11.3.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 67/3


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 18 luglio 2007

relativa all'aiuto di Stato C 27/04 concesso dalla Repubblica ceca alle imprese GE Capital Bank a.s. e GE Capital International Holdings Corporation, USA

[notificata con il numero C(2007) 1965]

(Il testo in lingua ceca è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/214/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

visto l'accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

dopo avere invitato gli interessati a presentare osservazioni conformemente a detti articoli, e alla luce delle osservazioni ricevute,

considerando quanto segue:

1.   PROCEDIMENTO

(1)

Il 18 dicembre 2003, la Commissione ha ricevuto una notifica delle misure adottate a favore di Agrobanka Praha a.s. (AGB) e di GE Capital Bank a.s. (1) (GECB) nell'ambito della procedura di controllo degli aiuti di Stato (di seguito «meccanismo transitorio») previsto nell'allegato IV, parte 3, dell'atto relativo alle condizioni di adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca e agli adattamenti dei trattati sui quali si fonda l'Unione europea (2), firmato il 16 aprile 2003 (di seguito «atto di adesione»).

(2)

Con lettera trasmessa il 30 aprile 2004, la Repubblica ceca ha informato la Commissione del ritiro della suddetta notifica. Lo stesso giorno, la Repubblica ceca ha presentato una nuova notifica avente lo stesso oggetto.

(3)

Nella sua decisione del 14 luglio 2004, la Commissione ha dichiarato che la maggior parte delle misure notificate non era applicabile dopo l'adesione e ha avviato, ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE, un procedimento d'indagine formale in relazione ad altre misure che, benché fossero applicabili dopo l'adesione, sollevavano dubbi seri circa la loro compatibilità con il mercato comune. La decisione della Commissione di avviare il suddetto procedimento è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea  (3). La Commissione ha invitato tutti gli interessati a formulare le loro osservazioni in proposito.

(4)

La Repubblica ceca ha presentato le sue osservazioni riguardanti la suddetta decisione di avviare un procedimento con lettere del 30 luglio 2004, 16 agosto 2004, 22 settembre 2005 e 18 maggio 2006 e GECB ha presentato le proprie osservazioni in data 17 dicembre 2004. Il 19 settembre 2005 e l'11 novembre 2005, GECB ha presentato osservazioni complementari. Nella sua lettera del 2 maggio 2006 la Commissione ha confermato a GECB la proroga del periodo di trasmissione delle osservazioni fino a fine novembre 2005, ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 1, ultima frase, del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, del 22 marzo 1999, recante modalità di applicazione dell'articolo 93 del trattato CE (4) (di seguito «regolamento di procedura»). Con lettera del 10 maggio 2006 (protocollata il 18 maggio 2006) la Repubblica ceca ha informato la Commissione della ricezione delle osservazioni di GECB. Nei giorni 24 giugno 2005, 29 settembre 2005, 25 ottobre 2005, 11 gennaio 2006 e 7 marzo 2006 si sono svolte riunioni con i rappresentanti della Repubblica ceca e di GECB. Il 13 marzo 2007, la Repubblica ceca ha fornito informazioni complementari, protocollate il 14 marzo 2007. Il 15 marzo 2007, la Commissione ha confermato alla Repubblica ceca la proroga del periodo di invio delle osservazioni fino al 14 marzo 2007, ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 1, ultima frase, del regolamento di procedura.

2.   I FATTI

2.1.   Beneficiari degli aiuti

(5)

L’AGB è stata fondata nel 1990 e svolgeva nella Repubblica ceca attività di banca commerciale universale. Nel 1995 era la quinta maggiore banca della Repubblica ceca e la più grande banca privata. A seguito di gravi problemi finanziari incontrati, la licenza di operatore bancario di AGB è stata revocata nel settembre 1998. Attualmente la banca si trova in stato di liquidazione.

(6)

Gli azionisti fondatori di AGB erano Československá obchodní banka a.s. (ČSOB), il ministero dell'Agricoltura della Repubblica ceca, Agropol a.s., l'impresa pubblica Agrodat e Stavoinvest Banská Bystrica. Nel 1995 la società privata Motoinvest Group ha acquisito il controllo su AGB.

(7)

Dopo essere stata messa in amministrazione controllata, il 17 settembre 1996, l’AGB è stata divisa in due unità organizzative indipendenti denominate AGB1 e AGB2. L’AGB1 era incaricata di continuare ad esercitare le principali attività bancarie di AGB. Nel giugno 1998, l'unità AGB1 è stata venduta alla banca GECB sotto forma di «asset deal». Le altre parti di AGB sono tuttora in stato di liquidazione.

(8)

GECB è stata fondata nel 1998 allo scopo di acquisire AGB1. Svolge attualmente attività di banca universale operante nella Repubblica ceca. Dal 17 gennaio 2005, data in cui GECB è stata ribattezzata GE Money Bank a.s., è detenuta al 100 % da GE Capital International Holdings Corporation, USA (GECIH).

2.2.   Situazione finanziaria di AGB

(9)

Le difficoltà di AGB sono cominciate nel corso degli anni 1993-1994. Il settore bancario ceco ha incontrato una grave crisi economica a metà degli anni ’90 che non ha risparmiato AGB. L'espansione rapida di AGB, non sorretta da una sufficiente gestione dei rischi e da un controllo interno efficace, ha portato ad un deterioramento progressivo del suo portafoglio crediti. Già nel 1993, AGB registrava una perdita di 2 Mrd CZK e il suo patrimonio netto presentava un saldo negativo (– 515 Mio CZK).

(10)

Nel 1993 la Česká národní banka — banca nazionale ceca — (ČNB) ha ingiunto a AGB di elaborare e attuare un programma di consolidamento volto a ripristinare la sua adeguatezza patrimoniale. La Repubblica ceca ha precisato che il suddetto programma di consolidamento non conteneva alcuna misura fornita o sostenuta dallo Stato. Esso era soltanto inteso a permettere alla ČNB di operare una migliore vigilanza sulla situazione di AGB. Tuttavia nel 1996, AGB interrompe il programma di consolidamento e prende parte ad operazioni ad alto rischio. Contemporaneamente, deve fare fronte a problemi connessi alla mancanza di liquidità e a un deterioramento del suo attivo. Una crisi di liquidità di AGB e l'indisponibilità dei suoi azionisti ad adottare le misure correttive necessarie hanno portato all'amministrazione controllata, il 17 settembre 1996.

(11)

Per quanto riguarda la situazione finanziaria di AGB, un audit effettuato all'atto dell'imposizione dell'amministrazione controllata (bilancio contabile del 16 settembre 1996) ha messo in evidenza un deficit pari a – 8,487 Mrd CZK e un saldo del patrimonio netto pari a – 5,476 Mrd CZK. L'audit periodico annuale, basato sul bilancio del 31 dicembre 1996, ha constatato un deficit di – 10,097 Mrd CZK e un saldo del patrimonio netto pari a – 6,328 Mrd CZK.

(12)

Per evitare effetti negativi su tutto il settore bancario ceco, la Repubblica ceca ha cominciato ad applicare misure volte al salvataggio e alla ristrutturazione di AGB. Tuttavia, a seguito dei controlli sopra menzionati, effettuati all'atto dell'imposizione dell'amministrazione controllata e che hanno messo in evidenza perdite superiori al suo capitale, è stato deciso che il migliore modo per garantire la redditività a lungo termine di AGB era di costituire un'unità organizzativa indipendente, AGB1, che sarebbe subentrata alle principali attività bancarie di AGB, mentre a AGB2 sarebbe andati i crediti in sofferenza, i prestiti concessi a filiali o altre entità affiliate a AGB, un selezionato portafoglio di attività, l'insieme dei beni immobili e una parte dei beni mobili. AGB1 doveva essere successivamente ceduta ad un investitore strategico mediante gara d'appalto pubblica, incondizionata e trasparente.

2.3.   Gara d'appalto

(13)

Nell'aprile 1997, l'amministratore giudiziario ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto su AGB1. Nella successiva procedura della gara d'appalto GE Capital Corporation è rimasta l'unica interessata all'acquisto di AGB1. AGB1 è stata ceduta a GECB il 22 giugno 1998 per circa 304 Mio CZK, soggetta a garanzie, cauzioni e un'opzione di vendita. I dettagli delle garanzie e cauzioni sono riportati ai punti da 19 a 26, e i dettagli dell'opzione di vendita sono illustrati nei punti da 27 a 32.

(14)

Una delle misure che non è necessario riesaminare è la garanzia a favore dei depositanti, che la ČNB ha emesso a favore di tutti i creditori di AGB alle prime difficoltà incontrate dalla banca nel settembre 1996. Tale garanzia a favore dei depositanti riguardava tutte le obbligazioni di AGB, compresi gli interessi debitori, che erano registrati nei conti di AGB al 17 settembre 1996. Le obbligazioni pagabili a data fissa sono state garantite fino alla loro scadenza. Le obbligazioni senza scadenza fissa sono state garantite fino a 12 mesi dal termine dell'amministrazione controllata imposta a AGB. Le obbligazioni contratte da AGB dopo il 17 settembre 1996 sono state garantite fino alla loro scadenza, ma al massimo 12 mesi dalla fine dell'amministrazione controllata imposta a AGB. Queste garanzie non comportavano alcun limite superiore degli impegni verso i creditori di AGB. Al 31 dicembre 2003, rimaneva tuttavia soltanto un deposito, dell'importo di 867 882 CZK, che poteva potenzialmente rientrare nella garanzia a favore dei depositanti (5).

(15)

In relazione alla vendita in questione, GECIH, di cui GECB è una filiale, si è accollata le obbligazioni della ČNB soggette alla garanzia a favore dei depositanti, sulla base di una controgaranzia la cui validità è scaduta il 22 giugno 2000. Fin dall'inizio era stato precisato che la validità della controgaranzia sarebbe scaduta non appena GECIH avesse esercitato la sua opzione di vendita delle azioni di GECB. Dopo la vendita di AGB1 a GECB, le attività rimanenti di AGB, compresa AGB2, sono state poste in liquidazione. Nel processo di liquidazione in corso, la ČNB è l'unico creditore di AGB.

2.4.   Situazione finanziaria di GECB

(16)

I risultati delle attività bancarie di AGB sono significativamente migliorati dopo che GECB è subentrata nella loro gestione.

Anno

Rendimento netto

(in Mio CZK)

Rapporto di adeguatezza patrimoniale

(livello 2)

1998

–16 500

Negativo (6)

1999

980

74 %

2000

720

48 %

2001

840

41 %

2002

911

30 %

2003

1 988

25 %

2004

2 242

24 %

2.5.   Interventi di AGB, GECB e GECIH volti alla ristrutturazione

(17)

La Repubblica ceca e GECB fanno presente che le banche AGB, GECB e GECIH hanno adottato misure volte a limitare la partecipazione dello Stato in occasione della ristrutturazione di AGB. Le misure di compensazione adottate da AGB sono state la conversione dell'attività di AGB in liquidità e in particolare la vendita di alcune delle sue filiali a Raiffeisen Bank. Ciò ha comportato una diminuzione di una quota di mercato di AGB, cioè la parte detenuta da AGB nel volume totale delle attività bancarie o affiliate del paese. Parallelamente, l’AGB ha ridotto il personale, passando da 3 500 unità nel 1996 a 2 500 unità nel 1998.

