26.8.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 282/15


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 20 luglio 2020

sul programma nazionale di riforma 2020 della Cechia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Cechia

(2020/C 282/03)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)

Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha adottato la strategia annuale di crescita sostenibile, segnando l’inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2020. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (2), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Cechia non è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito.

(2)

Il 26 febbraio 2020 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Cechia 2020. In tale relazione sono stati valutati i progressi compiuti dalla Cechia nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 (3) («raccomandazioni specifiche per paese del 2019»), il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese adottate negli anni precedenti e i progressi della Cechia verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.

(3)

L’11 marzo 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente dichiarato l’epidemia di COVID-19 una pandemia mondiale. Essa costituisce una grave emergenza di salute pubblica per i cittadini, le società e le economie. Sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari nazionali e sta provocando l’interruzione delle catene di approvvigionamento su scala mondiale, volatilità sui mercati finanziari, shock dei consumi e ripercussioni negative in vari settori. La pandemia sta mettendo a repentaglio i posti di lavoro e i redditi dei cittadini, nonché le attività delle imprese. Ha provocato un forte shock economico che sta già avendo gravi ripercussioni nell’Unione. Il 13 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione che sollecita una risposta economica coordinata alla crisi, coinvolgendo tutti i soggetti a livello nazionale e dell’Unione.

(4)

Molti Stati membri hanno dichiarato lo stato di emergenza o hanno introdotto misure di emergenza. Tutte le misure di emergenza dovrebbero essere rigorosamente proporzionate, necessarie, limitate nel tempo e in linea con le norme europee e internazionali. Esse dovrebbero essere soggette al controllo democratico e a un sindacato giurisdizionale indipendente.

(5)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull’attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all’articolo 5, paragrafo 1, all’articolo 6, paragrafo 3, all’articolo 9, paragrafo 1, e all’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all’articolo 3, paragrafo 5, e all’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (4) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. Nella comunicazione del 20 marzo 2020 la Commissione ha considerato che, data la grave recessione economica che si prevede deriverà dalla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per l’attivazione della clausola di salvaguardia generale e ha chiesto al Consiglio di avallare tale conclusione. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione e hanno convenuto che la grave recessione economica richiede una risposta decisa, ambiziosa e coordinata. L’attivazione della clausola di salvaguardia generale consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Nell’ambito del braccio correttivo il Consiglio può anche decidere, su raccomandazione della Commissione, di adottare una traiettoria di bilancio riveduta. La clausola di salvaguardia generale non sospende le procedure del patto di stabilità e crescita. Essa permette agli Stati membri di discostarsi dagli obblighi di bilancio che si applicherebbero normalmente, consentendo nel contempo alla Commissione e al Consiglio di adottare le necessarie misure di coordinamento delle politiche nell’ambito del patto.

(6)

È necessario continuare ad agire per limitare e controllare la diffusione della pandemia di COVID-19, rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari nazionali, attenuare le conseguenze socioeconomiche della pandemia mediante misure di sostegno per le imprese e le famiglie e garantire condizioni sanitarie e di sicurezza adeguate sul luogo di lavoro al fine di riprendere l’attività economica. È opportuno che l’Unione si avvalga pienamente dei vari strumenti a sua disposizione per sostenere gli sforzi degli Stati membri in tali ambiti. Parallelamente gli Stati membri e l’Unione dovrebbero collaborare al fine di preparare le misure necessarie per permettere di tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie e a una crescita sostenibile, integrandovi tra l’altro la transizione verde e la trasformazione digitale e traendo insegnamenti dalla crisi.

