEGATI

Allegato 1:

Unità SB per trattori agricoli o forestali e altri veicoli lenti

Allegato 2:

Notifica relativa al rilascio, all’estensione o alla revoca dell’omologazione o alla cessazione definitiva della produzione di un tipo di proiettore sigillato (unità SB) ai sensi del regolamento n. 5

Allegato 3:

Requisiti minimi delle procedure di controllo della conformità della produzione

Allegato 4:

Esempi di marchi di omologazione

Allegato 5:

Prove di stabilità del comportamento fotometrico dei proiettori durante il funzionamento

Allegato 6:

Requisiti delle luci munite di trasparente in materiale plastico - Prove effettuate su trasparenti o campioni di materiale e su luci complete

Appendice 1 -

Ordine cronologico delle prove di omologazione

Appendice 2 -

Metodo di misurazione della diffusione e della trasmissione della luce

Appendice 3 -

Metodo della prova a spruzzo

Appendice 4 -

Prova di aderenza con nastro adesivo

Allegato 7:

Requisiti minimi relativi ai campionamenti effettuati da un ispettore

1.   CAMPO DI APPLICAZIONE (1)

Il presente regolamento si applica ai proiettori sigillati (unità SB) destinati ai veicoli appartenenti alla categoria T (2).

2.   DEFINIZIONI

Ai fini del presente regolamento:

2.1.

«Proiettore sigillato» (in prosieguo denominato «unità SB») indica un proiettore le cui componenti, comprendenti un riflettore, un trasparente e una o più sorgenti luminose elettriche, fanno tutte parte di un insieme integrato che è stato sigillato in fase di fabbricazione e che non può essere smontato senza rendere il proiettore del tutto inutilizzabile;

2.2.

«Trasparente» indica la componente più esterna del proiettore (unità ottica) che trasmette la luce attraverso la superficie illuminante;

2.3.

«Rivestimento» indica il/i prodotto/i applicato/i in uno o più strati sulla superficie esterna di un trasparente.

2.4.

Le unità SB si considerano appartenere a tipi diversi se differiscono tra loro per uno o più dei seguenti aspetti essenziali relativi alla forma o alle caratteristiche:

2.4.1.

denominazione commerciale o marchio;

2.4.2.

caratteristiche del sistema ottico;

2.4.3.

presenza di componenti aggiuntive in grado di modificare gli effetti ottici per riflessione, rifrazione, assorbimento e/o deformazione durante il funzionamento;

2.4.4.

tensione nominale (se l’unica differenza riguarda la tensione nominale, si può attribuire lo stesso numero di omologazione);

2.4.5.

potenza nominale;

2.4.6.

forma del/dei filamento/i;

2.4.7.

tipo di fascio luminoso (anabbagliante, abbagliante o entrambi);

2.4.8.

idoneità alla circolazione a destra oppure alla circolazione a sinistra o ad entrambi i sensi di circolazione;

2.4.9.

colore della luce emessa;

2.4.10.

materiali con cui sono fabbricati il trasparente e l’eventuale rivestimento.

2.5.

«Colore della luce emessa dal dispositivo». Al presente regolamento si applicano le definizioni di colore della luce emessa di cui al regolamento n. 48 e alla serie di modifiche che lo riguardano in vigore al momento della domanda di omologazione.

3.   DOMANDA DI OMOLOGAZIONE

3.1.

La domanda di omologazione va presentata dal titolare della denominazione commerciale o del marchio o dal suo mandatario. La domanda deve specificare:

3.1.1.

se l’unità SB sia destinata a emettere un fascio sia abbagliante che anabbagliante, oppure uno solo di questi fasci;

3.1.2.

nel caso in cui il proiettore sia destinato a emettere un fascio anabbagliante, se esso è destinato alla circolazione sia a destra che a sinistra oppure solo alla circolazione a destra o solo a quella a sinistra;

3.1.3.

se il proiettore sia eventualmente destinato ai trattori agricoli o forestali e ad altri veicoli lenti (v. allegato 1).

3.2.

A tutte le domande di omologazione va allegato quanto segue:

3.2.1.

disegni, in tre esemplari, sufficientemente particolareggiati da permettere l’identificazione del tipo e che illustrino una vista frontale del proiettore (con eventuali particolari della modellatura del trasparente) e una sezione laterale; i disegni devono riportare anche, sia in vista frontale che in vista laterale, il/i filamento/i e la/le schermatura/e in scala 2:1; occorre inoltre indicare la posizione prevista del numero di omologazione e dei simboli aggiuntivi rispetto al cerchio del marchio di omologazione;

3.2.2.

una descrizione tecnica sommaria;

3.2.3.

i campioni di seguito indicati:

3.2.3.1.

per l’omologazione di un’unità SB che emette luce bianca: cinque campioni;

3.2.3.2.

per l’omologazione di un’unità SB che emette luce colorata: un campione a luce colorata e cinque campioni a luce bianca che differiscano dal tipo presentato unicamente per l’assenza di colorazione del trasparente o del filtro.

3.2.3.3.

Nel caso di unità SB diverse tra loro solo perché destinate a emettere luce colorata da un tipo destinato a emettere luce bianca, ma che ha già superato le prove di cui ai paragrafi 6, 7 e 8, basta presentare un campione del tipo a luce colorata da sottoporre solo alle prove di cui al paragrafo 9.

3.2.4.

Per la prova del materiale plastico di cui sono fatti i trasparenti:

3.2.4.1.

tredici trasparenti;

3.2.4.1.1.

sei di essi possono essere sostituiti da sei campioni di materiale, delle dimensioni minime di 60 × 80 mm, aventi una superficie esterna piana o convessa e una zona sostanzialmente piatta (raggio di curvatura non inferiore a 300 mm) nella parte centrale di almeno 15 × 15 mm;

3.2.4.1.2.

ogni trasparente o campione di materiale va fabbricato con lo stesso metodo della produzione di serie;

3.2.4.2.

un riflettore, al quale possano essere applicati i trasparenti secondo le istruzioni del fabbricante.

3.3.

I materiali di cui sono fatti i trasparenti e gli eventuali rivestimenti devono essere accompagnati, se già testati, dal verbale di prova delle rispettive caratteristiche.

3.4.

Prima di rilasciare l’omologazione, l’autorità competente deve verificare l’esistenza di disposizioni soddisfacenti che garantiscano un controllo efficace della conformità della produzione.

4.   MARCATURE (3)

4.1.

Le unità SB presentate per l’omologazione devono recare il marchio o la denominazione commerciale del richiedente.

4.2.

Sul trasparente anteriore esse devono avere uno spazio sufficientemente ampio da poter accogliere il marchio di omologazione e i simboli aggiuntivi di cui al paragrafo 5; tale spazio deve essere indicato nei disegni di cui al paragrafo 3.2.1.

4.3.

Sul trasparente anteriore o sul corpo, vanno indicati i valori della tensione e della potenza nominali del filamento del fascio abbagliante, eventualmente seguiti dal valore della potenza nominale del filamento del fascio anabbagliante.

4.4.

Nel caso delle unità SB progettate per soddisfare i requisiti sia dei paesi con circolazione a destra sia dei paesi con circolazione a sinistra, le due posizioni del proiettore sul veicolo devono essere contrassegnate con le lettere «R/D» per la posizione corrispondente alla circolazione a destra e con le lettere «L/G» per la posizione corrispondente alla circolazione a sinistra.

4.5.

I marchi o le denominazioni commerciali e le marcature di cui al presente paragrafo 4 devono essere chiaramente leggibili e indelebili.

5.   OMOLOGAZIONE

5.1.   Aspetti generali

5.1.1.   Si rilascia l’omologazione se tutti i campioni del tipo di proiettore presentati ai sensi del paragrafo 3 sono conformi alle disposizioni del presente regolamento.

5.1.2.   Se luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate soddisfano i requisiti di più regolamenti, si può apporre un unico marchio di omologazione internazionale purché ciascuna delle luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate sia conforme alle disposizioni ad essa applicabili.

5.1.3.   A ciascun tipo omologato va attribuito un numero di omologazione. La stessa parte contraente non può attribuire lo stesso numero a un altro tipo di proiettore contemplato dal presente regolamento, tranne che in caso di estensione dell’omologazione a un tipo di dispositivo diverso solo per il colore della luce emessa.

5.1.4.   La notifica del rilascio, dell’estensione, del rifiuto o della revoca dell’omologazione o della cessazione definitiva della produzione di un tipo di proiettore ai sensi del presente regolamento va comunicata alle parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento mediante una scheda conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

5.1.5.   Oltre al marchio di cui al paragrafo 4.1, tutti i proiettori conformi a un tipo omologato ai sensi del presente regolamento devono recare negli spazi di cui al paragrafo 4.2 un marchio di omologazione quale descritto ai paragrafi 5.2 e 5.3.

5.2.   Composizione del marchio di omologazione

Il marchio di omologazione si compone:

5.2.1.   di un marchio di omologazione internazionale, che comprende:

5.2.1.1.

un cerchio all’interno del quale è iscritta la lettera «E», seguita dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l’omologazione (4);

5.2.1.2.

il numero di omologazione di cui al paragrafo 5.1.3;

5.2.2.   del/dei simbolo/i aggiuntivo/i seguente/i:

5.2.2.1.

su unità SB che soddisfino solo i requisiti della circolazione a sinistra, una freccia orizzontale rivolta verso la destra di un osservatore che si trovi di fronte al proiettore, cioè verso il lato della strada corrispondente al senso della circolazione;

5.2.2.2.

su unità SB che, mediante un’appropriata regolazione della posizione del proiettore, soddisfino i requisiti di entrambi i sensi di circolazione, una freccia orizzontale con due punte rivolte una verso sinistra e l’altra verso destra;

5.2.2.3.

su proiettori che soddisfino i requisiti del presente regolamento solo per quanto riguardi il fascio anabbagliante, le lettere «SC»;

5.2.2.4.

su proiettori che soddisfino i requisiti del presente regolamento solo per quanto riguardi il fascio abbagliante, le lettere «SR»;

5.2.2.5.

su proiettori che soddisfino i requisiti del presente regolamento per quanto riguardi il fascio sia abbagliante che anabbagliante, le lettere «SCR»;

5.2.2.6.

su proiettori aventi un trasparente di materiale plastico, accanto ai simboli di cui ai paragrafi da 5.2.2.3 a 5.2.2.5 devono essere apposte le lettere «PL»;

5.2.2.7.

in ogni caso, sui certificati di omologazione e sulla scheda di notifica inviate ai paesi che sono parti contraenti dell’accordo e che applicano il presente regolamento occorre indicare il modo di funzionamento utilizzato durante la prova di cui al paragrafo 1.1.1.1 dell’allegato 5 e la/le tensione/i ammessa/e ai sensi del paragrafo 1.1.1.2 dell’allegato 5.

