29.7.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 247/29


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

dell’8 luglio 2014

sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Irlanda e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 dell’Irlanda

2014/C 247/07

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,

visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l’occupazione basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa.

(2)

Il 13 luglio 2010 il Consiglio ha adottato, sulla base delle proposte della Commissione, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione.

(3)

Il 29 giugno 2012 i capi di Stato o di governo degli Stati membri hanno convenuto un patto per la crescita e l’occupazione che offre un quadro coerente per l’adozione di misure a livello nazionale, dell’UE e della zona euro con il ricorso a tutti gli strumenti, leve e politiche possibili. Essi hanno stabilito le misure da adottare a livello degli Stati membri, in particolare affermando l’impegno pieno verso il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e l’attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese.

(4)

L’Irlanda è stata soggetta a un programma di aggiustamento macroeconomico fino a dicembre 2013. A norma dell’articolo 12 del regolamento (UE) n. 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (4), per la durata di tale programma era pertanto esonerata dal monitoraggio e dalla valutazione del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche. Alla luce della conclusione positiva del programma di aggiustamento macroeconomico per l’Irlanda, il paese va ora pienamente integrato nel quadro del semestre europeo.

(5)

Il 13 novembre 2013 la Commissione ha adottato l’analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche 2014. Il 13 novembre 2013 la Commissione ha altresì adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta.

(6)

Il 20 dicembre 2013 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita. Esso ha sottolineato la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare le normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione.

(7)

Il 5 marzo 2014 la Commissione ha pubblicato i risultati dell’esame approfondito per l’Irlanda a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 e tenendo presente la conclusione positiva del programma di aggiustamento economico dell’Irlanda e pertanto il fatto che il paese va ora pienamente integrato nel quadro del semestre europeo. L’analisi ha portato la Commissione a ritenere che il programma di aggiustamento macroeconomico recentemente concluso dall’Irlanda sia stato uno strumento utile per gestire i rischi economici e ridurre gli squilibri. Tuttavia gli squilibri macroeconomici residui richiedono un monitoraggio specifico e un’azione politica risoluta. Comportano tuttora dei rischi in particolare gli sviluppi del settore finanziario, l’indebitamento del settore privato e pubblico nonché le passività lorde e nette con l’estero e la situazione del mercato del lavoro ivi correlate.

(8)

Il 17 aprile 2014 l’Irlanda ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2014 e il 29 aprile 2014 il suo programma di stabilità 2014. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

(9)

Gli obiettivi principali della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità 2014 sono la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2015 e il conseguimento dell’obiettivo di bilancio a medio termine entro il 2018. Il programma di stabilità mira a un disavanzo inferiore al 3 % del PIL entro il 2015, un valore in linea con la raccomandazione sulla procedura per i disavanzi eccessivi. Il programma di stabilità conferma l’obiettivo a medio termine di un pareggio di bilancio in termini strutturali, in linea con i requisiti del patto di stabilità e crescita. Per il post-2015 il programma di stabilità indica una riduzione del disavanzo di bilancio nominale di circa 1 punto percentuale del PIL all’anno nel 2016-2018. Il programma mira a ridurre il debito da una percentuale che raggiungeva quasi il 124 % del PIL nel 2013 al 107 % del PIL nel 2018. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma di stabilità è stato approvato da un organismo indipendente (l’Irish Fiscal Advisory Council, ossia il consiglio di consulenza di bilancio irlandese) che ha ritenuto che si collocasse «nell’ambito di proiezioni adeguate». È sostanzialmente in linea con le previsioni della Commissione per il 2014 e il 2015, pur evidenziando alcune differenze nel contributo delle componenti della domanda. Tuttavia le previsioni delle autorità per i successivi anni del programma di stabilità sono ottimistiche. Inoltre, il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non è sostenuto da misure sufficientemente dettagliate per il 2015. Di conseguenza, le previsioni sul disavanzo per il 2015 sono più elevate rispetto all’obiettivo raccomandato dal Consiglio. Sulla base della valutazione del programma di stabilità e delle previsioni della Commissione, conformemente al regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio è del parere che gli obiettivi del programma di stabilità rispettino i requisiti del patto di stabilità e crescita, ma che debbano essere sostenuti da misure specifiche a partire dal 2015. Il paese ha compiuto progressi significativi per migliorare aspetti importanti del quadro di bilancio nazionale nonché la qualità e la puntualità della fornitura dei dati. Le norme attuali in materia di massimali relativi alla spesa a medio termine consentono modifiche discrezionali da parte del governo che non si limitano a evenienze predefinite.