(7)

La crisi COVID-19 ha messo in luce la flessibilità offerta dal mercato interno per adattarsi a situazioni straordinarie. Tuttavia, al fine di garantire una transizione rapida e agevole alla fase di ripresa e la libera circolazione di beni, servizi e lavoratori, le misure eccezionali che ostacolano il normale funzionamento del mercato interno dovrebbero essere rimosse non appena non siano più indispensabili. La crisi attuale ha evidenziato la necessità di piani di preparazione alle crisi nel settore sanitario. Migliori strategie di acquisto, catene di approvvigionamento diversificate e riserve strategiche di forniture essenziali rientrano tra gli elementi fondamentali per l’elaborazione di piani più ampi di preparazione alle crisi.

(8)

Il legislatore dell’Unione ha già modificato i quadri normativi pertinenti mediante i regolamenti (UE) 2020/460 (5) e (UE) 2020/558 (6) del Parlamento europeo e del Consiglio per consentire agli Stati membri di mobilitare tutte le risorse non utilizzate dei fondi strutturali e d’investimento europei, in modo da poter far fronte alle eccezionali conseguenze della pandemia di COVID-19. Tali modifiche consentiranno un’ulteriore flessibilità e procedure semplificate e snelle. Per allentare la pressione sui flussi di cassa, gli Stati membri possono anche beneficiare di un tasso di cofinanziamento del 100 % a carico del bilancio dell’Unione nell’esercizio contabile 2020-2021. La Cechia è incoraggiata a sfruttare appieno tali possibilità per aiutare le persone e i settori più colpiti.

(9)

È probabile che le conseguenze socioeconomiche della pandemia di COVID-19 siano distribuite in modo disomogeneo tra le regioni a motivo dei diversi profili di specializzazione. La situazione attuale comporta pertanto un rischio considerevole di accentuare le disparità regionali e territoriali all’interno della Cechia o di creare nuove disparità territoriali a livello subregionale, esacerbando la tendenza, già riscontrata, a un aumento delle disparità tra le regioni Karlovarský e Ústecký e il resto del paese. La situazione attuale, associata al rischio di un temporaneo sfaldamento del processo di convergenza tra Stati membri, richiede risposte politiche mirate.

(10)

La Cechia ha presentato il programma nazionale di riforma 2020 il 7 maggio 2020 e il programma di convergenza 2020 il 30 aprile 2020. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

(11)

La Cechia è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita.

(12)

Nel suo programma di convergenza 2020 il governo prevede un peggioramento del saldo nominale, che passerà da un avanzo dello 0,3 % del prodotto interno lordo (PIL) nel 2019 a un disavanzo del 5,1 % del PIL nel 2020. Secondo le proiezioni il disavanzo scenderà al 4,1 % del PIL nel 2021. Dopo essere sceso al 30,8 % del PIL nel 2019, secondo il programma di convergenza 2020 il rapporto debito pubblico/PIL salirà al 37 % nel 2020. Le prospettive macroeconomiche e di bilancio risentono dell’elevata incertezza legata alla pandemia di COVID-19.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e nel quadro di un approccio coordinato a livello dell’Unione, la Cechia ha adottato tempestive misure di bilancio per aumentare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia e fornire sostegno alle persone e ai settori che sono stati colpiti in modo particolare. Secondo il programma di convergenza 2020, tali misure di bilancio sono pari al 4 % del PIL. Le misure comprendono bonus fiscali compensativi e sgravi per l’assicurazione sociale e sanitaria per sei mesi per i lavoratori autonomi (1 % del PIL), regimi di riduzione dell’orario di lavoro (1 % del PIL), uno sgravio dei pagamenti anticipati di giugno 2020 per l’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle società (0,8 % del PIL) e misure connesse alla salute (0,7 % del PIL). La Cechia ha inoltre annunciato misure che, pur non avendo un impatto diretto sul bilancio, contribuiranno a fornire sostegno alla liquidità delle imprese. Si tratta perlopiù di regimi di garanzia per la concessione di prestiti alle piccole e medie imprese e alle grandi imprese. Il programma di convergenza 2020 tuttavia non quantifica le passività potenziali legate a tali misure annunciate. La maggior parte delle misure su cui si fonda il programma di convergenza 2020 era inclusa anche nelle previsioni di primavera 2020 della Commissione. Non è stato possibile includere alcune misure che non hanno potuto essere quantificate o che erano state prorogate oltre la data limite. Nel complesso le misure adottate dalla Cechia sono in linea con gli orientamenti definiti nella comunicazione della Commissione del 13 marzo 2020. La piena attuazione delle misure di emergenza e di misure di bilancio favorevoli, seguita da un riorientamento delle politiche di bilancio verso il conseguimento di posizioni di bilancio a medio termine prudenti quando le condizioni economiche lo consentano, contribuirà a preservare la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(14)