In tali casi, il dispositivo va marcato nel modo che segue:

su unità conformi alle prescrizioni del presente regolamento in cui il filamento del fascio anabbagliante non si accenda simultaneamente a quello di qualsiasi altro dispositivo di illuminazione con il quale sia reciprocamente incorporato:

dopo il simbolo di luce anabbagliante, nel marchio di omologazione va apposta una linea obliqua (/);

5.2.2.8.

accanto ai simboli aggiuntivi sopra menzionati, si possono porre le due cifre del numero di omologazione (attualmente 02) — che indicano la serie di modifiche comprendente le più recenti modifiche tecniche di rilievo apportate al regolamento alla data di rilascio dell’omologazione — e, se necessario, la freccia prescritta;

5.2.2.9.

le marcature e i simboli di cui ai paragrafi 5.2.1 e 5.2.2 devono essere chiaramente leggibili e indelebili anche dopo il montaggio del proiettore sul veicolo.

5.3.   Configurazione del marchio di omologazione

5.3.1.   Luci indipendenti

Le figure da 1 a 9 dell’allegato 4 del presente regolamento sono esempi di configurazione del marchio di omologazione e dei suddetti simboli aggiuntivi.

5.3.2.   Luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate

5.3.2.1.

Se luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate risultano conformi ai requisiti di più regolamenti, si può apporre un unico marchio di omologazione internazionale consistente in un cerchio con iscritta la lettera «E» seguita dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l’omologazione e dal numero di omologazione. Su luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate, il marchio di omologazione può essere apposto ovunque, purché:

5.3.2.1.1.

sia visibile dopo la loro installazione;

5.3.2.1.2.

non possa essere rimosso alcun elemento delle luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate destinato a trasmettere luce, senza rimuovere al tempo stesso anche il marchio di omologazione.

5.3.2.2.

Il simbolo di identificazione di ciascuna luce, conforme al regolamento ai sensi del quale è stata rilasciata l’omologazione, la serie di modifiche comprendenti le più recenti modifiche tecniche di rilievo apportate al regolamento alla data di rilascio dell’omologazione e la freccia eventualmente prescritta, vanno indicati nel modo che segue:

5.3.2.2.1.

sulla superficie appropriata di uscita della luce,

5.3.2.2.2.

o in gruppo, in modo che ciascuna delle luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate possa essere chiaramente identificata (cfr. quattro possibili esempi all’allegato 4).

5.3.2.3.

Le dimensioni delle parti che compongono un marchio di omologazione unico non devono essere inferiori alle dimensioni minime prescritte per il più piccolo dei marchi unici dal regolamento ai sensi del quale è stata rilasciata l’omologazione.

5.3.2.4.

A ciascun tipo omologato va attribuito un numero di omologazione. La stessa parte contraente non può attribuire lo stesso numero a un altro tipo di luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate disciplinate dal presente regolamento.

5.3.2.5.

L’allegato 4, figura 10, del presente regolamento dà alcuni esempi di configurazione dei marchi di omologazione per luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate con tutti i simboli aggiuntivi di cui sopra.

5.3.3.   Luci il cui trasparente è usato per tipi di proiettori diversi e che possono essere reciprocamente incorporate o raggruppate con altre luci

Si applicano le disposizioni di cui al paragrafo 5.3.2.

5.3.3.1.

Inoltre, se viene usato lo stesso trasparente, questo può recare i vari marchi di omologazione relativi ai vari tipi di proiettori o di unità, purché sul corpo principale del proiettore, anche nel caso in cui non possa essere separato dal trasparente, vi sia lo spazio prescritto al paragrafo 4.2 e sia apposto il marchio di omologazione delle funzioni effettive.

Se tipi differenti di proiettori hanno lo stesso corpo principale, si possono apporre su quest’ultimo i vari marchi di omologazione.

5.3.3.2.

Esempi di configurazione dei marchi di omologazione relativi a questo caso sono riportati nell’allegato 4, figura 11.

6.   PRESCRIZIONI GENERALI

6.1.

Ciascun campione deve soddisfare le prescrizioni del presente paragrafo 6, dei paragrafi 7 e 8 e, se necessario, del paragrafo 9.

6.2.

Le unità SB devono essere costruite in modo che in condizioni d’impiego normali, e malgrado le vibrazioni cui possano essere sottoposte, mantengano le caratteristiche fotometriche prescritte e continuino a funzionare correttamente.

6.2.1.

I proiettori devono essere muniti di un dispositivo che consenta di regolarli sul veicolo in modo da soddisfare le norme a essi relative. Non è necessario che tale dispositivo sia montato sulle unità SB, purché l’uso di tali proiettori sia limitato a veicoli sui quali la regolazione dei proiettori può essere effettuata con altri mezzi. Se un’unità SB che emette un fascio abbagliante e un’unità SB che emette un fascio anabbagliante sono montate come sottogruppi scambiabili in modo da formare un’unità composita, il dispositivo di regolazione deve consentire di regolare ciascuna unità SB separatamente.

6.2.2.

Ciò non si applica tuttavia agli insiemi di proiettori in cui riflettori sono indivisibili. A questo tipo di proiettori si applicano le prescrizioni del paragrafo 8. del presente regolamento. Se il fascio abbagliante è prodotto da più sorgenti luminose, si utilizzano tutte le funzioni combinate corrispondenti al fascio abbagliante per determinare il valore massimo dell’illuminamento (E max).

6.3.

I terminali devono essere collegati elettricamente solo al/ai filamento/i appropriato/i e devono essere robusti e solidamente fissati all’unità.

6.4.

Se i proiettori sono circolari, essi devono presentare tutte le caratteristiche fisiche e i collegamenti elettrici illustrati in una delle tavole da SB2 a SB7 nell’allegato 4 e rispettare le dimensioni indicate in tale tavola.

6.5.

Le unità SB progettate per soddisfare i requisiti sia dei paesi con circolazione a destra che dei paesi con circolazione a sinistra, possono essere adattate a un determinato senso di circolazione con una opportuna regolazione iniziale all’atto del montaggio sul veicolo o mediante regolazione selettiva dell’utente. Tali regolazioni iniziali o selettive possono consistere, ad esempio, nel bloccaggio angolare del proiettore rispetto al veicolo. In ogni caso devono essere possibili solo due posizioni angolari ben precise, ciascuna corrispondente a un determinato senso di circolazione (a destra o a sinistra), e deve essere impossibile per progetto lo spostamento accidentale da una posizione all’altra o la regolazione in una posizione intermedia. La conformità a quanto prescritto dal presente paragrafo va verificata con un’ispezione visiva e, se necessario, con un montaggio di prova.

6.6.

Affinché il funzionamento non provochi variazioni eccessive delle prestazioni fotometriche, si effettuano prove complementari ai sensi dell’allegato 5.

6.7.

Se il trasparente del proiettore è di materiale plastico, le prove si effettuano ai sensi dell’allegato 6.

7.   VALORI NOMINALI

7.1.

I valori della tensione nominale sono: 6, 12 e 24 volt (5).

7.2.

La potenza consumata alla tensione di prova da un’unità SB presentata per l’omologazione non deve superare la potenza nominale indicata sull’unità in misura superiore alla percentuale specificata nella tabella 1. Non esiste un limite inferiore di tolleranza della potenza, ma si devono ottenere i valori minimi di illuminamento di cui al paragrafo 8.8, tabella 2.

Tabella 1

 

Unità circolari di 180 mm di diametro

Unità circolari di 145 mm di diametro

Tensione nominale:

6

12

6

12

Tensione di prova

6

12

6

12

 

Potenza nominale e tolleranza ammessa

Filamenti doppi (6)

Fascio abbagliante

60 + 0 %

37,5 + 0 %

Fascio anabbagliante

50 + 0 %

50 + 0 %

Filamento del fascio abbagliante soltanto

75 + 0 %

50 + 0 %

Filamento del fascio anabbagliante soltanto

50 + 0 %

50 + 0 %

8.   ILLUMINAMENTO (7)

8.1.

Le unità SB devono essere fabbricate in modo da emettere luce non abbagliante ma sufficiente come fascio anabbagliante e un buon illuminamento come fascio abbagliante.

8.2.

Per verificare l’illuminamento prodotto dall’unità, si usa uno schermo posto verticalmente davanti all’unità, alla distanza di 25 m, e perpendicolarmente all’asse di quest’ultima (cfr. allegato 4, tavole SB8a e SB8b).

8.3.

Il fascio anabbagliante deve dar luogo a una linea di demarcazione sufficientemente netta da consentire, con il suo aiuto, un allineamento soddisfacente. La linea di demarcazione deve essere una retta orizzontale sul lato opposto al senso di circolazione per il quale è previsto il proiettore; sull’altro lato, la linea di demarcazione deve essere orizzontale o situata all’interno di un angolo di 15° al di sopra del piano orizzontale.

8.4.

L’unità SB deve essere orientata in modo che sul fascio anabbagliante:

8.4.1.

in caso di unità destinate alla circolazione a destra, la linea di demarcazione sulla metà sinistra dello schermo (8) sia orizzontale, mentre in caso di unità destinate alla circolazione a sinistra, la linea di demarcazione sulla metà destra dello schermo sia orizzontale;

8.4.2.

tale parte orizzontale della linea di demarcazione si trovi, sullo schermo, 25 cm al di sotto del piano orizzontale che passa per il centro focale dell’unità (cfr. allegato 4, tavole SB8a e SB8b);

8.4.3.

lo schermo sia disposto come indicato nell’allegato 4, tavole SB8a ed SB8b  (9).

8.5.

Così orientata, se l’omologazione è richiesta per il solo fascio anabbagliante (10), l’unità deve soddisfare le prescrizioni di cui al paragrafo 8.8; se è destinata a emettere un fascio anabbagliante e uno abbagliante, deve soddisfare le prescrizioni di cui ai paragrafi 8.8 e 8.9.

8.6.

Se un’unità SB orientata nel modo sopraindicato non soddisfa le prescrizioni di cui ai paragrafi 8.8 e 8.9, è consentito variarne l’allineamento purché l’asse del fascio non si sposti lateralmente di più di 1° (= 44 cm) verso destra o verso sinistra (11). Per facilitare l’allineamento mediante la linea di demarcazione, l’unità può essere parzialmente occultata perché la linea di demarcazione risalti in modo più netto.

8.7.

Se un’unità SB emette solo un fascio abbagliante, essa dev’essere orientata in modo che la zona di illuminamento massimo sia centrata sul punto di intersezione HV delle linee hh e vv; tale unità deve soddisfare solo le prescrizioni di cui al paragrafo 8.9.

8.8.

