|
1.9.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 312/233 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 14 luglio 2023
relativa al programma nazionale di riforma 2023 della Slovacchia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2023 della Slovacchia
(2023/C 312/25)
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l'articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le risoluzioni del Parlamento europeo,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del comitato per l'occupazione,
visto il parere del comitato economico e finanziario,
visto il parere del comitato per la protezione sociale,
visto il parere del comitato di politica economica,
considerando quanto segue:
|
(1) |
Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (3) che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza («dispositivo») è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo fornisce sostegno finanziario agli Stati membri per l'attuazione di riforme e investimenti, producendo uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. In linea con le priorità del semestre europeo, il dispositivo contribuisce alla ripresa economica e inclusiva e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e favorevoli alla crescita, in particolare riforme e investimenti volti a promuovere le transizioni verde e digitale e a rendere più resilienti le economie degli Stati membri. Contribuisce inoltre a consolidare le finanze pubbliche e a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo, a migliorare la coesione territoriale all'interno dell'Unione e a continuare l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Il contributo finanziario massimo per ciascuno Stato membro nell'ambito del dispositivo è stato aggiornato il 30 giugno 2022, a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/241. |
|
(2) |
Il 22 novembre 2022 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita sostenibile 2023, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2023. Il 23 marzo 2023 il Consiglio europeo ha approvato le priorità dell'analisi annuale della crescita sostenibile 2023, incentrate sulle quattro dimensioni della sostenibilità competitiva. Sempre il 22 novembre 2022 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta per il 2023, in cui annoverava la Slovacchia tra gli Stati membri che possono presentare squilibri o correre il rischio di presentarli e che devono essere sottoposti a esame approfondito. Lo stesso giorno ha adottato anche un parere sul documento programmatico di bilancio 2023 della Slovacchia. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro e una proposta di relazione comune sull'occupazione 2023, che analizza l'attuazione degli orientamenti in materia di occupazione e dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali. Il 16 maggio 2023 il Consiglio ha adottato la raccomandazione sulla politica economica della zona euro (4) («raccomandazione sulla zona euro del 2023») e il 13 marzo 2023 la relazione comune sull'occupazione. |
|
(3) |
Sebbene le economie dell'Unione diano prova di notevole resilienza, il contesto geopolitico continua ad avere un impatto negativo. Nella sua agenda di politica economica e sociale l'Unione, fermamente al fianco dell'Ucraina, mira, nel breve periodo, a ridurre gli effetti negativi degli shock energetici su famiglie e imprese vulnerabili e, nel medio periodo, a proseguire gli sforzi per realizzare le transizioni verde e digitale, favorire una crescita sostenibile e inclusiva, salvaguardare la stabilità macroeconomica e accrescere la resilienza. L'agenda è fortemente incentrata anche sull'aumento della competitività e della produttività dell'Unione. |
|
(4) |
Il 1o febbraio 2023 la Commissione ha pubblicato la comunicazione dal titolo «Un piano industriale del Green Deal per l'era a zero emissioni nette» («piano industriale del Green Deal»). L'obiettivo del piano industriale del Green Deal è stimolare la competitività dell'industria dell'Unione a zero emissioni nette e sostenere la transizione rapida verso la neutralità climatica. Il piano integra gli sforzi in corso nell'ambito del Green Deal europeo e di REPowerEU. Intende creare un contesto più favorevole che consenta di aumentare la capacità dell'Unione di produrre le tecnologie e i prodotti a zero emissioni nette necessari per conseguire gli ambiziosi obiettivi climatici dell'Unione, nonché di garantire l'accesso alle materie prime critiche necessarie, anche diversificando l'approvvigionamento, sfruttando adeguatamente le risorse geologiche negli Stati membri e massimizzando il riciclo delle materie prime. Il piano industriale del Green Deal si basa su quattro pilastri: un contesto normativo prevedibile e semplificato, un accesso più rapido ai finanziamenti, migliori competenze e l'apertura commerciale per catene di approvvigionamento resilienti. Il 16 marzo 2023 la Commissione ha pubblicato un'ulteriore comunicazione dal titolo «Competitività a lungo termine dell'UE: prospettive oltre il 2030», articolata attorno a nove fattori sinergici, con l'obiettivo di adoperarsi in favore di un quadro normativo propizio alla crescita. La comunicazione definisce le priorità politiche per provvedere in modo attivo a miglioramenti strutturali, investimenti ben mirati e misure normative per la competitività a lungo termine dell'Unione e degli Stati membri. Le raccomandazioni formulate di seguito contribuiscono a rispondere a tali priorità. |
|
(5) |
Nel 2023 il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche continua a evolvere in linea con l'attuazione del dispositivo. La piena attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza rimane fondamentale per realizzare le priorità politiche del semestre europeo; i piani infatti rispondono a tutte le pertinenti raccomandazioni specifiche per paese formulate negli ultimi anni o a un insieme significativo di esse. Le raccomandazioni specifiche per paese 2019, 2020 e 2022 rimangono ugualmente pertinenti per i piani per la ripresa e la resilienza riveduti, aggiornati o modificati a norma degli articoli 14, 18 e 21 del regolamento (UE) 2021/241. |
|
(6) |
