24.12.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 342/81 |
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 1o dicembre 2004
concernente l’aiuto di Stato cui la Francia intende dare esecuzione in favore della società Bull
[notificata con il numero C(2004) 4514]
(Il testo in lingua francese è il solo facente fede)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
(2005/941/CE)
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 88, paragrafo 2, primo comma,
visto l’accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l’articolo 62, paragrafo 1, lettera a),
dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni conformemente a detti articoli (1) e viste dette osservazioni,
considerando quanto segue:
I. PROCEDIMENTO
(1) |
Il 13 novembre 2002 la Commissione ha chiuso il procedimento avviato ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato nei confronti dell'anticipazione di tesoreria di 450 milioni di EUR, concessa dallo Stato francese a Bull, adottando una decisione positiva, a condizione che l’aiuto fosse rimborsato entro il 17 giugno 2003 [decisione 2003/599/CE della Commissione (2)]. Il 26 novembre 2003 la Commissione ha adito la Corte di giustizia per il mancato rispetto della decisione da parte della Francia (3). Alla fine del 2003 e all’inizio del 2004 si sono svolte varie riunioni, nel corso delle quali le autorità francesi e la società Bull hanno spiegato il contenuto del piano di ristrutturazione di Bull, in particolare la terza tappa concernente la ricapitalizzazione. La Francia ha notificato il progetto di aiuto, oggetto della presente decisione, con lettera del 20 febbraio 2004. |
(2) |
Con lettera del 16 marzo 2004, la Commissione ha comunicato alla Francia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato in relazione all’aiuto in oggetto. |
(3) |
La decisione della Commissione di avviare il procedimento è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (4). La Commissione ha invitato gli interessati a presentare osservazioni in merito all’aiuto in causa. |
(4) |
La Commissione ha ricevuto osservazioni al riguardo da parte dei rappresentanti dei dipendenti della società Bull. L’8 giugno 2004 si è svolta una riunione tra una delegazione di detti rappresentanti e la Commissione, al termine della quale i primi hanno trasmesso alla Commissione informazioni complementari. La Commissione le ha trasmesse alla Francia perché potesse commentarle, formulando al contempo interrogativi su vari aspetti del caso. La Commissione ha ricevuto i commenti e le risposte della Francia con lettere del 28 maggio 2004 e 29 luglio 2004. Il 10 settembre 2004 ha avuto luogo una riunione tra la Commissione, le autorità francesi e Bull. |
II. DESCRIZIONE
1. Il beneficiario
(5) |
Bull è un gruppo informatico internazionale, avente base in Europa e operante in oltre 100 paesi (5). Il gruppo Bull è presente principalmente in due campi di attività:
|
(6) |
Il fatturato di Bull, nel 2003, è stato di 1 265 milioni di EUR, disaggregati come segue: prodotti 46 %, manutenzione connessa 27 % e servizi 27 %. |
(7) |
Bull è una società per azioni di diritto francese. I suoi azionisti, dopo la ricapitalizzazione del luglio 2004 e dopo l’esercizio dell’opzione di sottoscrizione di azioni da parte dei possessori di obbligazioni convertibili, comprendono France Télécom e NEC, ciascuna per il 10,1 %, Axa Private Equity e Artemis per l’8,6 %, i quadri dirigenti di Bull per il 5,1 %, Motorola per il 3,0 % e Debeka per il 2,9 %. Lo Stato francese detiene solo il 2,9 %; il restante 57,3 % è costituito dal flottante. |
(8) |
Dal 1994 in poi, per risolvere le difficoltà incontrate all’inizio degli anni ’90, Bull ha attuato le misure previste da un precedente piano di ristrutturazione, conformemente agli impegni assunti dalla Francia e di cui la Commissione aveva preso atto nella decisione 94/1073/CE, del 12 ottobre 1994, relativa ad un aiuto di Stato accordato dalla Francia al gruppo Bull sotto forma di un aiuto di capitale non notificato (6). In particolare, è stata ceduta Zenith Data Systems e la divisione OSS («open systems and software») è stata chiusa. Inoltre la Francia ha privatizzato Bull, aprendone il capitale agli investitori. A partire dal 1999, la società Bull è stata nuovamente costretta a cedere attivi ed a licenziare personale. Nel 2000, un piano ha reso necessaria una riconcentrazione strategica, la cessione di attivi non strategici e la riduzione dei costi. Alla fine del 2001, l’organico di Bull contava ormai solo 9 500 unità in tutta Europa, invece delle 11 500 persone del 1999. |
2. Le difficoltà di Bull prima del piano di ristrutturazione oggetto della presente decisione
(9) |
Malgrado le misure indicate al considerando 8, il piano è fallito nel 2001. Da un lato, la crisi borsistica dei valori tecnologici ha impedito a Bull di cedere a terzi la divisione Integris, fortemente deficitaria. Dall’altro, la crisi del settore Internet ha pesantemente penalizzato le attività di tecnologie connesse ad Internet. Il crollo del mercato delle telecomunicazioni e l’esplosione della bolla Internet, la forte riduzione dei margini delle imprese, le tensioni internazionali hanno provocato una contrazione della domanda. Le spese delle imprese in computer sono considerevolmente crollate nel 2002 (– 25 % per i server di fascia medio/alta). Il mercato dei servizi ha subito un drastico calo rispetto all’aumento precedente, a causa del problema del passaggio all’anno 2000 e della transizione verso l’euro. Il deterioramento della situazione economica, in seguito agli avvenimenti dell’11 settembre 2001, ha aggravato ulteriormente la situazione di Bull. |
(10) |
Bull da vari anni aveva fortemente investito nelle tecnologie Internet, incentrando le sue offerte commerciali sui concetti di «e-services» e di «net-infrastructure». La crisi del settore Internet ha dimostrato che il gruppo Bull, in questo contesto, ha fatto cattive scelte tecnologiche e si è concentrato su mercati nei quali non ha avuto successo. Del resto Bull ha dimostrato una grave mancanza di coerenza, tra le sue ambizioni in termini di mercati target e di prodotti offerti, da un lato, e gli investimenti di sviluppo tecnologico e le spese commerciali e amministrative realizzate, dall’altro. |
(11) |
Il gruppo, inoltre, ha subito il contraccolpo degli oneri molto elevati connessi ai sistemi di pensionamento dei suoi dipendenti negli Stati Uniti. Secondo le norme americane, l’attivo del bilancio consolidato comprendeva il costo delle pensioni da pagare, che rappresentava l’eccedente di valore degli attivi del fondo pensione (valore di mercato attuale) rispetto al debito attualizzato sulla base delle proiezioni dei diritti a pensione. Nel 2002 Bull ha deciso di trasferire la totalità dei suoi obblighi pensionistici alle società di assicurazione. Assieme al crollo dei valori borsistici, questa decisione si è tradotta in una perdita finanziaria di 87 milioni di EUR per l’insieme degli anni 2002 e 2003. |
