02013D0184 — IT — 21.06.2021 — 013.002


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▼M11

DECISIONE 2013/184/PESC DEL CONSIGLIO

concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Myanmar/Birmania

▼B

(GU L 111 del 23.4.2013, pag. 75)

Modificata da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  n.

pag.

data

 M1

DECISIONE 2014/214/PESC DEL CONSIGLIO del 14 aprile 2014

  L 111

84

15.4.2014

 M2

DECISIONE (PESC) 2015/666 DEL CONSIGLIO del 28 aprile 2015

  L 110

14

29.4.2015

 M3

DECISIONE (PESC) 2016/627 DEL CONSIGLIO del 21 aprile 2016

  L 106

23

22.4.2016

 M4

DECISIONE (PESC) 2017/734 DEL CONSIGLIO del 25 aprile 2017

  L 108

35

26.4.2017

►M5

DECISIONE (PESC) 2018/655 DEL CONSIGLIO del 26 aprile 2018

  L 108

29

27.4.2018

►M6

DECISIONE (PESC) 2018/900 DEL CONSIGLIO del 25 giugno 2018

  L 160I

9

25.6.2018

 M7

DECISIONE (PESC) 2018/1126 DEL CONSIGLIO del 10 agosto 2018

  L 204

53

13.8.2018

 M8

DECISIONE (PESC) 2018/2054 DEL CONSIGLIO del 21 dicembre 2018

  L 327I

5

21.12.2018

►M9

DECISIONE (PESC) 2019/678 DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2019

  L 114

18

30.4.2019

►M10

DECISIONE (PESC) 2020/563 DEL CONSIGLIO del 23 aprile 2020

  L 130

25

24.4.2020

►M11

DECISIONE (PESC) 2021/482 DEL CONSIGLIO del 22 marzo 2021

  L 99I

37

22.3.2021

►M12

DECISIONE (PESC) 2021/483 DEL CONSIGLIO del 22 marzo 2021

  L 99I

40

22.3.2021

►M13

DECISIONE (PESC) 2021/639 DEL CONSIGLIO del 19 aprile 2021

  L 132I

12

19.4.2021

►M14

DECISIONE (PESC) 2021/711 DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2021

  L 147

17

30.4.2021

►M15

DECISIONE (PESC) 2021/1000 DEL CONSIGLIO del 21 giugno 2021

  L 219I

57

21.6.2021


Rettificata da:

 C1

Rettifica, GU L 398, 11.11.2021, pag.  57 (2021/1000)




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▼M11

DECISIONE 2013/184/PESC DEL CONSIGLIO

concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Myanmar/Birmania



▼M5

CAPO I

RESTRIZIONI ALL'ESPORTAZIONE

▼B

Articolo 1

1.  
Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione al Myanmar/Birmania di armamenti e materiale connesso di qualsiasi tipo, comprese armi e munizioni, veicoli e materiale militari, materiale paramilitare e relativi pezzi di ricambio, nonché materiale che potrebbe essere utilizzato a fini di repressione interna, da parte di cittadini degli Stati membri o in provenienza dal territorio degli Stati membri ovvero mediante navi o aeromobili battenti bandiera degli stessi, siano tali armamenti o materiali originari o non di detto territorio.
2.  

Sono vietati:

a) 

la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione e di altri servizi pertinenti ad attività militari nonché la fornitura, la fabbricazione, la manutenzione e l'uso di armamenti e di materiale connesso di qualsiasi tipo, comprese armi e munizioni, veicoli e materiale militari, materiale paramilitare e relativi pezzi di ricambio, nonché materiale che potrebbe essere utilizzato a fini di repressione interna, direttamente o indirettamente a qualunque persona, fisica o giuridica, entità o organismo stabiliti in Myanmar/Birmania o destinati ad essere utilizzati in detto paese;

b) 

il finanziamento o la prestazione di assistenza finanziaria pertinente ad attività militari, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di armamenti e di materiale connesso, nonché materiale che potrebbe essere utilizzato a fini di repressione interna, o per la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione e di altri servizi pertinenti, direttamente o indirettamente a qualunque persona, entità od organismo stabiliti in Myanmar/Birmania o destinati ad essere utilizzati in detto paese;

c) 

la partecipazione, consapevole e deliberata, ad attività aventi l'obiettivo o il risultato di eludere i divieti di cui alle lettere a) o b).

▼M5

Articolo 1 bis

1.  
Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione, diretta o indiretta, di tutti i prodotti e le tecnologie a duplice uso elencati nell'allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio ( 1 ) per uso militare in Myanmar/Birmania, destinati a utilizzatori finali militari o alla polizia di frontiera del Myanmar/Birmania, da parte di cittadini degli Stati membri o in provenienza dal territorio degli Stati membri ovvero mediante navi o aeromobili battenti bandiera degli stessi, siano tali prodotti o tecnologie originari o non di detto territorio.
2.  

Sono vietati:

a) 

la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi pertinenti ai prodotti e alle tecnologie di cui al paragrafo 1, nonché la fornitura, la fabbricazione, la manutenzione e l'uso di tali prodotti e tecnologie, direttamente o indirettamente a qualunque utilizzatore finale militare o alla polizia di frontiera del Myanmar/Birmania o per uso militare in Myanmar/Birmania;

b) 

il finanziamento o la prestazione di assistenza finanziaria pertinente ai prodotti e alle tecnologie di cui al paragrafo 1, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali prodotti e tecnologie, o per la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi pertinenti, direttamente o indirettamente a qualunque utilizzatore finale militare o alla polizia di frontiera del Myanmar/Birmania o per uso militare in Myanmar/Birmania.

3.  
I divieti di cui ai paragrafi 1 e 2 non pregiudicano l'esecuzione di contratti conclusi prima del 27 aprile 2018 o di contratti accessori necessari per l'esecuzione di tali contratti.

▼M5

Articolo 2

1.  

L'articolo 1 e l'articolo 1 bis non si applicano:

a) 

alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all'esportazione di materiale militare non letale o di materiale che potrebbe essere utilizzato a fini di repressione interna o di prodotti e tecnologie a duplice uso elencati nell'allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio destinati unicamente all'uso umanitario o protettivo, o a programmi di costruzione istituzionale dell'ONU e dell'UE, o di materiale destinato alle operazioni di gestione delle crisi da parte dell'UE e dell'ONU;

b) 

alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all'esportazione di attrezzature per lo sminamento e materiale destinato ad essere utilizzato nelle operazioni di sminamento;

c) 

al finanziamento e alla prestazione di assistenza finanziaria connessi a tale materiale o a tali programmi e operazioni;

d) 

alla fornitura di assistenza tecnica connessa a tale materiale o a tali programmi e operazioni,

purché le esportazioni in questione siano state autorizzate preventivamente dalla pertinente autorità competente.

2.  
L'articolo 1 e l'articolo 1 bis non si applicano all'abbigliamento protettivo, compresi i giubbotti antiproiettile e gli elmetti militari, temporaneamente esportato in Myanmar/Birmania da personale dell'ONU, da personale dell'UE o dei suoi Stati membri, da rappresentanti dei mass media e da operatori umanitari e nel campo dello sviluppo, e personale associato, per loro esclusivo uso personale.