L’illuminamento prodotto sullo schermo dal fascio anabbagliante deve soddisfare i seguenti requisiti:

Tabella 2

Punto sullo schermo di misurazione

Illuminamento prescritto, in lux

Unità SB per circolazione a destra

Unità SB per circolazione a sinistra

Minimo

Massimo

B 50 L

B 50 L

0,3

75 R

B 75 L

6

50 R

B 50 L

6

-

B 25 L

25 R

1,5

25 R

B 25 L

1,5

Punto d’energia nella zona III

0,7

Punto d’energia nella zona IV

2

Punto d’energia nella zona I

20

8.8.1.

In nessuna delle zone I, II, III e IV si devono riscontrare variazioni laterali che nuocciano a una buona visibilità.

8.8.2.

Le unità SB che devono soddisfare i requisiti della circolazione sia a destra che a sinistra devono soddisfare, per ognuna delle due posizioni di regolazione, i suddetti requisiti per il corrispondente senso di circolazione.

8.9.

In caso di un’unità SB destinata a emettere un fascio abbagliante e un fascio anabbagliante, le misurazioni dell’illuminamento prodotto sullo schermo dal fascio abbagliante vanno effettuate con lo stesso allineamento e la stessa tensione dell’unità usati per le misurazioni di cui al paragrafo 8.8.

8.10.

L’illuminamento prodotto sullo schermo dal fascio abbagliante deve soddisfare i seguenti requisiti:

8.10.1.

il punto HV d’intersezione delle linee hh e vv deve trovarsi all’interno dell’isolux corrispondente al 90 % dell’illuminamento massimo. Il valore massimo deve essere di almeno 32 lux;

8.10.2.

partendo dal punto HV l’illuminamento dev’essere, in senso orizzontale verso destra e verso sinistra, pari ad almeno 16 lux fino a una distanza di 1,125 m e pari ad almeno 4 lux fino a una distanza di 2,25 m.

8.11.

I valori dell’illuminamento dello schermo indicati ai paragrafi 8.8 e 8.9 devono essere misurati mediante una cellula fotoelettrica avente una superficie utile compresa in un quadrato di 65 mm di lato.

9.   COLORE

La luce emessa dev’essere bianca.

10.   VALUTAZIONE DELL’ABBAGLIAMENTO

L’abbagliamento causato dal fascio anabbagliante delle unità SB deve essere misurato (12).

11.   CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

11.1.

I proiettori omologati ai sensi del presente regolamento devono essere costruiti in modo da essere conformi al tipo omologato, devono cioè soddisfare i requisiti di cui ai paragrafi 8 e 9.

11.2.

Per verificare che le disposizioni di cui al paragrafo 11.1 siano soddisfatte, occorre effettuare appropriati controlli della produzione.

11.3.

In particolare, il titolare dell’omologazione deve:

11.3.1.

aver predisposto procedure per un controllo efficace della qualità dei prodotti;

11.3.2.

aver accesso all’attrezzatura di controllo necessaria per verificare la conformità a ciascun tipo omologato;

11.3.3.

garantire che i risultati delle prove siano registrati e che la relativa documentazione sia mantenuta disponibile per un periodo stabilito d’accordo con il servizio amministrativo;

11.3.4.

analizzare i risultati di ciascun tipo di prova al fine di verificare e stabilizzare le caratteristiche del prodotto, tenendo conto delle variazioni della produzione industriale;

11.3.5.

garantire che, per ciascun tipo di prodotto, siano effettuate almeno le prove prescritte nell’allegato 3 del presente regolamento;

11.3.6.

qualora i campioni raccolti non risultassero conformi al tipo di prova considerato, provvedere a un nuovo campionamento e a un’altra prova. Devono essere prese tutte le disposizioni necessarie a ristabilire la conformità della corrispondente produzione.

11.4.

L’autorità competente che ha rilasciato l’omologazione può verificare in qualsiasi momento i metodi di controllo della conformità applicati in ciascuna unità di produzione.

11.4.1.

Durante le ispezioni, i registri delle prove e del controllo della produzione devono essere messi a disposizione dell’ispettore.

11.4.2.

L’ispettore può prelevare campioni a caso e sottoporli a prova nel laboratorio del fabbricante. Il numero minimo di campioni può essere calcolato in funzione dei risultati dei controlli del fabbricante stesso.

11.4.3.

Se il livello qualitativo è insoddisfacente o se è necessario verificare la validità delle prove effettuate ai sensi del paragrafo 11.4.2, l’ispettore preleva dei campioni da inviare al servizio tecnico che ha effettuato le prove di omologazione in conformità ai criteri di cui all’allegato 7.

11.4.4.

L’autorità competente può effettuare qualsiasi prova prescritta nel presente regolamento. Tali prove si effettuano su campioni scelti a caso senza interferire con le consegne programmate del fabbricante e in conformità ai criteri di cui all’allegato 7.

11.4.5.

L’autorità competente cerca di effettuare un’ispezione ogni 2 anni. La frequenza di ispezione è tuttavia decisa dall’autorità competente a sua discrezione e in base alla fiducia riposta nei sistemi adottati per garantire un controllo efficace della conformità della produzione. Se emergono risultati negativi, l’autorità competente adotta tutte le disposizioni necessarie a ristabilire quanto prima la conformità della produzione.

11.5.

Proiettori con difetti evidenti non sono presi in considerazione.

11.6.

Il marchio di riferimento non viene preso in considerazione.

12.   SANZIONI IN CASO DI NON CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

12.1.

L’omologazione rilasciata a un’unità SB ai sensi del presente regolamento può essere revocata se i suesposti requisiti non sono soddisfatti o se un’unità recante il marchio di omologazione non è conforme al tipo omologato.

12.2.

Se una parte contraente dell’accordo che applica il presente regolamento revoca un’omologazione precedentemente rilasciata, ne informa immediatamente le altre parti contraenti che applicano il presente regolamento mediante una scheda di notifica conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

13.   MODIFICHE DEL TIPO DI PROIETTORE SIGILLATO (UNITÀ SB) ED ESTENSIONE DELL’OMOLOGAZIONE

13.1.

Qualsiasi modifica del tipo di proiettore sigillato (unità SB) deve essere notificata al servizio amministrativo che ha omologato il tipo di proiettore sigillato (unità SB). Tale servizio può:

13.1.1.

ritenere che le modifiche apportate non abbiano alcuna incidenza negativa di rilievo e che comunque il proiettore sigillato (unità SB) continui a soddisfare i requisiti; oppure

13.1.2.

chiedere un altro verbale di prova al servizio tecnico che effettua le prove.

13.2.

La conferma o il rifiuto dell’omologazione, con indicazione delle modifiche apportate, vanno comunicati alle parti dell’accordo che applicano il presente regolamento, secondo la procedura di cui al paragrafo 5.1.4.

13.3.

L’autorità competente che ha rilasciato l’estensione dell’omologazione deve attribuire un numero di serie a ogni scheda di notifica compilata per tale estensione e informare le altre parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento mediante una scheda di notifica conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

14.   CESSAZIONE DEFINITIVA DELLA PRODUZIONE

Se il titolare dell’omologazione cessa del tutto di fabbricare un dispositivo omologato ai sensi del presente regolamento, ne deve informare l’autorità che ha rilasciato l’omologazione. Ricevuta la notifica, quest’ultima informa le altre parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento per mezzo di un modulo di notifica conforme al modello di cui all’Allegato 2 del presente regolamento.

15.   DISPOSIZIONI TRANSITORIE

15.1.

Trascorsi dodici mesi dalla data ufficiale di entrata in vigore della serie 03 del presente regolamento, le parti contraenti che applicano il presente regolamento devono cessare di rilasciare omologazioni ai sensi del presente regolamento.

15.2.

Le parti contraenti che applicano il presente regolamento non possono rifiutare di rilasciare estensioni dell’omologazione ai sensi della presente e di qualsiasi serie precedente di modifiche, apportate al presente regolamento.

15.3.

Le omologazioni in vigore, rilasciate prima della data ufficiale di entrata in vigore della serie 03 del presente regolamento nonché tutte le estensioni delle omologazioni, comprese quelle rilasciate successivamente ai sensi di una precedente serie di modifiche del presente regolamento, restano valide.

15.4.

Le parti contraenti che applicano il presente regolamento devono continuare a rilasciare omologazioni di proiettori ai sensi della presente e di qualsiasi serie precedente di modifiche apportate al presente regolamento, purché i proiettori siano considerati pezzi di ricambio destinati a essere montati su veicoli in circolazione.

15.5.

Le parti contraenti che applicano il presente regolamento devono continuare a permettere il montaggio di proiettori omologati ai sensi del presente regolamento su un veicolo o su un tipo di veicolo.

15.6.

Le parti contraenti che applicano il presente regolamento devono continuare a permettere il montaggio o l’uso su un veicolo in circolazione di un proiettore omologato ai sensi del presente regolamento, modificato ai sensi di qualsiasi serie precedente di modifiche, purché il proiettore sia considerato un pezzo di ricambio.

16.   NOMI E INDIRIZZI DEI SERVIZI TECNICI CHE EFFETTUANO LE PROVE DI OMOLOGAZIONE E DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI

Le parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento devono comunicare al segretariato delle Nazioni Unite i nomi e gli indirizzi dei servizi tecnici che effettuano le prove di omologazione e dei servizi amministrativi che rilasciano l’omologazione, ai quali devono essere inviate le schede attestanti il rilascio, l’estensione, il rifiuto o la revoca dell’omologazione, emessi in altri paesi.


(1)  Il presente regolamento non impedisce che una parte dell’accordo che applica il presente regolamento vieti la combinazione di un proiettore munito di trasparente di materiale plastico, omologato ai sensi del presente regolamento, con un dispositivo tergifari meccanico (munito di spazzole).

(2)  Quali definiti nell’allegato 7 della risoluzione consolidata sulla costruzione dei veicoli (R.E.3) (documento TRANS/WP.29/78/Rev.1/Amend.2. modificato da ultimo da Amend.4).

(3)  Per le unità SB progettate per soddisfare i requisiti di un solo senso di circolazione (a sinistra oppure a destra), si raccomanda inoltre di delineare in modo indelebile, sulla parte anteriore del trasparente, la superficie che può essere oscurata per non disturbare gli utenti di un paese in cui il senso di circolazione sia opposto a quello cui era destinata l’unità SB. Questa marcatura non è tuttavia necessaria se il disegno indica chiaramente tale zona.

(4)  I numeri distintivi delle parti contraenti dell’accordo del 1958 sono riportati nell’allegato 3 della risoluzione consolidata sulla costruzione dei veicoli (R.E.3), documento TRANS/WP.29/78/Rev.2/Amend.1.

(5)  Unità a 24 volt sono in fase di studio.