(12) |
L’incertezza sulla capacità finanziaria dell’impresa ha provocato una certa reticenza da parte dei clienti a realizzare grandi progetti, in quanto non erano più certi che l’impresa fosse in grado di adempiere i suoi obblighi in futuro. I fornitori hanno imposto condizioni di pagamento più rigorose, proprio mentre Bull non aveva praticamente più accesso alle garanzie bancarie. |
3. Piano di ristrutturazione
(13) |
Il 2 dicembre 2001 è stato nominato un nuovo presidente alla guida di Bull. Il piano di ristrutturazione del gruppo, adottato dal consiglio d'amministrazione nel marzo 2002, comprende una massiccia riduzione delle spese generali e dell’organico e la riorganizzazione delle attività sui punti forti dell’impresa attraverso importanti cessioni di attivi industriali. La strategia di sviluppo si basa su tre assi principali:
|
(14) |
I principi fondamentali dell’aspetto finanziario sono i seguenti:
|
(15) |
Una volta attuato l'insieme di dette misure, il capitale proprio del gruppo Bull dovrebbe ammontare a 59,2 milioni di EUR. Le proiezioni finanziarie associate al piano figurano nella tabella. Tabella
|
4. Descrizione dell’aiuto
(16) |
L'aiuto notificato assumerà la forma di un pagamento da parte dello Stato francese di 517 milioni di EUR, da effettuarsi non prima del 31 dicembre 2004. Tale importo equivale all'aiuto al salvataggio autorizzato dalla decisione 2003/599/CE, inclusi gli interessi maturati dalla data di erogazione nel dicembre 2001 e nel giugno 2002. Il nuovo aiuto sarà effettivamente erogato soltanto una volta effettuato il rimborso da parte di Bull di detto aiuto al salvataggio. In cambio, lo Stato impone una clausola di ritorno in bonis, strutturata sotto forma di versamento allo Stato da parte della società Bull del 23,5 % del suo utile operativo annuo consolidato al lordo delle imposte per un periodo di otto anni a decorrere dall'esercizio chiuso al 31 dicembre 2005. |
(17) |
Secondo le autorità francesi, tale clausola corrisponde in valore attuale a 50-60 milioni di EUR. L'aiuto massimo, di conseguenza, ammonterebbe a 467 milioni di EUR, ossia a circa il 90 % del credito in essere. In tal modo, le autorità francesi cercano di garantire un trattamento analogo a quello dei possessori di obbligazioni convertibili che, anch’essi, rinunciano a circa il 90 % dei loro crediti. |
III. MOTIVI PER AVVIARE IL PROCEDIMENTO DI CUI ALL’ARTICOLO 88, PARAGRAFO 2, DEL TRATTATO
(18) |
La decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato contiene una valutazione preliminare della misura di aiuto fatta, in particolare, alla luce degli orientamenti per gli aiuti di Stato al salvataggio ed alla ristrutturazione di imprese in difficoltà (10) (di seguito «gli orientamenti»). In detta decisione, la Commissione ha espresso il dubbio che il piano garantisca il ripristino della redditività. Gli ultimi dati finanziari mostravano un ripristino della redditività, qualora il piano fosse risanato, ma la Commissione ha ritenuto che un anno fosse un arco di tempo troppo limitato per comprovare il ripristino della redditività. Le previsioni per i mercati in causa non erano molto dettagliate, non avevano tutte lo stesso tenore e sembrava che vari mercati continuassero ad essere difficili, soprattutto a breve termine. Più essenzialmente, l'informazione fornita dalle autorità francesi non permetteva di valutare se Bull fosse in grado di trarre vantaggio da un'eventuale crescita dei mercati, dato che le altre attività industriali del gruppo si basavano prevalentemente sulla fabbricazione di sistemi nei quali la concorrenza era intensa. Inoltre, il progetto di ricapitalizzazione non comportava alcun partner nuovo, oltre agli attori già presenti, che erano France Télécom e NEC. |
(19) |
Visto l'importo elevato dell'aiuto, la Commissione dubitava anche che fossero effettivamente impedite distorsioni indebite di concorrenza, che l'aiuto si limitasse al minimo necessario e che portasse l'impresa a disporre di liquidità eccedentarie che poteva impiegare per attività aggressive atte a provocare distorsioni di mercato e che non sarebbero state connesse al processo di ristrutturazione. Ad esempio, non era chiaro quali sarebbero stati i coefficienti di solvibilità e di liquidità dopo l’erogazione dell'aiuto né come si sarebbero situati rispetto a quelli dei concorrenti sui mercati in questione. |
IV. OSSERVAZIONI DEI TERZI E COMMENTI DELLA FRANCIA
(20) |
La Francia ha trasmesso proiezioni attualizzate per i mercati in causa, precisazioni sui principali concorrenti, sui dati finanziari e sugli eventi degli ultimi mesi, tra cui il successo della ricapitalizzazione. |
(21) |
La Francia sottolinea che l'aiuto è corredato da impegni finanziari importanti da parte di determinati azionisti e di creditori privati. Sotto il profilo della concorrenza, la sopravvivenza di Bull sembra più atta a promuovere la concorrenza sul mercato europeo che ad ostacolarla. La quota di mercato di Bull non permetterebbe al gruppo di svolgere un ruolo di «price leader»; svolgerebbe piuttosto il ruolo di «outsider» utile ad animare la concorrenza. L'attuazione della strategia di Bull, basata su Itanium e l’open source, rafforzerebbe in futuro tale ruolo. |
(22) |
La Francia constata che il miglioramento dei risultati dell'impresa si è confermato durante tutto l’anno 2003 in una congiuntura deteriorata. Le previsioni per il 2004, che ancora una volta si iscrivono in un contesto difficile, indicano un risultato operativo analogo a quello realizzato nel 2003: un EBIT di 17 milioni di EUR e un risultato netto di 2 milioni di EUR per il primo semestre di 2004. Ciò dimostrerebbe che l'impresa è riuscita a ridurre sensibilmente il suo break-even. In tali condizioni, il miglioramento del fatturato scontato a partire dall'anno prossimo, grazie ad una ripresa dei mercati attesa per il 2005, al decollo delle nuove offerte di Bull e ad una situazione finanziaria risanata, si tradurrebbe meccanicamente in un ulteriore progresso della redditività. Del pari, il business plan per il periodo 2004-2007 mostrerebbe che il ripristino della redditività dell'impresa sarebbe duraturo. |
(23) |
Nel fondare il suo sviluppo anche sui server a base d'architettura Intel 64 bit, Bull ha adottato opzioni tecnologiche che corrispondono ai fabbisogni dei clienti per i prossimi anni. Inoltre, l'utilizzazione di questa tecnologia sui server Bull apre nuovi assi di crescita, in particolare nel campo del calcolo scientifico. |