Il regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio (5) («regolamento REPowerEU»), adottato il 27 febbraio 2023, mira a una graduale e rapida eliminazione della dipendenza dell'Unione dalle importazioni di combustibili fossili russi. Ciò contribuirà alla sicurezza energetica e alla diversificazione dell'approvvigionamento di energia dell'Unione, aumentando nel contempo la diffusione delle energie rinnovabili, le capacità di stoccaggio dell'energia e l'efficienza energetica. Il regolamento REPowerEU consente agli Stati membri di aggiungere ai rispettivi piani nazionali per la ripresa e la resilienza un nuovo capitolo dedicato al piano REPowerEU, onde finanziare riforme e investimenti chiave che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi di REPowerEU. Tali riforme e investimenti contribuiranno inoltre a stimolare la competitività dell'industria dell'Unione a zero emissioni nette, come indicato nel piano industriale del Green Deal, e a dare seguito alle raccomandazioni specifiche per paese in materia di energia rivolte agli Stati membri nel 2022 e, se del caso, nel 2023. Il regolamento REPowerEU introduce una nuova categoria di sostegno finanziario non rimborsabile, messo a disposizione degli Stati membri per finanziare nuove riforme e nuovi investimenti connessi al settore dell'energia nell'ambito dei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza. |
|
(7) |
L'8 marzo 2023 la Commissione ha adottato una comunicazione che fornisce orientamenti di politica di bilancio per il 2024 («comunicazione dell'8 marzo 2023»). Essi mirano a sostenere la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri e a rafforzare in tal modo il coordinamento delle politiche. La Commissione ha inoltre ricordato che la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita sarà disattivata alla fine del 2023. Per il periodo 2023-2024 ha sollecitato politiche di bilancio che garantiscano la sostenibilità del debito a medio termine e aumentino la crescita potenziale in modo sostenibile e ha invitato gli Stati membri a precisare nei rispettivi programmi di stabilità e convergenza per il 2023 le modalità con cui i loro piani di bilancio garantiranno il rispetto del valore di riferimento del trattato del 3 % del prodotto interno lordo (PIL) e garantiranno una riduzione plausibile e costante del debito, o in che modo intendano mantenere il debito a livelli prudenti, a medio termine. La Commissione ha inoltre invitato gli Stati membri a eliminare gradualmente le misure di bilancio nazionali introdotte per proteggere le famiglie e le imprese dallo shock dei prezzi dell'energia, iniziando da quelle meno mirate. Ha precisato che, qualora fosse necessaria una proroga delle misure di sostegno a causa di nuove pressioni imputabili ai prezzi dell'energia, gli Stati membri dovrebbero far sì che dette misure siano molto più mirate a favore delle famiglie e delle imprese vulnerabili. La Commissione ha dichiarato che le raccomandazioni di bilancio saranno quantificate e differenziate. Inoltre, come proposto nella comunicazione del 9 novembre 2022 sugli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell'UE, le raccomandazioni di bilancio saranno formulate sulla base della spesa primaria netta. Ha raccomandato che tutti gli Stati membri continuino a tutelare gli investimenti finanziati a livello nazionale e a garantire l'uso efficace del dispositivo e di altri fondi dell'Unione, soprattutto in considerazione degli obiettivi in materia di transizioni verde e digitale e di resilienza. La Commissione ha inoltre indicato che proporrà al Consiglio di avviare, nella primavera del 2024, le procedure per i disavanzi eccessivi basate sul disavanzo in base ai dati di consuntivo per il 2023, in linea con le disposizioni giuridiche vigenti. |
|
(8) |
Il 26 aprile 2023 la Commissione ha presentato proposte legislative per attuare una riforma globale delle regole della governance economica dell'Unione. L'obiettivo centrale delle proposte è rafforzare la sostenibilità del debito pubblico e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso riforme e investimenti. Nelle sue proposte la Commissione mira a migliorare la titolarità nazionale, semplificare il quadro e spostarne il fulcro maggiormente sul medio termine, in combinazione con un'applicazione efficace e più coerente. Secondo le conclusioni del Consiglio adottate il 14 marzo 2023 sugli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell'UE, l'obiettivo è concludere i lavori legislativi nel 2023. |
|
(9) |
Il 29 aprile 2021 la Slovacchia ha presentato alla Commissione il piano nazionale per la ripresa e la resilienza, conformemente all'articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/241. A norma dell'articolo 19 del medesimo regolamento, la Commissione ha valutato la pertinenza, l'efficacia, l'efficienza e la coerenza del piano, conformemente agli orientamenti per la valutazione di cui all'allegato V del regolamento. Il 13 luglio 2021 il Consiglio ha adottato la decisione di esecuzione relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Slovacchia (6). L'erogazione delle rate è subordinata all'adozione di una decisione della Commissione a norma dell'articolo 24, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2021/241, che stabilisca che la Slovacchia ha conseguito in misura soddisfacente i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio. Il conseguimento soddisfacente presuppone che non siano annullati i traguardi e gli obiettivi conseguiti in precedenza. Il 26 aprile 2023 la Slovacchia ha presentato alla Commissione il piano nazionale per la ripresa e la resilienza modificato, comprendente un capitolo dedicato al piano REPowerEU, conformemente all'articolo 21 quater del regolamento (UE) 2021/241. Il piano per la ripresa e la resilienza modificato tiene conto anche del contributo finanziario massimo aggiornato a norma dell'articolo 18, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/241 e contiene una richiesta motivata diretta alla Commissione affinché modifichi la decisione di esecuzione del Consiglio del 13 luglio 2021 a norma dell'articolo 21, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/241, poiché la Slovacchia ha ritenuto che il piano per la ripresa e la resilienza non possa più essere realizzato in parte a causa di circostanze oggettive. |
|
(10) |
Il 27 aprile 2023 la Slovacchia ha presentato il programma nazionale di riforma 2023 e il programma di stabilità 2023, in linea con l'articolo 4, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97. I due programmi sono stati valutati congiuntamente per tener conto delle correlazioni. In conformità dell'articolo 27 del regolamento (UE) 2021/241, il programma nazionale di riforma 2023 rispecchia anche la relazione semestrale della Slovacchia in merito ai progressi compiuti nella realizzazione del suo piano per la ripresa e la resilienza. |