(10)

Le riforme fiscali hanno contribuito all’aggiustamento di bilancio, ma c’è un ulteriore margine di miglioramento del sistema fiscale in termini di efficacia e di sostegno alla crescita. La tassazione sui beni immobili è passata da un’imposta sulle transazioni a un’imposta ricorrente basata sui valori delle proprietà residenziali, ma la base imponibile è ancora relativamente limitata in quanto determinati immobili sfuggono all’imposizione. La tassazione sul lavoro è frammentaria e complessa, e le basi imponibili relative alle imposte sul consumo e l’ambiente sono limitate da aliquote ridotte ed esenzioni, sebbene tali imposte promuovano maggiormente la crescita. L’IVA ad aliquota zero o ridotta si traduce in un’efficienza dell’imposta sul valore aggiunto inferiore alla media dell’UE. Le aliquote IVA ridotte sono ampiamente utilizzate a fini di ridistribuzione, sebbene non costituiscano uno strumento efficiente e ben mirato per tutelare i gruppi vulnerabili. Ci sono margini di miglioramento in termini di efficacia degli strumenti fiscali a favore dell’ambiente e in materia di abolizione dei sussidi nocivi per l’ambiente.

(11)

Sebbene la popolazione irlandese sia relativamente giovane, nel 2012 la spesa per la sanità pubblica è stata tra le più elevate dell’Unione, attestandosi all’8,7 % dell’RNL, un dato sensibilmente superiore alla media dell’UE, pari al 7,3 %. Considerate le attuali difficoltà di gestione del bilancio destinato alla sanità, viste le probabili pressioni dovute all’invecchiamento demografico, gli attuali livelli di servizio potranno essere mantenuti solo con una maggiore convenienza economica nel medio-lungo termine. In ragione delle pressioni demografiche, si prevede che la spesa relativa alla sanità fino al 2060 aumenterà di 1,2 punti percentuali del PIL. Le sfide nel settore della sanità sono di varia natura. I prestatori di servizi sanitari adottano processi di gestione finanziaria e di contabilità diversi. Ciò causa ritardi e ostacoli nella raccolta e nell’elaborazione delle informazioni, oltre a ostacolare il controllo della spesa per la sanità e gli sforzi profusi per raggiungere la convenienza economica e una distribuzione adeguata delle risorse. L’ingente spesa in ambito farmaceutico rappresenta un’ulteriore sfida, con stanziamenti per medicinali per cure ambulatoriali relativamente elevati.

(12)

L’Irlanda affronta problematiche legate alla disoccupazione, in particolare a quella a lungo termine e giovanile: una parte consistente della popolazione in età lavorativa è ancora poco qualificata, con la conseguente diseguaglianza e le incongruenze tra domanda e offerta di competenze. Grazia al recente rafforzamento del mercato del lavoro la disoccupazione a lunga durata è diminuita gradualmente, ma rimane a livelli elevati in proporzione al dato generale sulla disoccupazione, con oltre il 61 % del valore totale a fine 2013. Il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto un picco di oltre il 30 % nella metà del 2012. Inoltre, la quota di giovani disoccupati al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione è aumentata di 8 punti percentuali tra il 2007 e il 2012, raggiungendo il 18,7 %, per poi calare al 16,1 %. Ma il dato rimane tuttora tra i più elevati dell’Unione. È necessario intervenire a favore di tutti i giovani in difficoltà entro un periodo di 4 mesi, in linea con gli obiettivi della garanzia per i giovani. Nel processo di riequilibrio dell’economia sono emerse incongruenze tra domanda e offerta di competenze, che pongono problemi di riqualificazione e migliore qualificazione nell’ambito del sistema di istruzione e formazione. Inoltre, la partecipazione all’apprendimento permanente è inferiore alla media dell’UE (7,3 % rispetto al 10,7 % nel 2013).