(24) |
In materia di servizi, la strategia di Bull si incentra sull’impiego di tre competenze distinte e su tre settori prioritari. I campi di competenza sono i seguenti: 1) l'integrazione e l’impiego di infrastrutture aperte, 2) la sicurezza dei sistemi d'informazione e 3) la gestione di sistemi distribuiti. I settori prioritari sono quelli cui appartengono i clienti più fedeli di Bull: l’amministrazione pubblica, gli operatori di telecomunicazioni e i servizi pubblci («utilities»). |
(25) |
Queste competenze e queste scelte settoriali sono in perfetta sintonia con le tendenze di fondo del mercato che si possono rilevare nelle analisi degli esperti: ottimizzazione e riduzione dei costi delle infrastrutture (che generano fabbisogni di impiego di infrastrutture aperte), urbanizzazione e consolidamento dei sistemi d'informazione (campi in cui Bull eccelle), amministrazione e securizzazione (nei quali Bull interviene a vari titoli: fornitore di strumenti di crittografia, editore e integratore di software). Bull si è anche posizionato molto rapidamente su taluni mercati emergenti: piattaforme mobili, amministrazione digitale, uso generalizzato dell'identità e della firma digitali. |
(26) |
Dato che il peso di Bull è molto relativo e che la concentrazione sul mercato rilevante è particolarmente forte, l'aiuto a Bull non sarebbe di natura tale da comportare distorsioni indebite di concorrenza. Su determinati mercati specifici, l'offerta di Bull potrebbe essere l’unica alternativa credibile a IBM. Inoltre, la strategia di Bull orientata verso l’open source sarebbe di natura tale da dinamizzare la concorrenza sul mercato dei server nei prossimi anni. |
(27) |
L'aiuto sarebbe limitato al minimo. Il ripristino della redditività dell'impresa comporta inevitabilmente la ricostituzione del capitale proprio, di cui l'aiuto e il disindebitamento costituiscono fattori essenziali. I vari investitori non avrebbero accettato di investire, se una parte del finanziamento necessario al ripristino della redditività dell'impresa fosse stata realizzata mediante prestito. |
(28) |
Bull non dovrebbe disporre di liquidità eccedentarie dopo l’erogazione dell'aiuto. Quest’ultimo dovrebbe permettere di riportare il capitale proprio ad un livello adeguato, ma lungi dall'essere eccessivo, il che confermerebbe il rapporto debito-fondi propri e il rapporto tra copertura dei debiti a breve e attivo circolante, rispetto agli stessi rapporti dei principali concorrenti. |
(29) |
Per il contributo privato al piano di ristrutturazione, sarebbe necessario riunire tre elementi: gli sforzi intrapresi dall'impresa stessa nel 2002-2003, l'aumento di capitale e il contributo dei possessori di obbligazioni convertibili. |
(30) |
La Francia fa presente che ai considerando 60 e 70 della decisione 2003/599/CE, che autorizza il versamento di un aiuto al salvataggio a Bull, la Commissione ha espressamente indicato che la Francia non dovrà concedere aiuti alla ristrutturazione di Bull prima del 31 dicembre 2004. |
(31) |
I rappresentanti dei dipendenti di Bull appoggiano il piano di ristrutturazione e sottolineano l'importanza dell'aiuto ai fini della sopravvivenza della società e degli impieghi esistenti. Essi appoggiano gli elementi apportati dalle autorità francesi ed hanno trasmesso informazioni e riferimenti complementari concernenti in particolare la redditività e la situazione concorrenziale dell'impresa. Le loro osservazioni sono state comunicate alle autorità francesi che le hanno condivise. |
V. VALUTAZIONE DELL’AIUTO
1. Sussistenza dell’aiuto
(32) |
Ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato «sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra gli Stati membri, gli aiuti accordati dagli Stati, ovvero mediante risorse di statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza». |
(33) |
La misura notificata dalla Francia costituisce effettivamente un aiuto ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato. La misura, accordata dallo Stato, sarà finanziata mediante risorse statali a vantaggio di un'impresa ben precisa, ossia Bull. La misura non è conforme al principio dell'investitore privato operante in economia di mercato. In particolare, non si potrebbe sostenere che lo Stato interviene allo stesso titolo e alle stesse condizioni dei possessori di obbligazioni convertibili, dal momento che il credito della Francia concerne un aiuto di Stato al salvataggio, il cui termine di rimborso è già scaduto, e la rinuncia a siffatto credito o la concessione di un nuovo aiuto di importo equivalente a quello dell'aiuto da rimborsare non rientrano nel comportamento di un investitore e non possono quindi essere valutati conformemente al principio dell'investitore privato. Inoltre, la misura notificata differisce nella forma e nelle condizioni dalle misure finanziarie adottate dagli azionisti e dai possessori di obbligazioni convertibili. In ogni caso, la misura notificata non è corredata da impegni finanziari analoghi da parte degli altri azionisti. L'aiuto incide sugli scambi tra Stati membri e falsa o minaccia di falsare la concorrenza, in quanto Bull è una società internazionale i cui prodotti formano oggetto di scambi internazionali. Inoltre, Bull ha concorrenti sul mercato comune, tra cui IBM, Fujitsu/Siemens, Sun e HP. Le autorità francesi non contestano tale valutazione. |
2. La compatibilità dell’aiuto
(34) |
La misura notificata deve essere valutata in quanto aiuto di Stato ad hoc. L'articolo 87, paragrafi 2 e 3, del trattato prevede deroghe all'incompatibilità generale enunciata al paragrafo 1 del medesimo articolo. |
(35) |
Ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato cono compatibili con il mercato comune gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività economiche, sempreché non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse. Su tale base, la Commissione ha adottato orientamenti specifici per valutare gli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese in difficoltà (11). Visti i dati concernenti i fondi propri, è evidente che la società Bull deve essere considerata come una società in difficoltà ai sensi del punto 5, lettera a), degli orientamenti e che, del pari, l’insieme del gruppo è in difficoltà ai sensi dei punti 4-8 di detti orientamenti (12). La Commissione, al termine dell'esame, ritiene che nessun’altra disciplina comunitaria o altra disposizione permetterebbe nella fattispecie di dichiarare l'aiuto compatibile con il mercato comune. La Francia non ha peraltro invocato alcuna altra deroga del trattato e si è esclusivamente basata sugli orientamenti per difendere la compatibilità dell'aiuto in questione. La Commissione ha pertanto valutato l'aiuto alla luce degli orientamenti. |