(6)  Nel caso di unità SB con due filamenti, si possono presentare all’omologazione campioni per entrambe le funzioni o solo per il fascio anabbagliante.

(7)  Tutte le misurazioni fotometriche devono essere effettuate alla tensione di prova indicata al paragrafo 7.

(8)  Lo schermo di prova dev’essere sufficientemente largo da permettere l’esame della linea di demarcazione su un’ampiezza di almeno 5° a partire dalla linea v-v.

(9)  In caso di un’unità destinata a soddisfare i requisiti del presente regolamento per il solo fascio anabbagliante, se la direzione dell’asse focale diverge sensibilmente dalla direzione generale del fascio luminoso, l’aggiustamento laterale va fatto in modo da soddisfare al meglio i requisiti di illuminamento nei punti 75 R e 50 R per la circolazione a destra e nei punti 75 L e 50 L per la circolazione a sinistra.

(10)  Un’unità progettata per emettere un fascio anabbagliante può incorporare un fascio abbagliante non conforme alle prescrizioni.

(11)  Il limite del riallineamento orizzontale di 1° verso destra o verso sinistra non è incompatibile con un riallineamento verticale, che è limitato dalle sole condizioni di cui al paragrafo 8.9.

(12)  Questa prescrizione sarà oggetto di una raccomandazione destinata alle amministrazioni.


ALLEGATO 1

UNITÀ SB PER TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI E ALTRI VEICOLI LENTI

1.

Le disposizioni del presente regolamento si applicano anche all’omologazione di unità SB speciali per trattori agricoli o forestali e altri veicoli lenti, destinate a emettere un fascio sia abbagliante che anabbagliante e aventi un diametro (1)/inferiore a 160 mm, con le seguenti modifiche:

1.1.

L’illuminamento minimo prescritto al paragrafo 8.8 del presente regolamento va ridotto secondo il rapporto

Formula

a seconda dei limiti inferiori assoluti che seguono:

 

3 lux nel punto 75 R o nel punto 75 L;

 

5 lux nel punto 50 R o nel punto 50 L;

 

1,5 lux nella zona IV;

1.2.

Al posto dei i simboli previsti al paragrafo 5.2.2 del presente regolamento, l’unità va contrassegnata con le lettere «SM». racchiuse in un triangolo capovolto.


(1)  Se l’area proiettata del riflettore non è circolare, il diametro deve essere quello di un cerchio avente la stessa superficie dell’area proiettata della superficie apparente utile del riflettore.


ALLEGATO 2

NOTIFICA

[Formato massimo: A4 (210 × 297 mm)]

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ALLEGATO 3

REQUISITI MINIMI RELATIVI ALLE PROCEDURE DI CONTROLLO DELLA CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

1.   ASPETTI GENERALI

1.1.   I requisiti di conformità si considerano soddisfatti da un punto di vista meccanico e geometrico se, nell’ambito di quanto prescritto dal presente regolamento, le divergenze non oltrepassano i limiti delle inevitabili tolleranze di fabbricazione.

1.2.   Riguardo alle prestazioni fotometriche, non va contestata la conformità dei proiettori di serie se nelle prove delle prestazioni fotometriche di un qualsiasi proiettore scelto a caso:

1.2.1.

nessuno dei valori misurati differisce in senso sfavorevole dai valori prescritti dal presente regolamento di più del 20 %. Per i valori B 50 L (o R) e per la zona III, lo scostamento sfavorevole massimo può essere rispettivamente:

B 50 L (o R)

:

0,2 lx, pari al 20 %

0,3 lx, pari al 30 %

Zona III

:

0,3 lx, pari al 20 %

0,45 lx, pari al 30 %

1.2.2.

o se

1.2.2.1.

nel caso del fascio anabbagliante, i valori prescritti nel presente regolamento sono soddisfatti nel punto HV (con una tolleranza di +0,2 lx) e, rispetto a tale orientamento, in almeno un punto di ciascuna area delimitata sullo schermo di misura (a 25 m) da un cerchio di 15 cm di raggio attorno ai punti B 50 L (o R) (1) (con una tolleranza di +0,1 lx), 75 R (o L), 25 R, 25 L, e nell’intera area della zona IV che non si trova a più di 22,5 cm sopra la linea 25 R e 25 L;

1.2.2.2.

e se, nel caso del fascio abbagliante, con HV all’interno dell’isolux 0,75 Emax, si registra una tolleranza di +20 % per i valori massimi e -20 % per i valori minimi dei valori fotometrici in qualsiasi punto di misurazione specificato al paragrafo 8.10. del presente regolamento..

1.2.3.

Se i risultati delle prove descritte ai paragrafi precedenti non sono conformi alle prescrizioni, l’allineamento del proiettore può essere modificato, ma senza spostare lateralmente l’asse del fascio di oltre 1° verso destra o verso sinistra (2).

1.3.   Per verificare lo spostamento in senso verticale della linea di demarcazione sotto l’influenza del calore, occorre attenersi alla seguente procedura:

si sottopone a prova uno dei proiettori campione secondo la procedura di cui all’allegato 5, paragrafo 2.1. dopo averlo sottoposto per 3 volte consecutive al ciclo descritto all’allegato 5, paragrafo 2.2.2.

Il proiettore si considera accettabile se Δr non supera 1,5 mrad.

Se tale valore è compreso tra 1,5 mrad e 2,0 mrad, occorre sottoporre a prova un secondo proiettore; dopo la prova, la media dei valori assoluti rilevati su entrambi i campioni non deve superare 1,5 mrad.

1.4.   Le coordinate cromatiche devono essere rispettate.

2.   REQUISITI MINIMI PER LA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DA PARTE DEL FABBRICANTE

Per ciascun tipo di proiettore, il titolare del marchio di omologazione deve effettuare, a intervalli regolari, almeno le prove che seguono. Le prove vanno effettuate secondo quanto disposto dal presente regolamento.

Se rispetto al tipo di prova interessato un campione risulta non conforme, occorre scegliere un nuovo campione ed effettuare un’altra prova. Il fabbricante deve intervenire per garantire la conformità della produzione interessata.

2.1.   Natura delle prove

Le prove di conformità di cui al presente regolamento devono riguardare le caratteristiche fotometriche e la verifica dello spostamento in senso verticale della linea di demarcazione sotto l’effetto del calore.

2.2.   Metodi da usare nelle prove

2.2.1.

In generale, le prove vanno eseguite secondo i metodi descritti nel presente regolamento.

2.2.2.

Le prove di conformità effettuate dal fabbricante possono seguire metodi equivalenti se consentiti dall’autorità competente che effettua le prove di omologazione. Il fabbricante deve comprovare che i metodi impiegati sono equivalenti a quelli indicati nel presente regolamento.

2.2.3.

L’applicazione dei paragrafi 2.2.1 e 2.2.2 richiede una taratura regolare della strumentazione di prova e la sua correlazione con i rilievi effettuati da un’autorità competente.

2.2.4.

I metodi di riferimento devono comunque essere quelli del presente regolamento, soprattutto ai fini del campionamento e della verifica amministrativa.

2.3.   Natura del campionamento

I campioni di proiettori vanno selezionati a caso dalla fabbricazione di un lotto omogeneo. Per lotto omogeneo si intende una serie di proiettori dello stesso tipo, definita in base ai metodi di produzione del fabbricante.

La verifica riguarda in generale la produzione di serie di singoli stabilimenti. Tuttavia un fabbricante può raggruppare rilevazioni su uno stesso tipo di proiettore prodotto in più stabilimenti, purché essi lavorino con lo stesso sistema di qualità e di gestione della qualità.

2.4.   Caratteristiche fotometriche misurate e registrate

Sui proiettori del campione le misurazioni fotometriche vanno effettuate nei punti stabiliti nel regolamento; la rilevazione si limita ai punti Emax, HV (3), HL, HR (4) per il fascio abbagliante e ai punti B 50 L (o R), HV, 75 R (o L) e 25 L (o R) per il fascio anabbagliante (cfr. figura nell’allegato 4).

2.5.   Criteri di accettabilità

Il fabbricante deve fare un’analisi statistica dei risultati delle prove e definire, d’accordo con l’autorità competente, i criteri di accettabilità della sua produzione per soddisfare le prescrizioni relative al controllo della conformità della produzione di cui al paragrafo 12.1 del presente regolamento.

I criteri di accettabilità devono essere tali che, con un grado di affidabilità del 95 %, la probabilità minima di superare un controllo casuale in conformità all’allegato 7 (primo campionamento) sia di 0,95.


(1)  Le lettere tra parentesi si riferiscono ai proiettori destinati alla circolazione a sinistra.

(2)  Un’unità progettata per emettere un fascio anabbagliante può incorporare un fascio abbagliante non conforme alle prescrizioni.

(3)  Se il fascio abbagliante è reciprocamente incorporato con il fascio anabbagliante, HV, in caso di fascio abbagliante, dev’essere lo stesso punto di misurazione usato per il fascio anabbagliante.

(4)  HL e HR: punti di «hh», situati a 1,125 m a sinistra e a destra rispettivamente del punto HV.


ALLEGATO 4

ESEMPI DI MARCHI DI OMOLOGAZIONE

Figura 1

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L’unità SB su cui è stato apposto questo marchio di omologazione è stata omologata nei Paesi Bassi (E4), è conforme al presente regolamento, modificato dalla serie di modifiche 02, riguardo al fascio sia abbagliante che anabbagliante (SCR) ed è destinata unicamente alla circolazione a destra.

NOTA:

Il numero di omologazione e il/i simbolo/i aggiuntivo/i deve/devono essere posizionati in prossimità del cerchio, sopra o sotto la lettera «E», oppure a destra o a sinistra della stessa. Le cifre del numero di omologazione devono trovarsi sullo stesso lato della lettera «E» ed essere orientate nella stessa direzione.

Il simbolo o i simboli aggiuntivi devono essere collocati in posizione diametralmente opposta al numero di omologazione.

Nei numeri di omologazione, evitare la numerazione romana per non creare confusione con altri simboli.

Figura 2

Figura 3a

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Figura 3b

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L’unità SB su cui è stato apposto questo marchio di omologazione è un proiettore conforme al presente regolamento, riguardo al fascio sia anabbagliante che abbagliante, e destinato:

unicamente alla circolazione a sinistra.

ai due sensi di circolazione, mediante un’opportuna regolazione del proiettore.

Figura 4

Figura 5

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L’unità SB su cui è stato apposto questo marchio di omologazione è un proiettore munito di trasparente in materiale plastico, che soddisfa i requisiti del presente regolamento riguardo al solo fascio anabbagliante ed è destinato:

a entrambi i sensi di circolazione

unicamente alla circolazione a destra

Figura 6

Figura 7

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L’unità SB su cui è stato apposto questo marchio di omologazione è un proiettore munito di trasparente in materiale plastico che soddisfa i requisiti del presente regolamento:

riguardo al solo fascio anabbagliante; è destinato unicamente alla circolazione a sinistra

riguardo al solo fascio abbagliante.

