02013R0401 — IT — 13.04.2022 — 012.001
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REGOLAMENTO (UE) N. 401/2013 DEL CONSIGLIO (GU L 121 del 3.5.2013, pag. 1) |
Modificato da:
REGOLAMENTO (UE) N. 401/2013 DEL CONSIGLIO
concernente misure restrittive in considerazione della situazione nel Myanmar/Birmania e che abroga il regolamento (CE) n. 194/2008
Articolo 1
Ai fini del presente regolamento si intende per:
a) |
«richiesta» : qualsiasi richiesta, sotto forma contenziosa o meno, presentata anteriormente o posteriormente alla data di entrata in vigore del presente regolamento, derivante da un contratto o da una transazione o ad essi collegata, e in particolare:
i)
una richiesta volta a ottenere l'adempimento di un obbligo derivante da un contratto o da una transazione o a essi collegata;
ii)
una richiesta volta ad ottenere la proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia finanziaria, indipendentemente dalla sua forma;
iii)
una richiesta di compensazione relativa a un contratto o a una transazione;
iv)
una domanda riconvenzionale;
v)
una richiesta volta ad ottenere, anche mediante exequatur, il riconoscimento o l'esecuzione di una sentenza, di un lodo arbitrale o di una decisione equivalente, indipendentemente dal luogo in cui sono stati pronunziati; |
b) |
«contratto o transazione» : qualsiasi transazione, indipendentemente dalla sua forma e dal diritto ad essa applicabile, che comprenda uno o più contratti o obblighi analoghi stipulati fra le stesse parti o fra parti diverse; a tal fine il termine «contratto» include qualsiasi forma di garanzia, in particolare una garanzia o controgaranzia finanziaria, e qualsiasi credito, anche giuridicamente indipendente, nonché qualsiasi clausola annessa derivante da siffatta transazione o ad essa correlata; |
c) |
«autorità competenti» : le autorità competenti degli Stati membri i cui siti web sono elencati nell'allegato II; |
d) |
«risorse economiche» : le attività di qualsiasi tipo, materiali o immateriali, mobili o immobili, che non sono fondi ma che potrebbero essere utilizzate per ottenere fondi, beni o servizi; |
e) |
«congelamento di risorse economiche» : il divieto di utilizzare risorse economiche per ottenere fondi, beni o servizi in qualsiasi modo, anche attraverso la vendita, l'affitto e le ipoteche; |
f) |
«congelamento di fondi» : il divieto di movimentazione, trasferimento, modifica, utilizzo o gestione dei fondi o di accesso ad essi così da modificarne il volume, l'importo, la collocazione, la proprietà, il possesso, la natura, la destinazione o qualsiasi altro cambiamento che consente l'uso dei fondi, compresa la gestione di portafoglio; |
g) |
«fondi» : tutte le attività e i benefici finanziari di qualsiasi natura, compresi, ma si tratta di un elenco non limitativo:
i)
i contanti, gli assegni, le cambiali, i vaglia postali e gli altri strumenti di pagamento;
ii)
i depositi presso istituti finanziari o altre entità, i saldi sui conti, i debiti e gli obblighi;
iii)
i titoli negoziati a livello pubblico e privato e i prestiti obbligazionari, comprese le azioni, i certificati azionari, le obbligazioni, i pagherò, i warrant, le obbligazioni ipotecarie e i contratti finanziari derivati;
iv)
gli interessi, i dividendi o altri redditi generati dalle attività;
v)
il credito, il diritto di compensazione, le garanzie, le fideiussioni e gli altri impegni finanziari;
vi)
le lettere di credito, le polizze di carico e gli atti di cessione e
vii)
i documenti da cui risulti un interesse riguardante capitali o risorse finanziarie; |
h) |
«assistenza tecnica» : qualsiasi supporto tecnico di riparazione, perfezionamento, fabbricazione, assemblaggio, prova, manutenzione o altro servizio tecnico e che può assumere in particolare le seguenti forme: istruzione, pareri, formazione, trasmissione dell'apprendimento del funzionamento o delle competenze o servizi di consulenza, comprese le forme orali di assistenza; |
i) |
«servizi di intermediazione» :
i)
la negoziazione o l'organizzazione di transazioni dirette all'acquisto, alla vendita o alla fornitura di beni e tecnologie, anche da un paese terzo a qualunque altro paese terzo, o
ii)
la vendita o l'acquisto di beni e tecnologie ubicati in paesi terzi, per il loro trasferimento verso un altro paese terzo; |
j) |
«importazione» : l'introduzione di merci nel territorio doganale dell'Unione o in altri territori a cui si applica il trattato, alle condizioni previste dagli articoli 349 e 355 dello stesso. Ai sensi del regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 1 ) che istituisce il codice doganale dell'Unione, essa comprende il collocamento in una zona franca, il vincolo a un regime speciale e l'immissione in libera pratica, ma esclude il transito e la custodia temporanea; |
k) |
«esportazione» : l'uscita di merci dal territorio doganale dell'Unione o da altri territori a cui si applica il trattato, alle condizioni previste dagli articoli 349 e 355 dello stesso. Ai sensi del regolamento (UE) n. 952/2013, essa comprende l'uscita di merci oggetto di una dichiarazione in dogana e l'uscita di merci dopo il loro deposito in una zona franca o dopo il loro vincolo a un regime speciale, ma esclude il transito e la custodia temporanea; |
l) |
«esportatore» : la persona fisica o giuridica a nome della quale è rilasciata una dichiarazione di esportazione, vale a dire la persona che, al momento dell'accettazione della dichiarazione, è titolare del contratto stipulato con il destinatario ubicato nel paese terzo e che ha la facoltà di decidere che il prodotto sia spedito fuori dal territorio doganale dell'Unione o da altri territori a cui si applica il trattato; |
m) |
«territorio dell'Unione» : i territori degli Stati membri cui si applica il trattato, alle condizioni ivi stabilite, compreso lo spazio aereo. |
CAPO 1
Articolo 2
Articolo 3
È vietato:
fornire, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica pertinente alle attività militari nonché alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all’uso di armamenti e di materiale connesso di qualsiasi tipo, comprese armi e munizioni, veicoli ed equipaggiamenti militari, equipaggiamento paramilitare e relativi pezzi di ricambio, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Myanmar/Birmania o per uso in Myanmar/Birmania;
fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria pertinenti ad attività militari, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all’esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di armamenti e di materiale connesso, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Myanmar/Birmania o per uso in Myanmar/Birmania.
È vietato:
fornire, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica pertinente alle attrezzature che potrebbero essere utilizzate a fini di repressione interna elencate all’allegato I a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Myanmar/Birmania o per uso in Myanmar/Birmania;
fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria pertinenti alle attrezzature elencate all’allegato I, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all’esportazione, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Myanmar/Birmania o per uso in Myanmar/Birmania.
▼M1 —————
Articolo 3 bis
Qualora l'utente finale sia l'esercito del Myanmar/Birmania, si considera che tutti i beni o le tecnologie a duplice uso forniti siano destinati a un uso militare.
È vietato:
fornire assistenza tecnica, servizi di intermediazione o altri servizi connessi ai beni e alle tecnologie di cui al paragrafo 1 e alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di tali beni e tecnologie, direttamente o indirettamente, a qualsiasi utente finale militare, alla polizia di frontiera o per un uso militare nel Myanmar/Birmania;
fornire finanziamenti o assistenza finanziaria connessi ai beni e alle tecnologie di cui al paragrafo 1, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione dei beni o delle tecnologie in questione o per la prestazione della relativa assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi, direttamente o indirettamente, a qualsiasi utente finale militare, alla polizia di frontiera o per un uso militare nel Myanmar/Birmania.
Articolo 3 ter
Articolo 3 quater
A meno che l'autorità competente dello Stato membro interessato, il cui sito web è elencato nell'allegato II, non abbia preventivamente rilasciato un'autorizzazione a norma dell'articolo 3 ter, è vietato:
fornire, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica o servizi di intermediazione connessi alle apparecchiature, alle tecnologie e ai software elencati nell'allegato III, all'installazione, alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso delle apparecchiature e delle tecnologie elencate nell'allegato III o alla fornitura, all'installazione, al funzionamento o all'aggiornamento dei software elencati nell'allegato III a qualsiasi persona, entità od organismo del Myanmar/Birmania, o per l'uso nel Myanmar/Birmania;
fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria connessi alle apparecchiature, alle tecnologie e ai software elencati nell'allegato III a qualsiasi persona, entità od organismo del Myanmar/Birmania, o per l'uso nel Myanmar/Birmania;
fornire qualsiasi tipo di servizio di controllo o intercettazione di telecomunicazioni o di comunicazioni Internet al governo, agli enti pubblici, alle imprese e alle agenzie del Myanmar/Birmania o a qualsiasi persona o entità che agisca per loro conto o sotto la loro direzione, o a loro beneficio diretto o indiretto.
Articolo 4
In deroga all'articolo 2, paragrafo 1, all'articolo 3, paragrafo 2, all'articolo 3 bis, paragrafo 1, e all'articolo 3 bis, paragrafo 4, e fatto salvo l'articolo 5, le autorità competenti degli Stati membri indicate nei siti web di cui all'allegato II possono autorizzare, alle condizioni che ritengono appropriate:
la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di attrezzature che potrebbero essere utilizzate a fini di repressione interna elencate nell'allegato I o di beni o tecnologie a duplice uso elencati nell'allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009, destinati esclusivamente ad uso umanitario o protettivo, a programmi di costruzione istituzionale delle Nazioni Unite e dell'Unione europea o ad operazioni di gestione delle crisi dell'Unione europea e delle Nazioni Unite;
la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di materiale per lo sminamento e di attrezzature destinate ad essere utilizzate nelle operazioni di sminamento, e
la fornitura di finanziamenti, assistenza finanziaria e assistenza tecnica connessi ad attrezzature, materiale, programmi e operazioni di cui alle lettere a) e b).
In deroga all’articolo 3, paragrafo 1, e fatto salvo l'articolo 5, le autorità competenti degli Stati membri di cui all’allegato II possono autorizzare, alle condizioni che esse ritengono appropriate, la fornitura di finanziamenti, assistenza finanziaria e assistenza tecnica pertinenti a:
attrezzature militari non letali destinate esclusivamente ad uso umanitario o protettivo o a programmi di costruzione istituzionale delle Nazioni Unite e dell’Unione europea;
materiale destinato alle operazioni di gestione delle crisi dell’Unione europea e delle Nazioni Unite.
