23.1.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 20/65


DECISIONE DI ESECUZIONE 2013/46/PESC DEL CONSIGLIO

del 22 gennaio 2013

che attua la decisione 2010/788/PESC, concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica democratica del Congo

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 31, paragrafo 2,

vista la decisione 2010/788/PESC del Consiglio, del 20 dicembre 2010, concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica democratica del Congo (1), in particolare l’articolo 6,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 dicembre 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/788/PESC.

(2)

Il 31 dicembre 2012 il comitato del Consiglio di sicurezza istituito a norma della risoluzione 1533 (2004) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, concernente la Repubblica democratica del Congo, ha aggiornato l’elenco di persone ed entità soggette alle misure restrittive imposte conformemente ai paragrafi 13 e 15 della risoluzione 1596 (2005) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

(3)

È pertanto opportuno aggiornare di conseguenza l’allegato della decisione 2010/788/PESC,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Le persone e le entità elencate nell’allegato della presente decisione sono aggiunte nell’elenco riportato nell’allegato della decisione 2010/788/PESC.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 22 gennaio 2013

Per il Consiglio

Il presidente

M. NOONAN


(1)  GU L 336 del 21.12.2010, pag. 30.


ALLEGATO

Elenco delle persone e delle entità di cui all’articolo 1

a)   Persone

Nome

Alias

Data e luogo di nascita

Informazioni identificative

Motivi

Data di designazione

BADEGE, Eric

 

1971

 

Secondo una relazione conclusiva, del 15 novembre 2012, del gruppo di esperti per la Repubblica democratica del Congo, «…il tenente colonnello Eric Badege era diventato la personalità di riferimento dell’M23 a Masisi ed era al comando di operazioni congiunte…» con un altro leader militare. Inoltre, «una serie di attacchi coordinati effettuati nell’agosto [2012] dal tenente colonnello Badege… hanno consentito all’M23 di destabilizzare un’area considerevole del territorio di Masisi». «Secondo le testimonianze di ex combattenti, il tenente colonnello Badege… agiva agli ordini del colonnello Makenga nell’organizzazione degli attacchi.

31.12.2012

 

 

 

 

In quanto comandante militare dell’M23, Badege è responsabile di gravi violazioni, tra cui atti contro i bambini o le donne in situazioni di conflitto armato. Secondo la relazione del gruppo di esperti del novembre 2012 si sono verificati diversi gravi episodi di uccisioni indiscriminate di civili, compresi donne e bambini. Dal maggio 2012 Raia Mutomboki, sotto il comando dell’M23, ha ucciso centinaia di civili in una serie di attacchi coordinati. In agosto Badege ha effettuato attacchi congiunti che hanno comportato l’uccisione indiscriminata di civili. La relazione di novembre del gruppo di esperti riferisce che tali attacchi erano organizzati congiuntamente da Badege e dal colonnello Makoma Semivumbi Jacques. Secondo la relazione del gruppo di esperti, i leader locali di Masisi hanno affermato che Badege era al comando di tali attacchi di Raia Mutomboki sul terreno.

 

 

 

 

 

Secondo un articolo pubblicato su Radio Okapi il 28 luglio 2012, «sabato 28 luglio l’amministratore di Masisi ha annunciato la defezione del comandante del 2o battaglione del 410o reggimento FARDC nella base di Nabiondo, circa 30 km a nord est di Goma nel Nord Kivu. Secondo tale fonte, il colonnello Eric Badege e più di cento soldati si sono diretti venerdì verso Rubaya, 80 km a nord di Nabiondo. Tale informazione è stata confermata da varie fonti».

Secondo un articolo della BBC del 23 novembre 2012, l’M23 è stato istituito quando membri originari del CNDP che erano stati integrati nelle FARDC hanno cominciato a protestare contro condizioni e salari insoddisfacenti, nonché per la mancata piena attuazione dell’accordo di pace del 23 marzo 2009 tra il CNDP e l’RDC, che aveva portato all’integrazione del CNDP nelle FARDC.

 

 

 

 

 

L’M23 è stato impegnato in operazioni militari attive al fine di assumere il controllo del territorio nella RDC orientale, secondo la relazione IPIS del novembre 2012. L’M23 e le FARDC si sono disputati il controllo di varie città e villaggi nella RDC orientale il 24 e 25 luglio 2012; l’M23 ha attaccato le FARDC a Rumangabo il 26 luglio 2012; ha espulso le FARDC da Kibumba il 17 novembre 2012 e ha assunto il controllo di Goma il 20 novembre 2012.

