29.6.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 229/30


Risoluzione sull'aggressione armata della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina

(2023/C 229/06)

L'ASSEMBLEA PARLAMENTARE EURONEST,

visti l'atto costitutivo dell'Assemblea parlamentare Euronest del 3 maggio 2011 e la dichiarazione congiunta del vertice del partenariato orientale del 15 dicembre 2021,

visto il documento di lavoro congiunto dei servizi della Commissione e del Servizio europeo per l'azione esterna, del 2 luglio 2021, dal titolo «Ripresa, resilienza e riforme: priorità del partenariato orientale dopo il 2020» (SWD(2021) 186),

visti gli articoli 3 e 17.3 del regolamento dell'Assemblea parlamentare Euronest,

viste le risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite n. 68/262, del 27 marzo 2014, sull'integrità territoriale dell'Ucraina; ES-11/1, del 2 marzo 2022, sull'aggressione contro l'Ucraina; ES-11/2, del 24 marzo 2022, sulle conseguenze umanitarie dell'aggressione contro l'Ucraina; ES-11/4, del 12 ottobre 2022, sul tema «Integrità territoriale dell'Ucraina: difendere i principi della Carta delle Nazioni Unite»; ed ES-11/5, del 14 novembre 2022, sulla promozione dei mezzi di risarcimento e riparazione per l'aggressione contro l'Ucraina,

vista la dichiarazione resa il 24 febbraio 2022 dall'alto rappresentante a nome dell'Unione europea sull'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate della Federazione russa,

viste la risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2023 sull'istituzione di un tribunale che si occupi del crimine di aggressione contro l'Ucraina (1) e le altre risoluzioni del Parlamento europeo approvate a partire dal 24 febbraio 2022 che condannano l'invasione militare su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia,

vista la risoluzione 2787-IX della Verkhovna Rada dell'Ucraina, del 1o dicembre 2022, che afferma che l'appartenenza della Federazione russa alle Nazioni Unite è illegittima in quanto il paese è stato ammesso alle Nazioni Unite in violazione dell'articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite e, in tal modo, ha acquisito illegittimamente il diritto di porre il veto alle critiche espresse contro i suoi stessi abusi,

A.

considerando che dal 24 febbraio 2022 la Federazione russa porta avanti contro l'Ucraina una vera e propria guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata;

B.

considerando che l'assenza di un'appropriata e immediata reazione all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, all'annessione della Crimea e all'occupazione di parti delle regioni di Donetsk e Luhansk ha creato i presupposti per un'ulteriore aggressione;

C.

considerando che tale guerra di aggressione costituisce una palese e flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite, dell'atto finale del vertice dei capi di Stato o di governo della prima Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, nonché dei principi fondamentali del diritto internazionale;

D.

considerando che sono già stati uccisi migliaia di civili, tra cui centinaia di bambini, e molti altri sono stati torturati, vessati, aggrediti sessualmente, rapiti o sfollati con la forza;

E.

considerando che tale condotta disumana da parte delle forze russe e dei loro associati è in totale spregio del diritto internazionale umanitario;

F.

considerando che le forze russe hanno sferrato attacchi deliberati e indiscriminati contro zone residenziali e infrastrutture civili, con conseguenze devastanti per i civili;

G.

considerando che il tentativo illegale della Russia di annettere i territori delle regioni ucraine di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia, oltre che la Repubblica autonoma di Crimea, rappresenta una palese violazione degli obiettivi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite nonché delle norme e dei principi di altri atti di diritto internazionale;

H.

considerando che l'approccio della Russia per giustificare la sua invasione compromette gli accordi internazionali in materia di sicurezza e crea sfide per la sicurezza a livello mondiale, nonché i presupposti per un'ulteriore aggressione;

I.

considerando che il concetto di guerra ibrida della Russia implica la creazione di zone di conflitto e instabilità che compromettono l'integrità territoriale e la sicurezza dei paesi sui quali il Cremlino intende assumere il controllo;

J.

considerando che la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina rappresenta la più grave minaccia alla sicurezza per il partenariato orientale, l'UE e i suoi Stati membri e i paesi partner orientali, come pure per l'ordine internazionale basato su regole;

K.

considerando che la Russia utilizza l'energia e il cibo come armi, ha bloccato i porti ucraini, interrotto le catene di approvvigionamento alimentare globali, compromesso la sicurezza alimentare e indotto crisi alimentari e fame nelle regioni asiatiche e africane;

1.

condanna con la massima fermezza la guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina, l'occupazione illegale delle regioni ucraine e il coinvolgimento russo nella guerra militare e informatica nella regione del partenariato orientale;

2.

accoglie con favore le sanzioni senza precedenti imposte dall'Unione europea e dai singoli Stati nei confronti della Russia ed esprime l'auspicio di estendere le sanzioni all'intero settore commerciale dell'energia, prevedere il completo divieto di fornire alla Russia componenti per la produzione di armi o qualsiasi altra produzione a scopi militari e di beni a duplice uso e imporre sanzioni alle imprese che operano nel settore finanziario o che gestiscono beni virtuali che aiutano il Cremlino ad eludere sanzioni efficaci;

3.

condanna il coinvolgimento del regime di Lukashenka in Bielorussia nella guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina e chiede ulteriori sanzioni nei confronti della Bielorussia;

4.