Articolo 4 bis
Nell’allegato IV figurano:
le persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di gravi violazioni dei diritti umani nel Myanmar/Birmania;
le persone fisiche e giuridiche, le entità o gli organismi le cui azioni, politiche o attività compromettono la democrazia o lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania o che intraprendono o sostengono azioni che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del Myanmar/Birmania;
le persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di ostacolare la prestazione di assistenza umanitaria ai civili bisognosi;
le persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di ostacolare lo svolgimento di indagini indipendenti su presunte gravi violazioni o su presunti gravi abusi dei diritti umani;
le persone giuridiche, le entità o gli organismi di proprietà o sotto il controllo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), o che generano entrate a favore delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), forniscono loro sostegno o ne traggono vantaggio;
le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi associati a quelli di cui alle lettere da a) a e).
Articolo 4 ter
In deroga all'articolo 4 bis, le autorità competenti degli Stati membri i cui siti web sono elencati nell'allegato II possono autorizzare lo svincolo o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche congelati, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver accertato che i fondi o le risorse economiche in questione sono:
necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone fisiche e giuridiche elencate nell'allegato IV e dei familiari a carico di tali persone fisiche, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, affitti o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e utenze di servizi pubblici;
destinati esclusivamente al pagamento di onorari ragionevoli o al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;
destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati;
necessari per coprire spese straordinarie, a condizione di aver comunicato alle autorità competenti degli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell'autorizzazione, i motivi per i quali ritengono che debba essere concessa una determinata autorizzazione, oppure
pagabili su o da un conto di una missione diplomatica o consolare o di un'organizzazione internazionale che gode di immunità in conformità del diritto internazionale, nella misura in cui tali pagamenti servono per scopi ufficiali della missione diplomatica o consolare o dell'organizzazione internazionale.
Articolo 4 quater
In deroga all'articolo 4 bis, le autorità competenti degli Stati membri i cui siti web sono elencati nell'allegato II possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati a condizione che:
i fondi o le risorse economiche siano oggetto di una decisione arbitrale emessa anteriormente alla data dell'inserimento nell'allegato IV della persona fisica o giuridica, dell'entità o dell'organismo di cui all'articolo 4 bis, di una decisione giudiziaria o amministrativa emessa nell'Unione o di una decisione giudiziaria esecutiva nello Stato membro interessato, anteriormente, il o posteriormente a tale data;
i fondi o le risorse economiche vengano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale decisione o riconosciuti validi dalla stessa, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;
la decisione non vada a favore di una persona fisica o giuridica, di un'entità o di un organismo elencati nell'allegato IV, e
il riconoscimento della decisione non sia contrario all'ordine pubblico nello Stato membro interessato.
Articolo 4 quinquies
In deroga all'articolo 4 bis, e purché un pagamento da parte di una persona, di un'entità o di un organismo di cui all'allegato IV sia dovuto in forza di un contratto o di un accordo concluso o di un'obbligazione sorta per la persona fisica o giuridica, l'entità o l'organismo in questione prima della data di inserimento di tale persona fisica o giuridica, entità od organismo nell'allegato IV, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare, alle condizioni che ritengono appropriate, lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati, purché l'autorità competente in questione abbia accertato che:
i fondi o le risorse economiche devono essere usati per un pagamento da una persona fisica o giuridica, da un'entità o da un organismo di cui all'allegato IV;
il pagamento non viola l'articolo 4 bis, paragrafo 2.
Purché tali interessi, altri profitti e pagamenti siano congelati a norma dell'articolo 4 bis, il paragrafo 2 dell'articolo 4 bis non si applica al versamento su conti congelati di:
interessi o altri profitti dovuti su detti conti;
pagamenti dovuti nel quadro di contratti, accordi o obblighi conclusi o insorti prima della data in cui la persona fisica o giuridica, l'entità o l'organismo di cui all'articolo 4 bis sono stati inseriti nell'allegato IV, oppure
pagamenti dovuti nell'ambito di decisioni giudiziarie, amministrative o arbitrali emesse in uno Stato membro o esecutive nello Stato membro interessato.
Articolo 4 quinquies bis
Articolo 4 quinquies ter
In deroga all’articolo 4 bis, le autorità competenti di uno Stato membro possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati appartenenti all’entità di cui alla voce 10 dell’allegato IV, o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche a tale entità, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver stabilito che i fondi o le risorse economiche in questione sono necessari per:
i compiti connessi allo smantellamento dei pozzi di petrolio e di gas in conformità degli standard internazionali, quali lo smaltimento dei rifiuti, le attività di bonifica dei siti necessarie per la sicurezza e il ripristino ambientale, la prestazione della correlata assistenza tecnica e il pagamento delle relative imposte e tasse, nonché retribuzioni e prestazioni sociali dei dipendenti; o
il trasferimento prima del 31 luglio 2022 di azioni o interessi necessario per porre termine ai contratti conclusi con l’entità di cui alla voce 10 dell’allegato IV prima del 21 febbraio 2022.
Articolo 4 sexies
Fatte salve le norme applicabili in materia di relazioni, riservatezza e segreto professionale, le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi sono tenuti a:
fornire immediatamente qualsiasi informazione atta a facilitare il rispetto del presente regolamento, quali i conti e gli importi congelati a norma dell'articolo 4 bis, alle autorità competenti degli Stati membri in cui risiedono o sono situati e a trasmettere tempestivamente tali informazioni, direttamente o attraverso gli Stati membri interessati, alla Commissione, e
collaborare con l'autorità competente alla verifica delle informazioni di cui alla lettera a).
Articolo 4 septies
Articolo 4 octies
È vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l'obiettivo o il risultato di eludere le misure di cui al presente regolamento.
Articolo 4 nonies
Non è concesso alcun diritto in relazione a contratti o transazioni sulla cui esecuzione abbiano inciso, direttamente o indirettamente, integralmente o in parte, le misure istituite a norma del presente regolamento, anche a fini di indennizzo o diritto analogo, ad esempio un diritto di compensazione o un diritto coperto da garanzia, segnatamente una proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia, in particolare finanziaria, indipendentemente dalla sua forma, se la richiesta è presentata da:
persone fisiche o giuridiche, entità o organismi designati elencati nell'allegato IV;
qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo che agisca per tramite o per conto di una delle persone, entità od organismi di cui alla lettera a).
Articolo 4 decies
CAPO 2
Articolo 5
Le autorizzazioni di cui all'articolo 4 non sono rilasciate per attività che hanno già avuto luogo.
Articolo 6
La Commissione e gli Stati membri si informano reciprocamente delle misure adottate a norma del presente regolamento e condividono tutte le altre informazioni pertinenti in loro possesso attinenti al presente regolamento, in particolare quelle riguardanti
i fondi congelati a norma dell'articolo 4 bis e le autorizzazioni rilasciate a norma degli articoli 3 bis, 3 ter, 3 quater, 4 ter, 4 quater e 4 quinquies;
i problemi di violazione e di applicazione delle norme e le sentenze pronunciate dagli organi giurisdizionali nazionali.
Articolo 7
La Commissione ha il potere di modificare l’allegato II sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri.
Articolo 8
Articolo 9
Articolo 10
Il presente regolamento si applica:
nel territorio dell'Unione, compreso il suo spazio aereo;
a bordo di tutti gli aeromobili e di tutti i natanti sotto la giurisdizione di uno Stato membro;
a tutti i cittadini di uno Stato membro che si trovano all’interno o all’esterno del territorio dell’Unione;
a tutte le persone giuridiche, entità od organismi registrati o costituiti secondo il diritto di uno Stato membro;
a tutte le persone giuridiche, entità od organismi per qualsiasi operazione svolta in tutto o in parte all’interno dell’Unione.
Articolo 11
Il regolamento (CE) n. 194/2008 è abrogato.
Articolo 12
Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
ALLEGATO I
Elenco delle attrezzature previste dagli articoli 2, 3 e 4 che potrebbero essere utilizzate a fini di repressione interna
Armi da fuoco, munizioni e relativi accessori:
armi da fuoco non sottoposte ad autorizzazione dai punti ML 1 e ML 2 dell'Elenco comune delle attrezzature militari dell'UE ( 3 );
munizioni appositamente progettate per le armi da fuoco di cui al punto 1.1 e relative componenti appositamente progettate;
strumenti di puntamento non sottoposti ad autorizzazione dall’Elenco comune delle attrezzature militari dell’UE.
Bombe e bombe a mano non sottoposte ad autorizzazione dall’Elenco comune delle attrezzature militari dell’UE.
I seguenti veicoli:
veicoli dotati di cannone ad acqua appositamente progettati o modificati a fini antisommossa;
veicoli appositamente progettati o modificati per essere elettrificati al fine di respingere gli assalti;
veicoli appositamente progettati o modificati per rimuovere le barricate, compreso materiale da costruzione con protezione balistica;
veicoli appositamente progettai o modificati per il trasporto o il trasferimento di prigionieri e/o detenuti;
veicoli appositamente progettati per l’installazione di barriere mobili;
componenti di veicoli di cui ai punti da 3.1 a 3.5 appositamente progettate a fini antisommossa.
Nota 1: Questa voce non contempla i veicoli appositamente progettati per fini antincendio.
Nota 2: Relativamente alla voce 3.5, l’espressione «veicoli» comprende anche i rimorchi.
Le seguenti sostanze esplosive e sostanze collegate:
apparecchi e dispositivi specificamente progettati per provocare esplosioni con mezzi elettrici o non elettrici, compresi gli apparecchi di innesco, i detonatori, gli ignitori, gli acceleranti di esplosione e le corde di detonazione e le relative componenti appositamente progettate; ad eccezione di quelli appositamente progettati per un impiego commerciale specifico, ossia per l’attivazione o il funzionamento mediante esplosione di altre attrezzature o dispositivi la cui funzione non è l’innesco di un’esplosione (ad esempio gonfiatori degli air bag per autoveicoli, scaricatori elettrici degli azionatori antincendio a sprinkler);
cariche esplosive a taglio lineare non sottoposte ad autorizzazione dall’Elenco comune delle attrezzature militari dell’UE;
i seguenti altri esplosivi non sottoposti ad autorizzazione dall’Elenco comune delle attrezzature militari dell’UE e sostanze collegate:
amatolo;
nitrocellulosa (contenente oltre il 12,5% di azoto);
nitroglicole;
tetranitrato di pentaeritrite (PETN);
cloruro di picrile;
2, 4, 6 trinitrotoluene (TNT).