(18)

GECB e GECIH sostengono di avere contribuito a questa ristrutturazione grazie al prezzo di cessione versato, alle garanzie e cauzioni dell'acquirente iscritte nell'elenco di garanzie di cui al punto 20, nonché alla controgaranzia che discende dall'accordo d'indennizzo di cui allo stesso punto, sulla base della quale GECIH si è assunta tutti gli impegni della ČNB verso i creditori di AGB (garanzia a favore dei depositanti). Il gruppo GE ritiene di avere favorito quest'evoluzione grazie all'opzione di vendita e alla sua eccellente reputazione.

3.   DESCRIZIONE DELLE MISURE

(19)

Nella sua decisione del 14 luglio 2004, la Commissione ha esaminato le misure notificate giungendo alla conclusione che, per la maggioranza parte, esse non rientravano nell'ambito del meccanismo transitorio previsto dall'atto d'adesione. Le suddette misure non hanno comportato un'esposizione finanziaria supplementare per la Repubblica ceca dopo la data di adesione e, pertanto, non erano applicabili dopo tale data. Tuttavia, due tipi di misure sono stati giudicati applicabili dopo l'adesione ma contenevano potenzialmente degli elementi di aiuto di Stato incompatibili con il mercato comune. Si trattava da un lato delle garanzie e degli indennizzi e dall'altro dell'opzione di vendita.

(20)

Al momento della vendita di AGB1 a GECB, AGB, in qualità di rappresentante di AGB1, ha stipulato a favore di GECB molte garanzie, elencate nell'atto delle garanzie firmato il 21 giugno 1998 (di seguito «atto delle garanzie»). La ČNB non ha preso parte a quest'accordo. Gli impegni assunti da AGB e riportati nell'elenco di garanzie sono stati avallati dalla ČNB nell'accordo d'indennizzo concluso il 22 giugno 1998 e modificato il 25 aprile 2004 dalla modifica n. 1 dell'accordo d'indennizzo (di seguito «accordo d'indennizzo») (7).

(21)

Le autorità ceche hanno fornito un registro delle garanzie concesse nell'ambito dei piani di salvataggio e ristrutturazione. Tale registro è parte integrante della notifica.

(22)

Nella sua notifica, la Repubblica ceca affermava che l'allegato registro concernente l'atto delle garanzie era «incompleto». Tuttavia, nelle sue osservazioni sulla decisione di avviare un procedimento formale d'indagine, la Repubblica ceca ha affermato che il registro costituiva un elenco esaustivo di tutte le potenziali pretese. L'espressione «incompleto» voleva significare soltanto che il registro non riportava il testo integrale degli accordi ai quali faceva riferimento. GECB ha sostenuto che solo il registro «completo» relativo all'accordo d'indennizzo era pertinente, poiché l'altro registro era riferito a garanzie concesse nell'atto delle garanzie, che è un accordo in firma privata e pertanto non può essere interessato dalle disposizioni sugli aiuti di Stato.

(23)

I crediti sono scaduti per la maggior parte prima dell'adesione della Repubblica ceca all'Unione europea. Pertanto, nella sua decisione del 14 luglio 2004, la Commissione ha dichiarato non applicabili dopo l'adesione le misure la cui validità era scaduta precedentemente. Per contro, la Commissione ha avviato un procedimento di indagine formale in relazione ad alcune altre misure.

(24)

L'avvio del suddetto procedimento formale d'indagine riguarda anche misure per le quali la Repubblica ceca non ha chiesto una valutazione nell'ambito del meccanismo transitorio. Si tratta soprattutto di alcune garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita che erano indicate nella notifica ma non hanno fatto oggetto di una domanda di valutazione. La Commissione ha spiegato nella sua decisione di avviare un procedimento d'indagine formale che, nell'ambito del meccanismo transitorio previsto nell'allegato IV, parte 3, dell'atto di adesione, non esisteva alcuna obbligazione di notifica delle misure adottate da parte dei nuovi Stati membri, e che pertanto era possibile limitare la portata della suddetta notifica. La Commissione resta tuttavia dell'opinione che le garanzie, promesse d'indennizzo e opzioni di vendita siano strettamente connesse alle misure oggetto della notifica e, pertanto, non possono essere arbitrariamente escluse. Per questa ragione, la Commissione vuole poter valutare le misure nel loro complesso.

(25)

I regimi di garanzia rispetto ai quali la Commissione ha avviato un procedimento d'indagine formale possono essere suddivisi nel modo seguente:

(26)

Tabella 1

Garanzie e indennizzi con scadenza al 22 giugno 2008

Contenuto

Limiti degli importi

1.

Indennizzo di tutte le controversie aventi un effetto negativo sulle attività bancarie: AGB si è impegnata a compensare GECIH, GECB nonché i terzi che possono far valere pretese presso l'acquirente (designati congiuntamente «acquirente») a fronte di qualsiasi danno risultante da una pretesa nei confronti dell'acquirente, in relazione ad attività precedenti alla vendita e aventi effetti negativi sulle sue attività bancarie. Cfr. articolo 5.1, lettera a), punto i)  (8)

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK

2.

Indennizzo per violazione della legislazione: AGB si è impegnata a compensare l'acquirente a fronte di qualsiasi danno risultante da una qualsiasi violazione della legislazione da parte del rappresentante prima della data della vendita e avente effetti negativi sulle attività bancarie. Cfr. articolo 5.1, lettera a), punto ii)

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK

3.

Indennizzo delle eventuali azioni giudiziarie promosse dai dipendenti: AGB si è impegnata a compensare l'acquirente a fronte di qualsiasi danno risultante da ogni pretesa formulata da dipendenti nei confronti di GECB in relazione con un'azione reale o presunta dell'acquirente prima della data della vendita. Cfr. articolo 5.1, lettera a), punto v)

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK

4.

Indennizzo delle eventuali azioni giudiziarie iniziate dai dipendenti: AGB si è impegnata a compensare l'acquirente a fronte di qualsiasi danno risultante da ogni pretesa legata ad impegni contrattuali o garanzie professionali che riguardano un dipendente presente, passato o futuro del rappresentante o una persona avente lo status di dipendente di AGB2. Cfr. articolo 5.1, lettera a), punto vi)

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK

5.

Azione per invalidazione dell'accordo relativo alla vendita di AGB1 a GECB, depositata il 27 luglio 1998 presso il Tribunale regionale di commercio di Praga dal sig. Václav Sládek, nei confronti dell'acquirente e di AGB in liquidazione; La parte reclamante è costituita dall'associazione degli azionisti minoritari di AGB. (Indennizzo basato sull'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo)

Importo complessivo massimo: 15 Mrd CZK

6.

Azione per invalidazione dell'accordo relativo alla vendita di AGB1 a GECB, depositata il 22 giugno 2001 presso il Tribunale regionale di commercio di Praga dai sigg. Petr Maur, František Vysloužil, Pavel Tykač, Karel Tománek, Pavelem Šimek e Tomáš Fohler nei confronti di AGB in liquidazione, dell'acquirente e del sig. Jiøí Klumpar; la parte reclamante è costituita dall'associazione degli azionisti minoritari di AGB. (Indennizzo basato sull'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo)

Importo complessivo massimo: 15 Mrd CZK

7.

Denuncia concernente la validità dell'accordo relativo alla vendita di AGB1, depositata il 18 giugno 2002 presso il Tribunale regionale di commercio di Praga dalla società Hz Praha s.r.o. nei confronti di AGB in liquidazione, dell'acquirente e del sig. Jiří Klumpar. (Indennizzo basato sull'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo)

Importo complessivo massimo: 15 Mrd CZK

8.

Domanda d'iscrizione della vendita di AGB1 al registro del commercio, depositata il 18 ottobre 1999. Il richiedente è AGB1 attualmente in liquidazione. Il pubblico ministero comunale di Praga si è associato come parte nel procedimento giudiziario. (Indennizzo basato sull'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo)

Importo complessivo massimo: 15 Mrd CZK

9.

Ogni pretesa di indennizzo relativo alla validità o alla legalità della vendita di AGB1 all'acquirente, formulate:

dal rappresentante, la ČNB o un azionista, un liquidatore giudiziario, un rappresentante di fallimento, un revisore o un amministratore giudiziario dell'acquirente,

da un membro della persona giuridica del rappresentante o dell'acquirente,

da un dipendente, un debitore, un cliente, un prestatore o un creditore del rappresentante o dell'acquirente,

da un erede, un successore legale, un acquirente, un liquidatore giudiziario, un rappresentante di fallimento, un beneficiario o un amministratore patrimoniale, un amministratore fallimentare o un amministratore giudiziario (o una persona investita di poteri analoghi), o un gruppo di uno o più di queste entità, o

da un procuratore della Repubblica ceca, un organismo ceco con competenza giudiziaria, o l'amministrazione fiscale ceca da cui dipende il rappresentante o l'acquirente.

(Indennizzo basato sull'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo)

Importo complessivo massimo: 15 Mrd CZK


Tabella 2

Garanzie e indennizzi con scadenza al 22 giugno 2010

Contenuto

Limiti degli importi

1.

Imposte: AGB certifica

i)

di avere rispettato tutte le disposizioni fiscali in materia di imposte prelevate alla fonte, ai sensi della legislazione in vigore;

ii)

di avere informato l'acquirente dell'esistenza di tributi dovuti all'erario ma non versati da AGB;

iii)

che non esiste, a sua conoscenza, un audit fiscale in corso o futuro sulle obbligazioni fiscali di AGB;

iv)

di non avere violato la legislazione fiscale, né oggi né in passato, che possa far sorgere un debito fiscale in capo all'acquirente;

v)

che nessuna imposta risulterà a carico dell'acquirente a motivo della realizzazione effettiva delle transazioni in questione. Cfr. articolo 2.14, lettere c) e d)

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK

2.

Protezione dell'ambiente: AGB certifica che a sua conoscenza, nessuno dei locali di AGB1 contiene sostanze pericolose in quantità o concentrazioni superiori a quanto autorizzato dalla legislazione in vigore. Cfr. articolo 2.20

Importo complessivo massimo: 5 Mrd CZK

3.

Tasse relative alla transazione: AGB certifica che nessuna imposta risulterà a carico dell'acquirente a motivo della realizzazione della vendita. Cfr. articolo 2.14, lettera e)

Importo complessivo massimo: 15 Mrd CZK

4.

Attivo e passivo non commerciale: AGB si è impegnata a compensare l'acquirente dai danni arrecati da ogni pretesa concernente l'attivo o il passivo non commerciale. Cfr. articolo 5.1, lettera a), punto iv)

Importo complessivo massimo: 5 Mrd CZK

5.

Obbligazioni doganali e imposte sul consumo: AGB si è impegnata a compensare l'acquirente di ogni danno arrecato da richieste formulate nei suoi confronti dalle autorità ceche competenti in materia doganale e delle imposte indirette, in relazione alla garanzia doganale di AGB. Cfr. articolo 5.1, lettera a), punto iv)

Importo complessivo massimo: 5 Mrd CZK


Tabella 3

Garanzie e indennizzi con scadenza il 22 giugno 2013

Contenuto

Limiti degli importi

1.