Articolo 3

1.  
Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di attrezzature, tecnologia o software destinati principalmente a essere usati per il controllo o l'intercettazione, da parte o per conto del governo del Myanmar/Birmania, di Internet e delle comunicazioni telefoniche di rete fissa o mobile in Myanmar/Birmania, compresa la fornitura di servizi di controllo o intercettazione su telecomunicazioni o Internet di qualsiasi tipo, nonché la prestazione di assistenza finanziaria e tecnica per l'installazione, il funzionamento o l'aggiornamento di tali attrezzature, tecnologia o software da parte di cittadini degli Stati membri o in provenienza dal territorio degli Stati membri.
2.  
In deroga al paragrafo 1, gli Stati membri possono autorizzare la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di attrezzature, tecnologia o software, compresa la fornitura di servizi di controllo o intercettazione sulle telecomunicazioni o Internet di qualsiasi tipo, nonché la prestazione di assistenza finanziaria e tecnica connessa di cui al paragrafo 1, qualora abbiano fondati motivi per ritenere che attrezzature, tecnologia o software non sarebbero utilizzati per la repressione interna da parte del governo, degli enti pubblici, delle imprese o delle agenzie del Myanmar/Birmania, o di qualsiasi persona o entità che agisca per loro conto o sotto la loro direzione.

Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione dell'eventuale autorizzazione concessa a norma del presente paragrafo entro quattro settimane dal suo rilascio.

3.  
L'Unione adotta le misure necessarie per determinare gli elementi pertinenti che devono essere contemplati dal presente articolo.

▼M5



CAPO II

RESTRIZIONI ALLA FORMAZIONE E ALLA COOPERAZIONE MILITARI

Articolo 4

1.  
Sono vietate la fornitura di formazione militare, alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e alla polizia di frontiera nonché la cooperazione militare con esse.
2.  
Il divieto di cui al paragrafo 1 non si applica alla formazione o alla cooperazione volte a rafforzare i principi democratici, lo stato di diritto o il rispetto del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale dei diritti umani, in Myanmar/Birmania.



CAPO III

RESTRIZIONI ALL'AMMISSIONE

▼M11

Articolo 5

1.  

Gli Stati membri adottano le misure necessarie per impedire l’ingresso o il transito nel loro territorio:

a) 

delle persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania;

b) 

delle persone fisiche le cui azioni, politiche o attività compromettono la democrazia o lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, o che intraprendono o sostengono azioni che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del Myanmar/Birmania;

c) 

delle persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di ostacolare la prestazione di assistenza umanitaria ai civili bisognosi;

d) 

delle persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di ostacolare lo svolgimento di indagini indipendenti su presunte gravi violazioni o presunti gravi abusi dei diritti umani; o

e) 

delle persone fisiche associate alle persone fisiche di cui alle lettere da a) a d),

elencate nell’allegato.

▼M5

2.  
Il paragrafo 1 non obbliga gli Stati membri a vietare ai loro cittadini l'ingresso nel proprio territorio.
3.  

Il paragrafo 1 lascia impregiudicate le situazioni in cui uno Stato membro sia vincolato da un obbligo derivante dal diritto internazionale, segnatamente:

a) 

in qualità di paese che ospita un'organizzazione intergovernativa internazionale;

b) 

in qualità di paese che ospita una conferenza internazionale convocata dalle Nazioni Unite o sotto i suoi auspici;

c) 

in virtù di un accordo multilaterale che conferisce privilegi e immunità; o

d) 

in virtù del trattato di conciliazione del 1929 (Patto del Laterano) concluso tra la Santa Sede (Stato della Città del Vaticano) e l'Italia.

4.  
Le disposizioni del paragrafo 3 si applicano anche qualora uno Stato membro ospiti l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).
5.  
Il Consiglio è debitamente informato in ciascuna delle situazioni in cui uno Stato membro concede una deroga ai sensi del paragrafo 3 o 4.
6.  
Gli Stati membri possono concedere deroghe alle misure stabilite ai sensi del paragrafo 1 allorquando il viaggio è giustificato da ragioni umanitarie urgenti o dall'esigenza di partecipare a riunioni intergovernative e a quelle promosse o ospitate dall'Unione europea, o ospitate da uno Stato membro che esercita la presidenza di turno dell'OSCE, in cui si conduce un dialogo politico che promuove direttamente gli obiettivi politici delle misure restrittive, compresi la democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto nel Myanmar/Birmania.
7.  
Uno Stato membro che intenda concedere le deroghe di cui al paragrafo 6, presenta al riguardo una notifica scritta al Consiglio. La deroga si considera concessa a meno che, entro due giorni lavorativi dalla ricezione della notifica della deroga proposta, vi sia un'obiezione scritta di uno o più membri del Consiglio. Se uno o più membri del Consiglio sollevano obiezioni il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può decidere di concedere la deroga proposta.
8.  
Qualora uno Stato membro autorizzi, ai sensi dei paragrafi 3, 4, 6 o 7, l'ingresso o il transito nel suo territorio delle persone elencate nell'allegato, l'autorizzazione è limitata ai fini e alle persone oggetto dell'autorizzazione stessa.



CAPO IV

CONGELAMENTO DI FONDI E RISORSE ECONOMICHE

▼M11

Articolo 6

1.  

Sono congelati tutti i fondi e le risorse economiche appartenenti a, o posseduti, detenuti o controllati da:

a) 

persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania;

b) 

persone fisiche e giuridiche, entità o organismi le cui azioni, politiche o attività compromettono la democrazia o lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, o che intraprendono o sostengono azioni che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del Myanmar/Birmania;

c) 

persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di ostacolare la prestazione di assistenza umanitaria ai civili bisognosi;

d) 

persone fisiche appartenenti alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), alle forze di polizia del Myanmar e alla polizia di frontiera responsabili di ostacolare lo svolgimento di indagini indipendenti su presunte gravi violazioni o presunti gravi abusi dei diritti umani;

e) 

persone giuridiche, entità o organismi di proprietà o sotto il controllo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), o che generano entrate a favore delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), forniscono loro sostegno o ne traggono vantaggio; o

f) 

persone fisiche o giuridiche, entità o organismi associati alle persone di cui alle lettere da a) a e),

elencati nell’allegato.

▼M5

2.  
Nessun fondo o risorsa economica è messo a disposizione, direttamente o indirettamente, delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e degli organismi elencati nell'allegato, né è destinato a loro vantaggio.
3.  

Alle condizioni che ritiene appropriate, l'autorità competente di uno Stato membro può autorizzare lo sblocco di taluni fondi o risorse economiche congelati o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche, dopo aver stabilito che i fondi o le risorse economiche in questione sono:

a) 

necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi di cui all'allegato e dei familiari a carico di tali persone fisiche, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, affitti o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e servizi pubblici;

b) 

destinati esclusivamente al pagamento di onorari congrui o al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;

c) 

destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati;

d) 

necessari per coprire spese straordinarie, purché l'autorità competente interessata abbia notificato alle autorità competenti degli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell'autorizzazione, i motivi per i quali ritiene che debba essere concessa un'autorizzazione specifica; o

e) 

da versare da o su un conto di una rappresentanza diplomatica o consolare o di un'organizzazione internazionale che gode di immunità conformemente al diritto internazionale, nella misura in cui tali pagamenti siano destinati ad essere utilizzati per fini ufficiali della rappresentanza diplomatica o consolare o dell'organizzazione internazionale.

Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione in merito alle autorizzazioni concesse in conformità al presente paragrafo.

4.  