(36) |
Gli orientamenti stabiliscono che per autorizzare un aiuto alla ristrutturazione debbono essere soddisfatte quattro condizioni cumulative: un piano di ristrutturazione atto a permettere il ripristino della redditività dell’impresa a lungo termine, la prevenzione di indebite distorsioni della concorrenza indotte dall’aiuto, aiuti limitati al minimo e piena attuazione del piano di ristrutturazione. Inoltre sono applicabili il principio «dell'aiuto unico» (una tantum) e quello enunciato nella sentenza «Deggendorf» (13). |
(37) |
Conformemente agli orientamenti, la concessione dell'aiuto è subordinata alla realizzazione di un piano di ristrutturazione che, per tutti gli aiuti individuali, dovrà essere approvato dalla Commissione. Il piano di ristrutturazione, la cui durata deve essere la più limitata possibile, deve permettere il ripristino della redditività a lungo termine dell'impresa entro un lasso di tempo ragionevole, sulla base di ipotesi realistiche circa le condizioni operative future. Gli aiuti alla ristrutturazione devono perciò essere collegati ad un programma di ristrutturazione realizzabile che impegna lo Stato membro. |
(38) |
L'aiuto in causa è collegato al piano di ristrutturazione del marzo 2002 ed in particolare alla parte finanziaria che è stata precisata all’atto della notificazione dell'aiuto. Il piano concerne il periodo che va fino alla fine del 2007, in seguito al quale la situazione finanziaria deve essere ripristinata e la nuova struttura instaurata. La maggior parte delle misure sono già state attuate e la ricapitalizzazione è già stata completata. Ciononostante, il periodo che va fino alla fine del 2007 può essere considerato come un arco di tempo ragionevole e necessario per ristrutturare l'offerta dell'impresa e per adattare le sue attività agli sviluppi sui mercati interessati. |
(39) |
Il piano sembra basarsi su ipotesi realistiche quanto alle condizioni operative future. Esso tiene conto della lenta ripresa dei mercati e non sembra esageratamente ottimistico. Il piano presenta tre possibili scenari per quanto concerne i risultati della ricapitalizzazione, di cui il più ottimistico è il più prossimo al risultato attuale. Il piano sottolinea il ripristino della coerenza tra la strategia dell'impresa, i suoi punti forti, i fabbisogni dei clienti e gli sviluppi tecnologici. Tenuto conto delle incertezze tecnologiche e commerciali, il piano sembra sufficientemente preciso, viste le informazioni supplementari inviate dalle autorità francesi. |
(40) |
Il miglioramento della redditività risulta principalmente da misure interne, in particolare dalla cessazione delle attività «non-core», dalla ristrutturazione dell'offerta e dalla riduzione delle spese generali. |
(41) |
Le difficoltà dell'impresa sono derivate principalmente da cattive scelte tecnologiche e dalla concentrazione su mercati nei quali Bull non ha avuto successo. Tali attività sono state abbandonate, inclusa la rete di servizi in numerosi paesi europei. Varie ragioni, cui imputare perdite specifiche, ad esempio quelle legate ai sistemi di pensionamento, sono di natura tale da non ripetersi. La maggior parte degli alti dirigenti è stata sostituita. Bull si è incentrato sui suoi punti forti. |
(42) |
Per gli anni 2000-2002, il margine lordo rispetto al fatturato oscillava tra il 21 % e il 25 %. Ciononostante, l’insieme delle spese di ricerca e di sviluppo, delle spese commerciali e delle spese amministrative superava il margine lordo di circa 100 milioni di EUR all’anno. Il piano di ristrutturazione prevede un risanamento di tale squilibrio: le spese di ricerca e di sviluppo scendono da 160 milioni di EUR nel 2000 a […]* milioni di EUR previsti per gli anni 2005-2007. Le spese commerciali ed amministrative diminuiscono da 706 milioni di EUR nel 2000 a […]* milioni di EUR previsti per gli anni 2006-2007. Le proiezioni tengono conto di riserve connesse ad eventuali decisioni di giustizia («contingency»). Questa linea aumenta fino al […]* % del fatturato nel 2007. Sulla base di tali proiezioni, l’EBIT futuro è stimato pari al […]* % al netto di «contingency». Le spese attuali per il 2003 e per il primo semestre del 2004 confermano tali proiezioni. Da questo punto di vista, la Commissione ritiene che il piano di ristrutturazione permetta una performance operativa soddisfacente. |
(43) |
In futuro, si prevede che la ripresa della domanda segua un ritmo più moderato di quello registrato nel decennio precedente, per l'effetto congiunto di vari fattori: la diminuzione delle tariffe di comunicazione, lo sviluppo delle reti ad alta velocità di trasmissione, l'espansione delle teleprocedure nel settore pubblico, l'aumento della condivisione via Internet, lo sviluppo della mobilità e la maggiore attenzione per le questioni di sicurezza ed infine la generalizzazione dell’impiego delle tecnologie digitali che sostituiscono ovunque gli strumenti analogici preesistenti. Secondo le ultime previsioni di IDC (International Data Corporation) per gli anni 2003-2007, il mercato europeo dei server dovrebbe aumentare in volume del 44 % e quello dei server di fascia media e alta del 39 %. Il mercato dei server a base di componenti Intel 64 bit, che costituisce un asse principale dello sviluppo di Bull, dovrebbe espandersi considerevolmente. Infatti, si stima che il mercato sarà di circa 2,4 miliardi di USD nel 2007, il che rappresenterebbe il 16 % del mercato dei server (contro meno dell’1 % nel 2003). |
(44) |
IDC, in uno studio che risale al dicembre 2002, prevede nell’Europa occidentale un aumento del 30 % delle spese delle imprese nei servizi e di circa il 20 % nei server fino al 2006. Le previsioni più recenti di Gartner (novembre 2003) per i servizi nell’Europa occidentale indicano un aumento del 3 % nel 2004 ed un tasso di crescita medio annuo del 6,2 % tra il 2002 e il 2007. Per i server, la crescita sarà differenziata soprattutto in funzione delle tecnologie impiegate; in particolare, i componenti Intel Itanium, che costituiscono la base della nuova offerta di server di Bull e che hanno cominciato ad essere utilizzati nel 2003, dovrebbero realizzare un fatturato di 8 miliardi di EUR nel 2008. Il mercato dei servizi è alquanto frazionato, molto concorrenziale e in permanente ristrutturazione, ma nel medio/lungo termine la crescita sarà più rapida di quella del mercato dei prodotti. Concludendo, le condizioni dei mercati in questione non sono tali da rimettere in discussione il ripristino della redditività e rendono possibile l'aumento della quota dei servizi nelle vendite totali ed il margine lordo, secondo quanto previsto nel piano di ristrutturazione. |
