30.3.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 83/65


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO ALLA GRECIA

del 16 febbraio 2010

intesa a porre fine alla mancanza di coerenza delle politiche economiche della Grecia con gli indirizzi di massima e a scongiurare il rischio di compromettere il buon funzionamento dell'unione economica e monetaria

(2010/190/UE)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 4,

vista la raccomandazione della Commissione,

considerando quanto segue:

(1)

La situazione della Grecia a livello macroeconomico e di bilancio ha subito un netto degrado nello scorso anno e le finanze pubbliche greche sono uscite dalla recessione molto più danneggiate di quanto si sarebbe potuto attendere. Tali sviluppi sono in gran parte dovuti a fattori nazionali che da tempo hanno preso consistenza, minando la posizione di creditore netto dell'economia greca e dando luogo a squilibri esterni forti e persistenti, che rispecchiano le grandi perdite di competitività e un evidente deterioramento della situazione di bilancio.

(2)

Le politiche nazionali in materia di gestione della politica di bilancio, il livello di efficienza dell'amministrazione pubblica e l'assenza di riforme strutturali (settori per i quali gli indicatori situano la Grecia in fondo alle classifiche internazionali) hanno contribuito agli scarsi risultati economici e di bilancio.

(3)

L'attuale situazione pone grandi difficoltà per la sostenibilità a lungo termine dell'economia greca e la situazione economica e di bilancio può avere ricadute negative su altri paesi della zona dell'euro, come mostra l'evoluzione dei differenziali di rendimento finanziario in un certo numero di Stati membri. La situazione attuale rischia inoltre di compromettere il buon funzionamento dell'unione economica e monetaria.

(4)

Il Consiglio e la Commissione hanno ripetutamente messo in evidenza i problemi strutturali a lungo termine dell'economia greca nei vari esercizi di vigilanza multilaterale, tra i quali la vigilanza di bilancio nell'ambito del patto di stabilità e crescita e della strategia di Lisbona, in cui gli indirizzi di massima per le politiche economiche (1) fungono da quadro generale di riferimento per le riforme strutturali nell'Unione e nella zona dell'euro. Tali indirizzi di massima comprendono le raccomandazioni agli Stati membri affinché rispettino i propri obiettivi di bilancio a medio termine e provvedano ad assicurare la correzione tempestiva dei disavanzi eccessivi, nonché mirino a correggere il disavanzo delle partite correnti realizzando riforme strutturali, rilanciando la competitività con l'estero e contribuendo alla correzione mediante le politiche di bilancio.

(5)

In tale contesto, a causa dei profondi problemi strutturali dell'economia greca che toccano il bilancio, l'occupazione e il mercato dei prodotti, il Consiglio nella sua raccomandazione del 25 giugno 2009 (2) ha osservato che la Grecia deve «intensificare gli sforzi per ovviare agli squilibri macroeconomici e alle carenze strutturali della [propria] economia» e ha rivolto alcune raccomandazioni specifiche alla Grecia, invitandola, tra l'altro, a proseguire il risanamento delle finanze pubbliche; migliorare la concorrenza in materia di servizi professionali; attuare riforme per aumentare gli investimenti a favore di R&S; utilizzare meglio i fondi strutturali; riformare l'amministrazione pubblica e adottare un'ampia gamma di misure per il mercato del lavoro in base ad un'impostazione integrata basata sulla flessicurezza. Il Consiglio ha altresì raccomandato alla Grecia, in quanto membro della zona dell'euro, di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche e di migliorarne la qualità, di ammodernare la pubblica amministrazione e di applicare i principi comuni dell'Unione in materia di flessicurezza.

(6)

La politica economica e quella di bilancio della Grecia si discostano dalle raccomandazioni specifiche rivolte a questo paese a titolo degli indirizzi di massima per le politiche economiche, nonché dalle raccomandazioni indirizzate agli Stati membri che appartengono alla zona dell'euro, fissate nella raccomandazione del Consiglio, del 14 maggio 2008, sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità.