Operazione AGB1: AGB certifica che AGB1 non ha altri attivi o passivi oltre a quelli indicati nella notifica e nei documenti di transazione. Cfr. articolo 2.22

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK

2.

Competenza: AGB certifica di avere pieno potere e competenza per la firma dei documenti contrattuali e per portare a termine la transazione. AGB certifica peraltro che i contratti sono vincolanti e esecutivi nei suoi confronti. Cfr. articolo 2.4

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK

3.

Validità della transazione: AGB si è impegnata a compensare l'acquirente di ogni danno arrecato da pretese relative alla validità o alla legalità della vendita di AGB1. Cfr. articolo 5.1, lettera a), punto iii)

Importo complessivo massimo: 2 Mrd CZK


Tabella 4

Garanzie e indennizzi con scadenza 15 anni dopo la stipulazione del contratto

Contenuto

Limiti degli importi

1.

Danni all'ambiente: AGB si è impegnata a compensare l'acquirente di ogni pregiudizio connesso ad un danno all'ambiente verificato a spese dell'acquirente nei locali di AGB1, a condizioni simili a quelle esistenti anteriormente alla vendita. Cfr. articolo 5.1, lettera b)

Importo complessivo massimo: 5 Mrd CZK

(27)

Il 22 giugno 1998, la ČNB e GECIH hanno concluso un accordo sull'opzione di vendita, che dà diritto a GECIH di vendere, a certe condizioni, alla ČNB tutte le sue partecipazioni in GECB.

(28)

Due sono le fattispecie in cui GECIH è autorizzata ad esercitare la sua opzione di vendita:

a)

in caso di decisione o sentenza che decide o dispone che le transazioni relative al contratto di cessione sono nulle o non valide, che siano revocate o che una parte delle attività di AGB1 deve essere restituita; oppure

b)

in caso di rifiuto da parte della ČNB di compensare un pregiudizio previsto dall'accordo d'indennizzo, di importo superiore a 2 Mrd CZK, o se omettesse di versare tale indennizzo.

(29)

Dopo esame delle spiegazioni fornite dalla Repubblica ceca e da GECB, la Commissione ritiene che la fattispecie di cui al punto 28, lettera b) è applicabile soltanto in caso di rifiuto di pagamento di un indennizzo di cui agli articoli 4.1 e 8.3, dell'accordo d'indennizzo, in relazione con una richiesta per invalidazione della vendita di AGB1 a GECB (9).

(30)

La ČNB ha diritto di porre rimedio ad un evento che può comportare il ricorso all'opzione di vendita ripristinando la situazione in cui si sarebbero trovate GECB e GECIH in mancanza dell'evento considerato. Tale intervento potrebbe consistere in pagamenti o trasferimenti d'attività verso GECB. La validità dell'opzione di vendita scade il 22 giugno 2008.

(31)

Il prezzo di vendita su opzione, che la ČNB dovrebbe pagare per il riacquisto di tutte le azioni di GECB, varia in funzione del giorno di ricorso all'opzione di vendita. Dal giugno 2003 al giorno di scadenza dell'opzione di vendita, questo prezzo di vendita su opzione corrisponde al più alto tra i tre valori seguenti:

a)

il prezzo di cessione al momento della revoca, aggiustato;

b)

il valore netto dell'attività di GECB il giorno della determinazione del prezzo di vendita su opzione; o

c)

il valore equo di mercato di GECB il giorno della determinazione del prezzo di vendita su opzione.

Qualora il valore d'acquisto fosse allineato sul valore di mercato conformemente alla lettera c), non si terrebbe conto nel calcolo di quest'ultimo degli eventi all'origine del ricorso all'opzione di vendita.

(32)

La Repubblica ceca ha informato la Commissione che la ČNB e GECB si erano accordati di far effettuare all'occorrenza, in occasione della determinazione del prezzo per l'opzione di vendita, sistematicamente una perizia da un terzo indipendente. Detta perizia avrebbe carattere vincolante per le due parti.

4.   OSSERVAZIONI RICEVUTE DALLA COMMISSIONE IN SEGUITO ALL'AVVIO DEL PROCEDIMENTO FORMALE D'INDAGINE

4.1.   Osservazioni formulate dalla Repubblica ceca

(33)

La Repubblica ceca ritiene che le misure esaminate non siano applicabili dopo la sua adesione. Le garanzie offerte dallo Stato sono limitate in termini di durata e di massimali, poiché la partecipazione massima della Repubblica ceca è già stabilita e non può essere modificata successivamente. Inoltre il registro relativo all'atto delle garanzie è completo e non risulta necessaria una classificazione più dettagliata dei rischi potenziali. Inoltre, la Repubblica ceca non comprende l'importanza di prevedere quali persone potrebbero avanzare pretese nei suoi confronti, né su quali basi queste pretese potrebbero essere formulate. La Repubblica ceca ricorda peraltro il caso della garanzia fornita dallo Stato a favore di Komerční banka, nel quale la Commissione ha ritenuto sufficiente un livello di garanzie analogo a quello del presente caso per dichiarare la misura non applicabile dopo l'adesione. Inoltre, nel caso di Slovenská sporitelna, la Commissione ha accettato una portata più ampia delle garanzie, benché fosse possibile individuare soltanto un gruppo limitato di ricorrenti potenziali ma non i singoli potenziali ricorrenti. Ad ogni modo, con riferimento ai quattro ricorsi specifici indicati all'articolo 4.1, i requisiti previsti dalla Commissione per dichiarare non applicabili dopo l'adesione le misure in parola sono stati soddisfatti. Inoltre, la Repubblica ceca ha fornito nel maggio 2006 un elenco completo degli azionisti di AGB al 30 aprile 2004. La Repubblica ceca ritiene di avere soddisfatto la richiesta della Commissione di effettuare una classificazione delle pretese possibili degli azionisti, ai sensi dell'articolo 4.1 dell'Atto delle garanzie.

(34)

Per quanto riguarda l'opzione di vendita, la Repubblica ceca sostiene che il carattere specifico dell'opzione renda impossibile effettuarne l'esame nell'ambito del meccanismo transitorio o del procedimento in corso, poiché, per definizione, quest'opzione sarà utilizzata soltanto in futuro. La Repubblica ceca si dichiara disponibile a demandare alla Commissione la valutazione della suddetta opzione di vendita non appena fosse esercitata. Ad ogni modo, con riferimento ai quattro ricorsi individuali di annullamento indicati nell'articolo 4.1, l'opzione di vendita soddisfa i criteri della Commissione per ritenere la misura non applicabile dopo l'adesione. Il prezzo massimo da applicare in occasione del ricorso all'opzione di vendita è stato determinato sulla base di una formula di calcolo fissata da un esperto indipendente.

(35)

A parte ciò, la Repubblica ceca insiste sul fatto che, dal suo punto di vista, queste misure non costituiscono un aiuto di Stato poiché la liquidazione di AGB sarebbe risultata più onerosa per le risorse statali delle misure intraprese per facilitarne la sua vendita. Le misure in questione rappresentano pratiche commerciali correnti, che non implicano alcun particolare vantaggio e hanno un effetto molto limitato sul mercato. Dato che la vendita di AGB1 si è effettuata nell'ambito di una gara d'appalto pubblica e incondizionata, GECB non ha beneficiato di alcun favore e ha pagato le attività bancarie di AGB al prezzo di mercato. Inoltre, qualsiasi favore accordato al rappresentante AGB sarebbe scomparso poiché AGB è in liquidazione e non esercita più attività.

(36)

Per l'ipotesi in cui nelle misure in questione fossero ravvisati elementi di aiuto di Stato, la Repubblica ceca sostiene che tale aiuto sarebbe compatibile con il mercato comune. In considerazione della specifica situazione della Repubblica ceca e delle peculiarità del processo d'adesione, la Commissione deve interpretare le disposizioni del trattato e degli orientamenti comunitari sugli aiuti al salvataggio ed alla ristrutturazione di imprese in difficoltà del 1994 (10) (di seguito «orientamenti del 1994») in modo più elastico di quanto abbia fatto nell'esame che ha portato alla decisione di avviare un procedimento formale di indagine.

(37)

La Repubblica ceca ritiene che l'articolo 87, paragrafo 2, lettera b), e l'articolo 87 paragrafo 3, lettera b), del trattato CE sono applicabili nella fattispecie e che le misure sono compatibili con il mercato comune.

(38)

Per quanto riguarda gli orientamenti del 1994, la Repubblica ceca richiama l'attenzione sulla nozione globale di ristrutturazione delle attività bancarie di AGB e rileva che in altri casi la Commissione non ha insistito sulla rigorosa realizzazione di un piano di ristrutturazione. La Repubblica ceca ritiene che queste misure possano essere considerate solo un aiuto a AGB e non una sovvenzione accordata a GECB o a GECIH, poiché tutte queste misure avevano come unico obiettivo la sopravvivenza a lungo termine dell'unità incaricata delle attività bancarie di AGB. Inoltre, gli orientamenti del 1994 non proibivano di versare sovvenzioni ad imprese di nuova costituzione. Dato che nel caso di specie non c'era un'eccedenza strutturale di capacità di produzione, non è stato necessario ricorrere ad alcuna riduzione o soppressione di capacità. Le banche AGB e GECB non hanno registrato alcuna eccedenza di tesoreria, che gli orientamenti del 1994 considerano il principale elemento ai fini della valutazione della proporzionalità di un aiuto. Anche i contributi degli investitori erano sufficienti. I rapporti di adeguatezza patrimoniale relativamente elevati erano soltanto una conseguenza del metodo scelto per l'aumento di capitale.

(39)

La Repubblica ceca ritiene inoltre che l'articolo 46, paragrafo 2, dell'accordo europeo (di seguito «AE») è applicabile nella fattispecie. Il suddetto articolo non restringerebbe i tipi di misure ammissibili e non proibirebbe il ricorso agli aiuti di Stato. Giova osservare che la Commissione ha applicato questo stesso articolo 46, paragrafo 2, dell'AE nel dossier riguardante la Komerční banka.

(40)

Qualora, nonostante ciò, concludesse che le misure considerate sono applicabili dopo l'adesione e rappresentano un aiuto di Stato incompatibile con il mercato comune, la Commissione dovrebbe permettere una soppressione graduale delle garanzie e dell'opzione di vendita. Questa misura sarebbe giustificata dal fatto che la ČNB e GE nutrivano legittime aspettative sul carattere vincolante delle disposizioni.

(41)

Il 13 marzo 2007, la Repubblica ceca ha informato la Commissione che in data 28 febbraio 2007 GECIH e GECB hanno unilateralmente e senza riserve rinunciato alle garanzie e indennizzi di cui all'articolo 3.1 dell'accordo d'indennizzo, in relazione a tutti i pregiudizi causati dal rappresentante di AGB1 a motivo dell'inadempimento degli obblighi connessi alle garanzie e indennizzi, ai quali si è impegnato nell'articolo 5.1, lettera a), punto i), nell'articolo 5.1, lettera a), punto ii), nell'articolo 5.1, lettera a), punto iii), nell'articolo 5.1, lettera a), punto v), nell'articolo 5.1, lettera a), punto vi), nell'articolo 5.1, lettera b). Questi obblighi corrispondono alle garanzie e indennizzi descritti nel punto 26:

a)

nella tabella 1, punto 1 («indennizzo di tutte le controversie aventi un effetto negativo sulle attività bancarie»);

b)

nella tabella 1, punto 2 («indennizzo per violazione della legislazione»);

c)

nella tabella 1, punto 3 («indennizzo delle eventuali azioni giudiziarie iniziate dai dipendenti»);

d)

nella tabella 1, punto 4 («indennizzo delle eventuali azioni giudiziarie iniziate dai dipendenti»);

e)

nella tabella 3, punto 3 («validità della transazione»);

f)

nella tabella 4, punto 1 («danni all'ambiente»).