Figura 8

Figura 9

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Identificazione di un proiettore conforme ai requisiti del regolamento n. 5

Riguardo al fascio sia anabbagliante che abbagliante e destinato unicamente alla circolazione a destra

Riguardo al solo fascio anabbagliante e destinato unicamente alla circolazione a destra

Il filamento del fascio anabbagliante non deve essere acceso simultaneamente al filamento del fascio abbagliante e/o a qualsiasi altra luce reciprocamente incorporata.

Figura 10

Esempi di marcatura semplificata per luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate

(Le linee verticali e orizzontali schematizzano la forma del dispositivo di segnalazione luminosa e non fanno parte del marchio di omologazione).

Modello A

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Modello B

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Modello C

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Modello D

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NOTA:

I quattro esempi soprariportati corrispondono a un dispositivo di segnalazione luminosa recante un marchio di omologazione relativo a:

una luce di posizione anteriore omologata ai sensi della serie di modifiche 01 del regolamento n. 7;

un proiettore conforme al presente regolamento per il fascio anabbagliante ed il fascio abbagliante, destinato ad entrambi i sensi di circolazione e munito di trasparente in materiale plastico;

una luce fendinebbia anteriore omologata ai sensi della serie di modifiche 02 del regolamento n. 19 e che incorpora un trasparente in materiale plastico;

un indicatore di direzione anteriore appartenente alla categoria 1 a, omologato ai sensi della serie di modifiche 02 del regolamento n. 6.

Figura 11

Luce reciprocamente incorporata a un proiettore

Esempio 1

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Questo esempio si riferisce alla marcatura di un trasparente in materiale plastico destinato a diversi tipi di proiettori e cioè:

 

a un proiettore con un fascio anabbagliante destinato a entrambi i sensi di circolazione e un fascio abbagliante, omologato in Germania (E1) ai sensi del regolamento n. 5, modificato dalla serie di modifiche 02, reciprocamente incorporato a una luce di posizione anteriore omologata ai sensi della serie di modifiche 01 del regolamento n. 7;

oppure:

a un proiettore, con un fascio anabbagliante destinato a entrambi i sensi di circolazione e un fascio abbagliante avente un’intensità massima compresa tra 86 250 e 101 250 candele, omologato in Germania (E1) ai sensi del regolamento n. 31, modificato dalla serie di modifiche 02, reciprocamente incorporato alla stessa luce di posizione anteriore del caso precedente;

ovvero:

a uno dei due proiettori di cui sopra omologato come luce singola.

Sul corpo principale del proiettore si appone il solo numero di omologazione valido, ad esempio:

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oppure

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oppure

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oppure

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Figura 11

Esempio 2

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Questo esempio si riferisce alla marcatura di un trasparente utilizzato in un insieme di due proiettori, omologato in Germania (E1) e che consta di un proiettore, che emette un fascio anabbagliante destinato a entrambi i sensi di circolazione e un fascio abbagliante ai sensi del regolamento n. 1, e di un proiettore che emette un fascio abbagliante ai sensi del regolamento n. 5.

Tavola SB2 — unità SB, diametro 180 mm (7 in), tipo 2 doppio fascio (anabbagliante e abbagliante)

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Tavola SB3 - unità SB, diametro 180 mm (7in), tipo 1 fascio unico (solo abbagliante)

Tutte le dimensioni sono in millimetri

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Tavola SB4 - unità SB, diametro 180 mm (7in), tipo 2 fascio unico (solo anabbagliante)

Tutte le dimensioni sono in millimetri

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Tavola SB5 - unità SB, diametro 145 mm (5,75 in), tipo 1 fascio unico (solo abbagliante)

Tutte le dimensioni sono in millimetri

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Tavola SB6 - unità SB, diametro 145 mm (5,75 in), tipo 2 doppio fascio (anabbagliante e abbagliante)

Tutte le dimensioni sono in millimetri

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Tavola SB7 - unità SB, diametro 145 mm (5,75 in), tipo 1 fascio unico (solo anabbagliante)

Tutte le dimensioni sono in millimetri

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Tavole SB8-a ed SB8-b — Schermi di misurazione

A.   Proiettore per circolazione a destra

(dimensioni in mm)

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h-h: piano orizzontale

passanti per il punto focale del proiettore

v-v: piano verticale

B.   Proiettore per circolazione a sinistra

(dimensioni in mm)

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h-h: piano orizzontale

passanti per il punto focale del proiettore

v-v: piano verticale


ALLEGATO 5

PROVE DI STABILITA DEL COMPORTAMENTO FOTOMETRICO DEI PROIETTORI DURANTE IL FUNZIONAMENTO

PROVE SU PROIETTORI COMPLETI

Dopo aver misurato i valori fotometrici ai sensi delle prescrizioni del presente regolamento nei punti Emax per il fascio abbagliante e HV, 50 R, B 50 L per il fascio anabbagliante (o HV, 50 L, B 50 R per i proiettori destinati alla circolazione a sinistra), un campione di proiettore completo va sottoposto a una prova di stabilità del comportamento fotometrico durante il funzionamento. «Proiettore completo» indica il complesso del proiettore stesso, comprese le parti del corpo e le luci adiacenti che possono influire sulla sua dissipazione termica.

1.   PROVA DI STABILITÀ DEL COMPORTAMENTO FOTOMETRICO

Le prove vanno effettuate in atmosfera asciutta e in condizioni di immobilità, a una temperatura ambiente di 23 °C ± 5 °C, con il proiettore completo fissato su un supporto che riproduca il corretto montaggio sul veicolo.

1.1.   Proiettore pulito

Il proiettore va lasciato acceso per 12 ore secondo le modalità di cui al paragrafo 1.1.1 e controllato secondo le modalità di cui al paragrafo 1.1.2.

1.1.1.   Procedura di prova

Il proiettore va lasciato acceso per il periodo prescritto in modo che:

1.1.1.1.

a)

se va omologata una sola funzione luminosa (fascio abbagliante o anabbagliante), si accende il filamento corrispondente per il periodo prescritto (1),

b)

nel caso di una luce abbagliante e di una luce anabbagliante reciprocamente incorporate (unità SB a due filamenti):

se il richiedente dichiara che il proiettore va usato con un solo filamento acceso alla volta (2), la prova si effettua rispettando tale condizione, attivando (1) in successione ciascuna delle funzioni specificate per metà del tempo indicato al paragrafo 1.1;

In tutti gli altri casi (1)  (2) il proiettore va sottoposto al seguente ciclo per il periodo prescritto:

 

15 minuti, con il filamento del fascio anabbagliante acceso,

 

5 minuti, con tutti i filamenti accesi;

c)

in caso di sorgenti luminose raggruppate, tutte le singole funzioni vanno accese simultaneamente per il periodo prescritto per le singole funzioni luminose a) considerando anche l’uso delle funzioni luminose reciprocamente incorporate b), secondo le specifiche del fabbricante.

1.1.1.2.

Tensione di prova

La tensione deve essere regolata in modo da fornire una potenza del 15 % (26 % per i tipi a 24 V) superiore alla potenza nominale, specificata nel presente regolamento, che si ottiene per il/i tipo/i di unità SB interessata/e.

1.1.2.   Risultati di prova

1.1.2.1.   Ispezione visiva

Stabilizzato il proiettore sulla temperatura ambiente, pulire con un panno di cotone pulito e umido il trasparente del proiettore e l’eventuale trasparente esterno. Procedere quindi a un’ispezione visiva; non si devono constatare distorsioni, deformazioni, incrinature o variazioni di colore del trasparente del proiettore né dell’eventuale trasparente esterno.

1.1.2.2.   Prova fotometrica

Per soddisfare i requisiti del presente regolamento, i valori fotometrici si verificano ai seguenti punti:

 

Fascio anabbagliante:

 

50 R – B 50 L - HV nei proiettori destinati alla circolazione a destra

 

50 L – B 50 R - HV nei proiettori destinati alla circolazione a sinistra

 

Fascio abbagliante:

punto Emax

Si può procedere a un altro orientamento per tener conto di eventuali deformazioni del supporto del proiettore dovute al calore (per lo spostamento della linea di demarcazione, cfr. paragrafo 2 del presente allegato).

Tra le caratteristiche fotometriche e i valori misurati prima della prova è ammesso un divario del 10 % che comprende le tolleranze della procedura di misurazione fotometrica.

1.2.   Proiettore sporco

Dopo essere stato sottoposto alla prova di cui al paragrafo 1.1, il proiettore va acceso per un’ora ai sensi del paragrafo 1.1.1 dopo essere stato preparato nel modo prescritto al paragrafo 1.2.1 e verificato nel modo descritto al paragrafo 1.1.2.

1.2.1.   Preparazione del proiettore

1.2.1.1.   Miscela di prova

1.2.1.1.1.

Proiettori con trasparente esterno in vetro:

La miscela di acqua e agente inquinante da applicare al proiettore deve comporsi di:

 

9 parti (in peso) di sabbia silicea di granulometria compresa tra 0 e 100 mm,

 

1 parte (in peso) di polvere di carbone vegetale (legno di faggio) di granulometria compresa tra 0 e 100 mm,

 

0,2 parti (in peso) di NaCMC (3), e

 

una quantità adeguata di acqua distillata con conducibilità ≤1 mS/m.

La miscela non deve risalire a più di 14 giorni prima.

1.2.1.1.2.

Proiettori con trasparente esterno in materiale plastico:

La miscela di acqua e agente inquinante da applicare al proiettore deve comporsi di:

 

9 parti (in peso) di sabbia silicea di granulometria compresa tra 0 e 100 mm,

 

parte (in peso) di polvere di carbone vegetale (legno di faggio) di granulometria compresa tra 0 e 100 mm,

 

0,2 parti (in peso) di NaCMC3,

 

13 parti (in peso) di acqua distillata con conducibilità ≤1 mS/m, e

 

± 1 parti (in peso) di un agente tensioattivo (4).

La miscela non deve risalire a più di 14 giorni prima.

1.2.1.2.   Applicazione al proiettore della miscela di prova

Si applica in modo uniforme la miscela di prova su tutta la superficie di uscita della luce del proiettore, in seguito si lascia asciugare. L’operazione va ripetuta finché l’illuminamento non scende a un valore tra il 15 e il 20 % dei valori misurati per ciascuno dei punti seguenti, alle condizioni descritte al paragrafo 1:

 

punto Emax del fascio abbagliante, distribuzione fotometrica di una luce abbagliante/anabbagliante,

 

punto Emax del fascio abbagliante, distribuzione fotometrica di una luce solo abbagliante,

 

50 R e 50 V (5) per una luce solo anabbagliante destinata alla circolazione a destra,

 

50 L e 50 V (5) per una luce solo anabbagliante destinata alla circolazione a sinistra.

1.2.1.3.   Apparecchiatura di misurazione

L’apparecchiatura di misurazione deve essere equivalente a quella usata per le prove di omologazione dei proiettori.