(7)

Il 15 gennaio 2010 la Grecia ha presentato l'aggiornamento per il 2010 del proprio programma di stabilità, che contiene gli obiettivi per il bilancio fino al 2013 e che dovrebbe essere letto insieme al bilancio del 2010 adottato dal Parlamento greco il 23 dicembre 2009; il 16 febbraio 2010 il Consiglio ha formulato un parere sull'aggiornamento del 2010 del programma di stabilità greco in conformità dell'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (3). Il 16 febbraio 2010 il Consiglio ha inoltre adottato una decisione ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 9, TFUE, che intima alla Grecia di prendere le misure volte alla riduzione del disavanzo ritenute necessarie per correggere la situazione di disavanzo eccessivo (4) («la decisione del Consiglio del 16 febbraio 2010»).

(8)

Il buon funzionamento del coordinamento delle politiche economiche nella zona dell'euro richiede l'uso tempestivo degli strumenti disponibili a titolo dell'articolo 121 TFUE. L'articolo 121, paragrafo 4, TFUE prevede che la Commissione possa rivolgere un avvertimento allo Stato membro in questione e raccomandare al Consiglio di rivolgere a detto Stato membro le opportune raccomandazioni. Data la gravità della situazione e affinché vi sia coerenza con la decisione del Consiglio del 16 febbario 2010, è opportuno che il Consiglio adotti le necessarie raccomandazioni. Inoltre, il Consiglio può decidere, su proposta della Commissione, di rendere pubbliche le proprie raccomandazioni.

(9)

Sebbene il deterioramento delle condizioni macroeconomiche nel 2009 sia stato molto più netto rispetto a quanto anticipato dalle autorità, le finanze pubbliche hanno subito un deterioramento molto maggiore di quanto si sarebbe potuto attendere in esito ad una crisi rivelatasi più grave del previsto. Tale deterioramento è in ampia misura il risultato delle politiche di bilancio attuate dal governo greco. Il disavanzo dell'amministrazione pubblica per il 2009 è attualmente stimato a 12,75 % del PIL, rispetto a un obiettivo di 3,75 % del PIL stabilito nell'aggiornamento del programma di stabilità del gennaio 2009.

(10)

Il bilancio del 2010 è stato adottato del Parlamento greco il 23 dicembre 2009, con un obiettivo di disavanzo per il 2010 pari a 9,1 % del PIL. Le autorità greche nel frattempo hanno annunciato l'intenzione di accelerare l'aggiustamento del bilancio già nel 2010 e hanno fissato l'obiettivo di bilancio per il 2010 a 8,7 % del PIL. L'aggiornamento del programma di stabilità del gennaio 2009 ha confermato l'obiettivo di bilancio rivisto per il 2010 a 8,7 % del PIL.

(11)

L'impatto di bilancio a lungo termine dell'invecchiamento della popolazione è di gran lunga superiore alla media dell'Unione, soprattutto a causa dell'ingente aumento che si prevede subirà nei prossimi decenni la spesa pensionistica in percentuale del PIL. Come mette in luce la relazione sulla sostenibilità del 2009 dei servizi della Commissione, gli indicatori disponibili rivelano l'esistenza di gravi rischi per la sostenibilità delle finanze pubbliche, che occorre proteggere, oltre che con il risanamento del bilancio, mediante una riforma del sistema pensionistico e della sanità. Il sistema pensionistico della Grecia soffre di vari problemi, ivi compreso quello di una copertura frammentaria. Sebbene la Grecia abbia un tasso di prestazioni medio tra i più alti dell'Unione, con ripercussioni negative sugli incentivi all'occupazione, come dimostra in particolare la bassa percentuale di occupati tra i lavoratori più anziani, essa annovera uno dei maggiori tassi di povertà tra gli anziani. Anche i regimi di pensionamento anticipato sono fonte di problemi, in quanto offrono formule di pensionamento alternative ma costose. Occorre riformare anche il sistema sanitario, in particolare per migliorare in maniera significativa l'efficienza e la gestione, aspetti che sono stati spesso causa di sforamenti di bilancio. Le riforme del mercato del lavoro dovrebbero sostenere la maggiore offerta di manodopera al fine di accrescere la base contributiva.

