26.8.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 282/95


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 20 luglio 2020

sul programma nazionale di riforma 2020 della Lituania e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Lituania

(2020/C 282/15)

Il CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,

visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)

Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha adottato la strategia annuale di crescita sostenibile, segnando l’inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2020. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Lituania non è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha altresì adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.

(2)

Il 26 febbraio 2020 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Lituania 2020. In tale relazione sono stati valutati i progressi compiuti dalla Lituania nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 (3) («raccomandazioni specifiche per paese del 2019»), il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese adottate negli anni precedenti e i progressi della Lituania verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.

(3)

L’11 marzo 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente dichiarato l’epidemia di COVID-19 una pandemia mondiale. Essa costituisce una grave emergenza di salute pubblica per i cittadini, le società e le economie. Sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari nazionali e sta provocando l’interruzione delle catene di approvvigionamento su scala mondiale, volatilità sui mercati finanziari, shock dei consumi e ripercussioni negative in vari settori. La pandemia sta mettendo a repentaglio i posti di lavoro e i redditi dei cittadini, nonché le attività delle imprese. Ha provocato un forte shock economico che sta già avendo gravi ripercussioni nell’Unione. Il 13 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione che sollecita una risposta economica coordinata alla crisi, coinvolgendo tutti i soggetti a livello nazionale e dell’Unione.

(4)

Molti Stati membri hanno dichiarato lo stato di emergenza o hanno introdotto misure di emergenza. Tutte le misure di emergenza dovrebbero essere rigorosamente proporzionate, necessarie, limitate nel tempo e in linea con le norme europee e internazionali. Esse dovrebbero essere soggette al controllo democratico e a un sindacato giurisdizionale indipendente.

(5)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull’attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all’articolo 5, paragrafo 1, all’articolo 6, paragrafo 3, all’articolo 9, paragrafo 1, e all’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all’articolo 3, paragrafo 5, e all’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (4) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. Nella comunicazione del 20 marzo 2020 la Commissione ha considerato che, data la grave recessione economica che si prevede deriverà dalla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per l’attivazione della clausola di salvaguardia generale e ha chiesto al Consiglio di avallare tale conclusione. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione e hanno convenuto che la grave recessione economica richiede una risposta decisa, ambiziosa e coordinata. L’attivazione della clausola di salvaguardia generale consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Nell’ambito del braccio correttivo il Consiglio può anche decidere, su raccomandazione della Commissione, di adottare una traiettoria di bilancio riveduta. La clausola di salvaguardia generale non sospende le procedure del patto di stabilità e crescita. Essa permette agli Stati membri di discostarsi dagli obblighi di bilancio che si applicherebbero normalmente, consentendo nel contempo alla Commissione e al Consiglio di adottare le necessarie misure di coordinamento delle politiche nell’ambito del patto.

(6)

È necessario continuare ad agire per limitare e controllare la diffusione della pandemia di COVID-19, rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari nazionali, attenuare le conseguenze socioeconomiche della pandemia mediante misure di sostegno per le imprese e le famiglie e garantire condizioni sanitarie e di sicurezza adeguate sul luogo di lavoro al fine di riprendere l’attività economica. È opportuno che l’Unione si avvalga pienamente dei vari strumenti a sua disposizione per sostenere gli sforzi degli Stati membri in tali ambiti. Parallelamente gli Stati membri e l’Unione dovrebbero collaborare al fine di preparare le misure necessarie per permettere di tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie e a una crescita sostenibile, integrandovi tra l’altro la transizione verde e la trasformazione digitale e traendo insegnamenti dalla crisi.

(7)

La crisi COVID-19 ha messo in luce la flessibilità offerta dal mercato interno per adattarsi a situazioni straordinarie. Tuttavia, al fine di garantire una transizione rapida e agevole alla fase di ripresa e la libera circolazione di beni, servizi e lavoratori, le misure eccezionali che ostacolano il normale funzionamento del mercato interno dovrebbero essere rimosse non appena non siano più indispensabili. La crisi attuale ha evidenziato la necessità di piani di preparazione alle crisi nel settore sanitario. Migliori strategie di acquisto, catene di approvvigionamento diversificate e riserve strategiche di forniture essenziali rientrano tra gli elementi fondamentali per l’elaborazione di piani più ampi di preparazione alle crisi.