(42)

La rinuncia è diventata effettiva fin dall'inizio della validità delle garanzie e promesse di indennizzi in questione, rendendoli retroattivamente nulli. La Repubblica ceca ha peraltro informato la Commissione che dalla data della suddetta rinuncia, né GECIH né GECB hanno fatto valere il diritto all'indennizzo discendente dalle disposizioni corrispondenti.

4.2.   Osservazioni formulate da GECB

(43)

GECB adduce argomentazioni simili a quelli delle autorità ceche e mette in dubbio l'applicabilità delle misure dopo l'adesione e il loro carattere d'aiuto. Nel caso in cui queste misure fossero considerate un aiuto, ritiene che detto aiuto sia compatibile con il mercato comune.

(44)

GECB richiama l'attenzione sul fatto che sei/otto anni prima dell'adesione, le parti non potevano prevedere la messa in atto di un meccanismo transitorio per il controllo degli aiuti accordati prima dell'adesione. La Commissione dovrebbe tenere conto di quest'elemento all'atto della sua interpretazione della nozione d'applicabilità dopo l'adesione e dell'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato.

(45)

GECB è convinta che l'interpretazione della Commissione circa l'applicabilità delle misure dopo l'adesione nella decisione di avviare un procedimento d'indagine formale sia eccessivamente restrittiva. Nel caso di specie, tutti i diritti potenziali sono limitati al massimo tanto in termini di valore che di tempo. Gli elenchi delle potenziali pretese sono completi nel senso che riprendono tutte le potenziali giustificazioni di un indennizzo. L'espressione «incompleto» significa soltanto che gli elenchi in questione non riportano il testo integrale degli accordi ai quali fanno riferimento. Inoltre, l'opzione di vendita non interferisce con i massimali poiché riguarda diritti di indennizzo specifici e gli importi di questi indennizzi sono delimitati.

(46)

L'interpretazione del termine «applicabile dopo l'adesione» applicata ai fini della decisione della Commissione del 14 luglio 2004 significherebbe che solo le controversie in corso o quelle future possono essere dichiarate non applicabili dopo l'adesione. GECB ritiene tuttavia che anche applicando quest'interpretazione restrittiva, quattro delle pretese indicate nell'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo si conformano pienamente ai criteri stabiliti dalla Commissione. Anche le controversie fiscali di cui all'articolo 2.14 lettere c), d) ed e) soddisfano i criteri della Comunità poiché i potenziali ricorrenti (vale a dire le autorità ceche) sono chiaramente individuati.

(47)

Inoltre l'opzione di vendita non sarebbe applicabile dopo l'adesione poiché gli eventi che possono comportarne l'esercizio e il valore di vendita su opzione sono stati chiaramente definiti. In base ai diversi eventi che possono comportare l'esercizio dell'opzione di vendita, questa è sufficientemente delimitata alle quattro azioni di annullamento sopra citate. Per quanto riguarda il valore di vendita su opzione, GECB si riferisce al caso Česká spořitelna, nel quale la Commissione ha concluso che il debito subordinato e i prestiti sociali non erano applicabili dopo l'adesione.

(48)

Anche se le garanzie e le promesse di indennizzo e l'opzione di vendita fossero considerate misure applicabili dopo l'adesione, non rappresenterebbero un aiuto di Stato poiché la ČNB poteva essere considerata il proprietario de facto di AGB e aveva un interesse finanziario nella vendita di quest'ultima. Le garanzie, le promesse di indennizzo e l'opzione di vendita sono state concluse tra le parti e ne è stato tenuto conto in occasione della determinazione del prezzo versato da GECB. Inoltre, tali misure non sarebbero selettive perché erano disponibili per tutti gli interessati. La concorrenza non è stata falsata poiché GECIH ha pagato il prezzo di mercato a seguito di una gara pubblica d'appalto, incondizionata e trasparente e le misure considerate non hanno avuto alcun effetto sullo stato del mercato poiché nessun'altra banca si è dichiarata interessata all'acquisto delle quote di mercato di AGB nel settore bancario ceco.

(49)

Per quanto riguarda la compatibilità delle misure, GECB ritiene che tutti gli aiuti considerati sono compatibili ai sensi del trattato CE, articolo 87, paragrafo 2, lettera b) e articolo 87, paragrafo 3, lettera b), e ai sensi degli orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà.

(50)

GECB ritiene che l'articolo 87, paragrafo 2, lettera b) può essere applicato nella fattispecie, poiché all'epoca dei fatti la stabilità dell'intero settore bancario ceco è stata fortemente minacciata, ipotesi che, se realizzata, avrebbe potuto avere le conseguenze di una catastrofe naturale. Anche l'articolo 87, paragrafo 3, lettera b), del trattato CE può essere applicato poiché la Commissione ha già dichiarato l'equivalenza di una crisi sistematica del settore bancario ad un potenziale «grave turbamento dell'economia di uno Stato membro». Anche l'obbligo di distribuire aiuti in modo imparziale all'insieme degli organismi bancari è stata soddisfatta da parte della Repubblica ceca poiché la crisi interessava tutto il settore bancario e lo Stato ha accordato aiuti a tutte le banche.

(51)

Per quanto riguarda gli orientamenti del 1994, GECB osserva che la Commissione andrebbe oltre il campo delle sue competenze se, nel corso della valutazione della compatibilità, tenesse conto non soltanto delle misure applicabili dopo l'adesione ma anche dell'intera ristrutturazione. Per quanto riguarda i beneficiari degli aiuti, gli orientamenti del 1994 non contengono limitazioni rigorose relative alle imprese di nuova costituzione. Giova osservare che nell’ex Germania orientale, la Commissione non ha utilizzato il divieto di fornire aiuti per la ristrutturazione di nuove imprese. Ciò è esplicitamente citato nella nota a piè di pagina n. 10 degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese in difficoltà del 1999 (11) (di seguito «Orientamenti del 1999»).

(52)

GECB osserva anche che nel caso di specie la Commissione non poteva pretendere un piano di ristrutturazione completo, dato che tale requisito non poteva essere previsto al momento dell'approvazione delle misure. Inoltre, non c'è stata alcuna distorsione indebita della concorrenza poiché gli orientamenti del 1999 esplicitamente riconoscono che, nelle regioni aventi diritto ad aiuti quali la Repubblica ceca, i criteri di concessione di questi aiuti possono essere resi meno rigidi con riferimento all'attuazione delle misure di compensazione al fine di tenere conto della gravità dei problemi regionali. GECB fa presente infine che il rapporto d'adeguatezza patrimoniale di GECB non può, di per sé, far concludere che l'aiuto non era proporzionato ai costi e agli utili di ristrutturazione. Il valore elevato di questo rapporto d'adeguatezza patrimoniale riflette piuttosto il carattere conservativo della politica creditizia di GE.

5.   VALUTAZIONE

5.1.   Applicabilità dopo l'adesione

(53)

Come sopra indicato, la Repubblica ceca e GECB contestano la competenza della Commissione a riesaminare le misure adottate prima dell'adesione. In particolare, GECB insiste sul fatto che così facendo, la Commissione applicherebbe le pertinenti disposizioni in modo retroattivo, in deroga ad una norma applicata anteriormente, secondo la quale un aiuto concesso da uno Stato membro prima della sua adesione è considerato un aiuto esistente.

(54)

L'allegato IV, parte 3, punto 1, dell'atto di adesione definisce soltanto tre categorie di misure considerate aiuti esistenti, ovvero:

a)

le misure di aiuto istituite prima del 10 dicembre 1994;

b)

le misure di aiuto elencate nell'appendice allegata all'atto di adesione, dopo la loro approvazione da parte della Commissione;

c)

le misure approvate nell'ambito del meccanismo transitorio.

Tutte le misure applicabili dopo la data di adesione, che costituiscono aiuto di Stato e non rientrano in una delle tre categorie in questione sono considerate nuovi aiuti dopo l'adesione. Per questa ragione, la Commissione ha facoltà di proibire il ricorso a tali misure e ordinare il rimborso delle somme indebitamente versate dopo l'adesione. L'applicazione delle norme riguardanti gli aiuti di Stato per valutare gli effetti che potrebbero avere in futuro le misure applicabili dopo l'adesione non è affatto un'applicazione retroattiva delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato ed è, in ogni caso, conforme all'atto di adesione.

(55)

L'allegato IV, parte 3, punto 2, dell'atto di adesione precisa il meccanismo transitorio. Fornisce il quadro giuridico per la valutazione dei regimi di aiuto e delle varie misure di sostegno che sono state realizzate dai nuovi Stati membri prima della data della loro adesione e restano applicabili dopo l'adesione.

(56)

Affinché una misura sia dichiarata applicabile dopo la data d'adesione, è necessario dimostrare che può presentare vantaggi supplementari e che, nel momento in cui l'aiuto è stato accordato, questa possibilità non era o era difficilmente prevedibile. D'altra parte, il potere della Commissione di riesaminare le misure nell'ambito del meccanismo transitorio non può essere applicato alle misure d'aiuto che sono già state definitivamente e incondizionatamente concesse prima dell'adesione.

(57)

Si considera che gli accordi relativi a garanzie di pagamento conclusi dopo l'adesione non rientrino nella definizione di «applicabilità dopo l'adesione» se sono soddisfatte le condizioni seguenti (12):

a)

i fatti all'origine dei rischi coperti sono definiti in modo preciso e iscritti in un registro esaustivo e definitivo alla data d'adesione;

b)

è stato fissato un massimale globale e un programma dei pagamenti a carico dello Stato;

c)

le garanzie e gli indennizzi riguardano fatti verificati prima della data di concessione delle suddette garanzie e indennizzi, e non per avvenimenti posteriori.

(58)

Come indicato nella sua decisione del 14 luglio 2004, la Commissione considera tutte le garanzie, indennizzi e opzione di vendita che formano oggetto dell'avvio di un procedimento d'indagine formale applicabili dopo l'adesione. La Commissione ha constatato che tutte queste misure sono applicabili dopo l'adesione e, conformemente alla decisione della Commissione del 14 luglio 2004, il fatto che GECIH e GECB abbiano rinunciato successivamente ad alcune garanzie e indennizzi non può annullare gli effetti delle suddette misure nel periodo di loro validità dopo l'adesione.