(13)

Il fatto che l’Irlanda evidenzi una delle più alte percentuali nell’Unione di persone che vivono in nuclei familiari con bassa intensità di lavoro costituisce un’importante sfida a livello sociale. La percentuale era più elevata rispetto alla media dell’UE prima della crisi ed è aumentata dal 14,3 % nel 2007 al 24,2 % nel 2011. La bassa intensità di lavoro è particolarmente pronunciata nelle famiglie monoparentali con figli. Ciò ha contribuito a un maggiore rischio di povertà e di esclusione sociale infantile in Irlanda e ha inasprito la problematica della scarsa partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne, che nel 2013 era pari al 67,2 % a fronte dell’83,4 % degli uomini. Di conseguenza, l’attenzione è stata rivolta all’accesso e all’accessibilità dell’assistenza all’infanzia, un ostacolo importante per i genitori in cerca di lavoro e a rischio di povertà. Il mercato del lavoro è inoltre caratterizzato dall’esistenza di sacche di disoccupazione. La struttura forfettaria delle indennità di disoccupazione previste dal sistema di indennità (Jobseeker’s Benefit) e dal sistema di sussidi (Jobseeker’s Allowance) per le persone in cerca di occupazione, la durata illimitata dei sussidi di disoccupazione e la perdita delle prestazioni complementari (in particolare il supplemento di locazione e le tessere sanitarie) una volta ripresa l’attività lavorativa fanno sì che i tassi di sostituzione siano relativamente elevati per i disoccupati di lunga durata con un potenziale di reddito basso e per altre categorie di lavoratori in funzione delle circostanze familiari.

(14)

I prestiti alle PMI rimangono deboli e rispecchiano una combinazione tra una domanda di credito modesta e restrizioni relative all’offerta, poiché le PMI continuano a essere colpite da un eccessivo indebitamento e da una domanda interna debole, mentre le banche devono compiere ulteriori progressi nella ricerca di soluzioni sostenibili per i prestiti in sofferenza delle PMI. La più recente inchiesta condotta da Red C indica che, del 35 % delle PMI che hanno richiesto un credito bancario tra ottobre 2013 e marzo 2014, il 19 % si è visto rifiutare la propria domanda. L’ufficio di riesame dei crediti (Credit Review Office) è stato istituito a fine 2009 per la mediazione nelle dispute tra creditori e PMI la cui richiesta di credito è stata rifiutata. Ad oggi l’impatto di tale ufficio è stato sì positivo, ma anche piuttosto limitato, in parte a causa del numero piuttosto ridotto di ricorsi. Le PMI ricorrono ampiamente al finanziamento bancario per i loro investimenti, mentre le fonti di finanziamento non bancario sono relativamente poco sviluppate, sebbene siano al vaglio alcune alternative, tra cui i fondi di prestito. Una volta che la ripresa acquisirà slancio, tuttavia, e una volta che la domanda interna risalirà, verosimilmente aumenteranno le restrizioni all’offerta, a meno che i canali di credito non siano adeguatamente corretti, un aspetto cruciale per le prospettive di crescita. Nel paese sono stati introdotti regimi e finanziamenti specifici per migliorare l’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI, come il regime di garanzia del credito (Credit Guarantee Scheme), il fondo di prestito alle microimprese (Microenterprise Loan Fund Scheme) e tre fondi per le PMI. Tuttavia la diffusione di tali iniziative per ora è debole.

(15)

Nonostante le riforme del settore bancario realizzate nel quadro del programma di assistenza finanziaria recentemente concluso, sono tuttora in sospeso problematiche importanti. Queste problematiche sono state analizzate in dettaglio nell’esame approfondito della Commissione del 2014 per l’Irlanda. Nel giugno 2013 i prestiti in sofferenza costituivano quasi il 27 % dei prestiti totali concessi dalle tre principali banche nazionali. L’indebitamento del settore privato è ancora tra i più alti dell’Unione, nonostante la recente contrazione. Ciò continua a minacciare la stabilità finanziaria e a gravare sull’economia. La riduzione dell’indebitamento delle famiglie e delle PMI non è ancora completa e il risanamento dei bilanci delle banche e delle PMI è fondamentale per ripristinare i canali di credito. I prestiti bancari continuano a diminuire e il settore bancario deve ancora affrontare problemi di redditività, in parte a causa dell’elevato numero di mutui tracker (tracker mortgage, ossia attività preesistenti a basso rendimento) nei bilanci delle banche.