|
(11) |
Il 24 maggio 2023 la Commissione ha pubblicato la relazione per paese 2023 relativa alla Slovacchia. La Commissione ha valutato i progressi compiuti dalla Slovacchia nel dar seguito alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio tra il 2019 e il 2022 e ha fatto il punto dell'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza. Sulla scorta di tale analisi la relazione per paese ha individuato lacune rispetto alle sfide non affrontate o solo parzialmente affrontate nel piano per la ripresa e la resilienza, e anche a sfide nuove ed emergenti. Ha valutato quindi i progressi compiuti dalla Slovacchia nell'attuare il pilastro europeo dei diritti sociali, conseguire gli obiettivi principali dell'Unione in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. |
|
(12) |
La Commissione ha effettuato un esame approfondito a norma dell'articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 per la Slovacchia e ne ha pubblicato i risultati il 24 maggio 2023. La Commissione ha concluso che il paese non presenta squilibri macroeconomici. In particolare, le vulnerabilità connesse a competitività, alloggi, debito delle famiglie ed equilibrio dei conti con l'estero sono aumentate, ma nel complesso sembrano contenute nel prossimo futuro e, stando alle previsioni, dovrebbero attenuarsi con la normalizzazione delle condizioni economiche. L'economia ha risentito fortemente dello shock dei prezzi dell'energia, con un'impennata dell'inflazione. L'inflazione di fondo e la crescita del costo del lavoro per unità di prodotto sono ben al di sopra della media della zona euro. Benché sia prevista una normalizzazione, esiste il rischio che la pressione sulla competitività di costo possa richiedere del tempo per attenuarsi e che la forte domanda interna continui ad esercitare pressioni sui conti con l'estero. Le partite correnti hanno evidenziato un netto peggioramento nel 2022, a causa dell'aumento dei prezzi delle importazioni di energia e del notevole calo delle esportazioni nette di prodotti non energetici. Secondo le previsioni il disavanzo delle partite correnti migliorerà leggermente, restando tuttavia elevato nel 2023 e nel 2024 malgrado il calo dei prezzi dell'energia. Ciononostante i rischi per la sostenibilità esterna dovrebbero essere limitati nel breve periodo. Si prevede che il disavanzo pubblico sarà significativo quest'anno e il successivo, con una correzione a partire dal 2024. Dopo diversi anni di notevole crescita i prezzi delle abitazioni sembrano leggermente sopravvalutati. A questo si aggiungono l'elevato indebitamento, ora in fase di attenuazione, e un forte aumento del debito delle famiglie, che nel complesso comportano qualche rischio per la stabilità finanziaria. Il settore bancario resta comunque ben capitalizzato, altamente redditizio e con un basso livello di crediti deteriorati. Sono necessari sforzi costanti per affrontare le vulnerabilità della Slovacchia. In particolare l'eccesso di domanda dovrebbe essere frenato per sostenere la correzione del disavanzo delle partite correnti e del differenziale dell'inflazione di fondo rispetto al resto della zona euro. Tale risultato è possibile garantendo un adeguato risanamento di bilancio e misure atte a ridurre il debito delle famiglie, preservando nel contempo l'accessibilità economica degli alloggi attraverso l'imposizione patrimoniale e misure a sostegno dell'offerta di alloggi. |
|
(13) |
Secondo i dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Slovacchia è sceso dal 5,4 % del PIL nel 2021 al 2,0 % nel 2022, mentre il debito delle amministrazioni pubbliche è sceso dal 61,0 % del PIL alla fine del 2021 al 57,8 % alla fine del 2022. Il 24 maggio 2023 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione ha esaminato la situazione di bilancio della Slovacchia, il cui disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2023 dovrebbe superare il 3 % del PIL. La relazione ha concluso che il criterio del disavanzo non era soddisfatto. In linea con la sua comunicazione dell'8 marzo 2023, la Commissione non ha proposto di avviare nuove procedure per i disavanzi eccessivi nella primavera del 2023. La Commissione ha successivamente dichiarato che proporrà al Consiglio di avviare, nella primavera del 2024, procedure per i disavanzi eccessivi basate sul disavanzo in base ai dati di consuntivo per il 2023. La Slovacchia dovrebbe tenerne conto nell'esecuzione del bilancio 2023 e nella preparazione del documento programmatico di bilancio per il 2024. |
|
(14) |
Il saldo delle amministrazioni pubbliche ha subito gli effetti delle misure di politica di bilancio adottate per attenuare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia. Nel 2022 le misure di politica di bilancio che hanno incrementato la spesa comprendevano misure quali sussidi alle famiglie più esposte all'inflazione elevata, un aumento una tantum dell'assegno per i figli a carico, il pagamento una tantum della «quattordicesima» per i pensionati, un bonus una tantum a favore di tutti i dipendenti del settore pubblico e un tetto ai prezzi dell'energia elettrica e del gas per le imprese non regolamentate. Il costo di tali misure è stato parzialmente compensato da nuove imposte sui proventi straordinari di produttori e fornitori di energia elettrica, segnatamente il contributo di solidarietà fornito a norma del regolamento (UE) 2022/1854 del Consiglio (7). La Commissione stima il costo di bilancio netto di queste misure allo 0,2 % del PIL nel 2022. Il saldo delle amministrazioni pubbliche ha risentito anche del costo di bilancio dell'offerta di protezione temporanea agli sfollati provenienti dall'Ucraina, stimato allo 0,1 % del PIL nel 2022. Nel contempo il costo stimato delle misure temporanee di emergenza connesse alla COVID-19 è sceso dal 3,2 % del PIL nel 2021 allo 0,8 % nel 2022. |
|
(15) |
Il 18 giugno 2021 il Consiglio ha raccomandato che nel 2022 la Slovacchia (8) mantenesse un orientamento della politica di bilancio a sostegno della ripresa, anche grazie all'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservasse gli investimenti finanziati a livello nazionale. |
|
(16) |