(59)

La Commissione ribadisce la validità della sua decisione concernente l'applicabilità dopo l'adesione dell'insieme delle misure indicate nelle tabelle di cui al punto 26. In risposta alle obiezioni formulate nei confronti dell'avvio del procedimento formale d'indagine, la Commissione formula le seguenti osservazioni di base:

(60)

La Repubblica ceca e GECB dichiarano che tutte le potenziali pretese sono elencate in modo esaustivo nella notifica della Repubblica ceca e che l'esposizione finanziaria massima dello Stato vi è chiaramente delimitata. Ora, benché gli elenchi trasmessi contengano tutte le possibili giustificazioni di potenziali pretese, tali giustificazioni sono — tranne poche eccezioni esposte infra — descritte in modo troppo astratto. Inoltre, la Commissione ritiene che un semplice massimale senza un'enumerazione (ripartizione) dei vari eventi che potrebbero essere all'origine delle richieste d'indennizzo non permette di far corrispondere ciascun pagamento effettuato dopo l'adesione con un evento specifico, chiaramente e incondizionatamente definito prima dell'adesione. In una certa misura, lo Stato ha, almeno in teoria, delimitato la propria esposizione finanziaria ma non ha definito le situazioni concrete che darebbero luogo al pagamento degli indennizzi in questione.

(61)

Contrariamente a quanto affermato dalla Repubblica ceca e da GECB, la Commissione ha seguito lo stesso approccio nei dossier Komerční banka  (13) e České spořitelny  (14). Le garanzie contenute in questi due dossier, che erano state giudicate non applicabili dopo l'adesione, soddisfacevano i criteri in questione poiché concernevano un numero limitato e chiaramente definito di determinate attività, individuate in modo preciso ed esaustivo prima dell'adesione e il cui valore era garantito dallo Stato. Allo stesso modo, nel dossier Slovenské sporitelny  (15) gli indennizzi riguardavano controversie specifiche in corso o potenziali, riportate in un elenco esaustivo e giuridicamente vincolante.

(62)

Come verrà indicato infra, l'esposizione finanziaria della Repubblica ceca non è sufficientemente delimitata con riferimento agli indennizzi concernenti la validità della vendita (cfr. accordo d'indennizzo, articolo 4.1) e l'opzione di vendita.

(63)

La Repubblica ceca e GECB sostengono che gli indennizzi relativi alla fiscalità soddisfano i criteri della Comunità che permettono di dichiarare le misure non applicabili dopo l'adesione, dato che il futuro ricorrente (le autorità ceche) è chiaramente identificato a motivo della natura delle sue rivendicazioni.

(64)

La Commissione ritiene che se questa giustificazione fosse valida, dovrebbe essere applicata non soltanto agli indennizzi fiscali ma anche a quelli relativi alle obbligazioni doganali e alle imposte sul consumo. Gli indennizzi relativi alla fiscalità, alle obbligazioni doganali e alle imposte sul consumo [cfr. articolo 2.14, lettere c), d) ed e) e articolo 5.1, lettera a), punto iv)], non sono sufficientemente delimitati. I diritti all'indennizzo sono sufficientemente definiti quando il potenziale ricorrente e l'evento all'origine del diritto sono chiaramente identificati. Nella situazione attuale potrebbero essere formulate un numero illimitato di richieste d'indennizzo. Pertanto, queste disposizioni non possono essere considerate un fattore che limita l'esposizione finanziaria della Repubblica ceca. Per queste ragioni, la Commissione considerava e considera tuttora gli indennizzi relativi alla fiscalità, alle obbligazioni doganali e alle imposte sul consumo applicabili dopo l'adesione.

(65)

I diritti all'indennizzo indicati nella tabella 1, punto 9 concernono il caso il cui la vendita di AGB1 a GECB sia giudicata non valida. Gli eventi all'origine di questi diritti sono descritti in modo troppo generico e non limitano affatto l'esposizione finanziaria della Repubblica ceca. Ciò è vero anche qualora i diversi gruppi di potenziali ricorrenti — come ad esempio gli azionisti di AGB — fossero considerati gruppi determinati di persone. Dato che questi gruppi sono estremamente ampi e possono includere anche i successori legali dei rispettivi membri, le pretese che potrebbero provenirne non sono delimitate, di modo che potrebbe essere inoltrato un numero illimitato di domande d'indennizzo. Per queste ragioni, i rischi ai quali è esposta la Repubblica ceca non possono essere considerati sufficientemente definiti.

(66)

Per quanto riguarda i quattro diritti all'indennizzo che derivano dall'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo, ripreso nella tabella 1, punti 5, 6, 7 e 8, la Commissione ritiene che, anche se fossero definiti in modo sufficientemente preciso ai sensi del primo criterio suindicato, dato che questi diritti riguardano azioni particolari avviate da ricorrenti precisamente identificati, il criterio di stabilire un massimale globale per gli impegni dello Stato non sarebbe soddisfatto. Ciò vale per tutte le pretese che possono essere formulate sulla base dell'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo e riprese nella tabella 1, punti 5, 6, 7, 8 e 9.

(67)

L'esposizione finanziaria di ČNB può sembrare limitata alla somma di 15 Mrd CZK per ogni indennizzo discendente dall'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo. Tale limitazione è tuttavia senza effetto reale dato che GECIH ha la possibilità di esercitare l'opzione di vendita qualora la ČNB rifiutasse di effettuare un pagamento di un importo superiore a 2 Mrd CZK. Infatti, se la ČNB rifiutasse di effettuare un pagamento superiore a tale importo, GECIH sarebbe autorizzata a ricorrere all'opzione di vendita; questa minaccia potrebbe obbligare la ČNB a versare indennizzi ai sensi dell'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo anche superiori al limite fissato al fine di evitare l'applicazione dell'opzione di vendita. Infine, così come indicato infra, l'opzione di vendita stessa non è sufficientemente definita e delimitata.

(68)

A questo proposito, la Commissione ritiene che l'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo, come ripreso nella tabella 1, punti 5, 6, 7, 8 e 9, sia applicabile dopo l'adesione.

(69)

Come sopra indicato, restano in linea di massima soltanto due alternative che permettono di ricorrere all'opzione di vendita: Il primo caso è una decisione o una sentenza che pronuncia la nullità della vendita di AGB1 a GECB e il secondo un rifiuto della ČNB di effettuare il pagamento di un indennizzo superiore a 2 Mrd CZK in relazione con ricorsi in annullamento come indicato nell'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo.

(70)

Il riferimento al numero di potenziali ricorrenti in questi due casi non è sufficiente a prevedere le future azioni giudiziarie che possono condurre ad una dichiarazione di nullità della vendita di AGB1 a GECB o ad una sentenza avente lo stesso effetto. Pertanto, i rischi ai quali è esposta la Repubblica ceca non sono sufficientemente chiaramente identificati né sufficientemente delimitati.

(71)

Inoltre, la partecipazione finanziaria della Repubblica ceca non è in alcun modo limitata. Nel dossier Česká spořitelna, la Commissione ha ritenuto che la partecipazione della Repubblica ceca in relazione al rimborso dei prestiti sociali era sufficientemente delimitata poiché il suddetto rimborso era definito come la differenza tra il «tasso convenuto per i prestiti sociali» e il tasso «Prague Interbank Offered Rate», maggiorata di una percentuale e di una commissione annua fisse. In questo dossier tuttavia, le variabili erano indicizzate soltanto rispetto ad un valore di riferimento del mercato unico e non potevano essere influenzate dal beneficiario.

(72)

Nella fattispecie, il prezzo applicabile in caso di esercizio dell'opzione di vendita è determinato dal più alto dei tre valori seguenti:

a)

il prezzo di cessione al momento della revoca, aggiustato;

b)

il valore netto dell'attività di GECB il giorno della determinazione del prezzo di vendita su opzione; o

c)

il valore equo di mercato di GECB il giorno della determinazione del prezzo di vendita su opzione.

(73)

La Repubblica ceca ha informato la Commissione che in tal caso il prezzo sarà determinato da un esperto indipendente le cui conclusioni saranno vincolanti per tutte le parti.

(74)

Fermo restando l'intervento di un esperto indipendente che potrebbe forse effettuare un'analisi più oggettiva del caso, la Commissione ritiene che il metodo di determinazione del prezzo non limiti l'esposizione finanziaria della Repubblica ceca. Questo metodo di fissazione dei prezzi fa infatti riferimento a parametri dipendenti da GECIH e a risultati commerciali di GECB.

(75)

Inoltre, il prezzo applicabile in caso di esercizio dell'opzione di vendita è stabilito in base ad un calcolo complesso che include variabili che erano sconosciute al momento della conclusione dell'accordo d'indennizzo, erano incerte al momento dell'adesione e che continueranno ad essere soggette a fluttuazioni nel tempo. Pertanto, il prezzo applicabile in caso di esercizio dell'opzione di vendita dipende da variabili poco definite ed è condizionato dalla loro evoluzione futura, e, conseguentemente, il prezzo potrebbe essere determinato soltanto per una data precisa dopo l'adesione.

(76)

In considerazione di quanto precede, l'esposizione finanziaria della ČNB non è sufficientemente delimitata dalla formula di calcolo. Per questa ragione, l'opzione di vendita è considerata applicabile dopo l'adesione.

(77)

Con riferimento a quanto precede, la Commissione conferma la sua decisione del 14 luglio 2004 riguardante l'applicabilità dopo l'adesione delle misure che sono state oggetto di un avvio di procedimento formale d'indagine e considera tutte queste misure applicabili dopo l'adesione. Ciò riguarda le garanzie e indennizzi di cui alle tabelle 1, 2, 3 e 4 e l'opzione di vendita.

5.2.   Aiuti di Stato

(78)

Le disposizioni dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE dispongono che gli aiuti concessi dallo Stato o mediante risorse statali sotto qualunque forma, che falsino o minaccino di falsare la concorrenza, sono incompatibili con il mercato comune nella misura in cui incidano sugli scambi commerciali tra gli Stati membri.

(79)

Dall'accordo d'indennizzo, la ČNB, come impresa del settore pubblico, garantisce gli impegni contratti da AGB verso GECB e GECIH, iscritti nell'atto delle garanzie. Ciò spiega la presenza di fondi pubblici nei regimi di garanzia in esame. I fondi pubblici appaiono anche nell'opzione di vendita poiché la ČNB si è impegnata a riacquistare tutte le azioni di GECB nel caso in cui GECIH esercitasse la suddetta opzione di vendita.

(80)

La Repubblica ceca e GECB affermano che le misure in questione non costituiscono un aiuto, poiché la liquidazione di AGB sarebbe costata di più allo Stato delle misure volte a favorirne la vendita. In particolare, la ČNB sarebbe stata costretta a rimborsare tutti i creditori di AGB, conformemente alla garanzia a favore dei depositanti di cui al punto 14. In mancanza della ristrutturazione di AGB, la Repubblica ceca avrebbe subito costi elevati a motivo della suddetta garanzia. GECB afferma inoltre che la ČNB può essere considerata il proprietario de facto di AGB, poiché conformemente alla legislazione ceca l'amministratore giudiziario deve essere designato dalla ČNB e deve essere allo stesso tempo un dipendente della stessa. Inoltre, questi regimi di garanzia possono essere considerati pratiche commerciali correnti di cui si è tenuto conto in occasione della fissazione del prezzo di vendita di AGB1.

(81)

La Commissione ritiene che durante il mandato dell'amministratore giudiziario, la ČNB non possa essere considerata proprietaria de facto di AGB. È piuttosto quest'ultima, benché sotto amministrazione controllata, che resta proprietaria della sua unità incaricata delle attività bancarie oggetto della vendita. L'amministratore giudiziario ha il potere di vendere la banca, ma agisce tuttavia sempre a nome di quest'ultima. La ČNB ha dunque effettuato operazioni volte a facilitare la vendita di una banca privata ad un'altra banca privata.

