18.8.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 299/53


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 12 luglio 2016

sul programma nazionale di riforma 2016 della Svezia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2016 della Svezia

(2016/C 299/13)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l'articolo 6, paragrafo 1,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2016. Il Consiglio europeo del 17 e 18 marzo 2016 ha approvato le priorità indicate nell'analisi annuale della crescita. Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Svezia è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito.

(2)

Il 26 febbraio 2016 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Svezia 2016, nella quale sono valutati i progressi compiuti dal paese sia nel dar seguito alla raccomandazione specifica per paese adottata dal Consiglio il 14 luglio 2015 sia verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020. La relazione per paese comprende altresì i risultati dell'esame approfondito a norma dell'articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011. L'8 marzo 2016 la Commissione ha presentato i risultati dell'esame approfondito. L'analisi ha portato la Commissione a concludere che la Svezia presenta squilibri macroeconomici. In particolare, l'elevato e crescente debito delle famiglie, associato a prezzi delle abitazioni a loro volta elevati e in aumento in un contesto di flussi di credito positivi, comporta rischi di correzioni disordinate con implicazioni per l'economia reale e il settore bancario. Sono state adottate misure a livello macroprudenziale, che potrebbero tuttavia risultare insufficienti. Permangono lacune per quanto riguarda la tassazione dell'edilizia abitativa, l'ammortamento dei mutui ipotecari e il funzionamento dell'offerta abitativa e del mercato delle locazioni.

(3)

Il 28 aprile 2016 la Svezia ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2016 e il suo programma di convergenza 2016. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

(4)

La programmazione dei fondi strutturali e d'investimento europei per il periodo 2014-2020 ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. In applicazione dell'articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (3), ove necessario per sostenere l'attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio la Commissione può chiedere ad uno Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilità negli orientamenti sull'applicazione delle misure per collegare l'efficacia dei fondi strutturali e d'investimento europei a una sana gestione economica.

(5)

La Svezia è attualmente soggetta al braccio preventivo del patto di stabilità e crescita. Stando al programma di convergenza 2016, il governo intende raggiungere un saldo nominale dello 0,4 % del PIL e continuare a conseguire l'obiettivo a medio termine, che corrisponde a un disavanzo strutturale dell'1 % del PIL, per l'intero periodo di riferimento del programma. In base al programma di convergenza il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe ridursi al 42,5 % nel 2016 e continuare a contrarsi gradualmente fino al 39,1 % nel 2019. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma è plausibile fino al 2016 e cauto per gli sviluppi successivi. Secondo le previsioni della primavera 2016 della Commissione, il saldo strutturale si attesterà a – 0,5 % del PIL nel 2016 e a – 0,9 % del PIL nel 2017, superando l'obiettivo di bilancio a medio termine. Eventuali scostamenti futuri saranno valutati alla luce dell'obbligo di mantenere il saldo strutturale al livello dell'obiettivo di bilancio a medio termine. Sulla base della valutazione del programma di convergenza e tenuto conto delle previsioni della primavera 2016 della Commissione, il Consiglio ritiene che la Svezia rispetterà le disposizioni del patto di stabilità e crescita.

(6)

Nel paese l'indebitamento delle famiglie ha raggiunto livelli molto elevati, registrando uno dei tassi di crescita più alti dell'Unione negli ultimi dieci anni. Stando alle stime della Riksbank (la Banca centrale di Svezia), il rapporto tra debito delle famiglie e reddito annuo disponibile è stato del 175 % nel 2015, mentre in termini di PIL era pari all'87 %. La Svezia presenta uno dei più elevati incentivi fiscali per l'acquisto di abitazioni di proprietà nell'Unione a causa delle imposte fondiarie relativamente contenute e dell'elevata deducibilità degli interessi ipotecari. L'elevato indebitamento delle famiglie costituisce un rischio per la stabilità macroeconomica. Il governo ha adottato alcune misure per contenere tale indebitamento, tra cui norme volte a imporre requisiti obbligatori di ammortamento sui nuovi prestiti ipotecari, che il Parlamento ha adottato il 23 marzo 2016. L'adozione di questa misura fondamentale è stata notevolmente ritardata a causa di questioni sollevate in merito al mandato legale dell'autorità macroprudenziale svedese in relazione all'introduzione di tale obbligo. Se non sarà rivisto il quadro giuridico delle competenze dell'autorità macroprudenziale, sussiste il rischio che possano subire ritardi anche ulteriori misure eventualmente necessarie per contrastare l'aumento degli squilibri nel paese. Infine, il governo non ha intrapreso nessuna azione per adeguare gli incentivi fiscali, ad esempio con la riduzione della deducibilità fiscale degli interessi sui mutui ipotecari o con il riesame della tassazione degli immobili.