Secondo le stime della Commissione, nel 2022 l'orientamento della politica di bilancio (9) è stato restrittivo (1,3 % del PIL), appropriato in un contesto di inflazione elevata. Come raccomandato dal Consiglio, la Slovacchia ha continuato a sostenere la ripresa avvalendosi del dispositivo per finanziare investimenti. La spesa finanziata mediante le sovvenzioni del dispositivo e altri fondi dell'Unione è stata pari all'1,2 % del PIL nel 2022 (1,3 % nel 2021). Il calo della spesa finanziata mediante le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione nel 2022 era dovuto allo scarso assorbimento dei fondi strutturali dell'Unione e ai rinvii delle spese finanziate con le sovvenzioni del dispositivo. Gli investimenti finanziati a livello nazionale hanno apportato un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali all'orientamento della politica di bilancio (10). La Slovacchia ha pertanto preservato gli investimenti finanziati a livello nazionale, come raccomandato dal Consiglio. Allo stesso tempo la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle nuove misure sul lato delle entrate) ha fornito un contributo restrittivo di 1,3 punti percentuali all'orientamento della politica di bilancio. La Slovacchia ha pertanto tenuto sufficientemente sotto controllo la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale. |
|
(17) |
Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma di stabilità 2023 è in linea con le previsioni di primavera 2023 della Commissione per il 2023 e dopo questa data. Il governo prevede una crescita del PIL reale dell'1,3 % nel 2023 e dell'1,8 % nel 2024. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano una crescita superiore del PIL reale, pari all'1,7 % nel 2023 e al 2,1 % nel 2024, dovuta principalmente a una ripresa delle esportazioni più rapida del previsto, poiché le strozzature nella catena di approvvigionamento dovrebbero scomparire e le prospettive economiche delle principali destinazioni di esportazione della Slovacchia sono migliorate. |
|
(18) |
Nel programma di stabilità 2023 il governo prevede che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche salga al 6,3 % del PIL nel 2023. L'aumento nel 2023 riflette principalmente le misure adottate per mitigare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia, nonché altre misure quali l'aumento dei bonus fiscali e degli assegni per i figli a carico e l'introduzione di un bonus per i genitori. Secondo il programma, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe aumentare passando dal 57,8 % alla fine del 2022 al 58,7 % alla fine del 2023. Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un disavanzo pubblico del 6,1 % del PIL per il 2023. Ciò è in linea con il disavanzo previsto nel programma di stabilità 2023. Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un rapporto debito pubblico/PIL analogo, pari al 58,3 % alla fine del 2023. |
|
(19) |
Stando alle previsioni il saldo generale delle amministrazioni pubbliche nel 2023 continuerà a risentire delle misure di bilancio adottate per attenuare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia. Si tratta di misure prorogate dal 2022, in particolare un tetto ai prezzi dell'energia elettrica e del gas per le imprese non regolamentate, e di misure di nuova introduzione quali un tetto ai prezzi delle forniture di energia elettrica, gas e riscaldamento per le famiglie e le (piccole) imprese regolamentate. Il costo di tali misure è compensato parzialmente da imposte sui proventi straordinari dei fornitori di energia, in particolare il contributo di solidarietà in ottemperanza del regolamento (UE) 2022/1854, il prelievo speciale per l'impresa statale Vodohospodárska výstavba (società di costruzioni per la gestione delle acque) e il tetto sui ricavi dei produttori di energia elettrica con profitti eccessivi. Tenendo conto di queste entrate, nelle previsioni di primavera 2023 la Commissione stima il costo di bilancio netto delle misure di sostegno al 2,0 % del PIL nel 2023 (11). Le misure del 2023 non sembrano mirate a sostenere le famiglie o le imprese più vulnerabili e non preservano appieno il segnale di prezzo necessario per ridurre la domanda di energia e accrescere l'efficienza energetica. La valutazione della conformità alla raccomandazione del 12 luglio 2022 (12) non deve quindi tenere conto delle misure di sostegno mirate (rispetto allo 0,2 % del PIL nel 2022). Secondo le proiezioni il costo di bilancio della protezione temporanea agli sfollati provenienti dall'Ucraina diminuirà di 0,1 punti percentuali del PIL rispetto al 2022. Infine si prevede che il saldo generale delle amministrazioni pubbliche nel 2023 trarrà beneficio dall'eliminazione graduale delle misure temporanee di emergenza connesse alla COVID-19, stimate allo 0,8 % del PIL. |
|
(20) |
Nella sua raccomandazione del 12 luglio 2022 il Consiglio ha raccomandato alla Slovacchia di prendere provvedimenti per garantire nel 2023 che la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale sia in linea con un orientamento della politica complessivamente neutro (13), tenendo conto del perdurare del sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili agli aumenti dei prezzi dell'energia e alle persone in fuga dall'Ucraina. Allo stesso tempo la Slovacchia dovrebbe essere pronta ad adeguare la spesa corrente all'evoluzione della situazione. Alla Slovacchia è stato anche raccomandato di aumentare gli investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica tenendo conto dell'iniziativa REPowerEU, anche avvalendosi del dispositivo e di altri fondi dell'Unione. |
|
(21) |
Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano per il 2023 un orientamento espansivo della politica di bilancio (- 6,2 % del PIL), in un contesto di inflazione elevata, a fronte di un orientamento restrittivo nel 2022 (1,3 % del PIL). Si prevede inoltre che nel 2023 la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) apporterà all'orientamento della politica di bilancio un contributo espansivo del 4,4 % del PIL. Ciò comprende la riduzione del costo delle misure di sostegno mirate alle famiglie e alle imprese più vulnerabili agli aumenti dei prezzi dell'energia pari allo 0,2 % del PIL. Vi rientra anche la diminuzione dei costi per offrire protezione temporanea agli sfollati provenienti dall'Ucraina (dello 0,1 % del PIL). Ne consegue che il contributo espansivo della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale non è dovuto al sostegno mirato alle famiglie e imprese più vulnerabili ai rincari dell'energia e alle persone in fuga dall'Ucraina. La crescita espansiva della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) è determinata da misure non mirate in materia di energia, da aumenti permanenti delle retribuzioni