ritiene che la corruzione, il riciclaggio di denaro e i finanziamenti illeciti siano meccanismi volti a fornire assistenza ai gruppi collegati al governo russo che sostengono l'aggressione contro l'Ucraina e chiede maggiori sforzi per combatterli;

5.

sottolinea il suo inequivocabile sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dei paesi del partenariato orientale entro i loro confini riconosciuti a livello internazionale, nonché la sua fermezza nell'impegno e nella determinazione a difendere tali principi;

6.

condanna il fatto che la Federazione russa abbia organizzato «referendum» illegali nelle regioni all'interno dei confini dell'Ucraina riconosciuti a livello internazionale e abbia tentato di annettere illegalmente le regioni ucraine di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia a seguito dell'organizzazione di tali «referendum»; considera tali «referendum» nulli e privi di effetto per la comunità internazionale;

7.

ribadisce che l'appropriazione di territori attraverso la minaccia o l'uso della forza non può mai essere riconosciuta come legittima;

8.

condanna le massicce e gravi violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra commessi dalle forze armate russe e dai loro mandatari, anche nelle regioni ucraine occupate dalla Russia;

9.

deplora le drammatiche conseguenze umanitarie e in materia di diritti umani delle ostilità perpetrate dalla Federazione russa contro l'Ucraina ed esprime profonda preoccupazione per l'elevato numero di vittime civili, tra cui donne e bambini, per il numero di sfollati interni e rifugiati che necessitano di assistenza umanitaria, nonché per le violazioni e gli abusi commessi nei confronti dei minori;

10.

esprime profonda preoccupazione per le conseguenze dell'aggressione russa sulla sicurezza alimentare, energetica, ambientale e nucleare a livello mondiale;

11.

chiede la cessazione immediata degli attacchi missilistici e con droni della Federazione russa contro le infrastrutture critiche dell'Ucraina e di qualsiasi attacco deliberato contro obiettivi civili, compresi abitazioni, scuole e ospedali;

12.

osserva con grande preoccupazione che i missili russi lanciati contro infrastrutture civili ucraine entrano talvolta nello spazio aereo di altri Stati sovrani, compresi paesi membri della NATO; invita, a tale proposito, la comunità internazionale a reagire in modo rapido e adeguato a tale palese provocazione; sottolinea che, se la comunità internazionale non reagisce alla violazione dello spazio aereo di Stati sovrani, la Russia intraprenderà ulteriori azioni provocatorie;

13.

chiede il ritiro immediato e incondizionato di tutte le truppe russe dal territorio dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, la fine del blocco di tutti i porti ucraini e il ripristino di una navigazione sicura e libera nella regione del Mar Nero e del Mar d'Azov;

14.

insiste sul fatto che i responsabili dei crimini di aggressione, dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità devono rispondere delle loro azioni;

15.

sottolinea la necessità urgente che l'Unione e i suoi Stati membri, in stretta cooperazione con l'Ucraina e la comunità internazionale, preferibilmente attraverso le Nazioni Unite, sollecitino l'istituzione di un tribunale internazionale speciale che si occupi di perseguire il crimine di aggressione contro l'Ucraina perpetrato dalla leadership politica e militare della Federazione russa e dai suoi alleati e di trovare un percorso convenuto e giuridicamente solido al riguardo; ritiene che l'istituzione di tale tribunale colmerebbe la grave lacuna dell'attuale assetto istituzionale della giustizia penale internazionale e dovrebbe basarsi sulle norme e sui principi che si applicano alla Corte penale internazionale, sanciti nello Statuto di Roma;

16.

invita la comunità internazionale a continuare a fornire sostegno e assistenza attivi all'Ucraina in ogni modo possibile e in stretto coordinamento con l'Ucraina, al fine di consentire al paese di esercitare il suo legittimo diritto di difendersi, di resistere all'aggressione e di respingerla, di liberare i suoi cittadini e di riconquistare il pieno controllo di tutto il suo territorio riconosciuto a livello internazionale;

17.

comprende l'importanza di mantenere un ambiente sicuro per la libertà dei media e chiede che i media statali russi o i media privati affiliati a persone o imprese soggette a sanzioni che mettono a repentaglio la sicurezza europea e promuovono la guerra siano identificati come organi di propaganda;

18.

accoglie con favore il «piano di pace in dieci punti» e incoraggia l'attuazione di tutte le sue misure; accoglie altresì con favore gli sforzi volti a conseguire una pace e una sicurezza globali, giuste e durature in Ucraina e in tutta Europa;

19.

sottolinea che la Russia deve garantire all'Ucraina il pieno risarcimento per il suo crimine di aggressione, i crimini di guerra e la distruzione in Ucraina;

20.

chiede l'istituzione di un quadro giuridico che preveda la confisca dei beni russi sanzionati per risarcire le vittime della guerra e finanziare la ricostruzione dell'Ucraina;

21.

sottolinea la necessità di rafforzare la dimensione relativa alla sicurezza militare dei paesi del partenariato orientale, il che costituirebbe un contributo significativo al rafforzamento della pace e della sicurezza internazionali;

22.

condanna il palese abuso del diritto di veto in seno al Consiglio di sicurezza da parte della Federazione russa;

23.

invita l'Unione e i suoi Stati membri a intraprendere ulteriori azioni per mantenere l'isolamento internazionale della Federazione russa, anche per quanto riguarda l'adesione della Russia a organizzazioni e organismi internazionali quali le Nazioni Unite.

(1)  Testi approvati, P9_TA(2023)0015.