Secondo le previsioni di primavera 2020 della Commissione a politiche invariate, il saldo delle amministrazioni pubbliche della Cechia sarà pari al -6,7 % del PIL nel 2020 e al -4,0 % del PIL nel 2021. Le proiezioni indicano che il rapporto debito pubblico/PIL rimarrà al di sotto del 60 % del PIL nel 2020 e nel 2021.

(15)

Il 20 maggio 2020 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato a causa della prevista violazione, da parte della Cechia, della soglia di disavanzo del 3 % del PIL nel 2020. Nel complesso dall’analisi della Commissione emerge che il criterio del disavanzo definito nel trattato e nel regolamento (CE) n. 1467/97 non è stato soddisfatto.

(16)

La Cechia ha dichiarato lo stato di emergenza tra il 12 marzo 2020 e il 17 maggio 2020 per contenere l’impatto della pandemia di COVID-19, chiudendo le scuole, ponendo restrizioni agli eventi e all’apertura dei negozi e limitando notevolmente gli assembramenti di persone. Tra il 15 marzo 2020 e il 17 maggio 2020 anche le frontiere terrestri sono state parzialmente chiuse. Questo ha limitato il numero dei lavoratori cechi in uscita e quello dei lavoratori stranieri in entrata, creando strozzature locali sul piano della manodopera in particolare nell’industria manifatturiera e nei lavori stagionali, e ha colpito le catene di approvvigionamento essenziali. Per aiutare le famiglie e le imprese a superare la crisi, il governo ha annunciato un pacchetto di stimolo che prevede misure di sostegno diretto e garanzie pubbliche. Questo può fornire un sollievo temporaneo, ma si prevede che l’economia sarà comunque duramente colpita nel 2020, con il calo della domanda esterna e le misure di lockdown che perturbano le attività economiche. Si prevede che il PIL reale recuperi gradualmente nel 2021, ma è improbabile che ritorni ai valori del 2019 nel periodo di riferimento 2020-2021. Si prevede che l’impatto su settori quali i trasporti, il comparto alberghiero e il turismo sarà significativo. Si avrà un aumento della disoccupazione, ma questa conseguenza sarà mitigata da un mercato del lavoro in precedenza teso, dal pacchetto di stimolo e dalla bassa percentuale di contratti a tempo determinato. Per garantire il sostegno alla liquidità, le autorità hanno avviato una serie di regimi di garanzie statali per le imprese di tutte le dimensioni. Per le famiglie e le imprese colpite dalla crisi c’è inoltre un differimento per tre o sei mesi dei rimborsi dei prestiti e dei mutui. Nel processo di concezione e attuazione di tali misure occorre tener conto della resilienza del settore bancario. Anche la Banca nazionale ceca ha adottato diverse misure per attenuare l’impatto della crisi sul settore finanziario.