degli operatori sanitari e dalla riduzione delle aliquote dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) nei settori dell'alimentazione e delle attività ricreative. In sintesi, la crescita prevista della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale non è in linea con la raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022. Secondo le proiezioni la spesa finanziata con le sovvenzioni del dispositivo e altri fondi dell'Unione ammonterà al 2,8 % del PIL nel 2023, mentre gli investimenti finanziati a livello nazionale apporteranno all'orientamento della politica di bilancio un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali (14). La Slovacchia prevede di finanziare ulteriori investimenti attraverso il dispositivo e altri fondi dell'Unione e, stando alle proiezioni, preserverà gli investimenti finanziati a livello nazionale (15). Prevede di finanziare investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica, come la strategia nazionale per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione, volti ad aumentare la flessibilità e ridurre i tempi per l'acquisto dei servizi e a coinvolgere una gamma più ampia di fornitori, tra cui piccole e medie imprese. |
|
(22) |
Secondo il programma di stabilità 2023, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche scenderà al 4,7 % del PIL nel 2024. Il calo nel 2024 riflette principalmente l'eliminazione graduale delle misure di attenuazione dell'impatto economico e sociale del rincaro dell'energia. Secondo il programma di stabilità 2023, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe aumentare al 59,3 % alla fine del 2024. Sulla base delle misure politiche note alla data limite delle previsioni, le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un disavanzo pubblico del 4,8 % del PIL per il 2024. Ciò è in linea con il disavanzo previsto nel programma di stabilità 2023. Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un rapporto debito pubblico/PIL analogo, pari al 58,7 % alla fine del 2024. |
|
(23) |
Il programma di stabilità 2023 prevede l'eliminazione graduale di tutte le misure di sostegno connesse all'energia nel 2024. Anche la Commissione presuppone la completa eliminazione graduale delle misure di sostegno connesse all'energia nel 2024. Ciò si basa sul presupposto che non si registrino nuovi aumenti dei prezzi dell'energia. |
|
(24) |
Il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio richiede un miglioramento annuo del saldo strutturale di bilancio per conseguire l'obiettivo di bilancio a medio termine, avendo lo 0,5 % del PIL come parametro di riferimento (16). Alla luce delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre il disavanzo al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL previsto dal trattato, secondo la Commissione sarebbe opportuno migliorare il saldo strutturale di almeno lo 0,7 % del PIL per il 2024. Al fine di conseguire tale miglioramento, e conformemente alla metodologia della Commissione, la crescita della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale (17) nel 2024 non dovrebbe superare il 5,7 %, come indicato nella presente raccomandazione. In tal modo si contribuirà anche a ridurre l'inflazione di fondo, che è ben superiore alla media della zona euro e, se persistente, potrebbe determinare perdite di competitività, e a rafforzare la posizione esterna. Allo stesso tempo è opportuno eliminare gradualmente le restanti misure di sostegno connesse all'energia (attualmente stimate dalla Commissione al 2 % del PIL nel 2023), se consentito dagli sviluppi del mercato dell'energia e partendo dalle misure meno mirate, e usare i relativi risparmi per ridurre il disavanzo pubblico. Secondo le stime della Commissione, ciò determinerebbe una crescita della spesa primaria netta inferiore al tasso di crescita massimo raccomandato per il 2024. Inoltre, secondo le previsioni di primavera 2023 della Commissione la crescita della spesa primaria corrente netta finanziata a livello nazionale nel 2023 non è in linea con la raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022. Se questa previsione è confermata, sarebbe adeguata una crescita inferiore della spesa primaria netta nel 2024. |
|
(25) |
Nell'ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano una crescita della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale pari al 2,5 % nel 2024, ossia al di sotto del tasso di crescita raccomandato. L'aggiustamento previsto nelle previsioni di primavera 2023 della Commissione è inferiore ai risparmi derivanti dalla completa eliminazione delle misure di sostegno connesse all'energia, a causa di misure di spesa permanenti quali le maggiori retribuzioni dei dipendenti pubblici, il pacchetto famiglia che comprende un bonus fiscale a l'aumento degli assegni per i figli a carico, nonché l'introduzione di un bonus per i genitori nell'ambito della riforma delle pensioni. |
|
(26) |
Il programma di stabilità 2023 prevede una diminuzione degli investimenti pubblici dal 5,1 % del PIL nel 2023 al 4,0 % del PIL nel 2024. L'importo inferiore di investimenti riflette i minori investimenti finanziati dall'Unione, in particolare tramite i fondi strutturali. Il programma di stabilità 2023 fa riferimento a riforme e investimenti da cui si attende un contributo alla sostenibilità di bilancio e a una crescita sostenibile e inclusiva. Vi rientrano una riforma di recente approvazione che introduce massimali di spesa e la riforma delle pensioni, previste anche dal piano per la ripresa e la resilienza. |
|
(27) |
Il programma di stabilità 2023 delinea un percorso di bilancio a medio termine fino al 2026. Secondo il programma di stabilità 2023, gli obiettivi del governo prevedono un disavanzo pari al 3,2 % del PIL nel 2025 e al 2,2 % nel 2026. Nel 2026 il disavanzo pubblico dovrebbe quindi scendere al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. |
|
(28) |