Secondo la relazione del gruppo di esperti del novembre 2012, vari ex combattenti dell’M23 sostengono che i leader dell’M23 hanno giustiziato sommariamente parecchi bambini che cercavano di fuggire dopo essere stati reclutati dall’M23 come bambini soldato.

 

 

 

 

 

Secondo la relazione dell’11 settembre 2012 di Human Rights Watch (HRW), un giovane ruandese di 18 anni fuggito dopo essere stato arruolato con la forza in Ruanda ha affermato di aver assistito all’esecuzione di un ragazzo di 16 anni della sua unità dell’M23 che aveva cercato di fuggire nel mese di giugno. Il ragazzo è stato catturato e percosso a morte dai combattenti dell’M23 davanti alle altre reclute. Sembra che un comandante dell’M23 che aveva ordinato l’uccisione del ragazzo abbia in seguito giustificato quanto accaduto affermando «voleva abbandonarci». La relazione afferma inoltre che secondo alcuni testimoni almeno 33 nuove recluteed altri combattenti dell’M23 sono stati oggetto di esecuzioni sommarie in seguito a tentativi di fuga. Alcuni sono stati legati ed uccisi con un colpo di arma da fuoco di fronte ad altre reclute, a scopo intimidatorio. Una giovane recluta ha comunicato a HRW, «quando eravamo nell’M23, ci dicevano che potevamo [scegliere tra] rimanere nel gruppo o morire. Molti cercavano di fuggire, ma alcuni venivano scoperti ed uccisi immediatamente».

 

RUNIGA, Jean-Marie Lugerero

 

intorno al 1960

 

In un documento del 9 luglio 2012 firmato dal leader dell’M23Sultani Makenga si nominava Runiga come coordinatore dell’ala politica dell’M23. Secondo tale documento, la nomina di Runiga è stata dettata dall’esigenza di assicurare la visibilità della dottrina dell’M23.

Runiga è noto come il «presidente» dell’M23 in messaggi pubblicati sul sito del gruppo. Il suo ruolo di leader è confermato dalla relazione del gruppo di esperti del novembre 2012, che fa riferimento a Runiga come «il leader dell’M23».

31.12.2012

 

 

 

 

Secondo un articolo pubblicato dall’Associated Press il 13 dicembre 2012, Runiga ha mostrato a tale agenzia un elenco delle richieste che intendeva presentare al governo congolese, tra cui figuravano le dimissioni di Kabila e lo scioglimento dell’assemblea nazionale. Runiga ha affermato che l’M23 avrebbe potuto riprendere il controllo di Goma se l’occasione si fosse presentata. «E questa volta non ci ritireremo», ha affermato all’Associated Press. Ha inoltre affermato che l’ala politica dell’M23 dovrebbe riprendere il controllo di Goma come condizione preliminare ai negoziati. «Penso che i nostri membri a Kampala ci rappresentino. Anch’io mi recherò sul posto, al momento opportuno. Non appena ci saremo organizzati e Kabila sarà sul posto, mi ci recherò anch’io» ha affermato Runiga.

 

 

 

 

 

Secondo un articolo apparso su Le Figaro il 26 novembre 2012, Runiga ha incontrato il presidente della RDC Kabila il 24 novembre 2012 per avviare le discussioni. In un’intervista a Le Figaro Runiga ha affermato che «l’M23 è composto principalmente da ex membri militari delle FARDC che si sono dissociati per protesta in seguito al mancato rispetto degli accordi del 23 marzo 2009». Ha aggiunto che «i combattenti dell’M23 sono disertori dell’esercito ancora in possesso delle proprie armi. Abbiamo recentemente recuperato molte attrezzature da una base militare a Bunagana. Al momento questo ci consente di riconquistare territori ogni giorno e di respingere tutti gli attacchi delle FARDC... La nostra rivoluzione è congolese, condotta da congolesi e per il popolo congolese».

Secondo un articolo pubblicato dall’agenzia Reuters il 22 novembre 2012, Runiga ha affermato che l’M23 ha la capacità di conservare Goma grazie al rafforzamento delle forze dell’M23 in seguito alla defezione di soldati congolesi dalle FARDC: «Innanzitutto abbiamo un esercito ordinato, e poi abbiamo acquisito i soldati delle FARDC. Sono nostri fratelli, gli offriremo la formazione necessaria e poi lavoreremo insieme».

 

 

 

 

 

Secondo un articolo pubblicato dal Guardian il 27 novembre 2012, Runiga ha affermato che l’M23 si sarebbe rifiutato di ubbidire ad un invito dei leader regionali della Conferenza internazionale sulla regione dei Grandi Laghi di lasciare Goma al fine di aprire la strada ai negoziati di pace. Invece, Runiga ha affermato che il ritiro dell’M23 da Goma sarebbe il risultato, e non un presupposto, dei negoziati.