(8)

Il legislatore dell’Unione ha già modificato i quadri normativi pertinenti mediante i regolamenti (UE) 2020/460 (5) e (UE) 2020/558 (6) del Parlamento europeo e del Consiglio per consentire agli Stati membri di mobilitare tutte le risorse non utilizzate dei fondi strutturali e d’investimento europei, in modo da poter far fronte alle eccezionali conseguenze della pandemia di COVID-19. Tali modifiche consentiranno un’ulteriore flessibilità e procedure semplificate e snelle. Per allentare la pressione sui flussi di cassa, gli Stati membri possono anche beneficiare di un tasso di cofinanziamento del 100 % a carico del bilancio dell’Unione nell’esercizio contabile 2020-2021. La Lituania è incoraggiata a sfruttare appieno tali possibilità per aiutare le persone e i settori più colpiti.

(9)

È probabile che le conseguenze socioeconomiche della pandemia di COVID-19 siano distribuite in modo disomogeneo tra i settori e le regioni della Lituania a motivo dei diversi profili di specializzazione. Ciò comporta il rischio di accentuare le disparità all’interno del paese. La situazione attuale, associata al rischio di un temporaneo sfaldamento del processo di convergenza tra Stati membri, richiede risposte politiche mirate.

(10)

La Lituania ha presentato il programma nazionale di riforma 2020 il 15 maggio 2020 e il programma di stabilità 2020 il 30 aprile 2020. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

(11)

La Lituania è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2020 il governo prevede un peggioramento del saldo nominale, che passerà da un avanzo dello 0,3 % del prodotto interno lordo (PIL) nel 2019 a un disavanzo dell’11,4 % del PIL nel 2020. Secondo le proiezioni il disavanzo scenderà al 3,9 % del PIL nel 2021. Dopo essere salito al 36,3 % del PIL nel 2019, secondo il programma di stabilità 2020 il rapporto debito pubblico/PIL salirà al 50,6 % nel 2020. Le prospettive macroeconomiche e di bilancio risentono dell’elevata incertezza dovuta alla pandemia di COVID-19.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e nel quadro di un approccio coordinato a livello dell’Unione, la Lituania ha adottato tempestive misure di bilancio per aumentare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia e fornire sostegno alle persone e ai settori che sono stati colpiti in modo particolare. Secondo il programma di stabilità 2020, tali misure di bilancio sono pari al 6,8 % del PIL. Esse comprendono differimenti delle imposte, finanziamenti aggiuntivi per l’acquisto di forniture mediche, sovvenzioni a sostegno dell’occupazione e indennità per i lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti colpiti dalla crisi legata alla pandemia di COVID-19. Poiché dall’analisi della elaborazione e dell’attuazione di alcune misure emerge un’adesione potenziale relativamente bassa alle misure stesse, la Commissione ha ipotizzato un minor impatto delle misure del governo sulle finanze pubbliche. La Lituania ha inoltre annunciato misure discrezionali che, pur non avendo un impatto diretto sul bilancio, contribuiranno a dare una risposta alla crisi, ivi inclusa la fornitura di sostegno alla liquidità delle imprese; il programma di stabilità 2020 ne stima l’incidenza al 3,8 % del PIL. Tra queste misure figurano anche garanzie sui prestiti (2,9 % del PIL). Nel complesso le misure adottate dalla Lituania sono in linea con gli orientamenti definiti nella comunicazione della Commissione del 13 marzo 2020. La piena attuazione delle misure di emergenza e di misure di bilancio favorevoli, seguita da un riorientamento delle politiche di bilancio verso il conseguimento di posizioni di bilancio a medio termine prudenti quando le condizioni economiche lo consentano, contribuirà a preservare la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(14)

Secondo le previsioni di primavera 2020 della Commissione a politiche invariate, il saldo delle amministrazioni pubbliche della Lituania sarà pari al -6,9 % del PIL nel 2020 e al -2,7 % del PIL nel 2021. Le proiezioni indicano che il rapporto debito pubblico/PIL rimarrà al di sotto del 60 % del PIL nel 2020 e nel 2021.

(15)

Il 20 maggio 2020 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato a causa della prevista violazione, da parte della Lituania, della soglia di disavanzo del 3 % del PIL nel 2020. Nel complesso, dall’analisi della Commissione emerge che il criterio del disavanzo definito nel trattato e nel regolamento (CE) n. 1467/97 non è stato soddisfatto.