In deroga al paragrafo 1, le autorità competenti di uno Stato membro possono autorizzare che taluni fondi o risorse economiche congelati siano sbloccati a condizione che:

a) 

i fondi o le risorse economiche siano oggetto di una decisione arbitrale emessa anteriormente alla data dell'inserimento della persona fisica o giuridica, dell'entità o dell'organismo di cui al paragrafo 1 nell'allegato, o di una decisione giudiziaria o amministrativa emessa nell'Unione, o di una decisione giudiziaria esecutiva nello Stato membro interessato, prima o dopo tale data;

b) 

i fondi o le risorse economiche siano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale decisione o siano riconosciuti validi da tale decisione, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;

c) 

la decisione non vada a favore di una persona fisica o giuridica, di un'entità o di un organismo elencati nell'allegato; e

d) 

il riconoscimento della decisione non sia contrario all'ordine pubblico dello Stato membro interessato.

Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione in merito alle autorizzazioni concesse in conformità al presente paragrafo.

5.  
Il paragrafo 1 non osta a che una persona fisica o giuridica, entità od organismo elencati nell'allegato effettuino un pagamento dovuto nell'ambito di un contratto o di un accordo concluso o di un'obbligazione sorta per una persona fisica o giuridica, un'entità o un organismo elencati nell'allegato concluso prima della data in cui tale persona fisica o giuridica, entità od organismo siano stati ivi elencati, purché lo Stato membro interessato abbia determinato che il pagamento non viola il paragrafo 3.
6.  

Il paragrafo 2 non si applica al versamento sui conti congelati di:

a) 

interessi o altri profitti dovuti su detti conti;

b) 

pagamenti dovuti nel quadro di contratti, accordi o obblighi conclusi o sorti precedentemente alla data in cui tali conti sono stati assoggettati alle misure di cui ai paragrafi 1 e 2; o

c) 

pagamenti dovuti in virtù di decisioni giudiziarie, amministrative o arbitrali emesse nell'Unione o esecutive nello Stato membro interessato,

purché tali interessi, altri profitti e pagamenti continuino a essere soggetti alle misure di cui al paragrafo 1.

▼M11

Articolo 6 bis

1.  
In deroga all’articolo 6, paragrafi 1 e 2, le autorità competenti di uno Stato membro possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati appartenenti a una persona fisica o giuridica, un’entità o un organismo elencati nell’allegato, o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche a favore di una persona fisica o giuridica, di un’entità o di un organismo elencati nell’allegato, alle condizioni che le autorità competenti ritengono appropriate, dopo aver stabilito che la fornitura di tali fondi o risorse economiche è necessaria per scopi umanitari, come fornire o facilitare la prestazione di assistenza, comprese forniture mediche, e generi alimentari, per il trasferimento di operatori umanitari e relativa assistenza o per evacuazioni dal Myanmar/Birmania.
2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione delle autorizzazioni concesse a norma del presente articolo entro quattro settimane dal loro rilascio.

▼M5



CAPO V

DISPOSIZIONI GENERALI E FINALI

Articolo 7

1.  
Il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta di uno Stato membro o dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, predispone e modifica l'elenco riportato nell'allegato.
2.  
Il Consiglio trasmette la decisione di cui al paragrafo 1, compresi i motivi dell'inserimento nell'elenco, alla persona fisica o giuridica, all'entità o all'organismo interessati direttamente, se l'indirizzo è noto, o mediante la pubblicazione di un avviso, dando a tale persona, entità o organismo la possibilità di presentare osservazioni.
3.  
Qualora siano presentate osservazioni o siano addotte nuove prove sostanziali, il Consiglio riesamina la decisione di cui al paragrafo 1 e ne informa di conseguenza la persona fisica o giuridica, l'entità o l'organismo interessato.

Articolo 8

1.  
L'allegato include i motivi dell'inserimento nell'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all'articolo 5, paragrafo 1 e all'articolo 6, paragrafo 1.
2.  
Nell'allegato figurano altresì, ove disponibili, le informazioni necessarie a identificare le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi interessati. Con riguardo alle persone fisiche, tali informazioni possono includere i nomi, compresi gli pseudonimi, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, il numero del passaporto e della carta d'identità, il sesso, l'indirizzo, se noto, e la funzione o la professione. Con riguardo alle persone giuridiche, alle entità o agli organismi, tali informazioni possono includere le denominazioni, la data e il luogo di registrazione, il numero di registrazione e la sede di attività.

Articolo 9

È vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l'obiettivo o l'effetto di eludere le misure previste dalla presente decisione.

Articolo 10

Non è concesso alcun diritto in relazione a contratti o operazioni sulla cui esecuzione hanno inciso, direttamente o indirettamente, del tutto o in parte, le misure adottate ai sensi della presente decisione, incluso ai fini di indennizzo o diritto analogo, ad esempio un diritto di compensazione o un diritto coperto da garanzia, in particolare una proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia, in particolare finanziaria, indipendentemente dalla sua forma, se la richiesta è presentata da:

a) 

persone fisiche o giuridiche, entità o organismi designati elencati nell'allegato;

b) 

qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo che agisca per tramite o per conto di una delle persone, entità o organismi di cui alla lettera a).

Articolo 11

Per massimizzare l'impatto delle misure stabilite dalla presente decisione, l'Unione incoraggia i paesi terzi ad adottare misure restrittive analoghe a quelle previste nella presente decisione.

▼M14

Articolo 12

La presente decisione si applica fino al 30 aprile 2022. Essa è costantemente riesaminata. È prorogata o modificata, a seconda del caso, se il Consiglio ritiene che i suoi obiettivi non siano stati raggiunti.

▼B

Articolo ►M5  13 ◄

La decisione 2010/232/PESC è abrogata.

Articolo ►M5  14 ◄

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

▼M5




ALLEGATO

Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all'articolo 5, paragrafo 1 e all'articolo 6, paragrafo 1

▼M13

A.

Persone fisiche di cui all'articolo 5, paragrafo 1, e all'articolo 6, paragrafo 1

▼M6



 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell'elenco

▼M9

1.

Aung Kyaw Zaw

Data di nascita: 20 agosto 1961

Genere: maschio

Passaporto n.: DM000826

Data di rilascio: 22 novembre 2011

Data di scadenza: 21 novembre 2021

Numero di identificazione militare: BC 17444

Il tenente generale Aung Kyaw Zaw è stato il comandante dell'Ufficio Operazioni speciali n. 3 delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dall'agosto 2015 alla fine del 2017. L'Ufficio Operazioni speciali n. 3 era incaricato di supervisionare il Comando Ovest e, in tale contesto, il tenente generale Aung Kyaw Zaw è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse durante tale periodo dal Comando Ovest nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya.

25.6.2018

2.

Maung Maung Soe

Data di nascita: Marzo 1964

Genere: maschio

Numero di identificazione nazionale: Tatmadaw Kyee 19571

Il Maggiore Generale Maung Maung Soe è stato comandante del Comando Ovest delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dall'ottobre 2016 al 10 novembre 2017 ed ha supervisionato le operazioni militari nello Stato di Rakhine. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse durante tale periodo dal Comando Ovest nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya.

25.6.2018

▼M10

3.

Than Oo

Data di nascita: 12 ottobre 1973

Genere: maschio

Numero di identificazione militare: BC 25723

Il Brigadier Generale Than Oo è stato comandante della 99a Divisione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) fino al maggio 2018. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dalla 99a Divisione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya.

25.6.2018

▼M14

4.

Aung Aung

Genere: maschio

Numero di identificazione militare: BC 23750

Il Maggiore Generale Aung Aung è il comandante del Comando Sud-ovest delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e l’ex-comandante della 33a divisione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dalla 33a divisione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya.

25.6.2018

▼M9

5.