(45) |
Vari studi confermano le proiezioni di crescita nelle nicchie che interessano Bull e le opportunità nelle tecnologie prescelte (14). |
(46) |
Il parco dei grandi server, i GCOS, presso i clienti attuali costituisce un importante filone da sfruttare. Ciononostante, dopo il […]*, la sostituzione dei GCOS sarà in gran parte ultimata e Bull dovrà far fronte ai suoi concorrenti e realizzare le sue ambizioni, anche se modeste, in altre condizioni. In tale contesto, la Commissione ha formulato le osservazioni riportate, in particolare, ai considerando da 47 a 54. |
(47) |
Avendo optato per le soluzioni a base di architettura Intel 64 bit, per programmi open source e per lo sfruttamento della standardizzazione dei componenti («commoditisation»), Bull sembra aver effettuato la svolta tecnologica corretta corrispondente agli sviluppi sul mercato e ai fabbisogni dei suoi clienti. Tali sviluppi aumenteranno l'intensità della concorrenza sui mercati dei server e sui contratti di servizi, ma grazie alla sua dimensione, Bull è in grado di investire somme non trascurabili nella R&S e di offrire una gamma più ampia e coerente delle start-up e piccole imprese più specializzate. La sua dimensione potrebbe inoltre assicurare al gruppo Bull una certa credibilità presso i clienti che annettono un'importanza strategica alla scelta del loro fornitore di server. Invece, i giganti, tra cui IBM, HP e Dell, sono piuttosto specializzati nei prodotti di grande serie, il cui campo di applicazione è più ampio e nel quale i clienti non hanno lo stesso bisogno di prodotti «su misura». |
(48) |
Il piano s'incentra sui settori nei quali i clienti sono i più fedeli: il settore pubblico, la difesa e la sicurezza, nonché gli operatori di telecomunicazioni. Bull non ha altre ambizioni, oltre a quella di essere un «niche player». |
(49) |
L'introduzione sul mercato della nuova gamma di server NovaScale, per sostituire i sistemi GCOS, è stata valutata in maniera positiva da esperti indipendenti (15). Bull vi ha infatti realizzato importanti vendite di riferimento e si ritiene che questa linea di prodotti dovrebbe differenziarsi dai prodotti concorrenti in termini di costo, affidabilità, facilità d'impiego e adattabilità di dimensione. |
(50) |
La ristrutturazione di Bull permetterà al gruppo di ritrovare una certa coerenza tra know-how, offerta, organizzazione e obiettivi a breve termine. Una causa importante delle sue difficoltà era stata infatti l'assenza di siffatta coerenza. Il ringiovanimento dell'organico, in gran parte realizzato nel 2002, e la gamma sostanziale di partenariati strategici dovrebbero assicurare al gruppo gli atout tecnologici futuri. |
(51) |
Il ruolo previsto per la nuova linea di server a base di processori Intel, soprattutto il processore 64 bit, è molto importante: nel 2007, il fatturato dovrebbe corrispondere al […]* % delle vendite totali, con un margine lordo del […]* %. Poiché non si tratta più di una tecnologia «ad assetto proprietario», è logico che questo margine non corrisponda al livello dei margini sui vecchi server, i GCOS. I server a 64 bit permettono di sostenere sistemi più complessi e più ampi, ma evidentemente sono più costosi dei server «standard» a 32 bit. Bull cercherà di conquistare la fiducia dei clienti attraverso la qualità tecnica dei suoi server a 64 bit, aggiungendovi la sua offerta di servizi, di cui sono riconosciute le competenze specializzate, per detti prodotti. Bull istituirà una forma di cooperazione tra le sue equipe e quelle dei clienti. La Commissione riconosce che tale strategia è coerente con la concentrazione di Bull su determinati settori. |
(52) |
Quanto al segmento dei servizi, è bene citare alcune conclusioni del summenzionato rapporto Forrester (16). Nel campo dei servizi «open source», Bull è considerato di gran lunga più esperto degli altri generalisti globali, tra cui IBM. Tra questi ultimi e quelli di medie dimensioni Bull è l’unico che disponga di una copertura tecnologica completa. Il rapporto cita soltanto un piccolo specialista di open source avente la stessa copertura. |
(53) |
Il progetto di ricapitalizzazione non comporta alcun partner industriale nuovo oltre agli attori già presenti, che sono France Télécom e NEC. Tuttavia la partecipazione di Debeka, compagnia di assicurazioni, conferma la strategia di focalizzazione su un numero ridotto di settori. Peraltro Bull dispone di vari partenariati ed è impegnato in numerosi progetti di sviluppo di tecnologie chiave per le attività future. Infine, a titolo indicativo, si deve citare la firma di un primo contratto «Original Equipment Manufacturer» con Kraftway, il costruttore russo leader sui server a base Intel. Un altro accordo concerne la distribuzione di server in Cina. |
(54) |
Concludendo, la Commissione ritiene che il piano di ristrutturazione permetta a Bull di posizionarsi in maniera soddisfacente. Nonostante i rischi tecnologici e commerciali inerenti ai mercati in questione, la Commissione ritiene che il ripristino della redditività sia sufficientemente garantito. |
(55) |
Gli aiuti alla ristrutturazione, per essere autorizzati dalla Commissione, devono soddisfare una seconda condizione che consiste nell’adozione di misure in grado di controbilanciare per quanto possibile gli eventuali effetti negativi che gli aiuti potrebbero avere sui concorrenti. |
(56) |
Come è stato sottolineato dalla Francia, le quote di mercato di Bull nel campo dei servizi e nel campo dei server sono molto modeste. Nel campo dei server, il mercato geografico di riferimento deve essere considerato come mondiale o perlomeno europeo. Nel 2002, sull’insieme del mercato dei server della Comunità a quindici, Bull deteneva una quota di mercato del 3 %. Sul segmento dei server di fascia media e alta, Bull aveva conservato una posizione valutata pari a circa il 5 %, ben lungi dai principali concorrenti che sono IBM (40 %), HP-Compaq (24 %), Sun (17 %) e Fujitsu (9 %). Nel segmento di fascia alta, la quota di mercato sarà più elevata. Infatti Bull vuole posizionarsi come leader europeo delle soluzioni a base di architettura Intel 64 bit e di software open source sui mercati in questione. Il mercato dei server a base di architettura Intel 64 bit è stimato pari a circa 2,4 milioni di USD nel 2007, il che rappresenterebbe il 16 % del mercato dei server (rispetto a meno dell’1 % nel 2003). |
(57) |