2.   VERIFICA DELLO SPOSTAMENTO VERTICALE DELLA LINEA DI DEMARCAZIONE SOTTO L’EFFETTO DEL CALORE

La prova consiste nel verificare che, con fascio anabbagliante acceso, lo spostamento verticale della linea di demarcazione dovuto al calore non superi un determinato valore.

Dopo le prove descritte al paragrafo 1.1, il proiettore viene sottoposto alla prova descritta al paragrafo 2.1. senza essere smontato dal supporto di prova o regolato nuovamente rispetto ad esso.

2.1.   Prova

La prova va effettuata in atmosfera asciutta e in condizioni di immobilità, a una temperatura ambiente di 23 °C ± 5 °C.

Con un’unità SB di serie, usata per almeno un’ora, il proiettore va acceso in posizione di fascio anabbagliante senza essere smontato dal supporto di prova né regolato nuovamente rispetto ad esso. (Ai fini di questa prova, la tensione deve essere regolata come prescritto al paragrafo 1.1.1.2). La posizione della linea di demarcazione nella parte orizzontale (tra vv e la verticale che attraversa il punto B 50 L per la circolazione a destra o B 50 R per quella a sinistra) va verificata rispettivamente 3 minuti (r3) e 60 minuti (r60) dopo l’accensione.

La misurazione dello spostamento della linea di demarcazione di cui sopra può avvenire con qualsiasi metodo che dia risultati sufficientemente precisi e riproducibili.

2.2.   Risultati di prova

2.2.1.

Il risultato espresso in milliradianti (mrad) è accettato se il valore assoluto

Formula

registrato sul proiettore non è superiore a 1,0 mrad (Δ rI ≤ 1,0 mrad).

2.2.2.

Se però tale valore è superiore a 1,0 mrad ma non è superiore a 1,5 mrad (1,0 mrad < Δ rI ≤ 1,5 mrad) occorre sottoporre a prova un secondo proiettore ai sensi del paragrafo 2.1, dopo averlo sottoposto per 3 volte consecutive al ciclo di seguito descritto, al fine di stabilizzare la posizione delle parti meccaniche del proiettore in un modo rappresentativo del loro corretto montaggio sul veicolo:

accensione della luce anabbagliante per un’ora (con la tensione regolata come prescritto al paragrafo 1.1.1.2),

periodo di pausa di un’ora.

Il tipo di proiettore si considera accettabile se la media dei valori assoluti Δ rI misurati sul primo campione e Δ rII misurati sul secondo campione non supera 1,0 mrad

Formula


(1)  Se il proiettore sottoposto a prova è raggruppato e/o reciprocamente incorporato con luci di segnalazione luminosa, queste ultime devono rimanere accese durante la prova. Nel caso della luce di un indicatore di direzione, essa deve accendersi in modalità intermittente con un rapporto, tra periodi di accensione e di spegnimento, di 1:1 circa.

(2)  Se, quando il proiettore è usato come avvertitore luminoso, si accendono due o più filamenti simultaneamente, tale funzione non va considerata come normale impiego simultaneo dei due filamenti.

(3)  NaCMC è il sale sodico di carbossimetilcellulosa, abitualmente indicata come CMC. Il NaCMC utilizzato nella miscela di imbrattamento deve avere un grado di sostituzione (DS) di 0,6/0,7 e una viscosità di 200/300 cP per una soluzione al 2 % e a 20 °C.

(4)  La tolleranza relativa alla quantità è dovuta alla necessità di ottenere un imbrattamento completo del trasparente in materiale plastico.

(5)  Il punto 50 V è situato 375 mm sotto HV sulla linea verticale v-v, sullo schermo posto a una distanza di 25 m.


ALLEGATO 6

REQUISITI DELLE LUCI MUNITE DI TRASPARENTE IN MATERIALE PLASTICO - PROVE EFFETTUATE SU TRASPARENTI O CAMPIONI DI MATERIALE E SU LUCI COMPLETE

1.   ASPETTI GENERALI

1.1.

I campioni forniti in conformità al paragrafo 3.2.4 del presente regolamento devono soddisfare le specifiche di cui ai paragrafi da 2.1 a 2.5.

1.2.

Due dei cinque campioni di luci complete forniti ai sensi del paragrafo 3.2.3 del presente regolamento e muniti di trasparenti in materiale plastico devono soddisfare, riguardo al materiale del trasparente, le specifiche indicate al paragrafo 2.6.

1.3.

I campioni dei trasparenti in materiale plastico o i campioni di materiale vanno sottoposti, con il riflettore su cui andranno eventualmente montati, a prove di omologazione nell’ordine cronologico fissato alla tabella A che si trova all’appendice 1 del presente allegato.

1.4.

Se tuttavia il fabbricante della luce può dimostrare che il prodotto ha già superato le prove di cui ai paragrafi da 2.1 a 2.5 o prove equivalenti ai sensi di un altro regolamento, non occorre ripetere tali prove; sono obbligatorie solo le prove di cui all’appendice 1, tabella B.

2.   PROVE

2.1.   Resistenza alle variazioni di temperatura

2.1.1.   Prove

Tre nuovi campioni (trasparenti) devono essere sottoposti a 5 cicli di variazione della temperatura e dell’umidità (RH = umidità relativa) in base al seguente programma:

 

3 ore a 40 °C ± 2 °C e 85-95 % RH;

 

1 ora a 23 °C ± 5 °C e 60-75 % RH;

 

15 ore a -30 °C ± 2 °C;

 

1 ora a 23 °C ± 5 °C e 60-75 % RH;

 

3 ore a 80 °C ± 2 °C;

 

1 ora a 23 °C ± 5 °C e 60-75 % RH;

Prima di questa prova, i campioni vanno tenuti alla temperatura di 23 °C ± 5 °C e a 60-75 % RH per almeno 4 ore.

Nota:

I periodi di un’ora a 23 °C ± 5 °C devono comprendere i periodi di transizione da una temperatura all’altra necessari a evitare le conseguenze di uno shock termico.

2.1.2.   Misurazioni fotometriche

2.1.2.1.   Metodo

Le misurazioni fotometriche sui campioni vengono effettuate prima e dopo la prova.

Tali misurazioni si effettuano con una luce campione nei seguenti punti:

 

B 50 L e 50 R per il fascio anabbagliante di una luce anabbagliante o di una luce abbagliante/anabbagliante (B 50 R e 50 L per proiettori destinati alla circolazione a sinistra);

 

Percorso Emax per il fascio abbagliante di una luce abbagliante o di una luce abbagliante/anabbagliante.

2.1.2.2.   Risultati

I divari tra i valori fotometrici misurati su ciascun campione prima e dopo la prova non devono essere superiori al 10 %, comprese le tolleranze della procedura fotometrica.

2.2.   Prova di resistenza agli agenti atmosferici e chimici

2.2.1.   Resistenza agli agenti atmosferici

Tre nuovi campioni (trasparenti o campioni di materiale) devono essere esposti a radiazioni provenienti da una sorgente avente una distribuzione spettrale dell’energia analoga a quella di un corpo nero a una temperatura compresa fra 5 500 K e 6 000 K. Tra la sorgente e i campioni occorre collocare filtri appropriati per ridurre il più possibile radiazioni con lunghezza d’onda inferiore a 295 nm e superiore a 2 500 nm. I campioni vanno esposti a un illuminamento energetico pari a 1 200 W/m2 ± 200 W/m2 per un periodo tale che l’energia luminosa che ricevono sia pari a 4 500 MJ/m2 ± 200 MJ/m2. All’interno del recinto di prova, la temperatura misurata sul pannello nero posto alla stessa altezza dei campioni deve essere di 50 °C ± 5 °C. Per garantire un’esposizione regolare, i campioni devono ruotare intorno alla fonte della radiazione a una velocità compresa tra 1 e 5 l/min.

Sui campioni occorre spruzzare acqua distillata avente una conducibilità inferiore a 1 mS/m alla temperatura di 23 °C ± 5 °C, in base al seguente ciclo:

spruzzatura

:

5 minuti;

asciugatura

:

25 minuti.

2.2.2.   Prova di resistenza agli agenti chimici

Dopo la prova di cui al paragrafo 2.2.1 e le misurazioni di cui al paragrafo 2.2.3.1, la superficie esterna dei 3 campioni va trattata secondo il procedimento di cui al paragrafo 2.2.2.2 con la miscela di cui al paragrafo 2.2.2.1.

2.2.2.1.   Miscela di prova

La miscela di prova è composta per il 61,5 % da n-eptano, per il 12,5 % da toluene, per il 7,5 % da tetracloruro di etile, per il 12,5 % da tricloroetilene e per il 6 % da xilene (percentuali in volume).

2.2.2.2.   Applicazione della miscela di prova

Impregnare una pezza di cotone (in conformità alla norme ISO 105) fino a saturarla con la miscela di cui al paragrafo 2.2.2.1 e applicarla entro 10 secondi per 10 minuti alla superficie esterna del campione a una pressione di 50 N/cm2, corrispondente a uno sforzo di 100 N applicato a una superficie di prova di 14 × 14 mm.

Durante il periodo di 10 minuti, occorre impregnare nuovamente il tessuto con la miscela in modo che la composizione del liquido applicato sia costantemente identica a quella della miscela di prova prescritta.

Durante il periodo di applicazione, è consentito compensare la pressione esercitata sul campione per evitare la formazione di incrinature.

2.2.2.3.   Pulizia

Al termine dell’applicazione della miscela di prova, i campioni devono essere asciugati all’aperto e quindi lavati con la soluzione di cui al paragrafo 2.3 (Resistenza ai detergenti) a 23 °C ± 5 °C.

I campioni vanno poi accuratamente risciacquati con acqua distillata contenente non più dello 0,2 % di impurità a 23 °C ± 5 °C e asciugati con un panno morbido.

2.2.3.   Risultati

2.2.3.1.   Dopo la prova di resistenza agli agenti atmosferici, la superficie esterna dei campioni deve essere esente da incrinature, graffi, scheggiature e deformazioni, e la variazione media della trasmissione Formula, misurata sui tre campioni ai sensi della procedura di cui all’appendice 2 del presente allegato, non deve superare 0,020 (Δ tm ≤ 0,020).

2.2.3.2.   Dopo la prova di resistenza agli agenti chimici, i campioni non devono presentare tracce di sostanze chimiche che possano causare variazioni della diffusione del flusso, la cui variazione media Formula, misurata sui tre campioni in conformità alla procedura di cui all’appendice 2 del presente allegato, non deve superare 0,020 (Δ dm ≤ 0,020).