(82)

La Commissione non ritiene che l'assunzione della garanzia a favore dei depositanti da parte dell'acquirente sia una ragione sufficiente perché un razionale operatore di mercato contragga garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita. Nella valutazione trasmessa assieme alla notifica, la Repubblica ceca ha esplicitamente dichiarato che la ČNB non ha mai realmente inteso effettuare pagamenti sulla base di questa garanzia. Queste misure erano dunque soltanto strumenti psicologici per rassicurare l'opinione pubblica. La Repubblica ceca ha successivamente riconosciuto che la suddetta garanzia a favore dei depositanti accordata dalla ČNB il 17 settembre 1996 non è stata mai utilizzata e che al momento della vendita di AGB1 a GECB sembrava molto improbabile che sarebbero state avanzate pretese in forza di detta garanzia.

(83)

Per quanto riguarda l'opzione di vendita, la Repubblica ceca e GECB affermano che non in nessun caso essa rappresentava un vantaggio effettivo poiché lo diventerebbe soltanto al momento del suo esercizio. La Commissione è del parere contrario e ritiene che l'opzione di vendita costituisca un diritto fin dal giorno della sua conclusione, poiché rappresenta un valore aggiunto per GECB. Come per le altre garanzie, i vantaggi presentati dall'opzione di vendita non sono specifici al momento dell'esercizio della stessa (cioè quando sono rivendicati i diritti che discendono da tale garanzia), ma cominciano il giorno stesso della sua conclusione (16).

(84)

L'accordo d'indennizzo è stato concluso tra la ČNB, GECB e GECIH. Le parti firmatarie dell'opzione di vendita erano la ČNB e GECIH. GECB, GECIH, AGB (come rappresentante di AGB1) e l'unità incaricata delle attività bancarie AGB1 (che appartengono fino al 22 giugno 1998 a AGB e quindi a GECB) sono i beneficiari potenziali di queste misure.

(85)

Benché AGB, come rappresentante di AGB1, non abbia preso parte alla conclusione di questi due accordi, ne ha tratto vantaggio in quanto le hanno permesso di vendere la sua unità incaricata delle attività bancarie o almeno ottenere un prezzo superiore a quello che avrebbe potuto ottenere in mancanza delle garanzie e dell'opzione di vendita concesse dalla ČNB. AGB non ha pagato alcuna remunerazione e la ČNB non aveva alcun obbligo verso le parti di concludere un accordo d'indennizzo o l'opzione di vendita. A causa della crisi del settore bancario in Repubblica ceca, la ČNB ha accettato queste misure principalmente per favorire la ristrutturazione dell'unità incaricata delle attività bancarie di AGB e evitare così ripercussioni negative su tutta l'economia ceca.

(86)

Anche se alcune garanzie e indennizzi rappresentano pratiche correnti nella stipulazione di contratti d'acquisto/vendita, tali misure possono comunque rappresentare un vantaggio nel caso presente. L'atto delle garanzie firmato dal rappresentante AGB e dall'acquirente GECB/GECIH può essere una pratica corrente. Tuttavia, l'accordo d'indennizzo, che equivale ad un'ampia controgaranzia pubblica, e l'opzione di vendita concessi allo scopo di facilitare la vendita di un'impresa privata non sono pratiche correnti e rappresentano un vantaggio finanziario sia per il rappresentante che per l'entità ceduta.

(87)

Sempre per quanto riguarda l'opzione di vendita, la Repubblica ceca e GECB affermano che il carattere specifico di quest'opzione rende la valutazione del suo carattere d'aiuto di Stato attualmente impossibile, dato che il prezzo di vendita per il quale GECB potrebbe essere ceduta alla ČNB sarà determinato soltanto in futuro. Ma si tratta soltanto di una mera quantificazione, che non toglie nulla al fatto che l'opzione di vendita rappresentava un vantaggio finanziario immediato per AGB. Non è necessario quantificare questo vantaggio con esattezza, che corrisponde in realtà alla differenza tra il prezzo d'acquisto pagato da GECB e il prezzo che avrebbe ottenuto AGB cedendo la sua unità incaricata delle attività bancarie AGB1 in mancanza della suddetta opzione di vendita fornita dalla ČNB.

(88)

Per quanto riguarda l'unità incaricata delle attività bancarie di AGB, AGB1, venduta a GECB sulla base di un «asset deal», la Commissione ritiene che i regimi di garanzia e l'opzione di vendita siano stati vantaggiosi poiché hanno permesso a AGB1 di continuare la sua attività. Il fatto che la vendita delle attività bancarie di AGB1 a GECB si sia svolta mediante una gara d'appalto pubblica e incondizionata non toglie nulla ai vantaggi sopra menzionati. Infatti, il prezzo di vendita di AGB1 presentava un saldo negativo poiché il valore delle misure di sostegno accordate alle attività bancarie di AGB superava il prezzo ottenuto per la sua vendita.

(89)

Il prezzo di vendita, dell'importo di 304 Mio CZK, non costituisce una contropartita per la ČNB alle misure accordate durante la ristrutturazione, poiché essa non è proprietaria di AGB1 e, pertanto, il prezzo di vendita non è stato versato alla ČNB ma al rappresentante AGB.

(90)

La controgaranzia, in base alla quale GECIH ha assunto gli impegni della ČNB relativi alla garanzia a favore dei depositanti, non ha annullato le misure accordate anteriormente dalla ČNB a AGB. Infatti, dall'accordo d'indennizzo, GECB si è impegnata ad accollarsi gli impegni della ČNB che discendono dalla garanzia a favore dei depositanti. Suddetta garanzia a favore dei depositanti è una garanzia offerta dalla ČNB ai creditori e ai depositanti di AGB al momento in cui quest'ultima è stata posta in amministrazione controllata il 17 settembre 1996, per evitare una fuga in massa dei clienti dalla banca. La Repubblica ceca ha notificato questa misura nell'ambito del meccanismo transitorio e, nella sua decisione del 14 luglio 2004, la Commissione l'ha dichiarata non applicabile dopo l'adesione. La Commissione ritiene che l'assunzione degli impegni della ČNB attinenti alla garanzia a favore dei depositanti non compensano quest'ultima della concessione delle garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita, poiché questi impegni tornerebbero alla ČNB se GECIH esercitasse l'opzione di vendita. Inoltre, la Commissione ritiene pertanto che l'assunzione degli impegni da parte di GECIH non possa essere considerata un trasferimento totale degli impegni discendenti dalla garanzia a favore dei depositanti. Al momento della vendita di AGB1, nel giugno 1998, l'esposizione finanziaria della ČNB con riferimento alla garanzia a favore dei depositanti (accordata a partire dal 17 settembre 1996) era trascurabile, poiché la probabilità di prelievi massicci era minima, atteso che AGB era stata posta in amministrazione controllata quasi due anni prima. La Repubblica ceca stessa ha affermato nella sua notifica che la ČNB non prevedeva di dover effettuare pagamenti sulla base della garanzia a favore dei depositanti. Effettivamente, nessun pagamento in relazione a detta garanzia a favore dei depositanti è stato effettuato fino al giorno d'acquisto di AGB1 da parte di GECB. Dato che l'esposizione finanziaria della ČNB era soltanto teorica, GECB non può sostenere di avere fornito alla ČNB una contropartita alle garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita accollandosi i suoi impegni in relazione alla garanzia a favore dei depositanti.

(91)

Il massimale totale delle «garanzie e indennizzi» che sono state oggetto dell'avvio della procedimento formale d'indagine da parte della Commissione è pari a 126 Mrd CZK, importo che eccede di gran lunga tutti i rischi finanziari teorici attinenti alla garanzia a favore dei depositanti e il prezzo di cessione di 304 Mio CZK. Nella causa Germania contro Commissione  (17) la Corte di giustizia ha spiegato che le gare d'appalto aperte, incondizionate e trasparenti non soddisfano il criterio del test dell'investitore privato operante in un'economica di mercato e rappresentano un aiuto di Stato dal momento che la società in questione è ceduta ad un prezzo di vendita negativo e che sarebbe stato meno costoso metterla in liquidazione. La Commissione ritiene che nel caso di specie, la cessione delle attività bancarie di AGB1 da parte dei suoi proprietari e per loro conto non abbia eliminato i vantaggi economici; i vantaggi in esame nel presente procedimento sono semplicemente stati trasferiti all'acquirente GECB. GECB e GECIH hanno pertanto tratto vantaggio dall'accordo d'indennizzo e dall'opzione di vendita, poiché hanno acquisito diritti in virtù di tali misure, diritti finalizzati a favorire la ristrutturazione di AGB1.

(92)

Si evince da quanto precede che le garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita rappresentano vantaggi economici per il rappresentante AGB, GECB e la sua società madre GECIH nella gestione delle attività bancarie di AGB1.

(93)

GECB afferma che le garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita non erano selettive ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE poiché erano a disposizione di tutti gli acquirenti potenziali di AGB1. Quest'argomentazione non può essere accettata. Le misure considerate erano precisamente riservate all'acquirente dell'unità incaricata delle attività bancarie AGB1 e avevano pertanto un carattere selettivo. Inoltre, l'accordo d'indennizzo e l'opzione di vendita sono stati conclusi soltanto dopo che GECB è rimasta l'unica interessata dall'acquisto di AGB1 e, nel bando di gara, non si era fatta alcuna menzione di una possibile garanzia statale né del fatto che tale garanzia era disponibile per tutti gli interessati. Queste misure sono pertanto considerate selettive.

(94)

Prima di essere posta in amministrazione controllata, AGB era una delle banche più importanti della Repubblica ceca. Da quando è in liquidazione, non può più avere un effetto distorsivo sulla concorrenza. Per contro, per quanto riguarda le attività bancarie di AGB1 ceduta a GECB, esiste una siffatta distorsione di mercato. AGB1/GECB esercita attività su tutto il territorio della Repubblica ceca e fa parte del gruppo GE che opera a livello mondiale. Le autorità ceche stesse hanno affermato molte banche dell'UE intendevano investire sul mercato ceco. Nel caso in cui AGB1 fosse stata posta in liquidazione, altre banche europee o extraeuropee avrebbero potuto recuperare le quote di mercato detenute da GECB. In base a quanto precede, la Commissione ritiene che i regimi di garanzie e l'opzione di vendita siano tali da poter falsare la concorrenza e creino un turbamento degli scambi commerciali tra gli Stati membri (18).

(95)

In conclusione, essendo soddisfatte tutte le disposizioni dell'articolo 87, paragrafo 1, gli elementi delle garanzie, promesse di indennizzi e opzione di vendita applicabili dopo l'adesione costituiscono, ai sensi del trattato CE, un aiuto di Stato a favore di GECB destinato all'acquisizione delle attività bancarie di AGB1.

6.   COMPATIBILITÀ DELL'AIUTO

6.1.   Disposizioni dell'articolo 87, paragrafo 2, lettera b) e dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera b), del trattato CE

(96)

Le disposizioni dell'articolo 87, paragrafi 2 e 3 del trattato CE stabiliscono le condizioni alle quali un aiuto di Stato è, o può essere considerato compatibile con il mercato comune.