Nel campo dei servizi, esistono indicazioni secondo cui il mercato geografico di riferimento deve essere considerato come mercato europeo, benché non si possa escludere l’esistenza di mercati regionali o nazionali. Sul mercato dei servizi della Comunità a quindici, Bull, nel 2002, deteneva una quota di mercato pari a circa lo 0,4 % e dopo il 2002, Bull si è ulteriormente concentrato sui servizi di infrastruttura e su altri aspetti specifici, subendo notevoli riduzioni del fatturato nei servizi. In uno studio del settembre 2003, pubblicato dall’Institut Gartner, Bull non figura tra i primi dieci concorrenti sul mercato mondiale dei servizi informatici e nel 2002 è soltanto al ventiduesimo posto sul mercato europeo. Inoltre, questo mercato è estremamente concorrenziale, il che ha permesso, ad esempio, l’autorizzazione da parte della Commissione delle operazioni di concentrazione riguardanti vari concorrenti di Bull [HP-Compaq (17), Cap Gemini-Transiciel (18), ATOS Origin-SEMA (19)], dal momento che dette concentrazioni non pregiudicherebbero le condizioni di concorrenza sul mercato dei servizi informatici. |
(58) |
Evidentemente la presenza di Bull è più importante in determinate aree geografiche, in particolare in Francia. Ma la concorrenza continua ad essere intensa, ivi compreso a livello di dette aree geografiche. |
(59) |
Per determinati segmenti del mercato dei server in Europa, la sopravvivenza di Bull è piuttosto tale da dinamizzare la concorrenza sul mercato, in particolare nei segmenti in cui la posizione di IBM è preponderante. Nel segmento dei sistemi ad alta intensità di trasmissione, ad esempio, l’offerta di Bull sembra costituire l’unica alternativa ad IBM per tutti i clienti che non possono facilmente migrare verso soluzioni Sun, HP o Wintel (banche, compagnie assicurative, organismi sociali, amministrazioni sociali, ecc.). […]* mostra che questo tipo di clienti intende preservare la sopravvivenza dell’offerta di Bull. Si tratta, ciononostante, di mercati di nicchia molto specifici e la sopravvivenza di Bull incide scarsamente, ai fini della concorrenza, sul segmento di server di fascia alta nel loro insieme. |
(60) |
La Commissione tiene anche conto del fatto che la strategia di Bull è orientata verso l’open source. Del resto la maggior parte dei concorrenti sono allo stesso tempo partner in vari progetti di sviluppo. Nessun concorrente si è espresso in merito a distorsioni di concorrenza in occasione dell’avvio del procedimento. |
(61) |
Non è prevista alcuna operazione di espansione esterna, a parte l’acquisizione di «materia grigia», che corrisponde alle pratiche frequenti nel settore. Bull ritiene che qualsiasi acquisto importante sia contrario alla strategia del piano di ristrutturazione e causerebbe problemi d’integrazione. |
(62) |
Bull ha ceduto attivi importanti. Sul segmento dei prodotti, Bull ha ceduto l’insieme delle attività riguardanti i distributori automatici, i terminali di pagamento, le carte microchip e una buona parte dei programmi di middleware. Sul mercato dei servizi, Bull ha ceduto la maggior parte della sua rete commerciale fuori della Francia e dell’Italia attraverso la vendita della sua divisione Integris a Steria. Il piano di ristrutturazione prevede la focalizzazione sulle attività di base. Ciò limita anche l’impatto negativo dell’aiuto sulla concorrenza tra Stati membri. In tale contesto è importante che questa strategia, prevista nel piano di ristrutturazione, sia effettivamente attuata. |
(63) |
Visto quanto sopra, la Commissione ritiene che siano evitate indebite distorsioni della concorrenza. La posizione di Bull sui mercati in questione, unitamente al rispetto del piano di ristrutturazione e alla focalizzazione sulle attività di base già effettuate, non rendono necessarie contropartite addizionali. |
(64) |
Perché l’aiuto possa essere autorizzato, occorre che sia soddisfatta una terza condizione, la quale prevede che l’importo e l’intensità dell’aiuto siano limitati al minimo indispensabile per consentire la ristrutturazione, in funzione delle disponibilità finanziarie dell’impresa, dei suoi azionisti e del gruppo di cui fa parte. I beneficiari dell’aiuto devono contribuire in maniera significativa al piano di ristrutturazione con fondi propri. In tutti i casi deve essere dimostrato alla Commissione che l’aiuto serve solo al ripristino della redditività dell’impresa e che non permetterà al beneficiario, durante la realizzazione del piano di ristrutturazione, di sviluppare la propria capacità di produzione. |
(65) |
Il contributo del beneficiario e dei suoi azionisti è considerevole. Dal 31 dicembre 2001 Bull ha contribuito alla ristrutturazione con 160 milioni di EUR provenienti da cessioni di attivi «non-core business» nel 2002 e nel primo semestre del 2003. Inoltre aveva riservato per le azioni di ristrutturazione 94 milioni di EUR provenienti da capitale liquido disponibile al 31 dicembre 2001 (20). Gli azionisti esistenti e quelli nuovi hanno contribuito alla ricapitalizzazione con 44,2 milioni di EUR, il che costituisce un contributo notevole. Il fatto che la sottoscrizione del capitale provenga in parte da imprese che hanno creato partenariati con Bull (France Télécom, NEC), da clienti (Debeka) e da quadri dirigenti del gruppo Bull nulla toglie a tale constatazione. La Commissione può tener conto anche del capitale apportato in occasione dell’esercizio da parte dei vecchi possessori di obbligazioni convertibili dei loro buoni di sottoscrizione di azioni per un importo pari a 17 milioni di EUR, dato che non erano obbligati a scegliere tale opzione. |
(66) |
I coefficienti di solvibilità e liquidità, una volta erogato l’aiuto e qualora l’aiuto sia considerato come un debito, si situano a livelli analoghi a quelli dei concorrenti. Il risanamento finanziario permetterà innanzi tutto di ottenere garanzie bancarie per le attività correnti. Infatti, è previsto che Bull continui a ricorrere al finanziamento esterno a breve termine basato sulla cartolarizzazione dei suoi crediti, per un volume tra […]* e […]* milioni di EUR. Tenuto conto dei rischi inerenti ai mercati e dato che la strategia di Bull è quella di «niche player», sembra poco verosimile che le istituzioni finanziarie si mostrino disposte a concedere nuove linee di credito per attività aggressive che non sarebbero collegate al processo di ristrutturazione. |
(67) |
Secondo le autorità francesi, con un aiuto più ridotto, gli altri partner non avrebbero accettato di investire e i possessori di obbligazioni convertibili non avrebbero accettato di scambiare i loro titoli di credito contro nuovi titoli. Per quanto concerne la principale alternativa proposta da un fondo d’investimento americano, che non è stata scelta, le autorità francesi hanno spiegato in maniera soddisfacente che non avrebbe richiesto un aiuto meno elevato. Il fondo prevedeva un conferimento di capitale più elevato di quello di 33 milioni di EUR previsto dal gruppo di investitori, ma la garanzia a concorrenza di 11 milioni di EUR da parte dei possessori di obbligazioni convertibili copre la differenza. |