Khin Maung Soe

Data di nascita: 1972

Genere: maschio

Il Brigadier Generale Khin Maung Soe è comandante del comando operativo militare 15, a volte noto come 15a divisione d'infanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadav), che comprende il battaglione d'infanteria n. 564. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dal comando operativo militare 15, in particolare dal battaglione d'infanteria n. 564, nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya.

25.6.2018

6.

Thura San Lwin

Data di nascita: 17 marzo 1959

Genere: maschio

Il Brigadier Generale Thura San Lwin è stato comandante della polizia di frontiera dall'ottobre 2016 all'inizio di ottobre 2017. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse durante tale periodo dalla polizia di frontiera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Queste includono esecuzioni sommarie e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya.

25.6.2018

7.

Thant Zin Oo

Genere: maschio

Thant Zin Oo è comandante dell'8o battaglione della polizia di sicurezza. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nella seconda metà del 2017 dall'8o battaglione della polizia di sicurezza nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine. Le gravi violazioni dei diritti umani includono esecuzioni sommarie e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya. Tali violazioni sono state commesse congiuntamente con la 33a divisione d'infanteria leggera delle forze armate del myanmar (Tatmadav) guidate dal Bregadier general Aung Aung e e con l'aiuto della medesima. Thant Zin Oo è pertanto associato alla persona inserita nell'elenco Brigadier Generale Aung Aung.

25.6.2018

8.

Ba Kyaw

Genere: maschio

Ba Kyaw è Sergente maggiore nel 564o battaglione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Ha commesso atrocità e gravi violazioni dei diritti umani, ivi compresi omicidio, deportazione e tortura, nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine nella seconda metà del 2017. In particolare, è stato identificato come uno dei principali autori della strage di Maung Nu del 27 agosto 2017.

21.12.2018

9.

Tun Naing

Genere: maschio

Tun Naing è il comandante della base della polizia di frontiera di Taung Bazar. In tale carica, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani, ivi compresi detenzione forzata, maltrattamenti e tortura, commesse dalla polizia di frontiera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine a Taung Bazar prima, durante e dopo il 25 agosto 2017.

21.12.2018

▼M14

10.

Khin Hlaing

Data di nascita: 2 maggio 1968

Genere: maschio

Il Maggiore Generale Khin Hlaing è il comandante della regione del Triangolo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È l’ex comandante della 99a divisione di fanteria leggera ed è stato il comandante del Comando Nord-est delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In veste di comandante della 99a divisione di fanteria leggera ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato dello Shan nel 2016 e all’inizio del 2017. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla 99a divisione di fanteria leggera nei confronti di minoranze etniche dei villaggi dello Stato dello Shan nella seconda metà del 2016. Queste includono esecuzioni sommarie, detenzione forzata e distruzione di villaggi.

21.12.2018

▼M9

11.

Aung Myo Thu

Genere: maschio

Il Maggiore Aung Myo Thu è comandante del nucleo operativo dalla 33a divisione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In veste di comandante della 33a divisione di fanteria a leggera ha supervisionato le operazioni militari condotte nello stato di Rakhine nel 2017. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla 33a divisione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine nella seconda metà del 2017. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e detenzione forzata.

21.12.2018

12.

Thant Zaw Win

Genere: maschio

Thant Zaw Win è Maggiore nel 564o battaglione di fanteria leggera delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In tale carica, ha supervisionato le operazioni militari condotte nello stato di Rakhine ed è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse il 27 agosto 2017 dal 564o battaglione di fanteria leggera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine, in particolare nel villaggio di Maung Nu e nei suoi dintorni. Queste includono esecuzioni sommarie, violenze sessuali e incendi sistematici delle case e degli edifici dei Rohingya.

21.12.2018

13.

Kyaw Chay

Genere: maschio

Kyaw Chay è Caporale nella polizia di frontiera. È stato precedentemente destinato a Zay Di Pyin ed era comandante della base della polizia di frontiera di Zay Di Pyin nel periodo intorno al 25 agosto 2017 quando, sotto il suo comando, la polizia di frontiera ha commesso una serie di violazioni dei diritti umani. In tale contesto, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia di frontiera nei confronti della popolazione Rohingya nello Stato di Rakhine durante tale periodo. Ha inoltre partecipato a gravi violazioni dei diritti umani, tra le quali maltrattamenti dei detenuti e tortura.

21.12.2018

14.

Nyi Nyi Swe

Genere: maschio

Il Maggiore Generale Nyi Nyi Swe è l'ex comandante del Comando Nord delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). In tale carica, è responsabile delle atrocità e delle gravi violazioni dei diritti umani, compreso il maltrattamento dei civili, commesse dal Comando Nord nello stato del Kachin dal maggio 2016 all'aprile 2018 (fino alla sua nomina a comandante del Comando Sud-ovest). È inoltre responsabile di aver ostacolato la prestazione di assistenza umanitaria ai civili bisognosi nello stato del Kachin in tale periodo, in particolare bloccando il trasporto di derrate alimentare.

21.12.2018

▼M12

15.

Min Aung Hlaing

Data di nascita: 3 luglio 1956

Luogo di nascita: Tavoy, Myanmar/Birmania

Cittadinanza: birmana

Numero di identificazione nazionale: 12/SAKHANA(N)020199

Genere: maschio

Min Aung Hlaing è comandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dal 2011. È presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar/Birmania invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

22.3.2021

Rivestendo tutti i poteri e in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, il comandante in capo Min Aung Hlaing è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

In qualità di presidente del suddetto Consiglio, il comandante in capo Min Aung Hlaing è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di comandante in capo del Tatmadaw dal 2011, Min Aung Hlaing è direttamente responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

16.

Myint Swe

Data di nascita: 24 maggio 1951

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il tenente generale Myint Swe è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) ed era stato nominato vicepresidente del Tatmadaw fino al 1o febbraio 2021. In tale data Myint Swe ha partecipato a una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza insieme ad altri membri del Tatmadaw. La riunione era incostituzionale poiché non comprendeva i membri civili. Nel corso della riunione Myint Swe è stato nominato presidente ad interim. Successivamente Myint Swe ha dichiarato lo stato di emergenza e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa Min Aung Hlaing. La procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza non è stata rispettata poiché, in virtù della costituzione, solo il presidente ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza.

Accettando la nomina a presidente ad interim e trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario al comandante in capo, Myint Swe ha contribuito a rovesciare il governo democraticamente eletto ed è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania.

22.3.2021

17.

Soe Win

Data di nascita: 1 marzo 1960

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Soe Win è vicecomandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dal 2011. È vicepresidente del Consiglio di amministrazione dello Stato e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

22.3.2021

In qualità di vicepresidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, il vicecomandante in capo Soe Win è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo manifestanti civili e disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti arbitrari e la detenzione di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

In qualità di vicepresidente del suddetto Consiglio, il vicecomandante in capo Soe Win è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di vicecomandante in capo del Tatmadaw dal 2011, Soe Win è responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

18.

Sein Win

Data di nascita: 24 luglio 1956

Luogo di nascita: Pyin Oo Lwin, Myanmar/Birmania

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il tenente generale Sein Win è membro del Tatmadaw ed ex ministro della Difesa (in carica dal 24 agosto 2015 al 1o febbraio 2021). Il 1o febbraio 2021 ha partecipato a una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza insieme ad altri membri del Tatmadaw. La riunione era incostituzionale poiché non comprendeva i membri civili. Nel corso della riunione Myint Swe è stato nominato presidente ad interim. Successivamente Myint Swe ha dichiarato lo stato di emergenza e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa Min Aung Hlaing. La procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza non è stata rispettata poiché, in virtù della costituzione, solo il presidente ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza.