I seguenti equipaggiamenti di protezione non sottoposti ad autorizzazione dal punto ML 13 dell’Elenco comune delle attrezzature militari dell’UE e sostanze collegate:
giubbotti antiproiettile con protezione balistica e/o protezione contro gli attacchi all’arma bianca;
elmetti con protezione balistica e/o protezione antischegge, elmetti antisommossa, scudi antisommossa e scudi balistici.
Nota: Questa voce non contempla:
Simulatori per l’addestramento all’uso di armi da fuoco diversi da quelli sottoposti ad autorizzazione dal punto ML 14 dell’Elenco comune delle attrezzature militari dell’UE e relativi programmi informatici appositamente progettati.
Apparecchiature per la visione notturna e la registrazione di immagini termiche e amplificatori d’immagine diversi da quelli sottoposti ad autorizzazione dall’Elenco comune delle attrezzature militari dell’UE.
Filo spinato a lame di rasoio.
Coltelli militari, coltelli da combattimento e baionette con lama di lunghezza superiore a 10 cm.
Apparecchiature specificamente progettate per la fabbricazione degli articoli di cui al presente elenco.
Tecnologia specifica destinata allo sviluppo, alla fabbricazione e all’utilizzo degli articoli di cui al presente elenco.
ALLEGATO II
Siti web contenenti informazioni sulle autorità competenti di cui agli articoli 4, 7 e 9 e indirizzo per le notifiche alla Commissione europea
BELGIO
https://diplomatie.belgium.be/en/policy/policy_areas/peace_and_security/sanctions
BULGARIA
https://www.mfa.bg/en/EU-sanctions
CECHIA
www.financnianalytickyurad.cz/mezinarodni-sankce.html
DANIMARCA
http://um.dk/da/Udenrigspolitik/folkeretten/sanktioner/
GERMANIA
https://www.bmwi.de/Redaktion/DE/Artikel/Aussenwirtschaft/embargos-aussenwirtschaftsrecht.html
ESTONIA
https://vm.ee/et/rahvusvahelised-sanktsioonid
IRLANDA
https://www.dfa.ie/our-role-policies/ireland-in-the-eu/eu-restrictive-measures/
GRECIA
http://www.mfa.gr/en/foreign-policy/global-issues/international-sanctions.html
SPAGNA
https://www.exteriores.gob.es/es/PoliticaExterior/Paginas/SancionesInternacionales.aspx
FRANCIA
http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/autorites-sanctions/
CROAZIA
https://mvep.gov.hr/vanjska-politika/medjunarodne-mjere-ogranicavanja/22955
ITALIA
https://www.esteri.it/it/politica-estera-e-cooperazione-allo-sviluppo/politica_europea/misure_deroghe/
CIPRO
https://mfa.gov.cy/themes/
LETTONIA
http://www.mfa.gov.lv/en/security/4539
LITUANIA
http://www.urm.lt/sanctions
LUSSEMBURGO
https://maee.gouvernement.lu/fr/directions-du-ministere/affaires-europeennes/organisations-economiques-int/mesures-restrictives.html
UNGHERIA
https://kormany.hu/kulgazdasagi-es-kulugyminiszterium/ensz-eu-szankcios-tajekoztato
MALTA
https://foreignandeu.gov.mt/en/Government/SMB/Pages/SMB-Home.aspx
PAESI BASSI
https://www.rijksoverheid.nl/onderwerpen/internationale-sancties
AUSTRIA
https://www.bmeia.gv.at/themen/aussenpolitik/europa/eu-sanktionen-nationale-behoerden/
POLONIA
https://www.gov.pl/web/dyplomacja/sankcje-miedzynarodowe
https://www.gov.pl/web/diplomacy/international-sanctions
PORTOGALLO
https://www.portaldiplomatico.mne.gov.pt/politica-externa/medidas-restritivas
ROMANIA
http://www.mae.ro/node/1548
SLOVENIA
http://www.mzz.gov.si/si/omejevalni_ukrepi
SLOVACCHIA
https://www.mzv.sk/europske_zalezitosti/europske_politiky-sankcie_eu
FINLANDIA
https://um.fi/pakotteet
SVEZIA
https://www.regeringen.se/sanktioner
Indirizzo per le notifiche alla Commissione europea:
Commissione europea
Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell'Unione dei mercati dei capitali (DG FISMA)
Rue de Spa 2/Spastraat 2
1049 Bruxelles/Brussel BELGIQUE/BELGIË
E-mail: relex-sanctions@ec.europa.eu
ALLEGATO III
Apparecchiature, tecnologie e software di cui agli articoli 3 ter e 3 quater
Nota generale
Nonostante il disposto del presente allegato, quest'ultimo non si applica a:
apparecchiature, tecnologie o software che figurano nell'allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009 o nell'elenco comune delle attrezzature militari oppure
software che sono progettati per essere installati dall'utilizzatore senza ulteriore significativa assistenza da parte del fornitore e che sono generalmente disponibili al pubblico in quanto venduti direttamente, senza restrizioni, nei punti di vendita al dettaglio, in uno dei seguenti modi:
al banco;
per corrispondenza;
per via elettronica;
su ordinazione telefonica, oppure
software che sono di pubblico dominio.
Le sezioni A, B, C, D ed E fanno riferimento alle sezioni di cui al regolamento (CE) n. 428/2009.
Apparecchiature, tecnologie e software di cui agli articoli 3 ter e 3 quater:
Elenco delle apparecchiature:
Non utilizzato.
Non utilizzato.
«Software» per lo «sviluppo», la «produzione» o l'«utilizzazione» delle apparecchiature specificate sopra in A.
«Tecnologie» per lo «sviluppo», la «produzione» o l'«utilizzazione» delle apparecchiature specificate sopra in A.
Le apparecchiature, tecnologie e i software di queste sezioni rientrano nell'ambito di applicazione del presente allegato nella misura in cui rispondono alla descrizione generale di «sistemi di intercettazione e controllo di Internet e delle comunicazioni telefoniche e satellitari».
Ai fini del presente allegato, per «controllo» si intende l'acquisizione, l'estrazione, la decodificazione, la registrazione, il trattamento, l'analisi e l'archiviazione del contenuto di una chiamata o dei dati della rete.
ALLEGATO IV
Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all'articolo 4bis
A. Elenco delle persone fisiche di cui all’articolo 4 bis
|
Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell'elenco |
1. |
Aung Kyaw Zaw |
Data di nascita: 20 agosto 1961 Genere: maschio Passaporto n.: DM000826 Data di rilascio: 22 novembre 2011 Data di scadenza:21 novembre 2021 Numero di identificazione militare: BC 17444 |
Il tenente generale Aung Kyaw Zaw è stato il comandante dell'Ufficio Operazioni speciali n. 3 delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dall'agosto 2015 alla fine del 2017. L'Ufficio Operazioni speciali n. 3 era incaricato di supervisionare il Comando Ovest e, in tale contesto, il tenente generale Aung Kyaw Zaw è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse durante tale periodo dal Comando Ovest nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. |
25.6.2018 |
2. |
Maung Maung Soe |
Data di nascita: Marzo 1964 Genere: maschio Numero di identificazione nazionale: Tatmadaw Kyee 19571 |
Il Maggiore Generale Maung Maung Soe è stato comandante del Comando Ovest delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dall'ottobre 2016 al 10 novembre 2017 ed ha supervisionato le operazioni militari nello Stato di Rakhine. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse durante tale periodo dal Comando Ovest nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. |
25.6.2018 |
3. |
Than Oo |
Data di nascita: 12 ottobre 1973 Genere: maschio Numero di identificazione militare: BC 25723 |
Il Brigadier Generale Than Oo è stato comandante della 99a Divisione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) fino al maggio 2018. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dalla 99a Divisione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. |
25.6.2018 |
4. |
Aung Aung |
Genere: maschio Numero di identificazione militare: BC 23750 |
Il Maggiore Generale Aung Aung è il comandante del Comando Sud-ovest delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e l’ex-comandante della 33a divisione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dalla 33a divisione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. |
25.6.2018 |
5. |
Khin Maung Soe |
Data di nascita: 1972 Genere: maschio |
Il Brigadier Generale Khin Maung Soe è comandante del comando operativo militare 15, a volte noto come 15a divisione d'infanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadav), che comprende il battaglione d'infanteria n. 564. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dal comando operativo militare 15, in particolare dal battaglione d'infanteria n. 564, nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. |
25.6.2018 |
6. |
Thura San Lwin |
Data di nascita: 17 marzo 1959 Genere: maschio |
Il Brigadier Generale Thura San Lwin è stato comandante della polizia di frontiera dall'ottobre 2016 all'inizio di ottobre 2017. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse durante tale periodo dalla polizia di frontiera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. |
25.6.2018 |
7. |
Thant Zin Oo |
Genere: maschio |
Thant Zin Oo è comandante dell'8o battaglione della polizia di sicurezza. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dall'8o battaglione della polizia di sicurezza nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Le gravi violazioni dei diritti umani includono esecuzioni sommarie e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. Tali violazioni sono state commesse congiuntamente con la 33a divisione d'infanteria leggera delle forze armate del myanmar (Tatmadav) guidate dal Bregadier general Aung Aung e e con l'aiuto della medesima. Thant Zin Oo è pertanto associato alla persona inserita nell'elenco Brigadier Generale Aung Aung. |
25.6.2018 |
8. |
Ba Kyaw |
Genere: maschio |
Ba Kyaw è Sergente maggiore nel 564o battaglione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Ha commesso atrocità e gravi violazioni dei diritti umani, ivi compresi omicidio, deportazione e tortura, nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine nella seconda metà del 2017. In particolare, è stato identificato come uno dei principali autori della strage di Maung Nu del 27 agosto 2017. |
21.12.2018 |
9. |
Tun Naing |
Genere: maschio |
Tun Naing è il comandante della base della polizia di frontiera di Taung Bazar. In tale carica, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani, ivi compresi detenzione forzata, maltrattamenti e tortura, commesse dalla polizia di frontiera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine a Taung Bazar prima, durante e dopo il 25 agosto 2017. |
21.12.2018 |
10. |
Khin Hlaing |
Data di nascita: 2 maggio 1968 Genere: maschio |
Il Maggiore Generale Khin Hlaing è il comandante della regione del Triangolo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È l’ex comandante della 99a divisione di fanteria leggera ed è stato il comandante del Comando Nord-est delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In veste di comandante della 99a divisione di fanteria leggera ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato dello Shan nel 2016 e all’inizio del 2017. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla 99a divisione di fanteria leggera nei confronti di minoranze etniche dei villaggi dello Stato dello Shan nella seconda metà del 2016. Queste includono esecuzioni sommarie, detenzione forzata e distruzione di villaggi. |
21.12.2018. |
11. |
Aung Myo Thu |
Genere: maschio |
Il Maggiore Aung Myo Thu è comandante del nucleo operativo dalla 33a divisione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In veste di comandante della 33a divisione di fanteria a leggera ha supervisionato le operazioni militari condotte nello stato di Rakhine nel 2017. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla 33a divisione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine nella seconda metà del 2017. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e detenzione forzata. |
21.12.2018 |
12. |
Thant Zaw Win |
Genere: maschio |
Thant Zaw Win è Maggiore nel 564o battaglione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In tale carica, ha supervisionato le operazioni militari condotte nello stato di Rakhine ed è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse il 27 agosto 2017 dal 564o battaglione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine, in particolare nel villaggio di Maung Nu e nei suoi dintorni. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. |
21.12.2018 |
13. |
Kyaw Chay |
Genere: maschio |
Kyaw Chay è Caporale nella polizia di frontiera. È stato precedentemente destinato a Zay Di Pyin ed era comandante della base della polizia di frontiera di Zay Di Pyin nel periodo intorno al 25 agosto 2017 quando, sotto il suo comando, la polizia di frontiera ha commesso una serie di violazioni dei diritti umani. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia di frontiera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine durante tale periodo. Ha inoltre partecipato a gravi violazioni dei diritti umani, tra le quali maltrattamenti dei detenuti e tortura. |
21.12.2018 |
14. |
Nyi Nyi Swe |
Genere: maschio |