2.3.   Resistenza ai detergenti e agli idrocarburi

2.3.1.   Resistenza ai detergenti

Riscaldare la superficie esterna dei tre campioni (trasparenti o campioni di materiale) a 50 °C ± 5 °C e immergerla poi per 5 minuti in una miscela mantenuta alla temperatura di 23 °C ± 5 °C composta da 99 parti di acqua distillata contenente non più dello 0,02 % di impurità e da 1 parte di alchilaril solfonato.

Alla fine della prova, asciugare i campioni a 50 °C ± 5 °C. La superficie dei campioni deve essere pulita con un panno umido.

2.3.2.   Resistenza agli idrocarburi

Strofinare leggermente la superficie esterna dei 3 campioni per 1 minuto con un panno di cotone impregnato di una miscela composta (percentuale in volume) per il 70 % da n-eptano e per il 30 % da toluene e asciugarla poi all’aperto.

2.3.3.   Risultati

Effettuate in sequenza le due prove precedenti, il valore medio di variazione della trasmissione Formula, misurata sui tre campioni in conformità alla procedura di cui all’appendice 2 del presente allegato non deve superare 0,010 (Δ tm ≤ 0,010).

2.4.   Resistenza al deterioramento meccanico

2.4.1.   Metodo di misurazione del deterioramento meccanico

Sottoporre la superficie esterna di 3 campioni nuovi (trasparenti) a una prova di deterioramento meccanico uniforme con il metodo di cui all’appendice 3 del presente allegato.

2.4.2.   Risultati

Dopo la prova, le variazioni:

della trasmissione

:

Formula,

e della diffusione

:

Formula,

devono essere misurate in conformità alla procedura di cui all’appendice 2 nella zona indicata al paragrafo 2.2.4. Il valore medio dei tre campioni deve essere tale che:

 

Δ tm ≤ 0,100;

 

Δ dm ≤ 0,050.

2.5.   Prova di aderenza degli eventuali rivestimenti

2.5.1.   Preparazione del campione

Suddividere, con un ago o una lametta da barba, un’area di circa 20 mm × 20 mm del rivestimento di un trasparente in un reticolo di quadrati di circa 2 mm × 2 mm. La pressione sulla lametta o sull’ago dovrà essere sufficiente a incidere almeno il rivestimento.

2.5.2.   Descrizione della prova

Usare un nastro adesivo avente una forza di adesione di 2 N/(cm di larghezza) ± 20 %, misurata alle condizioni di riferimento di cui all’appendice 4 del presente allegato. Tale nastro adesivo, largo almeno 25 mm, va premuto per almeno 5 minuti sulla superficie preparata ai sensi del paragrafo 2.5.1.

Caricare poi l’estremità del nastro adesivo in modo da bilanciare la forza di adesione alla superficie considerata con una forza perpendicolare a tale superficie. Strappare quindi il nastro adesivo alla velocità costante di 1,5 m/s ± 0,2 m/s.

2.5.3.   Risultati

Non si deve registrare un deterioramento significativo del reticolo quadrettato. È ammesso un deterioramento nei punti di intersezione tra i quadrati o al margine delle incisioni, purché l’area deteriorata non superi il 15 % della superficie quadrettata.

2.6.   Prove su una luce completa munita di trasparente in materiale plastico

2.6.1.   Resistenza al deterioramento meccanico della superficie del trasparente

2.6.1.1.   Prove

Il trasparente della luce campione n. 1 va sottoposto alla prova di cui al paragrafo 2.4.1.

2.6.1.2.   Risultati

Dopo la prova i valori risultanti dalle misurazioni fotometriche effettuate sulla luce in conformità al presente regolamento non devono superare di oltre il 30 % i valori massimi prescritti nei punti B 50 L e HV e non devono essere inferiori di oltre il 10 % ai valori minimi prescritti nel punto 75 R (nei proiettori destinati alla circolazione a sinistra, i punti da prendere in considerazione sono B 50 R, HV e 75 L).

2.6.2.   Prova di aderenza degli eventuali rivestimenti

Il trasparente della luce campione n. 2 va sottoposto alla prova di cui al paragrafo 2.5.

3.   VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

3.1.

Riguardo ai materiali usati per la fabbricazione dei trasparenti, i proiettori di una serie sono ritenuti conformi al presente regolamento se:

3.1.1.

dopo le prove di resistenza agli agenti chimici e ai detergenti e agli idrocarburi, la superficie esterna dei campioni non presenta incrinature, scheggiature o deformazioni visibili a occhio nudo (cfr. paragrafi 2.2.2, 2.3.1 e 2.3.2);

3.1.2.

dopo la prova di cui al paragrafo 2.6.1.1, i valori fotometrici nei punti di misurazione indicati al paragrafo 2.6.1.2 rientrano nei limiti prescritti dal presente regolamento per la conformità della produzione.

3.2.

Se i risultati delle prove non soddisfano i requisiti, ripetere le prove su un altro campione di proiettori scelto a caso.

Appendice 1

ORDINE CRONOLOGICO DELLE PROVE DI OMOLOGAZIONE

A.   Prove su materiali plastici (trasparenti o campioni di materiale forniti ai sensi del paragrafo 3.2.4 del presente regolamento)

Campioni

Trasparenti o campioni di materiale

Trasparenti

Prove

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

1.1.

Fotometria limitata (paragrafo 2.1.2)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

X

X

X

 

1.1.1.

Sbalzi termici (paragrafo 2.1.1)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

X

X

X

 

1.2.

Fotometria limitata (paragrafo 2.1.2)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

X

X

X

 

1.2.1.

Misurazione della trasmissione

X

X

X

X

X

X

X

X

X

 

 

 

 

1.2.2.

Misurazione della diffusione

X

X

X

 

 

 

X

X

X

 

 

 

 

1.3.

Agenti atmosferici (paragrafo 2.2.1)

X

X

X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.3.1.

Misurazione della trasmissione

X

X

X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.4.

Agenti chimici (paragrafo 2.2.2)

X

X

X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.4.1.

Misurazione della diffusione

X

X

X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.5.

Detergenti (paragrafo 2.3.1)

 

 

 

X

X

X

 

 

 

 

 

 

 

1.6.

Idrocarburi (paragrafo 2.3.2)

 

 

 

X

X

X

 

 

 

 

 

 

 

1.6.1.

Misurazione della trasmissione

 

 

 

X

X

X

 

 

 

 

 

 

 

1.7.

Deterioramento (paragrafo 2.4.1)

 

 

 

 

 

 

X

X

X

 

 

 

 

1.7.1.

Misurazione della trasmissione

 

 

 

 

 

 

X

X

X

 

 

 

 

1.7.2.

Misurazione della diffusione

 

 

 

 

 

 

X

X

X

 

 

 

 

1.8.

Aderenza (paragrafo 2.5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

X


B.   Prove su luci complete (fornite in conformità al paragrafo 3.2.3 del presente regolamento)

Prove

Proiettore completo

Campione n.

1

2

2.1.

Deterioramento (paragrafo 2.6.1.1)

X

 

2.2.

Fotometria (paragrafo 2.6.1.2)

X

 

2.3.

Aderenza (paragrafo 2.6.2)

 

X

Appendice 2

METODO PER MISURARE LA DIFFUSIONE E LA TRASMISSIONE DELLA LUCE

1.   APPARECCHIATURA (cfr. figura)

Il fascio di un collimatore K con semidivergenza Formula rd è limitato da un diaframma DT con un’apertura di 6 mm contro il quale è collocato il supporto del campione.

Un trasparente acromatico convergente L2, corretto per eliminare le aberrazioni sferiche, collega il diaframma DT al ricevitore R; il diametro del trasparente L2 deve essere tale da non diaframmare la luce diffusa dal campione in un cono con un semiangolo di vertice di β/2 = 14°.

Un diaframma anulare DD con angoli Formula e Formula viene collocato su un piano focale dell’immagine del trasparente L2.

La parte centrale non trasparente del diaframma è necessaria per eliminare la luce che proviene direttamente dalla sorgente luminosa. Deve essere possibile rimuovere la parte centrale del diaframma dal fascio di luce in modo che torni esattamente nella posizione originaria.

La distanza L2 DT e la distanza focale F2  (1) del trasparente L2 devono essere scelte in modo che l’immagine di DT copra del tutto il ricevitore R.

Se il flusso incidente iniziale è riferito a 1 000 unità, la precisione assoluta di ciascuna lettura deve essere migliore di 1 unità.

2.   MISURAZIONI

Vanno effettuate la seguenti rilevazioni:

Rilevazione

Con campione

Con la parte centrale di DD

Quantità rappresentata

T1

no

no

Flusso incidente nella rilevazione iniziale

T2

(prima della prova)

no

Flusso trasmesso dal nuovo materiale in un campo di 24 °C

T3

(dopo la prova)

no

Flusso trasmesso dal materiale sottoposto a prova in un campo di 24 °C

T4

(prima della prova)

Flusso diffuso dal nuovo materiale

T5

(dopo la prova)

Flusso diffuso dal materiale sottoposto a prova

Image


(1)  Per L2 si raccomanda una distanza focale di circa 80 mm.

Appendice 3

METODO DELLA PROVA A SPRUZZO

1.   APPARECCHIATURA DI PROVA

1.1.   Pistola a spruzzo

La pistola a spruzzo utilizzata deve essere munita di un ugello del diametro di 1,3 mm tale da permettere una portata di 0,24 ± 0,02 1/minuto alla pressione di funzionamento di 6,0 bar -0 + 0,5 bar.

In tali condizioni di funzionamento il getto a ventaglio ottenuto sulla superficie esposta a deterioramento deve avere un diametro di 170 mm ± 50 mm, alla distanza di 380 mm ± 10 mm dall’ugello.

1.2.   Miscela di prova

La miscela di prova deve essere composta da:

sabbia silicea di durezza 7 sulla scala di Mohr, di granulometria compresa tra 0 e 0,2 mm, con distribuzione pressoché uniforme e fattore angolare compreso tra 1,8 e 2;

acqua di durezza non superiore a 205 g/m3 per una miscela di 25 g di sabbia per litro d’acqua.

2.   PROVA

Sottoporre una o più volte all’azione del getto di sabbia prodotto nel modo sopra descritto la superficie esterna dei trasparenti. Spruzzare il getto in modo quasi perpendicolare alla superficie da sottoporre a prova.

Verificare il deterioramento ponendo accanto ai trasparenti sottoposti a prova uno o più campioni di vetro che fungano da riferimento. Spruzzare la miscela finché la variazione della diffusione della luce sul/sui campione/i, misurata con il metodo descritto all’appendice 2, sia tale che:

Formula

Per controllare che l’intera superficie sottoposta a prova abbia subito un deterioramento omogeneo si possono usare più campioni di riferimento.