(68) |
Concludendo, la Commissione ritiene che l’aiuto non consenta all’impresa di disporre di liquidità eccedentarie che potrebbe dedicare ad attività aggressive atte a provocare distorsioni sul mercato, che non sarebbero collegate al processo di ristrutturazione. |
(69) |
Onde evitare qualsiasi sostegno indebito, il punto 48 degli orientamenti precisa che gli aiuti alla ristrutturazione sono da concedersi una sola volta. Se l’impresa abbia già usufruito in passato di un aiuto di Stato alla ristrutturazione, qualora siano trascorsi meno di dieci anni dal termine del periodo di ristrutturazione, la Commissione di regola non autorizzerà la concessione di un nuovo prestito alla ristrutturazione, salvo circostanze eccezionali, imprevedibili e non imputabili all’impresa. Gli aiuti notificati nel caso di specie saranno erogati non prima del 31 dicembre 2004. Nel 1993 e 1994 lo Stato francese ha accordato aiuti alla ristrutturazione di Bull, che sono stati approvati dalla Commissione alla fine del 1994. Ciononostante il piano di ristrutturazione in causa riguardava un arco di tempo che andava fino alla fine del 1995. La decisione 2003/599/CE, mediante la quale la Commissione ha autorizzato l’aiuto al salvataggio (21), che al considerando 60 indica la data del 31 dicembre 2004 come la data a partire dalla quale può essere concesso un nuovo aiuto alla ristrutturazione, è errata su tale punto. Nel caso di specie non è ancora scaduto il termine di dieci anni. |
(70) |
Tuttavia, il principio dell’aiuto unico non può essere applicato in maniera assoluta. Come ha sentenziato la Corte (22), certamente nel quadro del trattato CECA, ma a maggior ragione anche nel quadro del trattato CE, le norme in materia di aiuti sono intese ad attribuire alla Commissione i poteri necessari per far fronte a situazioni impreviste, tenendo conto della continua evoluzione delle condizioni di mercato. Difatti l’applicazione indiscriminata del principio «una tantum» limiterebbe in maniera eccessiva la categoria degli aiuti suscettibili di essere ritenuti necessari e non consentirebbe alla Commissione di verificare, in ciascun caso particolare, se un progetto di aiuto alla ristrutturazione sia indispensabile ai fini della realizzazione degli obiettivi del trattato. Del pari, la Commissione non può in principio basarsi esclusivamente sull’esistenza di una decisione precedente per rifiutare un aiuto successivo allo stesso beneficiario (23). |
(71) |
È in tale contesto che gli orientamenti precisano la possibilità di derogare al principio dell’aiuto una tantum in presenza di circostanze eccezionali, imprevedibili e non imputabili all’impresa. A questo proposito occorre osservare che benché la crisi nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione del 2001 non sia stata né eccezionale né imprevedibile, la sua ampiezza, soprattutto per il segmento delle tecnologie connesse ad Internet e alle telecomunicazioni, era eccezionale, imprevedibile e non imputabile a Bull. Un’altra considerazione di cui tener conto nel caso di specie è la grandissima rapidità degli sviluppi tecnologici nel settore in questione. |
(72) |
Va peraltro sottolineato a questo proposito che Bull e lo Stato francese avevano scrupolosamente rispettato il piano di ristrutturazione precedente, in particolare la privatizzazione, il partenariato con NEC e France Télécom e la cessione di vari attivi, quale proposto da un esperto indipendente e sottoscritto dalla Commissione e che detto piano non poteva prevedere le difficoltà attuali. Infatti, all’epoca, le difficoltà finanziarie erano in gran parte connesse a divisioni e filiali che sono state cedute nell’ambito del piano di ristrutturazione, in particolare Zenith Data Systems nel settore dei microcomputer e la divisione OSS. Vi è stata effettivamente una prima ristrutturazione di Bull nel cui ambito l’impresa ha cercato di adattarsi al suo ambiente. La diminuzione dell’organico dell’impresa rispecchia questo cambiamento radicale: da 44 500 persone nel 1990, era sceso a 24 000 unità nel 1995 e a 11 500 nel 1999. Le difficoltà attuali, quali descritte ai considerando da 9 a 12, differiscono nella loro natura da quelle che hanno portato alle ristrutturazioni nel 1993-1995. |
(73) |
Ne consegue che nel caso di specie, la ratio del principio dell’aiuto una tantum, ossia di evitare qualsiasi tipo di sostegno indebito, è rispettata. Lo Stato non ha mantenuto artificiosamente in vita Bull, malgrado il carattere ricorrente delle sue difficoltà. Al contrario, l’aiuto che forma oggetto della presente decisione mirava a far fronte a difficoltà di carattere nuovo. |
(74) |
Va inoltre precisato che il termine di dieci anni è quasi raggiunto. |
(75) |
Concludendo, nelle circostanze specifiche, la Commissione ritiene che il criterio dell’aiuto una tantum non osti all’autorizzazione dell’aiuto notificato. |
(76) |
Secondo la sentenza «Deggendorf» della Corte (24), quando la Commissione esamina la compatibilità di un aiuto con il mercato comune deve prendere in considerazione tutti gli elementi rilevanti, in particolare l’eventuale effetto cumulato di tale aiuto e di altri aiuti che non sono stati rimborsati. Nella fattispecie, Bull fruisce dell’aiuto al salvataggio la cui autorizzazione era condizionata al rimborso del medesimo da parte di Bull al più tardi entro il 17 giugno 2003. Secondo le autorità francesi, l’aiuto notificato sarà erogato soltanto dopo l’avvenuto rimborso dell’aiuto al salvataggio. In tali condizioni il principio «Deggendorf» è rispettato, ma la Commissione deve tuttavia accertarsi che tale sia effettivamente il caso. |
(77) |
Conformemente al punto 43 degli orientamenti, il piano di ristrutturazione presentato alla Commissione, quale precisato e completato, deve essere rispettato integralmente. |
(78) |
Conformemente ai punti 45 e 46 degli orientamenti, devono essere trasmesse alla Commissione relazioni annuali. |
VI. CONCLUSIONE
(79) |
La Commissione ritiene che l’aiuto alla ristrutturazione in favore della società Bull, notificato dalla Francia, possa essere dichiarato compatibile con il mercato comune, purché siano soddisfatti tutti gli impegni assunti dalla Francia e tutte le condizioni imposte, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
L’aiuto di Stato, cui la Francia intende dare esecuzione in favore della società Bull, che consiste nel versamento di 517 milioni di EUR, corredato da una clausola di ritorno in bonis, è compatibile con il mercato comune fatte salve le condizioni di cui all’articolo 2.