Il Maggiore Generale Nyi Nyi Swe è l'ex comandante del Comando Nord delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In tale carica, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani, compreso il maltrattamento dei civili, commesse dal Comando Nord nello stato del Kachin dal maggio 2016 all'aprile 2018 (fino alla sua nomina a comandante del Comando Sud-ovest). È inoltre responsabile di aver ostacolato la prestazione di assistenza umanitaria ai civili bisognosi nello stato del Kachin in tale periodo, in particolare bloccando il trasporto di derrate alimentare. |
21.12.2018 |
15. |
Min Aung Hlaing |
Data di nascita: 3 luglio 1956 Luogo di nascita: Tavoy, Myanmar/Birmania Cittadinanza: birmana Numero di identificazione nazionale: 12/SAKHANA(N)020199 Genere: maschio |
Min Aung Hlaing è comandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dal 2011. È presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar/Birmania invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. |
22.3.2021 |
Rivestendo tutti i poteri e in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, il comandante in capo Min Aung Hlaing è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di presidente del suddetto Consiglio, il comandante in capo Min Aung Hlaing è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di comandante in capo del Tatmadaw dal 2011, Min Aung Hlaing è direttamente responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya. |
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16. |
Myint Swe |
Data di nascita: 24 maggio 1951 Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il tenente generale Myint Swe è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) ed era stato nominato vicepresidente del Tatmadaw fino al 1o febbraio 2021. In tale data Myint Swe ha partecipato a una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza insieme ad altri membri del Tatmadaw. La riunione era incostituzionale poiché non comprendeva i membri civili. Nel corso della riunione Myint Swe è stato nominato presidente ad interim. Successivamente Myint Swe ha dichiarato lo stato di emergenza e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa Min Aung Hlaing. La procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza non è stata rispettata poiché, in virtù della costituzione, solo il presidente ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza. Accettando la nomina a presidente ad interim e trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario al comandante in capo, Myint Swe ha contribuito a rovesciare il governo democraticamente eletto ed è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania. |
22.3.2021 |
17. |
Soe Win |
Data di nascita: 1 marzo 1960 Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Soe Win è vicecomandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dal 2011. È vicepresidente del Consiglio di amministrazione dello Stato e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. |
22.3.2021 |
In qualità di vicepresidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, il vicecomandante in capo Soe Win è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo manifestanti civili e disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti arbitrari e la detenzione di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di vicepresidente del suddetto Consiglio, il vicecomandante in capo Soe Win è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di vicecomandante in capo del Tatmadaw dal 2011, Soe Win è responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya. |
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18. |
Sein Win |
Data di nascita: 24 luglio 1956 Luogo di nascita: Pyin Oo Lwin, Myanmar/Birmania Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il tenente generale Sein Win è membro del Tatmadaw ed ex ministro della Difesa (in carica dal 24 agosto 2015 al 1o febbraio 2021). Il 1o febbraio 2021 ha partecipato a una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza insieme ad altri membri del Tatmadaw. La riunione era incostituzionale poiché non comprendeva i membri civili. Nel corso della riunione Myint Swe è stato nominato presidente ad interim. Successivamente Myint Swe ha dichiarato lo stato di emergenza e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa Min Aung Hlaing. La procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza non è stata rispettata poiché, in virtù della costituzione, solo il presidente ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza. Partecipando alla riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza nel corso della quale è stato deciso di dichiarare lo stato di emergenza e trasferire i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, Sein Win ha contribuito a invalidare i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e a rovesciare il governo democraticamente eletto; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
22.3.2021 |
Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di ministro della Difesa dal 24 agosto 2015 al 1o febbraio 2021, Sein Win è responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya. |
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19. |
Thein Soe (alias U Thein Soe) |
Data di nascita: 23 gennaio 1952 Luogo di nascita: Kani, Myanmar/Birmania Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il 2 febbraio 2021 Thein Soe è stato nominato presidente della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di presidente di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni senza alcuna prova di frode, Thein Soe è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
22.3.2021 |
20. |
Mya Tun Oo |
Data di nascita: 4 o 5 maggio 1961 Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il generale Mya Tun Oo è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È stato nominato ministro della Difesa il 1o febbraio 2021 ed è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il generale Mya Tun Oo è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
22.3.2021 |
Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di membro del suddetto Consiglio, il generale Mya Tun Oo è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. Mya Tun Oo è stato capo di Stato maggiore delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), la terza carica più elevata nel Tatmadaw, dall’agosto 2016 fino alla sua nomina a ministro della Difesa. In tale carica, ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato del Rakhine e ha coordinato le varie forze armate, tra cui l’esercito, la marina militare e l’aeronautica, nonché l’uso dell’artiglieria. È pertanto responsabile di gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya. |
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21. |
Dwe Aung Lin |
Data di nascita: 31 maggio 1962 Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il tenente generale Dwe Aung Lin è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. Il tenente generale Dwe Aung Lin è stato nominato segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato il 2 febbraio 2021 e ha emesso gli ordini di detto Consiglio. Ha ordinato, tra l’altro, la destituzione di persone dalle cariche alle quali erano state nominate dal governo legalmente eletto nonché la sostituzione del personale della commissione elettorale del Myanmar. In qualità di membro e segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Dwe Aung Lin è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
22.3.2021 |
Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di membro e segretario del suddetto Consiglio, il tenente generale Dwe Aung Lin è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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22. |
Ye Win Oo |
Data di nascita: 21 febbraio 1966 Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il tenente generale Ye Win Oo è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. |
22.3.2021 |
Il tenente generale Ye Win Oo è stato nominato cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato il 2 febbraio 2021. In qualità di membro e cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Ye Win Oo è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze di sicurezza e le autorità del Myanmar che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di membro e cosegretario del suddetto Consiglio, il tenente generale Ye Win Oo è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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23. |
Maung Maung Kyaw |
Data di nascita: 23 luglio 1964 Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il generale Maung Maung Kyaw è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il generale Maung Maung Kyaw è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
22.3.2021 |
Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di membro del suddetto Consiglio, il generale Maung Maung Kyaw è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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24. |
Moe Myint Tun |
Data di nascita: 24 maggio 1968 Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il tenente generale Moe Myint Tun è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Moe Myint Tun è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile dell’indebolimento della democrazia e dello Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
22.3.2021 |
Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di membro del suddetto Consiglio, il tenente generale Moe Myint Tun è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011 concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. Il tenente generale Moe Myint Tun è stato comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n. 6 e capo di Stato maggiore (esercito) delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) fino al 2019. In tale carica, ha supervisionato le operazioni nello stato del Rakhine. È pertanto responsabile di gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya. |
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25. |
Than Hlaing |
Data di nascita: Cittadinanza: birmana Genere: maschio |
Il tenente generale Than Hlaing è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Il 2 febbraio 2021 è stato nominato viceministro dell’Interno e capo della polizia. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. Nominato da tale Consiglio, il tenente generale Than Hlaing è coinvolto in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania; nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. |
22.3.2021 |
A partire dal 1o febbraio 2021 le forze di polizia che operano sotto l’autorità del tenente generale Than Hlaing hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, procedendo ad arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di viceministro dell’Interno e capo della polizia, il tenente generale Than Hlaing è direttamente responsabile del processo decisionale relativo a politiche repressive e azioni violente commesse polizia contro manifestanti pacifici; è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Myanmar/Birmania. |
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26. |
Mahn Nyein Maung (alias P’do, Phado Man Nyein Maung) |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; |
Mahn Nyein Maung è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. |
19.4.2021 |
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Data di nascita: intorno al 1947; Cittadinanza: del Myanmar; Genere: maschio |
Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Mahn Nyein Maung è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Mahn Nyein Maung è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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27. |
Thein Nyunt |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; presidente del Nuovo partito della democrazia nazionale (NNDP); Data di nascita: 26 dicembre 1944; Luogo di nascita: Kawkareik (Stato Karen) Myanmar/Birmania; Cittadinanza: del Myanmar; Numero di carta d’identità: 12/THAGAKA(NAING)012432 Genere: maschio |
Thein Nyunt è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Thein Nyunt è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Thein Nyunt è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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28. |
Khin Maung Swe |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; presidente del partito Forza democratica nazionale (NDF); Data di nascita: 24 luglio 1942; Luogo di nascita: Ngathaingchaung, distretto di Pathein, Myanmar/Birmania; Cittadinanza: del Myanmar; Genere: maschio |
Khin Maung Swe è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Khin Maung Swe è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Khin Maung Swe è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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29. |
