52000AG1228(02)

Parere del Consiglio del 27 novembre 2000 sul programma di stabilità aggiornato della Finlandia 2000-2004

Gazzetta ufficiale n. C 374 del 28/12/2000 pag. 0004 - 0005


Parere del Consiglio

del 27 novembre 2000

sul programma di stabilità aggiornato della Finlandia 2000-2004

(2000/C 374/03)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche(1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione,

previa consultazione del Comitato economico e finanziario,

HA ESPRESSO IL SEGUENTE PARERE:

Il 27 novembre 2000 il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato della Finlandia relativo al periodo 2000-2004. Il Consiglio constata con soddisfazione che l'avanzo di bilancio delle amministrazioni pubbliche, che si registrava dal 1998, è ancora aumentato nel 1999, e secondo le proiezioni dovrebbe superare il 4 % del PIL in tutto il periodo 2000-2004, mentre dovrebbe continuare a ridursi il debito pubblico in rapporto al PIL. Inoltre, il Consiglio ritiene che il programma aggiornato sia in linea con gli indirizzi di massima per le politiche economiche.

Il Consiglio si compiace per i risultati generali nell'attuazione del programma aggiornato del 1999, pur constatando che il miglioramento dell'avanzo di bilancio realizzato effettivamente nel 1999 e la riduzione del debito pubblico sono risultati entrambi un po' inferiori alle proiezioni elaborate per quell'anno. Tutti e tre i sottosettori della pubblica amministrazione hanno contribuito, con minori entrate rispetto a quanto previsto, a questa diminuzione dell'avanzo complessivo. Inoltre, sono emerse pressioni inflazionistiche. L'incremento dell'inflazione di origine interna appare essere legato ad un corrispondente aumento dell'inflazione nel settore dei servizi.

Lo scenario macroeconomico delineato nell'ultimo programma di stabilità aggiornato prevede una forte crescita economica nel 2000, dovuta al proseguire di una forte domanda interna ed esterna. In seguito, con inizio dal 2001, si assume un rallentamento della crescita del PIL per il rimanente periodo di riferimento delle proiezioni. Risulta plausibile la caratteristica centrale di rallentamento dell'economia nel medio periodo, se si considerano la rapida crescita, negli ultimi tempi, dell'economia finlandese e le tensioni sulla capacità produttiva che si palesano già in certi settori. Restano i rischi di un surriscaldamento dell'economia e di un eccesso della domanda che venga ad aggiungersi alle pressioni inflazionistiche. Il Consiglio ritiene essenziale a tale riguardo moderare l'evoluzione salariale.

Come già indicato negli indirizzi di massima per le politiche economiche nel 2000, il Consiglio ritiene inoltre che in Finlandia sia necessaria una politica di bilancio rigorosa al fine di ridurre i rischi di surriscaldamento. Ciò premesso, il Consiglio approva la strategia descritta nel programma aggiornato di stabilità, la quale, rafforzando i programmi precedenti, mira a preservare avanzi pari a circa il 4,5 % del PIL mediante riduzioni delle spese pubbliche in rapporto al PIL ma riducendo al tempo stesso la pressione fiscale.

La sottostante situazione di bilancio, con l'avanzo del 4,5 % prevista per il 2000, consentirà alla Finlandia di continuare a soddisfare le prescrizioni del patto di stabilità e di crescita. A giudizio del Consiglio è giustificato proseguire nelle restrizioni di bilancio previste nel programma aggiornato, considerati i futuri effetti che l'invecchiamento demografico, al quale la Finlandia è particolarmente esposta, eserciterà sui costi delle pensioni e delle cure sanitarie.

Il Consiglio approva l'impegno espresso nel programma aggiornato a proseguire le riforme strutturali, che sono particolarmente importanti per promuovere l'obiettivo centrale del governo di accrescere l'occupazione salvaguardando al tempo stesso la stabilità dei prezzi. La riforma tributaria, riducendo la pressione fiscale in generale, che è tuttora gravosa, e l'onere sul lavoro costituito dai contributi previdenziali, può rafforzare tale potenziale. Vi è ancora motivo di preoccuparsi che la struttura del sistema pensionistico presenti disincentivi per i lavoratori più anziani a restare sul mercato del lavoro e che, considerato il rapido invecchiamento demografico, possa esser necessario aumentare i finanziamenti di tale sistema. Le riduzioni delle spese e delle entrate statali in rapporto al PIL anticipate nel programma ed il proseguimento delle riforme strutturali dovrebbero contribuire ad accrescere l'occupazione.

(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.