(12)

La Grecia dovrebbe recuperare competitività e correggere i profondi squilibri esterni. In tale contesto, conformemente agli indirizzi di massima per le politiche economiche, la Grecia dovrebbe mirare a correggere il disavanzo delle partite correnti «attuando riforme strutturali, rilanciando la competitività con l'estero e […] contribuendo alla correzione del disavanzo mediante politiche finanziarie». A tal fine, le autorità greche dovrebbero attuare misure permanenti intese a tenere sotto controllo la spesa primaria corrente, in particolare i costi salariali del settore pubblico, e realizzare con urgenza le riforme strutturali del mercato dell'occupazione e dei prodotti. In particolare, le autorità greche dovrebbero provvedere a che le misure di risanamento del bilancio siano anche finalizzate a migliorare la qualità delle finanze pubbliche, nell'ambito di un programma globale di riforma, dando nel contempo rapida attuazione alle politiche necessarie a proseguire la riforma dell'amministrazione tributaria.

(13)

Una serie di indicatori e analisi confermano che negli ultimi dieci anni la Grecia è andata ampiamente e costantemente perdendo competitività dei prezzi. Tale fenomeno si spiega innanzitutto con l'aumento dei salari, in misura superiore all'aumento della produttività. L'aumento delle retribuzioni del settore pubblico rispetto a quelli del settore privato è avvenuto più rapidamente in Grecia che in altre economie della zona dell'euro e ha influito sulle contrattazioni salariali in generale, mettendo in luce il ruolo fondamentale che il settore pubblico è chiamato a svolgere per ripristinare la moderazione salariale. Inoltre, alcuni aspetti del sistema di contrattazione collettiva vigente in Grecia (come, ad esempio, la contrattazione intermedia) possono spiegare lo sfasamento tra progressione dei salari e aumento della produttività e richiedono degli aggiustamenti da concordarsi tra le parti sociali. In un'ottica futura il sistema di contrattazione salariale deve sostenere le modifiche salariali che più riflettono la competitività, l'evoluzione in termini di produttività e le condizioni del mercato del lavoro locale.

(14)

L'amministrazione pubblica costituisce uno dei più grossi ostacoli ad una maggiore efficienza in Grecia. A confronto con altri paesi a livello internazionale, la Grecia si situa generalmente agli ultimi posti quanto al suo settore pubblico, i cui problemi si ritiene scaturiscano da una capacità e un'efficienza amministrative insufficienti. Le autorità si sono impegnate a migliorarlo, impegno che dovrà tradursi in tagli del personale, migliore gestione delle risorse umane negli enti pubblici, riduzione dei costi, maggiore trasparenza, maggiore certezza del diritto ed effettiva applicazione delle politiche.

(15)

La Grecia ha un notevole margine di manovra per migliorare il contesto imprenditoriale e il funzionamento del mercato dei prodotti. Le imprese devono far fronte a procedure amministrative complesse, onerose e lunghe. I servizi professionali sono estremamente regolamentati e gli ostacoli alla concorrenza figurano tra i più numerosi rispetto agli altri paesi dell'Unione. Inoltre, la liberalizzazione delle industrie di rete (ad esempio l'energia) risulta inferiore alla media dell'Unione e tale media non è raggiunta neppure per quanto concerne l'apertura dei mercati nel settore dei trasporti, in particolare nelle ferrovie. Gli investimenti nel settore privato e nell'occupazione potrebbero essere aumentati con un costo limitato per le finanze pubbliche grazie a riforme in questi settori. Le riforme del mercato dei prodotti potrebbero contribuire anche ad attuare la riforma del mercato del lavoro, riducendo la pressione sui costi.