Aye Nu Sein |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; vicepresidente del Partito nazionale Arakan; Data di nascita: 24 marzo 1957; Luogo di nascita: Sittwe, Stato di Rakhine, Myanmar/Birmania; Cittadinanza: del Myanmar; Genere: femmina |
Aye Nu Sein è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Aye Nu Sein è stata direttamente coinvolta nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Aye Nu Sein è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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30. |
Jeng Phang Naw Htaung |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; Cittadinanza: del Myanmar; Genere: maschio |
Jeng Phang Naw Htaung è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Jeng Phang Naw Htaung è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Jeng Phang Naw Htaung è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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31. |
Maung Ha |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; Cittadinanza: del Myanmar; Genere: maschio |
Maung Ha è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Maung Ha è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Maung Ha è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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32. |
Sai Long Hseng |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; Data di nascita: 18 aprile 1947; Luogo di nascita: Kengtung, Myanmar/Birmania; Cittadinanza: del Myanmar; Carta di verifica della cittadinanza: Katana (Naing) 0052495; Carta di registrazione nazionale n.: 13/KATANA (N)-005249; Genere: maschio |
Sai Long Hseng è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Sai Long Hseng è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Sai Long Hseng è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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33. |
Saw Daniel |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; Data di nascita: 25 novembre 1957; Luogo di nascita: Loikaw (Stato Kayah) Myanmar/Birmania; Cittadinanza: del Myanmar; Genere: maschio |
Saw Daniel è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Saw Daniel è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Saw Daniel è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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34. |
Dr. Banyar Aung Moe |
Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; Cittadinanza: del Myanmar; Genere: maschio |
Banyar Aung Moe è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Banyar Aung Moe è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
19.4.2021 |
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Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, Banyar Aung Moe è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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35. |
U Chit Naing (alias: Sate Pyin Nyar) |
Ministro dell’Informazione; Data di nascita: 12 dicembre 1948; Luogo di nascita: Kyee Nee Village, Chauk Township, regione di Magway, Myanmar/Birmania; Cittadinanza: birmana; Indirizzo: No. 150, Yadanar Street, Yadanar Housing (nei pressi di Tine Yin Thar Village), Tharkayta Township, Yangon, Myanmar; |
U Chit Naing è stato ministro dell’Informazione dal 2 febbraio 2021. È stato nominato dal presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato che dal 2 febbraio 2021 ha assunto i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. In qualità di ministro dell’Informazione, è responsabile dei media pubblici (le emittenti MWD e MRTV, i quotidiani Myanmar Alin, Kyemon e Global New Light of Myanmar e le agenzie Myanmar News Agency (MNA) e Myanmar Digital News) e pertanto della diffusione e pubblicazione delle notizie ufficiali. Da quando è a capo del ministero vi è stata ampia pubblicazione di articoli pro-militari nei giornali ed è quindi responsabile di diffondere la propaganda della giunta e la disinformazione attraverso media statali che non divulgano notizie accurate. È direttamente responsabile delle decisioni che hanno portato alla repressione dei mezzi di informazione in Myanmar, tra cui direttive che intimavano ai media indipendenti di non usare i termini «colpo di Stato», «regime militare» e «giunta», e che hanno portato alla messa al bando di cinque organi di stampa locali nel paese. È pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia in Myanmar/Birmania limitando la libertà di stampa e l’accesso alle informazioni on-line e off-line. |
19.4.2021 |
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Responsabile dei media pubblici (le emittenti MWD e MRTV, i quotidiani Myanmar Alin, Kyemon e Global New Light of Myanmar e le agenzie Myanmar News Agency (MNA) e Myanmar Digital News). |
Nelle sue dichiarazioni ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato militare. In qualità di ministro dell’Informazione, nominato dal presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, U Chit Naing è responsabile di azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese, e fornisce sostegno a tali azioni e politiche. |
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36. |
Soe Htut |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Data di nascita: 29 marzo 1960; Luogo di nascita: Mandalay, Myanmar; Genere: maschio |
Il tenente generale Soe Htut è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È inoltre membro del Consiglio di amministrazione dello Stato guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. Soe Htut è stato nominato ministro dell'Interno il 1o febbraio 2021. |
21.6.2021 |
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Il ministro dell'Interno è responsabile delle forze di polizia del Myanmar, dei vigili del fuoco e dell'amministrazione penitenziaria. Le funzioni del ministero dell'Interno comprendono la sicurezza dello Stato e l'ordine pubblico. In tale carica, il tenente generale Soe Htut è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia del Myanmar sin dal colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021, tra cui uccisioni di civili e manifestanti disarmati, violazioni della libertà di associazione e di riunione pacifica, detenzioni e arresti arbitrari di leader dell'opposizione e di manifestanti pacifici e violazioni della libertà di espressione. Inoltre, in qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Soe Htut è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. È inoltre direttamente responsabile delle decisioni repressive adottate dal Consiglio di amministrazione dello Stato e di gravi violazioni dei diritti umani. |
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37. |
Tun Tun, Naung (alias Tun Tun Naing; alias Htun Htun Naung) |
Cittadinanza Myanmar/Birmania; Data di nascita: 30 aprile 1963; Sesso: maschio |
Il tenente generale Tun Tun Naung è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) ed è stato in precedenza comandante. È il ministro degli Affari frontalieri e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza. Nel 2013 Tun Tun Naung è stato il comandante del Comando Nord incaricato della supervisione del conflitto dell'esercito birmano con l'Esercito per l'indipendenza Kachin. In tale conflitto, le truppe del Myanmar sotto il comando di Tun Tun Naung hanno commesso gravi abusi dei diritti umani e violazioni del diritto internazionale umanitario. Nel 2017 Tun Tun Naung è stato comandante del «1o Ufficio Operazioni speciali». Sotto il suo comando, le truppe hanno commesso atrocità e gravi violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze etniche dello Stato di Rakhine durante le «operazioni di pulizia dei rohingya». Tali operazioni sono iniziate il 25 agosto 2017 e hanno comportato uccisioni arbitrarie, abusi fisici, torture, violenze sessuali e detenzione di rohingya. In veste di comandante nel 2013 e nel 2017, Tun Tun Naung è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse in Myanmar/Birmania. |
21.6.2021 |
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Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Nel corso di tali eventi, il 1o febbraio 2021 Tun Tun Naung ha accettato la nomina a ministro degli Affari frontalieri nel governo dell'Unione e, di conseguenza, un seggio in seno al Consiglio nazionale di difesa e sicurezza. In qualità di membro del governo dell'Unione e di ministro degli Affari frontalieri, Tun Tun Naung è responsabile di attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar nonché di azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. |
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38. |
Win Shein (alias U Win Shein) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Data di nascita: 31 luglio 1957; Luogo di nascita: Mandalay, Myanmar; Genere: maschio Indirizzo: Myananyadanar, Naypyitaw, Myanmar/Birmania; |
Win Shein è ministro della Pianificazione, delle finanze e dell'industria del governo dell'Unione, nominato dal comandante in capo Min Aung Hlaing il 1o febbraio 2021. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. |
21.6.2021 |
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Numero di passaporto: DM001478 (Myanmar/Birmania) rilasciato il 10 settembre 2012, scade il 9 settembre 2022; Documento d'identità nazionale n.: 12DAGANA011336 |
Accettando la sua nomina a ministro della Pianificazione, delle finanze e dell'industria del governo dell'Unione, e in ragione del suo importante ruolo nelle politiche economiche del regime, Win Shein è responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
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39. |
Khin Maung Yi (alias Khin Maung Yee; alias U Khin Maung Yi) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Data di nascita: 15 febbraio 1965; Luogo di nascita: Rangoon, Myanmar; Genere: maschio |
Il colonnello Khin Maung Yi è l'attuale ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). È stato segretario permanente di questo dipartimento sotto il governo democraticamente eletto. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. Il colonnello Khin Maung Yi è stato nominato ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC) il 2 febbraio 2021 dal Consiglio di amministrazione dello Stato guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing. |
21.6.2021 |
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Ai sensi della legislazione del Myanmar, il MONREC è l'unica autorità responsabile della gestione dello sfruttamento delle risorse naturali del Myanmar e svolge un ruolo cruciale nello sfruttamento e nel commercio, tra l'altro, di risorse quali pietre preziose, perle e altre risorse minerarie, e nella silvicoltura. Sotto la direzione di Khin Maung Yi il MONREC controlla Myanmar Pearl Enterprise (MPE), Myanmar Gems Enterprise (MGE) e Myanmar Timber Enterprise (MTE), che detengono diritti esclusivi sulla produzione e sul commercio delle risorse nei rispettivi settori di competenza. Con l'accettazione della nomina a ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale e con il suo ruolo nello sfruttamento delle risorse naturali del Myanmar, Khin Maung Yi contribuisce al finanziamento del regime militare ed è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania. |
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40. |
Tin Aung San |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Data di nascita: 16 ottobre 1960; Genere: maschio Documento d'identità nazionale n.: 12/La Ma Na (N) 89 489 |
L'ammiraglio Tin Aung San è il comandante in capo della marina del Myanmar e ricopre la carica di ministro dei Trasporti e delle comunicazioni. È anche membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. |
21.6.2021 |
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L'ammiraglio Tin Aung San è stato nominato ministro dei Trasporti e della comunicazione il 3 febbraio 2021 dal Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing. In qualità di ministro del governo, è responsabile della comunicazione e delle reti e pertanto adotta decisioni e attua politiche che definiscono la libertà di accesso ai dati online. Da quando è a capo del ministero, vi sono stati numerosi oscuramenti e rallentamenti deliberati di Internet ed è stato dato ordine ai fornitori di impedire l'accesso online a Facebook, Twitter e Instagram. È pertanto direttamente responsabile della limitazione della libertà di stampa e dell'accesso alle informazioni online e, di conseguenza, compromette la democrazia e lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania. In quanto membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, dal 2 febbraio 2021 Tin Aung San è responsabile, insieme agli altri membri del Consiglio, di tutte le funzioni di Stato, compresa la legislazione che viola i diritti umani e limita le libertà dei cittadini del Myanmar, nonché delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza del Myanmar. |