Secondo la relazione conclusiva del 15 novembre 2012 del gruppo di esperti, Runiga ha guidato una delegazione che si è recata a Kampala, Uganda, il 29 luglio 2012 ed ha messo a punto il programma in 21 punti del movimento M23 in vista degli imminenti negoziati in sede di Conferenza internazionale sulla regione dei Grandi Laghi.

Secondo un articolo della BBC del 23 novembre 2012, l’M23 è stato istituito quando membri originari del CNDP che erano stati integrati nelle FARDC hanno cominciato a protestare contro condizioni e salari insoddisfacenti, nonché per la mancata piena attuazione dell’accordo di pace del 23 marzo 2009 tra il CNDP e l’RDC che aveva portato all’integrazione del CNDP nelle FARDC.

 

 

 

 

 

L’M23 è stato impegnato in operazioni militari attive al fine di assumere il controllo del territorio nella RDC orientale, secondo la relazione dell’IPIS del novembre 2012. L’M23 e le FARDC si sono disputati il controllo di varie città e villaggi nella RDC orientale il 24 e 25 luglio 2012; l’M23 ha attaccato le FARDC a Rumangabo il 26 luglio 2012, ha espulso le FARDC da Kibumba il 17 novembre 2012 e ha assunto il controllo di Goma il 20 novembre 2012.

Secondo la relazione del gruppo di esperti del novembre 2012, vari ex combattenti dell’M23 sostengono che i leader dell’M23 hanno giustiziato sommariamente parecchi bambini che cercavano di fuggire dopo essere stati reclutati dall’M23 come bambini soldato.

 

 

 

 

 

Secondo la relazione dell’11 settembre 2012 di Human Rights Watch (HRW), un giovane ruandese di 18 anni fuggito dopo essere stato arruolato con la forza in Ruanda ha affermato di aver assistito all’esecuzione di un ragazzo di 16 anni della sua unità dell’M23 che aveva cercato di fuggire nel mese di giugno. Il ragazzo è stato catturato e percosso a morte dai combattenti dell’M23 davanti alle altre reclute. Sembra che un comandante dell’M23 che aveva ordinato l’uccisione del ragazzo abbia in seguito giustificato quanto accaduto affermando «voleva abbandonarci». La relazione afferma inoltre che secondo alcuni testimoni almeno 33 nuove reclute ed altri combattenti dell’M23 sono stati oggetto di esecuzioni sommarie in seguito a tentativi di fuga. Alcuni sono stati legati ed uccisi con un colpo di arma da fuoco di fronte ad altre reclute, a scopo intimidatorio. Una giovane recluta ha comunicato a HRW, «quando eravamo nell’M23, ci dicevano che potevamo [scegliere tra] rimanere con loro o morire. Molti hanno cercato di fuggire, ma alcuni venivano scoperti ed uccisi immediatamente».

 


b)   Entità

Nome

Alias

Data e luogo di nascita

Informazioni identificative

Motivi

Data di designazione

Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (FDLR)

Forze democratiche per la liberazione del Ruanda

FDLR.

Forze combattenti Abacunguzi

FOCA

Forze combattenti per la liberazione del Ruanda

 

Fdlr@fmx.de

fldrrse@yahoo.fr

fdlr@gmx.NET

Ubicazione: Kivu settentrionale e meridionale, RDC.

Le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (FDLR) sono uno dei maggiori gruppi armati stranieri operanti nel territorio della Repubblica democratica del Congo (RDC). Il gruppo è stato costituito nel 2000 e, come specificato di seguito, ha commesso gravi violazioni del diritto internazionale implicanti atti contro donne e bambini in situazioni di conflitto armato nella RDC, tra cui uccisioni e menomazioni, violenze sessuali e trasferimenti forzati.

Secondo una relazione del 2010 di Amnesty International sui diritti umani nella RDC, le FDLR sono responsabili dell’uccisione di novantasei civili a Busurguni, nel territorio di Walikali. Alcune delle vittime sono state bruciate vive nelle loro case.

31.12.2012

 

 

 

 

Secondo una relazione del 2010 di Amnesty International sui diritti umani nella RDC, nel giugno 2010 un centro medico gestito da un’ONG ha riferito di una sessantina di casi al mese di ragazze e donne violentate nella parte meridionale del territorio di Lubero, Kivu settentrionale, da appartenenti a gruppi armati tra cui le FDLR.