(17)

Gli sforzi tempestivi di mitigazione della COVID-19 connessi alla salute hanno contribuito a rallentare la diffusione del virus in Cechia. Sono state adottate misure per aumentare la fornitura di attrezzature mediche e garantire l’infrastruttura necessaria e preparare così il sistema sanitario a far fronte all’aumento della domanda. Lo stato di salute della popolazione ceca è notevolmente migliorato negli ultimi anni, avvicinandosi alla media dell’UE. L’aspettativa di vita presenta tuttavia notevoli differenze regionali, determinate in parte da fattori socioeconomici e comportamentali. Il livello generale delle esigenze di cure mediche insoddisfatte dichiarate dalle persone interessate è tra i più bassi dell’Unione, ma ci sono ancora disparità regionali per quanto riguarda la distribuzione delle risorse e del personale del settore sanitario, che hanno dovuto far fronte a pressioni maggiori. Si prevede che nei prossimi anni vada in pensione una parte considerevole del personale sanitario. In futuro, al fine di mitigare l’impatto della pandemia di COVID-19, sarà necessario migliorare la resilienza e la preparazione alle crisi del sistema sanitario, sostenendo nel contempo la parità di accesso a una maggiore fornitura di cure primarie e assistenza integrata per ridurre i ricoveri ospedalieri evitabili. Ciò può anche migliorare la prevenzione e attenuare altre patologie. Le soluzioni di sanità elettronica sono ancora limitate nonostante vi sia una strategia nazionale per la sanità elettronica (2016-2020).

(18)

Nel corso del 2019 e all’inizio del 2020 il mercato del lavoro della Cechia è rimasto solido, con la maggior parte degli indicatori che mostrano risultati positivi. Il tasso di occupazione ha proseguito la sua crescita mentre quello di disoccupazione ha fatto registrare il suo valore più basso di sempre. Secondo le previsioni di primavera 2020 della Commissione, tuttavia, quest’ultimo salirà al 5,0 % nel 2020 e si ridimensionerà leggermente al 4,2 % nel 2021. Il governo ha risposto tempestivamente alla pandemia di COVID-19, introducendo molte misure per tutelare i redditi e l’occupazione, con particolare attenzione per le imprese e i lavoratori autonomi. Tuttavia alcuni gruppi vulnerabili nel mercato del lavoro (lavoratori con contratti a breve termine e quelli assunti tramite agenzie di lavoro temporaneo) non sono pienamente tutelati dalle misure di mitigazione proposte. La chiusura dei servizi di assistenza all’infanzia e delle scuole durante il lockdown potrebbe aver colpito in modo particolare le donne con notevoli responsabilità di assistenza. La promozione di investimenti nell’assistenza all’infanzia e nell’assistenza a lungo termine, unita a modalità di lavoro flessibili come il telelavoro, dovrebbe agevolare l’uscita dalla crisi. Politiche attive del mercato del lavoro più mirate e la fornitura di competenze, in consultazione con le parti sociali, sostengono sia il mantenimento dei dipendenti che le transizioni professionali. Le azioni di sensibilizzazione da parte dei servizi pubblici per l’impiego possono anche facilitare il rientro nel mercato del lavoro, in particolare per i gruppi vulnerabili. Un accesso più facile e rapido alla protezione sociale contribuirebbe a evitare le trappole della povertà e gli sfratti dalle abitazioni. I risultati scolastici sono ancora fortemente influenzati dalle disuguaglianze socioeconomiche e dai bassi investimenti. Garantire la parità di accesso a istruzione e formazione inclusive e di qualità, anche nel contesto digitale, può contribuire a migliorare i livelli di competenze e a diffondere l’apprendimento digitale. È particolarmente importante promuovere le competenze digitali, anche attraverso il sostegno e la formazione continua di insegnanti e formatori. La spesa pubblica per studente a tutti i livelli di istruzione continua a essere relativamente bassa. La carenza di docenti qualificati evidenzia la necessità di aumentare l’attrattiva della professione, in particolare per i giovani di talento.