(97)

Contrariamente all'argomentazione di GECB, non si può sostenere che nella Repubblica ceca esistesse una situazione o un evento eccezionale «comparabile ad una catastrofe naturale», ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 2, lettera b), del trattato CE. La possibile perdita di fiducia del pubblico verso il sistema bancario non può essere comparata ad una «catastrofe naturale». La nozione d'evento eccezionale non include le perdite finanziarie causate da decisioni economiche adottate da operatori economici. Inoltre, è impossibile affermare che questi eventi all'origine della concessione dell'aiuto fossero imprevedibili e eccezionali.

(98)

Inoltre l'aiuto in esame non può essere giustificato dall'articolo 87, paragrafo 3, lettera b); non rientrava in alcun piano globale di sostegno ad uno specifico settore economico, applicato sistematicamente e equamente all'insieme degli organismi bancari cechi (19).

6.2.   Disposizioni dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE e orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione

(99)

Dato che l'obiettivo principale degli aiuti è il ripristino della redditività di imprese in difficoltà, solo le deroghe di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE permettono di concedere aiuti di Stato destinati a favorire lo sviluppo di alcuni specifici settori d'attività, purché gli aiuti considerati non modifichino le condizioni del mercato al punto di essere contrari all'interesse comune.

(100)

Per quanto riguarda le misure adottate entro il 9 ottobre 1999, i criteri di valutazione della compatibilità degli aiuti con il mercato comune sono stabiliti dagli orientamenti comunitari del 1994 (20). Gli accordi riguardanti le garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita sono stati firmati i 21 e il 22 giugno 1998 (21). Benché queste misure, come sopra menzionato, restino applicabili dopo l'adesione e la Repubblica ceca possa tuttora essere obbligata, in base a detti accordi, a versare indennizzi la cui natura e importo non sono sufficientemente definiti, ciò avverrebbe in base a misure adottate nel periodo di vigenza degli orientamenti comunitari del 1994. Per questo motivo, è opportuno che siano valutate alla luce dei citati orientamenti (22).

(101)

Nella sua decisione del 14 luglio 2004, la Commissione ha espresso seri dubbi sul rispetto delle disposizioni degli orientamenti del 1994. Tali seri dubbi, concernenti in particolare il rispetto dei criteri formali indicati negli orientamenti comunitari del 1994, persistono.

(102)

La competenza della Commissione ad esaminare le misure di sostegno è limitata alle misure considerate applicabili dopo l'adesione. Ma per poter giudicare la compatibilità di un aiuto destinato alla ristrutturazione è necessario valutare il contesto dell'insieme delle misure di ristrutturazione. Nella fattispecie, si tratta di una serie di interventi decisi dalle autorità ceche. Si rende pertanto necessario, in occasione dell'esame della compatibilità delle misure applicabili dopo l'adesione alla luce dei criteri stabiliti dagli orientamenti comunitari del 1994 quali il ripristino della redditività, la proporzionalità dell'aiuto o la prevenzione della distorsione della concorrenza, tenere conto dell'insieme delle misure di ristrutturazione.

(103)

Gli orientamenti comunitari del 1994 definiscono l'«impresa in difficoltà» come un'impresa incapace di ripristinare la propria redditività mediante le proprie risorse o raccogliendo i capitali di cui ha bisogno tra i suoi azionisti o tramite prestiti.

(104)

AGB ha registrato nel 1996 una perdita pari a – 8,487 Mrd CZK e un capitale proprio pari a – 5,476 Mrd CZK. Secondo questi dati, AGB (compresa la sua unità incaricata delle attività bancarie destinata a diventare AGB1) era incapace di ripristinare la redditività in mancanza di un intervento dello Stato e era pertanto un'impresa in difficoltà ai sensi del punto 2.1 degli orientamenti comunitari del 1994. GECB e GECIH non incontravano tuttavia alcuna difficoltà finanziaria; sotto questo aspetto, pertanto, i criteri stabiliti dagli orientamenti comunitari del 1994 non sono soddisfatti.

(105)

Gli orientamenti comunitari del 1994 definiscono gli aiuti destinati al salvataggio misure tendenti a mantenere temporaneamente la posizione di una impresa che sta subendo un grave deterioramento della sua situazione finanziaria. Queste misure non dovrebbero essere applicate per una durata superiore a 6 mesi. Dato che le garanzie, promesse d'indennizzo e opzione di vendita non sono misure temporanee e che il loro periodo d'applicazione supera 6 mesi, l'aiuto considerato non rientra nella categoria degli aiuti destinati al salvataggio ai sensi del punto 2.1 degli orientamenti comunitari del 1994.

(106)

Conformemente agli orientamenti comunitari del 1994, gli aiuti alla ristrutturazione devono essere collegati ad un programma di ristrutturazione o di risanamento realizzabile, da presentare alla Commissione.

(107)

La Repubblica ceca e GECB affermano che la Commissione non può pretendere che le sia presentato un piano di ristrutturazione globale e completo poiché, all'epoca dell'adozione delle misure, era impossibile prevedere l'applicazione di queste norme comunitarie agli aiuti di Stato. Inoltre in altri casi, e più precisamente nell'ex Germania orientale, tale requisito non è stato applicato in modo rigoroso.

(108)

Il piano di ristrutturazione trasmesso con la notifica porta la data del dicembre 2003. Nel 1996, quando le autorità ceche hanno iniziato ad intervenire nella situazione di AGB, non esisteva una nozione complessiva della ristrutturazione di quest'ultima. Per questo motivo, la Commissione ha concluso che tale requisito formale previsto dagli orientamenti comunitari del 1994 non è stato rispettato.

(109)

Occorre ricordare che l'aiuto all'origine dell'avvio da parte della Commissione di un procedimento d'indagine formale riguarda la cessione di AGB1 a GECB. Giova inoltre osservare che la Commissione tradizionalmente considera che il trasferimento di un'impresa in difficoltà ad un investitore privato sia l'elemento fondamentale per risolvere le precedenti difficoltà di gestione dell'impresa e garantirle (o alle sue attività commerciali) uno sviluppo economico favorevole. Infatti si può supporre che tale impresa possa con maggiore probabilità ripristinare la propria redditività a lungo termine se è detenuta da un investitore privato che potrà apportare i fondi necessari ad una ristrutturazione in profondità. Anche se non esistesse un piano di ristrutturazione globale in quanto tale al momento della vendita nel giugno 1998 (e a fortiori nel 1996), è oggi chiaro che le previsioni effettuate da GE per suo conto e le misure di ristrutturazione che sono seguite erano in grado di garantire una redditività a lungo termine a AGB. GECB/GECIH, come proprietario ultimo delle attività bancarie di AGB1, non è mai stata un'impresa in difficoltà e GECB non era ancora proprietario di AGB1 nel momento in cui l'unità incontrava difficoltà né era responsabile del deterioramento della situazione di AGB1. Al contrario, l'acquisto dell'unità incaricata delle attività bancarie di AGB da parte di GECB ne ha permesso la ristrutturazione. Questa ristrutturazione non avrebbe tuttavia avuto luogo se gli sforzi di ristrutturazione di GECB/GECIH non fossero stati sostenuti da misure incluse nell'accordo d'indennizzo e dall'opzione di vendita.

(110)

Sempre secondo gli orientamenti comunitari del 1994, una condizione supplementare impone che le misure siano adottate allo scopo della massima prevenzione della distorsione della concorrenza. Questo tipo di misura consiste in generale nel ridurre o sopprimere la capacità dell'impresa in questione. Gli stessi orientamenti del 1994 affermano tuttavia che, quando sul mercato in cui opera il beneficiario dell'aiuto, non esiste alcuna eccedenza strutturale di capacità commerciale o di produzione, la Commissione non chiede generalmente riduzioni di capacità a fronte della concessione di aiuti.

(111)

La Commissione constata che al momento della concessione dell'aiuto, il settore bancario ceco non conosceva alcuna eccedenza di capacità commerciale o di produzione. La Commissione constata altresì che AGB non ha registrato alcuna eccedenza di liquidità che avrebbe potuto permetterle di sviluppare la sua capacità di produzione superiore a quanto necessario per ripristinare la propria redditività. La Commissione tiene conto del fatto che al momento della concessione dell'aiuto, la Repubblica ceca soddisfaceva tutte le condizioni per qualificarsi regione beneficiaria di aiuti, il che giustifica un'applicazione meno rigorosa dei criteri intesi a limitare la distorsione della concorrenza. Infine, la Commissione constata che a seguito dell'avvio del procedimento formale d'indagine, nessuna impresa concorrente si è manifestata. Per questi motivi, la Commissione è arrivata alla conclusione che nel caso di specie non era necessario imporre condizioni o obblighi intesi a prevenire la distorsione della concorrenza che potrebbe derivare dagli aiuti concessi.

(112)

L'importo e l'intensità dell'aiuto devono essere limitati al minimo strettamente necessario per consentire la ristrutturazione e devono essere commisurati ai benefici previsti a livello comunitario. I beneficiari dell'aiuto dovranno pertanto, di regola, contribuire in maniera significativa al programma di ristrutturazione, sia con fondi propri che ricorrendo a fonti esterne di finanziamento commerciale.

(113)

La Repubblica ceca ha dimostrato che GECB ha effettuato molti investimenti e ha iniziato molte operazioni di ristrutturazione. GECB inoltre ha versato 206 Mio CZK come indennità di licenziamento. D'altra parte, nel corso degli anni 1998-2002, ha effettuato investimenti diretti per un importo di 2,040 Mrd CZK. Questi investimenti riguardavano principalmente un ammodernamento dei sistemi bancari e informatici di GECB che ha comportato oneri enormi per l'acquisto di materiale informatico, nonché lo sviluppo della sua rete di agenzie e degli sportelli automatici. GECB ha anche investito nella razionalizzazione della sua rete di agenzie, nella formazione del personale, nell'assistenza alla gestione dell'impresa e nella trasmissione di know-how.

(114)

Sulla base di informazioni trasmesse da GECB, la Commissione riconosce che queste spese sono legate alla ristrutturazione di AGB1.

(115)

È estremamente difficile quantificare il valore lordo dell'equivalente-sovvenzione delle misure d'aiuto contenute nell'atto delle garanzie, nell'accordo d'indennizzo e nell'opzione di vendita (in particolare a causa dei molti eventi che possono condurre al loro ricorso). La probabilità che qualcuno faccia valere i suoi diritti è minima, o nulla in alcuni casi (ad esempio per le questioni ambientali), ma non è trascurabile in altri casi (cfr. ad esempio tabella 1, punto 9).

(116)

Giova ricordare che AGB1 è stata venduta mediante gara pubblica d'appalto, incondizionata e trasparente, il che, nel caso di specie, non esclude la concessione di un aiuto ma garantisce che il suddetto aiuto corrisponde allo stretto necessario per la realizzazione della vendita e la continuazione dell'attività commerciale. GECIH era in ogni caso l'unico interessato che ha presentato un'offerta per l'acquisto di AGB1. Per questo motivo, la sua cessione alle imprese GECB/GECIH, condizionata dalle misure in oggetto, appariva come il mezzo più razionale per ristrutturare AGB1.