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41. |
Thida Oo alias Daw Thida Oo |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: femmina |
Thida Oo è procuratrice generale dell'Unione del Myanmar dal 2 febbraio 2021, data della sua nomina da parte del comandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) Min Aung Hlaing. È membro della commissione per gli investimenti del Myanmar. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. |
21.6.2021 |
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Thida Oo fa parte del governo scaturito dal colpo di Stato sin dal primo giorno, e si è avvalsa del potere conferito dalla legge del 2010 relativa al procuratore generale dell'Unione per condurre azioni penali di matrice politica e successive detenzioni arbitrarie e per rendere possibili gli abusi commessi dal regime militare. È pertanto coinvolta in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. |
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42. |
Aung Lin Tun |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il maggiore generale Aung Lin Tun è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e ricopre la carica di viceministro della Difesa. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. |
21.6.2021 |
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Il maggiore generale Aung Lin Tun è stato nominato viceministro della Difesa l'11 maggio 2021 dal Consiglio di amministrazione dello Stato guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing. Prima della sua promozione, faceva parte dell'ufficio del comandante in capo dell'esercito ed è stato coinvolto in tutte le azioni repressive intraprese dal Consiglio di amministrazione dello Stato e dal Tatmadaw successivamente al colpo di Stato. In qualità di viceministro della Difesa, il maggiore generale Aung Lin Tun è coinvolto in politiche e attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. Inoltre, in quanto membro del regime militare, il maggiore generale Aung Lin Tun è direttamente responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza contro i manifestanti pacifici. |
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43. |
Zaw Min Tun |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Luogo di nascita: Yenanchaung, Myanmar; Genere: maschio |
Il brigadier generale Zaw Min Tun dirige il servizio stampa del Consiglio di amministrazione dello Stato e ricopre il ruolo di viceministro dell'Informazione. In precedenza era a capo del servizio True News Information del Tatmadaw. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. Il 5 febbraio 2021, il Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing, ha nominato Zaw Min Tun responsabile del suo servizio stampa e, il 7 febbraio 2021, viceministro dell'Informazione. In qualità di portavoce del Consiglio di amministrazione dello Stato, il brigadier generale Zaw Min Tun ha presieduto tutte le conferenze stampa di detto Consiglio, il cui obiettivo è trasmettere e giustificare la narrazione del Consiglio sul colpo di Stato e sulle azioni che la giunta ha intrapreso da allora. |
21.6.2021 |
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In qualità di viceministro dell'Informazione del governo, è direttamente responsabile dei media pubblici e pertanto della diffusione e pubblicazione delle notizie ufficiali. Dalla nomina di Chit Naing a ministro dell'Informazione e di Zaw Min Tung a suo vice, vi è stata ampia pubblicazione di articoli pro-militari nei giornali. Di conseguenza, Zaw Min Tun è responsabile di diffondere la propaganda della giunta e la disinformazione attraverso media statali che non divulgano notizie accurate. È inoltre responsabile delle decisioni che hanno portato alla repressione dei mezzi di informazione in Myanmar. Tra queste figurano le direttive che intimavano ai media indipendenti di non utilizzare i termini «colpo di Stato», «regime militare» e «giunta» e che hanno portato alla messa al bando di organi di stampa locali nel paese e all'arresto di giornalisti nazionali e stranieri. Nelle sue dichiarazioni ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato militare. È pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia in Myanmar/Birmania limitando la libertà di stampa e l'accesso alle informazioni on-line e off-line. In qualità di membro sia del Consiglio di amministrazione dello Stato che del governo della giunta, il brigadier generale Zaw Min Tun è coinvolto in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese, e sostiene tali azioni e politiche. |
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44. |
Aung Naing Oo |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Data di nascita: 13 ottobre 1962; Luogo di nascita: Kyaukse, Mandalay, Myanmar/Birmania; Genere: maschio; Indirizzo: L 103, Kenyeikthar Lane 6, FMI city, Yangon; Numero di passaporto: DM002656 Documento d’identità nazionale n.: 7/PaKhaNa (Naing) 13345 |
Aung Naing Oo è il ministro degli Investimenti e delle relazioni economiche con l’estero dal 2 febbraio 2021. È stato nominato dal Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing, che dal 2 febbraio 2021 ha assunto i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. In qualità di ministro del governo, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti in Myanmar/Birmania. In qualità di ministro degli Investimenti e delle relazioni economiche con l’estero, è incaricato di agevolare attività imprenditoriale e gli investimenti in Myanmar/Birmania e contribuisce, pertanto, a soddisfare le esigenze finanziarie del regime militare. Nelle sue dichiarazioni e nei suoi atti ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato e il regime militare, anche affermando che i media internazionali hanno esagerato la portata della crisi e sostenendo che il movimento di disobbedienza civile sta volgendo al termine. Ha altresì vietato ai dirigenti delle società straniere di telecomunicazioni di lasciare il paese senza autorizzazione e nel febbraio 2021 ha licenziato i funzionari pubblici del ministero che hanno aderito alla protesta. Pertanto, le sue azioni, politiche e attività compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania ed è coinvolto in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. |
21.2.2022 |
45. |
Charlie Than |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Data di nascita: 1950; Genere: maschio; Indirizzo: Room No (23), Building No (25), Palm Village Villa, Yankin Yanshin Street, Yangon, Myanmar/Birmania |
Charlie Than è il ministro dell’Industria dal 22 maggio 2021. È stato nominato dal Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing, che dal 2 febbraio 2021 ha assunto i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Nelle sue dichiarazioni e nei suoi atti ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato e il regime militare. In qualità di ministro del governo, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti in Myanmar/Birmania. In qualità di ministro dell’Industria, ha il controllo delle fabbriche statali e, in tal modo, contribuisce a soddisfare le esigenze finanziarie del regime militare. Pertanto, le sue azioni, politiche e attività compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania ed è coinvolto in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. |
21.2.2022 |
46. |
Thet Thet Khine |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Data di nascita: 19 agosto 1967; Luogo di nascita: Mogok, Myanmar/Birmania; Genere: femmina Indirizzo:127A Dhamazadei Road, Kamayut, Yangon, Myanmar/Birmania; Numero di passaporto: MB132403 (Myanmar/Birmania) rilasciato il 7 maggio 2015, scade il 6 maggio 2020; Documento d’identità nazionale n.: 9MAKANAN034200 |
Thet Thet Khine è la ministra della Previdenza sociale, degli aiuti e del reinsediamento dal 4 febbraio 2021. È stata nominata dal Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing, che dal 2 febbraio 2021 ha assunto i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. In qualità di ministra del governo, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti in Myanmar. Nelle sue dichiarazioni e nei suoi atti ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato e il regime militare, anche affermando che i militari hanno compiuto il colpo di Stato in risposta a brogli elettorali. Inoltre, ha respinto l’idea che l’esercito abbia commesso un genocidio contro la popolazione rohingya. È pertanto coinvolta in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese, e fornisce sostegno a dette azioni e politiche. |
21.2.2022 |
47. |
Maung Maung Ohn (alias U Maung Maung Ohn) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Maung Maung Ohn è il ministro dell’Informazione dal 1o agosto 2021. È stato nominato dal Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing, che dal 2 febbraio 2021 ha assunto i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. È stato in precedenza ministro del Settore alberghiero e del turismo, essendo nominato il 7 febbraio 2021. In qualità di ministro del governo, fa parte del regime militare, che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti in Myanmar. In qualità di ministro dell’Informazione, ha il controllo dei media pubblici (le emittenti MWD e MRTV, i quotidiani Myanmar Alin, Kyemon e Global New Light of Myanmar e le agenzie Myanmar News Agency (MNA) e Myanmar Digital News) e pertanto ha il controllo della diffusione e pubblicazione delle notizie ufficiali. Ha proseguito e inasprito ulteriormente le politiche repressive conseguenti al colpo di Stato militare, in particolare modificando la legge sulla teleradiodiffusione, imponendo ulteriori restrizioni alla libertà di espressione e alla libertà di stampa, anche mediante limitazioni all’accesso a internet, criminalizzando il giornalismo e incarcerando giornalisti. Inoltre, ha incaricato i membri del consiglio dei media del Myanmar, un organo indipendente, di attuare gli obiettivi del governo. Pertanto, le sue azioni, politiche e attività compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania ed è coinvolto in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. |
21.2.2022 |
48. |
Shwe Kyein (alias U Shwe Kyein) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Shwe Kyein è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato dal 30 marzo 2021. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar/Birmania invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, U Shwe Kyein è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. Le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno ripetutamente commesso gravi violazioni dei diritti umani dal 1o febbraio 2021, uccidendo manifestanti civili e disarmati, causando lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone, bruciando, torturando e assassinando civili e negando la parità di accesso agli aiuti umanitari. Le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno limitato la libertà di riunione e di espressione, bloccando l’accesso a internet, e attraverso arresti, detenzioni e condanne arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito ai militari di esercitare la piena autorità sulla zona interessata anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari e privati del diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità. In qualità di membro del suddetto Consiglio, U Shwe Kyein è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. |
21.2.2022 |
49. |
Aung Moe Myint (alias U Aung Moe Myint) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 23 febbraio 2021 Aung Moe Myint è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni, Aung Moe Myint è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
50. |
Than Tun (alias U Than Tun) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 2 febbraio 2021 Than Tun è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Than Tun è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
51. |
Aung Lwin Oo (alias U Aung Lwin OO) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 23 febbraio 2021 Aung Lwin Oo è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Aung Lwin Oo è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Brimania. |
21.2.2022 |
52. |
Aung Saw Win (alias Aung Saw Win) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 2 febbraio 2021 Aung Saw Win è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode, formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Aung Saw Win è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
53. |