(19)

La Cechia è tra i paesi che potrebbero essere particolarmente colpiti dal cambiamento tecnologico e che hanno bisogno di notevoli investimenti in questo settore. La trasformazione digitale necessiterà di sostegno, anche nei settori dell’industria e dei servizi, mediante investimenti mirati in soluzioni e competenze intelligenti. L’obiettivo della completa copertura della banda larga fissa è stato raggiunto, ma la banda larga mobile è ancora relativamente costosa. I ritardi nello sviluppo delle infrastrutture potrebbero colpire in particolare i gruppi vulnerabili e le regioni strutturalmente deboli, esposti a un rischio maggiore di essere isolati. Ciò potrebbe avere delle ripercussioni negative anche sul monitoraggio e controllo dell’epidemia. Per rispondere alle esigenze di connettività è necessario investire nelle reti ad altissima capacità, nelle reti fisse e mobili e in misure adeguate dal lato della domanda. A tal fine sarà essenziale assegnare tempestivamente lo spettro 5G a condizioni prevedibili che siano favorevoli agli investimenti. La diffusione dei servizi a banda larga ultraveloci è frenata dalla scarsa domanda derivante da molteplici variabili, come il prezzo di abbonamento e il potere d’acquisto, l’età e il livello di istruzione della popolazione. Le autorità si impegnano a sviluppare e integrare le nuove tecnologie digitali, ma si scontrano con livelli persistentemente bassi di competenze. Le autorità ceche si impegnano a incoraggiare soluzioni basate sull’intelligenza artificiale ma, nonostante gli sforzi compiuti dal governo, la Cechia è ancora in ritardo in termini di attività di ricerca e di brevetti rispetto agli Stati membri più avanzati in questo settore.

(20)

Per favorire la ripresa economica sarà importante anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati, anche attraverso riforme pertinenti. Il piano nazionale per l’energia e il clima della Cechia segnala la necessità di importanti investimenti per affrontare con successo la transizione climatica ed energetica e progredire verso la neutralità climatica. Ciò vale in particolare per la promozione delle risorse energetiche rinnovabili, dell’efficienza energetica, delle infrastrutture e di parti del sistema di trasmissione. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già visibili sotto forma di siccità e inondazioni, che causano significative perdite economiche. Anche l’inquinamento atmosferico è un problema costante. Allo stesso tempo, le tasse sull’inquinamento sono molto basse. Il carbone continua a dominare il settore energetico e ad essere un importante motore dell’attività economica in tre regioni della Cechia. La limitata capacità di sviluppo dei promotori dei progetti e il sostegno di consulenza limitato fornito dalle autorità ceche continuano a rappresentare un ostacolo significativo per lo sviluppo di una solida riserva di progetti che attuino la duplice transizione climatica e digitale in tali regioni. Nel complesso, si prevede che l’abbandono del carbone abbia notevoli conseguenze socioeconomiche e finora sembra esserci uno scarso interesse verso gli investimenti nelle tecnologie a zero e a basse emissioni di gas serra. La produzione di energia da fonti rinnovabili è inferiore rispetto alla media dell’UE. Il settore non dispone di incentivi finanziari e di un quadro giuridico e istituzionale adeguato per sostenere il suo ulteriore sviluppo. Sembra esserci anche una scarsa consapevolezza dei più ampi benefici dell’efficienza energetica. Il passaggio all’elettromobilità è stato piuttosto lento e il trasporto su strada sta diventando uno dei principali consumatori di energia. Le tasse sui trasporti sono basse e non si basano sulle emissioni di CO2. L’infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici è ancora nella fase embrionale. L’efficienza nella gestione dei rifiuti rimane moderata in vista di obiettivi più ambiziosi. Manca ancora una strategia globale per sviluppare il potenziale di circolarità dell’economia. La programmazione del Fondo per una transizione giusta, che forma oggetto di una proposta della Commissione, per il periodo 2021-2027 potrebbe aiutare la Cechia a rispondere ad alcune delle sfide poste dalla transizione verso un’economia climaticamente neutra, in particolare nei territori di cui all’allegato D della relazione per paese 2020. Ciò consentirebbe alla Cechia di fare il miglior uso possibile di tale fondo.