Secondo una relazione del 20 dicembre 2010 di Human Rights Watch (HRW), vi sono prove documentate del reclutamento attivo di bambini da parte delle FDLR. HRW ha identificato almeno 83 bambini congolesi di età inferiore ai 18 anni, alcuni di appena 14 anni, arruolati con la forza dalle FDLR.

 

 

 

 

 

Nel gennaio 2012, HRW ha riferito che i combattenti delle FLDR hanno attaccato numerosi villaggi nel territorio di Masisi, uccidendo sei civili, violentando due donne e rapendo almeno 48 persone, di cui non si hanno tuttora notizie. Secondo una relazione dell’HRW del giugno 2012, nel maggio 2012 i combattenti delle FDLR hanno attaccato civili a Kamananga e Lumenje, nella provincia del Kivu meridionale, e a Chambucha, nel territorio di Walikale, e villaggi nella zona di Ufumandu, territorio di Masisi, provincia del Kivu settentrionale. Durante questi attacchi, i combattenti delle FDLR hanno abbattuto a colpi di machete e coltello parecchi civili, compresi numerosi bambini.

 

 

 

 

 

Secondo la relazione del gruppo di esperti del giugno 2012, dal 31 dicembre 2011 al 4 gennaio 2012 le FDLR hanno attaccato diversi villaggi nel Kivu meridionale. Un’inchiesta delle Nazioni Unite ha confermato l’uccisione di almeno 33 persone, di cui 9 bambini e 6 donne, bruciate vive, decapitate o abbattute a colpi di arma da fuoco durante l’attacco. Inoltre, una donna e una bambina hanno subito violenza. La relazione del gruppo di esperti del giugno 2012 riferisce inoltre che un’inchiesta delle Nazioni Unite ha confermato che nel maggio 2012 le FDLR hanno massacrato almeno 14 civili, di cui 5 donne e 5 bambini, nel Kivu meridionale. Secondo la relazione del gruppo di esperti del novembre 2012, l’ONU ha documentato almeno 106 casi di violenza sessuale perpetrati dalle FDLR tra dicembre 2011 e settembre 2012. La relazione del gruppo di esperti del novembre 2012 rileva che, secondo un’inchiesta dell’ONU, le FDLR hanno violentato sette donne la notte del 10 marzo 2012, compresa una minorenne, a Kalinganya, nel territorio di Kabare. Il 10 aprile 2012 le FDLR hanno attaccato nuovamente il villaggio, violentando tre delle donne per la seconda volta. La relazione del gruppo di esperti del novembre 2012 riporta inoltre 11 omicidi perpetrati dalle FDLR il 6 aprile 2012 a Bushibwambombo, nel Kalehe, e il coinvolgimento delle FDLR in altre 19 uccisioni nel mese di maggio nel territorio di Masisi, ivi compresi 5 minorenni e 6 donne.

 

M23

 

 

 

Il «Mouvement Du 23 Mars» (M23) è un gruppo armato operante nella Repubblica democratica del Congo (RDC) che è stato destinatario nel territorio della RDC di armi e di materiale connesso, comprese consulenza, formazione e assistenza in relazione alle attività militari. Secondo diverse testimonianze oculari l’M23 riceve forniture militari generali dalle Forze di difesa ruandesi (FDR) sotto forma di armi e munizioni, oltre a un sostegno materiale per le operazioni di combattimento.

31.12.2012

 

 

 

 

L’M23 si è reso complice e responsabile di gravi violazioni del diritto internazionale implicanti atti contro le donne e i bambini in situazioni di conflitto armato nella RDC, tra cui uccisioni e menomazioni, violenze sessuali, sequestri e trasferimenti forzati. Secondo numerose relazioni, inchieste e testimonianze oculari, l’M23 si è reso responsabile di uccisioni di massa di civili nonché di stupri di donne e bambini in diverse regioni della RDC. Diverse relazioni indicano che i combattenti dell’M23 hanno perpetrato 46 stupri contro donne e bambine, la più giovane delle quali di 8 anni. Oltre alle denunce di violenza sessuale, l’M23 ha anche condotto vaste campagne di reclutamento forzato di bambini nelle file del gruppo. Si calcola che dal luglio 2012 l’M23 ha svolto il reclutamento forzato di 146 giovani e bambini nel solo territorio di Rutshuru, nella RDC orientale. Alcune delle vittime hanno appena 15 anni.

 

 

 

 

 

Le atrocità commesse dall’M23 contro la popolazione civile della RDC, nonché la campagna di reclutamento forzato dell’M23 e il fatto che tale gruppo sia destinatario di armi e di assistenza militare hanno contribuito notevolmente all’instabilità e al conflitto nella regione e, in taluni casi, hanno violato il diritto internazionale.