Il sistema fiscale della Slovacchia presenta potenziale per essere riformato al fine di stimolare l'efficienza economica, promuovere la sostenibilità ambientale e di bilancio e migliorare l'equità. Il carico fiscale sul lavoro è particolarmente elevato per i percettori di redditi bassi rispetto ad altri Stati membri. Per contro, l'imposizione ambientale e quella patrimoniale non sono sfruttate appieno. La modifica della struttura dell'imposizione fiscale potrebbe sostenere la crescita e contribuire anche a promuovere la transizione verde e la sostenibilità ambientale. Malgrado l'elevata intensità energetica dell'economia, il gettito delle imposte ambientali si è attestato al 2,5 % nel 2021, vicino alla media dell'Unione. Gli oneri ambientali relativi alla gestione dei rifiuti e all'inquinamento atmosferico non promuovono sufficientemente l'uso efficiente delle risorse e non riducono i costi per l'ambiente e la società. Poiché le tasse e gli oneri ambientali non sono indicizzati, le entrate verdi si riducono nel corso del tempo. Le tasse di circolazione e di immatricolazione dei veicoli non riflettono in misura sufficiente l'intensità delle emissioni. Nel complesso la quota della tassazione dei trasporti sul gettito fiscale totale è solo dello 0,58 %, rispetto alla media dell'Unione dell'1 %. Per quanto riguarda l'imposizione patrimoniale, il gettito delle imposte ricorrenti sui beni immobili è stato relativamente basso nel 2021 (0,5 % del PIL rispetto alla media dell'Unione dell'1,2 %). Attualmente la Slovacchia non dispone di dati sufficienti per consentire l'aggiornamento e l'indicizzazione della base imponibile per gli immobili in linea con i valori di mercato, anche se ciò potrebbe parzialmente frenare la perdurante forte domanda di abitazioni e la marcata crescita dei loro prezzi. Inoltre ulteriori interventi volti a semplificare la tassazione e migliorare l'adempimento degli obblighi fiscali possono aumentare le entrate pubbliche e quindi favorire la sostenibilità di bilancio e migliorare l'equità. Nel 2020 il divario di adempimento degli obblighi fiscali relativi all'IVA in Slovacchia ha continuato a diminuire. È sceso dal 15 % nel 2019 al 13,9 % del gettito IVA totale previsto nel 2020, ma resta comunque al di sopra della media dell'Unione (9,1 %). Ulteriori miglioramenti nell'amministrazione fiscale, anche per quanto riguarda la fatturazione elettronica, le dichiarazioni dei redditi precompilate e una maggiore digitalizzazione, potrebbero contribuire a ridurre ulteriormente le perdite di entrate nel sistema fiscale. |
|
(29) |
Conformemente all'articolo 19, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (UE) 2021/241 e all'allegato V, criterio 2.2, di tale regolamento, il piano per la ripresa e la resilienza comprende un'ampia gamma di riforme e investimenti che si rafforzano reciprocamente, da attuare entro il 2026. Ad oggi l'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza della Slovacchia è a buon punto, ma si prospettano alcune sfide per il futuro. La Slovacchia ha presentato due richieste di pagamento, corrispondenti a 30 traguardi e obiettivi del piano, per una erogazione complessiva pari a 1,11 miliardi di EUR. Benché la Slovacchia sia uno degli Stati membri che hanno attuato con maggiore rapidità il piano per la ripresa e la resilienza, potenziali difficoltà dovute a strozzature nella capacità amministrativa, insieme alla necessità di cominciare a lavorare sulle misure supplementari del capitolo dedicato al piano REPowerEU presentato dalla Slovacchia nella modifica del piano il 26 aprile 2023, invitano a concentrarsi maggiormente sull'attuazione. L'inclusione del nuovo capitolo dedicato al piano REPowerEU nel piano per la ripresa e la resilienza consentirà di finanziare ulteriori riforme e investimenti a sostegno degli obiettivi strategici della Slovacchia in materia di energia e transizione verde. Per l'attuazione efficace del piano per la ripresa e la resilienza e di altre politiche economiche e occupazionali che vanno al di là di tale piano, per assicurare un'ampia titolarità dell'agenda politica generale rimane importante il coinvolgimento sistematico ed effettivo delle autorità locali e regionali, delle parti sociali e degli altri portatori di interessi pertinenti. |
|
(30) |
Nel 2022 la Commissione ha approvato tutti i documenti di programmazione della politica di coesione della Slovacchia. Procedere alla rapida attuazione dei programmi della politica di coesione in complementarità e sinergia con il piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU, è fondamentale per realizzare le transizioni verde e digitale, accrescere la resilienza economica e sociale e conseguire uno sviluppo territoriale equilibrato in Slovacchia. |
|
(31) |
Oltre alle sfide economiche e sociali affrontate dal piano per la ripresa e la resilienza e dai programmi della politica di coesione, la Slovacchia si trova di fronte a una serie di ulteriori sfide connesse all'energia e alla transizione verde. |
|
(32) |
Negli ultimi anni i progressi della Slovacchia nella riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra hanno subito un'importante battuta d'arresto. Il paese rimane un'economia strutturalmente ad alta intensità energetica, fortemente dipendente dalle importazioni di combustibili fossili. Nel 2020 l'intensità energetica primaria della Slovacchia superava all'incirca dell'80 % la media dell'Unione, mentre il consumo finale di energia è aumentato del 13,5 % tra il 2015 e il 2021. Nel 2022 la Slovacchia ha compiuto alcuni progressi nella diversificazione delle importazioni di energia, ma le misure di risparmio del gas non sono state attuate in misura sufficiente. Nel periodo tra l'agosto 2022 e il marzo 2023 il consumo di gas naturale della Slovacchia è diminuito dell'1 % (18) rispetto al consumo medio di gas registrato per lo stesso periodo nei cinque anni precedenti, ben al di sotto dell'obiettivo di riduzione del 15 % stabilito nel regolamento (UE) 2022/1369 (19). Si incoraggia la Slovacchia a intensificare gli sforzi per ridurre temporaneamente la domanda di gas fino al 31 marzo 2024 a norma del regolamento (UE) 2023/706 del Consiglio (20). Dall'estate del 2022 la quota delle importazioni di gas naturale dalla Russia si è ridotta dall'85 % a circa il 50 %. In Slovacchia le riforme contenute nel piano per la ripresa e la resilienza hanno determinato un notevole aumento della capacità disponibile per il collegamento delle energie rinnovabili alla rete, ma solo una piccola quota di tale capacità è stata utilizzata per collegare nuovi impianti di energie rinnovabili. Una diffusione più rapida delle energie rinnovabili contribuirebbe a conseguire gli obiettivi climatici e a ridurre la dipendenza della Slovacchia dalle importazioni di combustibili fossili (anche dalla Russia), attenuando il rischio di povertà energetica in un contesto di volatilità dei prezzi dell'energia. Nel 2022 la capacità cumulativa installata di energia solare ed eolica era circa il 7 % della capacità installata totale, il secondo livello più basso nell'Unione. |