Partecipando alla riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza nel corso della quale è stato deciso di dichiarare lo stato di emergenza e trasferire i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, Sein Win ha contribuito a invalidare i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e a rovesciare il governo democraticamente eletto; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

22.3.2021

Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di ministro della Difesa dal 24 agosto 2015 al 1o febbraio 2021, Sein Win è responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

19.

Thein Soe

(alias U Thein Soe)

Data di nascita: 23 gennaio 1952

Luogo di nascita: Kani, Myanmar/Birmania

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il 2 febbraio 2021 Thein Soe è stato nominato presidente della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di presidente di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni senza alcuna prova di frode, Thein Soe è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

22.3.2021

20.

Mya Tun Oo

Data di nascita: 4 o 5 maggio 1961

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il generale Mya Tun Oo è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È stato nominato ministro della Difesa il 1o febbraio 2021 ed è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il generale Mya Tun Oo è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

22.3.2021

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, il generale Mya Tun Oo è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. Mya Tun Oo è stato capo di Stato maggiore delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), la terza carica più elevata nel Tatmadaw, dall’agosto 2016 fino alla sua nomina a ministro della Difesa. In tale carica, ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato del Rakhine e ha coordinato le varie forze armate, tra cui l’esercito, la marina militare e l’aeronautica, nonché l’uso dell’artiglieria. È pertanto responsabile di gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

21.

Dwe Aung Lin

Data di nascita:

31 maggio 1962

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il tenente generale Dwe Aung Lin è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

Il tenente generale Dwe Aung Lin è stato nominato segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato il 2 febbraio 2021 e ha emesso gli ordini di detto Consiglio. Ha ordinato, tra l’altro, la destituzione di persone dalle cariche alle quali erano state nominate dal governo legalmente eletto nonché la sostituzione del personale della commissione elettorale del Myanmar.

In qualità di membro e segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Dwe Aung Lin è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

22.3.2021

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

In qualità di membro e segretario del suddetto Consiglio, il tenente generale Dwe Aung Lin è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

22.

Ye Win Oo

Data di nascita: 21 febbraio 1966

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il tenente generale Ye Win Oo è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

22.3.2021

Il tenente generale Ye Win Oo è stato nominato cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato il 2 febbraio 2021. In qualità di membro e cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Ye Win Oo è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze di sicurezza e le autorità del Myanmar che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

In qualità di membro e cosegretario del suddetto Consiglio, il tenente generale Ye Win Oo è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

23.

Maung Maung Kyaw

Data di nascita: 23 luglio 1964

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il generale Maung Maung Kyaw è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il generale Maung Maung Kyaw è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

22.3.2021

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, il generale Maung Maung Kyaw è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

24.

Moe Myint Tun

Data di nascita: 24 maggio 1968

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il tenente generale Moe Myint Tun è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Moe Myint Tun è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile dell’indebolimento della democrazia e dello Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

22.3.2021

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, il tenente generale Moe Myint Tun è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011 concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. Il tenente generale Moe Myint Tun è stato comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n. 6 e capo di Stato maggiore (esercito) delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) fino al 2019. In tale carica, ha supervisionato le operazioni nello stato del Rakhine. È pertanto responsabile di gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

25.

Than Hlaing

Data di nascita:

Cittadinanza: birmana

Genere: maschio

Il tenente generale Than Hlaing è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Il 2 febbraio 2021 è stato nominato viceministro dell’Interno e capo della polizia.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

Nominato da tale Consiglio, il tenente generale Than Hlaing è coinvolto in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania; nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

22.3.2021

A partire dal 1o febbraio 2021 le forze di polizia che operano sotto l’autorità del tenente generale Than Hlaing hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, procedendo ad arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di viceministro dell’Interno e capo della polizia, il tenente generale Than Hlaing è direttamente responsabile del processo decisionale relativo a politiche repressive e azioni violente commesse polizia contro manifestanti pacifici; è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Myanmar/Birmania.

▼M13

26.

Mahn Nyein Maung (alias P’do, Phado Man Nyein Maung)

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato;

Mahn Nyein Maung è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

19.4.2021

 

 

Data di nascita: intorno al 1947;

Cittadinanza: del Myanmar;

Genere: maschio

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Mahn Nyein Maung è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

 

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Mahn Nyein Maung è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

27.

Thein Nyunt

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; presidente del Nuovo partito della democrazia nazionale (NNDP);

Data di nascita: 26 dicembre 1944;

Luogo di nascita: Kawkareik (Stato Karen) Myanmar/Birmania;

Cittadinanza: del Myanmar;

Numero di carta d'identità: 12/THAGAKA(NAING)012432

Genere: maschio

Thein Nyunt è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Thein Nyunt è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Thein Nyunt è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

28.

Khin Maung Swe

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; presidente del partito Forza democratica nazionale (NDF);

Data di nascita: 24 luglio 1942;

Luogo di nascita: Ngathaingchaung, distretto di Pathein, Myanmar/Birmania;

Cittadinanza: del Myanmar;

Genere: maschio

Khin Maung Swe è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Khin Maung Swe è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Khin Maung Swe è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

29.

Aye Nu Sein

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; vicepresidente del Partito nazionale Arakan;

Data di nascita: 24 marzo 1957;

Luogo di nascita: Sittwe, Stato di Rakhine, Myanmar/Birmania;

Cittadinanza: del Myanmar;

Genere: femmina

Aye Nu Sein è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Aye Nu Sein è stata direttamente coinvolta nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Aye Nu Sein è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

30.

Jeng Phang Naw Htaung

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato;

Cittadinanza: del Myanmar;

Genere: maschio

Jeng Phang Naw Htaung è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Jeng Phang Naw Htaung è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Jeng Phang Naw Htaung è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

31.

Maung Ha

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato;

Cittadinanza: del Myanmar;

Genere: maschio

Maung Ha è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Maung Ha è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Maung Ha è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

32.

Sai Long Hseng

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato;

Data di nascita: 18 aprile 1947;

Luogo di nascita: Kengtung, Myanmar/Birmania;

Cittadinanza: del Myanmar;

Carta di verifica della cittadinanza: Katana (Naing) 0052495;

Carta di registrazione nazionale n.: 13/ KATANA (N)-005249;

Genere: maschio

Sai Long Hseng è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Sai Long Hseng è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Sai Long Hseng è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

33.

Saw Daniel

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato;

Data di nascita: 25 novembre 1957;

Luogo di nascita: Loikaw (Stato Kayah) Myanmar/Birmania;

Cittadinanza: del Myanmar;

Genere: maschio

Saw Daniel è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Saw Daniel è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Saw Daniel è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

34.

Dr. Banyar Aung Moe

Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato;

Cittadinanza: del Myanmar;

Genere: maschio

Banyar Aung Moe è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Banyar Aung Moe è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

19.4.2021

 

 

 

Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l'accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1° febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all'accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell'opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha quindi decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

In qualità di membro del suddetto Consiglio, Banyar Aung Moe è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

 

35.

U Chit Naing (alias: Sate Pyin Nyar)

Ministro dell'Informazione;

Data di nascita: 12 dicembre 1948;

Luogo di nascita: Kyee Nee Village, Chauk Township, regione di Magway, Myanmar/Birmania;

Cittadinanza: birmana;

Indirizzo: No. 150, Yadanar Street, Yadanar Housing (nei pressi di Tine Yin Thar Village), Tharkayta Township, Yangon, Myanmar;

U Chit Naing è stato ministro dell'Informazione dal 2 febbraio 2021. È stato nominato dal presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato che dal 2 febbraio 2021 ha assunto i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato.