(16)

Anche il mercato del lavoro ha bisogno di essere riformato secondo i principi comuni della flessicurezza, come ha rilevato il Consiglio nelle sue raccomandazioni del 2009 sull'attuazione delle politiche per l'occupazione. Occorre prestare particolare attenzione ai giovani, date le difficoltà cui devono far fronte per accedere ad un'occupazione regolare. Vi è un ampio margine di manovra per intervenire a sostegno della transizione al mercato del lavoro, ad esempio migliorando le politiche dell'istruzione e della formazione professionale, riqualificando la forza lavoro e rendendo più efficaci le politiche attive per l'impiego, anche attingendo al Fondo sociale europeo. Occorre inoltre semplificare la normativa in materia di tutela dell'occupazione. Le politiche dovrebbero altresì incoraggiare la partecipazione attiva al mercato del lavoro. L'attuazione di queste raccomandazioni è di fondamentale importanza per l'economia greca. È quindi opportuno tenere in debita considerazione gli effetti sull'occupazione degli interventi strutturali adottati in campo economico.

(17)

Il buon esito degli sforzi volti a ripristinare la competitività e la sostenibilità delle finanze pubbliche può essere determinato da un utilizzo più rapido ed efficace dei fondi strutturali e di coesione dell'Unione. Rispetto ad altri Stati membri la Grecia stenta ad avvalersi appieno di tali fondi. Delineando, in collaborazione con la Commissione, misure in grado di migliorare la capacità di utilizzo e la struttura dei programmi operativi, la Grecia potrebbe finanziare importanti investimenti pubblici a sostegno del potenziale di crescita a lungo termine, favorendo di pari passo il progressivo risanamento del bilancio. È opportuno accordare un'attenzione particolare ai programmi operativi sulla riforma amministrativa e sulla convergenza digitale, in quanto sono alla base di riforme chiave per l'amministrazione pubblica che sono al centro della strategia di riforma tracciata nell'aggiornamento del gennaio 2010 del programma di stabilità. I fondi strutturali dell'Unione erogati a titolo di questi programmi operativi potrebbero, ad esempio, essere impiegati per sostenere il settore pubblico mediante riforme che investano il sistema sanitario, i servizi pubblici di collocamento, la formazione permanente, la lotta contro il lavoro nero, nonché per costituire effettive capacità di controllo e attuazione coercitiva del diritto.

(18)

Le banche greche appaiono relativamente sane in termini di redditività e adeguatezza dei fondi propri. La resistenza del settore è stata peraltro confermata dal lungo periodo di turbolenze cui è stato sottoposto. Le banche greche conservano inoltre un livello basso di prestiti in sofferenza (circa il 7,2 % dei prestiti totali) e un rapporto prestiti/depositi anch'esso relativamente basso. È tuttavia con difficoltà che il settore bancario della Grecia ha avuto accesso alla liquidità nei mercati all'ingrosso, dovendo sostanzialmente dipendere dai prestiti dell'Eurosistema. In conclusione, è improbabile che il sistema bancario greco, pur se nel complesso solido e meno toccato dalla crisi finanziaria mondiale rispetto a qualche altro Stato membro, resti immune alle difficoltà che gravano sulle finanze pubbliche del paese. Altrettanta preoccupazione desta l'impatto dei problemi economici e finanziari su alcuni dei paesi vicini della Grecia.

(19)

Alla luce delle ripercussioni che la crisi economica e finanziaria ha prodotto nell'economia greca, l'implicito riprezzamento dei rischi esercita ulteriori pressioni sul debito e fa aumentare i premi di rischio sul debito pubblico,

RACCOMANDA:

1.

Tenuto conto delle debolezze istituzionali insite in generale nell'economia e nelle finanze pubbliche della Grecia, questo paese dovrebbe elaborare e attuare quanto prima possibile nel 2010, un pacchetto completo di riforme strutturali coraggiose che vada al di là delle misure tracciate nell'aggiornamento di gennaio 2010 del programma di stabilità. Dovrebbero essere presentati calendari chiari e dettagliati per le riforme proposte che siano monitorati nel corso della loro attuazione. Più precisamente, vista l'importanza di assicurare un sistema di contrattazione salariale efficace e considerata la necessità di moderare i salari a tutti i livelli, sullo sfondo delle perdite di competitività subite, la Grecia dovrebbe provvedere a:

a)

ridurre i costi salariali nel settore pubblico, affinché la politica dei salari applicata in questo settore svolga un ruolo trainante per la formazione dei salari del settore privato e contribuisca in generale a ripristinare la moderazione salariale;