(16)

Secondo le previsioni di primavera 2020 della Commissione, il PIL della Lituania subirà una contrazione dell’8 %, che sarà seguita da un rapido recupero del 7,5 % nel 2021. Per rispondere alla pandemia di COVID-19 e attutirne le ricadute economiche negative, il 16 marzo la Lituania ha presentato un piano di stimolo economico e di attenuazione delle conseguenze della diffusione della COVID-19. Il piano prevede uno stanziamento di 2,5 miliardi di EUR, pari al 6,3 % del PIL del paese, di cui fino a 500 milioni di EUR, vale a dire l’1,3 % del PIL, destinati a garantire le risorse necessarie al sistema sanitario. Altri 500 milioni di EUR sono stati stanziati per proteggere i redditi e i posti di lavoro. La capacità dei fondi di garanzia statale è stata aumentata di 500 milioni di EUR e sono state approvate garanzie supplementari dello Stato per un importo fino a 500 milioni di EUR per stimolare l’economia. Nel mese di aprile la Commissione ha approvato diversi regimi di aiuti lituani a sostegno dell’economia del paese nel contesto della pandemia di COVID-19, destinati ad aiutare le imprese a soddisfare il fabbisogno immediato di capitale d’esercizio e a proseguire le loro attività durante e dopo la pandemia. La Banca di Lituania ha inoltre allentato alcuni requisiti patrimoniali per le banche commerciali al fine di aumentare l’erogazione di prestiti all’economia reale.

(17)

A livello di risultati in campo sanitario il paese continua a registrare ritardi rispetto ad altri Stati membri, in parte a causa dell’efficienza non ottimale di un sistema sanitario che risente della scarsità dei finanziamenti. L’attuale pandemia ha messo il sistema ancora di più sotto pressione e ha fatto emergere altri problemi strutturali, tra cui la lentezza nel migliorare la qualità dei servizi, la carenza di investimenti nell’assistenza sanitaria di base e la mancanza di progressi nell’adeguare la rete ospedaliera per renderla più efficiente e maggiormente in grado di rispondere ai bisogni. La crisi COVID-19 sta inoltre mettendo in luce alcune diseguaglianze sanitarie connesse alla carenza di personale e a squilibri territoriali tra servizi e bisogni. La Lituania ha bisogno di mobilitare le risorse necessarie per affrontare la crisi attuale e migliorare in futuro la resilienza del suo sistema sanitario. Mentre l’azione immediata si incentra sul rafforzamento delle capacità in termini di operatori sanitari, forniture e attrezzature mediche essenziali allo scopo di salvare vite umane durante la pandemia, a più lungo termine occorrerebbe potenziare gli investimenti per migliorare la resilienza del sistema sanitario e permettergli di mantenere la sua operatività, tornare a prestazioni ottimali e prepararsi a nuovi shock. A tal fine si dovranno assegnare risorse sufficienti per migliorare l’accessibilità, l’efficienza e la qualità del sistema sanitario affinché esso sia maggiormente in grado di rispondere alle sfide poste dall’aumento delle patologie croniche, dall’invecchiamento demografico e dalle persistenti diseguaglianze sanitarie. A questo proposito, l’assistenza sanitaria di base e lo sviluppo dell’assistenza sanitaria online svolgono un ruolo centrale. La Lituania dovrebbe inoltre garantire che i risultati recentemente ottenuti nel rendere più accessibile l’assistenza sanitaria non vengano compromessi. Infine, per la resilienza futura sarà inoltre necessario rafforzare la capacità del sistema di ridurre gli stili di vita non salutari (altro importante fattore alla base degli scarsi risultati del paese in ambito sanitario) e adoperarsi maggiormente per preparare il settore dell’assistenza a lungo termine a far fronte all’invecchiamento della popolazione.

(18)

Se prima della pandemia di COVID-19 si registrava un’elevata partecipazione al mercato del lavoro e una bassa disoccupazione, la crisi pone ora nuove sfide. Grazie ai finanziamenti dell’Unione, la Lituania ha introdotto un regime di riduzione dell’orario di lavoro per attenuare gli effetti della pandemia sull’occupazione e ha attuato una serie di altre misure volte ad attutire le ripercussioni negative sulle imprese e sui lavoratori autonomi. Prima della crisi l’ambito di applicazione delle misure di politica attiva del mercato del lavoro si stava riducendo e la partecipazione all’educazione degli adulti era modesta. Ora, invece, per aiutare i disoccupati a rientrare il prima possibile nel mercato del lavoro e fornire sostegno effettivo in modo sostenibile oltre la fase della ripresa sarà necessario estendere l’ambito di applicazione delle suddette misure nonché assicurare finanziamenti sufficienti per queste ultime e altre miranti alla riqualificazione professionale e al miglioramento del livello delle competenze della forza lavoro. Rafforzare la capacità delle parti sociali è importante per garantire un loro coinvolgimento significativo e tempestivo nella progettazione della fase di uscita dalla crisi e di ripresa.

(19)

Sebbene prima della crisi siano state adottate misure per contrastare il rischio di povertà e di esclusione sociale, ad esempio aumentando le prestazioni universali per i figli a carico e le pensioni, la povertà e le disparità di reddito sono ancora tra le più alte dell’Unione. In Lituania la spesa pubblica per la protezione sociale è relativamente modesta e l’impatto dei trasferimenti sociali sulla riduzione della povertà è scarso e valutato come critico nel quadro di valutazione della situazione sociale che accompagna il pilastro europeo dei diritti sociali. La bassa progressività e la scarsa capacità ridistributiva del sistema fiscale e previdenziale limitano la capacità del paese di finanziare beni e servizi pubblici e di ridurre la povertà e le disparità di reddito. L’effetto negativo della pandemia di COVID-19 sull’occupazione e sul reddito delle famiglie aggraverà probabilmente questi problemi nel medio periodo. Per evitare che la situazione delle persone maggiormente colpite dalla pandemia peggiori possono essere necessarie misure temporanee, quali la revisione delle norme di ammissibilità, gli importi e la durata di alcune prestazioni. La rete di sicurezza sociale dovrebbe essere estesa a tutti i gruppi, compresi i lavoratori autonomi, i lavoratori atipici e le persone più vulnerabili. Occorrerà rafforzare la fornitura dei servizi sociali principali e l’offerta di alloggi popolari per sostenere chi versa in stato di bisogno.

(20)

Il sostegno alla liquidità delle imprese tramite prestiti e garanzie del settore pubblico, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese (PMI), è di grandissima importanza, ma gli intermediari incaricati di distribuirlo alle imprese devono provvedervi in modo efficace e celere e le condizioni di prestito devono tenere conto della situazione di crisi. Nel processo di concezione e attuazione di tali misure occorre tener conto della resilienza del settore bancario. Anche il differimento delle imposte e dei contributi sociali e la velocizzazione dei pagamenti contrattuali da parte del settore pubblico possono aiutare a migliorare il flusso di cassa delle PMI. Le start-up e scale-up di recente costituzione possono aver bisogno di un sostegno specifico, ad esempio sotto forma di partecipazioni di capitale da parte di istituzioni pubbliche e incentivi per i fondi di capitale di rischio affinché aumentino gli investimenti in tali imprese. Occorre continuare ad adoperarsi per ridurre gli oneri normativi e amministrativi non necessari e offrire servizi pubblici digitali efficienti ai cittadini e alle imprese.

(21)

È opportuno che la Lituania garantisca che le misure volte a promuovere la ripresa economica siano lungimiranti e agevolino la transizione digitale e verde, in cui le sfide da affrontare sono numerose. Per quanto riguarda la transizione digitale, le competenze digitali sono al di sotto della media dell’Unione e le PMI segnalano notevoli difficoltà nel coprire i posti vacanti nel settore delle TIC. Se la diffusione della fibra è superiore alla media dell’Unione nelle zone sia urbane che rurali, la copertura e la diffusione della banda larga fissa sono invece molto modeste e il divario tra le città e le zone rurali è tuttora accentuato.

(22)

Per favorire la ripresa economica sarà importante anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati, anche attraverso riforme pertinenti. Per quanto riguarda la transizione verde, le emissioni totali di gas a effetto serra nel paese restano pressoché invariate dal 2010. La produttività delle risorse in Lituania è tra le più basse dell’Unione e il tasso di utilizzo circolare (secondario) dei materiali è nettamente al di sotto della media dell’Unione. In linea con il piano nazionale per l’energia e il clima della Lituania, il miglioramento del rendimento energetico degli edifici grazie a soluzioni che promuovano l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, la modernizzazione degli impianti di riscaldamento e il miglioramento della sostenibilità del settore dei trasporti contribuirebbero in misura significativa alla decarbonizzazione dell’economia. Investimenti pubblici e privati specificamente destinati ad intervenire in tali settori e altri investimenti con un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute possono promuovere la crescita e la resilienza e contribuire ad assicurare una ripresa sostenibile dalla crisi. Gli investimenti già programmati consentono di identificare rapidamente i progetti la cui attuazione potrebbe essere anticipata e che potrebbero contribuire alla ripresa economica, ad esempio nei settori della ristrutturazione degli edifici e delle energie rinnovabili. I lavori preparatori per le misure a medio termine a favore della ripresa possono basarsi sui piani nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri, sull’elenco dei progetti di interesse comune e sui piani di sviluppo delle infrastrutture. Inoltre, il progetto «Rail Baltica» e i progetti di interconnessione energetica, volti a migliorare la sicurezza e l’integrazione della Lituania nel mercato interno dell’Unione, sono le principali priorità d’investimento del paese. La programmazione del Fondo per una transizione giusta, che forma oggetto di una proposta della Commissione, per il periodo 2021-2027 potrebbe aiutare la Lituania a rispondere ad alcune delle sfide poste dalla transizione verso un’economia climaticamente neutra, in particolare nei territori di cui all’allegato D della relazione per paese 2020. Ciò consentirebbe alla Lituania di fare il miglior uso possibile di tale fondo.