In qualità di ministro dell'Informazione, è responsabile dei media pubblici (le emittenti MWD e MRTV, i quotidiani Myanmar Alin, Kyemon e Global New Light of Myanmar e le agenzie Myanmar News Agency (MNA) e Myanmar Digital News) e pertanto della diffusione e pubblicazione delle notizie ufficiali. Da quando è a capo del ministero vi è stata ampia pubblicazione di articoli pro-militari nei giornali ed è quindi responsabile di diffondere la propaganda della giunta e la disinformazione attraverso media statali che non divulgano notizie accurate. È direttamente responsabile delle decisioni che hanno portato alla repressione dei mezzi di informazione in Myanmar, tra cui direttive che intimavano ai media indipendenti di non usare i termini «colpo di Stato», «regime militare» e «giunta», e che hanno portato alla messa al bando di cinque organi di stampa locali nel paese. È pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia in Myanmar/Birmania limitando la libertà di stampa e l'accesso alle informazioni on-line e off-line.

19.4.2021;

 

 

Responsabile dei media pubblici (le emittenti MWD e MRTV, i quotidiani Myanmar Alin, Kyemon e Global New Light of Myanmar e le agenzie Myanmar News Agency (MNA) e Myanmar Digital News).

Nelle sue dichiarazioni ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato militare. In qualità di ministro dell'Informazione, nominato dal presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, U Chit Naing è responsabile di azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese, e fornisce sostegno a tali azioni e politiche.

 

▼M15

36.

Soe Htut

Data di nascita: 29 marzo 1960;

Luogo di nascita: Mandalay, Myanmar;

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: maschio

Il tenente generale Soe Htut è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È inoltre membro del Consiglio di amministrazione dello Stato guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

Soe Htut è stato nominato ministro dell'Interno il 1o febbraio 2021

21.6.2021

 

 

 

Il ministro dell'Interno è responsabile delle forze di polizia del Myanmar, dei vigili del fuoco e dell'amministrazione penitenziaria. Le funzioni del ministero dell'Interno comprendono la sicurezza dello Stato e l'ordine pubblico. In tale carica, il tenente generale Soe Htut è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia del Myanmar sin dal colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021, tra cui uccisioni di civili e manifestanti disarmati, violazioni della libertà di associazione e di riunione pacifica, detenzioni e arresti arbitrari di leader dell'opposizione e di manifestanti pacifici e violazioni della libertà di espressione.

Inoltre, in qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Soe Htut è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. È inoltre direttamente responsabile delle decisioni repressive adottate dal Consiglio di amministrazione dello Stato, compresa la legislazione che viola i diritti umani e limita le libertà dei cittadini del Myanmar, e delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza del Myanmar.

 

37.

Tun Tun, Naung

(alias Tun Tun Naing; alias Htun Htun Naung)

Data di nascita: 30 aprile 1963;

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: maschio

Il tenente generale Tun Tun Naung è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) ed è stato in precedenza comandante. È il ministro degli Affari frontalieri e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza.

Nel 2013 Tun Tun Naung è stato il comandante del Comando Nord incaricato della supervisione del conflitto dell'esercito birmano con l'Esercito per l'indipendenza Kachin. In tale conflitto, le truppe del Myanmar sotto il comando di Tun Tun Naung hanno commesso gravi abusi dei diritti umani e violazioni del diritto internazionale umanitario.

Nel 2017 Tun Tun Naung è stato comandante del «1o Ufficio Operazioni speciali». Sotto il suo comando, le truppe hanno commesso atrocità e gravi violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze etniche dello Stato di Rakhine durante le «operazioni di pulizia dei rohingya». Tali operazioni sono iniziate il 25 agosto 2017 e hanno comportato uccisioni arbitrarie, abusi fisici, torture, violenze sessuali e detenzione di rohingya. In veste di comandante nel 2013 e nel 2017, Tun Tun Naung è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse in Myanmar/Birmania.

21.6.2021

 

 

 

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Nel corso di tali eventi, il 1o febbraio 2021 Tun Tun Naung ha accettato la nomina a ministro degli Affari frontalieri nel governo dell'Unione e, di conseguenza, un seggio in seno al Consiglio nazionale di difesa e sicurezza.

In qualità di membro del governo dell'Unione e di ministro degli Affari frontalieri, Tun Tun Naung è responsabile di attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar nonché di azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

 

38.

Win Shein

(alias U Win Shein)

Data di nascita: 31 luglio 1957;

Luogo di nascita: Mandalay, Myanmar;

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: maschio

Indirizzo: Myananyadanar, Naypyitaw, Myanmar/Birmania;

Win Shein è ministro della Pianificazione, delle finanze e dell'industria del governo dell'Unione, nominato dal comandante in capo Min Aung Hlaing il 1o febbraio 2021.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing.

21.6.2021

 

 

Numero di passaporto: DM001478 (Myanmar/Birmania) rilasciato il 10 settembre 2012, scade il 9 settembre 2022;

Documento d'identità nazionale n.: 12DAGANA011336

Accettando la sua nomina a ministro della Pianificazione, delle finanze e dell'industria del governo dell'Unione, e in ragione del suo importante ruolo nelle politiche economiche del regime, Win Shein è responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

 

39.

Khin Maung Yi (alias Khin Maung Yee; alias U Khin Maung Yi)

Data di nascita: 15 febbraio 1965;

Luogo di nascita: Rangoon, Myanmar;

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: maschio

Il colonnello Khin Maung Yi è l'attuale ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). È stato segretario permanente di questo dipartimento sotto il governo democraticamente eletto.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

Il colonnello Khin Maung Yi è stato nominato ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC) il 2 febbraio 2021 dal Consiglio di amministrazione dello Stato guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing.

21.6.2021

 

 

 

Ai sensi della legislazione del Myanmar, il MONREC è l'unica autorità responsabile della gestione dello sfruttamento delle risorse naturali del Myanmar e svolge un ruolo cruciale nello sfruttamento e nel commercio, tra l'altro, di risorse quali pietre preziose, perle e altre risorse minerarie, e nella silvicoltura. Sotto la direzione di Khin Maung Yi il MONREC controlla Myanmar Pearl Enterprise (MPE), Myanmar Gems Enterprise (MGE) e Myanmar Timber Enterprise (MTE), che detengono diritti esclusivi sulla produzione e sul commercio delle risorse nei rispettivi settori di competenza.

Con l'accettazione della nomina a ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale e con il suo ruolo nello sfruttamento delle risorse naturali del Myanmar, Khin Maung Yi contribuisce al finanziamento del regime militare ed è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania.

 

40.

Tin Aung San

Data di nascita: 16 ottobre 1960;

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: maschio

Documento d'identità nazionale n.: 12/La Ma Na (N) 89 489

L'ammiraglio Tin Aung San è il comandante in capo della marina del Myanmar e ricopre la carica di ministro dei Trasporti e delle comunicazioni. È anche membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Statoal comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

21.6.2021

 

 

 

L'ammiraglio Tin Aung San è stato nominato ministro dei Trasporti e della comunicazione il 3 febbraio 2021 dal Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing.

