Risoluzione del Consiglio del 12 febbraio 2001 sugli aiuti nazionali ai settori del cinema e degli audiovisivi
Gazzetta ufficiale n. C 073 del 06/03/2001 pag. 0003 - 0004
Risoluzione del Consiglio del 12 febbraio 2001 sugli aiuti nazionali ai settori del cinema e degli audiovisivi (2001/C 73/02) IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, 1. RICORDANDO che la Comunità tiene conto degli aspetti culturali nell'azione che svolge a norma di altre disposizioni del trattato, in particolare al fine di rispettare e promuovere la diversità delle sue culture; 2. RICORDANDO che gli aiuti volti a promuovere la cultura e la salvaguardia del patrimonio, purché non alterino le condizioni degli scambi e della concorrenza nella Comunità in maniera contraria all'interesse comune, possono essere considerati compatibili con il mercato comune; 3. RICORDANDO i poteri della Commissione in virtù dell'articolo 88 del trattato; 4. RICORDANDO il protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, allegato al trattato; 5. SOTTOLINEANDO che il mandato conferito alla Commissione dal Consiglio "Affari generali" del 26 ottobre 1999 indica che "Nei prossimi negoziati dell'OMC l'Unione si adopererà per garantire, come nell'Uruguay Round, la possibilità per la Comunità e i suoi Stati membri di mantenere e sviluppare la loro capacità di definire e attuare politiche culturali e audiovisive volte a preservare la loro diversità culturale"; 6. RICORDANDO le decisioni della Commissione riguardanti vari meccanismi di aiuti nazionali ai settori del cinema e degli audiovisivi; 7. RICORDANDO la comunicazione della Commissione del 14 dicembre 1999 intitolata "Principi e orientamenti per la politica audiovisiva della Comunità nell'era digitale" e PRENDENDO ATTO dell'intenzione della Commissione di presentare una comunicazione riguardante il settore del cinema in cui essa indicherà orientamenti generali per l'applicazione degli aiuti di Stato in questo settore; 8. FACENDO RIFERIMENTO al simposio sulle "industrie culturali in Europa nell'era digitale" tenutosi a Lione l'11 e 12 settembre 2000, durante il quale i partecipanti hanno posto l'accento sulla necessità per gli Stati di mantenere e attuare dispositivi nazionali di sostegno alle industrie culturali; 9. RICORDANDO i dibattiti svoltisi sulla questione degli aiuti nazionali, segnatamente in sede del Consiglio dei ministri "Cultura" del 26 settembre 2000; 10. SOTTOLINEA che, come è stato riconosciuto dalla Commissione, a) l'industria audiovisiva è un'industria culturale per eccellenza; b) gli aiuti nazionali ai settori del cinema e degli audiovisivi costituiscono uno dei mezzi principali per garantire la diversità culturale; c) l'obiettivo di salvaguardare la diversità culturale presuppone un tessuto industriale necessario per realizzare tale obiettivo e giustifica la natura specifica degli aiuti nazionali ai settori del cinema e degli audiovisivi adattati alle circostanze specifiche pertinenti; d) le constatazioni che precedono valgono segnatamente per lo sviluppo dell'industria audiovisiva dei paesi o regioni la cui capacità di produzione è modesta e/o la cui area geografica e/o linguistica è limitata; e) i settori cinematografico ed audiovisivo europei soffrono di debolezze strutturali, tra cui la mancanza di capitali a disposizione delle imprese, la frammentazione dei mercati dominati da produzioni non europee, la scarsa circolazione transnazionale delle opere europee; i sistemi nazionali ed europei di sostegno a questo settore devono svolgere un ruolo fondamentale e indispensabile per ovviare a siffatti problemi; 11. RIBADISCE, di conseguenza e alla luce di quanto precede, che: a) gli Stati membri possono fondatamente attuare politiche nazionali di sostegno a favore della creazione di prodotti cinematografici e audiovisivi; b) gli aiuti nazionali ai settori del cinema e degli audiovisivi possono contribuire allo sviluppo di un mercato audiovisivo europeo; c) occorre esaminare gli strumenti atti a rafforzare la sicurezza giuridica per tali dispositivi di preservazione e promozione della diversità culturale; d) di conseguenza il dialogo tra la Commissione e gli Stati membri deve proseguire; 12. INVITA la Commissione a presentare al Consiglio un resoconto sulle proprie riflessioni non appena possibile e, in ogni caso, alla fine del 2001.