(117)

La Commissione riconosce anche che gli elevati rapporti d'adeguatezza patrimoniale raggiunti da GECB non derivavano in alcun modo dalle garanzie, promesse d'indennizzo e dall'opzione di vendita, poiché queste misure non esercitano alcuna influenza sul capitale proprio della banca.

(118)

Su questo punto, la Commissione è arrivata alla conclusione che nel caso presente, anche se i criteri imposti dagli orientamenti del 1994 non fossero soddisfatti, lo spirito e i principi ispiratori degli orientamenti del 1994 sono stati rispettati: la cessione ad un investitore privato riguardava chiaramente il ripristino della redditività a lungo termine della banca; non è stato necessario stabilire alcuna condizione o obbligo specifico; l'aiuto concesso al momento della vendita corrispondeva effettivamente al minimo necessario per la ristrutturazione poiché la vendita ha avuto luogo mediante gara pubblica d'appalto, incondizionata e trasparente.

(119)

Ciò nonostante, alcuni criteri formali imposti dagli orientamenti del 1994 e ripresi negli orientamenti del 1999 non sono stati rispettati. Per valutare la compatibilità dell'aiuto in oggetto, è necessario esaminarlo alla luce di altre disposizioni della normativa comunitaria.

7.   DISPOSIZIONI DELL'ARTICOLO 87, PARAGRAFO 3, LETTERA C), DEL TRATTATO CE E DELL'ARTICOLO 46, PARAGRAFO 2, DELL'ACCORDO EUROPEO

(120)

L'articolo 46, paragrafo 2, dell'accordo europeo, nella versione in vigore al momento della concessione dell'aiuto, dispone:

«Per quanto riguarda i servizi finanziari di cui all'allegato XVIa, il presente accordo lascia impregiudicato il diritto delle parti di adottare misure necessarie per svolgere la loro politica monetaria o dettate da ragioni di prudenza per assicurare la tutela degli investitori, dei risparmiatori, degli assicurati o di persone nei cui confronti esista un'obbligazione fiduciaria o per garantire l'integrità e la stabilità del sistema finanziario. Le suddette misure non discriminano per motivi di nazionalità le società e i cittadini della controparte rispetto alla società e ai cittadini della parte in questione.»

(121)

Questa disposizione non fornisce basi giuridiche affinché qualsiasi misura concessa dalla Repubblica ceca sotto forma d'aiuto di Stato nell'ambito della suddetta disposizione sia considerata compatibile con il mercato comune. Fornisce tuttavia un quadro pertinente, se considerato in connessione con gli altri elementi giuridici e fattuali del dossier, ai fini della valutazione della compatibilità della misura in esame con il mercato comune.

(122)

È necessario richiamare l'attenzione sul fatto che questo dossier non può essere esaminato in modo individuale. Nel momento in cui l'aiuto considerato è stato concesso, il settore bancario ceco attraversava enormi difficoltà e la maggior parte delle banche era vicina al fallimento. Il caso in esame è infatti uno dei sedici casi notificati nell'ambito del meccanismo transitorio (23) nei quali la Repubblica ceca è stata obbligata ad intervenire per evitare il crollo totale di tutto il sistema bancario nazionale. Ciò vale per tutte le grandi banche ceche.

(123)

Possiamo pertanto concludere che le misure considerate erano chiaramente intese ad assicurare l'integrità e la stabilità del sistema finanziario della Repubblica ceca. Queste misure erano anche indispensabili per la stabilità del sistema finanziario bancario poiché, in mancanza, molte banche sarebbero scomparse. Infatti esse sono passate al vaglio della ČNB nel suo ruolo di autorità di vigilanza del settore finanziario. Queste misure riguardano la maggior parte dei servizi finanziari di cui all'allegato XVIa dell'accordo europeo e non comportano alcuna discriminazione fondata sulla cittadinanza.

8.   CONCLUSIONI

(124)

Si evince da quanto sopra illustrato che l'aiuto concesso nell'ambito della cessione di AGB1 rientrava in una serie di misure di grande portata, adottate in modo sistematico dalla Repubblica ceca per evitare il crollo del settore bancario nazionale. Benché le autorità ceche non si siano conformate agli orientamenti comunitari del 1994, esse ne hanno pienamente rispettato lo spirito e i principi fondamentali. Viste le circostanze eccezionali che la Repubblica affrontava al momento dei fatti, e visti l'articolo 46, paragrafo 2, dell'accordo europeo, la Commissione ha concluso che l'aiuto in esame può essere considerato un aiuto destinato a promuovere lo sviluppo di talune specifiche attività economiche ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE.

(125)

Sulla base di quanto precede, la Commissione conclude che l'indennizzo a fronte delle rivendicazioni riportate al punto 26, tabelle da 1 a 4, così come l'opzione di vendita costituiscono aiuti di Stato applicabili dopo l'adesione e compatibili con il mercato comune.

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L'aiuto di Stato accordato alle società capitale Bank, a.s. e GE Capital International Holdings Corporation, USA, a decorrere dal 1o maggio 2004 sotto forma d'indennizzo a fronte delle rivendicazioni riportate nelle tabelle 1, 2, 3 e 4, e basate sull'accordo d'indennizzo concluso tra Česká Národní Banka e GE Capital International Holdings Corporation, USA, il 22 giugno 1998, modificato dalla modifica n. 1 dell'accordo d'indennizzo del 25 aprile 2004, e sotto forma d'opzione di vendita basata sull'atto di vendita su opzione conclusa tra Česká Národní Banka e GE Capital International Holdings Corporation, USA, il 22 giugno 1998 è compatibile con il mercato comune.

Articolo 2

La Repubblica ceca è destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 18 luglio 2007.

Per la Commissione

Neelie KROES

Membro della Commissione


(1)  Dal 17 gennaio 2005, GE Money Bank, a.s.

(2)  GU L 236 del 23.9.2003, pag. 23. La versione ceca è stata pubblicata in un numero speciale della Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 23.9.2003.

(3)  GU C 292 del 30.11.2004, pag. 3; rettifica nella GU C 10 del 14.1.2005, pag. 9.

(4)  GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1.

(5)  La garanzia a favore dei depositanti è una misura adottata dalla Repubblica ceca nell’ambito del meccanismo transitorio. La decisione della Commissione del 14 luglio 2004, di cui al punto 3, ha ritenuto tale misura non applicabile dopo l'adesione, poiché la garanzia a favore dei depositanti riguardava allora soltanto un caso determinato. Per questa ragione, la Commissione ha ritenuto la potenziale esposizione della Repubblica ceca strettamente limitata al periodo precedente l'adesione.

(6)  Il bilancio contabile di AGB al 21 giugno 1998 registrava un capitale proprio di – 17,1 Mrd CZK. GECB è stata fondata con un capitale sociale di 500 Mio CZK.

(7)  Salvo indicazione contraria, tutti i rinvii all'accordo d'indennizzo fanno riferimento all'accordo d'indennizzo modificato dalla modifica n. 1 dell'accordo d'indennizzo del 25 aprile 2004.

(8)  Ove non indicato diversamente, tutti i riferimenti alle clausole devono intendersi fatti alle clausole dell'atto di garanzie.

(9)  Ai sensi dell'articolo 8.3 dell'accordo d'indennizzo la ČNB è autorizzata e legittimata ad intervenire nel contratto di cessione per condurlo a termine, e che la realizzazione ed il completamento del contratto di cessione non comporterebbero alcuna violazione della legislazione. L'articolo 4.1 dell'accordo d'indennizzo indica il corrispondente obbligo d'indennizzo.

(10)  GU C 368 del 23.12.1994, pag. 12.

(11)  GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.

(12)  I criteri sono enumerati nella lettera del 19 marzo 2004 all’indirizzo della Repubblica ceca. La lettera era intesa a fornire informazioni complementari sul concetto di «applicabilità dopo l'adesione» con riferimento ad indennizzi ed altre misure analoghe.

(13)  GU C 72 del 23.3.2004, pag. 9; rettifica nella GU C 104 del 30.4.2004, pag. 70.

(14)  GU C 195 del 31.7.2004, pag. 2.

(15)  GU C 137 del 4.6.2005, pag. 4.

(16)  Per quanto riguarda le fideiussioni, cfr. il punto 2.1.2. Comunicazione della Commissione sull'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie (GU C 71 dell'11.3.2000, pag. 14).

(17)  Sentenza del 28 gennaio 2003, causa C-334/99, Germania contro Commissione, punto 142.

(18)  Per quanto riguarda gli effetti degli aiuti di Stato sul settore bancario, cfr. anche la sentenza della Corte di giustizia del 15 dicembre 2005 nella causa C-148/04, Unicredito Italiano SpA, punti 53-64.

(19)  Cfr. anche i motivi della decisione della Commissione del 20 maggio 1998 sull'aiuto concesso dalla Francia al gruppo Crédit Lyonnais (GU L 221, 8.8.1998, pag. 28).

(20)  Conformemente al punto 101, lettera b) degli orientamenti del 1999.

(21)  Anche tutti gli altri interventi statali notificati alla Commissione sono stati adottati prima del 9 ottobre 1999. La modifica n. 1 dell'accordo d'indennizzo ha soltanto modificato (e limitato) le misure concesse anteriormente.

(22)  In ogni caso, è necessario rendersi conto che gli orientamenti del 1999 si ispirano ai medesimi principi degli orientamenti del 1994.

(23)  CZ 15/2003 — Komerční Banka, a.s., decisione del 16.12.2003 (GU C 72 del 23.3.2004, pag. 9); rettifica nella GU C 104 del 30.4.2004, pag. 70.

CZ 14/2003 — Česká spořitelna, a.s., decisione del 28.1.2004 (GU C 195 del 31.7.2004, pag. 2).

CZ 47/2003 — eBanka, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 115 del 30.4.2004, pag. 39).

CZ 48/2003 — J&t Banka, a.s. (prima del 24 giugno 1998: Podnikatelská banka, a.s.), decisione del 3.3.2004 (GU C 115 del 30.4.2004, pag. 39).

CZ 50/2003 — Ekoagrobanka, a.s. ed Unione banka, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 115 del 30.4.2004, pag. 40).

CZ 51/2003 — Pragobanka, a.s, decisione del 3.3.2004 (GU C 137 del 4.6.2005, pag. 4).

CZ 52/2003 — Universal Banka, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 115 del 30.4.2004, pag. 40).

CZ 53/2003 — Banka Haná, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 242 del 7.10.2006, pag. 17).

CZ 54/2003 — Foresbank, a.s, decisione del 3.3.2004 (GU C 242 del 7.10.2006, pag. 17).

CZ 55/2003 — Moravia Banka, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 86 dell'8.4.2005, pag. 10).

CZ 56/2003 — Coop Banka, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 137 del 4.6.2005, pag. 4).

CZ 57/2003 — Bankovní dům Skala, a.s./Unione Banka, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 100 del 24.4.2004, p. 23).

CZ 58/2003 — Evrobanka, a.s., decisione del 3.3.2004 (GU C 115 del 30.4.2004, pag. 40).

CZ 80/2004 — První Městská Banka, a.s., decisione del 19.5.2004 (GU C 137 del 4.6.2005, pag. 4).

CZ 46/2003 — Investiční a poštovní banka, a.s./Československá obchodní banka, a.s. (IPB/ČSOB), decisione del 14.7.2004 (GU C 137 del 4.6.2005, pag. 4).