Appendice 4

PROVA DI ADERENZA DEL NASTRO ADESIVO

1.   SCOPO

Questo metodo permette di stabilire in condizioni standard la forza lineare di aderenza di un nastro adesivo ad una lastra di vetro.

2.   PRINCIPIO

Misurare la forza necessaria per rimuovere un nastro adesivo da una lastra di vetro con un’angolatura di 90°.

3.   CONDIZIONI AMBIENTALI PRESCRITTE

L’ambiente deve avere una temperatura di 23 °C ± 5 °C e un’umidità relativa (RH) del 65 % ± 15 %.

4.   CAMPIONI PER LE PROVE

Prima della prova, tenere il rotolo campione di nastro adesivo per 24 ore nelle condizioni ambientali descritte al paragrafo 3.

Di ogni rotolo si sottopongono a prova 5 campioni, lunghi 400 mm. Prelevare i campioni dopo aver scartato i primi 3 strati del rotolo.

5.   PROCEDIMENTO

Effettuare la prova nelle condizioni ambientali di cui al paragrafo 3.

Prelevare i 5 campioni da sottoporre a prova srotolando il nastro radialmente a una velocità approssimativa di 300 mm/s, quindi applicarli entro 15 secondi come segue:

applicare il nastro alla lastra di vetro progressivamente, strofinando leggermente con le dita nel senso della lunghezza senza premere eccessivamente, in modo da non lasciare bolle d’aria fra il nastro e la lastra di vetro;

lasciare il tutto per 10 minuti nelle condizioni ambientali di cui sopra;

staccare dal vetro circa 25 mm di campione, su un piano perpendicolare all’asse del campione;

tenendo fissa la lastra di vetro, riavvolgere l’estremità libera del nastro a 90°. Applicare la forza in modo che la linea di separazione tra nastro e lastra sia perpendicolare alla forza stessa e alla lastra;

staccare il nastro alla velocità di 300 mm/s ± 30 mm/s e registrare la forza necessaria.

6.   RISULTATI

I 5 valori ottenuti vanno disposti in ordine, prendendo il valore mediano come risultato della misurazione. Tale valore è espresso in Newton per centimetro di larghezza del nastro.


ALLEGATO 7

REQUISITI MINIMI DEI CAMPIONAMENTI EFFETTUATI DA UN ISPETTORE

1.   ASPETTI GENERALI

1.1.

I requisiti di conformità sono considerati soddisfatti dal punto di vista meccanico e geometrico se, conformemente alle eventuali prescrizioni del presente regolamento, le differenze non superano le inevitabili tolleranze di fabbricazione.

1.2.

Riguardo al comportamento fotometrico, non si contesta la conformità dei proiettori di serie se, nelle prove del comportamento fotometrico di un qualsiasi proiettore scelto a caso:

1.2.1.

nessuno dei valori misurati differisce dai valori prescritti dal presente regolamento di oltre il 20 % in senso sfavorevole.

Per i valori B 50 L (o R) e la zona III, la divergenza massima può raggiungere rispettivamente i seguenti valori:

B 50 L (o R)

:

0,2 lx, pari al 20 %

0,3 lx, pari al 30 %

Zona III: 0,3

:

lx, pari al 20 %

0,45 lx, pari al 30 %

1.2.2.

o se

1.2.2.1.

nel fascio anabbagliante, i valori prescritti nel presente regolamento sono soddisfatti nel punto HV (con una tolleranza di 0,2 lux) e, rispetto a tale orientamento, in almeno un punto di ciascuna area delimitata sullo schermo di misurazione (a 25 m) da un cerchio di 15 cm di raggio intorno ai punti B 50 L (o R) (con una tolleranza di 0,1 lux), 75 R (o L), 25 R, 25 L e nell’intera area della zona IV che non si trovi a più di 22,5 cm sopra la linea 25 R e 25 L;

1.2.2.2.

e se, nel caso del fascio abbagliante, con HV posto all’interno dell’isolux 0,75 Emax, si registra una tolleranza di +20 % per i valori massimi e -20 % per quelli minimi dei valori fotometrici in qualsiasi punto di misurazione specificato al paragrafo 8.10 del presente regolamento. Il marchio di riferimento non si prende in considerazione.

1.2.3.

Se i risultati delle prove descritte ai paragrafi precedenti non sono conformi alle prescrizioni, l’allineamento del proiettore può essere modificato, ma senza spostare lateralmente l’asse del fascio di oltre 1° verso destra o verso sinistra (1).

1.2.4.

I proiettori con difetti evidenti non sono presi in considerazione.

1.2.5.

Il marchio di riferimento non è preso in considerazione.

1.3.

Le coordinate cromatiche devono essere rispettate.

2.   PRIMO CAMPIONAMENTO

Nel primo campionamento si selezionano a caso 4 proiettori. Il primo campione di due è contrassegnato con la lettera A, il secondo con la lettera B.

2.1.   Conformità non contestata

2.1.1.

In base alla procedura di campionamento indicata nella figura 1 del presente allegato, non si contesta la conformità dei proiettori di serie se le divergenze tra i valori misurati sul proiettore in senso sfavorevole sono:

2.1.1.1.

campione A

A1:

un proiettore

 

0 %

un proiettore

non più del

20 %

A2:

entrambi i proiettori

più dello

0 %

Ma

non più del

20 %

passare al campione B

 

 

2.1.1.2.

campione B

B1:

entrambi i proiettori

0 %

2.1.2.

o, se il campione A soddisfa le prescrizioni di cui al paragrafo 1.2.2.

2.2.   Conformità contestata

2.2.1.

In base alla procedura di campionamento di cui alla figura 1 del presente allegato, si contesta la conformità dei proiettori di serie e si chiede al fabbricante di rendere la sua produzione conforme ai requisiti (adeguamento) se le divergenze tra i valori misurati sui proiettori sono:

2.2.1.1.

campione A

A3:

un proiettore

non più del

20 %

un proiettore

più del

20 %

Ma

non più del

30 %

2.2.1.2.

campione B

B2:

nel caso di A2

 

 

un proiettore

più dello

0 %

Ma

non più del

20 %

un proiettore

non più del

20 %

B3:

nel caso di A2

 

 

un proiettore

 

0 %

un proiettore

più del

20 %

ma

non più del

30 %

2.2.2.

o, se il campione A non soddisfa le prescrizioni di cui al paragrafo 1.2.2.

2.3.   Revoca dell’omologazione

Si contesta la conformità e si applica il paragrafo 10 se, in base alla procedura di campionamento di cui alla figura 1 del presente allegato, le divergenze tra i valori misurati sui proiettori sono:

2.3.1.

campione A

A4:

un proiettore

non più del

20 %

un proiettore

più del

30 %

A5:

entrambi i proiettori

più del

20 %

2.3.2.

campione B

B4:

nel caso di A2

 

 

un proiettore

più dello

0 %

ma

non più del

20 %

un proiettore

più del

20 %

B5:

nel caso di A2

 

 

entrambi i proiettori

più del

20 %

B6:

nel caso di A2

 

 

un proiettore

 

0 %

un proiettore

più del

30 %

2.3.3

o, se i campioni A e B non soddisfano le prescrizioni di cui al paragrafo 1.2.2.

3.   RIPETIZIONE DEL CAMPIONAMENTO

Nel caso dei campioni A3, B2, B3 è necessario entro due mesi dalla notifica ripetere il campionamento scegliendo un terzo campione C di due proiettori e un quarto campione D di due proiettori, da lotti fabbricati dopo l’adeguamento.

3.1.   Conformità non contestata

3.1.1.

In base alla procedura di campionamento indicata nella figura 1 del presente allegato, non si contesta la conformità dei proiettori di serie se le divergenze tra i valori misurati sui proiettori sono:

3.1.1.1.

campione C

C1:

un proiettore

 

0 %

un proiettore

non più del

20 %

C2:

entrambi i proiettori

più dello

0 %

ma non

più del

20 %

 

 

passare al campione D

3.1.1.2.

campione D

D1:

nel caso di C2

 

entrambi i proiettori

0 %

3.1.2.

o, se il campione C soddisfa le prescrizioni di cui al paragrafo 1.2.2.

3.2.   Conformità contestata

3.2.1.

In base alla procedura di campionamento di cui alla figura 1 del presente allegato, si contesta la conformità dei proiettori di serie e si chiede al fabbricante di rendere la sua produzione conforme ai requisiti (adeguamento) se le divergenze tra i valori misurati sui proiettori sono:

3.2.1.1.

campione D

D2:

nel caso di C2

 

 

un proiettore

più dello

0 %

ma

non più del

20 %

un proiettore

non più del

20 %

3.2.1.2.

o, se il campione C non soddisfa le prescrizioni di cui al paragrafo 1.2.2.

3.3.   Revoca dell’omologazione

Si contesta la conformità e si applica il paragrafo 13 se, in base alla procedura di campionamento di cui alla figura 1 del presente allegato, le divergenze tra i valori misurati sui proiettori sono:

3.3.1.

campione C

C3:

un proiettore

non più del

20 %

un proiettore

più del

20 %

C4:

entrambi i proiettori

più del

20 %

3.3.2.

campione D

D3:

nel caso di C2

 

 

un proiettore 0 % o

più dello

0 %

un proiettore

più del

20 %

3.3.3.

o, se i campioni C e D non soddisfano le prescrizioni di cui al paragrafo 1.2.2.

4.   SPOSTAMENTO VERTICALE DELLA LINEA DI DEMARCAZIONE

Per verificare lo spostamento verticale della linea di demarcazione sotto l’effetto del calore, si applica la procedura seguente:

uno dei proiettori del campione A prelevato secondo la procedura di cui alla figura l del presente allegato è sottoposto a prova secondo la procedura di cui al paragrafo 2.1 dell’allegato 5 dopo essere stato sottoposto per tre volte consecutive al ciclo descritto al paragrafo 2.2.2 dell’allegato 5.

Il proiettore si considera accettabile se Δr non supera 1,5 mrad.

Se tale valore è compreso tra 1,5 mrad e 2,0 mrad, si sottopone a prova il secondo proiettore del campione A e la media dei valori assoluti rilevati su entrambi i campioni non deve essere superiore a 1,5 mrad.

Tuttavia, se non viene soddisfatto questo valore di 1,5 mrad sul campione A, si sottopongono alla stessa procedura i due proiettori del campione B e il valore di Δr di ciascuno di essi non deve essere superiore a 1,5 mrad.

Figura 1

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(1)  Un’unità progettata per emettere un fascio anabbagliante può incorporare un fascio abbagliante non conforme alle prescrizioni.