In qualità di ministro del governo, è responsabile della comunicazione e delle reti e pertanto adotta decisioni e attua politiche che definiscono la libertà di accesso ai dati online. Da quando è a capo del ministero, vi sono stati numerosi oscuramenti e rallentamenti deliberati di Internet ed è stato dato ordine ai fornitori di impedire l'accesso online a Facebook, Twitter e Instagram. È pertanto direttamente responsabile della limitazione della libertà di stampa e dell'accesso alle informazioni online e, di conseguenza, compromette la democrazia e lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania.

In quanto membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, Tin Aung San è stato direttamente coinvolto e responsabile del processo decisionale relativo alle funzioni statali ed è pertanto responsabile di minare la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. È inoltre direttamente responsabile delle decisioni repressive assunte dal Consiglio di amministrazione dello Stato, compresa la legislazione che viola i diritti umani e limita le libertà dei cittadini del Myanmar, nonché delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza del Myanmar.

 

41.

Thida Oo

alias Daw Thida Oo

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: femmina

Thida Oo è procuratrice generale dell'Unione del Myanmar dal 2 febbraio 2021, data della sua nomina da parte del comandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) Min Aung Hlaing. È membro della commissione per gli investimenti del Myanmar.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

21.6.2021

 

 

 

Thida Oo fa parte del governo scaturito dal colpo di Stato sin dal primo giorno, e si è avvalsa del potere conferito dalla legge del 2010 relativa al procuratore generale dell'Unione per condurre azioni penali di matrice politica e successive detenzioni arbitrarie e per rendere possibili gli abusi commessi dal regime militare. È pertanto coinvolta in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

 

42.

Aung Lin Tun

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: maschio

Il maggiore generale Aung Lin Tun è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e ricopre la carica di viceministro della Difesa.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

21.6.2021

 

 

 

Il maggiore generale Aung Lin Tun è stato nominato viceministro della Difesa l'11 maggio 2021 dal Consiglio di amministrazione dello Stato guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing. Prima della sua promozione, faceva parte dell'ufficio del comandante in capo dell'esercito ed è stato coinvolto in tutte le azioni repressive intraprese dal Consiglio di amministrazione dello Stato e dal Tatmadaw successivamente al colpo di Stato.

In qualità di viceministro della Difesa, il maggiore generale Aung Lin Tun è coinvolto in politiche e attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese. Inoltre, in quanto membro del regime militare, il maggiore generale Aung Lin Tun è direttamente responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza contro i manifestanti pacifici.

 

43.

Zaw Min Tun

Luogo di nascita: Yenanchaung, Myanmar;

Cittadinanza: Myanmar/Birmania;

Genere: maschio

Il brigadier generale Zaw Min Tun dirige il servizio stampa del Consiglio di amministrazione dello Stato e ricopre il ruolo di viceministro dell'Informazione. In precedenza era a capo del servizio True News Information del Tatmadaw.

Il 1° febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l'8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1° febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

Il 5 febbraio 2021, il Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing, ha nominato Zaw Min Tun responsabile del suo servizio stampa e, il 7 febbraio 2021, viceministro dell'Informazione.

In qualità di portavoce del Consiglio di amministrazione dello Stato, il brigadier generale Zaw Min Tun ha presieduto tutte le conferenze stampa di detto Consiglio, il cui obiettivo è trasmettere e giustificare la narrazione del Consiglio sul colpo di Stato e sulle azioni che la giunta ha intrapreso da allora.

21.6.2021

 

 

 

In qualità di viceministro dell'Informazione del governo, è direttamente responsabile dei media pubblici e pertanto della diffusione e pubblicazione delle notizie ufficiali. Dalla nomina di Chit Naing a ministro dell'Informazione e di Zaw Min Tung a suo vice, vi è stata ampia pubblicazione di articoli pro-militari nei giornali. Di conseguenza, Zaw Min Tun è responsabile di diffondere la propaganda della giunta e la disinformazione attraverso media statali che non divulgano notizie accurate. È inoltre responsabile delle decisioni che hanno portato alla repressione dei mezzi di informazione in Myanmar. Tra queste figurano le direttive che intimavano ai media indipendenti di non utilizzare i termini «colpo di Stato», «regime militare» e «giunta» e che hanno portato alla messa al bando di organi di stampa locali nel paese e all'arresto di giornalisti nazionali e stranieri. Nelle sue dichiarazioni ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato militare. È pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia in Myanmar/Birmania limitando la libertà di stampa e l'accesso alle informazioni on-line e off-line.

In qualità di membro sia del Consiglio di amministrazione dello Stato che del governo della giunta, il brigadier generale Zaw Min Tun è coinvolto in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese, e sostiene tali azioni e politiche.

 

▼M13

B.

Persone giuridiche, entità e organismi di cui all'articolo 6, paragrafo 1



 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell'elenco

1.

Myanmar Economic Holdings Public Company Ltd

Indirizzo: 51 Mahabandoola road, 189/191 Botataung, regione di Yangon, Myanmar 11 161;

Tipo di entità: società per azioni;

Luogo di registrazione: Yangon, Myanmar/Birmania;

Data di registrazione: 27 aprile 1990;

La Myanmar Economic Holdings Public Company Ltd (MEHL) è una conglomerata detenuta e controllata dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), che possiede società affiliate e controllate in diversi settori dell'economia, tra cui quello bancario, assicurativo, edilizio, commerciale, dei trasporti, minerario, dell'estrazione di gemme, manifatturiero e turistico. La MEHL e le sue controllate generano entrate al Tatmadaw, contribuendo così alla sua capacità di effettuare attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania.

Nel 2017 la MEHL e le sue controllate hanno donato materiali alle forze armate durante le cerimonie di raccolte di fondi organizzate dal Tatmadaw. La MEHL ha pertanto sostenuto finanziariamente il Tatmadaw e contribuito così alla sua capacità di effettuare le «operazioni di pulizia» e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani contro la popolazione rohingya nel 2017.

19.4.2021

 

 

Numero di registrazione: 156387282;

Sede principale: Myanmar/Birmania;

Associati: Consiglio di amministrazione: Ten.Gen. Dwe Aung Lin: direttore (designato dall'UE); Ten.Gen. Moe Myint Tun: direttore (designato dall'UE); gruppo direttivo: comandante in capo Min Aung Hlaing: presidente (designato dall'UE);

Vicecomandante in capo Soe Win: vicepresidente (designato dall'UE);

Numero di telefono: 01-290843;

Sito web: http://www.mehl.com.mm/

Il Consiglio di amministrazione è composto esclusivamente di alti funzionari (attivi o in pensione) del Tatmadaw. Due membri del Consiglio di amministrazione (Ten. Gen. Dwe Aung Lin e Ten. Gen. Moe Myint Tun) sono anche membri del Consiglio di amministrazione dello Stato, organo ad hoc creato dopo il colpo di Stato del 1o febbraio che attualmente governa di fatto il Myanmar, e sono inseriti in elenco a norma della decisione 2013/184/PESC del Consiglio e del regolamento (UE) n. 401/2013 del Consiglio concernenti misure restrittive in considerazione della situazione in Myanmar/Birmania.

Il comandante in capo Min Aung Hlaing e il vicecomandante in capo Soe Win guidano il gruppo direttivo della MEHL, in qualità rispettivamente di presidente e di vicepresidente.

 

2.