(21)

L’accesso ai fondi convenzionali è superiore alla media dell’UE, ma il finanziamento del rischio è meno sviluppato. I finanziamenti per le imprese nazionali ad alto rischio, in particolare nelle fasi di avviamento e di sviluppo successivo, rimangono scarsi. Alcune iniziative innovative di successo sono state immesse sul mercato, ma i finanziamenti mediante capitale di rischio e capitale proprio rimangono molto bassi. La ricerca e l’innovazione in Cechia sono ostacolate dalla necessità di una riforma sistemica. Anche se la crescita costante degli investimenti privati in ricerca e sviluppo (R&S) prosegue, sono le grandi imprese, per lo più di proprietà straniera, a investire nettamente di più in attività immateriali quali R&S rispetto alle imprese nazionali di piccole e medie dimensioni. L’industria a media e alta tecnologia risente della carenza di competenze a causa del basso numero di laureati in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM) e della formazione inadeguata post laurea. Al tempo stesso, la promozione e il sostegno all’imprenditorialità restano bassi, ostacolando la crescita della produttività. Un elevato grado di frammentazione nel settore della ricerca comporta un’eccessiva dispersione dei finanziamenti a favore della ricerca e sviluppo. La cooperazione tra il settore pubblico e quello privato è ostacolata dalle attuali pratiche di valutazione della carriera dei ricercatori. Una più stretta cooperazione tra mondo accademico e imprese, in particolare attraverso le imprese spin-off, potrebbe accelerare il trasferimento di tecnologie e la diffusione di innovazioni.

(22)

Le misure di lockdown in risposta alla COVID-19 hanno messo a dura prova le catene di approvvigionamento e molte imprese non sono state in grado di operare non avendo a disposizione riserve di liquidità. I settori maggiormente colpiti sono stati quello automobilistico e quello dei servizi. Le attività di vigilanza del mercato sono affidate a troppe autorità e la cooperazione e il coordinamento non sono ottimali. I regimi ufficiali volti a fornire alle imprese garanzie statali hanno raggiunto rapidamente un numero di adesioni superiore al limite previsto. C’è margine per migliorare il coordinamento e accelerare i processi per convogliare il sostegno alle imprese. Alcuni portatori di interessi ritengono che le misure adottate dalle autorità ceche per attenuare l’impatto della crisi COVID-19 siano burocratiche e vengano introdotte lentamente nell’economia reale. Vi è margine per migliorare l’analisi dei dati necessari per prendere decisioni rapide, informate e ottimali in merito a strategie e misure mirate per la ripresa economica. In generale, le imprese ritengono che la rapida evoluzione della legislazione e la complessità delle procedure amministrative ostacolino gli investimenti. Gli oneri amministrativi sono particolarmente problematici per le start-up in termini di licenze e permessi. Le lunghe e gravose procedure per ottenere una concessione edilizia sono un ostacolo rilevante. La nuova legislazione proposta in materia di edilizia è oggetto di critiche. La Cechia è tra gli Stati membri meno avanzati in termini di utilizzo dei servizi pubblici digitali. Il numero di utenti della pubblica amministrazione elettronica rimane ben al di sotto della media dell’UE. Il paese sta attuando il suo piano di pubblica amministrazione elettronica. Dal 2020 il paese ha una nuova «costituzione digitale» che dà diritto, al più tardi dal 2025, a ricevere quasi tutti i servizi pubblici per via elettronica. Solo una percentuale relativamente esigua dei comuni offre tuttavia delle soluzioni online. Il parlamento sta attualmente discutendo una modifica del codice tributario che mira ad aumentare la digitalizzazione del sistema fiscale, in quanto il tasso di presentazione elettronica rimane piuttosto basso per alcune imposte.