|
(33) |
Nel 2022 la Slovacchia ha adottato riforme concernenti l'assetto del mercato e il sostegno alle energie rinnovabili nell'ambito del piano per la ripresa e la resilienza, ma ulteriori misure consentirebbero una diffusione più rapida delle rinnovabili, in particolare l'energia eolica, solare e geotermica, il biometano e l'idrogeno. Tali misure comprendono la semplificazione delle procedure di concessione e amministrative, anche con l'istituzione di «sportelli unici» amministrativi e «zone di riferimento» per le energie rinnovabili. La Slovacchia trarrebbe vantaggio da una maggiore efficienza delle procedure di accesso alla rete per le energie rinnovabili, in particolare riformando il sistema di prenotazione della capacità, riducendo gli oneri amministrativi per il collegamento alla rete e rivedendo le tariffe di connessione alla rete, in linea con i parametri di riferimento e le migliori pratiche dell'Unione. Per adattarsi al crescente volume di energie rinnovabili intermittenti, la Slovacchia dispone di un ampio potenziale per modernizzare le reti elettriche (per quanto riguarda la trasmissione e la distribuzione), costruire nuove strutture di stoccaggio dell'energia elettrica e procedere con la creazione del quadro normativo per l'idrogeno rinnovabile. L'ulteriore progresso nello sviluppo dei settori dell'energia geotermica e del biometano fornirebbe sostituti del gas naturale, ampiamente utilizzato come fonte di energia nei sistemi di teleriscaldamento dove la diffusione delle fonti di calore rinnovabili è ancora poco sviluppata. |
|
(34) |
La Slovacchia sta progredendo nell'efficienza energetica degli edifici residenziali grazie agli ambiziosi investimenti nell'ambito del dispositivo e del fondo di coesione, ma occorrono maggiori sforzi, in particolare nella ristrutturazione profonda di edifici non residenziali pubblici e privati, oltre a misure di ristrutturazione mirate alla povertà energetica e alle famiglie vulnerabili. La Slovacchia trarrebbe vantaggio dall'eliminazione di numerose strozzature per accelerare le ristrutturazioni degli edifici e attirare maggiori investimenti privati, in particolare: i) adattando i regimi di ristrutturazione; ii) fornendo assistenza tecnica; iii) sviluppando l'approccio dello «sportello unico»; iv) raccogliendo dati energetici pertinenti sugli edifici pubblici per contribuire alla prioritizzazione degli investimenti; e v) migliorando il coordinamento tra diverse autorità pubbliche e programmi di finanziamento. Occorrono ulteriori sforzi per affrontare in maniera strutturale la povertà energetica, in particolare tramite programmi dedicati di ristrutturazione degli edifici residenziali e un'assistenza tecnica e amministrativa che rispecchi le esigenze delle famiglie vulnerabili, unitamente a riforme e investimenti nell'edilizia sociale. Sarà necessaria una maggiore ambizione nel ridurre le emissioni di gas a effetto serra e innalzare gli obiettivi in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica per allineare la Slovacchia agli obiettivi del pacchetto «Pronti per il 55 %». |
|
(35) |
La carenza di manodopera e di competenze nei settori e nelle professioni fondamentali per la transizione verde — compresi la produzione, la diffusione e la manutenzione delle tecnologie a zero emissioni nette — sta creando strozzature nella transizione a un'economia a zero emissioni nette. Sistemi di istruzione e formazione di qualità elevata che rispondano alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e misure mirate per la riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze sono cruciali per ridurre le carenze di competenze e promuovere l'inclusione lavorativa e la riallocazione della forza lavoro. Per sbloccare il potenziale inutilizzato dell'offerta di lavoro, tali misure devono essere accessibili, in particolare per le persone e nei settori e nelle regioni maggiormente interessati dalla transizione verde. La Slovacchia presenta uno dei tassi più elevati di occupazione nell'industria automobilistica e siderurgica nell'Unione, due settori fortemente interessati dalla transizione verde. Nel contempo, nel 2022 sono state segnalate carenze di manodopera per 24 professioni che richiedono competenze verdi, tra cui addetti all'isolamento, idraulici e tubisti, nonché elettricisti per edilizia e affini. Questa situazione richiede efficaci leve politiche per accelerare la transizione verde in un'ampia gamma di settori, garantendo al contempo l'equità. |
|
(36) |
Alla luce della valutazione della Commissione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità 2023 e il suo parere (21) trova riscontro nella raccomandazione di cui al punto 1. |
|
(37) |
Date le strette correlazioni tra le economie degli Stati membri della zona euro e il loro contributo collettivo al funzionamento dell'Unione economica e monetaria, il Consiglio ha raccomandato a tali Stati membri di prendere provvedimenti, anche tramite i piani per la ripresa e la resilienza, al fine di i) preservare la sostenibilità del debito e astenersi da un sostegno generalizzato alla domanda aggregata nel 2023, orientare in modo più mirato le misure di bilancio adottate per attenuare l'impatto degli elevati prezzi dell'energia e riflettere su modalità adeguate per eliminare gradualmente il sostegno con il diminuire delle pressioni causate dai prezzi dell'energia; ii) mantenere un elevato livello di investimenti pubblici e promuovere investimenti privati a sostegno delle transizioni verde e digitale; iii) sostenere dinamiche salariali che attenuino la perdita di potere d'acquisto limitando nel contempo gli effetti di secondo impatto sull'inflazione, migliorare ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e colmare le carenze di competenze; iv) migliorare il contesto imprenditoriale e garantire che il sostegno per l'energia destinato alle imprese sia efficace sotto il profilo dei costi, temporaneo e mirato alle imprese economicamente sostenibili e che siano mantenuti incentivi per la transizione verde; e v) preservare la stabilità macrofinanziaria e monitorare i rischi, continuando nel contempo a lavorare al completamento dell'Unione bancaria. Per la Slovacchia le raccomandazioni di cui ai punti 1, 2 e 3 contribuiscono all'attuazione della prima, della seconda, della terza e della quinta raccomandazione di cui alla raccomandazione del 2023 sulla zona euro, |
RACCOMANDA alla Slovacchia di prendere provvedimenti nel 2023 e nel 2024 al fine di:
1.