Myanmar Economic Corporation Limited

Indirizzo: Corner of Ahlone road & Kannar road, Ahlone, Yangon, Myanmar;

Tipo di entità: società per azioni;

Luogo di registrazione: Yangon, Myanmar/Birmania;

Data di registrazione: fondata nel 1997 come società di proprietà statale, registrata come società privata il 9 gennaio 2019;

Numero di registrazione: 105444192;

La Myanmar Economic Corporation (MEC) è una conglomerata detenuta e controllata dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), che possiede società affiliate e controllate in diversi settori dell'economia, tra cui quello bancario, assicurativo, edilizio, commerciale, dei trasporti, minerario, dell'estrazione di gemme, manifatturiero e turistico. La MEC e le sue controllate generano entrate al Tatmadaw, contribuendo così alla sua capacità di effettuare attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania.

Il Consiglio di amministrazione della MEC è composto esclusivamente di alti funzionari (attivi o in pensione) del Tatmadaw.

19.4.2021

 

 

Sede di attività: Myanmar/Birmania;

Numero di telefono: 01-8221369;

E-mail: mecadm.hq@gmail.com

Nel 2017 la MEC e le sue controllate hanno donato materiali alle forze armate durante le cerimonie di raccolte di fondi organizzate dal Tatmadaw. La MEC ha pertanto sostenuto finanziariamente il Tatmadaw e contribuito così alla sua capacità di effettuare le «operazioni di pulizia» e perpetrare gravi violazioni dei diritti umani contro la popolazione rohingya nel 2017.

 

▼M15

3.

Myanma Gems Enterprise (alias Myanmar Gems Enterprise)

Indirizzo: NO.70-072, Yarza, Thingaha Road, Thapyaygone Ward, Zabuthiri Township, Naypyitaw, Myanmar;

Tipo di entità: impresa di proprietà dello Stato;

Myanmar Gems Enterprise (MGE) è un'impresa di proprietà dello Stato controllata dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), responsabile dell'elaborazione di norme e regolamenti, nonché della supervisione e del rilascio di autorizzazioni a imprenditori privati locali, come pure dell'organizzazione delle aste e delle vendite speciali di giada e pietre preziose. La MGE opera secondo le istruzioni del ministero delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC), il cui ministro è stato nominato dal Consiglio di amministrazione dello Stato.

21.6.2021

 

 

Luogo di registrazione: Myanmar;

Sito web: http://www.mge.gov.mm/

Le forze armate del Myanmar (Tatmadaw) detengono da tempo importanti interessi nel settore della giada e delle pietre preziose, in particolare attraverso la leadership della MGE, che è costituita quasi interamente da ex ufficiali militari, e attività condotte da due conglomerate militari – Myanmar Economic Holdings Limited (MEHL) e Myanmar Economic Corporation Limited (MEC). Il colpo di Stato del 1o febbraio 2021 ha rimesso la MGE sotto il controllo militare, consentendo al Tatmadaw di controllare in modo significativo il settore delle pietre preziose. La MGE genera introiti per diversi dipartimenti dello Stato del Myanmar e, grazie alle varie attività sopra descritte,il Tatmadaw è in grado di beneficiare direttamente o indirettamente delle entrate generate da questo settore, il che contribuisce alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto e a gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania.

 

4.

Myanma Timber Enterprise

(alias Myanmar Timber Enterprise)

Indirizzo:

Sede: Gyogone Forest Compound, Bayint Naung Road, Insein Township, Yangin, Myanmar

succursale: No 72/74 Shawe Dagon Pagoda Road, Dagon Township, Yangon, Myanmar;

Tipo di entità: impresa di proprietà dello Stato;

Luogo di registrazione: Myanmar;

Numero di telefono: 01-3528789

Sito web: http://www.mte.com.mm/index.php/en

Myanma Timber Enterprise (MTE) è un'impresa di proprietà dello Stato che opera sotto il controllo del ministero delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). La MTE gode in Myanmar/Birmania di diritti esclusivi sulla produzione e sull'esportazione di legname.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio 2021 il regime militare ha nominato un nuovo gabinetto, che comprende un nuovo ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). Attraverso il Consiglio di amministrazione dello Stato e il nuovo gabinetto, il regime militare ha acquisito il controllo sulle imprese di proprietà dello Stato, compresa la MTE, e ne trae vantaggio. Pertanto, la MTE e le sue controllate sono sotto il controllo del Tatmadaw e generano introiti a suo favore, contribuendo così alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto.

21.6.2021

5.

Forest Products Joint Venture Corporation Limited

Indirizzo:

422/426(Rm 2), 2nd Flr, Strand Rd., Corner of Botahtaung Pagoda St., FJVC Center, Ward (4), BTHG;

Tipo di entità: joint venture;

Luogo di registrazione: Myanmar;

Numero di telefono: 01-9010742; 01-9010744; 09-443250050

E-mail: fjv.md@gmail.com

Forest Products Joint Venture Corporation Limited (FPJVC) opera nell'industria del legname in Myanmar nel settore della trasformazione di teak e legno duro. Nonostante sia una società pubblica, FPJVC è controllata dallo Stato, che i) detiene la maggioranza delle azioni della FPJVC tramite il ministero delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC) (10 %) e l’impresa di proprietà statale Myanma Timber Enterprise (MTE) (45 %), e ii) ha il diritto di nominare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione della FPJVC (con tre membri su undici nominati rispettivamente dal MONREC e dall'MTE).

21.6.2021

 

 

 

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio 2021 il regime militare ha nominato un nuovo gabinetto, che comprende un nuovo ministro delle Risorse naturali e della conservazione ambientale (MONREC). Attraverso il Consiglio di amministrazione dello Stato e il nuovo gabinetto, il regime militare ha acquisito il controllo sulle imprese di proprietà dello Stato, compresa la FPJVC, e ne trae vantaggio. La FPJVC è pertanto sotto il controllo del Tatmadaw e genera introiti a suo favore, contribuendo così alla sua capacità di svolgere attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto.

 

6.

Myanmar War Veterans Organization

Indirizzo: Thukhuma Road, Datkhina Thiri Tsp, Naypyitaw Division, Myanmar;

Tipo di entità: organizzazione non governativa;

Luogo di registrazione: Yangon, Myanmar;

Data di registrazione: 1973;

Numero di telefono: (067) 30485

Sito web: https://www.mwvo.org/Home/About

Myanmar War Veterans Organization (MWVO) è un'organizzazione non governativa che mira a fornire sostegno agli ex membri delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È la principale organizzazione che interviene nelle questioni sociali ed economiche relative alle forze armate del paese.

Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno assunto il potere togliendolo al governo civile legittimo con un colpo di Stato e hanno istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato per esercitare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l'incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

21.6.2021

 

 

 

Secondo il mandato della MWVO, l'organizzazione non governativa funge da forza di riserva del Tatmadaw e partecipa alla definizione della politica nazionale di difesa e di sicurezza. Inoltre, la MWVO organizza raduni pro-regime e gestisce le milizie popolari, sostenendo così il Tatmadaw nello svolgimento di attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

Il gruppo direttivo centrale della MWVO è rappresentato da personalità di alto livello del Tatmadaw, quali il comandante in capo del Min Aung Hlaing e il vicecomandante in capo Soe Win. Membri della MWVO fanno parte della struttura di governance delle conglomerate a guida militare – la Myanmar Economic Holdings Limited (MEHL) e la Myanmar Economic Corporation Limited (MEC). La MWVO è pertanto associata a persone ed entità elencate a norma della decisione 2013/184/PESC del Consiglio e del regolamento (UE) n. 401/2013 del Consiglio.

 



( 1 ) Regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, del 5 maggio 2009, che istituisce un regime comunitario di controllo delle esportazioni, del trasferimento, dell'intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (GU L 134 del 29.5.2009, pag. 1).