(7)

Il mercato abitativo svedese rappresenta ancora una potenziale fonte di instabilità. I prezzi delle abitazioni sono aumentati a ritmo quasi costante nel corso degli ultimi 20 anni, come testimoniano in particolare le aree metropolitane di Stoccolma e di Göteborg. I prezzi degli immobili residenziali continuano ad aumentare, non soltanto a causa di fondamentali solidi, come la crescita del reddito disponibile, ma anche in ragione di inefficienze strutturali del mercato degli immobili residenziali. L'offerta di alloggi è limitata da un uso inefficiente dell'attuale patrimonio immobiliare, da un elevato livello di controllo delle locazioni, da una scarsa concorrenza nel settore edile, da un'insufficiente disponibilità di terreni per nuove costruzioni e da lunghe e complesse procedure di pianificazione. L'attuale assetto dell'imposta sulle plusvalenze realizzate con la vendita di immobili limita le potenzialità per un uso più efficiente del parco immobiliare esistente. Le inefficienze strutturali comportano un'insufficienza di investimenti nell'edilizia abitativa e una diffusa carenza di alloggi, oltre a contribuire a un persistente aumento dei prezzi delle abitazioni. La scarsità di alloggi a prezzi accessibili limita anche la mobilità sul mercato del lavoro e vincola l'effettiva integrazione dei migranti nel mercato del lavoro. Il governo ha adottato una serie di misure, tra cui l'aumento dei finanziamenti pubblici per investimenti nel settore dell'edilizia abitativa e la semplificazione di alcune procedure di pianificazione. Nel dicembre 2015, da un'indagine sulla concorrenza nel settore delle costruzioni è emersa una serie di possibili misure, finalizzate, ad esempio, a una maggiore trasparenza nel settore dei contratti di edilizia popolare. Tuttavia il governo non ha compiuto progressi nella riforma del sistema di fissazione dei canoni di locazione.

(8)

Nonostante la performance relativamente buona sul fronte degli investimenti, la Svezia si trova ad affrontare sfide che possono avere un impatto negativo sulla competitività a lungo termine del paese. In particolare, le inefficienze strutturali del mercato abitativo ostacolano gli investimenti nel settore. Gli investimenti in infrastrutture volti a migliorare i collegamenti intra- e interurbani sono insufficienti, in considerazione delle limitazioni dovute alla carenza di alloggi.

(9)

Secondo l'indagine PISA, la Svezia è il paese OCSE che negli ultimi dieci anni ha registrato il declino più pronunciato dei risultati scolastici dei quindicenni. I risultati attuali sono inferiori alla media UE ed OCSE. La performance in calo in ambito scolastico rischia, a lungo termine, di esercitare pressioni sulla competitività e sulla capacità di innovazione del paese. Un importante divario nei risultati tra gli studenti a seconda che provengano o meno da un contesto migratorio va ad aggiungersi alle difficoltà in questo ambito. Questo divario va affrontato con particolare attenzione alla luce dell'importante afflusso di nuovi giovani migranti che dovranno essere integrati nel sistema di istruzione. La combinazione tra meccanismi di finanziamento in ambito scolastico poco chiari e un monitoraggio non sistematico dell'uso dei finanziamenti in diversi livelli del sistema scolastico ostacolano un uso efficiente delle risorse. Il governo ha mobilitato ulteriori finanziamenti per migliorare i risultati scolastici e l'equità nel settore, oltre ad adottare misure per integrare i nuovi migranti nel sistema educativo.

(10)

L'elevato afflusso di rifugiati negli ultimi anni ha avuto diverse conseguenze sociali ed economiche in Svezia. Se è vero che nel breve periodo l'afflusso di rifugiati è destinato ad aumentare la spesa pubblica e a incrementare la domanda interna, con una conseguente crescita del PIL, l'effetto a medio termine sull'occupazione e sulla crescita dipende dall'esito della loro integrazione nel mercato del lavoro e a livello sociale, anche grazie a sostegni in ambito istruttivo. Questo aspetto è una priorità nell'agenda politica sia dell'UE, sia del governo svedese, e sarà monitorato e analizzato con attenzione, tra l'altro in sede di relazione per paese 2017.

(11)

Nell'ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica della Svezia, che ha pubblicato nella relazione per paese 2016. Ha altresì valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma, nonché il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Svezia negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Svezia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello UE per le future decisioni nazionali. Le raccomandazioni nell'ambito del semestre europeo trovano riscontro nella raccomandazione di cui al punto 1.

(12)

Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza della Svezia ed è del parere (4) che la Svezia rispetterà il patto di stabilità e crescita.

(13)

Alla luce dell'esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di convergenza. Le sue raccomandazioni a norma dell'articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nella raccomandazione di cui al punto1,

RACCOMANDA che la Svezia adotti provvedimenti nel 2016 e nel 2017 al fine di:

1.

contrastare l'aumento del debito delle famiglie adeguando gli incentivi fiscali, in particolare limitando gradualmente la deducibilità fiscale dei pagamenti degli interessi sui mutui ipotecari o aumentando le imposte patrimoniali ricorrenti; garantire che l'autorità macroprudenziale abbia il mandato legale per l'attuazione di misure tempestive di salvaguardia della stabilità finanziaria; promuovere gli investimenti nel settore dell'edilizia abitativa e migliorare l'efficienza del mercato abitativo, con l'introduzione di una maggiore flessibilità nella fissazione dei prezzi dei canoni di locazione e con la revisione dell'assetto dell'imposta sulle plusvalenze per facilitare un maggior numero di operazioni immobiliari.

Fatto a Bruxelles, il 12 luglio 2016

Per il Consiglio

Il presidente

P. KAŽIMÍR


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.

(3)  Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320).

(4)  A norma dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.