b)

riformare il sistema di pagamento dei salari dei dipendenti diretti dell'amministrazione pubblica, istituendo principi unificati per la determinazione e la pianificazione dei salari e la razionalizzazione della griglia salariale; tale politica salariale dovrebbe applicarsi anche alle norme che disciplinano le remunerazioni dei dipendenti delle aziende pubbliche;

c)

rendere più flessibile il sistema di fissazione dei salari, incoraggiando un maggiore decentramento della contrattazione salariale (ad esempio, evitando che i contratti collettivi si estendano automaticamente alle aziende che non partecipano alle trattative), anche sganciandolo dall'andamento delle remunerazioni nel settore pubblico; perfezionare l'applicazione della legge sulla contrattazione salariale al fine di limitare il ricorso alla clausola di esenzione.

2.

Data l'urgente necessità di riformare il sistema pensionistico e tenuto conto delle difficoltà che minano la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, la Grecia dovrebbe provvedere a:

a)

realizzare una riforma tempestiva e globale del sistema pensionistico, che dovrebbe favorire la sostenibilità delle finanze pubbliche;

b)

garantire l'armonizzazione dell'età pensionabile obbligatoria di donne e uomini e introdurre ulteriori parametri che adeguano automaticamente il livello delle pensioni e il requisito anagrafico ai mutamenti dei sottostanti fattori economici e demografici;

c)

garantire che le riforme globali del mercato del lavoro sostengano la maggiore offerta di manodopera e la crescita dell'occupazione al fine di estendere la base contributiva;

d)

adattare la formula per il calcolo delle pensioni rafforzando il nesso tra i contributi versati e le prestazioni ricevute, e sostituire l'attuale metodo discrezionale di indicizzazione delle pensioni con un'indicizzazione in base ai prezzi;

e)

innalzare l'età media di uscita dal mercato del lavoro introducendo requisiti più restrittivi di accesso al prepensionamento; ridurre nettamente il numero attualmente eccessivo di rami di attività che danno diritto alla pensione anticipata;

f)

semplificare il frammentario sistema pensionistico e introdurre un insieme di norme universalmente vincolanti in materia di diritti alla pensione, contributi, cumulo e indicizzazione;

g)

adottare già nel 2010 le disposizioni legislative necessarie.

3.

Nel campo della sanità, le riforme dovrebbero vertere sui seguenti aspetti:

a)

profonda riorganizzazione della struttura del sistema sanitario, attualmente eccessivamente frammentaria, e della sua gestione;

b)

miglioramento della qualità e dell'efficienza dell'assistenza sanitaria pubblica di base;

c)

ammodernamento dell'amministrazione e della contabilità ospedaliere;

d)

procedure di appalto, anche riesaminando l'elenco dei farmaci acquistati.

4.

Occorre rispondere alla necessità di rendere più efficiente la pubblica amministrazione. A tal fine, la Grecia dovrebbe provvedere a:

a)

elaborare, approvare e attuare la riforma strategica necessaria a garantire un miglioramento significativo della trasparenza e dell'efficienza della sua amministrazione pubblica; ciò avverrebbe in base a un esame funzionale indipendente della struttura dell'amministrazione pubblica nel complesso, onde aumentare l'efficienza della pubblica amministrazione sotto vari punti di vista, in particolare per quanto riguarda i processi decisionali, la suddivisione delle competenze tra le istituzioni, l'organizzazione interna dei ministeri principali, il controllo e il dovere di rendicontazione a livello dell'attuazione, il numero di dipendenti e la gestione delle risorse umane; la crescita dell'occupazione nel settore pubblico dovrebbe subire un'inversione di tendenza;

b)

razionalizzare il numero di comuni e amministrazioni locali, in modo da ottenere notevoli risparmi sulla spesa;

c)

adottare misure volte a garantire che gli appalti pubblici si svolgano in modo trasparente, concorrenziale e vantaggioso in termini di efficacia dei costi.

5.