(16)

Il costo per l’esecuzione dei contratti è elevato. Le parcelle dei legali costituiscono la maggior parte di tali costi, con 18,8 % punti percentuali. Gli elevati costi dei servizi legali gravano sull’intera struttura dei costi delle imprese, comprese le PMI. Inoltre, a differenza degli altri servizi professionali, i servizi legali presentano costi che dall’avvento della crisi non sono diminuiti, in parte a causa di una concorrenza troppo debole. Le autorità si sono impegnate a introdurre riforme del settore dei servizi legali nel quadro del programma di aggiustamento macroeconomico. In questo contesto nel 2011 è stata pubblicata la legge di regolamentazione dei servizi legali (Legal Services Regulation Bill), che non è ancora entrata in vigore. Le risorse giudiziarie e le risorse amministrative dei tribunali destinate alla gestione preliminare dei contenziosi sono molto limitate, il che potrebbe contribuire a ritardare il corso della giustizia e aumentare i costi. Inoltre, l’Irlanda presenta diverse lacune nella capacità di raccogliere dati sull’efficienza del sistema giudiziario.

(17)

Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica dell’Irlanda. Ha valutato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dell’Irlanda, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7.

(18)

Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (5) trova riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 1 e 2.

(19)

Alla luce dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti 1, 3, 5 e 6.

(20)

Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato inoltre un’analisi della politica economica della zona euro nel suo complesso. Su tale base il Consiglio ha formulato raccomandazioni specifiche rivolte agli Stati membri la cui moneta è l’euro (6). In quanto paese la cui moneta è l’euro, l’Irlanda dovrebbe altresì assicurare l’attuazione piena e tempestiva di tali raccomandazioni,

RACCOMANDA che l’Irlanda adotti provvedimenti nel periodo 2014-2015 al fine di:

1.

dare piena attuazione al bilancio 2014 e garantire la correzione sostenibile del disavanzo eccessivo entro il 2015, basando la strategia di bilancio su misure strutturali supplementari e compiendo lo sforzo di aggiustamento strutturale specificato nella raccomandazione del Consiglio nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi; una volta corretto il disavanzo eccessivo, perseguire un percorso di aggiustamento strutturale verso l’obiettivo a medio termine pari ad almeno lo 0,5 % del PIL all’anno e oltre, in caso di congiuntura economica favorevole oppure se necessario per garantire il rispetto della regola sul debito al fine di avviare una riduzione duratura dell’elevato rapporto debito pubblico/PIL; migliorare la credibilità della strategia di aggiustamento di bilancio, attuare in maniera efficace la pianificazione di bilancio pluriennale e definire ampie misure di bilancio su cui basare gli obiettivi di bilancio a medio termine; garantire la natura vincolante dei massimali relativi alla spesa dell’amministrazione pubblica anche limitando il margine discrezionale di modifica legalmente riconosciuto; al fine di sostenere il risanamento di bilancio, considerare l’aumento delle entrate con l’ampliamento della base imponibile; migliorare la promozione della crescita e la considerazione degli aspetti ambientali nei regimi fiscali;

2.

compiere progressi nella riforma del settore dell’assistenza sanitaria avviata nell’ambito del quadro strategico Future Health al fine di migliorare l’efficacia sotto il profilo dei costi; realizzare misure supplementari finalizzate alla riduzione della spesa in ambito farmaceutico, tra l’altro con un riallineamento dei prezzi più frequente per i farmaci protetti da brevetto, una maggiore penetrazione nel mercato dei farmaci generici e migliori pratiche di prescrizione; procedere a una riforma dei sistemi di gestione finanziaria dell’autorità sanitaria nazionale al fine di armonizzare i sistemi adottati dai vari prestatori e di sostenere in maniera più efficace la gestione delle richieste di risarcimento; introdurre un sistema di identificazione individuale in ambito sanitario (individual health identifiers) entro e non oltre la fine del primo trimestre del 2015.