Eliminare gradualmente le vigenti misure di sostegno di emergenza connesse all'energia, usando i relativi risparmi per ridurre il disavanzo pubblico, quanto prima nel 2023 e nel 2024; qualora nuovi aumenti dei prezzi dell'energia dovessero richiedere nuove misure di sostegno o il proseguimento di quelle esistenti, provvedere a che tali misure di sostegno mirino a tutelare le famiglie e le imprese vulnerabili, siano sostenibili a livello di bilancio e preservino gli incentivi al risparmio energetico;Assicurare una politica di bilancio prudente, in particolare limitando a non più del 5,7 % l'aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024 (22);
Preservare gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e provvedere all'assorbimento efficace delle sovvenzioni del dispositivo e di altri fondi dell'Unione, in particolare per promuovere le transizioni verde e digitale;
Per il periodo successivo al 2024, continuare a perseguire una strategia di bilancio a medio termine di risanamento graduale e sostenibile, combinata con investimenti e riforme atti ad aumentare la crescita sostenibile, al fine di conseguire una posizione di bilancio prudente a medio termine;
Rendere la struttura dell'imposizione fiscale più efficiente e più favorevole alla crescita inclusiva e sostenibile, anche sfruttando il potenziale dell'imposizione ambientale e di quella patrimoniale; continuare a rafforzare l'adempimento degli obblighi fiscali, anche con l'ulteriore digitalizzazione dell'amministrazione fiscale;
Ridurre i rischi connessi al debito delle famiglie sostenendo l'offerta di alloggi e l'espansione del mercato degli affitti;
2.
Mantenere lo slancio a favore dell'attuazione costante del piano per la ripresa e la resilienza e, a seguito della recente presentazione dell'addendum, compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU, avviare rapidamente l'attuazione delle misure collegate; procedere alla rapida attuazione dei programmi della politica di coesione in stretta complementarità e sinergia con il piano per la ripresa e la resilienza;
3.
Ridurre la dipendenza dell'economia dai combustibili fossili, in particolare il gas naturale per l'industria e il riscaldamento, e diversificare le importazioni di combustibili fossili; accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, in particolare l'energia eolica, solare e geotermica e i gas rinnovabili, in linea con i pertinenti criteri di sostenibilità; semplificare le procedure di concessione e amministrative per la diffusione delle energie rinnovabili, anche con l'istituzione di «sportelli unici» e «zone di riferimento»; modernizzare la rete elettrica e rendere più efficienti e meno onerose le procedure per il collegamento delle energie rinnovabili alla rete; accelerare e incentivare le ristrutturazioni profonde di edifici pubblici e privati, affrontare la povertà energetica mediante interventi di ristrutturazione delle abitazioni per le famiglie a basso reddito e intensificare le iniziative a livello politico volte all'offerta e all'acquisizione delle abilità e competenze necessarie per la transizione verde.
Fatto a Bruxelles, il 14 luglio 2023
Per il Consiglio
La presidente
N. CALVIÑO SANTAMARÍA
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).
(4) Raccomandazione del Consiglio, del 16 maggio 2023, sulla politica economica della zona euro (GU C 180 del 23.5.2023, pag. 1).
(5) Regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 febbraio 2023, che modifica il regolamento (UE) 2021/241 per quanto riguarda l'inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza e che modifica i regolamenti (UE) n. 1303/2013, (UE) 2021/1060 e (UE) 2021/1755, e la direttiva 2003/87/CE (GU L 63 del 28.2.2023, pag. 1).
(6) ST 10156/2021 INIT; ST 10156/2021 ADD 1; ST 10156/2021 COR 1.
(7) Regolamento (UE) 2022/1854 del Consiglio, del 6 ottobre 2022, relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell'energia (GU L 261 I del 7.10.2022, pag. 1).
(8) Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Slovacchia, (GU C 304 del 29.7.2021, pag. 121).
(9) L'orientamento della politica di bilancio è misurato come la variazione, rispetto alla crescita potenziale a medio termine, della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate), escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi della COVID-19, ma compresa la spesa finanziata dal sostegno non rimborsabile (sovvenzioni) del dispositivo e altri fondi dell'Unione. Per maggiori dettagli cfr. il riquadro 1 nelle tabelle statistiche di bilancio.
(10) L'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale ha fornito un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL.
(11) La cifra rappresenta il livello del costo annuale di bilancio delle misure, comprese le entrate e le spese correnti, nonché le misure di spesa in conto capitale.
(12) Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2022, sul programma nazionale di riforma 2022 della Slovacchia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2022 della Slovacchia (GU C 334 dell'1.9.2022, pag. 205).
(13) Stando alle previsioni di primavera 2023 della Commissione, la crescita del prodotto potenziale a medio termine (media su 10 anni) della Slovacchia, utilizzata per misurare l'orientamento della politica di bilancio, è stimata al 12,0 % in termini nominali.
(14) Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.
(15) La spesa finanziata con le sovvenzioni del dispositivo e altri fondi dell'Unione è stata pari allo 0,0 % del PIL nel 2023, mentre gli investimenti finanziati a livello nazionale hanno apportato all'orientamento della politica di bilancio un contributo espansivo di 1,3 punti percentuali. Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.
(16) L'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1466/97 impone anche un aggiustamento superiore allo 0,5 % del PIL per gli Stati membri con un debito pubblico superiore al 60 % del PIL o che presentano rischi più considerevoli in termini di sostenibilità del debito.
(17) Si definisce spesa primaria netta la spesa finanziata a livello nazionale al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, ad esclusione della spesa per interessi e della spesa ciclica per la disoccupazione.
(18) I dati per la Slovacchia sono ancora in fase di convalida da parte di Eurostat.
(19) Regolamento (UE) 2022/1369 del Consiglio, del 5 agosto 2022, relativo a misure coordinate di riduzione della domanda di gas (GU L 206 dell'8.8.2022, pag. 1).
(20) Regolamento (UE) 2023/706 del Consiglio, del 30 marzo 2023, che modifica il regolamento (UE) 2022/1369 per prorogare il periodo di applicazione delle misure di riduzione della domanda di gas e rafforzare la comunicazione e il monitoraggio della loro attuazione (GU L 93 del 31.3.2023, pag. 1).
(21) A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
(22) Il che, secondo le stime, corrisponde a un miglioramento annuo del saldo strutturale di bilancio pari almeno allo 0,7 % del PIL per il 2024, come descritto nel considerando 24.