(23)

Mentre le raccomandazioni specifiche per paese di cui alla presente raccomandazione («raccomandazioni specifiche per paese del 2020») si concentrano sulle modalità per fronteggiare l’impatto socioeconomico della pandemia di COVID-19 e agevolare la ripresa economica, le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 riguardavano anche riforme che sono essenziali per affrontare le sfide strutturali a medio e lungo termine. Le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 restano pertinenti e continueranno ad essere monitorate durante tutto il semestre europeo del prossimo anno. Ciò include le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 relative alle politiche economiche connesse agli investimenti. Tutte le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 dovrebbero essere prese in considerazione ai fini della programmazione strategica dei finanziamenti della politica di coesione dopo il 2020, anche per quanto riguarda le misure di attenuazione della crisi attuale e le strategie di uscita dalla stessa.

(24)

Le prestazioni del settore pubblico e l’efficacia della pubblica amministrazione della Cechia sono al di sotto della media dell’UE. Secondo gli indicatori internazionali, il paese ha buone prestazioni in materia di accesso alle informazioni governative nella definizione delle politiche. Ha invece prestazioni meno buone in materia di professionalità della funzione pubblica, trasparenza del governo e controllo della corruzione. Una migliore pianificazione strategica e un migliore coordinamento interministeriale, insieme a una minore frammentazione dell’amministrazione locale, migliorerebbero l’efficienza della pubblica amministrazione. Il quadro per gli appalti pubblici è migliorato, ma potrebbe richiedere un’ulteriore messa a punto. Nonostante lievi miglioramenti, la corruzione rimane un fenomeno preoccupante per le imprese e può costituire un ulteriore ostacolo per le attività economiche. L’adozione di varie misure anticorruzione, tra cui i disegni di legge sulle attività di lobbying e sulla protezione degli informatori, è ancora in sospeso.

(25)

Il semestre europeo fornisce il quadro per il costante coordinamento delle politiche economiche e dell’occupazione nell’Unione, il quale può contribuire a un’economia sostenibile. Nei rispettivi programmi nazionali di riforma 2020 gli Stati membri hanno fatto il punto sui progressi compiuti nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. Assicurando la piena attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese del 2020, la Cechia contribuirà ai progressi verso il conseguimento degli OSS e allo sforzo comune di garantire la sostenibilità competitiva nell’Unione.

(26)

Nell’ambito del semestre europeo 2020 la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Cechia, che ha pubblicato nella relazione per paese 2020. Ha altresì valutato il programma di convergenza 2020, il programma nazionale di riforma 2020 e il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese rivolte alla Cechia negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Cechia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell’Unione per le future decisioni nazionali.

(27)

Alla luce della valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza 2020 e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1,

RACCOMANDA che la Cechia adotti provvedimenti nel 2020 e nel 2021 al fine di:

1.

attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l’economia e la successiva ripresa; quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti; garantire la resilienza del sistema sanitario, rafforzare la disponibilità di operatori sanitari, l’assistenza sanitaria di base e l’integrazione delle cure come anche la diffusione dei servizi di sanità elettronica;

2.

sostenere l’occupazione mediante politiche attive del mercato del lavoro, la fornitura di competenze, comprese le competenze digitali, e l’accesso all’apprendimento digitale;

3.

sostenere le piccole e medie imprese ricorrendo maggiormente a strumenti finanziari per garantire sostegno alla liquidità, riducendo gli oneri amministrativi e migliorando la pubblica amministrazione elettronica; anticipare i progetti maturi di investimenti pubblici e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica; concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare sulle infrastrutture e le tecnologie digitali ad alta capacità, su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell’energia e su infrastrutture di trasporto sostenibili, anche nelle regioni carbonifere; garantire l’accesso ai finanziamenti per le imprese innovative e migliorare la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato in materia di ricerca e sviluppo.

Fatto a Bruxelles, il 20 luglio 2020

Per il Consiglio

La presidente

J. KLOECKNER


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25).

(3)  GU C 301 del 5.9.2019, pag. 15.

(4)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l’accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(5)  Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 marzo 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all’epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus) (GU L 99 del 31.3.2020, pag. 5).

(6)  Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all’epidemia di COVID-19 (GU L 130 del 24.4.2020, pag. 1).

(7)  A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.