Risoluzione del Consiglio del 21 gennaio 2002 sullo sviluppo del settore audiovisivo
Gazzetta ufficiale n. C 032 del 05/02/2002 pag. 0004 - 0006
Risoluzione del Consiglio del 21 gennaio 2002 sullo sviluppo del settore audiovisivo (2002/C 32/04) IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, 1. RICORDANDO che la Comunità tiene conto degli aspetti culturali nell'azione che essa svolge nel quadro delle disposizioni del trattato che istituisce la Comunità europea, al fine di tutelare e di promuovere, in particolare, la diversità delle sue culture; 2. RICORDANDO il protocollo del trattato di Amsterdam sul sistema di radiodiffusione pubblica negli Stati membri e la risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio del 25 gennaio 1999, sulle emissioni di servizio pubblico(1); 3. RICORDANDO le conclusioni della "Conferenza europea sull'audiovisivo" organizzata a Birmingham dal 6 all'8 aprile 1998 e riguardante le "Sfide e possibilità dell'era digitale", durante la quale è stata sottolineata la necessità di cambiamenti strutturali a favore di una competitività a livello internazionale del settore audiovisivo mediante politiche europee e nazionali complementari; 4. RICORDANDO le conclusioni del Consiglio del 27 settembre 1999 concernenti i risultati della consultazione pubblica relativa al Libro verde sulla convergenza, in particolare dove, in linea generale, si afferma la necessità, per quanto riguarda il ruolo della regolamentazione, di continuare a soddisfare una serie di obiettivi di interesse pubblico (come la tutela dei minori e della dignità dell'uomo, la diversità culturale e linguistica e il pluralismo), pur riconoscendo la necessità di promuovere gli investimenti, soprattutto nei nuovi servizi audiovisivi; 5. RICORDANDO che il mandato conferito alla Commissione nel Consiglio del 26 ottobre 1999 prevede che "nei prossimi negoziati dell'OMC l'Unione si adoprerà per garantire, come nell'Uruguay Round, la possibilità per la Comunità e i suoi Stati membri di mantenere e sviluppare la loro capacità di definire e attuare politiche culturali e audiovisive volte a preservare la loro diversità culturale"; 6. RICORDANDO l'importanza dell'iniziativa eEurope e le conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23-24 marzo 2000; 7. RICORDANDO le conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio del 26 giugno 2000 relative alla comunicazione della Commissione sui principi e orientamenti per la politica audiovisiva della Comunità nell'era digitale(2), in particolare dove "si sottolinea ancora una volta l'importanza fondamentale dei contenuti europei e, di conseguenza, la necessità di mantenere e promuovere misure di sostegno, tenendo presente la necessità di incoraggiare la complementarità e la sinergia tra le misure nazionali e comunitarie, nonché di salvaguardare la diversità culturale" e dove si invita la Commissione "a individuare e promuovere misure per incentivare la competitività dell'industria europea dei contenuti nell'era digitale, soprattutto promuovendo nel contempo la sinergia tra i pertinenti strumenti comunitari."; 8. RICORDANDO la risoluzione del Consiglio del 12 febbraio 2001 sugli aiuti nazionali ai settori del cinema e dell'audiovisivo(3); 9. RICORDANDO l'auspicio espresso nella riunione di esperti svoltasi a Mons il 5 e 6 ottobre 2001, che cioè l'audiovisivo europeo assuma una dimensione di rilievo nello spazio audiovisivo mondiale; RIBADISCE che: a) l'audiovisivo ha essenzialmente una dimensione culturale ed è espressione di creatività, ed in particolare di identità, mezzo fondamentale di promozione della democrazia, ma anche un'attività economica sempre più importante; sulla scia dell'evoluzione tecnologica, tale settore è destinato a svilupparsi ulteriormente, sia sul piano quantitativo, sia su quello qualitativo; b) la Comunità europea e gli Stati membri devono incoraggiare, nel rispetto della diversità culturale e del pluralismo linguistico, la creazione di condizioni per dar vita a un settore audiovisivo competitivo, fra l'altro migliorando la circolazione delle opere europee; c) occorre sviluppare, sia a livello nazionale che comunitario, gli investimenti nel settore della produzione cinematografica e audiovisiva; CONSTATA tuttavia che in Europa il settore audiovisivo è caratterizzato, sul piano culturale, dalla diversità e, su quello economico, dalla frammentazione del mercato interno; SOTTOLINEA pertanto l'opportunità, nell'attuazione dell'azione della Comunità, di prendere in considerazione tali caratteristiche eccezionali tenendo conto essenzialmente della dimensione culturale, senza trascurare la politica di concorrenza e