Than Win |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 2 febbraio 2021 Than Win è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode, formulando accuse di brogli nei confronti di 16 persone nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Than Win è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
54. |
Saw Ba Hline (alias U Saw Ba Hline) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 9 febbraio 2021 Saw Ba Hline è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Saw Ba Hline è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
55. |
Soe Oo (alias U Soe OO) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 9 febbraio 2021 Soe Oo è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nei confronti di 16 persone nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Soe Oo è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
56. |
Than Soe (alias Than Soe) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 26 febbraio 2021 Than Soe è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Than Soe è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
57. |
Bran Shaung (alias U Bran Shaung) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania Genere: maschio |
Il 26 febbraio 2021 Bran Shaung è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Bran Shaung è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
58. |
Myint Oo (alias U Myint Oo) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 26 febbraio 2021 Myint Oo è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Myint Oo è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
59. |
Khin Maung Oo (alias U Khin Maung Oo) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 26 febbraio 2021 Khin Maung Oo è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Khin Maung Oo è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
60. |
Nu Mya Zan (alias Daw Nu Mya Zan) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: femmina |
Il 26 febbraio 2021 Nu Mya Zan è stata nominata membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Nu Mya Zan è stata direttamente coinvolta in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
61. |
Myint Thein (alias U Myint Thein) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 26 febbraio 2021 Myint Thein è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Myint Thein è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
62. |
Ba Maung (alias Dr Ba Maung) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il 26 febbraio 2021 Ba Maung è stato nominato membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Ba Maung è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
63. |
Tayza Kyaw (alias U Tayza Kyaw) |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
U Tayza Kyaw è un membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e riveste varie cariche di alto livello, tra cui quelle di comandante del Comando Nord e comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n.1. Prima del colpo di Stato del 1o febbraio 2021, U Tayza Kyaw ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato di Kachin, caratterizzate da un uso eccessivo della forza contro gruppi etnici minoritari e da violenze indiscriminate che hanno portato alla violazione dei diritti dei civili e al loro sfollamento forzato. Dal febbraio 2021 U Tayza Kyaw supervisiona l’Ufficio Operazioni speciali n.1, che ha condotto diverse operazioni militari su larga scala in stretta cooperazione con U Than Hlaing, di cui è stata accertata la responsabilità nel perpetrare violenze eccessive e violazioni dei diritti umani. La preparazione e il successivo avvio delle cosiddette «operazioni di pulizia» nelle regioni di Sagaing e Magwe, rientranti nelle competenze dell’Ufficio Operazioni speciali n. 1, hanno dato luogo a un uso particolarmente eccessivo della forza e a violenze di genere. U Tayza Kyaw è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania e di azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. |
21.2.2022 |
64. |
Ni Lin Aung |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il brigadier generale Ni Lin Aung è il comandante del Comando Est delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Parte della giurisdizione del Comando Est è lo Stato del Kayah. In un attentato del 24 dicembre 2021 nei pressi del villaggio di Moso nella divisione amministrativa (township) di Phruso, nello Stato di Karenni (Kayah), sono state uccise almeno 35 persone, tra cui civili, bambini e due operatori umanitari dell’ONG Save the Children. Il Tatmadaw è ritenuto responsabile dell’attacco. Nella sua posizione di comandante del Comando Est, il brigadier generale Ni Lin Aung è direttamente a capo delle unità nello Stato del Kayah, comprese quelle responsabili di tale massacro. Il brigadier generale Ni Lin Aung è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e di azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
65. |
Aung Zaw Aye |
Cittadinanza: Myanmar/Birmania; Genere: maschio |
Il tenente generale Aung Zaw Aye è il comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n. 2 delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In un attacco militare del 24 dicembre 2021 nei pressi del villaggio di Moso nella divisione amministrativa (township) di Phruso, nello Stato di Karenni (Kayah), sono state uccise almeno 35 persone, tra cui civili, bambini e due operatori umanitari dell’ONG Save the Children. Il Tatmadaw è ritenuto responsabile dell’attacco. Nella sua posizione di comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n. 2, il Ten. Gen. Aung Zaw Aye dirige il Comando Est, che è direttamente a capo delle unità militari attive nello Stato del Kayah, comprese quelle responsabili di tale massacro. Il Ten. Gen. Aung Zaw Aye è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e di azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
B. Persone giuridiche, entità e organismi di cui all’articolo 4 bis
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Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell’elenco |
1. |
Myanmar Economic Holdings Public Company Ltd |
Indirizzo: 51 Mahabandoola road, 189/191 Botataung, regione di Yangon, Myanmar 11 161; Tipo di entità: società per azioni; Luogo di registrazione: Yangon, Myanmar/Birmania; Data di registrazione: 27 aprile 1990; |
La Myanmar Economic Holdings Public Company Ltd (MEHL) è una conglomerata detenuta e controllata dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), che possiede società affiliate e controllate in diversi settori dell’economia, tra cui quello bancario, assicurativo, edilizio, commerciale, dei trasporti, minerario, dell’estrazione di gemme, manifatturiero e turistico. La MEHL e le sue controllate generano entrate al Tatmadaw, contribuendo così alla sua capacità di effettuare attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania. Nel 2017 la MEHL e le sue controllate hanno donato materiali alle forze armate durante le cerimonie di raccolte di fondi organizzate dal Tatmadaw. La MEHL ha pertanto sostenuto finanziariamente il Tatmadaw e contribuito così alla sua capacità di effettuare le «operazioni di pulizia» e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani contro la popolazione rohingya nel 2017. |
19.4.2021 |
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Numero di registrazione: 156387282; Sede principale: Myanmar/Birmania; Associati: Consiglio di amministrazione: Ten.Gen. Dwe Aung Lin: direttore (designato dall’UE); Ten.Gen. Moe Myint Tun: direttore (designato dall’UE); gruppo direttivo: comandante in capo Min Aung Hlaing: presidente (designato dall’UE); Vicecomandante in capo Soe Win: vicepresidente (designato dall’UE); Numero di telefono: 01-290843; Sito web: http://www.mehl.com.mm/ |
Il Consiglio di amministrazione è composto esclusivamente di alti funzionari (attivi o in pensione) del Tatmadaw. Due membri del Consiglio di amministrazione (Ten.Gen. Dwe Aung Lin e Ten. Gen. Moe Myint Tun) sono anche membri del Consiglio di amministrazione dello Stato, organo ad hoc creato dopo il colpo di Stato del 1o febbraio che attualmente governa di fatto il Myanmar, e sono inseriti in elenco a norma della decisione 2013/184/PESC del Consiglio e del regolamento (UE) n. 401/2013 del Consiglio concernenti misure restrittive in considerazione della situazione in Myanmar/Birmania. Il comandante in capo Min Aung Hlaing e il vicecomandante in capo Soe Win guidano il gruppo direttivo della MEHL, in qualità rispettivamente di presidente e di vicepresidente. |
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2. |
Myanmar Economic Corporation Limited |
Indirizzo: Corner of Ahlone road & Kannar road, Ahlone, Yangon, Myanmar; Tipo di entità: società per azioni; Luogo di registrazione: Yangon, Myanmar/Birmania; Data di registrazione: fondata nel 1997 come società di proprietà statale, registrata come società privata il 9 gennaio 2019; Numero di registrazione: 105444192; |
La Myanmar Economic Corporation (MEC) è una conglomerata detenuta e controllata dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), che possiede società affiliate e controllate in diversi settori dell’economia, tra cui quello bancario, assicurativo, edilizio, commerciale, dei trasporti, minerario, dell’estrazione di gemme, manifatturiero e turistico. La MEC e le sue controllate generano entrate al Tatmadaw, contribuendo così alla sua capacità di effettuare attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania. Il Consiglio di amministrazione della MEC è composto esclusivamente di alti funzionari (attivi o in pensione) del Tatmadaw. |
19.4.2021 |
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Sede di attività: Myanmar/Birmania; Numero di telefono: 01-8221369; E-mail: mecadm.hq@gmail.com |
Nel 2017 la MEC e le sue controllate hanno donato materiali alle forze armate durante le cerimonie di raccolte di fondi organizzate dal Tatmadaw. La MEC ha pertanto sostenuto finanziariamente il Tatmadaw e contribuito così alla sua capacità di effettuare le «operazioni di pulizia» e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani contro la popolazione rohingya nel 2017. |
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3. |
Myanma Gems Enterprise (alias Myanmar Gems Enterprise) |
Indirizzo: NO.70-072, Yarza, Thingaha Road, Thapyaygone Ward, Zabuthiri Township, Naypyitaw, Myanmar; Tipo di entità: impresa di proprietà dello Stato; |
Myanmar Gems Enterprise (MGE) è un'impresa di proprietà dello Stato controllata dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), responsabile dell'elaborazione di norme e regolamenti, nonché della supervisione e del rilascio di autorizzazioni a imprenditori privati locali, come pure dell'organizzazione delle aste e delle vendite speciali di giada e pietre preziose. La MGE opera secondo le istruzioni del ministero delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC), il cui ministro è stato nominato dal Consiglio di amministrazione dello Stato. |
21.6.2021 |
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Luogo di registrazione: Myanmar; Sito web: http://www.mge.gov.mm/ |
Le forze armate del Myanmar (Tatmadaw) detengono da tempo importanti interessi nel settore della giada e delle pietre preziose, in particolare attraverso la leadership della MGE, che è costituita quasi interamente da ex ufficiali militari, e attività condotte da due conglomerate militari — Myanmar Economic Holdings Limited (MEHL) e Myanmar Economic Corporation Limited (MEC). Il colpo di Stato del 1o febbraio 2021 ha rimesso la MGE sotto il controllo militare, consentendo al Tatmadaw di controllare in modo significativo il settore delle pietre preziose. La MGE genera introiti per diversi dipartimenti dello Stato del Myanmar e, grazie alle varie attività sopra descritte, il Tatmadaw è in grado di beneficiare direttamente o indirettamente delle entrate generate da questo settore, il che contribuisce alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto e a gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania. |
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4. |
Myanma Timber Enterprise (alias Myanmar Timber Enterprise) |
Indirizzo: Sede: Gyogone Forest Compound, Bayint Naung Road, Insein Township, Yangin, Myanmar succursale: No 72/74 Shawe Dagon Pagoda Road, Dagon Township, Yangon, Myanmar; Tipo di entità: impresa di proprietà dello Stato; Luogo di registrazione: Myanmar; Numero di telefono: 01-3528789 Sito web: http://www.mte.com.mm/index.php/en |