Articolo 2
1. Il piano di ristrutturazione di Bull, quale comunicato alla Commissione dalla Francia, è eseguito integralmente.
2. L’aiuto di cui all’articolo 1 non sarà versato prima del rimborso dell’aiuto al salvataggio autorizzato con decisione della Commissione 2003/599/CE. L’aiuto sarà versato non prima del 31 dicembre 2004.
3. La Francia invia alla Commissione una relazione annuale sull’attuazione del piano di ristrutturazione per il periodo che si conclude alla fine del 2007.
Articolo 3
La Francia informa la Commissione, entro due mesi dalla notificazione della presente decisione, dei provvedimenti adottati per conformarvisi.
Articolo 4
La Repubblica francese è destinataria della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 1o dicembre 2004.
Per la Commissione
Neelie KROES
Membro della Commissione
(1) GU C 102 del 28.4.2004, pag. 12.
(2) GU L 209 del 19.8.2003, pag. 1.
(3) Causa registrata con il n. C-504/03.
(4) Cfr. nota 1.
(5) http://www.bull.com
(6) GU L 386 del 31.12.1994, pag. 1.
(7) Cfr. la decisione 2003/599/CE per ulteriori dettagli sul piano di ristrutturazione.
(8) Parti del testo sono state omesse per non svelare informazioni riservate; le parti in questione sono indicate mediante parentesi quadre e un asterisco.
(9) Utile al lordo di interessi e imposte (Earnings before interest and taxes)
(10) GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.
(11) È stata recentemente pubblicata una nuova versione degli orientamenti (GU C 244 dell'1.10.2004, pag. 2). Conformemente al punto 103 di questa nuova versione, l'aiuto, nella fattispecie, deve essere esaminato in base ai criteri in vigore al momento della notificazione dell'aiuto, ossia gli orientamenti del 1999.
(12) Dal 2001 il capitale proprio è negativo: alla fine del 2003 era pari a – 726 milioni di EUR. Le perdite registrate nel 2000, 2001 e 2002 ammontavano a 243 milioni di EUR, 253 milioni di EUR e 548 milioni di EUR.
(13) Sentenza del 15 maggio 1997 nella causa C-355/95, Textilwerke Deggendorf GmbH/Commissione e Germania, Raccolta 1997, pag. I-2549.
(14) Ad esempio: Forrester, Market overview — Exploiting open source in Europe, 22.6.2004.
(15) Cfr. The Clipper Group Navigator, Bull transitions GCOS 8 to Open Systems — Novascale 9000 to the Rescue, 15.10.2003, e IDC, Vendor needs and Strategies, Bull fills out Novascale line — targets commercial and High-Performance Computing (HPC) Customers in 2004, aprile 2004. IDC, ad esempio, conclude che «l'introduzione dei server NovaScale da parte di Bull nel 2003 ha permesso al gruppo di migliorare il suo approccio rispetto al mercato dei computer di fascia alta, cui si era precedentemente interessato. Durante lo scorso anno ha conquistato un numero elevato di clienti di riferimento in questo settore. (…) L’aggiunta del sistema operativo per il server Microsoft Windows 2003 e del server SQL, nonché del nuovo software ISV, in particolare da parte di Oracle, SAP e BEA, permetterà al gruppo Bull di soddisfare la crescita prevista della domanda di applicazioni commerciali di fascia alta in un mercato europeo in fase di ripresa».
(16) Cfr. nota 12.
(17) Decisione della Commissione, del 31 gennaio 2002, che dichiara la compatibilità con il mercato comune di una concentrazione (caso N IV/M.2609 — HP/Compaq) in base al regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (GU C 39 del 13.2.2002, pag. 23).
(18) Decisione della Commissione, del 24 novembre 2003, che dichiara la compatibilità con il mercato comune di una concentrazione (caso N IV/M.3307 — Cap Gemini/Transiciel) in base al regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (GU C 295 del 5.12.2003, pag. 16).
(19) Decisione della Commissione, del 10 novembre 2003, che dichiara la compatibilità con il mercato comune di una concentrazione (caso N IV/M.3295 — Atos Origin/Sema Group) in base al regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (GU C 295 del 5.12.2003, pag. 16).
(20) Questo importo non include l’anticipazione dello Stato accordata a fine dicembre 2001 né le risorse che Bull ha potuto generare grazie a tale anticipazione.
(21) Cfr. nota 7.
(22) Sentenza del 23 novembre 2000 nella causa C-441/97 P, Wirtschaftsvereinigung Stahl e.a./Commissione, punto 55, Raccolta 2000, pag. I-10293.
(23) Conclusioni dell’avvocato generale Jacobs nella causa C-110/02, Commissione/Consiglio, punto 43 (non ancora pubblicata nella Raccolta).
(24) Cfr. nota 11.