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16.3.2013 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 78/1 |
PARERE DELLA COMMISSIONE
del 13 marzo 2013
relativo al piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dalla disattivazione della centrale nucleare Latina, situata a Latina (Lazio), in Italia
(Il testo in lingua italiana è il solo facente fede)
2013/C 78/01
La valutazione che segue è stata svolta conformemente alle disposizioni del trattato Euratom e non pregiudica eventuali valutazioni supplementari svolte ai sensi del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, né gli obblighi che discendono da detto trattato e dal diritto derivato (1).
Il 18 ottobre 2012 la Commissione europea ha ricevuto dal governo italiano, conformemente all’articolo 37 del trattato Euratom, i dati generali riguardanti il piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dalla disattivazione della centrale nucleare Latina.
Sulla base di tali dati e di ulteriori informazioni richieste dalla Commissione il 30 ottobre 2012 e fornite dalle autorità italiane il 17 dicembre 2012, dopo aver consultato il gruppo di esperti la Commissione ha formulato il seguente parere:
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1. |
la distanza tra il sito della centrale di Latina e il confine più vicino con un altro Stato membro è di circa 290 km per la Francia e di 460 km per la Slovenia. |
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2. |
In condizioni normali di disattivazione gli scarichi di effluenti radioattivi liquidi e gassosi non comportano un’esposizione rilevante sotto il profilo sanitario per la popolazione di un altro Stato membro. |
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3. |
I rifiuti radioattivi solidi saranno depositati in loco, in attesa della disponibilità di un deposito nazionale. |
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4. |
I rifiuti solidi e i materiali residui non radioattivi che soddisfano i livelli di esenzione saranno esentati dal controllo regolamentare e destinati allo smaltimento come rifiuti convenzionali o al reimpiego o riciclo. Ciò avverrà nel rispetto dei criteri enunciati nella direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza (direttiva 96/29/Euratom). |
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5. |
In caso di scarichi imprevisti di effluenti radioattivi, a seguito di un incidente del tipo e dell’entità previsti nei dati generali, le dosi cui le popolazioni di un altro Stato membro potrebbero essere esposte non sarebbero significative sotto il profilo sanitario. |
In conclusione, la Commissione è del parere che l’attuazione del piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi, sotto qualsiasi forma, provenienti dalla disattivazione della centrale nucleare di Latina, sita a Latina (Lazio), in Italia, non è tale da comportare, né in normali condizioni operative, né in caso di incidente del tipo e dell’entità di cui ai dati generali, una contaminazione radioattiva significativa sotto il profilo sanitario, delle acque, del suolo o dell’aria di un altro Stato membro.
Fatto a Bruxelles, il 13 marzo 2013
Per la Commissione
Günther OETTINGER
Membro della Commissione
(1) Ad esempio, ai sensi del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, gli aspetti ambientali andrebbero ulteriormente esaminati. A titolo indicativo, la Commissione desidera richiamare l’attenzione sulle disposizioni della direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, della direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, nonché della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e della direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque.