2.3.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

LI 71/1


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/371 DEL CONSIGLIO

del 2 marzo 2021

che attua il regolamento (EU) 2020/1998 relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) 2020/1998 del Consiglio, del 7 dicembre 2020, relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (1), in particolare l’articolo 14, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 7 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) 2020/1998.

(2)

Il 18 gennaio 2021 l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione, in cui condanna la detenzione del politico dell’opposizione russa Alexei Navalny, arrestato al suo rientro a Mosca il 17 gennaio 2021, e ne chiede l’immediato rilascio.

(3)

Il 22 febbraio 2021 il Consiglio «Affari esteri» ha convenuto di proseguire i lavori su future misure restrittive in risposta a gravi violazioni dei diritti umani.

(4)

In tale contesto, e considerate la continuità e la gravità delle violazioni dei diritti umani in Russia, quattro persone dovrebbero essere incluse nell’elenco delle persone fisiche o giuridiche, entità o organismisoggetti a misure restrittive di cui all’allegato I del regolamento (UE) 20201998.

(5)

È pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) 2020/1998,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato I del regolamento (UE) 2020/1998 è modificato come indicato nell’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 2 marzo 2021

Per il Consiglio

La presidente

A. P. ZACARIAS


(1)  GU L 410I del 7.12.2020, pag. 1.


ALLEGATO

Le voci di seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone fisiche di cui alla sezione A («Persone fisiche») dell’allegato I del regolamento (UE) 2020/1998:

 

Nomi (Traslitterazione della grafia russa)

Nomi (Grafia russa)

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

«1.

Alexander (Alexandr) Petrovich KALASHNIKOV

Aлександр Петрович КАЛАШНИКОВ

Carica: direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN)

Data di nascita: 27.1.1964

Luogo di nascita: Tatarsk, regione/Oblast di Novosibirsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexander Kalashnikov è direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN) dall’8 ottobre 2019. In tale carica sovrintende a tutte le attività dell’FSIN. Nella veste di direttore del FSIN, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

Nel caso di Alexei Navalny, che si stava riprendendo in Germania (settembre 2020-gennaio 2021) da un avvelenamento con un agente nervino tossico del gruppo Novichok, il 28 dicembre 2020 l’FSIN ha ordinato che si presentasse immediatamente davanti a un funzionario addetto alla sorveglianza o sarebbe stato condannato a una pena detentiva per aver violato la sospensione della pena che gli era stata inflitta dopo una condanna per frode. Nel 2018 la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva giudicato tale condanna per frode arbitraria e iniqua. Il 17 gennaio 2021, su ordine di Alexander Kalashnikov, agenti dell’FSIN hanno arrestato Alexei Navalny al suo arrivo all’aeroporto di Mosca. L’arresto di Alexei Navalny si basa su una decisione del tribunale della città di Khimki, che a sua volta è stata emessa su richiesta dell’FSIN. A fine dicembre 2020, l’FSIN aveva già chiesto che un tribunale commutasse la pena condizionale di Alexei Nalvany in pena detentiva. Il 17 febbraio 2021 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ingiunto al governo della Federazione russa di rilasciare Alexei Navalny.

2 marzo 2021

2.

Alexander (Alexandr) Ivanovich BASTRYKIN

Алексaндр Ивaнович БАСТРЫКИН

Carica: presidente del comitato investigativo della Federazione russa

Data di nascita: 27.8.1953

Luogo di nascita: Pskov, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexander Bastrykin ricopre la carica di presidente del comitato investigativo della Federazione russa (“comitato”) da gennaio 2011 (e di presidente facente funzione da ottobre a dicembre 2010). In tale carica sovrintende a tutte le attività del comitato. Ufficialmente il comitato è presieduto dal presidente russo. Alexander Bastrykin, nella veste di presidente del comitato, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

Alexander Bastrykin è responsabile delle campagne repressive diffuse e sistematiche del comitato che hanno preso di mira membri dell’opposizione russa e condotto indagini sugli stessi. Il 29 dicembre 2020 il comitato ha avviato un’indagine sul leader dell’opposizione Alexei Navalny, accusandolo di frode su vasta scala. Alexei Navalny e altre persone hanno pubblicato articoli sulla proprietà dell’impresa immobiliare ceca LAW Bohemia da parte di Alexander Bastrykin negli anni 2000.

2 marzo 2021

3.

Igor Viktorovich KRASNOV

Игорь Викторович КРАСНОВ

Carica: procuratore generale della Federazione russa

Data di nascita: 24.12.1975

Luogo di nascita: Arkhangelsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Igor Krasnov è procuratore generale della Federazione russa dal 22 gennaio 2020, ed è ex vicepresidente del comitato investigativo della Federazione russa. In tale carica di procuratore generale sovrintende alle procure della Federazione russa, alle procure speciali e alla Procura militare. Nella veste di procuratore generale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la detenzione arbitraria di manifestanti, e della diffusa e sistematica repressione della libertà di riunione pacifica e di associazione e della libertà di opinione e di espressione.

Prima delle proteste del 23 gennaio 2021, la procura generale avvertì che i partecipanti sarebbero stati ritenuti responsabili. Inoltre, chiese al servizio federale di supervisione delle comunicazioni, delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni di massa (Roskomnadzor) di limitare l’accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell’opposizione contenenti informazioni sulle manifestazioni programmate dei sostenitori di Alexei Navalny. Il 29 gennaio 2021 la procura generale chiese nuovamente al Roskomnadzor di limitare l’accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell’opposizione, questa volta prima delle proteste pro Navalny del 30 e del 31 gennaio 2021. Furono inviati avvertimenti alle imprese di Internet (Facebook, TikTok, Twitter, Google, Mail.ru Group). La procura generale ha inoltre annunciato che i dimostranti sarebbero stati perseguiti.

La procura generale ha appoggiato la richiesta del servizio penitenziario federale russo (FSIN) di commutare in pena detentiva la sospensione della pena inflitta a Alexei Navalny per un presunto caso di frode. Nonostante la condanna sia stata giudicata arbitraria e iniqua dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2018, Alexei Navalny è stato arrestato il 17 gennaio 2021 al suo arrivo all’aeroporto di Mosca.

2 marzo 2021

4.

Viktor Vasilievich (Vasilyevich) ZOLOTOV

Виктор Васильевич ЗОЛОТОВ

Carica: direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia)

Data di nascita: 27.01.1954

Luogo di nascita: Sasovo, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Viktor Zolotov è direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia) dal 5 aprile 2016 e pertanto comandante in capo delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa, nonché comandante della OMON, l’unità speciale mobile integrata nella Rosgvardia. In tale carica sovrintende a tutte le attività delle truppe della Rosgvardia e della OMON. Nella veste di direttore di Rosgvardia, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari e sistematiche e diffuse violazioni della libertà di riunione pacifica e di associazione, in particolare mediante la repressione violenta di proteste e dimostrazioni.

La Rosgvardia è stata impiegata per reprimere le dimostrazioni pro Navalny del 23 gennaio 2021 ed è stato riferito che molti agenti della OMON e della guardia nazionale hanno fatto ricorso a brutalità e violenza nei confronti dei manifestanti. Le forze di sicurezza hanno aggredito decine di giornalisti, compresa la corrispondente di Meduza Kristina Safronova, colpita da un agente della OMON, e la giornalista di Novaya Gazeta Yelizaveta Kirpanova, colpita alla testa con un manganello con conseguente perdita di sangue. Le forze di sicurezza hanno detenuto arbitrariamente oltre 300 minori.

2 marzo 2021»