l'attività industriale necessaria allo sviluppo del settore audiovisivo; SOTTOLINEA l'importanza della radiodiffusione pubblica e la incoraggia a continuare a contribuire significativamente alla promozione del settore audiovisivo, tra l'altro partecipando attivamente allo sviluppo dei nuovi servizi digitali, che consentono di facilitare l'accesso di tutti i cittadini alla società dell'informazione; SI RALLEGRA per: a) le azioni, le misure e i programmi audiovisivi sviluppati dall'Unione europea, segnatamente il programma Media Plus; b) l'adozione, da parte della Commissione, di una comunicazione su taluni aspetti giuridici riguardanti le opere cinematografiche e le altre opere audiovisive, in cui sono stabilite talune iniziative volte a migliorare sia la competitività, sia la diversità culturale del settore e che precisa l'applicazione delle regole di concorrenza agli aiuti concessi dalle autorità nazionali, regionali e locali per sostenere la produzione e la distribuzione audiovisiva, accrescendo in tal modo la certezza del diritto per gli Stati membri e le imprese; c) il calendario d'azione della Commissione previsto nella comunicazione su taluni aspetti giuridici riguardanti le opere cinematografiche e le altre opere audiovisive del 26 settembre 2001; d) le nuove iniziative adottate dalla Commissione e dalla Banca europea per gli investimenti al fine di realizzare nuovi strumenti finanziari e bancari al servizio del settore audiovisivo nel quadro di "i2i audiovisivo"; e) l'intenzione della Commissione, espressa nella comunicazione, di svolgere uno studio sull'individuazione e la valutazione dei flussi finanziari in seno all'industria cinematografica europea, allo scopo di valutare i fattori chiave che determinano le caratteristiche economiche dell'industria audiovisiva; INVITA la Commissione e gli Stati membri nel quadro delle rispettive competenze giuridiche e finanziarie: a) a studiare, nel settore del cinema e dell'audiovisivo, misure che permettano di favorire la complementarità dei mezzi finanziari: i) della Comunità e delle altre istituzioni finanziarie europee; ii) del settore privato; iii) degli Stati membri; iv) degli enti locali e regionali; b) a esaminare la possibilità di una cooperazione che permetta lo scambio di conoscenze e la formulazione di strategie a lungo termine per il settore audiovisivo; c) a incoraggiare: i) lo sviluppo e il maggior utilizzo degli strumenti bancari e finanziari; ii) il miglioramento della conoscenza reciproca e della consulenza dei settori audiovisivo e bancario; iii) il settore audiovisivo a continuare ad autopromuoversi presso i settori bancario e finanziario; iv) l'analisi d'impatto dei regimi fiscali sullo sviluppo del settore audiovisivo; d) a proseguire il loro dialogo multilaterale sui problemi pertinenti connessi con gli aiuti di Stato alla produzione cinematografica e televisiva. INVITA la Commissione: a) a proseguire ed accrescere l'efficacia del suo contributo allo sviluppo del settore audiovisivo basato su un approccio che integri la dimensione culturale, concorrenziale e industriale del settore; b) a considerare l'importanza e il ruolo degli aiuti pubblici - che possono contribuire ad aprire un mercato dell'audiovisivo europeo e a svilupparne il tessuto industriale - e a prendere tutte le iniziative che consentano agli Stati membri di scegliere, prevedere e instaurare dei sistemi di aiuto al settore nel rispetto delle disposizioni del trattato; c) a promuovere le discussioni tra professionisti e autorità competenti nel settore della protezione del patrimonio audiovisivo e della classificazione delle opere audiovisive, indipendentemente dal relativo supporto; d) a studiare i mezzi migliori affinché l'audiovisivo europeo occupi una posizione di maggior rilievo sul piano mondiale nel rispetto della diversità culturale; INVITA gli Stati membri: 1) a cooperare con la Commissione e i professionisti per elaborare un inventario, in seno agli Stati membri, delle attuali misure in materia di deposito, registrazione e classificazione delle opere audiovisive e sviluppare mezzi di cooperazione e di scambio di esperienze; 2) a valutare l'ipotesi di ratificare quanto prima la convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione del patrimonio audiovisivo; 3) ad accordare particolare attenzione all'esigenza che gli incentivi finanziari specificamente destinati alla produzione e alla coproduzione audiovisiva, se previsti, avvantaggino in special modo opere che presentino un effettivo interesse per il settore audiovisivo europeo. (1) GU C 30 del 5.2.1999, pag. 1. (2) GU C 196 del 12.7.2000, pag. 1. (3) GU C 73 del 6.3.2001, pag. 3.