Myanma Timber Enterprise (MTE) è un'impresa di proprietà dello Stato che opera sotto il controllo del ministero delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). La MTE gode in Myanmar/Birmania di diritti esclusivi sulla produzione e sull'esportazione di legname. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio 2021 il regime militare ha nominato un nuovo gabinetto, che comprende un nuovo ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). Attraverso il Consiglio di amministrazione dello Stato e il nuovo gabinetto, il regime militare ha acquisito il controllo sulle imprese di proprietà dello Stato, compresa la MTE, e ne trae vantaggio. Pertanto, la MTE e le sue controllate sono sotto il controllo del Tatmadaw e generano introiti a suo favore, contribuendo così alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto. |
21.6.2021 |
5. |
Forest Products Joint Venture Corporation Limited |
Indirizzo: 422/426(Rm 2), 2nd Flr, Strand Rd., Corner of Botahtaung Pagoda St., FJVC Center, Ward (4), BTHG; Tipo di entità: joint venture; Luogo di registrazione: Myanmar; Numero di telefono: 01-9010742; 01-9010744; 09-443250050 E-mail: fjv.md@gmail.com |
Forest Products Joint Venture Corporation Limited (FPJVC) opera nell'industria del legname in Myanmar nel settore della trasformazione di teak e legno duro. Pur essendo una società ad azionariato diffuso, la FPJVC è posseduta e controllata dallo Stato, che i) detiene la maggioranza delle azioni della FPJVC tramite il ministero delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC) (10 %) e l'impresa di proprietà statale Myanma Timber Enterprise (MTE) (45 %), e ii) ha il diritto di nominare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione della FPJVC (con tre membri su undici nominati rispettivamente dal MONREC e dall'MTE). |
21.6.2021 |
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Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio 2021 il regime militare ha nominato un nuovo gabinetto, che comprende un nuovo ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). Attraverso il Consiglio di amministrazione dello Stato e il nuovo gabinetto, il regime militare ha acquisito il controllo sulle imprese di proprietà dello Stato, compresa la FPJVC, e ne trae vantaggio. La FPJVC è pertanto sotto il controllo del Tatmadaw e genera introiti a suo favore, contribuendo così alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto. |
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6. |
Myanmar War Veterans Organization |
Indirizzo: Thukhuma Road, Datkhina Thiri Tsp, Naypyitaw Division, Myanmar; Tipo di entità: organizzazione non governativa; Luogo di registrazione: Yangon, Myanmar; Data di registrazione: 1973; Numero di telefono: (067) 30485 Sito web: https://www.mwvo.org/Home/About |
Myanmar War Veterans Organization (MWVO) è un'organizzazione non governativa che mira a fornire sostegno agli ex membri delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È la principale organizzazione che interviene nelle questioni sociali ed economiche relative alle forze armate del paese. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. |
21.6.2021 |
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Secondo il mandato della MWVO, l'organizzazione non governativa funge da forza di riserva del Tatmadaw e partecipa alla definizione della politica nazionale di difesa e di sicurezza. Inoltre, la MWVO organizza raduni pro-regime e gestisce le milizie popolari, sostenendo così il Tatmadaw nello svolgimento di attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. Il gruppo direttivo centrale della MWVO è rappresentato da personalità di alto livello del Tatmadaw, quali il comandante in capo del Min Aung Hlaing e il vicecomandante in capo Soe Win. Membri della MWVO fanno parte della struttura di governance delle conglomerate a guida militare — la Myanmar Economic Holdings Limited (MEHL) e la Myanmar Economic Corporation Limited (MEC). La MWVO è pertanto associata a persone ed entità elencate a norma della decisione 2013/184/PESC del Consiglio e del regolamento (UE) n. 401/2013 del Consiglio. |
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7. |
Htoo Group of Companies |
Indirizzo: 5 Pyay Roas, Hlaing Township, Yangon, Myanmar/Birmania; Tipo di entità: società di partecipazione (holding); Luogo di registrazione: Myanmar/Birmania; Numero di telefono: +95 1 500344 / +95 1 500355; Sito web: https://htoo.com/ |
Htoo Group of Companies è un conglomerato privato fondato e presieduto da U Tay Za che ha legami molto stretti con i vertici delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Le sue attività comprendono il commercio, il settore bancario, il settore minerario, il turismo e l’aviazione. Nel 2017 Htoo Group of Companies ha fornito al Tatmadaw sostegno finanziario in relazione alle «operazioni di pulizia» nel Rakhine, contribuendo così a gravi violazioni dei diritti umani commesse nello stesso anno nei confronti della popolazione Rohingya. Inoltre, Htoo Group of Companies ha agito da intermediario per la fornitura di materiale militare utilizzato per colpire le popolazioni civili che protestavano contro il colpo di Stato del 1o febbraio, in tutto il paese e in particolare nelle zone abitate da minoranze etniche. Contribuendo alla capacità dell’esercito di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, Htoo Group of Companies ha fornito sostegno al Tatmadaw e ha intrapreso azioni che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del paese. |
21.2.2022 |
8. |
International Group of Entrepreneurs (IGE) Company Limited |
Indirizzo: No. 36-G, 37-F, level-20, Office Tower (2), Time City, Corner of Kyun taw Street and Hantharwaddy Road, (7), Quarter, Kamayut Township, Yangon, Myanmar/Birmania 110401; Tipo di entità: impresa privata; Luogo di registrazione: Myanmar/Birmania; Numero di telefono: +95 775 111 112; Sito web: www.ige.com.mm |
International Group of Entrepreneurs (IGE) Company Limited è un conglomerato privato fondato e presieduto da U Nay Aung che ha legami molto stretti con i vertici delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). IGE opera in settori infrastrutturali chiave come le telecomunicazioni e l’energia, nonché nei settori dell’agricoltura e della ricettività. Nel 2017 IGE ha fornito al Tatmadaw sostegno finanziario in relazione alle «operazioni di pulizia» nel Rakhine, contribuendo così a gravi violazioni dei diritti umani commesse nello stesso anno nei confronti della popolazione Rohingya. IGE ha inoltre fornito al Tatmadaw sostegno finanziario indiretto mediante partecipazioni finanziarie in diversi progetti e società – e loro conglomerati – collegati al Tatmadaw. Fornisce pertanto sostegno al Tatmadaw, da cui trae vantaggi. |
21.2.2022 |
9. |
No. 1 Mining Enterprise (ME1) |
Indirizzo: Bu Tar Street, Forest Street, Corner of Yone Gyi Quarter, Monywa, Sagaing Region, Myanmar/Brimania; Tipo di entità: impresa di proprietà dello Stato; Luogo di registrazione: Myanmar/Birmania; Numero di telefono: 09-071-21168 |
No. 1 Mining Enterprise (ME 1) è un’impresa di proprietà dello Stato che opera sotto il controllo del ministero delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC) e che funge anche da autorità di regolamentazione per il settore della produzione e commercializzazione di metalli non ferrosi. In quanto tale, l’impresa statale è responsabile del rilascio delle autorizzazioni e della riscossione di parte delle imposte sugli utili realizzati da società private che hanno sottoscritto «contratti di condivisione della produzione» o costituito una joint venture con ME 1. Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio 2021 il regime militare ha nominato un nuovo gabinetto, che comprende un nuovo ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). Attraverso il Consiglio di amministrazione dello Stato e il nuovo gabinetto, il regime militare ha acquisito il controllo sulle imprese di proprietà dello Stato, compresa No. 1 Mining Enterprise, da cui trae vantaggi. Pertanto, No. 1 Mining Enterprise è sotto il controllo del Tatmadaw e genera introiti a suo favore, contribuendo così alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto. Inoltre, No. 1 Mining Enterprise ha partecipato e/o supervisionato vari progetti connessi alle violenze perpetrate dal Tatmadaw nei confronti delle popolazioni civili e alla violazione dei loro più elementari diritti, anche attraverso la confisca di terreni e trasferimenti forzati. No. 1 Mining Enterprise è pertanto responsabile del sostegno ad azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
10. |
Myanma Oil and Gas Enterprise |
Indirizzo: Ministry of Electricity and Energy, Building No.(6), Nay Pyi Taw, Myanmar/Birmania; Tipo di entità: impresa di proprietà dello Stato; Luogo di registrazione: Myanmar/Brimania; Numero di telefono: +95-67-3 411 055; Sito web: http://www.moee.gov.mm/en/ignite/page/40 |
La Myanma Oil and Gas Enterprise (MOGE), impresa di proprietà dello Stato, è l’operatore petrolifero, il fornitore di servizi e il regolatore del settore petrolifero e del gas. Sovrintende alla prospezione e alla produzione di petrolio e gas, al trasporto interno del gas e alla distribuzione di prodotti petroliferi. L’impresa statale è responsabile del rilascio delle autorizzazioni e della riscossione di parte delle imposte sugli utili realizzati da società private che hanno sottoscritto «contratti di condivisione della produzione» o costituito un joint venture con la MOGE. Il 1 febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio 2021 il Consiglio di amministrazione dello Stato ha nominato nuovi ministri, tra cui un ministro dell’Energia elettrica e dell’energia. Il ministero dell’Energia elettrica e dell’energia supervisiona la MOGE. Attraverso il Consiglio di amministrazione dello Stato e il nuovo gabinetto, il regime militare ha acquisito il controllo sulle imprese di proprietà dello Stato, compresa la MOGE, e ne trae vantaggio. La MOGE è pertanto sotto il controllo del Tatmadaw e genera introiti a suo favore, contribuendo così alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. |
21.2.2022 |
( 1 ) Regolamento (UE) n 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione (GU L 269 del 10.10.2013, pag. 1).
( 2 ) Regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, del 5 maggio 2009, che istituisce un regime comunitario di controllo delle esportazioni, del trasferimento, dell'intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (GU L 134 del 29.5.2009, pag. 1).
( 3 ) Elenco comune delle attrezzature militari dell’Unione europea (adottato dal Consiglio l'11 marzo 2013) (GU L 30 del 27.3.2013, pag. 1).
( 4 ) IMSI è la sigla di «International Mobile Subscriber Identity» (identità utente mobile internazionale). Si tratta di un codice di identificazione unico per ciascun dispositivo di telefonia mobile, che è integrato nella carta SIM e consente di identificare quest'ultima tramite le reti GSM e UMTS.
( 5 ) MSISDN è la sigla di «Mobile Subscriber Integrated Services Digital Network Number» (numero di rete digitale integrata nei servizi dell'abbonato mobile). È un numero unico per l'identificazione di un abbonamento a una rete mobile GSM o UMTS. In altri termini, è il numero di telefono attribuito alla carta SIM di un telefono mobile e pertanto identifica un abbonato mobile nonché l'IMSI, ma per instradare le chiamate tramite l'abbonato.
( 6 ) IMEI è la sigla di «International Mobile Equipment Identity» (identificatore internazionale apparecchiature mobili). È un numero, solitamente unico, che permette di identificare i telefoni mobili GSM, WCDMA e IDEN e alcuni telefoni satellitari. Di solito si trova stampato all'interno dello scomparto della batteria del telefono. L'intercettazione (telefonica) può essere specificata mediante il suo numero IMEI nonché mediante l'IMSI e l'MSISDN.
( 7 ) TMSI è la sigla di «Temporary Mobile Subscriber Identity» (identità utente mobile temporanea). Si tratta dell'identità più comunemente trasmessa tra telefono mobile e rete.
( 8 ) SMS è la sigla di «Short Message System» (servizio di messaggi brevi).
( 9 ) GSM è la sigla di «Global System for Mobile Communications» (sistema mondiale di comunicazioni mobili).
( 10 ) GPS è la sigla di «Global Positioning System» (sistema di localizzazione globale via satellite).
( 11 ) GPRS è la sigla di «General Package Radio Service» (sistema di trasmissione radio a pacchetto).
( 12 ) UMTS è la sigla di «Universal Mobile Telecommunication System» (sistema universale di comunicazioni mobili).
( 13 ) CDMA è la sigla di «Code Division Multiple Access» (accesso multiplo a divisione di codice).
( 14 ) PSTN è la sigla di «Public Switch Telephone Networks» (rete telefonica pubblica commutata).
( 15 ) DHCP è la sigla di «Dynamic Host Configuration Protocol» (protocollo di configurazione dinamica tramite host).
( 16 ) SMTP è la sigla di «Simple Mail Transfer Protocol» (protocollo semplice per il trasferimento di posta).
( 17 ) GTP è la sigla di «GPRS Tunneling Protocol» (protocollo di tunneling per GPRS).