Il miglioramento del funzionamento del mercato dei prodotti e del contesto imprenditoriale è un'altra priorità, da abbordare già nel 2010. A tal fine, la Grecia dovrebbe provvedere a:

a)

raggiungere gli obiettivi stabiliti nella strategia per legiferare meglio, snellendo le procedure per avviare un'impresa, ottenere le autorizzazioni e gestirla; razionalizzare e semplificare l'impianto normativo greco, creando in ogni ministero uffici appositi per migliorare il modo di legiferare, rafforzando il ruolo delle valutazioni d'impatto e, in generale, accelerando l'attuazione del programma di riduzione degli oneri amministrativi;

b)

adottare e attuare un quadro chiaro e concreto per la politica della concorrenza, che includa una revisione delle regole in base alle quali si definiscono le priorità e una riforma delle pratiche che garantiscono l'applicazione delle norme; potenziare il ruolo e le competenze della commissione greca per la concorrenza;

c)

attuare in tempi rapidi e in maniera ambiziosa la direttiva Servizi;

d)

adottare misure concrete volte ad accrescere la concorrenza nei servizi professionali;

e)

continuare ad incoraggiare e sorvegliare la deregolamentazione nei settori dei trasporti e dell'energia, in particolare eliminando le restrizioni applicate ai prezzi e sopprimendo gli ostacoli all'accesso al settore del trasporto merci su strada, attuando per intero il primo pacchetto sui trasporti ferroviari (5) per promuovere l'apertura del mercato ferroviario, e accelerando la liberalizzazione nel settore dell'energia elettrica mediante la separazione delle operazioni attualmente appannaggio del gestore storico;

f)

ridurre la regolamentazione nel settore del commercio al dettaglio.

6.

Per sostenere la crescita della produttività e dell'occupazione, la Grecia dovrebbe provvedere a:

a)

adottare misure immediate per contrastare il lavoro nero;

b)

rivedere la regolamentazione del mercato del lavoro, compresa la normativa in materia di tutela dell'occupazione, per aumentare l'offerta di manodopera;

c)

sostenere la domanda di manodopera moltiplicando le riduzioni mirate del costo del lavoro;

d)

varare riforme del sistema d'istruzione volte a innalzare il livello delle competenze della forza lavoro e aumentare la capacità di rispondere alle richieste del mercato di lavoro.

7.

Di fronte alla sfida di migliorare la produttività, anche mediante strategie di investimenti pubblici per grado di priorità, la Grecia dovrebbe adottare tutte le misure necessarie a rendere più efficace e rapido l'utilizzo dei fondi strutturali dell'UE. Nel far ciò occorre far sì che sia data celere ed efficiente attuazione ai programmi operativi sulla riforma amministrativa e sulla convergenza digitale, in quanto sono alla base di riforme chiave per l'amministrazione pubblica che sono al centro della strategia di riforma tracciata nell'aggiornamento del gennaio 2010 del programma di stabilità.

8.

La Grecia è invitata a riferire in merito alle misure adottate in risposta alla presente raccomandazione e al calendario d'attuazione delle misure strutturali, delineate nell'aggiornamento del gennaio 2010 del programma di stabilità, nell'ambito delle relazioni trimestrali di cui all'articolo 4, paragrafo 2, della decisione del Consiglio del 16 febbraio 2010.

La Repubblica ellenica è destinataria della presente raccomandazione.

Fatto a Bruxelles, addi 16 febbraio 2010.

Per il Consiglio

La presidente

E. SALGADO


(1)  http://ec.europa.eu/economy_finance/structural_reforms/growth_jobs/guidelines/ index_en.htm

(2)  Raccomandazione del Consiglio, del 25 giugno 2009, sull’aggiornamento nel 2009 degli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità e sull’attuazione delle politiche per l’occupazione degli Stati membri (GU L 183 del 15.7.2009, pag. 1).

(3)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(4)  GU L 83 del 30.3.2010, pag. 13.

(5)  Direttive 91/440/CEE (GU L 237 del 24.8.1991, pag. 25), 95/18/CE (GU L 143 del 27.6.1995, pag. 70) e 2001/14/CE (GU L 75 del 15.3.2001, pag. 29).