3.

migliorare ulteriormente le politiche attive nel mercato del lavoro, concentrandosi in particolare sulla disoccupazione di lunga durata, sui lavoratori con basse competenze e, in linea con gli obiettivi della garanzia per i giovani, anche sui giovani; compiere dei progressi nella riforma già in corso del sistema di istruzione e formazione, dei regimi di sostegno all’occupazione e dei programmi di apprendistato; ampliare l’offerta di formazione sul posto di lavoro; migliorare e garantire l’allineamento tra i corsi di istruzione e formazione e gli apprendistati, da un lato, e le necessità del mercato del lavoro, dall’altro; aumentare il livello e la qualità dei servizi di sostegno forniti dagli uffici del lavoro Intreo; realizzare un sistema efficiente di collaborazione tra gli uffici Intreo e i comitati per l’istruzione e la formazione (Education and Training Boards);

4.

affrontare il nodo della bassa intensità di lavoro delle famiglie e contrastare il rischio di povertà infantile riducendo gradualmente le indennità e i pagamenti supplementari per i soggetti che rientrano nel mondo del lavoro; agevolare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, migliorando l’accesso a un’assistenza all’infanzia più accessibile a livello economico e a tempo pieno, in particolare per le famiglie a basso reddito;

5.

promuovere politiche per il settore delle PMI, incluse iniziative destinate a migliorare la disponibilità dei finanziamenti bancari e non e ad affrontare le questioni della ristrutturazione del debito, evitando al contempo rischi per le finanze pubbliche e la stabilità finanziaria; promuovere iniziative volte a migliorare l’accesso delle PMI al credito bancario e ai finanziamenti non bancari; introdurre un sistema di monitoraggio per i prestiti alle PMI nel settore bancario; parallelamente, impegnarsi per garantire un migliore utilizzo degli strumenti di credito non bancari, inclusi i tre fondi per le PMI cofinanziati dal fondo di riserva previdenziale nazionale (National Pensions Reserve Fund), Microfinance Ireland e il regime temporaneo di garanzia sui prestiti (temporary loan guarantee scheme); promuovere il ricorso a questi e ad altri regimi non bancari da parte delle PMI; dare maggiore visibilità all’ufficio di riesame dei crediti e alle sue competenze di mediazione nelle dispute tra banche e PMI cui non è stato concesso un credito;

6.

monitorare la performance delle banche rispetto agli obiettivi di ristrutturazione degli arretrati di pagamento di mutui ipotecari; annunciare obiettivi ambiziosi per il terzo e quarto trimestre 2014 relativi ai principali istituti di credito ipotecario al fine di proporre e concludere soluzioni di ristrutturazione per i prestiti ipotecari in arretrato da oltre 90 giorni, al fine di risolvere sostanzialmente il problema di tali arretrati entro fine 2014; continuare a valutare la sostenibilità degli accordi di ristrutturazione conclusi, svolgendo audit e revisioni mirate in loco; elaborare orientamenti per la sostenibilità delle soluzioni; pubblicare informazioni regolari sui portafogli di prestito alle PMI in arretrato delle banche al fine di una maggiore trasparenza; mettere a punto una strategia per risolvere il problema dei crediti immobiliari commerciali in sofferenza; istituire un registro centrale dei crediti;

7.

ridurre il costo dei procedimenti e dei servizi legali e rafforzare la concorrenza, tra l’altro adottando la legge sulla regolamentazione dei servizi legali entro fine 2014, inclusa la disposizione in essa contenuta che consente l’istituzione di studi multidisciplinari, e adoperandosi per abolire il diritto di ritenzione degli avvocati (solicitor’s lien); monitorarne l’impatto, anche in relazione ai costi dei servizi legali; realizzare misure esecutive per garantire che l’autorità di regolamentazione dei servizi legali (Legal Services Regulatory Authority) entri in attività quanto prima e che rispetti i vincoli imposti dalla legislazione applicabile, anche in termini di pubblicazione di regolamenti o orientamenti per studi multidisciplinari e per la risoluzione dei contenziosi; migliorare i sistemi di raccolta dati per rafforzare il monitoraggio e la valutazione dell’efficienza dei procedimenti giudiziari al fine di individuare questioni che necessitano di riforma.

Fatto a Bruxelles, l’8 luglio 2014

Per il Consiglio

Il presidente

P. C. PADOAN


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.

(3)  Mantenuta per il 2014 mediante decisione 2014/322/UE del Consiglio, del 6 maggio 2014, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione per il 2014 (GU L 165 del 4.6.2014, pag. 49).

(4)  Regolamento (UE) 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri nella zona euro che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria (GU L 140 del 27.5.2013, pag. 1);

(5)  A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.

(6)  Cfr. pagina 141 della presente Gazzetta ufficiale.