(23)

Mentre le raccomandazioni specifiche per paese di cui alla presente raccomandazione («raccomandazioni specifiche per paese del 2020») si concentrano sulle modalità per fronteggiare l’impatto socioeconomico della pandemia di COVID-19 e agevolare la ripresa economica, le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 riguardavano anche riforme che sono essenziali per affrontare le sfide strutturali a medio e lungo termine. Le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 restano pertinenti e continueranno ad essere monitorate durante tutto il semestre europeo del prossimo anno. Ciò include le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 relative alle politiche economiche connesse agli investimenti. Tutte le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 dovrebbero essere prese in considerazione ai fini della programmazione strategica dei finanziamenti della politica di coesione dopo il 2020, anche per quanto riguarda le misure di attenuazione della crisi attuale e le strategie di uscita dalla stessa.

(24)

Il semestre europeo fornisce il quadro per il costante coordinamento delle politiche economiche e dell’occupazione nell’Unione, il quale può contribuire a un’economia sostenibile. Nei rispettivi programmi nazionali di riforma 2020 gli Stati membri hanno fatto il punto sui progressi compiuti nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. Assicurando la piena attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese del 2020, la Lituania contribuirà ai progressi verso il conseguimento degli OSS e allo sforzo comune di garantire la sostenibilità competitiva nell’Unione.

(25)

È fondamentale uno stretto coordinamento tra le economie dell’Unione economica e monetaria per conseguire il rapido superamento delle conseguenze economiche della pandemia di COVID-19. In quanto Stato membro la cui moneta è l’euro, la Lituania dovrebbe garantire che le sue politiche restino coerenti con le raccomandazioni del 2020 per la zona euro e coordinate con quelle degli altri Stati membri la cui moneta è l’euro, tenendo nel contempo conto degli orientamenti politici dell’Eurogruppo.

(26)

Nell’ambito del semestre europeo 2020 la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Lituania, che ha pubblicato nella relazione per paese 2020. Ha altresì valutato il programma di stabilità 2020, il programma nazionale di riforma 2020, nonché il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese rivolte alla Lituania negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Lituania, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell’Unione per le future decisioni nazionali.

(27)

Alla luce della valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità 2020 e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1,

RACCOMANDA che la Lituania adotti provvedimenti nel 2020 e nel 2021 al fine di:

1.

attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l’economia e la successiva ripresa; quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti; rafforzare la resilienza del sistema sanitario, anche mobilitando finanziamenti adeguati e affrontando il problema della carenza di personale sanitario e di prodotti medici essenziali; migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi sanitari;

2.

attenuare l’impatto della crisi COVID-19 sull’occupazione; aumentare il finanziamento ed estendere l’ambito di applicazione delle misure di politica attiva del mercato del lavoro e promuovere le competenze; garantire la copertura e l’adeguatezza della rete di sicurezza sociale e migliorare l’efficacia del sistema fiscale e previdenziale per prevenire la povertà;

3.

sostenere la liquidità delle imprese, in particolare le PMI e i settori orientati all’esportazione; anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica; concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare sulla copertura e la diffusione della banda larga ad altissima capacità, su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell’energia e sui trasporti sostenibili; promuovere l’innovazione tecnologica nelle PMI.

Fatto a Bruxelles, il 20 luglio 2020

Per il Consiglio

La presidente

J. KLOECKNER


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.

(3)  GU C 301 del 5.9.2019, pag. 91.

(4)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l’accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(5)  Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 marzo 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all’epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus) (GU L 99 del 31.3.2020, pag. 5).

(6)  Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all’epidemia di COVID-19 (GU L 130 del 24.4.2020, pag. 1).

(7)  A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.